VESUVIO, parole shock dell’esperto: vi sarà eruzione catastrofica

http://www.inmeteo.net/blog/2013/07/15/vesuvio-parole-shock-dellesperto-vi-sara-eruzione-catastrofica/

Vesuvio, esperto americano afferma: eruzione devastante non lontana per il vulcano. Potrebbe essere catastrofica.

VESUVIO: Nel mondo della rete circola insistentemente negli ultimissimi giorni una notizia di una prossima eruzione del vulcano vesuviano predetta da un esperto americano. Nessuna bufala, perchè il docente Flavio Dobran, ingegnere esperto di vulcanologia (mondiale e italiana), si è davvero esposto in tal modo e ritiene a tutti gli effetti che un’eruzione del Vesuvio sia da ritenersi vicina e probabile quindi nell’immediato futuro. 

E non si tratterebbe, secondo l’esperto, di un evento debole o moderato, bensì di un’eruzione devastante, forse anche al pari di quella che nel lontano 79 dopo Cristo devastò l’area vesuviana, in particolare distruggendo Ercolano e Pompei. Secondo Dobran, il noto vulcano campano si sta preparando a scatenare tutta la sua potenza con un’eruzione dall’esplosione distruttiva. Dobran spiega che “all’improvviso il Vesuvio, che sonnecchia ormai dal 1944, esploderà con una potenza eccezionale. Una colonna di gas, cenere e lapilli si innalzerà per duemila metri sopra il cratere. Valanghe di fuoco rotoleranno sui fianchi del vulcano alla velocità di cento metri al secondo e una temperatura di mille gradi centigradi, distruggendo l’intero paesaggio in un raggio di sette chilometri, spazzando via strade e case, bruciando alberi, asfissiando animali,uccidendo forse un milione di esseri umani”.

VESUVIO, per esperto vi sarà eruzione catastrofica

VESUVIO, parole shock dell’esperto: vi sarà eruzione catastrofica

Uno scenario praticamente apocalittico, forse esagerato e colpevolizzabile di allarmismo, eppure è risaputo che il Vesuvio, sebbene dormiente da tanto tempo, risulta estremamentepericoloso sia per la sua natura geologica sia per l’area in cui sorge e soprattutto in considerazione della densità della popolazione nella zona del vulcano. Intanto dall’Italia, arrivano, di contro, rassicurazioni: “Nessun rischio concreto e immediato di nuova eruzione” conferma l’assessore alla protezione civile Luigi Nocera.Il pericolo sembra quindi scongiurato. Viene spontaneo pensare però a questo Vulcano potente, anche un po’ capriccioso, se vogliamo, al quale, nel 1944 non è bastata la guerra, ma ha “punito” i suoi abitanti anche con questa grave calamità. Ed il nostro pensiero va ad un’immagine di quasi 4.000 anni fa: quella di un uomo e una donna sepolti dalla cenere a Nola, la Pompei della preistoria, il villaggio del bronzo antico distrutto dal Vesuvio, mentre cercavano la fuga in una direzione sbagliata.

Vedremo se queste affermazioni di Dobran scateneranno ulteriori diatribe e vicende mediatiche. 

I grillini a Chiomonte: “Ci sono irregolarità al cantiere Tav”

Da giovedì mattina al cantiere di Chiomonte una ventina di operai ha iniziato a montare la talpa che dovrà completare lo scavo del tunnel geognostico

Ltf: è tutto ok voglionosolo ostacolare i lavori.

 Maurizio Tropeano

Marco Rettighieri, direttore generale di Ltf, la società italo-francese incaricata dei lavori propedeutici alla Tav, è un tecnico prudente, sempre rispettoso dei diversi ruoli istituzionali. Ieri però, dopo la visita dei parlamentari 5 Stelle al cantiere di Chiomonte e la loro richiesta di un incontro con il procuratore capo, Giancarlo Caselli, per denunciare presunte irregolarità all’interno dell’area dei lavori del tunnel geognostico ha deciso di non porgere l’altra guancia: «Ogni segnale di apertura e dialogo viene messo in discussione da un gioco che vuole solo ostacolare e non costruire». E ancora: «I fatti dicono che ad oggi, in oltre 60 cause, Ltf ha sempre dimostrato il rispetto delle regole».  

 Che cosa è successo? Venerdì pomeriggio due deputati grillini, Laura Castelli e Ivan Della Valle, con l’europarlamentare Gianni Vattimo, hanno visitato il sito di Chiomonte dove una ventina di tecnici ha iniziato il montaggio della talpa meccanica che a settembre entrerà in funzione e potrà scavare fino a dieci metri al giorno. Ieri i parlamentari hanno diffuso un comunicato dove raccontano di aver «riscontrato alcune irregolarità tra cui la totale non osservanza di alcune prescrizioni del Cipe». Le criticità maggiori sarebbero legate allo stoccaggio del materiale di risulta e per questo motivo i deputati interverranno presso il comitato interministeriale per la programmazione economica e «visti i possibili risvolti che potrebbero interessare la magistratura» chiederanno di incontrare il procuratore Caselli.  

 «Nessuna irregolarità»  

La replica di Ltf, come abbiamo visto, non si è fatta attendere e la società ribadisce che «sono rispettate tutte le prescrizioni del Cipe secondo le normative di legge». E Rettighieri aggiunge: «Lavorare in questo clima è quasi impossibile ma anche con questi mezzi non riusciranno a fermarci». Le parole del direttore generale sembrano anche una riflessione che va oltre la visita dei parlamentari e alle barricate di carta che nel corso degli anni hanno costruito i sindaci e le associazioni ambientaliste con i loro esposti. In quelle parole c’è anche una presa di posizione su quello che sta avvenendo in Valsusa con gli attacchi notturni al cantiere, il blocco autostradale di un Tir a caccia dei presunti pezzi mancanti della talpa avvenuto giovedì sera, le intimidazioni agli operai e alle ditte che lavorano per la realizzazione del tunnel geognostico. «Non riusciranno a fermarci», ripete Rettighieri.  

 Il fronte No Tav  

Ma anche il movimento No Tav è intenzionato a non mollare. Venerdì sera al termine di un’assemblea popolare che si è svolta al presidio di Vernetto, vicino allo svincolo autostradale di Chianocco, un gruppo di attivisti si è spostato a Susa per protestare sotto le finestre dell’Hotel Napoleon che ospita una parte delle forze dell’ordine che presidiano il cantiere. Contestazione che è andata avanti fino a notte fonda al grido di «vergogna, vergogna». E se i comitati contro il supertreno mantengono alta la vigilanza nell’attesa dell’arrivo di alti pezzi della talpa i sindaci No Tav e il presidente della Comunità Montana Valsusa, Sandro Plano, sollecitano un incontro con il premier Enrico Letta per una riflessione sull’opportunità di realizzare l’opera. La richiesta degli amministratori è quella di una moratoria con sospensione dei lavori per far scendere la tensione in Valle.

Giunti: non chiamatelo Tav, è solo una macchina da guerra

http://www.libreidee.org/2013/08/giunti-non-chiamatelo-tav-e-solo-una-macchina-da-guerra/

Da Libreidee – Scritto il 03/AGO/2013

Da tecnico – professionale ma volontario – della Comunità Montana e delle associazioni ambientaliste, studio da anni i progetti della Torino-Lione. In quest’opera la tecnica non c’è più. Anzi, è stata pervertita. Il termine è di origine greca e significa “arte” nel senso di “perizia”, “saper fare”, “saper operare”. E’ l’insieme delle norme applicate e seguite in una attività, sia intellettuale che manuale. Implica l’adozione di un metodo e di una strategia nell’identificazione precisa degli obiettivi e dei mezzi più opportuni per raggiungerli (così Wikipedia). Di tutta questa sapienza non c’è traccia nei documenti che dovrebbero sostenere e realizzare la Torino-Lione. L’ultimo progetto presentato – il Definitivo della Prima Fase del lato italiano della Sezione Transfrontaliera – ammette candidamente di non conoscere com’è fatta la montagna che vorrebbe scavare per 57 km, ignora spensieratamente come raggiungere il tunnel da entrambi i lati, disobbedisce spudoratamente alle Prescrizioni imposte dal Cipe, dichiara tranquillamente ingenti impatti sull’acqua e sulla salute ma vanifica ogni legale valutazione dei danni, annuncia felicemente vantaggi fantastici ottenuti grazie a superlativi incrementi dei traffici continuamente smentiti dal Pil.

Le prove sono innumerevoli e ben documentate, ma queste cinque bastano come esempi rappresentativi. Dunque, la tecnica come perizia, come saper No Tavfare, come bene operare, è del tutto assente dalla Torino-Lione. E’ stata sostituita da un’altra tecnica, perversa e non più al servizio del bene – come vorrebbe la sua etimologia – ma del male. Non discute più di merito e di ragioni, che ormai sono tutte dall’altra parte. Non accetta nessun dialogo, nessun approfondimento, nessun confronto sui fatti, sui quali è perdente. Non ammette alcuna sospensione o ripensamento, anzi procede imperterrita con proclami, decreti e lavori. E soprattutto colpisce i contestatori. Li accusa di ogni nefandezza, li segnala alla disapprovazione dei massmedia, li trascina sull’unico terreno dove è in vantaggio: lo scontro fisico, la criminalizzazione, Luca Giuntila repressione.

Cerca di isolarli, di fare terra bruciata intorno a loro, di avvelenare i pozzi. Annulla ogni opzione moderata, scientifica, dialogante, pacifica. Accomuna al terrorismo qualsiasi opposizione: se non è attivamente sovversiva è almeno ingenua o addirittura connivente. E via di questo passo, esaltando gli estremismi opposti cioè l’unico gioco dove questa tecnica crede di essere vincente perché conosce e pratica da anni le sue strategie di violenza e sopraffazione (un celerino preferisce un antagonista a un cattolico: regole e strumenti sono condivisi). Questa è l’unica tecnica rimasta a giustificare l’opera. E’ una tecnica di potere. Anzi, di guerra. I promotori della Torino-Lione sono come gli ultimi giapponesi, vecchi e isolati: hanno armi che possono ancora fare molto male ma combattono una guerra già perduta.

(Luca Giunti, “Il tecnico, la tecnica e gli ultimi giapponesi”, 30 luglio 2013).

Nuovo enorme bolide attraversa i cieli d’Italia poco fa

Nuovo enorme bolide attraversa i cieli d’Italia, segnalazioni giunte da Nord a Sud

Ancora un avvistamento, stavolta registrato alle ore 22 a seguito di molteplici segnalazioni che ci sono giunte in redazione. Secondo quanto riportato da queste, una ( alcuni ci scrivono anche 2 ) scia luminosa è stata avvistata tra i cieli di diverse città italiane. Potrebbe trattarsi dell’ennesimo ‘bolide’, diverso da una normale <<stella cadente>> che si è fatto strada lontano non lontano dal nostro Pianeta per poi dissolversi in pochi secondi.

bolideAnche durante il mese di luglio e in quello di giugno si sono susseguite molte testimonianze in tal senso, ma fortunatamente senza conseguenze particolari se non una bella emozione di fronte 

Obsolescenza programmata: OEP Electric, un’alternativa alla produzione degli oggetti che non durano

http://greenme.it/tecno/business/10994-obsolescenza-programmata-oep-electric

Scritto Da Roberta Ragni  – Creato 29 Luglio 2013

benito muros

La nozione di obsolescenza programmata si riferisce alla vita di un dispositivo o di un oggetto e al fatto che venga prevista, da parte delle aziende e dei proprietari dei grandi marchi, una particolare durata, molto limitata nel tempo.

C’è da stupirsi? Non proprio, visto che nel mondo in cui viviamo oggi sono gli interessi personali e aziendali a prevalere su quello di tutti gli esseri viventi. Ma, fortunatamente, un gruppo di ricercatori sta cercando di porre fine a questa forma di trading eccessivo. Si tratta di OEP Electrics, la prima società senza obsolescenza che, sotto la guida dell’imprenditore spagnolo Benito Muros, produce una lampadina a risparmio energetico che assicura il suo utilizzo per più di 25 anni.

 

Muros, che ha fondato anche il movimento SOP (Senza obsolescenza programmata) sempre per lottare contro la scadenza forzata dei prodotti, dopo nove anni di ricerca con un team di oltre 20 ingengneri di fama mondiale, ha realizzato questa lampadina che non genera rifiuti, e permette al tempo stesso un risparmio energetico fino al 92% e una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 72%.

La società sviluppa tecnologie verdi offre prodotti alternativi necessari per la vita di tutti i giorni senza obsolescenza. In questo modo è possibile affrontare in maniera concreta l’inquinamento e il problema dei rifiuti, fortemente compromesso proprio dal concetto di obsolescenza programmata, che cominciò ad essere usato nei decenni 1920-1930, quando le banche diedero il via ai finanzziamenti alle iniziative imprenditoriali.

obsolescenza programmata lampadina

La voglia di fare profitto, quindi, ha generato questa forma di “vita accorciata del prodotto”, simbolo di un modello di mercato basato sulla costante necessità di guadagnare, indipendentemente dagli effetti negativi che ricadono sul nostro ambiente. I risultati sono lo sfruttamento delle risorse della Terra. Per questo l’idea principale di Muros è quella di creare la consapevolezza dell’importanza del rispetto dell’ambiente e, soprattutto, denunciare l’obsolescenza programmata, che sta causando gli squilibri più gravi del nostro Pianeta, sia negli ecosistemi che nel modo in cui la ricchezza viene attualmente distribuita.

Si può fermare questo crimine ecologico e sociale“, assicura l’imprenditore in un’intervista video, ed evitare che “tutte quelle materie prime estratte dal terzo mondo vengano recapitate al mittente sotto forma di spazzatura”. Come? Intensificando le azioni contro le aziende che hanno “sbagliato in passato” e spingendole verso una maggiore consapevolezza sociale e ambientale grazie a prodotti durevoli ed ecocompatibili, dice Muros. E, aggiungiamo noi, scegliendo un nuovo modello economico, estraneo al concetto di crescita infinita.

 

Roberta Ragni