“Non ci sono prove per scoprire chi ha usato armi chimiche in Siria”

però…..fa passi avanti l’Onu, almeno non conferma le prove inoppugnabili che Kerry dice di avere ma di non voler mostrare a nessuno.
Ed il dossier della Russia di ben 100 pagine? E la giornalista Dale Gavlak che ha raccolto le testimonianze dei ribelli che sostengono essere stati loro stessi a causare l’esplosione dei gas causa maneggio incauto delle armi generosamente offerte dal Principe saudita Bendar?

L’Onu non si esprime. E questa dovrebbe essere una istituzione tanto nobile perché sovrannazionale quindi giusta, equa, super partes??????
Zero prove nel ridicolo dossier-Siria presentato da Obama

 Onu: “Non ci sono prove per scoprire chi ha usato armi chimiche in Siria”

Ci sono prove che dimostrano l’uso di armi chimiche in Siria, ma non elementi per indicare chi, tra ribelli e regime, le abbia utilizzate. E’ quanto emerge dalla relazione presentata a Ginevra dagli ispettori delle Nazioni Unite che hanno condotto un’inchiesta sul rispetto dei diritti umani in Siria dal 15 maggio al 15 luglio scorso. ”In base alle prove attualmente a disposizione, non è possibile individuare il tipo di agenti chimichi utilizzati e chi ne abbia fatto uso. Le indagini sono in corso”, riferisce il rapporto.
Gli ispettori sono quindi giunti alla conclusione che la maggior parte delle vittime in Siria sia stata causata da attacchi con armi convenzionali e che qualsiasi intervento per metter fine al conflitto ”deve garantire la protezione dei civili”.
Nel documento si criticano poi gli Stati che hanno fornito armi al governo di Bashar al-Assad o all’opposizione. ”Non c’è una soluzione militare a questo conflitto. Chi fornisce armi crea un’illusione di vittoria. L’unica strada per la pace è una soluzione politica fondata sui principi del comunicato finale del Gruppo di azione per la Siria”
Fonte: http://www.imolaoggi.it/2013/09/11/onu-non-ci-sono-prove-per-scoprire-chi-ha-usato-armi-chimiche-in-siria/

Putin a Usa: “Non siete più modello democrazia”

In Siria “armi chimiche utilizzate da ribelli”. Cia li arma. Basta con gli slogan: “O con noi o contro di noi. Assad accetta proposta russa.
 
E’ un vero e proprio appello al popolo americano, ma questa volta non è il presidente Barack Obama a lanciarlo, ma il suo omologo russo Vladimir Putin, attraverso un editoriale firmato sul New York Times.

Intanto arriva la notizia sulla decisione del regime di Assad di acconsentire a cedere il controllo delle armi chimiche, accettando quindi la proposta russa e non a causa della minaccia di un intervento militare da parte degli Stati Uniti.
Lo dice lo stesso Assad, in una intervista alla televisione russa Rossia 24.

Un appello alla ragionevolezza, potrebbe essere definito. In questa nuova Guerra Fredda che si sta combattendo tra Usa e Russia, Putin risulta fino a questo momento il “vincitore” nello scacchiere diplomatico internazionale, dopo aver convinto la Siria a consegnare il suo arsenale di armi chimiche. Ma la situazione non è ancora ben definita, e Obama è chiaramente pronto a intervenire, nel caso in cui la diplomazia fallisse.

“Nessuno dubita del fatto che gas letali siano stati utilizzati in Siria. Ma esiste ogni ragione per credere che non siano stati utilizzati dall’esercito siriano, ma dalle forze dell’ opposizione, al fine di provocare l’intervento da parte dei loro potenti padroni stranieri, che appoggiano i fondamentalisti. Indiscrezioni secondo cui i ribelli starebbero preparando un altro attacco – questa volta contro Israele – non possono essere ignorate”.

“E’ allarmante vedere che l’attacco militare in conflitti interni di paesi stranieri sia diventato un atteggiamento normale per gli Stati Uniti. E’ nei loro interessi di lungo termine? Ne dubito. Milioni di persone nel mondo guardano sempre di più all’America non come a un modello di democrazia ma come a una società che si affida dalla forza brutale, creando coalizioni sotto lo slogan “o siete con noi o siete contro di noi”.

“Un potenziale attacco da parte degli Stati Uniti contro la Siria, nonostante la forte opposizione da parte di molti paesi e dei principali leader politici e religiosi, incluso il Papa risulterà in un numero più alto di vittime innocenti e in una escalation, allargando il conflitto molto oltre i confini della Siria. Un attacco aumenterebbe la violenza e creerebbe una nuova ondata di terrorismo. Potrebbe mettere a rischio gli sforzi multilaterali per risolvere la questione nucleare dell’Iran e il conflitto israelo-palestinese e destabilizzare ulteriormente il Medio Oriente e il Nord Africa”.
http://www.nocensura.com/2013/09/putin-usa-non-siete-piu-modello.html#_

Boldrini e abuso di POTERE

per conto del suo partito la Miss BOLDRINI abusa del suo potere CONTRO I CONCORRENTI DEL 5 STELLE
Mentre occulta i dati sui costi della camera, la presidenta della tolleranza e rispetto delle diversità NON TOLLERA CHI PROTESTA E CONTESTA

Complimenti alla coerenza e libertà, propria non altrui di Miss Boldrini
Forse la Miss deve segnare il territorio e far capire che solo il suo partito può ergersi a paladino difensore della Costituzione “epurando” gli altri, capitela, QUESTIONE ELETTORALE

Oltre a Re Giorgio, ora abbiamo Laura Maria AntoniettaLa Boldrini sospende per 5 giorni i deputati 5 Stelle saliti sul tetto di Montecitorio

L’ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati ha sospeso per 5 giorni i parlamentari del Movimento 5 Stelle che erano saliti sul tetto di Montecitorio.

 

La Boldrini sospende per 5 giorni          i deputati 5 Stelle saliti sul tetto di Montecitorio.

Convocati in Presidenza e sospesi per 5 giorni. Così si è chiusa la questione disciplinare nei confronti dei parlamentari del Movimento 5 Stelle (Laura Castelli, Carlo Sibilia, Alessandro Di Battista, Alessio Villarosa, Manlio Di Stefano, Dalila Nesci, Sergio Battelli, Filippo Gallinella, Maria Edera Spadoni, Massimo Artini, Giuseppe D’Ambrosio) che erano saliti sul tetto di Montecitorio per protestare contro il ddl delega dell’articolo 138 che istituiva il comitato dei 42 per le riforme parlamentari.

 La decisione è stata presa dall’ufficio di presidenza della Camera, con l’astensione dei tre deputati M5S e della Lega Caparini: va detto che i questori avevano proposto una sospensione di 7 giorni ma dopo il dibattito si è trovata la mediazione sui 5 giorni. La Presidenza ha poi comunicato che “non c’è stata nessuna richiesta ai deputati 5 stelle da parte della presidenza di mettere i cellulari sul tavolo ma sono stati espressi dei dubbi che l’auspicio di Boldrini di non fare la diretta non venisse seguito”.

 Immediata la replica di Di Battista sulla sua pagina facebook:

 “5 giorni, ci hanno dato 5 giorni di sospensione per aver occupato il tetto di Montecitorio in difesa della Costituzione. Quando si compiono gesti di disobbedienza civile si devono sempre accettare le conseguenze, quindi accettiamo di buon grado la sospensione. Non possiamo tuttavia ignorare che in questo paese chi difende, anche se con un’azione eclatante e disobbediente l’art.138 viene sanzionato, mentre chi froda il fisco quindi ruba a TUTTI i cittadini italiani siede ancora tranquillo in Senato. Sono finiti! #5giornia5stelle

P.S. dato che la Presidente Boldrini parla spesso di “decoro istituzionale” e’ indecoroso che la Presidenza abbia informato della sanzione prima i giornalisti dei diretti interessati.

 

armi chimiche in mano israeliana dal 1983

il doppio pesismo dei liberatori che non infastidisce i cosiddetti  dirittoumanisti

CIA: armi chimiche in mano israeliana dal 1983
Un reportage di Foreign Policy svela documenti dell’intelligence USA, secondo i quali Israele produce sarin e gas chimici da trent’anni.
mercoledì 11 settembre 2013 10:57

di Emma Mancini

Betlemme, 11 settembre 2013, Nena News – Mentre il mondo guarda alla Siria e Washington si arrampica sugli specchi per dimostrare l’utilizzo di armi chimiche da parte del regime di Bashar al-Assad, spuntano nuove rivelazioni sugli arsenali in mano israeliana. In un reportage di Foreign Policy, pubblicato due giorni fa, compaiono documenti della CIA secondo la quale nel 1983 Tel Aviv ha avviato un vasto programma per rifornirsi di armi chimiche.

Per molti una notizia che fa poco scalpore: tra il 2008 e il 2009 la Striscia di Gaza subì un attacco senza precedenti, oltre 1.400 vittime. Durante Piombo Fuso, l’aviazione e l’esercito israeliano utilizzarono fosforo bianco contro la popolazione civile, un’accusa che Israele ha sempre rigettato ma che troverebbe conferma nelle prove raccolte da medici e infermieri, improvvisamente trovatisi di fronte a ustioni e ferite mai viste prima.

Secondo le rivelazioni di Foreign Policy, l’intelligence statunitense ritiene che Israele ha immagazzinato armi chimiche e biologiche già da trent’anni, al fine di completare il proprio arsenale nucleare. A dimostrarlo, una serie di documenti risalenti al 1983, chiusi negli archivi della CIA.

L’anno prima, nel 1982, satelliti spia americani individuarono “un probabile centro di produzione di gas nervino a Dimona, nel deserto del Negev”, luogo che da anni viene identificato come magazzino nucleare israeliano. “Non possiamo confermare se Israele possiede agenti chimici letali, ma molti indicatori ci portano a ritenere che ha a disposizione sia gas nervino persistente e non persistente – si legge in uno dei documenti CIA – Si ritiene che esistano anche altre produzioni chimiche all’interno della ben sviluppata industria israeliana”. Tra queste il famigerato sarin, gas che secondo Washington sarebbe stato utilizzato dal regime di Damasco a Ghouta, Damasco, il 21 agosto scorso.

Per ora Israele non commenta: l’ambasciata di Tel Aviv a Washington non ha rilasciato dichiarazioni in merito al reportage. Israele è uno dei quattro Paesi possessori di armi nucleari non riconosciuti come tali nell’ambito del Trattato di Non-proliferazione Nucleare. Tel Aviv non ha mai rilasciato dichiarazioni in merito, ma si ritiene che abbia avviato il proprio programma nucleare subito dopo la fine della Guerra dei Sei Giorni, nel giugno 1967. E sebbene non esistano dati certi, si stima che Israele possieda dalle 70 alle 400 armi nucleari.

Appare comunque stravagante l’attività di indagine della CIA sull’arsenale chimico israeliano: i servizi segreti americani hanno avviato la produzione e la sperimentazione di agenti chimici in casa israeliana, a partire dagli anni ’70. Forse, quello che la CIA non sapeva era il proseguimento dell’attività nucleare e chimica israeliana, tenuta nascosta, ma che per molti altro non è che un segreto di Pulcinella. Nena News
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=46163

NON OBBEDISCI? SEI SOSPESO DA OGNI DIRITTO – la democrazia europea

quella che per Napolitano è un modello di successo
“L’Unione europea rimane un modello di successo che non ha perso la sua vitalità e capacità di attrazione e lo dimostrano anche, a discapito di quanti ne lamentano le intrinseche debolezze, alcuni recenti sviluppi: l’allargamento alla Croazia, il percorso di avvicinamento all’Unione europea dei paesi balcani occidentali e l’adozione dell’euro da parte della Lettonia.”
che la commissione europea, non eletta da nessuno ma emanazione e scribacchini dei lobbisti voglia difendere i diritti fondamentali con la punizione di togliere diritti è proprio l’incoronamento di 1984 di orwell.

Il potere Ue: sospendere i diritti dei paesi membri

 

11 settembre 2013 

di: WSI Pubblicato il 11 settembre 2013| Ora 15:02   http://www.wallstreetitalia.com

Presidente Commissione Barroso ha parlato dell’opzione nucleare del Trattato di Lisbona.

 Il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso.

BRUXELLES (WSI) – Leggendo attentamente l’intervento di Josè Manuel Barroso sullo Stato dell’Unione a saltare all’occhio non sono le parti relative all’economia, bensì ai trattati fondamentali. Il riferimento alla sospensione momentanea dei diritti dei paesi membri in casi di violazione di valori comuni non negoziabili è la vera novità del discorso di Strasburgo.Barroso ha sottolineato che non si tratterebbe di perdita di sovranità, bensì di dare alla Commissione Europea più poteri per difendere i diritti fondamentali e penalizzare gli stati membri colti in fallo.

“Nell’ultimo discorso sullo Stato dell’Unione proferito lo scorso anno, in un momento di sfide che la legislazione ha affrontato nei nostri stati membri, ho parlato della necessità di costruire un ponte tra la persuasione politica e le procedure specifiche di violazione da un lato, e quella che definisco l’opzione nucleare dell’Articolo 7 del Trattato (dell’Unione europea), ovvero la sospensione dei diritti degli stati membri“. E’ quanto ha detto il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso” nel suo discorso sullo stato dell’Unione.

Barroso è tornato a parlare della questione spinosa che riguarda il potere conferito all’Unione europea di sospendere in determinati casi e in via momentanea i diritti degli stati membri.

“L’esperienza ha confermato l’utilità del ruolo della Commissione come arbitro indipendente e obiettivo”, ha continuato. “Dovremmo consolidare questa esperienza attraverso un quadro più generale, che dovrebbe basarsi sul principio dell’eguaglianza tra gli stati membri, e che dovrebbe essere attivato solo quando esiste un grave rischio sistemico che minaccia la legge, scatenato da fattori predefiniti”.

La Commissione, ha aggiunto Barroso, si “farà avanti con un comunicato sulla questione. Ritengo che questo dibattito sia la chiave per la nostra idea di Europa. Ciò non significa chela sovranità nazionale o la democrazia saranno limitate. Ma abbiamo bisogno di un meccanismo europeo robusto che influenzi l’equazione quando sono in gioco i principi comuni di base. Esistono alcuni “valori non negoziabili che l’Unione europea e i suoi stati membri devono e dovranno difendere sempre”.

ARTICOLO 7 (SOSPENSIONE DI ALCUNI DIRITTI CHE RISULTANO DALL’APPARTENZA ALL’UNIONE)

1 – Su proposta ragionevole presentata da un terzo dei paesi membri, dal Parlamento europeo o dalla Commissione europea, il Consiglio, con l’approvazione di una maggioranza pari a 4/5 dei suoi membri e dopo aver ottenuto il consenso del Parlamento europeo, potrebbe stabilire che esiste un chiaro rischio di grave violazione da parte di uno stato membro dei valori che si riferiscono all’articolo 2 (quello in cui sono riportati i valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, della legge e del rispetto per i diritti dell’uomo). Prima di stabilire (la violazione), il fornendo raccomandazioni. Il Consiglio verificherà regolarmente le basi su cui una tale valutazione sia stata effettuata.

2 – Il Consiglio europeo, agendo su base unanime sulla proposta di un terzo degli Stati membri o della Commissione europea, e dopo aver ottenuto l’approvazione del Parlamento europeo, potrebbe dichiarare l’esistenza di una grave e persistente violazione da parte di uno stato membro dei valori a cui si riferisce l’articolo 2, dopo aver invitato lo stato membro a presentare le sue osservazioni.

3 – Nel caso in cui la deliberazione secondo il paragrafo 2 sia avvenuta, il Consiglio, agendo secondo una maggioranza qualificata, potrebbe decidere di sospendere alcuni diritti derivanti dall’applicazione dei trattati, allo stato membro in questione, includendo i diritti di voto del funzionario che rappresenta il governo dello stato membro all’interno del Consiglio. Nel fare ciò, il Consiglio prenderà in considerazione le possibili conseguenze di una sospensione dei diritti e degli obblighi di persone fisiche e giuridiche. Gli obblighi che lo stato membro in questione deve osservare secondo il trattato continueranno a essere vincolanti.

4 – Il Consiglio, agendo secondo una maggioranza qualificata, potrebbe decidere successivamente di modificare o revocare le misure intraprese secondo il paragrafo 3, in risposta ai cambiamenti della situazione che ha portato all’imposizione (della sospensione dei diritti umani).

5 – Le intese di voto che si applicano al Parlamento europeo, al Consiglio europeo e al Consiglio per gli scopi di questo articolo sono contenuti nell’articolo 354 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.

ARTICLE 7 [7] [‘Suspension of certain rights resulting from Union membership’, Article I-59 (ex Article 49 TEU)] .

1 – On a reasoned proposal by one third of the Member States, by the European Parliament or by the European Commission, the Council, acting by a majority of four-fifths of its members after obtaining the consent of the EuropeanParliament, may determine that there is a clear risk of a serious breach by a Member State of the values referred to in Article 2. Before making such a determination, the Council shall hear the Member State in question and may address recommendations to it, acting in accordance with the same procedure. The Council shall regularly verify that the grounds on which such a determination was made continue to apply.

2 – The European Council, acting by unanimity on a proposal by one-third of the Member States or by the European Commission and after obtaining the consent of the European Parliament, may determine the existence of a serious and persistent breach by a Member State of the values referred to in Article 2, after inviting the Member State in question to submit its observations.

3 – Where a determination under paragraph 2 has been made, the Council, acting by a qualified majority, may decide to suspend certain of the rights deriving from the application of the Treaties to the Member State in question, including the voting rights of the representative of the government of that Member State in the Council. In doing so, the Council shall take into account the possible consequences of such a suspension on the rights and obligations of natural and legal persons. The obligations of the Member State in question under the Treaties shall in any case continue to be binding on that State.

4 – The Council, acting by a qualified majority, may decide subsequently to vary or revoke measures taken under paragraph 3 in response to changes in the situation which led to their being imposed.

5 – The voting arrangements applying to the European Parliament, the European Council and the Council for the purposes of this Article are laid down in Article 354 of the Treaty on the Functioning of the European Union.

ARTICOLI DEL TRATTATO DI LISBONA.

L’M5s sulle Torri Gemelle: “È stato un complotto”

e finalmente E’ LA PRIMA VOLTA CHE APPRODA LA VERITA’ AL PARLAMENTO FANTOCCIO USA ……
ERA L’ORA!!
altro che le patetiche condanne dei tiranni che massacrano civili tanto usate dai finti antimperialisti

L’M5s sulle Torri Gemelle: “È stato un complotto”
Posted By Redazione On 11 settembre 2013
Fonte:  http://www.linkiesta.it/11-settembre-complotto-m5s [1]

 [2]
L’onorevole Bernini del Movimento 5 stelle
Il deputato Paolo Bernini del M5s (quello dei microchip) parla a Montecitorio dell’Undici settembre

Il deputato del Movimento 5 stelle Paolo Bernini è intervenuto alla Camera dei deputati e ha parlato anche dell’attentato delle Torri Gemelle, dicendo: “La verità ufficiale è palesemente falsa” e aggiungendo “è stato un inside job”; “la verità non la sapremo mai ma è sicuramente molto diversa da quella che i media mainstream ci raccontano”. A marzo 2013, Bernini aveva dichiarato a Ballarò di aver visto il documentario Zeitgeist e, sopratutto: “Non so se lo sapete ma in America hanno già iniziato a mettere i microchip all’interno delle persone, è un controllo di tutta la popolazione”.

IL VIDEO DELL’INTERVENTO ALLA CAMERA
http://www.youtube.com/watch?v=SE4OUbBnCtg

 http://www.stampalibera.com/?p=66430

Obama riceverà Letta alla Casa Bianca L’incontro tra i 2 leader il 16 ottobre

cioè Letta deve parlare di crescita e lavoro ad Obama? Che vuole la sua ricetta segreta per vedere la luce in fondo al tunnel?
Spacciatore diverso?

Obama riceverà Letta alla Casa Bianca  L’incontro tra i 2 leader il 16 ottobre
In agenda la crescita e il lavoro

Appuntamento alla Casa Bianca per Enrico Letta. Il presidente del Consiglio sarà ricevuto nello Studio Ovale da Barack Obama il 16 ottobre per un incontro che, fa sapere un comunicato della Casa Bianca, “metterà in luce la forza delle relazioni fra Stati Uniti e Italia che costituiscono uno dei legami più importanti fra Stati Uniti ed Europa”.

Nell’agenda del colloqui, continua il comunicato di Washington, vi saranno “crescita economica, creazione di posti di lavoro, sostegno alla Partnership transatlantica su commercio e investimenti, cooperazione nella Nato, le comuni sfide in Nord Africa e Medio Oriente, e altri temi di reciproco interesse”. Obama e Letta si sono incontrati per la prima volta al G8 di giugno in Irlanda del Nord ed hanno poi avuto un colloquio informale ai margini del recente G20 di San Pietroburgo, quando il tema discusso è stata la situazione in Siria. Per Washigton il ruolo dell’Italia nello scacchiere del Mediterraneo è strategico: Obama ha apprezzato la scelta del governo Letta di assumersi, assieme alla Gran Bretagna, il compito di guidare in Libia il disarmo delle milizie come alcuni aspetti prioritari della ricostruzione civile ed ora guarda ancora al possibile contributo di Roma in occasione della crisi siriana. Proprio in occasione del G20 Letta ha deciso di aderire alla dichiarazione, redatta dagli Stati Uniti, nelle quale si condanna l’uso delle armi chimiche in Siria addebitandone la responsabilità al regime di Bashar Assad e da quel momento Washington ha incluso l’Italia nella coalizione di Paesi che sostiene la necessità politica di rispondere a quanto avvenuto a Damasco il 21 agosto. Potrebbe essere proprio la volontà di consolidare l’intesa con Letta sulla Siria all’origine della scelta della Casa Bianca di annunciare la visita a Washington con oltre un mese di anticipo, senza tenere conto delle incertezze della politica interna italiana.

http://www.lastampa.it/2013/09/12/esteri/obama-ricever-letta-alla-casa-bianca-yCudYFEV5PW6wnBpyPNCIL/pagina.html

Murdoch, Rothschild e Cheney soci in affari per il petrolio siriano

no fly zone, boots on the ground per salvare i civili siriani dal macellaio Bashar….Usa per favore aiutate i popoli a liberarsi….solo per bontà….

WASHINGTON-Murdoch, Rotschild e l’intramontabile Dick Cheney: sono soci in affari per il petrolio al confine con la Siria, ma il media non ne parlano.
Milioni di americani prendono per buone le notizie della “Fox News”, del Wall Street Journal o si informano attraverso altri media mainstream di proprietà del magnate australiano. «Generalmente, questi organi d’informazione sono a favore di un’azione militare contro la Siria, ma non informano i loro spettatori e lettori che il signor Murdoch ha investito interessi nella guerra con la Siria», accusa Christopher Bollyn. Che rivela: «Murdoch è comproprietario di una compagnia israelo-americana alla quale è stato concesso il diritto di cercare petrolio nelle alture del Golan – il territorio siriano occupato da Israele». E’ perlomeno «amorale», conclude Bollyn, «che la “Fox News” non riveli queste informazioni al suo pubblico», che a quel punto sarebbe costretto a dubitare dell’attendibilità delle informazioni che riceve, dal momento che Murdoch otterrebbe enormi vantaggi personali dalla caduta del regime di Damasco.
Israele, aggiunge Bollyn in un post su “The Rebel” ha accordato I diritti per la ricerca di petrolio all’interno della Siria, nel Golan appunto, alla Genie Energy. L’editore Rupert Murdoch e un finanziere dal cognome che parla da solo, lord Jacob Rothschild, sono i principali azionisti della Genie Energy. La compagnia, continua Bollyn attingendo informazioni direttamente dal sito ufficiale dell’azienda, si interessa anche di gas da argille negli Stati Uniti e di olio di scisto in Israele. E anche l’ex vicepresidente americano Dick Cheney, eminenza grigia della Casa Bianca all’epoca delle guerre di Bush, fa parte del comitato consultivo della compagnia. Secondo il diritto internazionale, dice sempre Bollyn, è illegale che Israele accordi diritti di ricerca del petrolio su territori occupati: lo chiarisce Craig Murray in un intervento apparso già nel febbraio 2013, dal titolo “Israele accorda diritti petroliferi in Siria a Murdoch e Rothschild”.
http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/131425-murdoch,-rothschild-e-cheney-soci-in-affari-per-il-petrolio-siriano

Siria, la Cia ha iniziato a distribuire armi ai ribelli

Wash Post: spedizioni di artiglieria leggera iniziate a settembre.

Una fossa comune con alcuni morti, che i ribelli denunciano essere stati uccisi nell’attacco con armi chimiche del 21 agosto 2013 a Damasco.
(© Youtube) Una fossa comune con alcuni morti, che i ribelli denunciano essere stati uccisi nell’attacco con armi chimiche del 21 agosto 2013 a Damasco.

Dopo molti annunci e con mesi di ritardo, la Cia ha infine iniziato cominciato a consegnare armi ai ribelli siriani.
Secondo il Washington post, che ha fornito la notizia il 12 settembre sulla base di informazioni del Pentagono, le spedizioni sono cominciate i primi giorni di settembre, e vanno di pari passo a quelle effettuate dal dipartimento di Stato Usa di veicoli e altre attrezzature.
L’ESCALATION USA. Nonostante il dibattito su un possibile intervento armato sia ancora in corso, siamo dunque di fronte a una escalation del ruolo degli Usa nella guerra civile siriana. Le spedizioni organizzate dalla Cia al momento riguarderebbero solo armi leggere e munizioni. Mentre il dipartimento di Stato sta distribuendo materiale «non letale» come veicoli, sofisticate attrezzature per le comunicazioni e modernissimi kit sanitari da combattimento.
Giovedì, 12 Settembre 2013
http://www.lettera43.it/cronaca/siria-la-cia-ha-iniziato-a-distribuire-armi-ai-ribelli_43675107869.htm

Il disastro a pochi passi dalle nostre coste

Cari amici,

Di recente avete ricevuto una campagna che chiedeva di reintrodurre una moratoria sulle trivellazioni offshore finché non fossero state introdotte le norme necessarie a salvaguardare la nostra stupenda costa. In quella email abbiamo fatto due affermazioni che riteniamo debbano essere chiarite:

Prima di tutto abbiamo scritto che Medoilgas si stava “rifutando di effettuare una valutazione di impatto ambientale” prima di effettuare trivellazioni a poca distanza dalla costa italiana. In realtà Medoilgas ha avviato una Valutazione di Impatto Ambientale mentre si sta rifiutando di richiedere e ottenere una Autorizzazione Integrata Ambientale che le è stata richiesta dal governo italiano. Inoltre nella nostra mail abbiamo affermato che dopo un recente cambiamento di legge “le compagnie possono trivellare alla ricerca di petrolio vicino alla costa senza neppure l’obbligo di normali controlli necessari a proteggere l’ambiente.” Questo non è corretto. Mentre la nuova legge ha eliminato la moratoria per alcuni progetti, quelli per cui sono previste trivellazioni devono in ogni caso adempiere ai “normali” obblighi che erano in vigore prima della moratoria. In molti, in ogni caso, ritengono che tali procedure non siano sufficienti a proteggere l’ambiente. Mantenere la fiducia nei nostri membri è fondamentale per il lavoro che facciamo. Questo è il motivo per cui facciamo di tutto per essere accurati e, nei rari casi in cui facciamo degli errori o pensiamo che debba essere fatto un chiarimento, li pubblichiamo immediatamente sulla home page del nostro sito a questo link: http://www.avaaz.org/it/commitment_to_accuracy/

In questo caso abbiamo ritenuto che il chiarimento fosse dovuto. Nonostante pensiamo che la nostra campagna per assicurare che vengano difese le coste del nostro paese sia valida come non mai e che continueremo a spingere per norme che tutelino l’ambiente, nel caso in cui volessi ritirare la tua firma da questa campagna, ti preghiamo di contattarci all’indirizzo info@avaaz.org.

Qui infine puoi trovare la pagina corretta della campagna: https://secure.avaaz.org/it/italy_no_offshore_h/?blqXlcb&v=28896

Cordialmente,

Ian e il resto del team di Avaaz