Anche il cane deve pagare le bollette: è polemica in un condominio in Emilia

Nel paese retto dal presidente della trattativa stato mafia che ha fatto bruciare le intercettazioni che lo riguardano, è normale che TAGLIEGGIARE sia la regola. Ah no si dice tassare

A Roan, labrador di 6 anni, vengono chiesti 15 euro al mese per l’utilizzo di acqua e ascensore. Ma la proprietaria non ci sta
07:54 – Fino a qualche mese fa poteva essere loro vietato persino di abitare in un condominio. Ma una volta entrata in vigore (il 18 giugno) la legge che vieta i divieti, non sono mancate le sorprese. E così gli animali domestici sono diventati inquilini davvero a tutti gli effetti, con tanto di obbligo di pagare le spese condominiali: la vicenda arriva da San Martino in Rio, nel Reggiano, e ha già suscitato aspre polemiche.
La richiesta di pagamento delle spese per Roan, un bel labrador di 6 anni adottato al canile nel 2010, è arrivata alla sua “compagna”, Patrizia Amaduzzi: 30 euro al mese per lei, 30 euro per il convivente e metà quota, 15 euro, per il cane. Perché, benché non come un umano, anche l’amico a quattro zampe usa l’ascensore e consuma l’acqua, spiega Secondo Malaguti, presidente del Consorzio Casa M.i.a. che collabora alla gestione del palazzo di case popolari.

“In quel palazzo – dice alla Gazzetta di Reggio – si autogestiscono, opzione possibile in base a una legge regionale, anche se per le questioni più impegnative, come la redazione del bilancio, si affidano al nostro consorzio. Sulla disposizione di far pagare anche al cane sono stato consultato e ho dato parere positivo, dato che accade anche altrove. Non c’è niente di insolito”.

La Amaduzzi, però, non ci sta e annuncia battaglia. Ma Malaguti non arretra di un passo: “La incontrerò e le spiegherò, ma è una decisione dell’assemblea. Al limite potrà rivolgersi al giudice di pace e fare causa”.
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/emilia-romagna/articoli/1116136/anche-il-cane-deve-pagare-le-bollette-e-polemica-in-un-condominio-in-emilia.shtml?fb_action_ids=10201914418172979&fb_action_types=og.recommends&fb_source=other_multiline&action_object_map=%7B%2210201914418172979%22%3A1416389521905890%7D&action_type_map=%7B%2210201914418172979%22%3A%22og.recommends%22%7D&action_ref_map=%5B%5D

Studio Cgia Mestre: Nel 2013 record pressione fiscale, 11.629 euro a testa

ma le tasse, sexy e bellissime, servono per finanziare lo stato sociale e i servizi, quelli che vengono tagliati da decenni in modo inarrestabile.

La Presse
Cernobbio (Como), 7 set. (LaPresse) – Nel 2013 la pressione fiscale raggiungerà il 44,2% del Pil: un record mai toccato in passato, ben 12,8 punti percentuali in più rispetto al 1980. In termini assoluti, denuncia la CGIA, ciascun italiano (bambini e ultracentenari compresi) verserà quest’anno un carico di imposte, tasse e contributi pari a 11.629 euro: ben il 120% in più di quanto abbiamo pagato nel 1980 (5.272* euro pro capite). A tali conclusioni si giunge considerando che il gettito fiscale e contributivo del 1980 era pari a 63,8 miliardi di euro, mentre alla fine del 2013, secondo le nostre stime, finiranno nelle casse dello Stato ben 694 miliardi di euro. Il dato relativo alla pressione fiscale riferito al 2013, fa notare la CGIA, è leggermente inferiore al dato previsto nell’aprile scorso dal Documento di economia e finanza (44,4%). Ciò è riconducibile al fatto che le stime della CGIA hanno tenuto conto delle disposizioni fiscali introdotte successivamente (DL 63/2013 “proroga agevolazioni fiscali IRPEF ristrutturazione edilizia e risparmio energetico”, DL 69/2013 “del fare”, DL 76/2013 “differimento aumento IVA” e DL 102/2013 “abrogazione prima rata IMU”). Inoltre, si è tenuto conto dell’impegno del Governo Letta di eliminare, per l’anno in corso, la seconda rata dell’IMU sull’abitazione principale, nonché del peggioramento della situazione economica destinato a produrre effetti depressivi sul PIL. Per il segretario Giuseppe Bortolussi c’è una ulteriore puntualizzazione da fare: “Non bisogna poi dimenticare che per i contribuenti onesti la pressione fiscale reale, ovvero al netto dell’economia sommersa, si attesta ormai al 53,6%. Inoltre, possiamo tranquillamente affermare che nel 2013 gli italiani hanno lavorato per il fisco sino alla metà di giugno: una cosa insopportabile”. “Contraendo in maniera strutturale la spesa pubblica improduttiva – conclude Bortolussi – possiamo ridurre anche le tasse. Per far questo è necessario riprendere in mano il federalismo fiscale che, a mio avviso, è l’unica strada percorribile per raggiungere questo obbiettivo. Infatti, le esperienze europee ci dicono che gli stati federali hanno un livello di tassazione ed una spesa pubblica minore, una macchina statale più snella ed efficiente ed un livello dei servizi offerti di alta qualità”.
http://it.finance.yahoo.com/notizie/studio-cgia-mestre-nel-2013-record-pressione-fiscale-110749044–finance.html

IL RUOLO DI ASKATASUNA

Da: “Il Fatto” del 06-SET-2013

TORINO, CONFERMATI DAL GIP GLI ARRESTI DI DUE MILITANTI PER IL  MATERIALE ESPLOSIVO. CASELLI: “È EVERSIONE” 

di Giampiero Calapà 

 
Le condotte illecite accertate
dimostrano un notevole salto di qualità criminale che gli indagati hanno inteso compiere. Ogni misura meno afflittiva si ritiene che verrebbe facilmente elusa da soggetti che intendono continuare a perseguire, anche con la violenza estrema, i loro programmi politici”. Con queste parole il gip Giuseppe Marra convalida l’arresto di Davide Forgione, 21 anni, e Paolo Rossi, 26 anni, vicini al centro sociale torinese
Askatasuna, per il trasporto di materiale da impiegare in un attacco armato al cantiere Tav, da mortai artigianali a bombe carta. Ecco l’evoluzione eversiva del movimento No Tav, spiegata nell’ordinanza:
“Notevole salto di qualità criminale” per “commettere attentati diretti a danneggiare cose mobili e immobili destinate alla costruzione della linea ferroviaria Torino-Lione, nonché alla vita e incolumità delle maestranze e forze dell’ordine che operano nell’area del cantiere Ltf Chiomonte” con “congegni esplosivi che per la loro quantità,
concentrazione, ubicazione e unitamente agli altri oggetti detenuti, sono destinati ad accentuarne la potenzialità e hanno carattere micidiale”. I due ragazzi arrestati una settimana fa sono incensurati, ma “hanno numerose pendenze per vari reati” e Forgione è già stato denunciato per i disordini di Chiomonte del 10 luglio.

  
ANCORA una volta Askatasuna; importante centro sociale di Torino, attivo dal 1996, considerato, come emerge dalle note dei dipartimenti di pubblica sicurezza, vertice dei 
“sodalizi della sinistra extraparlamentare, che operano prevalentemente sotto la sua egida”. Anche e soprattutto in Val di Susa. Askatasuna – 200 militanti in servizio permanente ed effettivo, con una capacità di mobilitazione che può contare 5/600 persone, undici di loro sotto provvedimento cautelare – è una realtà complessa, capace di diventare punto di riferimento per il tessuto sociale torinese nel quartiere Vanchiglia e non solo: la recente occupazione di palazzine del Villaggio Olimpico del Lingotto ha permesso, ad esempio, a 300 migranti somali di avere un tetto sopra la testa. Lo sportello casa, l’asilo e la palestra popolare sono solo alcune delle attività per cui il centro sociale riscuote approvazione e plausi in città. Il Collettivo universitario autonomo è il polo d’attrazione politica per gli studenti.
Ma c’è l’altra faccia della medaglia. Rappresentato dal “patrimonio” antagonista sviluppato in questi anni in Val di Susa insieme ad altri gruppi. A
cominciare dall’altro centro sociale torinese, il Gabrio, un centinaio di aderenti. E l’universo anarchico, più sfuggente e considerato ancora più pericoloso dagli inquirenti.
Torino, la zona nord ovest, corso Vercelli e il quartiere Barriera di Milano, sono un po’ la capitale italiana di questo mondo.

  
A DIFFERENZA di Askatasuna, non organizzato in maniera organica, ma con 200 cani sciolti pronti a cercare lo scontro “senza neppure una visione politica, sbagliata o giusta che sia”, dice a denti stretti un funzionario di polizia.Visione politica riconosciuta, invece, ad Askatasuna, che nel maggio 2012 prese le distanze proprio da Nicola Gay, 35 anni, e Alfredo Cospito, 46 anni. Sui due anarco insurrezionalisti, arrestati per la gambizzazione del dirigente dell’Ansaldo Roberto Adinolfi a Genova, la posizione di Askatasuna fu durissima: “Nichilisti, narcisi, autistici. Si guarda l’ombelico pensando di fare altro, e magari se lo guarda in televisione, come sta facendo in questi giorni chi ha scritto la rivendicazione”. Intanto, sui siti della galassia Indymedia il
movimento si spacca, c’è chi prende le distanze dall’attacco alla
Geomont di Bussoleno, azienda che lavora al cantiere di Chiomonte. Ma sabato ci sarà una manifestazione  di solidarietà per Forgione e Rossi davanti al carcere Le Vallette di Torino. E sempre su notav.info c’è chi replica: “Negli anni, purtroppo, è spesso successo che atti individuali e di piccoli gruppi in appoggio alla lotta contro il Tav venissero stigmatizzati, anche attraverso notav.info, come provocazioni, come gesti di chi ‘non è della valle né
del movimento notav’. È strano dopo tanti anni di lotta tirare fuori queste questioni: anziché rischiare di sminuire il gesto di qualche coraggioso no tav, difendiamo dalla repressione i nostri compagni nell’unico modo dignitoso possibile. Rivendicando qualunque gesto compiuto contro l’avanzare del mostro Tav”.

  
QUALUNQUE gesto. Come il blocco dell’autostrada, era il 3 agosto scorso. Cinquanta No Tav fermarono un autotrasportatore olandese, chiedendogli anche documenti personali e di trasporto. “È questo il salto di qualità – si sgola inascoltato il procuratore capo di Torino, Gian Carlo Caselli – che viene sottovalutato: il controllo del
territorio arrogandosi funzioni che la Costituzione democratica affida a istituzioni e autorità pubbliche”.

  IN QUEST’ONDA lunga si colloca per Caselli anche il pestaggio di Milano: Lorenzo Kalisa Minani, 30 anni, già fermato proprio insieme a “compagni” di Askatasuna per scontri a Chiomonte nel 2011 e Simone Di Renzo, 26 anni, arrestati per aver pestato uno studente 27enne, “colpevole” di aver scarabocchiato il manifesto sbagliato nella notte di San Valentino alla Statale di Milano.
“Il fatto – spiega ancora Caselli – conferma che c’è un accorrere in Valle di soggetti che lì fanno palestra, ormai il merito del problema non interessa neppure più. Tutto ciò è consequenziale a quanto accaduto in questi anni. Alcuni gruppi si permettono intimidazioni e attentati sistematici e organizzati alle libertà dei cittadini, in particolare quella di movimento e di lavoro. Questa è eversione”. Un universo, centri sociali, disobbedienti, anarchici, pronto al ritorno a Roma, sabato 19 ottobre, per una manifestazione sul diritto alla casa, già potenzialmente molto pericolosa.

  Twitter @viabrancaleone

TRINCEA
  
Sopra, Gian Carlo Caselli e uno scontro del 2012 in piazza Castello A destra, sede di Askatasuna

TORINO-LIONE
Opera da 14 miliardi di euro, impatto ambientale e proteste

   IL PROGETTO Una linea ferroviaria da Torino a Lione. Una parte del progetto riguarda un tunnel di oltre 50 km scavato nelle montagne fra Susa e Maurienne, in Francia.   L’ACCORDO Nel dicembre 2012 la dichiarazione congiunta firmata dai ministri Corrado Passera e Frederic Cuviller.    COSTI 14 miliardi di euro, di cui 4,3 miliardi per la tratta italiana, 6 miliardi per la tratta francese, 10,5 miliardi per la tratta internazionale. I costi di quest’ultima sono da dividere tra Italia, Francia e Ue. L’Europa contribuisce al 30%, ossia con 2 miliardi di euro.    IL DISSENSO L’impatto considerato devastante sull’ambiente e sulla salute dei cittadini. Per realizzare la galleria sarà necessario scavare nella montagna dove in passato sono state trovate tracce di amianto.

 

GLI STATI UNITI: L’INDISPENSABILE NAZIONE (CHE BOMBARDA)

Postato il Giovedì, 05 settembre     
DI PEPE ESCOBAR – atimes.com

“Yes We Scan”. “Yes We Drone”. E “Yes We Bomb” [dal famoso “Yes We Can” della prima campagna elettorale di Obama. Lett.: Si noi scrutiamo. Si noi impieghiamo i droni. E si noi bombardiamo, ndt].

La guerra lampo della propaganda della Casa Bianca per propinare al Congresso americano l’impiego dei missili Tomahawk in Siria ha già raggiunto il massimo grado di manipolazione pre-bellica – gentilmente concessa dai media statunitensi.

E certamente, tutti i paralleli che possono essere fatti con il conflitto in Iraq sono diventati evidenti quando il segretario di stato americano John Kerry ha pontificato che Bashar al-Assad “adesso può essere aggiunto alla lista di Adolf Hitler e Saddam Hussein” in qualità di mostro cattivo. Perché il cambogiano Pol Pot non è mai menzionato ?
Ma certo, perché gli Stati Uniti lo appoggiavano.

Ogni arbusto trasportato dal vento nel deserto del Nevada conosce chi non sta più nella pelle per la guerra in Siria; vasti settori dell’industria militare; Israele; la dinastia saudita; il “socialista” Francois Hollande in Francia, il quale ha delle polluzioni notturne pensando all’accordo Sykes-Picot [patto anglo-francese del 1916 per il controllo di parti della Siria e dell’Iraq, ndt]. Praticamente, nessuno sta influenzando il Congresso per non andare in guerra.

E tutto il frenetico lavoro di persuasione delle lobby potrebbe risultare superfluo; il premio Nobel per la pace nonché possibile artefice della Guerra Barack Obama ha già lasciato intendere – vincolando se stesso irriducibilmente con un “ho deciso che gli Stati Uniti dovrebbero intervenire militarmente” – che è determinato ad attaccare la Siria noncurante di quello che potrebbe decidere il Congresso.??

“La linea rossa” che Obama si è autoimposto, è un virus mutante; da “un colpo di avvertimento” è diventato “uno schiaffo sulla mano” e adesso pare che sia un “decido io sulle bombe”. Le speculazioni sulle motivazioni reali sono infondate. Il suo “tentativo estremo” [in Ing. “Hail Mary Pass”, “passaggio dell’Ave Maria”: nel football Americano, tentativo estremo di recuperare punti a fine partita, ndt] di ricorrere ad un Congresso estremamente impopolare traboccante di mormoni parentati potrebbe essere un grido d’aiuto (salvatemi dalla mia stupida “linea rossa”); o – considerando gli imperialisti umanitari alla Susan Rice di cui si circonda, è maledettamente intenzionato ad entrare in un altro conflitto per l’American Israel Public Affairs Committee (AIPAC) e la dinastia saudita sotto la bandiera “delle ragioni di alta morale”. Parte della manipolazione si basa sul fatto che “Israele deve essere protetto”. Ma Israele è già abbondantemente protetto da un Congresso americano (1) controllato a distanza dall’AIPAC.??

E riguardo alle prove ??

I francesi tanto detestati in passato [in Ing. “cheese-eating surrender monkeys”, trad. It. “scimmie arrendevoli mangia-formaggio”, ndt] stanno facendo la loro parte, appoggiando con entusiasmo le prove fornite dalla Casa Bianca con una dubbia presentazione delle proprie, che si basano maggiormente su un’analisi dei video pubblicati su Youtube (2).

Perfino Fox News ha ammesso che le prove elettroniche degli Stati Uniti provengono da 8200 unità delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) – la loro versione dell’NSA. In questo caso, l’ex ambasciatore britannico Craig Murray ha smascherato in maniera convincente l’imbroglio delle informazioni intercettate da Israele.??

La più allarmante controprova alla manipolazione della Casa Bianca rimane il servizio per Mint Press News dell’inviato Dale Gavlak, in Ghouta, Damasco, i cui residenti anti-Assad ribadivano che “dei ribelli hanno ricevuto armi chimiche per mezzo del capo dell’Intelligence saudita, il principe Bandar bin Sultan, e che erano responsabili di aver condotto l’attacco con il gas.?? Ho avuto un colpo appena ho letto questo servizio – perché stavo proprio sottolineando il ruolo di Bandar Bush come mente diabolica dietro la strategia della nuova guerra in Siria (vedi “Bandar Bush, ‘liberator’ of Syria”, [Bandar Bush, ‘liberatore’ della Siria, ndt], Asia Times Online, 13 Agosto 2013).??

Inoltre c’è il fatto che alcuni commando dell’esercito siriano, il 24 Agosto, durante un blitz a Damasco fra i cunicoli del quartiere periferico Jobar occupato dai ribelli, si sono impadroniti di un deposito dove erano stipati agenti chimici richiesti per preparare “il sarin artigianale”. Il commando stesso è stato colpito da alcuni agenti chimici nervini e hanno spedito campioni per le analisi in Russia. Questa prova è certamente parte della perizia per cui il presidente Vladimir Putin ritiene che la Casa Bianca non sia per niente convincente.??

Il 27 Agosto, Saleh Muslim, capo del Partito dell’Unione Democratica Curda (PYD), ha riferito a Reuters che l’attacco aveva l’obiettivo d’incastrare Assad”. E nel caso in cui gli ispettori ONU avessero scoperto che l’avevano sferrato i “ribelli”, “tutti l’avrebbero dimenticato”. E quindi: “puniranno gli emiri del Qatar o il re dell’Arabia Saudita, o Mr Erdogan di Turchia?

??In poche parole, non importa come è successo, i cittadini locali a Ghouta hanno detto che l’autore è Jabhat al-Nusra; e i curdi siriani credono che questo sia stata una montatura per incastrare Damasco.?? A questo punto, ogni avvocato che si rispetti chiederebbe cui bono? Per quale ragione Assad avrebbe dovuto attraversare la “linea rossa” e lanciare un attacco con armi chimiche nel giorno in cui sono arrivati a Damasco gli ispettori ONU, a soli 15 chilometri dal loro hotel???

Questi sono gli stessi Stati Uniti che hanno fatto bere al mondo intero la storia di un mucchio di arabi inesperti armati di taglierini che hanno dirottato aerei di linea trasformandoli in missili nel bel mezzo dello spazio aereo più protetto al mondo, in nome di una diabolica organizzazione transnazionale. ??

Così adesso questa stessa organizzazione diabolica non è in grado di lanciare un attacco con armi chimiche rudimentali tramite razzi fai da te – uno scenario che ho già delineato anche prima del servizio di Gavlak (4). Quindi questa sarebbe un’adunanza di ribelli che si dilettano con armi chimiche.

Inoltre, verso la fine di Maggio, le forze di sicurezza turche avevano già trovato il gas sarin nelle mani degli irriducibili jihadisti di Jabhat al-Nusra.??

Allora perché non chiederlo a Bandar Bush??

Dobbiamo andare indietro nel tempo, a quel fatidico incontro a Mosca, quasi quattro settimane fa, tra Putin e Bandar Bush (5). ??

Bandar è stato piuttosto sfacciato nel dire a Putin che lui avrebbe protetto i giochi olimpici invernali del 2014 a Sochi. Ed è stato piuttosto sfacciato nel dire che lui controlla tutti i jihadisti ceceni dal Caucaso alla Siria. Loro non aspettano altro che un cenno dei sauditi per attaccare il cuore della Russia.

??Ha addirittura telegrafato la sua prossima mossa; “non c’è via d’uscita dall’opzione militare, perché è l’unica soluzione disponibile al momento, visto che le trattative diplomatiche sono finite in stallo. Crediamo che la seconda conferenza di Ginevra sarà davvero difficile in virtù di questa situazione che sta infuriando”.??

Questo è un mostruoso eufemismo – perché i sauditi non hanno mai voluto in primo luogo la conferenza di Ginevra. Sull’ultra-settaria agenda della dinastia saudita di fomentare la divisione fra sciiti e sunniti ovunque nel mondo arabo, l’unica cosa che conta è rompere l’alleanza tra Iran, Siria e Hezbollah con tutti i mezzi necessari.??

La montatura du jour della dinastia saudita si basa sulla convinzione che il mondo deve “prevenire un’aggressione contro il popolo siriano”. Ma se “il popolo siriano” accetta di essere bombardato dagli Stati Uniti, anche i sauditi saranno d’accordo (6).??

Paragonata a queste assurdità, la reazione in Iraq di Muqtada al-Sadr rappresenta la voce della ragione. Muqtada appoggia “i ribelli” in Siria – diversamente dalla maggior parte degli Sciiti in Iraq; in realtà lui appoggia l’opposizione non armata, ribadendo che la migliore delle soluzioni sarebbe indire nuove e libere elezioni. Lui rigetta il settarismo – fomentato dai sauditi. E siccome sa benissimo cosa significhi un’ occupazione militare americana, rigetta anche qualsiasi impiego di missili.

??L’alleanza strategica tra Bandar Bush e l’AIPAC non farà prigionieri pur di ottenere questa guerra. In Israele, Obama sarà disprezzato per il suo “tradimento e per la sua codardia” nei riguardi “dell’asse del male”. La valanga della diplomazia israeliana si concentrerà sulla minaccia di attaccare l’Iran unilateralmente se gli Stati Uniti decideranno di non intervenire in Siria. In effetti il Congresso voterebbe per entrambe le soluzioni. Il loro QI collettivo potrà essere anche del tipo sub-mormonico, ma qualcuno potrebbe essere portato a concludere che il solo modo di “punire” il governo di Assad è costringere gli Stati Uniti a fare il lavoro sporco con l’aviazione militare per la miriade di “ribelli” e certamente per i “jihadisti” – nel modo in cui hanno debitamente approfittato l’Alleanza Nord Atlantica in Afghanistan, i curdi peshmerga in Iraq e i mercenari anti-Gheddafi in Libia.??

Quindi, in poche parole, abbiamo la nazione indispensabile che ha ricoperto interamente il Vietnam del Nord con il napalm e l’agente arancione [erbicida letale usato in Vietnam da parte degli Stati Uniti, ndt], che ha innaffiato Fallujah con il fosforo bianco e vaste zone dell’Iraq con l’uranio impoverito scatenando attacchi “limitati” e “cinetici” contro un paese che non ha aggredito né gli Stati Uniti, né i suoi alleati e tutto basato su prove estremamente deboli e agendo di conseguenza per “motivi di alta morale”.??

Chiunque voglia credere alle manipolazioni della Casa Bianca, secondo le quali saranno soltanto pochi tomahawk a colpire qualche desertica caserma militare, dovrebbe prendersi in affitto un appartamento nel paese delle meraviglie. La bozza che sta circolando in Campidoglio è decisamente allarmante (7).??

Anche se questo dovesse risultare un attacco di tipo “limitato” e “cinetico”, perpetuerà soltanto il caos. Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov lo ha definito “caos controllato”. Non proprio; l’impero del caos è ora totalmente fuori controllo.

Pepe Escobar
Fonte: www.atimes.com/
Link: http://www.atimes.com/atimes/Middle_East/MID-01-030913.html
3.09.2013

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di GEMMITA01

NOTE:
1. White House to Congress: Help protect Israel, Politico, September 2, 2013.
2. Le document des services de renseignement sur l’attaque chimique syrienne, Liberation, September 2, 2013.
3. Israeli intelligence first confirmed Assad regime behind alleged chemical attack, Fox News, August 28, 2013.
4. ‘War on chemical weapons’: Obama traps himself into Syrian combat, Russia Today, August 28, 2013.
5. Russian President, Saudi Spy Chief Discussed Syria, Egypt, Al Monitor, August 21, 2013.
6. Arab states urge action against Syrian government, Reuters, September 2, 2013.
7. President Obama’s draft legislation regarding the Syrian conflict, Washington Post, September 1, 2013

IL PRESIDENTE BASESCU CHIEDE L’EUTANASIA IMMEDIATA DI TUTTI I CANI SENZA FAMIGLIA

A sette anni dall’ultimo tragico incidente, che vide la morte di un diplomatico giapponese in centro a Bucarest, un nuovo dramma si è consumato nella capitale rumena. Un bimbo di 4 anni che giocava in periferia est con il fratellino di 6 è stato attaccato e sbranato da un branco di cani randagi, dopo essere stato perso di vista dalla nonna.

 L’episodio ha riacceso i riflettori sull’irrisolto problema del randagismo a Bucarest e in tutta la Romania, e il presidente Traian Basescu (da sempre grande sostenitore delle soluzioni cruente) si è affrettato martedì a chiedere la soppressione immediata di tutti i cani senza padrone, dentro e fuori dai canili pubblici.

A rendere il dibattito ancora più infuocato c’è il fatto che il cane considerato il principale responsabile dell’aggressione era stato riscattato da una piccola associazione animalista di Bucarest in un canile pubblico e rimesso in libertà, violando la regola secondo cui è proibito rilasciare sul territorio un cane precedentemente segnalato dai cittadini come aggressivo.

Nell’occhio del ciclone sono finite così tutte le associazioni animaliste, accusate di tutelare più i cani delle persone e di essere in preda ad una sorta di “isteria”.

 Mentre gli show tv scelgono la strada dell’emotività, Save the Dogs preferisce guardare ai numeri, e i numeri parlano chiaro: a Bucarest vengono morsicati in un anno circa 16.000 cittadini, secondo le autorità sanitarie, lo 0,76% della popolazione. Questa percentuale diventa lo 0,5% a Costanza, dove 3.000 persone all’anno si recano in ospedale per essere assistite in seguito al morso di cani. Fermo restando che non e’ dato sapere quanti di questi casi siano effettivamente ascrivibili a cani randagi, e non a cani di proprietà lasciati vagare senza controllo, queste sono le statistiche in due città dove l’uccisione dei cani e’ stata applicata da 12 anni in modo discontinuo (Bucarest) e continuativo (Costanza).

 Ma cosasuccede in cittadine come quelle dove opera un’associazione come Save the Dogs? I dati parlano chiaro: a Cernavoda (dove l’intervento e’ attivo dal 2002) nel 2013 i casi di morsicature sono lo 0,02% della popolazione, mentre a Medgidia lo 0,22%. E le statistiche sono in continua diminuzione.

 Ancora una volta un episodio doloroso come quello del bimbo viene manipolato dai politici come Basescu per alimentare il business enorme delle società di cattura ed uccisione – spiega dalla Romania la Presidente di STD Sara Turetta – mentre e’ evidente che là dove c’è stata una gestione virtuosa del fenomeno, con sterilizzazioni, contrasto all’abbandono ed educazione della popolazione, la situazione e’ molto migliorata”.

 Da tre anni la legge per la gestione del randagismo è ferma presso una Commissione parlamentare: se infatti da una parte nel 2008 si e’ deciso di vietare le uccisioni di cani sani, dall’altra non sono mai state deliberate le norme di applicazione, creando così un limbo legislativo che ha permesso alla maggior parte dei sindaci di continuare ad eliminare i randagi tramite contratti milionari con società “amiche”.

 Da 12 anni i cani sono il capro espiatorio preferito dei governanti rumeni – spiega Turetta – e si continua a fare appello alle uccisioni come unica soluzione del randagismo. Peccato che finora questo approccio non abbia risolto nulla, se non arricchire esponenti e partiti politici e provocare enormi sofferenze agli animali. Episodi come questo – conclude Turetta – vengono sfruttati per alimentare posizioni populiste che alimentano un sistema di clientele e di corruzione, nel disinteresse totale per il bene reale della comunità”.

 Save the Dogs and other Animals Onlus

Via Pareto, 36 – 20156 Milano

5×1000 C.F. 97394230151


 

Tav, l’allarme terrorismo del gip sugli arrestati: “Attività non occasionali e frutto di scelta politica ben d efinita”

http://www.huffingtonpost.it/2013/09/03/tav-gip-convalida-arresti-allarme-terrorismo_n_3859415.html?utm_hp_ref=italy

L’Huffington Post  |  Pubblicato: 03/09/2013 17:28 CEST  |  Aggiornato: 03/09/2013 17:28 CEST

Tav gip

“Salto di qualità”, “scelta politica”, “notevole pericolosità”. Dentro l’ordinanza di convalida di arresto dei due attivisti no Tva fermati il 30 agosto prende corpo l’allarme lanciato già dal procuratore capo di Torino Gian Carlo Caselli qualche mese fa. Quello che in val di Susa il dissenso si stia trasformando in qualcosa di nuovo, di più organizzato e violento. E che si avvicina al terrorismo, evocando categorie che sembrano riportare agli anni di piombo.

“Attività non occasionale, ma frutto di scelta politica”. “Entrambi gli indagati – si legge nell’ordinanza – sono inseriti organicamente nei gruppi organizzati che contrastano, anche in maniera violenta, la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità. La loro partecipazione a pregresse attività illecite connotate dal contrasto violento all’opera in Val di Susa non è quindi occasionale, ma è frutto di una scelta politica ben definita e radicata, circostanza che dà concretezza al pericolo di reiterazioni di ulteriori condotte illecite”.

Il salto di qualità el’arsenale in auto Il magistrato registra nero su bianco il cambiamento avvenuto: “Le condotte illecite accertate dimostrano un notevole salto di qualità criminale che gli indagati hanno inteso compiere, senza mostrare mai alcun segno di resipiscenza”. Nell’ordinanza si spiega poi che sull’auto c’era materiale esplosivo o utile per “costruire congegni micidiali”.

L’esigenza cautelare. Elementi questi che hanno portato il magistrato a confermare per i due la custodia dietro le sbarre: “L’estrema gravità delle condotte illecite rilevate e la notevole pericolosità soggettiva dei due arrestati porta a ritenere che unica misura adeguata a fronteggiare le esigenze cautelari è quella della custodia in carcere”.

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US ARMY SOTTO SHOCK: Obama ha esitato perché i russi hanno abbattuto un F-22 e 4 Tomahawk | cogito ergo sum.pe nso dunque sono

US ARMY SOTTO SHOCK: Obama ha esitato perché i russi hanno abbattuto un F-22 e 4 Tomahawk

mercoledì, settembre 4, 2013

 Tenuto segreto: Obama ha esitato ad attaccare la Siria, perché i russi hanno abbattuto un F-22 Raptor e 4 missili Tomahawk.

 -Angelo Iervolino- 03 settembre 2013 –  Il 1°Settembre un esperto militare in un’intervista al canale televisivo “Al Manar“, ha confermato che il motivo del ritardo nella partenza dell’attacco da parte del presidente Obama sulla Siria non è stato quello presumibile di attendere il voto del Congresso.

 La ragione è che tra il 30 e il 31 Agosto, la Siria, ha distrutto un US Air Force F-22 Raptor, e quattro missili “Tomahawk“.

 L’F-22 Raptor è il caccia più avanzato al mondo. Esso opera a un livello estremamente alto di altitudine e si sviluppa in velocità estremamente elevate. Questo è il motivo per il quale era impossibile abbatterlo.

 Equipaggiato con armi che possono abbattere un nemico a distanza di 50 km. Ha la più recente tecnologia nel campo che lo rende completamente invisibile.

 I Generali americani erano così scioccati perché è un velivolo altamente professionale come sono rimasti scioccati dalla intercettazione di 4 missili Tomahawk.

 Un aereo militare statunitense si è schiantato nei pressi del confine con la Giordania, lanciando i missili in mare. Scrive il quotidiano “Los Angeles Times“, circa l’abbattimento di un aereo F-22 Raptor.

 Il giornale ha anche riferito che il 30 Agosto difese aeree siriane hanno abbattuto quattro missili americani “Tomahawk” col sistema russo anti-missile “Kevlar – 1“.

 Questi sono i primi missili antiaerei russi che hanno distrutto missili americani.

 Secondo il giornale, la perdita di un moderno velivolo F-22 nel nord della Giordania e del abbattimento di 4 missili è la ragione principale per l’improvviso ritardo di aggressione contro la Siria. Trasmette lo stesso messaggio l’ “Oklahoma Post” citando fonti militari americane.

 S-400

Un esperto militare John Reed Blu, ha detto ai giornalisti che la Siria non ha solo gli S-300, ma la versione aggiornata. Egli non ha escluso che la Siriadispone di un sistema S-400.

 Questo evento è stato testimoniato anche da alcuni residenti della città siriana di Homs, che hanno confermato di aver udito il 30 di agosto, nel pomeriggio, il rombo dei tre aerei.

 Un aereo era un MiG-23, il secondo un MiG-29, inviati ad intercettare l’aereo americano che era stato avvistato nei pressi delle acque territoriali siriane. Gli Aerei americani erano a circa 20 miglia al largo della costa della Siria.

 Ognuno di loro poteva in qualsiasi momento entrare nello spazio aereo siriano. Ma quando hanno notato gli aerei siriani che si avvicinavano, gli americani hanno cambiato rotta verso il mare.

 Il 1° Settembre, ci sono stati altri episodi. E ‘ovvio che tali azioni da parte della US Air Force hanno testato la prontezza al combattimento del sistema di difesa aerea siriana, ma richiedono anche di trovare un varco dentro le difese che, ovviamente, non è stato trovato.

 E ‘noto a tutti che le rampe di lancio in Siria sono gestite da esperti russi ben addestrati e che anche il personale siriano è ben addestrato.

 (traduzione serbo-italiano google/Angelo Iervolino)

 Fonte:

 http://www.vestinet.rs/najcitanije/vojska-sad-u-soku-obama-ustuknuo-jer-su-mu-rusi-oborili-f-22-i-4-rakete-tomahavk

http://cogitoergo.it/?p=23408


 

Erri De Luca: “Il Tav Torino-Lione va sabotato”. Ltf denuncerà lo scrittore

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/05/erri-de-luca-lalta-velocita-torino-lione-va-sabotata-ltf-denuncera-scrittore/702489/

La Lyon-Turin ferroviaire presenterà un esposto contro lo scrittore napoletano che, in un’intervista aveva dichiarato: “Hanno fallito i tavoli del governo, hanno fallito le mediazioni: il sabotaggio è l’unica alternativa”. Unj concetto ribadito anche oggi nonostante la minaccia di denuncia

Dalle parole alle denunce. La Lyon-Turin ferroviaire (Ltf), la società che deve realizzare la tratta comune della linea ad alta velocità Torino-Lione, ha deciso di denunciare lo scrittore Erri De Luca . Per questo, nei prossimi giorni potrebbe presentare un esposto. “Questa denuncia non mi fa certo cambiare idea, sempre che arrivi, perché al momento io non ho ricevuto nulla”, ha risposto l’autore napoletano annunciando la sua presenza a una manifestazione in Val di Susa il prossimo 5 ottobre.

In un’intervista pubblicata domenica dall’Huffington Post De Luca, con un passato nel servizio d’ordine di Lotta Continua e convinto sostenitore del movimento No Tav, aveva dichiarato che “la Tav va sabotata” e che le cesoie (trovate insieme ad altro materiale nell’auto di due militanti arrestati lo scorso 30 agosto) “sono utili a tagliare le reti”: “Hanno fallito i tavoli del governo, hanno fallito le mediazioni: il sabotaggio è l’unica alternativa”. A lui si è aggiunto anche il sindacalista Giorgio Cremaschi: “In Val di Susa gli atti contro gli impianti della Tav fanno parte di una lotta civile e democratica profondamente giusta e come tali vanno compresi e giustificati”.

L’invito di De Luca non deve essere piaciuto ai dirigenti della società Ltf, soprattutto in un periodo di intimidazioni e arresti. Risale solo al 30 agosto scorso l’incendio al capannone e ai mezzi dellaGeomont, una ditta di Bussoleno (Torino) che ha svolto dei lavori nel cantiere di Chiomonte. Dopo l’episodio, ritenuto finora un attentato, il titolare della società Giuseppe Benente aveva affermato di essere pronto a lasciare l’attività per il clima negativo nei confronti delle aziende impegnate nell’opera. Sui siti del movimento, come notav.info, è stato pubblicato un messaggio anonimo che lancia sospetti sul rogo: l’autore ipotizza che sia stato appiccato dalla ditta per ottenere un risarcimento dall’assicurazione, ma il titolare rigetta l’accusa querelando il movimento. Ieri sera, su altri siti di controinformazione, è apparso un altro testo anonimo che invita il movimento ad assumersi le responsabilità di atti contro l’opera: “Anziché rischiare di sminuire il gesto di qualche coraggioso notav – si legge – difendiamo pubblicamente dalla repressione i nostri compagni di lotta nell’unico modo dignitoso possibile. Rivendicando qualunque gesto compiuto contro l’avanzare del mostro Tav come patrimonio di tutti noi”.

“È del tutto evidente che il tagliare le reti con le cesoie non ha nulla a che vedere con il terrorismo – afferma Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, che si schiera a difesa di Erri De Luca – Dopo la criminalizzazione del movimento ora c’è anche la criminalizzazione di chi sostiene le ragioni dei No Tav. Come durante il fascismo siamo tornati aireati di opinione – aggiunge – Erri del Luca ha espresso solo parole di buon senso”. Contrario invece il senatore del Pdl e vicepresidente del Copasir (Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti) Giuseppe Esposito: “L’unica cosa da sabotare a questo punto mi sembrano i libri di Erri De Luca – dichiara – Evidentemente ha nostalgia del suo passato in Lotta Continua, un’epoca di tensione conclusasi fortunatamente con lo scioglimento di quel gruppo extraparlamentare”.

LA TEPCO AMMETTE DI AVER DELIBERATAMENTE UTILIZZATO RILEVATORI DI RADIAZIONI CHE FORNISCONO DATI INFERIORI ALLA REAL TÀ: LE EMISSIONI RADIOATTIVE SONO STATE BEN PIÙ ALTE DI QUANTO DICHIARATO

Data: Giovedì, 05 settembre
 DI MIKE ADAMS
naturalnews.com

Dall’impianto nucleare di Fukushima-Daiichi, non escono solo radiazioni. Ogni settimana sembra venir fuori un altro pezzo di verità che finora era stata deliberatamente occultata al mondo. Ieri la TEPCO ha finalmente ammesso di aver fornito dati sulle radiazioni avvenute del 20 % inferiori ai dati reali.

Ma il punto cruciale qui è capire come la TEPCO abbia potuto fornire questi dati ingannevoli fin dall’incidente del 2011. Pare che (si legga sotto) la TEPCO abbia volutamente utilizzato dei rilevatori di radiazioni calibrati al ‘ribasso’ (es.: che non superano mai i 100 mSv). Quando questi rilevatori raggiungono il massimo dei limiti radioattivi rilevati, invece di passare ad utilizzare congegni a più largo raggio di rilevazione, continuano a segnalare sempre il loro livelli massimi, facendoli passare per dati “reali” di esposizione.

Cosa??? Già, proprio così. Siamo seri. Ed ecco come lo abbiamo scoperto.

EMISSIONI RADIOATTIVE 18 VOLTE PIÙ ALTE DI QUELLE DICHIARATE IN PRECEDENZA

Secondo un comunicato stampa della TEPCO riportato da Bloomberg Japan (1), “TEPCO ha dichiarato di aver rilevato un’altissima concentrazione radioattiva di 1800 mSv l’ora nella zona periferica del serbatoio”.

Si trattava di acqua altamente radioattiva che fuoriusciva dagli ormai noti “serbatoi di stoccaggio”, serbatoi che, in primo luogo, non sono mai stati progettati per fungere da stoccaggio a lungo termine. In precedenza, la TEPCO dichiarò che questi serbatoi registravano una radiazione di soli 100 mSv all’ora, occultando praticamente il 95% dell’effettivo livello di radiazione. (2)

E anche qui, stessa storia:

A proposito del livello orario di radiazioni di 1800 mSv, il Prof. Ito Tetsuo, della Kinki University (Biologia delle Radiazioni) ha affermato che: “Se una persona viene esposta a simili livelli per ore, possiamo parlare di una sola cosa, e si chiama morte. Il 100% delle persone esposte a livelli del genere moriranno entro 30 giorni”.

Anche la BBC sta seguendo la vicenda, in caso si voglia sentire la notizia in inglese, ecco il link BBC (3) :

“Le autorità giapponesi hanno avvertito che i livelli di radiazione intorno all’impianto nucleare di Fukushima sono 18 volte più elevati di quanto si pensasse. Si viene ora a sapere che i livelli radioattivi rilevati sabato scorso nelle vicinanze del serbatoio di stoccaggio in questione, erano tali da essere letali dopo solo quattro ore di esposizione.”

“I nuovi dati avranno conseguenze dirette sulle dosi radioattive a cui sono stati esposti gli addetti dell’impianto che la settimana scorsa sono stati lì continuativamente, tentando di contenere la perdita (servizio da Tokyo di Rupert Wingfield-Hayes della BBC).”

E si tratta comunque di una minimizzazione: il termine “conseguenze dirette” vuol dire che quei tecnici sono già praticamente morti.

COME SI È PASSATI DA 100 MSV A 1800 MSV? E’ CHE ALLA FINE HANNO INIZIATO AD UTILIZZARE UN DIVERSO RILEVATORE DI RADIAZIONI.

Quindi, esattamente, come ha fatto la TEPCO a rilevare fino a poco fa solo 100mSv e poi all’improvviso dichiara 1800 mSv l’ora?

Non ci crederete quando ve lo diremo: utilizzavano un rilevatore di radiazioni calibrato per un massimo di 100mSv.

Con la stessa logica potrò brevettare a breve la “miracolosa dieta Fukushima (4)”, una dieta che prevede una bilancia in grado di pesare al massimo 60 kg. Quando la usi, il tuo peso non ha alcuna importanza: la bilancia segnerà al massimo 60 kg. Miracolo della dieta Tepco…

In altre parole, alla TEPCO, le misurazioni sono state eseguite con rilevatori di radiazioni (5) progettati in modo tale da non essere in grado di misurare l’intera gamma di radiazioni presenti nell’ambiente. Il livello di radiazione segnalato, quindi, corrispondeva al limite massimo misurabile dai quei rilevatori a ‘bassa frequenza’.

Tutto questo è talmente disonesto da sfociare nel crimine. Non solo quelli della TEPCO (6) sono ricorsi a un giochetto di prestigio utilizzando dei rilevatori a ‘corto raggio’, ingannando così il mondo intero, ma hanno anche mentito con il “max 100 mSv” per stabilire il tempo massimo di esposizione consentita ai tecnici impegnati nell’intervento di emergenza.

??Risulta infatti che i calcoli effettuati hanno un margine di errore di ben 18 volte. Questo significa che tutti gli addetti dell’impianto che hanno lavorato in quell’area negli ultimi giorni sono stati esposti a radiazioni del 1800% superiori a quanto gli era stato detto.

COLTI IN FLAGRANTE NEL GIOCHETTO DEL ‘RIBASSO’

E’ inconcepibile che la maggiore società di impianti nucleari del paese non sia dotata di rilevatori di radiazione in grado di misurare 1800 mSv all’ora. Quest’ ingannevole strategia di dichiarare emissioni inferiori è palesemente intenzionale. Fa parte di una deliberata volontà della TEPCO di mentire al Giappone, ai propri dipendenti e al mondo intero sulla reale portata del disastro nucleare verificatosi a Fukushima.

Ed è stato un approccio che la TEPCO ha seguito fin dal primo giorno dell’incidente: MENTIRE!

Va ricordato che la TEPCO era anche dietro quella bizzarra propaganda governativa in stile lavaggio-del-cervello (7) che andava diffondendo tra la gente la notizia che per diventare immuni alle radiazioni bastava bere molta birra e ridere tanto.

Abbiamo anche saputo da notizie diffuse nel 2011 che la TEPCO spesso spegneva il sistema di rilevazione delle radiazioni per non far spegnere i sistemi di allarme. Radiazioni? Quali radiazioni?

E ora sappiamo anche che la società ha volutamente utilizzato dei rilevatori calibrati a un massimo di 100 mSv. Qualsiasi spiegazione farebbe comunque acqua, perchè chiunque utilizzi delle strumentazioni scientifiche sa bene che se le misurazioni superano il massimo rilevabile, va utilizzato uno strumento di gamma superiore!

In altre parole, se il contachilometri della tua macchina segna al massimo 180 kmh e tu vai a tavoletta sull’autostrada superando i 180 kmh, questo non significa che stai andando a 180 kmh solo perché il contachilometri segna 180. Questo discorso è più che ovvio. Eppure la TEPCO ha continuato a girare intorno al suo impianto con i suoi rilevatori truccati, dichiarando che quel livello “massimo” segnalato fosse il dato reale.

SE LA TEPCO HA MENTITO SULLE EMISSIONI RADIOATTIVE, SU COS’ALTRO HA MENTITO?

Questo ci porta ad un altro punto importante dell’articolo: su cos’altro ha mentito finora la TEPCO? Su tutto, pare. La TEPCO ancora non ammette che l’impianto abbia subito un incidente di fusione del nocciolo. Ancora non ammette che l’impianto stia per collassare, nel qual caso si sprigionerebbe un’immensa nube radioattiva che devasterebbe l’intero Nord America. E, ovviamente, non ammette di aver bisogno di un sostegno internazionale per risolvere il problema.
Di conseguenza, grazie all’arroganza e alla disonestà criminale del management e dei burocrati della TEPCO, un’altra massiccia fuoriuscita radioattiva è praticamente inevitabile. Basta un altro terremoto.

Mike Adams
Fonte: www.naturalnews.com
Link: http://www.naturalnews.com/041881_fukushima_radiation_leaks_deception.html
1.09.2013

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SKONCERTATA63

CHOC le New York Times dévoile un crime de guerre de l’ASL

LUCMICHEL.NET / NOUVEAU CRIME DE GUERRE DES DJIHADISTES DE L’ASL

(MADE IN NATO)

 Luc MICHEL pour lucmichel.net /

Avec Syria Committees Website – PCN-SPO – The New-York Times /

2013 09 06 /

 Le New-York Times, journal US de référence, publie une vidéo montrant des exécutions de soldats par des rebelles de la pseudo ASL. Un crime de guerre.

 J’ai plus longuement traité ce sujet important dans mon éditorial en Anglais de ce jour :

Lire THE TRUE FACE OF THE CRIMINAL FSA (MADE IN NATO) DIRTY WAR IN SYRIA …

Sur : http://www.lucmichel.net/2013/09/06/lucmichel-net-the-true-face-of-the-criminal-fsa-made-in-nato-dirty-war-in-syria/

 Sujet important d’une part car il montre que certains journalistes n’acceptent plus la propagande de Washington sur la Syrie au sein des médias de l’OTAN.  Et d’autre part surtout parce que cet article choc sur un tel quotidien influent va évidemment peser sur le débat au Congrès sur l’approbation des frappes sur la Syrie voulues par Obama.

 La vidéo montre sept soldats syriens torse nu et agenouillés sur le sol, leur front touchant la terre. Leur dos est marqué de bleus et de blessures. Derrière, des rebelles syriens se tiennent debout, pointant leur arme sur les soldats et attendant. Un commandant – Abdul Samad Issa, 37,  du gang Jund al-Sham affilié à l’ASL – récite alors un verset révolutionnaire: “Pendant 50 ans, ils ont été des compagnons de la corruption. Nous jurons sur le Seigneur Tout Puissant, que telle est notre promesse: nous nous vengerons”. Une fois ses propos terminés, il tire sur le premier prisonnier, à l’arrière de la tête, l’abattant sur le coup. Ses compagnons font ensuite de même sur les autres soldats.

 Voir la video sur :

http://www.nytimes.com/video/2013/09/05/multimedia/100000002421671/syrian-rebels-execute-7-soldiers.html?ref=middleeast

 Le New York Times a donc mis en ligne une vidéo montrant des rebelles syriens en train de commettre des exécutions sommaires sur des soldats de Damas. Le quotidien US précise que cette vidéo a été sortie en cachette (« smuggled ») de Syrie il y a quelques jours par un ancien rebelle dégoûté de la violence et des meurtres commis des deux côtés. Selon le quotidien, elle aurait été filmée en 2012.

 L’ASL « CRIMINELLE », DIXIT THE NEW-YORK TIMES !

 « Le NYT souligne que le document est la dernière preuve que les rebelles syriens, soutenus par Washington, peuvent se comporter de façon aussi violente (…) alors que les Etats-Unis, soutenus par la France, se préparent à lancer des frappes contre la Syrie » commente l’AFP. L’AFP oublie de préciser que le NYT parle explicitement de l’ASL comme « criminelle ».

 Le Congrès américain s’apprête à voter à partir de lundi, à la demande du président Barack Obama, une résolution sur une frappe en Syrie dont le gouvernement est accusé « d’avoir utilisé des armes chimiques le 21 août près de Damas, faisant des centaines de victimes parmi les civils, dont de nombreux enfants ».

 Au moment où les leaders du parti de la guerre, les Kerry et Mc Cain aux USA, les BHL, Fabius et Hollande en France, évoquent une « opposition modérée » et distinguent « bons rebelles » et « mauvais djihadistes », on soulignera que le criminel de guerre Abdul Samad Issa n’est pas un djihadiste stricto sensu, c’est-à-dire lié aux réseaux d’al-Qaida, mais un combattant des katibas de l’ASL dites « séculières » (sic) par certains experts occidentaux …

 Luc MICHEL

 http://www.lucmichel.net/2013/09/07/lucmichel-net-nouveau-crime-de-guerre-des-djihadistes-de-lasl-made-in-nato/

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