No Tav sotto l’hotel Napoleon: fuori le truppe di occupazione!

http://www.infoaut.org/index.php/blog/no-tavabenicomuni/item/8601-no-tav-sotto-lhotel-di-susa-fuori-le-truppe-di-occupazione

Da: infoaut.org

altIeri sera centinaia di No Tav hanno partecipato all’assemblea del movimento indetta per le 21 e trasferita al presidio del Vernetto per permettere la partecipazione di quanti dal giorno prima vigilavano l’autostrada per tenersi pronti a bloccarla in caso di passaggi di convogli con parti della ‘talpa’.

A fine assemblea si è deciso di smobilitare il presidio durante il fine settimana, rimanendo però sempre pronti a mobilitarsi in caso di notizie di nuovi passaggi dei convogli speciali; d’altronde l’allarme lanciato nella notte di giovedì ha dato prova di come la determinazione della valle sia in grado di mobilitare in brevissimo tempo tante persone nei momenti di necessità.

Consapevoli della molteplicità di obiettivi su cui poter fare pressione presenti in questa fase della lotta, a fine assemblea i No tav hanno deciso di dare vita ad un’iniziativa notturna per ribadire l’opposizione di una valle che non si piega a chi in questi giorni dal fronte Si tav si è lasciato andare a improbabili entusiasmi e canti di vittoria per il semplice arrivo di un pezzo della talpa.

Un centinaio di persone partite dal Vernetto ha quindi raggiunto Susa, dove ha sede l’hotel Napoleon che ospita le forze dell’ordine dislocate in valsusa, già oggetto di diverse contestazioni nelle ultime settimane. Qui i No Tav hanno inscenato un breve ma rumoroso presidio per disturbare il sonno delle truppe di occupazione, cantando slogan e sommergendo di fischi gli ospiti sgraditi del Napoleon. In breve sul posto è arrivata una camionetta di carabinieri che nervosamente hanno blindato l’accesso all’hotel schierandosi davanti alla porta con tanto di caschi e manganelli.

Dopo non molto i No Tav hanno lasciato Susa con la promessa di tornare presto a disturbare la presenza delle forze dell’ordine.

 

Tav, la talpa è per il foro geognostico e non certo per il tunnel dei treni

http://www.infoaut.org/index.php/blog/no-tavabenicomuni/item/8602-tav-la-talpa-%C3%A8-per-il-foro-geognostico-e-non-certo-per-il-tunnel-dei-treni

Da: infoaut.org

talpaPrima alla chetichella, poi i grandi annunci. La talpa Tav è in Val di Susa, ergo i lavori per l’Alta Velocità si faranno. Il Movimento che si oppone all’opera ha perso miseramente spazzato via dall’inesorabile forza del progresso. A breve sarà possibile andare a far la spesa nei discount di Lione come se la cittadina francese fosse un quartiere torinese.
Alt. Fermiamoci un attimo.
Sarà che la propaganda targata Lyon Turin Ferroviaire, che dalla sua ha minimo tre quotidiani nazionali, sta facendo il suo lavoro, infatti l’aria su quei monti è impregnata di successo della fazione Sì Tav.
Però, mentre il Direttore Generale di Ltf, Marco Rettighieri, annuncia che con l’arrivo del “mostro” si è arrivati alla fase “irreversibile”, è giusto mettere i classici puntini sulle “I”.
Come spesso è capitato in questa ultra decennale vicenda, le cose vanno diversamente da quello che viene detto ufficialmente.
Infatti la talpa, che sta giungendo a pezzi via autostrada e che deve essere ancora assemblata, non è il segnale che siamo ad un passo dalla realizzazione della costosissima opera. In Clarea il momento è sì importante, ma non è ancora “Il” momento.
Nessuno scavo sta per incominciare. Infatti la talpa a Chiomonte penetrerà in un foro, già in piccola parte scavato. Quello per il sondaggio laterale, ovvero quello geognostico.
Non è una novità, visto che questo tipo di scavi sono incominciati realmente solo nel 2013, dopo un anno e mezzo dedicato alla recinzione, meglio dire alla fortificazione, del cantiere.
I Lavori veri e propri, quando e se incominceranno, partiranno da Susa, non certo da dove oggi è arrivata la presunta talpa.
Lo dicono le carte e le mappe sbandierate dalla stessa Ltf.
Quindi quando a Chiomonte la macchina comincerà a scavare non realizzerà nessun tunnel per il passaggio dei treni. Quel tipo di pertugio, come detto, dovrebbe nascere su di un altro tracciato, a chilometri di distanza da dove si trova ora quella sorta di “missilone”.
«Quel tunnel è solo sulla carta, e li resterà», assicurano i valsusini.
In sostanza si può ancora tornare indietro, e rinunciare a un’opera che in altri Stati, coinvolti inizialmente, è stata messa già nel dimenticatoio. Peccato che come spesso capita nella terra magica della Val di Susa la verità svanisca nel nulla, inghiottita da una marea di inesattezze e falsità, nonché interessi.
Già, non dimentichiamo che solo da queste parti i petardi si trasformano in esplosivi, i fondamentalisti islamici sbandierano vessilli No Tav e i terroristi di tutto il mondo si sono dati appuntamento per assediare la zona rossa del cantiere.
Neppure Harry Potter e Maga Magò insieme potrebbero fare di meglio.

Molto rumore per nulla

http://www.notav.info/top/molto-rumore-per-nulla/

camionE’ come se quest’estate di lotta avesse sdoganato un nuovo modo di interpretare la realtà, una realtà che la questura Torinese con mamma Magistratura prova a riscrivere a proprio uso e consumo.

Nel mondo che loro vorrebbero il movimento No tav è un mostro a tre teste che va in giro ad aggredire le persone senza motivo, che fa paura, che è pericoloso, che è armato e che vuole sovvertire l’ordine democratico.

Nel fare ciò stanno utilizzando tutte le armi in loro possesso con la complicità della carta stampata che, soprattutto a Torino, ha raggiunto dei livelli di parzialità oramai imbarazzanti e ingiustificabili.

Se pensiamo agli arresti di venerdì 19 luglio e ai ragazzi fermati picchiati per ore, alle molestie e alle ferite sul corpo di Marta che per bocca di politici amici della polizia ( ed ignoranti) diventano bugie, alle perquisizioni ai 12 giovani della nostra valle accusati di terrorismo ed eversione, capiamo che sono tutti mezzi con i quali tentano di distruggere il movimento, farlo diventare il nemico pubblico numero 1, cancellandolo da quella storia che loro vorrebbero riscrivere a difesa dei grandi interessi.

Oggi un’altra pedina è stata messa in campo, quella di una presunta aggressione ad un camion che ieri sera trasportava una torre di raffreddamento diretta in Francia.

Ci riferiscono che i No Tav hanno verificato la destinazione del trasporto per poi lasciare passare tranquillamente il mezzo.

Oggi invece scopriamo da un comunicato emesso dalla Questura che questo camion e il suo conducente avrebbero subito un’indescrivibile aggressione e che i No tav, insomma, abbiano commesso l’ennesimo efferato crimine. Si descrivono nel dettaglio 15 minuti di terrore puro e viene intervistato il camionista che, in stato di shock, racconta di momenti di panico in cui pensava alla moglie, ai figli, alla nonna, al cane e non si sa a chi altro…Tutto in un comunicato della Questura che pochi minuti dopo si trasforma in un articolo fatto e finito sull’edizione online di un quotidiano locale!

Dai racconti delle persone presenti nessuno riconosce questa scena…Sarà possibile, quindi, che nelle narrazioni della questura c’è chi ci metta del proprio per ingigantire e drammatizzare la realtà?

E’ possibile, e questa è una domanda non un’affermazione, che stiamo assistendo ad un sistematico, continuativo ed intollerabile abuso degli strumenti a loro disposizione?

Chi legge saprà rispondere questa domanda.

Per quel che ci compete, è solo molto rumore per nulla.

 

TAV- Parlamentari al cantiere e risposta del Movimento

http://www.tgvallesusa.it/?p=1998

WRITTEN BY: VALSUSA REPORT – AUG• 03•13

Oggi in un’assolata giornata dei primi giorni di agosto, nel caldo della Val Clarea, si sono presentati al cantiere alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle accompagnati dall’europarlamentare Gianni Vattimo. La visita era annunciata da giorni; gli stessi giorni in cui i trasporti dei vari componenti della talpa si susseguono a ritmo serrato, per timore dei blocchi effettuati dai NoTav.

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Il movimento NoTav la sera passata si è riunito in assemblea al presidio permanente del Vernetto, per capire e decidere sul futuro delle azioni di opposizione all’opera. Opposizione  in difficoltà sul piano strategico, con una controparte che ha speso e spende milioni di euro per prevenire le mosse dei ribelli della Valsusa. È di poco la notizia della spesa di 68 milioni di euro – folle in un periodo di crisi -, per la sola movimentazione delle Forze dell’Ordine di stanza al cantiere, spesa a cui il movimento NoTav, e anche gli amministratori della Valsusa chiedono di ripensare, e che con essa si fermi la militarizzazione della Valle, per riprendere il dialogo sull’impianto tecnico, ed entrare nel merito dell’illegittimità e dell’impossibilità della sua realizzazione.

All’assemblea hanno partecipato oltre duecento persone; i molti interventi hanno sottolineato come la controparte abbia dimostrato di saper organizzare al meglio i trasporti e, come per questo “magari per fortuna non ci sono stati altri arresti, perquisizioni o botte”. Dunque il Movimento esce dall’assemblea più maturo e più forte, con l’obiettivo rinnovato che tutti i giorni ci si alzi per combattere la mostruosità di questa imposizione che è l’opera: “la Talpina di Chiomonte era solo uno dei tanti passaggi di opposizione che sono rimasti poco sfruttati dal punto di vista politico e d’immagine”. A detta di alcuni elementi di spicco: “Poco importa. La strada è ancora lunga e le occasioni non mancheranno per rifarsi”.

La risposta è stata immediata. Smontato il presidio del Vernetto, i partecipanti all’assemblea si sono diretti all’Hotel Napoleon di Susa per dare la sveglia a quegli occupanti, da sempre ritenuti ingombranti e fuori luogo. Al grido “La Valle non vi vuole. Andatevene via!”,  ”Al Napoleon non dormirete mai!” sono sopraggiunte camionette di militari, che dirette a Chiomonte, son dovute tornare sui propri passi.
La rappresentanza del Movimento, al sopraggiungere delle Ff.Oo. si è ritirata, pronta, dopo un lieto sonno, a un’altra giornata di opposizione al progetto Tav.

Di seguito il video

 

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Nuovo suicidio: l’euro fa una nuova vittima

è il quarto di oggi. Complimenti alla stampa, tanto pronta a strillare di diritti umani OCCULTA QUESTO GENOCIDIO

01-08-2013
Da sud a nord la mattanza continua. Dopo il disoccupato suicida di Palermo, un’altra vittima. Si è sparato alla testa, nei pressi del terrazzo del quarto piano dell’abitazione, in via Eugenio Montale, ponendo fine alla sua esistenza l’imprenditore Rodolfo Borfiga, di 58 anni.

In un biglietto i motivi del gesto, legati ai debiti contratti dalla sua azienda durante la crisi.

http://voxnews.info/2013/08/01/nuovo-suicidio-leuro-fa-una-nuova-vittima/

Nuove culture: immigrati si affrontano con spade, coltelli, fionde e fucili

Letta: «Italia e Grecia non sono il passato dell’Europa, ma il futuro». Dell’Africa.
Bergamo 01 agosto 2013 – Coltelli, una spada, una fionda e persino un fucile da caccia. Sono queste le armi bianche e da fuoco spunate mercoledì  a Zingonia, durante una rissa fra nordafricani scoppiata al secondo piano del condominio Athena 3, in via Monaco. Solo un uomo è rimasto ferito in modo non grave da una coltellata: trasportato al policlinico San Marco di Zingonia è stato giudicato guaribile in sette giorni. La rissa si è conclusa quando chi impugnava il fucile ha esploso un colpo che si è sentito in tutto il circondario senza fortunatamente colpire nessuno.
Ieri sera i carabinieri della stazione di Zingonia, erano ancora alla ricerca del nordafricano che ha sparato e anche del fucile da caccia: è stato comunque già identificato e denunciato. Tutti gli altri partecipanti alla rissa, scoppiata intorno alle 15, sono stati rintracciati nel condominio dai militari che, appena giunti sul posto, hanno dato il via a una perquisizione in tutti gli appartamenti. Secondo quanto hanno poi riferito ai carabinieri le persone coinvolte, la rissa sarebbe scoppiata per un telefono cellulare rubato qualche giorno fa. Versione a cui i militari non credono, convinti invece che il motivo sia legato allo spaccio di stupefacenti.

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/388459_accoltellamento/