In risposta alle falsità di Repubblica sulla marcia degli over 50

http://www.notav.info/post/in-risposta-alle-falsita-di-repubblica-sulla-marcia-degli-over-50/

post — 12 agosto 2013 at 16:12 

banana republic

Ci appelliamo a quanto resta della libera informazione in Italia. Ci appelliamo a quanto resta della verità nella nostra Valsusa ferita come nel resto del paese, attraversato da una profonda crisi economica, politica e culturale. Ci appelliamo a chi abbia a cuore non la nostra lotta ventennale ma la semplice possibilità di vivere in un sistema che non sia solo un gioco di potenti, servi e menestrelli. Non abbiamo mai preteso che Repubblica sposasse la nostra causa ma un briciolo di decenza, questo sì. Andiamo con ordine.

Sabato pomeriggio, 10 agosto, centinaia di Valsusini per l’ennesima volta hanno attraversato la Val Clarea per dire che non ci sono zone rosse che fermeranno la voglia di giustizia di questo popolo, per dire che non ci sono giovani violenti arrivati da chissà dove e valligiani ingenui strumentalizzati da questi astuti antagonisti, per dire che la Valle è unita e determinata a percorrere quei sentieri, legittimamente in collera contro un apparato in cui è ormai difficile scorgere una reale separazione tanto tra poteri dello stato, quanto tra questi e l’informazione mainstream (ma diremmo meglio embedded). Così, senza rinunciare a una certa dose di ironia, che ha sempre caratterizzato questo movimento, ognuno è partito da Giaglione con il suo martello o un arnese atto a colpire i muri e le recinzioni della vergogna intorno al cantiere. Qualcuno di noi aveva un martello giocattolo, altri uno vero, chi una mazzetta da muratore, chi ha raccolto sul posto semplicemente una pietra. Così, col nostro carico di rabbia e determinazione ma anche con la gioia di ritrovare lì tanti compaesani decisi a esserci contro quello scempio e contro le accuse di terrorismo, abbiamo improvvisato una rumorosa battitura, tirando giù il filo spinato e danneggiando per l’ennesima volta quelle recinzioni. Ora, nessuno pretendeva dai quotidiani nazionali un applauso o che solo cogliessero il senso della manifestazione, ma nemmeno ci aspettavamo dall’inviata di Repubblica sul posto, tale Erica Di Blasi, che era in quelle ore proprio accanto a noi e vedeva quello che vedevamo noi, una falsificazione tanto ardita, condita con invenzioni di sana pianta, completamente offensiva verso la dignità di chi quel giorno ha scelto di manifestare la propria collera descritto come parte di una simpatica truppa di attempati rincoglioniti che con martelli di gomma piuma assaltavano dei muretti eretti da essi stessi poco prima, tutto ciò in consonanza (non capiamo quale) con i giochi internazionali per gli over 35 che si svolgevano intanto a Torino (qui l’articolo)  http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/08/10/news/tav_bombe_di_vernice_vicino_al_cantiere_ritrovato_mezzo_antincndio_rubato_all_aib-64575446/).

Può essere questa una svista? Un resoconto indotto da un punto di vista diverso e lontano dal nostro? Ci pare francamente di no. Siamo di fronte a una sorta di calunnia ridicolizzante, orchestrata ad arte, non di certo dalla giovane e impreparata Erica di Blasi (che ha ammesso candidamente a quattr’occhi di saperne molto poco della storia di questo movimento, scambiando addirittura Guido Fissore con Alberto Perino) ma piuttosto suggerita da quell’apparato di cui dicevamo sopra. Si è voluta ridicolizzare una manifestazione che ha visto centinaia di valsusini, vecchi e meno vecchi, circondare il cantiere e danneggiare ancora una volta quelle mostruose barriere che proteggono la devastazione della nostra terra. Bastava esserci e vedere le facce dei funzionari di polizia all’interno per capire il senso e il successo di quella marcia, l’impreparazione e la sorpresa nel vedere tanti uomini e donne non più giovani e irruenti ma solo arrabbiati e schifati da come uno stato può essere completamente sordo e indifferente agli interessi e ai bisogni di chi i territori li vive e li abita.

Non chiediamo giustizia ma semplicemente, a Repubblica, un po’ di senso della decenza, del limite, del ridicolo.

La grande truffa della benzina: il 14 per cento dei distributori è irregolare „La grande truffa della benzina: il 14 per cento dei distributori è irregolare“ Potrebbe interessarti: http://www.today.it/cronaca/truffe-benzina-finanza.html Seguici su Facebo

http://www.today.it/cronaca/truffe-benzina-finanza.html

La grande truffa della benzina: il 14 per cento dei distributori è irregolare

Nei casi piu’ gravi, acqua nel gasolio o erogazione di carburanti inferiore dell’8-10% rispetto a quanto evidenziato sul display. Tra i casi piu’ eclatanti, uno in provincia di Napoli, dove alcuni automobilisti sono finiti ”in panne” poco dopo aver fatto il pieno

Le indagini e i controlli sono stati molto approfonditi. E il quadro che emerge è desolante.

Su più di mille distributori di carburante ispezionati dall’inizio del mese di agosto dalla Guardia di Finanza, oltre il 14% ha evidenziato irregolarita’. Undici gestori sono stati denunciati, e altri 68 hanno ricevuto una sanzione amministrativa. Lo riferisce la Guardia di Finanza. Sono stati 1.216 i distributori stradali di carburante ispezionati e 174 le irregolarita’ scoperte

Nei casi piu’ gravi, quali l’individuazione di acqua nel gasolio o l’erogazione di carburanti inferiore dell’8-10% rispetto a quanto evidenziato sul display, sono scattate le denunce: 11 gestori sono stati denunciati alle Procure per frode in commercio o uso di strumenti di misura alterati e 59 colonnine o pistole erogatrici sono state sequestrate. I gestori sanzionati amministrativamente sono stati 68, tra cui 61 per violazione della disciplina sui prezzi esposti, non corrispondenti a quanto indicato dalle colonnine dopo il rifornimento, e 7 per rimozione dei sigilli che assicurano il corretto e regolare funzionamento degli impianti.

I controlli – avvertono le Fiamme gialle – proseguono. Tra i casi piu’ eclatanti, uno in provincia di Napoli, dove alcuni automobilisti sono finiti ”in panne” poco dopo aver fatto il pieno. I finanzieri di Casalnuovo (Napoli) hanno proceduto al prelievo di campioni nei distributori della zona, individuando il responsabile. Le analisi chimiche, immediatamente eseguite in un laboratorio specializzato, hanno confermato la presenza del 15% di acqua. Il gestore e’ stato denunciato e l’impianto, con 12 colonnine e 2 cisterne contenenti oltre 20.000 litri di gasolio ”annacquato”, e’ stato sequestrato.

In Italia il diesel più caro d’Europa, per la benzina secondi dopo l’Olanda

Sempre restando in provincia di Napoli, e’ stato scoperto un altro impianto con le schede elettroniche dei contalitri alterate. In questo modo oltre 1.200.000 litri sono stati venduti ”in nero” e le relative imposte trattenute dal gestore. In due distributori di Palermo, la Finanza ha scoperto la manomissione dei sigilli di taratura apposti dall’Ufficio Metrico e l’alterazione dei misuratori, con l’erogazione di carburante inferiore dell’8% rispetto a quanto visualizzato sui display.

A Reggio Emilia, la benzina effettivamente erogata da un distributore e’ risultata inferiore del 10% rispetto a quanto indicato. Il gestore e’ stato denunciato e la colonnina sequestrata insieme al carburante. Ma le frodi perpetrate possono essere anche piu’ fantasiose: nello scorso giugno i finanzieri di Pescara avevano smascherato due gestori, uno dei quali distraeva gli automobilisti proponendo la verifica dei livelli o il cambio dei tergicristalli mentre l’altro azzerava il display, modificando il prezzo visualizzato attraverso i tasti che consentono di impostare l’erogazione di quantitativi predefiniti. Un sistema che consente fra l’altro ai gestori di creare ”riserve occulte” di carburante, venduto separatamente ”in nero”, evadendo anche il fisco.

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IL NOSTRO UOMO A MOSCA

DI PEPE ESCOBAR – atimes.com

Ma che deve fare quest’amministrazione di Obama “tanto delusa”, con il suo complesso Panopticon Orwelliano e con il suo Congresso tanto screditato?
Deve mandare i marines a sequestrarlo o deve ordinare di ammazzarlo – muovendosi a Mosca come in una Abbottabad 2.0?
Deve mandargli un Drone? Deve fargli avvelenare il caffé? Deve cospargere la sua casa nuova con uranio impoverito?
O deve dichiarare tutta la Russia No-Fly Zone ?

Edward Snowden, con il suo nuovo status giuridico in Russia non può essere semplicemente sottoposto a linciaggio come stanno facendo con Bradley Manning. Legalmente, Washington ormai è impotente come è impotente una qualsiasi ragazza di una tribù pashtun quando vede arrivare sulla sua casa un missile Hellfire.
Eppure il POTUS (Presidente degli Stati Uniti) che è tanto fiero del suo pedigree su diritto costituzionale – quello con cui ha appena calpestato più volte la Costituzione degli Stati Uniti e non parliamo del rispetto delle norme di diritto internazionale – sembra non aver capito il messaggio.

Barack Obama si è spolmonato per dire al Presidente russo Vladimir Putin di consegnargli Snowden “ai sensi del diritto internazionale”e Putin ha risposto più volte che non l’avrebbe fatto.

Obama gli ha perfino telefonato, a Putin. Niente. Washington allora ha costretto i suoi fedeli barboncini europei a dirottare l’aereo del Presidente boliviano Evo Morales . Peggio. Mosca ha continuato a rispettare alla lettera quello che prevede la legge russa e, alla fine, ha anche concesso l’asilo temporaneo a Snowden.

Con la saga di Edward Snowden tutta la dottrina della Dominazione Assoluta del Pentagono della Spectrum sembra essere diventata una Idra a nove teste. Non solo per l’umiliazione che ha dovuto subire tutto il suo apparato di sicurezza statale, ma anche perché è caduto il mito del dominio assoluto della Spectrum del POTUS.

Obama si è rivelato ancora una volta politico mediocre e negoziatore incompetente.
Putin se lo è sgranocchiato come una pannocchia arrostita. Certo Glenn Greenwald lo metterà in croce, con le migliaia di file già rivelati, perché è lui che ha le chiavi della cassa del tesoro digitale di Snowden. E intanto Snowden ha preso un taxi e ha lasciato l’aeroporto – come voleva lui.

Siamo riusciti a catturare cinquanta sfumature di grigio in questa affascinante discussione sul blog di Yves Smith – è una cosa che è impossibile vedere su qualsiasi media ufficiale occidentale. Tutto quello che si può ancora fare il POTUS, è boicottare, forse, l’ incontro bilaterale con Putin del mese prossimo, dopo il vertice del G20 a St Petersburg. Patetico non ha nemmeno cercato di spiegare bene perché.

I did it my way
Ma ecco delle buone idee per scrivere un romanzo : Snowden ha passato la maggior parte del suo tempo nella sala transiti dell’aeroporto di Mosca a leggere “Delitto e castigo” di Dostoevskij, una raccolta di racconti di Cechov, la storia della Russia nel 19° secolo di Nikolai Karamzin – e a studiare l’alfabeto cirillico.

Poi quando si sono risolte le cose, ha preso un taxi e ha lasciato Sheremetyevo, insieme a Sarah Harrison di WikiLeaks. Sarà andato in un posto sicuro, di quelli dove la CIA di Mosca non riuscirà a trovarlo …. anche se il suo avvocato ha detto che avrebbe potuto scegliere residenza e forma di protezione. Suo padre Lon dovrebbe andarlo a trovare presto e anche la sua fidanzata Lindsay Mills, quella che si è descritta come una ” super campionessa di ballo” , potrebbe ricicciare presto.

Deve proprio aver goduto ad essere riuscito a chiudere quello snervante gioco di attesa ed aver avuto l’ultima parola – come ha scritto nella sua ultima dichiarazione pubblicata da Wikileaks: “Nelle ultime otto settimane abbiamo visto che l’amministrazione Obama non ha manifestato nessun rispetto per il diritto internazionale e per quello nazionale, ma in alla fine è stata la legge a vincere. Ringrazio la Federazione russa per avermi concesso asilo politico, in conformità con le sue leggi e nel rispetto degli obblighi internazionali “.

Snowden è legalmente autorizzato a lavorare – e ha già ricevuto una proposta di lavoro, dal fondatore di Vkontakte (il Facebook della Russia), Pavel Durov, che gli ha offerto un posto nella sua squadra di sicurezza all-star”. Entro il 2018 avrà diritto a chiedere la cittadinanza russa. Ha promesso a Putin che non fornirà nessuna ” informazione che possa ledere gli Stati Uniti” – e questa è la condizione chiave perché la richiesta di asilo potesse essere accolta. Ma poi lui non ne ha nemmeno bisogno, dato che ha già consegnato tutto a Greenwald fin dai primi giorni inebrianti passati a Hong Kong. Che deve fare Washington ? Mandare i suoi uomini nell’appartamento di Greenwald a Rio e lasciarlo come dopo un addio al celibato ?

Il momento non poteva essere più teatrale. Snowden è finalmente arrivato in Russia subito dopo che Greenwald ha raccontato i dettagli di XKeyscore [1] – sottolineando, ancora una volta, che tutta l’opinione pubblica USA, tutti i media USA e tutti gli inetti del Congresso USA non avevano nemmeno la più pallida idea di quella che era la vera portata del sistema di ricerca dati messa in opera dalla NSA. Non c’era stato nessuno che aveva preso in considerazione l’opportunità di verificare se “le implicazioni dei controlli della NSA fossero costituzionali” ?

Ci deve essere una anomalia seria nel coefficiente intellettivo comune a tutte queste persone. Tutta l’amministrazione Obama, così come il Panopticon complesso orwelliano sono sotto shock, semplicemente perché non possono più tenere sotto controllo migliaia di dati. La nostra rubrica è tra quelli che sospettano che la NSA non abbia ancora nessuna idea di quello che Snowden, come amministratore di sistema, sia riuscito a scaricare (soprattutto perché qualcuno con le sue stesse capacità potrebbe aver facilmente eliminato tutte le tracce di accesso). Anche i capi della NSA – il Generale Keith Alexander –hanno ammesso, tra le righe, che “nessuna agenzia” conosce bene tutto quello che Snowden ha tirato fuori. Potrebbe aver lasciato qualche bug, o aver infettato il sistema con un virus. Forse il vero divertimento non è ancora iniziato.

Guarda il POTUS sembra un’anatra zoppa

Se si vuol dare credito a voci che arrivano da certe latitudini ciniche, come il Sud America, dove ci si è divertiti per tanti anni , si sente dire che “i gringo spiano sempre tutto quello che facciamo”, Internet, dopo tutto, in origine era un programma militare americano. Il professor John Naughton della Open University in Gran Bretagna fa ancora un passo avanti, [2] e dice che “i giorni di Internet come rete veramente globale sono ormai contati.” Quello che ci aspetta è una balcanizzazione – si creeranno delle sottoreti geografiche governate dagli Stati Uniti, dalla Cina, dalla Russia, dall’Iran, ecc

Naughton sottolinea anche che gli altri paesi occidentali, quelli che rientrano sotto-la sfera degli Stati Uniti, hanno perso la legittimità di governare Internet a casa loro. E poi per finire, la “ libertà in Internet non è all’ordine del giorno”-come ripete a pappagallo l’amministrazione Obama-. Questa ossessione da Grande Fratello nel guardare, monitorare, controllare, decodificare praticamente tutte le operazionidigitali sta portando a fare delle stupidaggini monumentali come nel caso delle ricerche fatte su Google che hanno attratto gli agenti del governo USA tanto da farli arrivare a casa di una persona qualsiasi, come si capisce chiaramente da questa storia .

E questo Paradiso della Paranoia non è nemmeno servito a Washington per evitarsi di prendere grandi calci in culo sia in Afghanistan che in Iraq, e poi forse non è servito a prevedere la crisi finanziaria del 2008. Oppure no, forse qualcuno l’aveva previsto, e le élite, quelle che hanno in mano tutta quella enorme massa di informazioni privilegiate, ne hanno regalmente approfittato.

Per il momento, c’è solo un complesso Panopticon-orwelliano che continuerà a esercitare i suoi poteri incontrollati; c’è una popolazione afasica, c’è un tranquillo uomo che si confonde in mezzo alla folla di Mosca, e c’è un POTUS giallo di rabbia. Stiamo attenti però, potrebbe essere tentato di sguinzagliare il suo cane (da guerra).

Pepe Escobar è autore di Globalistan: How the Globalized World is Dissolving into Liquid War (Nimble Books, 2007) e Red Zone Blues: a snapshot of Baghdad during the surge. Il suo ultimo libro è Obama does Globalistan (Nimble Books, 2009).

Fonte: www.atimes.com

Link: http://www.atimes.com/atimes/World/WOR-01 02.08.2013

Traduzione per www.ComeDonChisciotte.org a cura di BOSQUE PRIMARIO

Note:

1.    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12144 CON XKEYSCORE LA NSA PUO’ SAPERE QUASI TUTTO The Guardian, 31 luglio, 2013

2.     www.theguardian.com/technology/2013/jul/28/edward-snowden-death-of-internet The Observer, July 28, 2013

Gianni Vattimo alla Garavella

http://www.tgvallesusa.it/?p=2063

WRITTEN BY: MASSIMO BONATO – AUG• 13•13

2013-08-12 19.42.43“La lezione di stasera sarebbe potuta intitolarsi La politica nella sua dissoluzione nella tecnica”. Così saluta il suo pubblico Gianni Vattimo, seduto affianco a Nicoletta Dosio, davanti ai cancelli arrugginiti della centrale elettrica, che in regione Garavella a Chiomonte separano il mondo civile dal cantiere in cui viene scavato il tunnel geognostico per il Tav.
Il professor Gianni Vattimo, prima docente di filosofia e ora eurodeputato, si sa, ha dedicato i suoi studi soprattutto a Heidegger, ed è da lui che prende le mosse.
“La vera emergenza è la mancanza di emergenza” sosteneva il filosofo tedesco da sempre contrario alla Metafisica. Per la metafisica infatti ogni cosa può essere soltanto descritta, osservata, compresa e descritta, ma nell’inamovibilità di una realtà già conclusa in sé.
Mentre Heidegger cominciò con l’esistenzialismo. “Bisogna recuperare l’esistenzialismo” sostiene Vattimo, rendersi conto attraverso esso che vivamo per lottare. Heidegger sosteneva che l’esistenza fosse “progetto”, che l’uomo rappresentasse di per sé l’idea del cambiamento. E Heidegger non è Kant, che ha occhi per osservare il mondo, per descriverlo e sistematizzarlo; per Heidegger l’uomo è “progetto”, non guarda il mondo per prenderne atto, ma per cambiarlo.
L’idea di osservazione che ci è stata tramandata è un’idea statica di contemplazione, di una realtà ordinata. È quindi più facile intimare di cambiare se stessi che cambiare il mondo; ma il conflitto, generalizzato ormai, si stringe attorano a un capitalismo di sfruttamento che collide con tutto il resto della società che rimane esclusa.
La tecnicizzazione della politica che si è avuta in Italia è il percorso che dai tecnici, di per sé neutrali nelle proprie specifiche competenze, rimette la gestione della cosa pubblica, della politica, in mano ai banchieri. “Persino Gobetti” dice Vattimo “si scandalizzerebbe a vedere calare dall’alto tecnici che impongono una stasi ad un sistema che, anziché progredire, retrocede all’interno sempre del medesimo schema composto da uno sfruttato e da uno sfruttatore”.
Nulla come il conflitto può innescare quel cambiamento che è progetto, sia a livello umano sia alivello sociale. E la lotta NoTav risiede proprio in una logica di conflitto. “Vivo politicamente perché ci siete voi” dice Vattimo, “perché ci sono fenomeni di lotta come il NoTav o il NoMuos”. Poiché l’unica speranza risiede nella moltiplicazione dei conflitti territoriali. In questo senso allora, le lotte sprigionate dai conflitti territoriali non solo promuovono il cambiamento, ma arginano quel pericolo di tornare al fascismo che risiede nel crescendo di difficoltà e conflitti sociali in corso. Sono le azioni locali, diffuse, che ora come ora si offrono come unica azione atta a impedire l’insorgere di un regime in piena regola.
È necessaria la filosofia per non perdersi nei conflitti di parte, perché ogni conflitto è calato in un conflitto globale.

L’appuntamento con il professor Vattimo è rinnovato per questa sera, martedì 13, alle 19 presso La Credenza a Bussoleno, per una cena filosofica (info e prenotazioni: 0122 49386 – 338 6086915).

M.B. 13.08.13

UN PAESE DI FESSI

siamo certi che anche per i senza tetto e disoccuapti autoctoni sono state stanziate altrettanto risorse, vero?

Effetto Congo-Boldrini…..via Pisapia….

 Non trovo altro termine…..FESSI….non è possibile che con un paese alle corde demenziali amministratori impieghino il danaro pubblico in queste ipocrite operazioni.

I razzisti sono gli italiani,mentre su Malta che ci sdogana clandestini,nessuno dice niente.

E questo la dice lunga di quanto a certuni importi la questione,ma solo dei riflessi politici interni….leggi, interessi di bottega…e di obbedire ai loro padroni mondialisti….

Anche perchè i maltesi ci mettono poco per mandare a farsi fottere certi tanto amati personaggi nostrani da vaudeville e le loro truppe cammellate di vispe terese anime belle…..che mai hanno capito una beata mazza….

Se gran parte degli italiani non sono razzisti,di fronte a certe sciagurate vicende,presto lo diventeranno…ma forse i burattinai e i loro sguatteri è proprio questo che vogliono….

il paradosso è che noi dobbiamo perdere identità storica,culturale,spirituale per farla conservare ad altri che arrivano…non bisogna offenderli con crocefissi,natali,versi di Dante……ma basta con ste rotture di coglioni….!!!

 Solo un piccolo florilegio…..

 BOLOGNA Giorni fa avevamo scritto che, presto, sarebbe finita con le nostre checche costiere a distribuire ai ‘migranti’ appena sbarcati, carte di credito ‘no-limits’. Bene, a Bologna sta già accadendo. Secondo la denuncia di Manes Bernardini (Lega) infatti, a cinque nigeriani, il Comune di Marzabotto avrebbe consegnato 5 carte di credito prepagate con 2mila 500 euro ciascuna, che gli immigrati avrebbero utilizzato a Bologna per birre, cibo e hotel di lusso a spese del Comune.

 Scrive il consigliere regionale e capogruppo leghista in Comune Manes Bernardini, che sulla vicenda annuncia un’interrogazione in Regione: “E’ uno scandalo, una vergogna senza pari, un attentato alla tolleranza” sbotta l’esponente del Carroccio. “Sia chiaro: noi le ‘notti brave’ degli immigrati non abbiamo intenzione di pagarle. Se queste sono le premesse siamo pronti a stimolare un’azione di disobbedienza civile contro questa politica della vergogna. Abbiamo sopportato fin troppo, questa è un’offesa alla decenza che sprona alla ribellione politica”. Quindi l’affondo contro il Comune: “Ci deve spiegare le ragioni di un simile trattamento di favore nei confronti degli immigrati, che giudichiamo un ‘affronto’ verso i tanti nostri concittadini cassintegrati e senza lavoro, i nostri anziani che avrebbero diritto ad aiuti, invece gettati al vento per il sollazzo degli stranieri”.

“L’amministrazione di Marzabotto deve delle risposte. Che ci aspettiamo da subito. I cittadini del comune devono sapere che hanno pagato pernottamento in pieno centro storico di Bologna, birre e Coca cola agli immigrati, quando con la scusa dei tagli si mettono a rischio i servizi e li si carica di tasse”.

“Questa sinistra ha superato il limite della decenza e sta facendo pagare ai cittadini il fardello della sua ideologia. Quando si supera il limite l’unica risposta può essere quella della piazza, per questo invochiamo un moto collettivo di indignazione, la stessa che proviamo noi nel costatare come vengano gettati al vento i soldi dei cittadini e come la nostra gente venga regolarmente discriminata, in maniera tanto palese da risultare offensiva e da riempire di rabbia”.

 http://voxnews.info/2013/08/10/bologna-immigrati-in-vacanza-con-carta-di-credito-del-comune/

 l bilancio del Comune di Bologna riscontra quest’anno un disavanzo di 17,4 milioni.

 Per questo la giunta Merola prevede l’aumento di alcune imposte. Ad esempio un aumento dell’Imu per la prima casa (da 0,4 a 0,5) – 120 euro in più per ogni famiglia – e l’istituzione di una nuova tassa sui rifiuti, la Tares, che accorperà l’attuale Tarsu a cui si aggiunge una componente nuova di zecca pari a 0,40 centesimi di euro al metro quadro. Mediamente, ogni cittadino bolognese vedrà quindi aumentare l’attuale tributo sulla raccolta dei rifiuti solidi urbani di circa 40€. E fanno 160€.

E nel caso poi l’Imu venga alla fine abolita – dubbioso – i soldi verrebbero comunque raccolti da trasferimenti di altre tasse.

 Lo stesso Comune di Bologna però regala ogni anno – e quindi anche quest’anno – circa 60mila euro al circolino gay Cassero così distribuiti:  ”48.000 euro per la sede e 10.000 per il Festival ‘Gender bender‘”.

 Si tratta di priorità…..

 http://voxnews.info/2013/06/02/comune-bologna-in-rosso-60mila-euro-alla-discoteca-gay/

 MODENA – Segni di resistenza sul territorio. Per opporsi allo scandaloso pagamento deciso del Comune delle bollette dei nomadi del campo di via Nuova Ponente, per un totale di 70mila euro, è stata organizzata una manifestazione e una raccolta firme: in 3 ore, ne sono state raccolte oltre mille. Con un via vai di cittadini esasperati dalla miopia politica di un’amministrazione totalmente avulsa dalla realtà.

 La manifestazione è stata organizzata ieri mattina davanti a Palazzo Scacchetti da Fratelli d’Italia, e sostenuta da altre forze d’opposizione, contro la decisione dell’amministrazione di mettere a bilancio anche quest’anno, nuovi stanziamenti per i nomadi. Le firme raccolte, verranno allegate ad un ordine del giorno che verrà discusso in consiglio comunale, dov’è prevista la presenza di numerosi cittadini che sul tema sono particolarmente arrabbiati. Tante le persone che ieri al banchetto di raccolta firme, chiedevano se fosse presente il sindaco nel suo ufficio, per andargli a parlare di persona del problema, o per esporgli quanti furti avessero subito nel corso degli anni a causa dei nomadi.

 «Dal 2006 il Comune ha speso 476mila euro per pagare le bollette ai nomadi: nessuna regola impone di pagare le utenze ai residenti del campo – attacca Antonio Russo, promotore della manifestazione – l’amministrazione ha scelto di devolvere ai nomadi 70mila euro, che sono soldi nostri, pur senza averci interpellato. Ci sono persone che arrivano a fatica alla fine del mese, che arrancano pur di sbarcare il lunario onestamente e si vedono costrette a fare una fila infinita per essere inseriti in qualche graduatoria per accedere ai servizi sociali: questo mentre l’amministrazione privilegia i nomadi permettendo che continuino a bivaccare e danneggiare i cittadini con episodi di criminalità».

 Al banchetto di ieri erano stati messi a disposizione due fogli per firmare: il primo per raccogliere il parere favorevole di chi sostiene che i contributi ai nomadi siano leciti. Il secondo per chi voleva firmare contro. Inutile dire che il primo foglio ha ospitato solo una firma, mentre il secondo ha registrato 140 adesioni nei primi 20 minuti.

 Ma il Sindaco insiste, e ha ribadito l’intenzione, non solo di pagare le bollette agli zingari, ma anche di avere in mente per loro una sistemazione in case popolari.  L’esempio a cui farebbe riferimento il Comune di Modena, è quanto successo a Carpi anni fa, quando gli zingari vennero trasferiti in massa del campo, in abitazioni a Concordia e a San Martino Spino, tramite il pagamento di un mutuo – da parte del comune –  con una banca di Reggio Emilia.

 Come si vede, le banche sono dalla loro parte. Tra ‘colleghi’ ci si aiuta.

 http://voxnews.info/2013/06/24/modena-rivolta-contro-la-marchetta-di-70mila-euro-del-comune-ai-rom/

 LECCE Nuovi lavori in vista al campo nomadi Panareo, che ospita gli zingari di etnia rom. Con una spesa monstre di 930 mila euro, così suddivisi: 30 per cento a carico del Comune e 70% dalla Regione Puglia. Ne hanno discusso oggi, in commissione Urbanistica, due geni, l’assessore ai Lavori Pubblici, Gaetano Messuti e la dirigente di settore, Claudia Branca.

 Dopo la spesa di alcune centinaia di migliaia di euro per l’installazione di alcuni casette unifamiliari – insufficienti – si procederà con abitazioni bifamiliari che prevedono alcuni spazi in comune, cucina e soggiorno. Gli zingari sono già sul piede di guerra, perché erano state promesse loro casette unifamiliari.

 Ma attenzione, non basterà. Infatti alla domanda del presidente della commissione, Angelo Tondo, che ha chiesto se con quest’ultimo sperpero di denaro il problema delle dimore ai Rom verrà risolto, la risposta è stata negativa: i residenti nel campo – ha affermato la dirigente – aumentano di anno in anno. Quindi ai circa quattro milioni di euro già spesi, se ne dovrebbero aggiungere ulteriori.

 Intanto, le associazioni che da sempre si occupano del business immigrazione hanno sollecitato un incontro al sindaco, Paolo Perrone, al vice sindaco con delega ai Servizi Sociali, Carmen Tessitore e agli assessori ai Lavori pubblici, Gaetano Messuti e all’Urbanistica, Severo Martini: vogliono la loro fetta di soldi.

 Si tratta di dodici sigle xenofile tra cui l’ Associazione Campo sosta Panareo, il Comitato per la difesa dei diritti degli immigrati, l’Ufficio diocesano Migrantes, l’associazione Popoli e culture, la Rete antirazzista, i Laici Comboniani, l’associazione Avvocati di strada. Una banda, insomma.

 E’ incredibile che una regione che vede la prossima chiusura delle fabbriche Natuzzi e che ha una disoccupazione ‘greca’, trovi risorse da sperperare per costruire alloggi lussuosi agli zingari. E anche in Puglia funziona l’alleanza Pd-Pdl-Vendola, il sindaco di Lecce è infatti di cdx.

 http://voxnews.info/2013/07/02/choc-a-legge-1-milione-di-euro-per-le-casette-agli-zingari/

 Anche: http://bastacasta.altervista.org/avvisate-le-maitresse-dei-clandestini-unioncamere-lo-dice-chiaramente-numeri-alla-mano-non-abbiamo-lavoro-per-nuovi-stranieri-2/

Tratto da: stavrogin2.com

Tav Torino-Lione, incognite tecniche nei lavori di scavo del tunnel con la talpa Tbm

 http://www.greenreport.it/news/mobilita/tav-torino-lione-incognite-tecniche-nei-lavori-di-scavo-del-tunnel-con-la-talpa-tbm/

[9 agosto 2013]

Talpa Tav

Il presumibile inizio dei lavori di scavo della galleria geognostica della Maddalena di Chiomonte con la “talpa” TBM (tunnel boring machine) fornisce l’occasione per ricordare le gravissime incognite tecniche ammesse e documentate da LTF (Lyon Turin Ferroviaire) stessa.

La Valutazione di Impatto Ambientale, effettuata nel gennaio 2007, della galleria geognostica di Venaus, che ora è sostituita da quella della Maddalena di Chiomonte, venne sintetizzata da LTF in una Sintesi non tecnica dello studio compiuto inviata alle Amministrazioni locali.

Nella pagina dedicata alle alternative si può leggere che l’ipotesi dello scavo dalla Val Clarea (e quindi dalla Maddalena di Chiomonte al quale ora si sta lavorando) «risulta molto negativa per la necessità di scavare in discesa» e che «…quel che penalizza (le due ipotesi di scavo in questione) è lo scavo in discesa con rischi tecnici e costi maggiori, compresi quelli della sicurezza (del lavoro)».

E’ noto come lo scavo con “talpe” TBM (nella foto, ndr) sia vantaggioso in condizioni di stabilità geologica, ma fortemente penalizzato in caso di rocce soggette a deformazioni e venute d’acqua. Queste condizioni furono riscontrate nello scavo della galleria per l’impianto idroelettrico di Pont Ventoux, che interessa le stesse zone; in quel caso, nonostante l’esperienza della ditta norvegese allora propagandata come una delle migliori d’Europa in questo tipo di lavori, si ebbe un raddoppio di tempi e di costi, con le due “talpe” TBM rimaste incastrate nella roccia.

Una venne poi smontata e portata via a pezzi con un lavoro durato sei mesi; l’altra è abbandonata con la sua testa nelle rocce del massiccio d’Ambin.

Nel caso del cunicolo geognostico della Maddalena di Chiomonte le condizioni sono decisamente peggiori: non si tratta solo di sacche di acqua fossile, come quella di 16 milioni di metri cubi incontrata nei lavori a Pont Ventoux, ma, essendo il tunnel in discesa, queste venute d’acqua (ad una pressione stimata di 150 atmosfere, corrispondenti alla massa di 2000 metri di rocce sovrastanti) vanno a interessare immediatamente la testa della “talpa” TBM, anziché defluire all’esterno.

A parte questi rischi, lo svuotamento di grandi sacche d’acqua contenute fra le rocce può produrre prosciugamento di sorgenti e situazioni di diversa stabilità nell’ammasso roccioso in cui viene effettuato lo scavo.

Per questi motivi riteniamo doveroso evidenziare le su citate condizioni, criticando la scelta per rammentare a chi ha preso le decisioni le responsabilità sulle possibili conseguenze.

Contestiamo infine al Commissario Virano il mancato rispetto dei tempi programmati: il contratto di finanziamento sottoscritto tra l’Unione Europea e i Governi francese e italiano il 15 dicembre 2008, pagina 18, stabilisce nel 31 gennaio 2010 l’inizio dei lavori di scavo alla Maddalena. Il ritardo era quindi di tre anni e ad esso si sono aggiunti i quattro mesi accumulati per i ritardi dello scavo del tratto di preparazione.

di Mario Cavargna, presidente Pro Natura Piemonte

– See more at: http://www.greenreport.it/news/mobilita/tav-torino-lione-incognite-tecniche-nei-lavori-di-scavo-del-tunnel-con-la-talpa-tbm/#sthash.BwCqev57.dpuf

Mps non può fallire! Per forza, detiene 29 miliardi di titoli di Stato

di CHRIS WILTON

Non sapevo chi fosse, quindi ho chiesto al direttore delucidazioni e ho scoperto che Ignazio La Russa, presidente del partito Fratelli d’Italia, è stato ministro della Difesa. Mi avrebbe stupito che lo fosse stato dell’Economia, in effetti. Nel dibattito in atto sulla questione Imu, infatti, ha proposto l’emissione di un titolo di Stato rimborsabile in 10 anni da distribuire a chi ha pagato la tassa sulla prima casa. Per La Russa, la copertura potrebbe avvenire tra 10 anni con gli interessi che il Monte Paschi di Siena si è impegnato a restituire <per il prestito troppo generosamente concessogli dallo Stato. Fratelli d’Italia si aspetta da tutte le forze politiche una presa di posizione di buon senso su questa proposta che non ha costi aggiuntivi per lo Stato, restituisce ai cittadini quanto gli stato tolto e sulla quale la maggioranza cerca di far cadere il silenzio>.

Ora, figuratevi se un inglese non capisce le ragioni tutte strumentali della lotta politica, il problema è che qui la questione è un’altra: siete proprio sicuri che Monte dei Paschi restituirà soldi e interessi ricevuti attraverso i Monti-bond? Diversamente da quanto accade di solito, infatti, la Commissione europea ci sta mettendo parecchio a dare il proprio parere sulla liceità del denaro ricevuto dall’istituto di Siena (ovvero, decidere se si configuri l’aiuto di Stato), segno che qualcosa sta facendo arrovellare i regolatori europei. I quali, però, hanno già fatto sapere di non ritenere sufficiente il piano per la nuova governance preparato dai vertici dell’istituto, mentre il Fondo monetario internazionale ha detto chiaro e tondo al Tesoro italiano di tenersi pronto ad intervenire. In parole povere, a nazionalizzare l’istituto. Ora, che l’Ue ritenga o meno accettabili i Monti-bond (questione non da poco, visto che una bocciatura schianterebbe il titolo di Mps in Borsa), ciò che temo molti italiani non sappiano è che Monte dei Paschi non può fallire. Anzi, non può essere lasciata fallire. Il perché è presto detto e non è un mistero, solo che immagino i vostri giornali evitino di dare certe notizie, visto il già precario stato di salute del governo e gli abbondanti motivi di attrito tra le varie fazioni che lo compongono. Mercoledì scorso, infatti, è stato reso noto il rendiconto di bilancio dell’istituto e le cifre parlano chiaro: nel solo secondo trimestre di quest’anno Mps ha comprato titoli di Stato italiani per 3 miliardi di euro e le sue detenzioni di debito governativo sono oggi al massimo storico, 29 miliardi di euro, come ci dimostra il grafico.

Vi pare possibile che quella banca vada incontro a un destino regolato unicamente dalle leggi di mercato che possa contemplare il fallimento? Con le sofferenze bancaria all’8,6% e qualcosa come 370 miliardi di titoli di Stato nei bilanci, il sistema bancario italiano può permettersi il fallimento del suo terzo istituto? E cosa succederebbe a quelle detenzioni di debito? Ciò che fece Deutsche Bank nel 2011, ovvero liquidare 8 miliardi di titoli del vostro Paese, innescando la sell-off estiva che portò lo spread da 250 a 400 in tre settimane e sancì la fine del governo Berlusconi, potrebbe essere tranquillamente innescata da un parere negativo dell’Ue sui Monti-bond: e Roma sa di non poter lasciar andare Mps incontro al suo destino.

Il sindaco di Siena ha rivelato sempre la scorsa settimana che ci sarebbe l’interesse di soggetti esteri per Monte dei Paschi: attenzione, quell’interesse potrebbe voler abbassare ancora un po’ il prezzo. Per fare un solo boccone di un istituto che ha comunque depositi e filiali. L’operazione, però, contemplerebbe costi molto, molto alti per i conti del vostro Paese.
http://www.lindipendenza.com/mps-non-puo-fallire-per-forza-detiene-29-miliardi-di-titoli-di-stato/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=mps-non-puo-fallire-per-forza-detiene-29-miliardi-di-titoli-di-stato&utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

Afghanistan: soldato Usa ammette, ho ucciso 16 civili per divertimento!

KABUL – Un soldato americano che ha prestato servizio nel sud dell’Afghanistan il Marzo scorso ha ammesso davanti ad una corte marziale di aver effettuato una “strage di massa” di civili e senza alcun motivo. Secondo Press TV, il sergente Robert Bales ha ammesso di aver ucciso l’11 Marzo scorso nella provincia di Kandahar 16 civili, tra cui 9 bambini. Bales si è assunto la responsabilità della terrificante carneficina ma una commissione d’inchiesta indipendente del governo afgano ha dimostrato che almeno 20 militari americani hanno partecipato al supplizio. Il giudice del caso, Jospeh Morse, ha affermato che il caso Bales è sconcertante dato che il militare ha ammesso di aver compiuto queste azioni mentre “era lucido, coerente e completamente in se”.
http://www.vocidallastrada.com/2013/08/afghanistan-soldato-usa-ammette-ho.html?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

AVVISATE LE PROTETTRICI DEI CLANDESTINI: UNIONCAMERE LO DICE CHIARAMENTE, NUMERI ALLA MANO. NON ABBIAMO LAVORO PER NUOVI STRANIERI.

Posted on agosto 8, 2013

Unioncamere: le imprese vogliono meno immigrati. Ma il ministro non lo sa.

Unioncamere: quest’anno la richiesta di immigrati da parte delle imprese è calata del 29% dopo una flessione del 27% registrata lo scorso anno. Il dato non comprende badanti e affini, ma è piuttosto evidente che la situazione occupazionale italiana non richiede il solito incontrollato afflusso di clandestini, voluto e non solo tollerato dall’afroministro e dalla presidente della Camera.

Eppure il buonismo deficiente, il politicamente corretto assurdo e criminale continuano a sostenere il contrario: fateli venire tutti, ne abbiamo bisogno. Le aziende, e stendiamo un velo pietoso sulle ragioni che hanno nel favorire l’immigrazione, chiedono per quest’anno meno di 43mila stranieri. Contro gli oltre 60mila del 2012. Quanti ne arriveranno? Quanti ne stanno sbarcando quasi quotidianamente? Quanto ci costano? E possiamo permettercelo? No, non possiamo permettercelo. E non possono permetterselo neppure i Paesi di origine. Che, grazie alla cialtroneria dei politicamente corretti, perdono intere generazioni. Perché da noi, grazie agli stipendi al limite dello schiavismo (anche nei confronti degli italiani), arrivano soprattutto le braccia. Ma nei Paesi civili, quelli che pagano adeguatamente i laureati, arrivano anche le classi dirigenti potenziali degli Stati africani o asiatici. Paesi che perdono giovani, donne, bambini. Perché i signori dell’integrazione o quelli che campano sulla tratta di schiavi, se ne fregano del futuro dei Paesi di origine. Loro difendono il diritto degli speculatori di disporre di schiavi, di disperati pronti a tutto. Hanno bisogno di spacciatori, hanno bisogno di prostitute da sfruttare, hnno bisogno di manodopera a bassissimo costo. O, negli altri Paesi europei, hanno bisogno di laureati da mettere in competizione per abbassare la media dei salari. Ed allora si inventano regimi dittatoriali, fughe politiche, dissidenti, violentati, torturati. Quando invece a prevalere è l’interesse egoistico del migrante, che si occupa solo di se stesso e se ne frega del suo popolo. Migranti che studiano in Europa, che si laureano e poi evitano accuratamente di tornare ad aiutare la propria gente. Che siano i soldi degli europei a mantenere organismi costosissimi che portano un po’ di cibo nei Paesi poveri e per il resto organizzano inutili strutture con personale strapagato. Non possiamo più permettercelo. I poveri sono i nostri concittadini. Sono loro che dobbiamo aiutare.

https://www.facebook.com/pages/Politici-che-non-hanno-MAI-lavorato-ELENCO-UFFICIALE-MANDIAMOLI-A-CASA/274354875910343

FONTE:

http://www.qelsi.it/2013/unioncamere-le-imprese-vogliono-meno-immigrati-ma-il-ministro-non-lo-sa/

http://bastacasta.altervista.org/avvisate-le-maitresse-dei-clandestini-unioncamere-lo-dice-chiaramente-numeri-alla-mano-non-abbiamo-lavoro-per-nuovi-stranieri-2/

Vaccini pediatrici inutili o pericolosi: la Corte dei Conti convoca il Codacons

Vaccini pediatrici inutili o pericolosi: la Corte dei Conti convoca il Codacons
Posted By Redazione On 31 luglio 2013

Diffondete in rete, grazie!

Fonte: Codacons

Maggiore spesa annua pari a 114 milioni di euro per vaccini inutili e pericolosi.

Il 27 giugno scorso la Corte dei Conti ha convocato il Codacons in merito allo scandalo dello spreco di soldi pubblici per vaccini pediatrici inutili se non addirittura pericolosi.

In Italia – spiega l’associazione – i vaccini obbligatori, contrariamente a quanto ritenuto dalla stragrande maggioranza dei genitori di bambini in età pediatrica, sono solamente quattro, cioè: 1- antidifterite, 2- antitetanica, 3 – antipoliomelite, 4 – antiepatite virale B.

A stabilirlo è il D.M. 7 aprile 1999, che individua anche i vaccini “non obbligatori” (l’antimorbillo-parotite-rosolia (MPR) 2 – la vaccinazione contro le infezioni invasive da Haemophilus influenzae b; altri vaccini non obbligatori spesso iniettati ai bimbi in età pediatrica sono l’antimeningococcica, l’antiparotite, l’antirosolia, etc…).

Tuttavia nelle ASL – denuncia il Codacons – anziché informare correttamente i genitori in merito alla disciplina legislativa sui vaccini obbligatori per legge e quindi effettuare solamente i quattro vaccini obbligatori ai bambini in età pediatrica, viene fornito ed iniettato ai piccoli un nuovo vaccino esavalente che contiene anche due vaccini facoltativi ossia pertosse ed infezioni da Haemophilus influenzale di tipo b.

Non sono disponibili in unica soluzione solamente i quattro vaccini obbligatori! Ciò appare gravissimo soprattutto perché sembra che la somministrazione polivalente dei vaccini (siano essi in unica formulazione o somministrati l’uno dopo l’altro in un’unica seduta vaccinale), come ovviamente accade a maggior ragione con la somministrazione dell’esavalente, può comportare danni da sovraccarico e choc del sistema immunitario.

Sul fronte economico, la procedura comporta un evidente spreco di soldi pubblici a carico del SSN, che deve acquistare e somministrare 6 vaccini anziché i 4 previsti dalla legge. La maggiore spesa a carico della collettività è pari a 114 milioni di euro all’anno.

Il Codacons ha già inviato un esposto alla magistratura contabile, al Ministero della Salute e alla Procura della Repubblica di Roma, denunciando i fatti alla luce del possibili reati di truffa e abuso d’ufficio, e chiedendo di accertare il comportamento dell’AIFA Agenzia Italiana del Farmaco, essendo l’ente che autorizza nel paese la commercializzazione dei vaccini esavalenti oggi utilizzati nelle ASL Italiane.
http://www.stampalibera.com/?p=65533