Alberto Perino, il leader No Tav: “Stiamo pensando di denunciare la magistratura per stalking”

http://www.huffingtonpost.it/2013/09/19/perino-no-tav_n_3953044.html?utm_hp_ref=italy

 

L’Huffington Post  |  Di Fabio Lepore Pubblicato: 19/09/2013 13:59 CEST  |  Aggiornato: 19/09/2013 14:16 CEST

Perino No Tav

“Ma quale minaccia? Quello che ho detto è l’esatto contrario di quanto avete scritto nell’articolo di domenica“. Alberto Perino, uno dei più noti esponenti del Movimento No Tav, contattato dall’HuffPost, vuole fare chiarezza sulle posizioni espresse nel post e nel video pubblicati sul sito di Beppe Grillo. “Il mio intervento è l’espressione della preoccupazione che nutro nei confronti dell’escalation di azioni da parte della Magistratura torinese contro il Movimento No Tav. Non ho detto che avremmo fatto, ma che avremmo subito un autunno caldo, un settembre di fuoco. E tra il fare e il subire c’è una certa differenza. La situazione si è talmente incattivita che stiamo valutando, assieme al nostro team di legali, di denunciare la Magistratura per stalking. Perché di questo si tratta; non è più una situazione normale”.

Una denuncia per stalking nei confronti della Magistratura?
Nelle azioni dei magistrati nei nostri confronti non c’è più una motivazione. Riteniamo che sia un accanimento che va al di là di ogni senso giudiziario. Le faccio subito un esempio: il fatto che abbiano denunciato Mario Cavargna, il presidente di Pro Natura Piemonte, perché ha pubblicato quello che ha scritto il Cipe nella delibera di autorizzazione del cantiere della Maddalena. Il Cipe aveva scritto che c’era il rischio di frana. Bene, Mario Cavargna è stato denunciato per procurato allarme. Ma siamo impazziti? Non ha neanche scritto considerazioni sue: ha riportato dei documenti ufficiali redatti dal Cipe. E lo ha fatto come rappresentante di un’associazione ambientalista. Le associazioni ambientaliste non hanno più diritto di dire che possono esserci dei problemi? Veramente è fuori dal mondo una cosa del genere.

La sua è una preoccupazione condivisa anche da altri attivisti e simpatizzanti. Sono in molti a ripetere, con lei, “mala tempora currunt” e a chiedere che la tensione si stemperi.
C’è un clima incattivito. Se le cose fossero normali, ci sarebbe un normale gioco delle parti. Qui invece si ripetono cattiverie gratuite e atteggiamenti incredibili. Le porto un altro esempio. Tre ragazzi sono stati messi agli arresti domiciliari con l’accusa di aver aggredito una giornalista di Repubblica al termine di una manifestazione. Se si fosse qualificata subito come giornalista nessuno avrebbe avuto niente da dire. Lei invece ha cercato di farsi passare per una manifestante, ma quando i ragazzi hanno capito che non era così (non sapeva neanche distinguere me da un altro storico esponente No Tav, Guido Fissore) le hanno chiesto di vedere cosa stava scrivendo sul suo telefono, pensando fosse della Polizia. Lei comunque dice di essere stata aggredita. Ela Magistratura cosa fa? Li arresta. Un provvedimento tanto duro non si prende di solito neanche quando, per un’aggressione, c’è gente che finisce all’ospedale. Non è un clima normale, insomma. Come non è normale che, nel momento in cui questi ragazzi agli arresti domiciliari hanno chiesto di poter andare al lavoro, non viene loro concesso perché potrebbero reiterare il reato. Ma come potrebbero mai reiterarlo? Siamo a un punto di follia incredibile. E tutto questo viene gonfiato dai media e dai giornali.

Ma gli incendi alle attrezzature delle imprese che lavorano al cantiere? Come giustificarli?
Abbiamo fatto due assemblee popolari e nel corso di queste riunioni pubbliche i partecipanti hanno riconosciuto e detto che il sabotaggio, se non colpisce le persone (o meglio, se non colpisce alcun essere vivente), è una pratica assolutamente legittima e non violenta. Sono 23 anni che ci opponiamo a quest’opera. Abbiamo fatto di tutto: marce, digiuni, raccolte firme. Abbiamo fatto tutto quello che di “tranquillo” si poteva fare. Nessuno ci ha dato retta, ma siamo ancora convinti che il Tav è un gigantesco spreco di denaro pubblico, a beneficio esclusivo dei partiti e della mafia. E i proponenti dell’opera non hanno mai accettato un confronto pubblico – e sottolineo pubblico – sulla sua utilità. I nostri sindaci non vengono ascoltati,la Comunità montana neanche, nell’Osservatorio possono entrare soltanto i Comuni che accettano l’opera e che al massimo discutono di compensazioni e come fare qualche miglioria, ammesso che si possa fare. La gente della valle da 23 anni dice “di qui non passerete mai”.

Avete voluto ignorarci? Avete voluto far finta che non esistiamo? Che siamo meno di una colonia? Allora, a questo punto mettiamo in campo altre tecniche di lotta. Nelle due assemblee popolari di cui parlavo, la gente all’unanimità (nessuno si è espresso in modo contrario; e l’ultima assemblea popolare era trasmessa in streaming), ha deciso che l’ultima strada che ci rimaneva era quella del sabotaggio non violento. E non, come sta cercando di dire qualcuno, un tentativo di rovesciare lo Stato oppure un tentativo eversivo nei confronti dello Stato. È un tentativo di fermare un’opera, una grande opera, assolutamente inutile, devastante per le finanze pubbliche e per il territorio. Questo è il nostro obiettivo e il nostro problema. Poi non sappiamo se in questo momento siano stati i No Tav a fare questi assalti o se è stato qualcun altro: nessuno ufficialmente ha rivendicato i sabotaggi, tanto meno il Movimento.

Il fatto però che ci siano stati degli imprenditori, che sono stati portati sul palmo di mano dai media, senza che si andassero a informare su chi erano questi imprenditori, questo lo ritengo grave. Sarebbe bastato fare qualche visura per controllare lo stato di queste imprese. Senza contare che aziende come l’Italcoge, la Geomont e la Martina sono citate nell’informativa che rappresenta l’ossatura principale dell’operazione Minotauro contro le infiltrazioni della ‘ndrangheta in Piemonte. Adesso, improvvisamente, queste persone diventano degli eroi da citare come poveri imprenditori presi di mira dai No Tav? Qui stiamo veramente stravolgendo tutto.

Come proseguirà la protesta, adesso che la talpa sta iniziando a scavare il tunnel geognostico?
Non è vero. Non ha iniziato proprio niente. È ancora lì ferma, a due metri di distanza dal buco. Questa notizia è un’altra trovata propagandistica. Basta andare a vedere il cantiere. La talpa inizierà a bucare quando avrà attorno a sé tutti i giornalisti, per dare uno spettacolo mediatico tipo il raddrizzamento della Concordia. Raschierà i 50 cm che hanno creato loro all’inizio del tunnel, proprio per far vedere alla gente come lavora. E ci saranno tv, giornali, blog… Non sappiamo ancora come proseguirà la protesta. Stasera ad esempio abbiamo il coordinamento dei comitati, discuteremo la situazione che si è venuta a creare e potremmo anche prendere decisioni in merito. Anche perché non è accettabile una situazione in cui tutti ci stanno dando contro, mentendo in modo spudorato. Il tiro al piccione sui No Tav deve finire.

Ansa

Io aggiungerei anche questa:

Chianocco 15-SET-2013

 

Alla Procura della Repubblica di Milano

 

Oggetto: Esposto/denuncia contro la Procura della Repubblica di Torino

 

Il sottoscritto DAVI’ Luciano nato a Torino il 20 marzo 1955 e residente a Chianocco (TO) in frazione Crotte n. 2, ritiene che la Procura della Repubblica di Torino, nelle persone dei Procuratori,  si sia resa responsabile del reato di omissione, in quanto non sono stati perseguiti presunti reati gravi,  come impone la Legge.

Questi presunti reati sono stati commessi nei seguenti comuni della provincia di Torino: Chiomonte, Giaglione, Susa e Chianocco,  nel periodo dal 27 giugno 2011 al 31 dicembre 2012 e la responsabilità diretta ed indiretta dovrebbe essere attribuita a: Prefetto di Torino, Questore di Torino, funzionari della Prefettura e della Questura coinvolti nei fatti ed Agenti delle Forze dell’Ordine intervenuti, nel periodo citato, nei comuni citati.

I presunti reati che potevano e dovevano essere contestati sono ad esempio:

1)      Attentato alla Costituzione della Repubblica Italiana (violazione degli articoli 16, 17, 35 e 42 della Costituzione a causa di una Ordinanza del Prefetto di Torino reiterata illegittimamente più volte)

2)      Crimini di guerra in tempo di pace (in più occasioni, sono state sparate granate, a volte migliaia, contenenti gas tossici, contro la popolazione civile, contro abitazioni civili e in terreni coltivati)

3)      Attentato alla salute pubblica (in più occasioni, sono state sparate granate (a volte migliaia) contenenti gas tossici, contro la popolazione civile, contro abitazioni civile e in terreni coltivati)

4)      Tentato omicidio (in più occasioni sono state sparate granate contenenti gas tossici, a distanza ravvicinata, a tiro teso, direttamente contro le persone)

5)      Tentata strage (il 3 luglio 2011 sono state sono state lanciate pietre e sparate granate contenenti gas tossici da un viadotto dell’autostrada A32 sulle persone sottostanti, l’altezza del viadotto è quasi di 20 metri. Ricordo che quando erano dei ragazzi a lanciare sassi dai ponti sulle autostrade sono stati minacciati di essere incriminati appunto per strage)

6)      Devastazione di beni privai e pubblici: è stato devastato un sito archeologico di oltre 6.000 anni; in assenza di progetti esecutivi ed autorizzazioni sono stati occupati e devastati terreni di proprietà privata e pubblica e su questi sono state realizzate recinzioni

7)      Altre illegalità e violenze varie; tra cui almeno un possibile sequestro di persona.

Per i fatti citati esisteva la procedibilità d’ufficio in quanto:

1)      si tratta di reati gravi

2)      sono stati commessi pubblicamente

3)      hanno coinvolto migliaia di persone

4)      di quanto successo, i mezzi di informazione hanno dato notevole risalto nelle cronache

5)      sono stati commessi da dipendenti pubblici.

6)      La Procura non poteva non sapere; in quanto per i fatti citati, ha inquisito ed imposto misure restrittive delle libertà personali a decine di persone che protestando, per richiedere il rispetto della Costituzione ed il ripristino della legalità, in qualche caso potrebbero aver superato certi limiti.

Ampia documentazione dei fatti citati (fotografie, filmati ecc.) è disponibile sui siti internet, nelle redazioni dei giornali e telegiornali e nella Questura di Torino.

 

Qualora si ritenga opportuno aprire un procedimento in proposito, ritengo indispensabile che siano posti sotto sequestro tutti i documenti inerenti ai fatti incriminati, sia in formato cartaceo che informatico, presenti in Prefettura, in Questura ed in Procura della Repubblica, onde evitare possibili manomissioni o “scomparse”.

Tav, viaggio nei cantieri di Susa tra entusiasti e resistenti. E l’incubo sabotaggi

http://www.repubblica.it/cronaca/2013/09/20/news/tav_viaggio_nei_cantieri_di_susa_tra_entusiasti_e_resistenti_e_l_incubo_sabotaggi-66926812/?ref=HRER2-1

  

Lunedì la “talpa” inizierà a scavare il tunnel delle Alpi. E in queste valli si scontrano oggi due visioni alternative dell’economia e del rapporto uomo-natura. E serpeggiano cupi presagi

di GAD LERNER

Tav, viaggio nei cantieri di Susa  tra entusiasti e resistenti. E l'incubo sabotaggiLa “talpa” che scaverà nella montagna in Val di Susa per il tunnel della Tav (ansa) CHIOMONTE (TORINO)  – Scena prima, al cantiere Tav di Chiomonte. Lunedì sarà il gran giorno. La bianca, enorme talpa d’acciaio lunga 240 metri penetrerà la montagna che finora minatori e carpentieri hanno scavato “a mano”, senza mai ricorrere alla dinamite perché in Val di Susa un deposito di esplosivo attirerebbe personaggi sbagliati. E ce ne sono già abbastanza.

Una volta posizionato nella galleria, fra meno di un mese il cilindro gigante della Robbins comincerà a ruotare i suoi taglienti, divorando la roccia a una velocità variabile fra i 7 e i 20 metri al giorno. Per gli uni è l’orgasmo della tecnologia più avanzata del mondo, e pazienza se a proteggerla non basta il filo spinato: ci vogliono l’esercito e la polizia. Per gli altri è lo stupro di una montagna che ne ha già subiti troppi.

Due visioni alternative dell’economia e del rapporto uomo-natura si fronteggiano in cagnesco, fino alla militarizzazione del territorio e al sabotaggio eversivo. Così, un presagio cupo ha preso a serpeggiare per la valle: che adesso ci scappi il morto, perché questi meravigliosi panorami alpini, come denuncia il Procuratore torinese Gian Carlo Caselli, rischiano di trasformarsi nell’epicentro dell’antagonismo di tutto il continente europeo.
L’ARTICOLO INTEGRALE SU REPUBBLICA IN EDICOLA E SU REPUBBLICA +

Corruzione, perquisite le sedi Equitalia

 19/09/2013 ANSA 

Decine di perquisizioni in tutta Italia. Nel mirino Equitalia, la società che si occupa della riscossione dei tributi. La Guardia di Finanza ha perquisito stamattina a Genova gli uffici di Francesco Pasquino, direttore regionale per la Liguria di Equitalia Nord.
Perquisizioni anche negli uffici di funzionari di Roma e Tivoli di Equitalia. Il blitz delle Fiamme Gialle ha coinvolto 29 province in tutta Italia. L’inchiesta è diretta dalla Procura di Roma ed ipotizza reati di corruzione. Le Fiamme Gialle hanno perquisito anche abitazioni e uffici di numerosi imprenditori a Venezia, Caserta, Napoli ed altre città

http://www.lastampa.it/2013/09/19/italia/cronache/corruzione-perquisiti-gli-uffici-equitalia-a-genova-roma-e-tivoli-VJlfPvMOUSkCyHhyPypvpL/pagina.html

——-
10:22 19 SET 2013

(AGI) – Roma, 19 set. – Ventinove perquisizioni (presso abitazioni, uffici e sedi di societa’) sono in corso in alcune citta’ italiane (Roma, Napoli, Latina, Venezia, Genova) su ordine della procura della capitale a carico di funzionari di Equitalia che avrebbero garantito indebiti vantaggi finanziari a imprenditori e professionisti. In cambio della promessa di denaro, infatti, sarebbero state accolte, senza che vi fossero i requisiti, istanze di rateizzazione di cartelle esattoriali oppure si sarebbe interferito nelle procedure del versamento dei contributi previdenziali alterando sia la correttezza dei dati relativi al pagamento sia la visibilita’ degli stessi, anche al fine di ottenere la rinuncia, da parte dell’ente di riscossione, ad adottare le procedure di esecuzione immobiliare.

http://www.agi.it/cronaca/notizie/201309191022-cro-rt10047-equitalia_inchiesta_per_corruzione_perquisizioni_a_raffica

Agenti segreti infiltrati nei media

Hisham HamzaRéseau International

17 settembre 2013

 Ufficialmente, la DGSE è l’unico a contare tra le sue fila agenti sotto copertura inseriti nella vita civile, compresi dei giornalisti impiegati nei media mainstream.”

La spia del Presidente”, Didier Hassoux, Christophe Labbé e Olivia Recassens 2012

 Bernard Bajolet, nuovo direttore della DGSE

 La stampa e la radiotelevisione francesi hanno diffuso una nota declassificata dell’intelligence circa le “prove” del coinvolgimento del regime siriano nell’uso di armi chimiche contro i “ribelli” e la popolazione civile. Il presente documento (disponibile su diversi siti, tra cui quello della CRIF) è una sintesi sviluppata congiuntamente dal DGSE (Servizio d’intelligence estera) e dalla DRM (Direzione dell’intelligence militare).

In 48 ore, si sono visti dibattiti audiovisivi o leggere editoriali che mettano in discussione la veridicità del documento? Nessuno. Si deve andare su social network, blog di attivisti e siti alternativi per vedere analisi o pareri che svelino l’argomentazione fallace di questa nota ufficiale. Una doppia leggenda continua però ad avere vita facile: la stampa francese è piuttosto di “sinistra” e la sinistra è naturalmente incline all’antimilitarismo. L’apatia dei giornalisti francesi davanti alle “prove” dell’intelligence militare, per giustificare l’intervento militare in Siria, dimostra che non è così. Come spiegarlo? Al di là della mentalità da mandria degli uni e dell’indifferenza degli altri, una terza causa può illuminare un atteggiamento così rassegnato tra molti giornalisti, che si pretende costituiscano un contropotere.

Pubblicato nel gennaio 2012, l’e-bookLa spia del Presidentesull’ex-direttore del DCRI, conferma un segreto di pulcinella: i servizi segreti francesi, sia esterni (DGSE) che interni (DCRI), impiegano agenti coperti e giornalisti infiltrati nei grandi media francesi. La loro missione? Spiare i loro colleghi che indagano e, se necessario, intervenire per disinformare il pubblico su questioni relative alle questioni di sicurezza nazionale. I servizi possono anche finanziare l’addestramento di un futuro giornalista, come confermato da Jean Guisnel nel suo libro sulla storia della DGSE. Infine, alcuni giornalisti già sul posto, possono essere attivati per missioni specifiche con il pretesto del patriottismo e/o del denaro. Tranne ai loro reclutatori, non è noto il loro numero o identità. Solo con la pubblicazione di un libro pieno di rivelazioni, alcuni nomi poterono esser fatti. Come nel caso di Jean-Pierre Van Geirt, ex giornalista di TF1 che fu ‘smascherato’ dall’ex direttore dell’intelligence generale. Altri possono scegliere di confessarlo, come avvenne ad aprile con Denaud Patrick, ex-corrispondente di guerra.

Ma la questione si pone, evidentemente, in periodo di guerra, se la Francia decidesse di attaccare la Siria, l’opinione pubblica potrà essere deliberatamente presa di mira dalla propaganda e dalla disinformazione per garantirsi che sostenga qualsiasi manovra militare su larga scala. Quando il DGSE pubblica un documento rilanciato dai media, in cui sono già inseriti alcuni suoi agenti (travestiti da giornalisti), diventa necessario, in relazione alla verità e all’interesse generale,  dubitare di sostenitori e approfittatori di questa operazione di comunicazione. Ovviamente, molti giornalisti non hanno bisogno di essere pagati dai servizi segreti, se del caso, per farsi strumentalizzare fornendo specifici servizi o, più in generale, chiudendo gli occhi sulla disinformazione fomentata dai loro capi di redazione. La crescente insicurezza del lavoro contribuisce all’auto-censura e all’anestesia del pensiero critico. È per questo che i media mainstream non hanno ritenuto necessario soffermarsi sul significato e le conseguenze della nomina di Hollande Christophe Bigot, a direttore strategico del DGSE, il 1 settembre. La coincidenza è gustosa: l’ex-ambasciatore in Israele, ammiratore delle pulizie etniche di David Ben Gurion e vicino alla classe politica di Tel Aviv, inizia i suoi compiti, mentre la Francia è in procinto di entrare in guerra contro la Siria, un Paese per cui il clan Netanyahu aspetta con ansia (dal 1996) un cambiamento di regime. E la sua nomina certamente contribuirà a rafforzare la stretta collaborazione occulta, tessuta fin dagli anni ’50 e descritta dallo storico Yvonnick Denol, tra servizi segreti francesi ed israeliani. Ecco perché la DGSE e la DCRI non dovrebbero incontrare difficoltà nel tentativo di modellare l’opinione pubblica attraverso le redazioni francesi da esse infiltrate. Oltre alla docilità dei veri giornalisti, vi sono ancor più numerosi agenti segreti sotto copertura, sempre pronti a farsi prendere la mano giocando al “soldatino” dell’ombra.

A titolo di esempio, una rivista regionale ha, con ogni probabilità, reso un favore al nuovo direttore della DGSE. Ad aprile, ho scritto per Oumma un breve ritratto di Bernard Bajolet. In particolare mi ricordo un aneddoto: il grande capo dei servizi segreti giocava a backgammon con Bashar al-Assad in gioventù. Per rendere visibile l’aura del personaggio, ho inserito un video di Bernard Bajolet, ripreso da La Presse di Vesoul. Come un signore aristocratico, ha mostrato le sue belle fontane  suggerendo di esser felice di avere acquisito l’opulenta proprietà nella regione. Nulla di scandaloso, a priori. Tuttavia, di recente ho scoperto, guardando l’articolo su Oumma, che questo video, pubblicato da La Presse di Vesoul a dicembre, era stato eliminato dopo la pubblicazione del mio articolo. Qualcuno della DGSE, direttamente a Dailymotion o tramite il giornale locale, ha fatto ritirare senza spiegazione questo video. Non c’era alcun rischio per la vita e la reputazione di Bernard Bajolet. Se il personaggio è in realtà discreto, immagini del suo viso circolano su internet e il suo domicilio presso Vesoul è facilmente identificabile. Non importa: lo zelo di un alto funzionario della DGSE ha rimosso un innocuo video dalla rete.

Se si è in grado, stando ai vertici dello Stato, di censurare un video innocuo prodotto da un giornale locale, è facile immaginare quali significativi mezzi di pressione vengono usati per nascondere informazioni che potrebbero influire sulla sicurezza nazionale. O, più precisamente, sull’immagine dei nostri leader.

Addendum 08/09: il quotidiano inglese The Guardian ha oggi dedicato un articolo sui giornalisti-spia nel Regno Unito e sull’impatto di questo doppio impiego nella presentazione politico-multimediale della questione siriana.

 Il              terrorista Haisam abu Omar, già arrestato per l'assalto              dell'ambasciata siriana a Roma del 10 febbraio 2012, è il              criminale cerchiato di rosso nella fotografia, invece, la              signorina, è l'inviata della RAI Tg-3 Lucia Goracci.

 Il terrorista e criminale Haisam ‘abu Omar’, arrestato per l’assalto all’ambasciata siriana del 10 febbraio 2012, assieme all’inviata speciale del TG-3 della RAI Lucia Goracci, velina della NATO, propagandista islamista e supporter del terrorismo in Libia e Siria.

 Lucia              Goracci e Hasaim 'abu Omar'

Lucia Goracci e Haisam ‘abu Omar’

 Husaim              'abu Omar' cerchiato in rosso

Haisam ‘abu Omar’, cerchiato in rosso

 Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

Il Ginepraio delle Adozioni Gay

Viator

 Sembra che la Germania sarà il primo paese in Europa ad introdurre l’opzione “Indeterminato” per definire il genere sessuale di un neonato nel certificato di nascita. Sembra che in Australia la norma sia già in vigore da anni. (Fonte).

 Sembra che la ministra italiana per l’integrazione sociale Cecile Kyenge abbia espresso la propria approvazione circa la eventuale sostituzione – su certificati ed estratti di famiglia – dei termini ‘Madre’ e ‘Padre’ con le espressioni neutre: ‘Genitore1’ e ‘Genitore2′” (Fonte), innovazione già in vigore negli USA ed in Francia (Fonte).

 Ormai da diversi lustri una interminabile successione di input politici e culturali sta sollevando il sospetto che non manchi molto alla introduzione di leggi con cui si riconoscerà alle coppie omosessuali il medesimo diritto di adottare o concepire figli via procreazione assistita, ad oggi riconosciuto alle coppie eterosessuali, il tutto con la tutela della cosiddetta ‘giustizia’, l’ausilio della scienza, la benedizione dei vertici ecclesiastici ed il supporto politico dei progressisti.

 Dando per appurato che al giorno d’oggi nessun evento possa contare sull’avallo dei media main-stream senza la benedizione dei poteri che ne detengono il controllo, è il caso di chiedersi che tipo di tornaconto stiano perseguendo i burattinai supportando la introduzione delle adozioni gay.

 C’è chi le ascrive ad una soave tendenza alla filantropia dettata da un profondo senso dell’amore, della uguaglianza e della tolleranza. Ipotesi toccante ma poco credibile in quanto incompatibile con le numerose azioni ed omissioni fondate sull’odio, la usurpazione, la violenza, la disuguaglianza, la intolleranza di cui in ogni campo si rende artefice la moderna classe burattinaia a discapito di (quasi) tutte le minoranze etniche, culturali e sociali.

 C’è chi è convinto che tale campagna sia orchestrata da una potente ‘lobby gay’ che agirebbe mossa dallo impulso di donare maggiore ‘dignità’ sociale ai cittadini del ‘terzo’ orientamento sessuale. Ma anche qui appare poco credibile che persone omosessuali molto potenti prendano a cuore simili questioni. Sono altri gli obiettivi perseguiti da chi detiene il potere, di qualsiasi orientamento sessuale esso sia.

 Potrebbe essere – come sostiene qualcuno (link) – un espediente amministrativo atto a scongiurare che l’assistenza medica del superstite delle coppie omosessuali finisca per gravare sul sistema sanitario (in predicato di privatizzazione).

 Potrebbe inquadrarsi in un progetto di ingegneria sociale a lungo termine, finalizzato a smantellare nell’arco di circa un secolo l’impianto della famiglia tradizionale, tutto ciò per soddisfare l’ormai chiara esigenza sistemica di disgregazione della società ed isolamento degli individui.

 Quali che siano le ragioni stanti alla base della ‘apertura’ verso le adozioni gay, resta il fatto inoppugnabile che tale ‘diritto’ sarebbe riconosciuto alle coppie omosessuali in evidente violazione di uno dei più elementari diritti spettanti all’essere umano: quello di essere allevato da genitori di sesso opposto, così come fin dalla notte dei tempi avviene secondo natura, in funzione del meccanismo biologico di conservazione della specie.

 Tutto ciò cosa vuol dire?

Probabilmente vuol dire che tale velleitario ‘esperimento transumanistico’ ideato dai tromboni al potere, e realizzato dai fidi progressisti sulla pelle di una generazione di bimbi-cavie, non potrà che tradursi in un colossale fallimento, e presenterà il suo conto nel giro di appena pochi decenni. Giusto il tempo che la nidiata di cavie umane raggiunga l’età della ragione. Il conto graverà sui genitori gay che si ritroveranno a confrontarsi con legittime accuse di egoismo, manifestazioni di rabbia ed istanze di risarcimento danni (tutto ciò se nel frattempo la politica asservita non avrà sfornato qualche norma ombrello). Di riflesso la situazione andrà ad incidere negativamente sulla reputazione della intera comunità gay, coinvolgendo anche chi attualmente, saggiamente, professa la propria contrarietà circa l’allevamento di bambini da parte di coppie omosessuali (v. correlati).

 Riporto di seguito alcuni stralci di un articolo pubblicato sul sito Tempi (link), che descrive la vicenda di …

 “… Robert Oscar Lopez, professore della California State University, che lo scorso 12 marzo ha dato testimonianza davanti al Parlamento del Minnesota chiamato a legiferare sul matrimonio omosessuale. L’uomo, cresciuto dalla madre lesbica con la sua campagna, è intervenuto raccontando la sua esperienza sul Public Discourse, il giornale online del centro di ricerca The Witherspoon Institute della Università di Princeton.” (…)

 «Nel corso dell’ultimo anno sono stato di frequente in contatto con adulti cresciuti da genitori dello stesso sesso. Sono terrorizzati dalla idea di parlare pubblicamente dei loro sentimenti, così molti mi hanno chiesto (dato che io sono già uscito allo scoperto, per così dire) di dare voce alle loro preoccupazioni». Lopez, parlando della conflittualità che si vive tra l’attaccamento ai genitori e le ferite da questi provocate, ha aggiunto di voler parlare soprattutto per «conto di coloro che sono stati messi da parte dalla cosiddetta ricerca sociale sulla genitorialità omosessuale».

 “Quelli che hanno contattato il professore si sono sentiti in dovere «di ribadire di amare i propri cari», ma poi «si sentono scollegati dagli aspetti legati al sesso delle persone intorno a loro, con una certa frequenza provano rabbia verso i loro “genitori” per averli privati del genitore biologico (o, in alcuni casi, di entrambi i genitori biologici), rimpiangono un modello del sesso opposto, e provano vergogna o senso di colpa per il fatto di provare risentimento verso i genitori».”

 “Lopez ha denunciato le autorità che, anziché proteggere il diritto degli orfani ad avere una madre e un padre, si preoccupano di rispondere alla domanda del mercato degli omosessuali che vogliono figli: «Qualunque sia il trauma causato ai bambini dall’essere orfani, non dovrebbe essere aggravato dallo stress di essere adottati da una coppia dello stesso sesso».

 (…)

 Non serve Nostradamus per prevedere che la strada intrapresa finirà per cacciare i pionieri delle famiglie gay in un drammatico ginepraio, creando psicosi, alimentando conflitti e scaraventando la comunità omosessuale dalla parte del torto nel giro di pochi anni. Alle scuole medie di solito insegnano che il diritto di ogni individuo finisca laddove inizi quello altrui. Massima a cui spesso e volentieri ricorrono molti attivisti omosessuali durante le orazioni con cui rivendicano i loro sacrosanti diritti di cittadini ed esseri umani. Ma forse alcuni gay, quelli ciecamente determinati ad avere dei figli ad ogni costo, quel giorno a scuola erano assenti.

 Post correlatiHomovox: i Gay Contrari al Matrimonio Omosessuale

 http://www.anticorpi.info/2013/09/il-ginepraio-delle-adozioni-gay.html

Una premessa sulle cosiddette “rivelazioni” aliene, e come l’umanità potrebbe liberarsi dal giogo

In un prossimo articolo riporterò alcuni passaggi tratti dal libro “E.T. amici ed ostili” di Colin C. Andrews. Si tratta di una delle cosiddette “rivelazioni” che un sedicente “alieno Biondo” di Procione (essere umanoide molto simile agli umani di razza scandianava) avrebbe fatto ad una donna terrestre. A mio parere tale rivelazione è il solito miscuglio di menzogne e verità che serve a generare confusione negli esseri umani su tutto ciò che attiene al mondo altro (dove per altro si intende genericamente tutto ciò che può essere non umano, non terrestre, non appartenente alla nostra dimensione fisica).

Di recente sono emerse prove evidenti che dietro al cosiddetto “disclosure project” (che intende promuovere la diffusione delle conoscenze su UFO ed extraterrestri sollecitando governi ed agenzie di intelligence ad aprire al pubblico quanto nascosto nei propri archivi segreti) ci sono i dirigenti dell’élite occulta che domina il nostro mondo (ne troviamo conferma persino su wikipedia, noto sito legato all’élite: http://en.wikipedia.org/wiki/Laurance_Rockefeller). Alla stessa maniera è evidente che alle stesse élite rispondono le agenzie che hanno lo scopo ufficiale di “smascherare le menzogne antiscientifiche” (CICAP, CISCOP) e che negano non solo che esseri alieni abbiano mai visitato il nostro pianeta, ma negano l’esistenza del paranormaledelle armi psicotronichedelle scie chimiche, delle cure naturali per il cancro, dei danni da vaccini, etc.

In mezzo a tanta confusione gli esseri umani spesso si perdono nel discutere animatamente se esistono gli alieni oppure no, se provengono da un pianeta oppure da un altro, se provengono da altri pianeti appartenenti al nostro universo o da luoghi appartenenti ad altre dimensioni. Per quanto la ricerca sia sempre interessante, e per quanto ci siano prove che alcuni ricercatori che hanno indagato la questione su UFO ed alieni siano morti in circostanze a dir poco strane (che fanno pensare ad omicidi compiuti da agenti segreti, così come è avvenuto per i testimoni dell’omicidio di Kennedy, i testimoni del disastro aereo di Ustica, i testimoni scomodi dell’11 settembre) è veramente difficile districarsi tra tante notizie e testimonianze autentiche che si mescolano a notizie e testimonianze fasulle.

 

In realtà forse sarebbe più utile concentrarsi sull’evidente manipolazione della società umana da parte delle élite che ci stanno avvelenando con le scie chimiche, con l’inquinamento, con i farmaci sintomatici che non guariscono le malattie ma ne causano di altre. Che poi al vertice della piramide del potere ci siano esseri provenienti da un’altra dimensione ovvero esseri non fisici, che ci siano alieni provenienti da un altro pianeta, o che ci siano entrambi (magari gli uni subordinati agli altri) poco importa. Quello che è molto probabile è che al di sopra della gerarchia umana ce n’è un altra che umana non può essere, dato che il piano demoniaco che vediamo dipanarsi sotto ai nostri occhi corrisponde ad una vera e propria estinzione di massa degli esseri viventi abitanti sulla nostra terra.

 Come ho già spiegato negli articoli raccolti nel blog verità svelata, quello che stanno facendo le élite occulte che ci dominano non può essere finalizzato al puro arricchimento (tant’è che esse hanno ormai il potere esclusivo della creazione del denaro) ma è finalizzato alla schiavizzazione del genere umano, alla sua sopraffazione, alla sua decimazione e trasformazione (dei sopravvissuti) in esseri bionici telecomandati per mezzo di un piano criminale che contempla la semi-distruzione della biosfera del pianeta su cui gli stessi leader mondiale vivono (e con essi i loro figli). Non è possibile assolutamente considerare le loro finalità come qualcosa di umano.

 

Questo dovrebbe bastare a chiunque abbia voglia (e coraggio) di scoprire la verità per generare un senso di rivolta, una volontà di resistenza che passa attraverso il far fronte comune con gli altri esseri umani contro queste élite che di umano non hanno ormai più niente. Sono poche migliaia le persone appartenente all’élite che ci domina, e noi siamo miliardi, basterebbe incrociare le braccia per non produrre più i loro veleni, non lavorare per le loro imprese di morte, non vestire le uniformi dei loro eserciti e dei loro corpi di polizia, basterebbe si diffondesse la presa di coscienza che chi compie certi lavori è nemico dichiarato della società per isolare quegli uomini che ancora restano al soldo dei nemici della propria razza.

 Vorrei vedere un soldato dell’esercito statunitense come potrebbe continuare a vestire quell’uniforme se sua madre, suo padre, suo fratello, la sua fidanzata e tutti i suoi amici e parenti gli togliessero il saluto considerandolo un rinnegato, un nemico dell’umanità. D’altronde è questa la terribile pena prevista da molte società “primitive” come quella degli innuit (eschimesi) o degli aborigeni australiani a chi trasgredisce le regole del vivere civile.

 Sono ben certo che tale pena non avrebbe effetto sui leader umani che sono al vertice della piramide del comando, ma ugualmente li lascerebbe soli, senza più il supporto di nessuno, incapaci di gestire il loro orribile giocattolo di dominio, sfruttamento ed oppressione (per conto terzi).

http://scienzamarcia.blogspot.com/2013/09/una-premessa-sulle-cosiddette.html

 

Destinazione Italia, nuova agenzia per attrarre gli investimenti

inutile ogni commento

19-09-2013 – CONSIGLIO DEI MINISTRI
Destinazione Italia, nuova agenzia per attrarre gli investimenti
Approvazione del piano “Destinazione Italia” per attrarre gli investimenti esteri e del decreto per il rifinanziamento delle missioni all’estero, più la conferma – arrivata per bocca dello stesso Premier Enrico Letta – che nel Consiglio dei ministri di domani sarà approvata la nota di aggiornamento del Def (Documento di Economia e Finanza).
Questi i punti più importanti della riunione del Governo di stamattina.
DESTINAZIONE ITALIA: si tratterebbe di un piano in 50 interventi per agevolare l’attività imprenditoriale e quindi attrarre investimenti in generale e dall’estero in particolare. Tra i principali capitoli del piano ci sarebbero il completamento degli interventi di liberalizzazioni della finanza d’impresa, come metodo alternativo alla banca per accedere a finanziamenti, l’attuazione della Strategia energetica nazionale, misure per favorire le ristrutturazioni aziendali, con un meccanismo di reazione rapida che faciliti gli investimenti in aziende italiane caratterizzate da squilibri patrimoniali e finanziari, e agevolazioni per gli investimenti in ricerca e sviluppo. Il testo – che come ha spiegato il ministro Zanonato è ancora in via di completamento – dispone anche semplificazioni delle norme fiscali, secondo quanto già previsto nella legge delega all’esame del Parlamento dice Zanonato, per gli investimenti in genere, nel settore immobiliare e nel mercato del lavoro.
Riguardo alle privatizzazioni, POI, nella bozza del piano si legge che “entro fine ottobre il ministero dell’Economia e delle finanze provvederà a individuare le partecipazioni per le quali si intende procedere all’avvio delle operazioni di dismissione. Queste operazioni, potranno essere realizzate: a) mediante procedure competitive; b) tramite operazioni di largo mercato rivolte a investitori istituzionali e al pubblico retail”.
Nel capitolo sulla promozione si annuncia la “creazione immediata di un Ufficio Destinazione Italia nei più importanti centri economici mondiali. Inoltre, il Governo intende “elaborare, attraverso un’ampia consultazione pubblica, una strategia nazionale sul marchio Italia, che sarà attuata in occasione di Expo 2015″.

Dovrebbe essere costituita un’entità unica con la responsabilità dell’accompagnamento dell’investitore in Italia. Questa entità si raccorderà con la rete estera per la promozione internazionale e con le Regioni per la parte di loro competenza. Si chiamerà Destinazione Italia SpA e “nascerà come società spin off di Invitalia senza costi per le finanze pubbliche.
Destinazione Italia SpA assorbirà le competenze in materia di attrazione degli investimenti attualmente in capo a Invitalia SpA e al Desk Italia.

http://www.entilocali.ilsole24ore.com/art/sviluppo-e-innovazione/2013-09-19/destinazione-italia-nuova-agenzia-151614.php?uuid=AbZOHUYI

Consiglio Nazionale shock: respinta la legge che vieta ai pedofili di lavorare coi bambini

http://www.mattinonline.ch/consiglio-nazionale-shock-respinta-la-legge-che-vieta-ai-pedofili-di-lavorare-coi-bambini/

di MS – 18 settembre 2013

PEDOFILIA – Incredibile: l’area sinistroide del Parlamento è riuscita a far respingere l’iniziativa che voleva impedire ai pedofili di lavorare con i bambini. Roberta Pantani: “E’ una vergogna”.

Susciterà molte polemiche la decisione del Consiglio Nazionale (*) di rifiutare l’iniziativa UDC che impediva alle persone condannate per pedofilia di lavorare a stretto contatto con i bambini. Una proposta che è stata OVVIAMENTE approvata dai due Consiglieri Nazionali leghisti Roberta Pantani e Lorenzo Quadri, ma che ha clamorosamente incontrato l’opposizione dell’area sinistrorsa del parlamento.

Dopo la votazione, terminata 88 a 88 con 14 astenuti, la palla è passata in mano alla presidente del Consiglio Nazionale Maya Graf, dei Verdi. In molti, dato che la Graf è anche assistente sociale, erano convinti che avrebbe approvato l’iniziativa, ma sono stati delusi, dato che la presidente verde ha deciso di respingere l’iniziativa.

Che quindi tornerà al Consiglio degli Stati (**), che probabilmente riproporrà al parlamento il controprogetto che era già stato respinto dai parlamentari “moralizzatori”. Roberta Pantani: “L’esito di questa votazione è davvero una vergogna. Quanto successo nei giorni scorsi dovrebbe far riflettere certe persone, facendo capire che gli autori di certi reati devono stare lontani da bambini e donne. Eppure, nel nome di chissà bene quale moralità, c’è chi ancora si rifiuta di utilizzare una linea dura che per alcuni criminali sarebbe più che sacrosanta. Ma mi chiedo, chi ha votato contro questa iniziativa lascerebbe che dei pedofili accompagnassero a scuola o insegnassero nuoto ai loro figli?”.


(*) e’ il parlamento svizzero, con rappresentanti in numero proporzionale alla popolazione cantonale
(**) il senato svizzero, conta due rappresentanti per cantone

La via modesta

La via maestra, l’hanno chiamata. E qual é questa sedicente via maestra? La difesa della costituzione.

Tra molte altre cose su cui si potrebbe ironizzare, viene facile partire dalla constatazione che la “sinistra” (o quel che ne resta) non brilla certo per fantasia.

Probabilmente non meriterebbe nemmeno di parlarne, di operazioni così ne abbiamo viste e ne vedremo da perdere il conto.

Anzi, come in uno specchio che si frantuma, più la “sinistra” istituzionale è giunta al suo capolinea, più si moltiplicano i tentativi di creare piccole accozzaglie ognuna delle quali presume di aver trovato il modo di resuscitare il cadavere.

Possono però essere utili alcune brevi considerazioni per tre ragioni: per i tratti caratteristici di questa iniziativa (caratteristici del cadavere, si intende), per l’errore in cui si persevera, perché nel prossimo anno vari ceti politici, anche di movimento, probabilmente riverseranno in simili spazi le proprie mediocri ambizioni. Procediamo con ordine.

In primo luogo, ecco che in questa ennesima coalizione dal nome pomposo (dopo gli arcobaleni, i nuovi soggetti politici, le unità per l’alternativa, i cambiare si può e le rivoluzioni civili, non potevano mancare le vie maestre) si racchiude una fotografia fedele del cadavere.

Volti vecchi, per quello che dicono prima ancora che per l’anagrafe.

Una pesante aria di sconfitta, che queste figure si portano addosso come una seconda pelle.

Un’ontologica mancanza di coraggio, perfino nel pensiero prima ancora che nell’azione.

L’incapacità di immaginare ciò che non sia la difesa di qualcosa. Qualcosa che da tempo non c’è più, per giunta. La costituzione è, appunto, il must degli ultimi anni.

Visto che la politica non è di casa da quelle parti, almeno potrebbero rivolgersi – come giustamente suggerisce Erri De Luca – a qualche storico che sa fare il suo mestiere. Costui potrebbe agevolmente spiegare al “popolo della sinistra” (altra altisonante definizione dietro cui si nascondono i suoi sedicenti e intristiti rappresentanti) come la costituzione del ’48 non è stata nient’altro che la risposta a una guerra civile, il compromesso che serviva a impedire che la lotta partigiana divenisse rottura rivoluzionaria.

Piaccia o no, quella costituzione formale, in quanto “compromesso tra le classi”, non c’è più. È stata la materialità delle lotte operaie e proletarie degli anni ’60 e ’70 a metterla in crisi.

Berlusconi è arrivato molto dopo, e ha semplicemente cercato di trarne conseguenze e frutti per la sua parte.

Anche qui si può vedere la distanza, incolmabile, tra la “sinistra” e le nuove soggettività.

Cosa gliene può fregare dell’articolo 1 a un precario e a un disoccupato? Oppure dell’articolo 34 a uno studente privato del futuro? E quando mai l’articolo 11 è servito a evitare una guerra dichiarata dalle potenze imperiali? Insomma, a una maestra senza salario cosa può importare della via maestra?

(Almeno su questo terreno i 5 Stelle, forti della presenza parlamentare che invece certa “sinistra” non ha più, hanno messo in piedi, in pieno parlamento, forme di lotte innovative e mediaticamente spendibili, suscitando significativamente l’ira funesta e tutta istituzionale proprio di una rappresentante oleografica di certa “sinistra”, l’ineffabile signora Boldrini … NdR)

L’errore in cui invece certa “sinistra” persevera consiste in quell’abbaglio che ha preso il nome di “Syriza europea”.

La summenzionata scarsa fantasia della sinistra ufficiale fa sì che appena qualcuno azzecca qualcosa, per anni tutti gli altri – era già successo per la Neue Linke in Germania – pensano di aver trovato la ricetta del riscatto.

Ma l’import-export è fatto per il commercio capitalista, non per i modelli politici.

A ciò si aggiunga che il forse irripetibile risultato di Syriza è legato a una congiuntura molto particolare, quella che sull’altro lato dello schieramento istituzionale ha portato un oscuro partitino neonazista a sbancare elettoralmente.

Fenomeni da non sottovalutare, ci mancherebbe (soprattutto nell’affrontare e risolvere l’infamia neonazista), così come non è poco politicamente trovarsi al posto giusto nel momento giusto.

Però, cosa rimane oggi a un anno dall’evento elettorale, dal punto di vista del radicamento sociale, della sedimentazione di processi di trasformazione, della presenza nelle lotte (se mai c’è effettivamente stata)? Questa è la domanda che dovrebbero porsi le coalizioni esportatrici del modello-Syriza. comunque in quanto tale inesportabile.

Tra questi vi è chi – in una variante della via maestra – propone di scriversi la propria costituzione, una bella carta dei sogni dell’Europa che vorremmo, perché l’idealismo del simbolico e l’astrazione indeterminata (ancorché venati da concreto opportunismo) ignorano per definizione e supponenza i rapporti di forza.

Qui la tragedia cede il palcoscenico alla farsa.

Entrambe figlie della sconfitta e dell’impotenza, queste sì inesorabilmente coalizzate. Anche in questo caso il nostro diligente storico potrebbe agevolmente dimostrare che nel capitalismo l’unica carta che conti é “il potere sociale che ciascun individuo possiede nella sua tasca”, ovvero il denaro ammassato nella Bce o nelle saccocce dell’1%. É quella la carta di cui ci dobbiamo collettivamente riappropriare, la ricchezza da trasformare in reddito per i lavoratori e per i precari e per liberarci dallo sfruttamento.

Infine: questo è l’anno che – per alcuni – conduce alle elezioni europee.

Ecco la vera “via maestra” che interessa davvero i sedicenti rappresentanti in cerca di rappresentati, soprattutto quelli che giurano di non voler fare un partito o di non essere interessati alla scadenza elettorale (come si dice, excusatio non petita….).

Stiamo parlando di un miscuglio di bluff, di frattaglie, di ex, di passioni tristi che ciclicamente coinvolgono alcuni ceti politici di movimento, per dimostrarsi presto illusioni e aprire dopo la disastrosa scadenza elettorale un periodo di improvvisa riscoperta dell’irrappresentabilità. Su tutto questo, davvero, non vale la pena di spendere ulteriori parole.

Più problematico quando a essere coinvolte sono esperienze sociali – per esempio alcune parti dei teatri occupati – che negli ultimi anni sono stati componenti significative dei movimenti.

Non si tratta di lanciare anatemi, ma qui sì – al netto dei ceti politici – di aprire una vera discussione.

Nessuno nega le difficoltà delle lotte, ed è proprio per questo che pensiamo che qualsiasi “scorciatoia maestra” non sia altro che un vicolo cieco.

Dobbiamo scavare nei problemi e cercare di capire, immergerci e allo stesso tempo volare alto, fare inchiesta e scommesse radicalmente autonome. Questo è il punto da affrontare, inaggirabile.

Allora, il 12 ottobre sarà certo una data importante, perché lì si traccia un’altra via maestra, irriducibile alla rappresentanza e a un sistema al collasso: quella che porta verso l’assedio all’austerity del 19 Ottobre.

Altre vie portano diritti al 2 novembre, a commemorare i morti.

Panta rhei os potamòs

http://www.infoaut.org/index.php/blog/editoriali/item/8988-la-via-modesta

La globalizzazione e la finanziarizzazione dell’economia hanno avvantaggiato le banche e impoverito i popoli di Stefano Di Francesco

La premessa è che un minimo livello di finanziarizzazione del sistema economico è indispensabile per poter permettere all’economia reale di espandersi, creare beni e servizi, migliorare la qualità di vita dei popoli.
Attraverso la finanza e specificamente attraverso l’erogazione del  credito, le imprese possono essere messe in grado di produrre e vendere prodotti e servizi, generando ricavi la cui tassazione dovrebbe essere destinata alla realizzazione e mantenimento di pubblici servizi (leggasi scuola,sanità, infrastrutture strategiche,welfare,..).
Purtroppo però la storia di questi ultimi venti anni, caratterizzati da una devastante globalizzazione, ci consegnano una realtà ben diversa rispetto a quella che c’era stata paventata negli anni 90, quando l’imperativo era “aprire le frontiere per dare maggiori opportunità alle imprese,ai capitali,ai lavoratori di creare ricchezza e benessere!”.
Lo aveva ben compreso il premio Nobel per l’economia Maurice Allais che dalla globalizzazione non si sarebbe avuto alcun miglioramento qualitativo della vita delle popolazioni occidentali; lo aveva scritto, studiato,spiegato ma la sua voce, benché autorevole, venne soverchiata da chiassosi economisti al soldo delle banche che ripetevano come era bella la globalizzazione e che non si poteva farne a meno.
Maledetti ciarlatani; per trenta denari avete sacrificato intere  generazioni sull’altare del profitto e dell’interesse bancario condannandole alla miseria e alla povertà!!

Giusto per chiarire in modo concreto perché si è contro questa globalizzazione, è opportuno osservare il seguente grafico che sintetizza sia  il debito totale che il PIL dei paesi del G7 cumulati fino al 2003 (colonne blu),sia la variazione  di debito e PIL realizzato nella successiva decade 2003/20013 (colonne rosse).

Ci sono aspetti essenziali  da notare a dimostrazione che la odierna finanza rappresenta un cappio al collo dell’economia reale e non un aiuto od un sostegno allo sviluppo.
In primo luogo osserviamo il debito dei paesi del G7. Fino al 2003 era di 79,8 trilioni di dollari mentre in soli dieci anni è aumentato di altri 62,3 trilioni di dollari ( cioè in appena dieci anni è aumentato del 78%!!!) Ovviamente questo debito colossale  fuori controllo, genera una spesa per interessi passivi che obbligano i Governi ad imporre tasse e balzelli immorali, strangolando le economie più deboli e più esposte al debito.
In secondo luogo, rapportando il debito del 2003 ed il PIL del 2003 (79,8/22,1 = 3,6) otteniamo un valore che indica quanti dollari di debito erano necessari per produrre un incremento del PIL. Bene ; nel 2003 tale valore era di 3,6 dollari di debito per produrre 1 dollaro di crescita del PIL.
Nella decade successiva, considerando le colonnine blu, il rapporto cambia. Infatti si verifica come siano stati necessari ben 6,7 dollari di debito per incrementare di una unità il livello del PIL. La  finanza ha di molto peggiorato le cose, favorendo la crescita dei debiti e limitando lo sviluppo dell’economia reale.
Ancora una osservazione; in alcuni Paesi, tale indice è passato da 3,6 a 18!!…ovvero sono stati necessari prestiti per 18 dollari per realizzare beni per il valore di 1 dollaro!!
Ecco dunque spiegato come mai, oggi, il rapporto debito/PIL dei paesi del G7 arriva al valore del 450% !!!
Dunque la finanza non ha sicuramente servito le economie reali dei Paesi, limitando la crescita del PIL ed invece realizzando incrementi paurosi dei debiti globali.
Diamo ora uno sguardo  al tema occupazionale, tanto caro al prof. Allais, per vedere se in effetti dalla globalizzazione senza logica e dal WTO, si  siano avuti benefici tangibili per i lavoratori.
Anche in questo caso osserviamo un grafico che esprime  i concetti meglio di fiumi d’inchiostro.

Dall’osservazione si notano due componenti che si muovono all’opposto; dal 2001 ad oggi sono aumentati gli impieghi peggio pagati ( linea marrone) mentre sono fortemente diminuiti gli impieghi  della classe media (linea blu). Ecco dunque un altro esaltante risultato della globalizzazione e dell’utilizzo della leva finanziaria sull’economia reale e dunque sulla vita delle persone.
A questo punto qualcuno si chiederà come diamine facciano la stragrande maggioranza degli americani che non lavora a Wall Street, a vivere dignitosamente  e mangiare: ecco la risposta.

Mangiano grazie ai programmi di assistenza statale e federale: un americano su tre dipende direttamente dallo stato. Però!! Che affare sta globalizzazione!!!
Ma allora, da questa maledetta globalizzazione finanziaria,voluta da un manipolo di persone ed imposta all’umanità senza che alcuno avesse mai dichiarato espressamente di volerla( ricordate un programma di partito in cui tra le prime voci vi fosse scritto “Si alla globalizzazione”??) chi ne ha tratto vantaggio?
Eccovi serviti.

Per il 90% della popolazione americana la crescita del reddito reale si è fermata prima degli anni 70; per il più ricco 10% invece la crescita è continuata fino ai giorni attuali con percentuali imbarazzanti ( più del 200%). Dunque anche grazie a questo ultimo grafico possiamo renderci conto di come la ricchezza stia  sempre più concentrandosi nelle mani di pochi a danno di molti, troppi individui.
Questa  finanza dunque non serve a nulla, se non a quei pochi che sono in grado di dettarne le linee operative.
Non si può più permettere a tale  sistema di continuare ad esistere. Non saranno certo le banche ad autoregolamentarsi, né le imprese finanziarie e porre limiti alla loro capacità di creare denaro dal nulla.
Dobbiamo abbattere questo sistema che ha svilito l’essere umano a “risorsa umana”, rendendolo succube del danaro e dell’interesse, allontanandolo da Dio e dal suo insegnamento.

Fonte: http://ioamolitalia.it/blogs/vivere-senza-l-euro/la-globalizzazione-e-la-finanziarizzazione-dell-economia-hanno-avvantaggiato-le-banche-e-impoverito-i-popoli.html

grafici al link