Trasporti eccezionali in Clarea che devonoancora essere fatti alla faccia delle dichiarazioni dinumapompilio e vir ano

Fonti certe (e interne, da Susa) ci dicono che non è vero che la talpa è tutta in Clarea. Manca sicuramente la testa della fresa che è un bestione mica male con un diametro di quasi cinque metri. Il che significa che sarà un trasporto ecceziunale vverrammente ampiamente fuori sagoma delle fiancate del bilico. Mancano ancora due carri ponte di circa 14 metri che però potrebbero essere imballati e restare nella sagoma del bilico.

Questo materiale risulta essere stoccato nei capannoni della COGEIS in via dell’Alluminio n.1 a Borgofranco d’Ivrea (questa notizia non è certa al 100% in quanto potrebbero essere già stati spostati a Verres).

I mezzi viaggiano sulla autostrada A5 Torino – Aosta, entrando a Verres, poi sulla Tangenziale, infine dal casello di Bruere fino a Oulx dove cambiano corsia e scendono in Clarea (sempre che non cambino corsia prima dell’uscita della galleria del Cels).

Non sappiamo ancora quando partiranno i carichi, ma il percorso autostradale (per ora) è certo.

Valutiamo il da farsi.

I camion di Martina che finora hanno operato in Clarea sono i seguenti:

TARGA

mezzo

descrizione

proprietario

residenza / sede

Val.Veicolo €

(N.prec.int.)

anno 1° imm.

CH711KP

RENAULT V.I. 11GTA1 44OE3

TRATTORE STRADALE O MOTRICE / PRIVATO PER TRAINO

martina service srl

SUSA

2.500,00

(3)

2003

CR748NB

DAF TRUCKS N.V. TE85XC/E3-ADR

TRATTORE STRADALE O MOTRICE / PRIVATO PER TRAINO

martina service srl

SUSA

18.000,00

(4)

2005

 L’appalto per il trasporto è stato affidato alla TESIP srl (socio unico) di Cribari Michele [visura 05/2012] (ovviamente senza SOA) che ha incaricato (subappaltato) del trasporto la MARTINA SERVICE srl e un’altra ditta di trasporti.

Dell’altra ditta di trasporti non conosciamo né il nome né la targhe, ma sappiamo CON CERTEZZA che è una ditta del Piemonte.  

 

 

 

 

 

Federconsumatori, nel 2013 stangata di 1.500 euro a famiglia

24 agosto 2013

 Di L’indipendenza

 di REDAZIONE

 L’aumento di prezzi e tariffe comportera’ una stangata da 1.492 euro a famiglia nel 2013. Il calcolo e’ dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori che ha pubblicato l’aggiornamento delle sue stime. Le principali variazioni rispetto alle previsioni iniziali, spiega una nota, sono legate alla riduzione delle bollette, soprattutto quella del gas, ampiamente controbilanciata dall’aumento delle tariffe di professionisti e artigiani sulla spinta dell’Imu.

 Secondo Federconsumatori, si tratta di “aumenti insostenibili che stanno determinando pesantissime ricadute sulle condizioni di vita delle famiglie e sull’intera economia, che continuera’ a fare i conti con una profonda e prolungata crisi dei consumi, che nel biennio 2012-2013, risulta pari a -7,3%, con una contrazione della spesa complessiva delle famiglie di circa 52 miliardi di euro. Tutto cio’”, sottolinea ancora lo studio, “senza mettere in conto gli ulteriori aumenti derivanti da Imu e incremento dell’Iva, sulle quali il Governo e’ chiamato a decidere a breve”.

 Per questo Federconsumatori ritiene “indispensabile eliminare definitivamente l’Imu sulla prima casa (tranne che per le dimore di lusso) e l’aumento dell’Iva. In assenza di un provvedimento in tal senso”, e’ la previsione, “le conseguenze sarebbero disastrose, sia in termini diretti, sia in termini indiretti per le varie ricadute su prezzi e tariffe. Oltre a scongiurare nuovi aumenti – aggiungono i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti – e’ ora che il Governo si dia da fare concretamente per un serio piano di rilancio economico, in grado di avviare una ripresa della domanda di mercato e degli investimenti per il lavoro e l’occupazione”.

 da L’indipendenza

GAS NERVINI IN SIRIA. LA SINISTRA EFFICACIA DI UN EVIDENTE FALSO

Data: Venerdì, 23 agosto 

 DI FRANCESCO SANTOIANNI

francescosantoianni.it

Potrebbe avere conseguenze ancora peggiori delle “solite” l’attuale, ancora virulenta, campagna condotta da numerosi media mainstream (in testa, ovviamente, le “anime belle” della “sinistra”) sull’uso di gas nervini da parte del governo Assad. Le solite stantie “notizie” sulle “Armi di distruzioni di massa” in mano al Saddam di turno per giustificare un ennesimo intervento dell’Occidente, una guerra? Forse, questa volta, non è così.
Partiamo dalle considerazioni più ovvie.

Intanto, Cui prodest? Che interesse avrebbe oggi Assad, sotto gli occhi degli osservatori dell’ONU appena arrivati in Siria, a usare i gas alla periferia di Damasco? 

E poi per ottenere militarmente cosa? Dopo due anni di guerra l’esercito siriano sta riconquistando tutte le roccaforti prese dai “ribelli” (che, tra l’altro si stanno, letteralmente, scannando tra di loro ) e gli stessi media mainstream occidentali sono costretti a riprendere, sempre di più, il vero volto di questa guerra di invasione. Per non parlare poi dei cattolici che si stanno finalmente mobilitando contro questa guerra di invasione (si veda a tal riguardo, la presentazione del video dell’ottimo Micalessin al Meeting di Comunione e Liberazione).

 Tra l’altro, per Assad sferrare un attacco con i gas (incomprensibile dal punto di vista militare, considerata l’area che secondo i media sarebbe stata colpita) avrebbe significato superare quella “ linea rossa” minacciata da Obama oltre la quale ci sono fly zone e bombardamenti: una conseguenza certamente fatale per lo stato siriano, ma che lo stesso Occidente (si vedano a tal riguardo, dopo le prime dichiarazioni iperbelliciste, le macchiavelliche reazioni di Hollande), dopo il sostanziale fallimento della sua guerra alla Siria e, sopratutto, la sua débacle in Egitto, sembrerebbe oggi disdegnare. Ma allora, perché questa nuova bufala dei gas nervini, così diversa da altre più articolate campagne finalizzate all’ottenimento di precisi obiettivi, e per la quale il solitamente bellicista Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha chiesto solo una generica “chiarezza” senza dare il via a nessuna farloccata Commissione di inchiesta?

Una ipotesi. Perché questa volta la campagna sulle Armi di Distruzioni di Massa è stata gestita, non già dalla Hill & Knowlton o altre agenzie di pubbliche relazioni strapagate dal Pentagono, ma direttamente dai “ribelli” per spingere (o minacciare) l’Occidente ad agire più risolutamente. Non a caso, dopo un “boom” iniziale, la campagna sta già languendo sui mass media.

E anche la “qualità” della bufala questa volta propinata sembrerebbe confermare questa ipotesi.

Intanto, a suffragarne la “veridicità” testimonianze anonime. Fa eccezione Repubblica che, in mancanza di meglio si affida a quella del presidente di una oscura associazione fondata nel marzo del 2013, la quale, riportando la testimonianza telefonica di alcuni medici della sua associazione (1300 morti!), ripete ciò che tutti sanno sugli effetti dei gas nervini sui sopravissuti: incontenibile rilascio di urine e feci. Peccato che nessuno degli innumerevoli video che affollano la Rete mostrino questo effetto sui vestiti (evidentemente non cambiati) delle presunte vittime; per non parlare, poi delle altre sintomatologie ascrivibili ai gas nervini che si pretendono rappresentate qui o qui; per non parlare delle terapie che si pretenderebbe di dare ai colpiti, come l’iniezione ad un bambino “morto”, ripresa in questo altro video.

Bufale. Bufale realizzate malissimo, in economia. Con sceneggiature, cast e scenografie davvero improvvisate. Che, tra l’altro, mostrano evidentissime incoerenze: Perché non compaiono mai i genitori dei bambini? Perché non ci sono donne nel film? Perché sono spogliati tutti i ragazzi e le ragazze vestite? Perché, addirittura, molti di questi video risultano caricati su internet il giorno prima della data del presunto attacco? … Ma su questo rimandiamo ad una già dettagliata analisi riportata su   Sibialiria.

E ora una precisazione, che mi sento di fare, essendomi occupato per molto tempo di Difesa Civile NBCR. Verosimilmente in Siria, in questi due anni di guerra, sono stati usati gas tossici: probabilmente gas antisommossa (verosimilmente per stanare o uccidere qualche combattente asserragliato in edifici o in tunnel), che in alta concentrazione sono velenosi, o gas letali di produzione “artigianale”. Ma mai gas nervini, che hanno una letalità abominevole (basta una gocciolina sulla pelle e si muore), che permangono nell’ambiente per moltissimo tempo (sono, quindi, facilmente evidenziati da analisi sul campo), che sono impiegati lanciandoli dall’alto (nebulizzatori di quota, bombe d’aereo, missili…) e che necessitano, non già di una “maschera antigas”, ma di una vistosissima tuta – solitamente in TYVEK C-3 rinforzato per uso militare -, mai vista nei pur innumerevoli video e foto provenienti dalla Siria. Non credo, perciò, che l’esercito di Assad (che pure ha dichiarato di possedere un consistente stock di armi chimiche) abbia mai fatto uso di gas nervini e non credo, nemmeno, che i “ribelli siriani” (con buona pace di quanto dichiarato dalle autorità russe o dalla “>Del Ponte) lo abbiano mai fatto.

Perchè questa precisazione? Perchè ora, con l’allentamento con i loro vecchi sponsor, con gli arsenali di stati – quali, poniamo, il Quatar o la Turchia – e con la pur modesta campagna di opinione che sono riusciti a creare, qualcuna delle tante formazioni dei “ribelli” – invece, o prima. di tornarsene a casa – potrebbe veramente utilizzare gas nervini in Siria. La stessa logica che, su direttiva del Quatar, ha spinto i Fratelli Mussulmani in Egitto a prendere per prima le armi nella speranza (oltre che delle famose 72 vergini in Paradiso) di essere ricordati non già come inetti perdenti ma come martiri.

Francesco Santoianni
Fonte: www.francescosantoianni.it
Link: http://www.francescosantoianni.it/wordpress/?p=947
22.08.2013

Opposizione siriana cerca di manipolare indagini ispet.ONU

A Damasco gli attivisti dell’opposizione siriana cercano di portare prove manipolate agli ispettori delle Nazioni Unite incaricati di indagare l’uso di armi chimiche, “presumibilmente” campioni dei tessuti dei corpi delle vittime “, riferisce il canale TV inglese Sky News. L’attacco con armi chimiche nei pressi di Damasco che sarebbe avvenuto mercoledì non è ancora stato confermato. Le autorità siriane insistono sul fatto che le accuse sul loro utilizzo di armi non convenzionali siano infondate e calunniose, volte a minare le attività di lavoro degli ispettori dell’ONU nel Paese.

http://italian.ruvr.ru/2013_08_23/Lopposizione-siriana-cerca-di-manipolare-le-indagini-degli-ispettori-ONU/

UNA LETTERA DAI NO TAV FERMATI IN SVEZIA! [GUARDA VIDEO]

http://www.notav.info/top/una-lettera-dai-no-tav-fermati-in-svezia-guarda-video/

sveziaAd agosto Numa si guadagna la pagnotta come in tutti gli altri mesi dell’anno, cioè scrivendo articoli sul nulla, modificando comunicati e spulciando conversazioni a caso su facebook.
Così è successo anche in questo caso dove un episodio relativamente piccolo è stato riportato con grande enfasi. In mezzo alle foreste lapponi ci viene molto difficile ora leggere con attenzione gli articoli usciti e rispondere con precisione alle falsità scritte, ma ci tenevamo a dire almeno due cose agli amici No Tav che non vediamo l’ora di abbracciare non appena torneremo in Italia.

Il 21 sono stato fermato dalla polizia (simone, S.M. secondo Numa) mentre cercavamo di impedire il passaggio dei mezzi e del tritolo che avrebbe fatto esplodere parti di foreste fondamentali per i pastori di renne Sami che da millenni vivono in quei luoghi e che di diritto dovrebbero avere la possibilità di decidere quello che accade nella loro terra (esattamente quello che accade in valle, poteri forti che decidono sulla testa delle popolazioni locali).
L’abbiamo fatto in modo pacifico e non violento usando il nostro corpo come ostacolo alla devastazione. Hanno cercato di intimorirci e hanno usato la violenza per farlo, aizzandoci cani addosso e usando le mani non per “costruire” come scrive Numa, ma per fare male e permettere la devastazione di una foresta secolare. Quindi la stampa nella calura estiva scrive cose non vere (ma va?): nessuno scenario apocalittico, le uniche violenze sono state quelle che abbiamo subito (memorabile la scena di un poliziotto che spingendo malamente un Sami di 70 anni ha rischiato di prendersi un pugno da un ”vecchietto” incazzato più che intimorito).
La cosa realmente importante è che tutti stanno bene, la lotta cresce e che si è creata in pochi giorni una solidarietà che ha da subito superato differenze di lingua, cultura e storia. come c’era scritto su una delle barricate costruite: “differenti battaglie, stessa lotta”. adesso il movimento No Tav è conosciuto anche in Lapponia e speriamo di poter invitare qualche vecchio sami presto in valle!

baci e viva l’internazionalismo!
Simone

PRESTARE ATTENZIONE A BARNARD, MOSLER, MMT, LEVY INSTITUTE E SIONISTI MASCHERATI DEL NWO

sabato 24 agosto 2013

di Gianni Lannes

 Non esistono intoccabili, mostri sacri, maestri, guru, santoni, divi dell’ultim’ora e tanto altro ancora della fauna in avanspettacolo di questi tempi. Ero convinto che mister Barnard fosse un attento giornalista, non un economista di chiara fama. Invece è molto di più!

Al bando le polemiche sterili! L’anno scorso a proposito di una collaudata teoria economica del sistema di potere dominante (Modern Money Theory), propagandata da Paolo Barnard come la panacea a tutti i mali, ho avuto modo di smontare dialetticamente il guazzabuglio propinato in conferenze a pagamento in giro per lo Stivale, compreso il caso Calabria che ha coinvolto il governatore locale e lo stesso Barnard (do you remember?).

Non sono un tuttologo in economia e finanze, ma all’università ho studiato proprio queste materie, e qualcosa ne so di teorie abusate e superate. Comunque so far di conto, parlo alcune lingue, ho girato il mondo per lavoro (25 anni di giornalismo investigativo libero e indipendente) ed ho memoria.

 Per tutta risposta, mister Barnard, invece di argomentare seriamente e confrontarsi, ha preferito lanciare anatemi ed insultarmi sul suo blog con epiteti che lasciano il tempo che trovano. Bontà sua: contento lui.

 Torno mio malgrado sullo spinoso argomento, perché ieri una tifosa del Barnard, tale Celauro (almeno così si è firmata) – a me sconosciuta – ha inviato il seguente commento al mio editoriale – intitolato “SCIE CHIMICHE E TERREMOTI MILITARI? LA GABANELLI DICE NO REPORT” – con tono imperioso e inspiegabilmente confidenziale uscendo fuori tema, ha scritto:

 “Da questa lista di prezzolati togli BARNARD. é l’unico giornalista che non si lascia affascinare dal profumo dei soldi .Aveva un posto di rispetto, era un giornalista di gran riguardo e Report e la Gabanelli lo hanno lasciato fuori.Le sue inchieste toccavano i poteri forti. Ma da vero missionario continua a informarci. Nel weeb, nei centri sociali.è il migliore giornalista”.

 Angelo De Gaetano con argomentazioni solide, pacificamente aveva precedentemente fatto osservare quanto segue:

 “La Gabanelli non è migliore nè peggiore di Barnard, Saviano, Fazio, Santoro, Travaglio e ogni tribuno mediatico che fa finta di essere antisistema. Poi scopri che tutti gli anni, NESSUNO ESCLUSO, sono costantemente sotto lauti contratti televisivi, come mai? Semplice sono parte integrante del sistema di controllo sociale delle masse, in cui i media con servizi pseudogiornalistici, sondaggi e informazioni deformate svolgono un ruolo essenziale per precostituire l’opinione pubblica e tenerci nel recinto dei buoi che, spaziano disinvoltamente tra floris, scotti, defilippi e qualunque altro fungibile mostro di gomma, illudendosi di avere idee, opinioni ed una fede politica, non accorgendosi MAI delle informazioni che gli sono state occultate, delle notizie che vengono tenute perennemente nascoste e dei fatti vengono sistematicamente negati o riportati in modo distorto, dal continuo lavaggio del cervello in onda a reti, network e stampa unificati. Di tutto quello che ci raccontano è lecito diffidare,nella migliore delle ipotesi, salvo considerarlo completamente falso”.

 De Gaetano, chiamato in causa dalla Celauro ha così replicato, centrando il punto cruciale:

 “Gentile sig.ra Celauro, ciascuno è libero di credere ciò che vuole e di inseguire falsi miti. Le offro solo due elementi per affrancarsi da un soggetto che si atteggia a guru incompreso dell’informazione, la cui credibilità è sotto i piedi. Uno: leggere sul suo stesso sito, le macroscopiche sciocchezze su una fantomatica intervista ad un improbabile membro di al qaeda in un imprecisdato paese mediorientale, da cui salta agli occhi il fatto che questi (il qaedista) avrebbe accreditato la tesi che binladen e la sua organizzazione avrebbero inteso punire l’america con l’attentato al wtc del 2001. Ormai è conclamata e incontrovertibile la realtà del complotto dell’amministrazione bush e di chi vi è al di sopra, su quell’attentato; che Barnard continui a propalare falsi scoop sul tema, in compagnia dei media mainstream è davvero significativo.

Due: poichè Lei crede che Barnard non sia prezzolato e non abbia padrini le suggerirei di guardare il post visitabile presso questo sito (http://www.ingannati.it/2012/08/26/mmt-modern-money-theory-barnard-luci-ed-ombre) che in parte stralcio qui sotto:

 [***] ecco la mappa del Levy institute, presa dal sito Muckety:

[***] e che c’è di strano, direte voi (e ho detto anch’io, prima che una amica mi aprisse gli occhi)? Lo sanno tutti che il piccolo popolo, i fratelli maggiori, governano il mondo, sono infiltrati dappertutto, ma soprattutto, grazie all’esclusività della pratica dell’usura, nel medio evo, nelle istituzioni finanziarie. E questa amica mi fa notare:

 “…ai sostenitori dell’MMT che tanto sostengono la dottrina…deve essere sfuggito il fatto che è un parto del Levy Institute. Tanto per capire a chi si è ‘votato’ Barnard, che ‘casualmente’ da quasi tre anni collabora con il Levy (e che dallo stesso tempo, nega il signoraggio…). Secondo te, chi paga le prossime conferenze nazionali MMT? Proviamo a indovinare?”

 Se e quando incontra Barnard oltre ad autografi e lodi sperticate, se ne ha voglia, chieda pubblicamente conto dei suoi rapporti con il Levy Institute e chieda al medesimo di definire il signoraggio con parole sue, viceversa, felice permanenza nel candido recinto delle certezze incrollabili a prescindere”.

Quello che avevo da dire su Barnard è stato compiutamente espresso nel 2012. Dopo un anno mister Barnard non ha trovato ancora il tempo e le argomentazioni per un sereno confronto o contraddittorio pubblico. Barnard se esiste ancora batta seriamente un colpo, ma gli insulti se li tenga per sé! O preferisce sbraitare sulla seconda rete Rai, propagandare addirittura Mosler e giocare alla vittima?

 In Italia non abbiamo l’anello al naso. Comunque il solito trucchetto del nuovo ordine mondiale è stato smascherato: il reuccio di turno è nudo.

 Per dirla tutta: non mi piace che la gente in buona fede sia presa in giro, peggio, beffata e turlupinata!

 Colgo l’occasione per dispensare gli avvocaticchi delle cause perse da interventi a vuoto.

 suggerimenti di lettura:

 http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=barnard

 http://www.levyinstitute.org/pubs/ppb_98.pdf

 http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/08/scie-chimiche-e-terremoti-militari-la.html#more

Il conflitto di interessi svelato sul Tav: Comastri di LTF difeso dal Ministro della Giustizia Severino

http://www.notav.info/top/il-conflitto-di-interessi-svelato-sul-tav-comastri-di-ltf-difeso-dal-ministro-della-giustizia-severino/

Comastri, direttore generale di Ltf, è stato condannato in primo grado per turbativa d’asta nell’ambito della gara di appalto per il tunnel di Venaus.

Comastri (direttore generale di Ltf -Lyon Turin Ferroviaire, la società madre della Tav, controllata con quote del 50 % dall’italiana Rfi e dall’omologa francese Rff) era difeso da Paola Severinoattuale Ministro della Giustizia che ha partecipato al consiglio dei ministri straordinario dove il governo, nelle dichiarazioni finali del presidente del Consiglio Mario Monti, ha deciso di proseguire con la linea della fermezza sulla Val di Susa

Stiamo parlando senza mezzi termini di un gravissimo, quanto palese,  conflitto di interessi per essersi occupata della vicenda.

Il ministro Cancellieri recentemente, parlando del TAV, ha affermato che tutto è stato fatto con “assoluta coscienza e attenzione“. Anche il sottosegretario di Stato, Catricalà, ha dichiarato non esserci “punti oscuri” nell’annosa vicenda TAV.
Prima di dare ai media tali dichiarazioni avrebbero dovuto informarsi o, almeno, parlarsi tra di loro (ministri).
Ben avrebbe potuto illiminarli l’attuale Ministro alla Giustizia, Paola Severino, assolutamente informata sulle vicende legate all’asta del tunnel geognostico di Venaus che, recentemente, hanno portato il Tribunale penale di Torino (sentenza 8.2.2011 n. 652 dep. in data 5.5.2011) a condannare Paolo Comastri, Direttore Generale della Lyon Turin Ferroviaire, per il reato di turbativa d’asta.
Infatti l’attuale Ministro della Giustizia era l’avvocato del condannato, per turbativa d’asta (in primo grado), Paolo Comastri.
Non un “punto oscuro” un vero e proprio “buco nero“.

Abbiamo già visto il tanto decantato “governo tecnico” mostrarsi “politico” con la decisione di evitare il dialogo e imporre la “tentata sottomissione” della Valle di Susa, oggi abbiamo un elemnto in più per affermarlo.

Qui la sentenza in formato  pdf (5mb)

Spuntano 250 manifesti No Tav «La nostra terra è in pericolo»

http://www.bresciaoggi.it/stories/dalla_home/552322_spuntano_250_manifesti_no_tavla_nostra_terra__in_pericolo/

IL CASO. Lanciata a sorpresa una «campagna di ferragosto» da parte dei comitati contrari alla futura super-ferrovia. Le affissioni a Desenzano, Lonato Calcinato, Montichiari e Castiglione «Progetto devastante per il Garda: resti alta l’attenzione dei cittadini»

Anche in via Rambotti a Desenzano i manifesti dei comitati No Tav

Anche in via Rambotti a Desenzano i manifesti dei comitati No Tav

Sfondo bianco, scritte rossonere a caratteri belli grossi, poche parole: «Il Tav passa anche qui. No Tav». Impossibile non fare caso a quei 250 manifesti, tanti sono, che da ferragosto sono apparsi sui tableau delle affissioni a Desenzano, Lonato, Calcinato, Montichiari e Castiglione.  Tutti paesi interessati, più o meno direttamente, dal futuro passaggio della linea veloce Brescia-Verona, prevista dal 2016 con un costo che è per ora stimato oltre i 2 miliardi. «PASSA ANCHE DI QUI», questo il messaggio dei comitati No Tav del basso Garda, colline moreniche e alto Mantovano, che a sorpresa hanno lanciato questa «campagna d’agosto». Lo scopo è di «risvegliare l’attenzione dei cittadini su un progetto che ancora incombe sul futuro del nostro territorio», spiega Daniela Carassai, consigliere comunale a Lonato e membro del comitato.  Non che ci siano fatti nuovi: il progetto è ancora allo stadio preliminare e non è finanziato, al contrario della tratta Treviglio-Brescia ormai giunta alle porte della città, attraverso cantieri disseminati su 11 Comuni bresciani, per un costo di 2 miliardi di euro e fine lavori fissata per il 2016. Poi in teoria, toccherebbe alla Brescia-Verona, passando per Calcinato, Lonato, Desenzano e Pozzolengo. Dal 2016. Ma allora perchè quei manifesti adesso? «Dal governo in carica – spiega Carassai – non c’è alcun segnale che lasci pensare a un abbandono di questo progetto. Anzi, da parte del governo c’è un’evidente adesione all’idea di alta velocità». Ma a convincere i comitati ad agire adesso è una circostanza molto attuale. È il fatto che proprio tra Brescia e Verona sia stata annunciata la soppressione di otto treni di pendolari: «In pratica si potrà viaggiare solo sui Frecciabianca e i Frecciarossa, spendendo da Desenzano a Verona non meno di 12 euro contro i 3,80 dei convogli regionali che saranno soppressi. Il tutto per “risparmiare”, mentre ancora si prevede di spendere 2 miliardi di euro per una linea Tav Brescia-Verona – afferma il comitato – che con i suoi cantieri occuperà il basso Garda per 10 anni con un forte impatto su turismo, agricoltura, ambiente e viabilità». Sono le ben note motivazioni del «no» alla Tav sul Garda, ampiamente condivise sul territorio. Se non l’opzione-zero chiesta dai «No Tav», una revisione (o la traslazione) del tracciato è stata chiesta dai Comuni di Desenzano, Lonato, Calcinato e Sirmione, dal Consiglio provinciale di Brescia, da due mozioni in Consiglio regionale, da parlamentari di tutti gli schieramenti, da una mozione approvata a Roma in Commissione trasporti sin dal 2010: «Impatto insostenibile per il Garda» è il coro unanime, da sinistra a destra, dai leghisti agli agricoltori. EPPURE il progetto è fermo solo per mancanza di fondi: formalmente resta valido così. Se nulla cambia, dal 2016 si parte. Nonostante la diffusa contrarietà e le significative criticità del progetto.  Come uscirne? L’onorevole Luigi Lacquaniti, deputato desenzanese di Sel, commenta con distacco l’affissione dei 250 manifesti. Ma lancia a sua volta un monito: «La Tav Brescia-Verona è un nodo che prima o poi verrà al pettine: meglio affrontarlo prima. Giusto tenere desta l’attenzione dei cittadini. Ma ancor più che di comitati, c’è la necessità di un’assunzione di responsabilità da parte della politica e delle istituzioni. Il Garda non è la Val Susa – sottolinea Lacquaniti – ma è necessario che la politica prenda coraggio e che una soluzione sia trovata da parte delle istituzioni». V.R.

Operaio s’incatena in Municipio Carbonia

è italiano, non può essere disagiato, per lui niente hotel.
Cartello al collo, “Aiutate i miei figli, rischiano lo sfratto”
24 agosto,

Operaio s’incatena in Municipio Carbonia (ANSA)-CAGLIARI,24 AGO-“Se potete aiutarmi a dare un tetto ai miei figli”. E’ la frase scritta a mano su un cartello appeso al collo di Fabrizio Sabiu, un operaio metalmeccanico del Sulcis che si è incatenato al portone del Municipio di Carbonia.Chiede aiuto affinché i suoi due figli, affidati all’ex moglie, non finiscano sulla strada a causa di uno sfratto.Lo stesso Sabiu, che paga ogni mese un assegno di mantenimento di 500 euro, vive in condizioni di povertà: per 6 mesi ha dormito alle Poste e ora è ospite di amici.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/08/24/Operaio-incatena-Municipio-Carbonia_9193285.html

Danneggiare la cosa pubblica si può anche considerare legittima difesa
“Per questo, a dicembre 2012 il giudice Edoardo D’Ambrosio ha assolto tre immigrati dall’accusa di avere danneggiato il Cie nel corso di una rivolta, affermando che hanno agito per legittima difesa. Secondo la sentenza, il loro trattenimento era illegittimo e “gli imputati non avevano altro strumento per difendere i loro diritti che quelli in concreto impiegati”. “
http://www.repubblica.it/solidarieta/immigrazione/2013/08/19/news/chiuso_il_cie_di_crotone_devastato_da_una_rivolta_dopo_la_morte_di_un_immigrato-64989177/

Udine, No Tav contestano la Serracchiani ed il Pd, condannati a pagare 11.500 euro

di Marco Barone

 Festa del Partito Democratico nell’area del parco del Cormor, ad Udine, è il 10 settembre del 2011.

Tra gli ospiti vi sarà anche l’attuale Presidentessa del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, che comunque ha subito nel corso del tempo,così come il suo partito, nelle varie feste da questo organizzato, pacifiche contestazioni da parte del Movimento No Tav locale.

Nel video qui linkato si può ben vedere come la contestazione sia pacifica e come il tutto si svolga all’interno dell’area della festa del PD.

Dopo qualche minuto uno degli attivisti No Tav prenderà la parola, intervento che verrà concesso, come si può ben notare, ma che verrà bruscamente interrotto da una probabile iscritta del PD che all’improvviso staccherà il collegamento audio e l’intervento dovrà così essere interrotto.

Da qui, qualcuno ha chiamato la DIGOS, che ovviamente ha svolto il suo lavoro, e la contestuale denuncia di manifestazione non autorizzata ha dato luogo ad un processo che si è concluso con la condanna, del soggetto ritenuto responsabile, al pagamento di 11 e 500 euro, come si apprende dal sito infoaction.

La cosa grave  è che il tutto si è svolto all’interno di una festa del PD, dove l’accesso è libero, dove chiunque può esercitare libere forme di contestazione.

Per esempio, se la contestazione fosse stata organizzata da dissidenti del PD, per questioni interne del PD, avrebbero denunciato gli interessati?

Un partito, che governa la Regione del Friuli Venezia Giulia, ed attualmente l’Italia, ha delle responsabilità enormi, e deve ben saper affrontare situazioni come queste, confronto, anche duro, ma pur sempre confronto democratico. E come si nota dal video chi ha realmente esercitato la provocazione è stata quella presunta iscritta del partito che ha staccato il microfono ad un No Tav mentre esponeva le ragioni di un movimento che da anni lotta per la difesa del territorio contro ogni tipo di speculazione, ed il bello di tutto ciò è che quell’intervento era stato concesso.

Chi realmente provoca? E’ questo il modo di reagire? Chiamando la polizia ed alimentando denunce e staccando microfoni? Ma ribadisco che l’elemento che deve indurre alla riflessione è la condanna per manifestazione non autorizzata all’interno della festa del PD. Esistono diversi modi per affrontare certe e date situazioni, ma a volte si preferisce la scorciatoia che favorisce  la repressione e le condanne scontate.

venerdì 23 agosto 2013

http://bora.la/2013/08/23/udine-no-tav-contestano-la-serracchiani-ed-il-pd-condannati-a-pagare-11-500-euro/