E’ strage di delfini sulla East Coast

Oltre 120 delfini sono morti sulla costa orientale degli Stati Uniti dal mese di luglio. E tra gli esperti e’ scattato l’allarme, poiche’ una moria tanto diffusa non si verificava da 26 anni. I funzionari federali hanno segnalato almeno 124 spiaggiamenti dalla Virginia a New York, un tasso sette volte superiore alla media.

”E’ il numero piu’ alto di decessi riscontrato in questo periodo dell’anno dal 1987”, ha spiegato ai media statunitensi Susan Barco, coordinatore del Virginia Aquarium & Marine Science Center di Virginia Beach.

Il National Marine Fisheries Service, agenzia responsabile per il monitoraggio e la protezione dei mammiferi marini, ha dichiarato il fenomeno ”inusuale”, spiegando che e’ in corso un’analisi federale per accertare le cause della moria.La maggior parte degli esemplari spiaggiati si trovavano nella baia di Chesapeake, un’insenatura dell’oceano Atlantico suddivisa fra gli stati del Maryland e della Virginia. Si tratta di delfini di diverse eta’ e dimensioni, e potrebbero essere necessarie settimane per determinare la causa precisa della loro morte. Per i ricercatori tuttavia, considerato il rapido aumento del numero di animali deceduti, la spiegazione piu’ probabile resta che siano stati infettati da un virus. La scienziata Teri Rowles, del National Marine Fisheries Service, ha raccomandato che cani e bambini stiano ad almeno 15 metri di distanza dai mammiferi spiaggiati, per non rischiare di ammalarsi. Secondo lei, anche se le analisi dimostreranno che a provocare la moria e’ stato un virus, ”non c’e’ molto da poter fare a livello di vaccini per una una popolazione cosi’ numerosa di animali”. I mammiferi, chiamati ‘bottlenose dolphins’, ossia ‘delfini dal naso a bottiglia’, dovrebbero appartenere a tre gruppi distinti per un totale che va dai 17 ai 21 mila esemplari lungo le coste dal Nord Carolina a New York. (ANSA).

http://edition.cnn.com/2013/08/20/us/dolphins-dying/

L’Italia sta preparando l’esercito per gestire eventuali sommosse!

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L’Italia sta preparando l’esercito per gestire eventuali sommosse popolari che potrebbero avvenire nei prossimi mesi: è quanto emerge dall’analisi della “direttiva ministeriale in merito alla politica militare per l’anno 2013″. In caso di disordini potrebbe inoltre essere impiegata la polizia europea: non dimentichiamoci che il nostro paese ha aderito anche al “trattato di Velsen” che ha istituito il corpo di polizia sovranazionale dai poteri illimitati, Eurogendfor:
il cui comando è affidato alla NATO (quindi agli USA!) pur operando in Europa… Staff nocensura.com Euro-rigore ad ogni costo: ora si prepara anche l’esercito L’Italia sta per subire uno choc socio-economico così forte da provocare disordini e rivolte: la profezia che Gianroberto Casaleggio ha affidato a Gianluigi Nuzzi è così realistica che se ne starebbe occupando persino l’esercito, nell’eventualità di dover rinforzare l’ordine pubblico in previsione di sommosse, provocate dal regime europeo dell’austerity. Lo sostengono Eugenio Orso e Anatolio Anatoli, che nel loro blog analizzano la recentissima “Direttiva ministeriale in merito alla politica militare per l’anno 2013” emanata dal ministero della difesa, retto dall’ex Pdl Mario Mauro, ora montiano. L’aspetto sconcertante, osservano i due analisti, riguarda l’impegno diretto delle forze armate verso obiettivi non propriamente militari: e cioè il rispetto assoluto dei trattati europei dell’austerity a cominciare dalla intangibilità dell’Eurozona, condizioni che vengono elevate al rango di elementi-chiave per la sicurezza nazionale. La premessa è fosca, in una cornice di guerra imminente: «Non può essere ignorata la possibilità, per quanto remota, di un coinvolgimento del paese e del sistema di alleanze del quale siamo parte in un confronto militare su vasta scala e di tipo “ibrido”, ovvero che implichi sia operazioni convenzionali, sia operazioni nello spettro informativo, sia operazioni nel dominio cibernetico», afferma il ministero. «Elemento irrinunciabile della politica nazionale è anche il pieno rispetto degli impegni assunti in sede europea». Impegni che il ministero della difesa considera «finalizzati a garantire la stabilità di lungo periodo della moneta comune e, con essa, dell’intero sistema economico comunitario». Proprio la stabilità dell’Eurozona «deve essere considerata come essenziale per il perseguimento del fine ultimo, costituito dalla sicurezza del sistema internazionale e delle relazioni politiche ed economiche che in questo si sviluppano». L’Italia, pertanto, «deve operare con determinazione per azzerare il deficit di bilancio e ricondurre nei tempi previsti il debito pubblico entro i limiti stabiliti a livello europeo». Strano che ad occuparsi di questo tema non sia il ministero dell’economia, ma quello della difesa. «Il mantenimento di una consapevole disciplina di bilancio lungo un arco di tempo pluriennale – conclude la nota – rappresenterà, quindi, un vincolo ineludibile nella definizione delle scelte in materia di difesa che, negli anni, saranno adottate». Mettendo insieme questi punti e sapendo leggere fra le righe, scrivono Orso e Anatoli, il quadro che ne esce è a dir poco preoccupante: «Obbiettivo primario è il pareggio di bilancio, il mantenimento e la difesa dell’euro a qualsiasi costo (anche a costo del sangue della popolazione) e il conseguente mantenimento dell’Italia, checché ne dica il popolo, nel lager dell’Eurozona, fondamentale spazio globalista in cui rinchiudere i popoli europei adattandoli, con le buone o con le cattive, al nuovo ordine neocapitalistico». Il vincolo ineludibile della disciplina di bilancio nel lungo periodo informa anche le scelte in materia di difesa e di impiego delle forze armate, perché, sempre leggendo fra le righe, «la minaccia risulta chiara: se il popolo ridotto allo stremo si ribellerà – a partire dall’autunno inverno di quest’anno, poniamo – non si esiterà a impiegare la forza, armata, per ridurlo a più miti consigli, in un possibile conflitto “ibrido” in cui molte saranno le armi impiegate, accanto a quelle convenzionali». Ed ecco che quella “possibilità remota” di coinvolgimento militare in un conflitto «diverrebbe drammaticamente concreta», al punto che «la forza militare nazionale sarebbe impiegata, da uno spregevole governo collaborazionista degli occupatori del paese, contro lo stesso popolo italiano, a vantaggio, come si scrive nel testo riportato, della stabilità di lungo periodo della monetacomune, controllata da entità private euroglobaliste, nonché del mantenimento di una consapevole disciplina di bilancio (ormai recepita in Costituzione) lungo un arco di tempo pluriennale». Per Orso e Anatoli, il messaggio è inequivocabile: «In presenza di disordini sociali estesi, ai quali la repressione poliziesca e dei carabinieri non riuscirà a far fronte, scenderanno in campo le forze armate». Scenario possibile? «Se ti tolgono il lavoro, la sicurezza, la possibilità di un minimo di pianificazione dell’esistenza e persino il cibo», è facile che si possa ricorrere all’uso di armi magari improprie, per «spaccare tutto, cercando di fermare i tuoi nemici», scrivono i due blogger, che accusano i politici italiani di essere «collaborazionisti dell’euro-nazismo, dell’atlantismo, dell’Occidente, del libero mercato globale e della liberaldemocrazia». Autunno caldo: «Il rischio di estesi sociali disordini, in Italia, è quindi un rischio reale», anche se Letta e Napolitano «continuano a negare l’evidenza».
Fonte: nocensura.com –

 

Syrie/la question des armes chimiques

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SYRIA COMMITTEES / ARMES CHIMIQUES EN SYRIE : UNE PROVOCATION ANTI-ASSAD DE L’ASL MADE IN NATO !

 

Luc MICHEL pour Syria Committees – Comités Syrie /

Avec SANA – al Alam TV – RIA Novosti – PCN-SPO / 2013 08 22 

 « un missile contenant une substance chimique toxique a été déployé par des rebelles dans la banlieue de Damas »

– Alexandre Loukachevitch,

représentant officiel du ministère russe des Affaires étrangères

 Alors que la Commission d’enquête de l’ONU vient d’arriver en Syrie, avec l’accord de Damas, pour enquêter sur l’utilisation de gaz sarin sur trois sites (où c’est l’ASL qui est en accusation), une énorme provocation est organisée par les djihadistes et leurs mentors saoudiens contre Damas. Et voilà les grandes orges de la propagandastaffel de l’OTAN, ces médias aux ordres, se déchainent contre Bachar al Assad.

 

L’UE, la Ligue arabe, les va-t-en guerre de l’OTAN, comme le ministre français Fabius ou le ministre belgicain Reynders, ont aussitôt fait leurs cette fausse information et mobilisé tous leurs moyens pour relayer l’intox.

 Les preuves qu’avancent les opposants à Assad relèvent presque de la fantaisie. Sur des sites djihadistes – où le pseudo OSDH de Londres, Amnesty ou l’AFP ont repris leurs infos -, l’allusion est faite à des “officiers alaouites” (sic) à qui “Assad aurait rendu hommage”. Ces supposés “écrits et photos” sont extraits de sites hackés ou inexistants et sont utilisés par les opposants à titre de « preuves » de la culpabilité des soldats syriens. N’est-il pas infantile de prendre des images et des textes “truqués” pour argent comptant et s’y référer afin de prouver une accusation aussi grave ?

 Mais que sait-on réellement de cette affaire ? Qu’en disent les sources bien informées de Damas et de Moscou ??? Qui disent le contraire de Washington, de l’OTAN et des médias occidentaux aux ordres …

 LA RUSSIE DENONCE UNE PROVOCATION ET EVOQUE « UN MISSILE » DE L’ASL !

 Autre position à Moscou qu’à Washington ou Bruxelles ! La Russie a estimé ce mercredi que les soupçons d’utilisation par les autorités syriennes d’armes chimiques dans la banlieue de Damas était « une provocation planifiée à l’avance ». « Tout cela nous fait penser que nous avons à faire une nouvelle fois à une provocation planifiée à l’avance », a indiqué le ministère russe des Affaires étrangères dans un communiqué.

 Le Ministère russe des Affaires étrangères évoque directement « une arme chimique utilisée par les rebelles contre Damas ». Selon Alexandre Loukachevitch, représentant officiel du ministère russe des Affaires étrangères, « un missile contenant une substance chimique toxique a été déployé par des rebelles dans la banlieue de Damas ».

  « Tout cela ressemble sérieusement à une tentative de créer à tout prix un prétexte pour obliger le conseil de sécurité de l’ONU à prendre le parti de l’opposition. Cela ruinerait les chances de convoquer la conférence de Genève alors qu’une rencontre entre les experts américains et russes est prévue pour la préparer », est persuadé Alexandre Loukachevitch.

 Loukachevitch a aussi dit : « Ce qui attire l’attention, c’est que les médias partiaux avaient commencé immédiatement à mener une offensive médiatique en endossant au côté gouvernemental la responsabilité intégrale ». Il a encore estimé que « cet acte provocateur a été élaboré auparavant », évoquant « la simultanéité entre ce recours présumé aux armes chimiques à proximité de Damas et le début de l’action de la mission des experts des Nations Unies d’enquêter sur l’usage éventuel de ces armes ».

 DAMAS DENONCE LA PROVOCATION ET LA GUERRE MEDIATIQUE CONTRE LA SYRIE

 Les autorités syriennes démentent en bloc. «Les informations sur l’utilisation d’armes chimiques dans la Ghouta (Rif de Damas) sont totalement fausses», selon l’agence de presse officielle Sana qui reproduit les déclarations du Ministre de l’Information, accusant des chaînes satellitaires notamment Al-Jezira et Al-Arabiya « impliquées dans l’effusion du sang syrien et soutenant le terrorisme » de diffuser des informations « infondées ». « Il s’agit d’une tentative pour empêcher la commission d’enquête de l’Onu sur les armes chimiques de mener à bien sa mission », ajoute l’agence.

 Le commandement général de l’armée et des forces armées syriennes a affirmé que « les allégations de certaines chaînes impliquées dans l’effusion de sang syrien sur l’utilisation par l’armée arabe syrienne des armes chimiques dans des zones dans la banlieue de Damas, sont dépourvues de tout fondement ».  Un communiqué publié par le commandement de l’armée souligne que ces « allégations s’inscrivent dans le cadre de la guerre médiatique lancée par certains pays contre la Syrie ».

 Le communiqué note que « les prétentions des groupes terroristes et des chaînes qui les soutiennent sur l’usage par l’armée syrienne des armes chimiques sont une tentative désespérée pour couvrir leurs défaites sur le terrain et reflète l’hystérie de ces groupes et ceux les appuient ». « L’armée poursuivra l’accomplissement de ses missions nationales dans la protection de la patrie et du citoyen, et l’affrontement du terrorisme n’importe où sur le territoire syrien », insiste le communiqué. 

 Et le communiqué de conclure: « L’armée est résolue à exécuter ses devoirs constitutionnels de débarrasser la patrie des groupes terroristes , et appelle les personnes qui ont porté les armes à se rendre aux services compétents pour régulariser leur situation ».

 LE GAZ SARIN, C’EST QUOI ?

 Mis au point en Allemagne en 1939 par des chercheurs travaillant sur les pesticides, utilisé pour un attentat dans le métro de Tokyo en 1995 par la secte Aum, le gaz Sarin, toxique pour le système nerveux dont les transmissions se retrouvent bloquées, peut être absorbé par inhalation bien qu’un simple contact avec la peau suffise à contaminer. Sous forme liquide (formule : C4H10FO2P), il est soluble dans l’eau, et necessite d’être exposé à une forte température pour se transformer en vapeur. Incolore et indolore, il entraîne la mort par étouffement et arrêt du cœur en moins de dix minutes. Les symptômes principaux sont des nausées, une toux, des diarrhées, des difficultés respiratoires, des vomissements et des convulsions.

 Il existe des antidotes mais ceux-ci ne sont efficaces que s’ils sont pris très rapidement après l’exposition. De toutes les façons, sa viabilité dans l’air ne s’étend que sur quelques minutes, quelques heures au maximum, selon les conditions climatiques.

 Donc le Gaz Sarin tue, massivement, sur une grande étendue. Et sans échappatoire. Présenter des « victimes » de ce gaz ayant survécu, auquel on se contente de nettoyer les yeux à l’eau ou de faire des massages est une farce. Même les injections d’Atropine, un remède, dans le cœur ne seraient efficaces qu’immédiatement. Et seule l’incompétence généralisée des journalistes ne leur permet pas de voir le ridicule de leur propagande médiatique.

GAZ SARIN : LES QUESTIONS TECHNIQUES ET LES BONNE QUESTIONS QUE NE POSENT PAS LES MEDIAS DE L’OTAN

 Pourquoi est-il impossible que Damas ait utilisé du gaz sarin au rif de Damas?

Damzas vient d’être accusée d’usage de l’arme chimique par ses opposants. Mais cette accusation est-elle plausible? Militairement non !

 Selon la TV arabe al Alam, qui s’intéresse de près à cette accusation, « cette nouvelle campagne d’intoxication s’explique par de fulgurants succès de l’armée syrienne dans la banlieue de Damas ces dernières semaines où les terroristes sont en grand désarroi et se font éliminer par dizaines voire par centaines. Cette nouvelle et grande victoire de l’armée syrienne a plongé le camp arabo-occidental dans les plus grandes incertitudes ».

 Mais les véritables questions ne sont ni militaire ni psychologiques mais tout simplement techniques. Que faudrait-il pour qu’une telle attaque soit techniquement possible :

 1/ le gaz sarin tout comme toute substance chimique ou microbiologique ne pourrait pas être utilisé dans des localités résidentielles puisque le vent répand ces substances trop vite et contamine l’environnement à dans un vaste périmètre de 10 kilomètres. La zone où les opposants accusent les forces d’Assad d’avoir utilisé du sarin , en l’occurrence Al Moazamiya, est située à 5 kilomètres des zones résidentielles , de la base militaire Al Mezah. Est-il concevable que l’armée syrienne utilise cette substance contre elle-même ?

 2 / la zone exposée au gaz chimique est inaccessible pendant 36 heures à compter du moment où l’attaque est lancée. Toute personne désirant s’y rendre devrait porter une combinaison spéciale. La question qui se pose dès lors est la suivante comment se fait-il que les médias de l’OTAN et de ses complices arabes aient pu tourner des reportages sur les lieux supposés du crime ?

 3/ la commission d’enquête de l’Onu se trouve en Syrie à la demande même de Damas. Est –il raisonnable que Damas ait recours à l’arme chimique contre ses opposants à l’heure où les enquêteurs onusiens sont sur place pour examiner l’usage des substances chimiques à Khan Assal ?

 Voilà les véritables questions auxquels ne répondent pas les accusateurs de Damas …

 UN SCENARIO DEJA JOUE EN MAI 2013 …

 A noter que ces questions se pose aussi concernant les reportages similaires du Monde (Paris) et Le Temps (Genève) de mai 2013 – déjà situés fort étrangement aussi à Djobar sur le Rif de Damas – et que les photos « témoignage » (sic) – visiblement mises en scène – présentées ne peuvent en aucun cas correspondre à des attaques au Sarin. A commencer par des djihadistes combattants sous les gazs, certains sans masque. Ou le ridicule « témoignage » de journalistes ayant « survécu » à ces attaques avec des yeux simplement irrités (ce qui semble correspondre à des gazs lacrymogènes, tels ceux utilisés … à Paris contre les manifestations du printemps).

 Ce sont ces même journalistes – enquêteurs, experts et procureurs tout à la fois – qui ont ramené en France les « échantillons » collectés hors de toute démarche scientifique. Qui ont alors été « examinés » dans les laboratoires de l’Armée française – elle même partie au conflit contre Damas via ses forces spéciales et ses services spéciaux –  … Le tout permettant à Fabius de présenter ses « preuves » (resic).

 La position de Moscou évoquant « un missile contenant une substance chimique toxique déployé par des rebelles dans la banlieue de Damas » correspond par contre à la situation décrite. Et est plus crédible que ce « gaz sarin » évoqué pour justifier les accusations occidentales sur l’« utilisation des armes de destruction massives par Damas ». Scénario éculé et  déjà utilisé pour justifier l’agression contre Bagdad en 2003 …

 Luc MICHEL

 http://www.syria-committees.org/syria-committees-armes-chimiques-en-syrie-une-provocation-anti-assad-de-lasl-made-in-nato/

 http://www.lucmichel.net/2013/08/22/syria-committees-armes-chimiques-en-syrie-une-provocation-anti-assad-de-lasl-made-in-nato/

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 Illustrations : exemple de « reportages » du Monde sur la « guerre chimique à Djobar » (mai 2013) et infographie AFP

 

Le isole Faer Oer colpiscono ancora. Uccisi a coltellate 1085 globicefali e delfini

massacro di delfini e globicefali
              alle faer oer

Se ne parla di meno ma la barbara abitudine prospera. Alle isoleFaer Oer (regione autonoma della Danimarca) quest’anno il “grind”, l’usanza di uccidere a coltellate delfini e globicefali durante la breve stagione estiva che va da metà giugno a metà agosto circa, ha causato la morte di ben 1085 animali. Tre anni fa, quando l’associazione ambientalista Sea Shepherd portò il “grind” all’attenzione internazionale e cercò in tutti i modi di impedire la mattanza, gli animali uccisi furono “solo” 800.

 Le regole del “grind” prevedono che i branchi di mammiferi marini, una volta localizzati, vengano spinti dalle imbarcazioni verso una baia con acque basse. A riva attendono uomini pronti a gettarsi in acqua e a macellare con coltelli ed arpioni gli animali intrappolati.

 Una volta la caccia ai delfini e ai globicefali era indispensabile per sopravvivere: adesso certo non più. E’ rimasta la vecchia abitudine di dividere la carne fra tutti i circa 45.000 abitanti delle isole ma navi a motore e telefoni cellulari consentono stragi massicce ed inutili: Sea Shepherd ha notatocarcasse rimaste a marcire in mare.

 Il bilancio di 1085 fra delfini e globicefali uccisi dovrebbe essere definitivo: l’estate termina presto a quelle latitudini settentrionali. Si ricava il numero sia dal blog della Whale and Dolphin Conservation sia da un articolo di un media faroese rilanciato su Facebook, con relativo commento,da Sea Shepherd Italia: personalmente non so neanche se quest’ultimo testo sia in danese o in faroese, invito i lettori poliglotti a lasciare il loro contributo nei commenti.

 La popolazione locale è tenacemente affezionata al “grind”: almeno quanto i lombardi e i veneti sono affezionati all’orgia della caccia in deroga. Le autorità delle Faer Oer hanno deciso che dal maggio 2015 potranno partecipare al “grind” solo quanti avranno seguito un corso relativo alle leggi che regolano la materia e all’uso degli unici due strumenti ammessi per la mattanza: gli arpioni che si infilano nello sfiatatoio degli animali per immobilizzarli e i coltellacci con cui viene loro spezzata la spina dorsale.

 A questo proposito, World Fishing ha raccolto l’opinione di un ambientalista locale, Runi Nielsen. Secondo lui la gente non si prenderà il fastidio di frequentare i corsi e le nuove regole sarannol’inizio della fine del “grind”.

 Non so. Certo lui conosce la popolazione locale. Però se penso al feroce attaccamento che i faroesi dimostrano al loro “grind” e alle minacce – anche fisiche – subite da un attivista che documentava sotto copertura le loro barbare abitudini…

 Foto

http://blogeko.iljournal.it/le-isole-faer-oer-colpiscono-ancora-uccisi-a-coltellate-1085-globicefali-e-delfini/75934

Syrie en lutte 10

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SYRIA COMMITTEES / NOUVELLES DE LA SYRIE BA’ATHISTE EN LUTTE / NEWS FROM BA’ATHIST SYRIA IN FIGHT (10)

 

Les brèves du 11 au  19 août 2013.

The Short News from August 11 to 19, 2013 /

Syria Committees – Comités Syrie – Suriye Komitesi /

Avec SANA – PCN-SPO / 2013 08 21  /

http://www.syria-committees.org/

https://www.facebook.com/syria.committees

 

 

# SYRIA COMMITTEES /

 with SANA – PCN-SPO /

Damas /Le quotidien al-Sawra, seul paru ce 11 août 2013, met en relief les manchettes et les gros titres suivants:

– Les forces armées rétablissent la sécurité et la stabilité dans le village de Kherbet al-Baz dans la banlieue nord de Lattaquié et liquident des dizaines des terroristes du Front Nosra…

– Trois martyrs par des obus de mortiers tirés par des terroristes sur al-Dekhaniya et 18 blessés du fait de l’explosion d’une charge plantée par eux à souk Medhat Bacha à Damas.

– Les Golanais observent un sit-in de solidarité avec la Syrie à Majdal Chams.

– “New York Times”: Les groupes extrémistes armés enlèvent les journalistes étrangers en Syrie.

 

# PCN-TV/ TV SYRIA :

L’ARMEE ARABE SYRIENNE COMBAT POUR SECURISER LATTAQUIE (1) !

Film 1 sur : https://www.facebook.com/photo.php?v=1403858293165666

ATTENTION : images dures d’exécutions sommaires par l’ASL à la fin.

 

# PCN-TV/ TV SYRIA :

L’ARMEE ARABE SYRIENNE COMBAT POUR SECURISER LATTAQUIE (2) !

Film 2 sur : https://www.facebook.com/photo.php?v=1403858976498931

Les exactions des djihadistes – ASL, Jabhat al-Nusra, EIIL – autour de Lattaquié.

 

# SYRIA COMMITTEES /

 with SANA – PCN-SPO /

Damas / Les deux journaux al-Sawra et al-Baas, parus ce 12 août 2013 à Damas, ont consacré leurs grandes manchettes à nombre de sujets d’actualité locale et régionale, titrant :

– Onze martyrs et vingt blessés par des obus de mortier lancés sur la zone d’al-Salamya… L’armée réinstaure la sécurité et la stabilité dans les deux villages d’Obine et de Qomet al-Nabi Achaya et liquide des dizaines de mercenaires dans les deux banlieues de Hama et Deir Ezzor.

– Les deux directions nationales du Parti Baas arabe socialiste en Syrie et au Liban discutent des développements dans la région : Le renforcement du mouvement populaire hostile au projet sioniste américain.

– Une explosion vise le siège du parti de la justice et du développement – AKP islamiste – à Istanbul.

 

# SYRIA COMMITTEES /

 with SANA – PCN-SPO /

L’ARMÉE TENTE DE CONQUÉRIR UNE LOCALITÉ STRATÉGIQUE À IDLIB

Les unités de l’armée régulière ont commencé une vaste opération, dans la ville d’Ariha et sa banlieue, située, dans la province d’Idlib, afin de prendre d’assaut les bastions et les bases des groupes armés.

D’âpres affrontements sont actuellement en cours entre les unités de l’armée régulière et les groupes armés, dans la localité de Jabal Al-Arbaïn, que ces derniers considèrent comme un objectif stratégique. Par ailleurs, les forces de sécurité de l’aéroport militaire Abou Al-Zahour ont neutralisé les tentatives d’individus armés de s’infiltrer dans cet aéroport.

 

# SYRIA COMMITTEES /

 with SANA – PCN-SPO /

LE PETIT ROI DE JORDANIE AVEC LES TERRORISTES DE L’ASL-CNS

Sur le plan diplomatique, un responsable du ministère jordanien des Affaires étrangères, qui a requis l’anonymat, a fait part de l’ouverture de la représentation de l’opposition syrienne, à Amman, d’ici le début du mois prochain.

 

# SYRIA COMMITTEES /

 with SANA – PCN-SPO /

“POUR PROTEGER LES CIVILS SYRIENS” …

nous disent en cœur les politiciens des USA et de l’UA et les médias de l’OTAN.

En Syrie ce 5 août 2013 : 450 civils kurdes massacrés, dont 120 enfants,

par les terroristes du Front al-Nosra, dont les katibas sont intégrées à la pseudo ASL !

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=563745310357092&set=a.162936570437970.42635.161681187230175&type=1&theater

 

# SYRIA COMMITTEES /

 with SANA – PCN-SPO /

FORMER TURKISH FOREIGN MINISTER:

“ERDOGAN’S GOVERNMENT INVOLVED IN SUPPORTING TERRORISM”

Ankara, Aug 13, 2013 / Former Turkish Foreign Minister Shukri Sina Gurel stressed that the government of Justice and development Party supports inciting the sectarian conflict in the Middle East through arming al –Qaeda terrorists and sending them to fight in Syria and Iraq against the legal government.

In a statement to Yurt Newspaper published on Tuesday, Gureal described the stance and policy of the Turkish government towards the crisis in Syria and the Middle East as a scandal, adding that Erdogan’s government is looking at terrorism as a legal tool, which appears clearly in its policy in Syria.

“Justice and Development’ government flooded Turkey in swamp of terrorism through supporting Jabhat al-Nusra, linked to al-Qaeda which wreak havoc in Syria,” Gureal said.

 

# SYRIA COMMITTEES /

 with SANA – PCN-SPO /

Les journaux parus ce 13 août 2013 à Damas mettent en relief les principaux titres suivants :

-La Russie : La conférence internationale sur la Syrie après le mois de septembre prochain… Lavrov et Ibrahimi : Dialogue sans conditions préalables et arrêt de la violence pour le règlement de la crise.

-Les forces armées réinstaurent la sécurité dans le village de Moufaker dans la banlieue de Hama et abattent des dizaines de terroristes du front al-Nosra.

-L’Inde exprime son inquiétude à l’égard de ce qu’affronte la Syrie face aux actes perpétrés par les groupes terroristes.

-Le ministre Haydar : La plupart des pays européens cherchent de nouveaux canaux de communication avec la Syrie.

-Formation de commissions préparatoires pour le lancement de deux chaînes satellitaires à Alep et à Lattaquié.

-L’armée libanaise arrête /800/ personnes de différentes nationalités pendant le mois dernier, accusées de trafiquer les armes et de transporter des outils militaires et des munitions.

-Des réactions internationales condamnant la colonisation israélienne… La Russie : Complique les climats des négociations… L’Union européenne : Violation de la loi internationale… Les Nations Unies : Illégale.

 

# PCN-TV/ TV SYRIA & AL ALAM TV :

VERS LA LIBERATION D’ALEP !

http://www.syria-committees.org/pcn-tv-tv-syria-al-alam-tv-vers-la-liberation-dalep/

 

# SYRIA COMMITTEES /

 with SANA – PCN-SPO /

Les manchettes et les gros titres suivants font la Une des trois journaux officiels, al-Sawra, Tichrine et al-Baas, parus ce 14 août 2013 dans les kiosques damascènes:

– Des dizaines de mercenaires étrangers tués dans les deux banlieues de Daraa et de Lattaquié… Destruction des armes à Deir Ezzor et à Daraa.

– Moscou: Les transactions d’armement conclues avec la Syrie sont en cours d’exécution.

– Le Premier ministre Al-Halaqi: Le gouvernement appelle les personnes déplacées qui se trouvent dans les pays voisins, à regagner la patrie.

– Le ministre de l’information: la solution politique doit se réaliser simultanément avec l’affrontement du terrorisme.

– Gurel, homme politique turc: Le gouvernement d’Erdogan soutient al-Qaïda.

– “The Independent” dévoile l’ampleur des aides militaires occidentales fournies aux terroristes.

– Les Etats-Unis avouent: l’Organisation d’al-Qaïda et le Front Nosra contrôlent l’opposition en Syrie.

 

# SYRIA COMMITTEES /

 with SANA – PCN-SPO /

ARMY UNITS GAIN CONTROL OVER KHMAIS MOUNTAIN IN LATTAKIA COUNTRYSIDE

Aug 14, 2013, Lattakia – A military source announced that the army units on Wednesday gained control over Khmais mountain in the northern countryside of Lattakia, after destroying the last terrorists’ dens and gatherings in the mountain.

The source told SANA that the army units destroyed large amounts of terrorists’ weapons and ammunition in the mountain.

It pointed out that an army unit destroyed a terrorists’ warehouse full of rockets, killing several terrorists in al-hylweh village. Sadiq Khalilo, Mohammad Khaldo, Thaar Khaldo, Nasha’at Hajj Ali, Samir Khalilo, Mahran Khalilo, Mohammad Hussein Tabanja and Mohammad Amen Tabanja were identified among the dead terrorists.

 

# SYRIA COMMITTEES /

 with Fars – PCN-SPO /

“L’armée d’Assad nettoie la Syrie“

(au fond en Arabe) de la vermine de l’ASL !

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=668723476489739&set=a.204030886292336.60171.204029606292464&type=1&theater

 

# SYRIA COMMITTEES /

 with SANA – PCN-SPO /

Les manchettes et les gros titres suivants, publiés ce 15 août 2013 dans les trois journaux, al-Sawra, Tichrine et al-Baas, ont été centrés sur les événements en cours en Syrie et en Egypte :

– Les forces armées syriennes contrôlent le mont de Khamis dans la banlieue de Lattaquié… Liquidation de terroristes, dont des Egyptiens, des Jordaniens, des Palestiniens et des Tunisiens, à Daraa, à Homs et à Alep.

– Le bureau de presse de la présidence de la république : Toutes les nouvelles diffusées par des médias sur le ciblage de la maison du président Bachar al-Assad sont dénuées de tout fondement.

– Le Premier ministre Al-Halaqi: la sécurité alimentaire nationale est un objectif stratégique… le gouvernement ne permettra pas à quiconque de porter atteinte à cette sécurité.

– A l’occasion du 22 anniversaire de la fête des journalistes, l’union des journalistes: la Syrie paie le prix de ses positions et de sa défense des questions arabes.

– Le ministre des waqfs (congrégations): Les appels takfiristes ne vaincront pas l’Islam modéré.

– Rendant visite à des unités militaires à la banlieue de Lattaquié, le ministre de l’information: L’armée syrienne en finira avec les gangs terroristes en Syrie.

– Experte internationale dans le domaine des droits de l’enfant: l’ONU doit mettre fin aux violations par des terroristes des droits des enfants syriens.

– The Guardian: La crise en Syrie dévoile l’hypocrisie des forces occidentales qui n’osent pas de dire la vérité.

– Affirmant que la résistance a exécuté une opération contre deux groupes israéliens à Labouneh, Nasrallah: la Syrie a ouvert ses armureries devant la résistance lors de l’agression de Juillet 2006… le président al-Assad a affirmé la disposition de la Syrie à prendre part à la guerre.

 

# SYRIA COMMITTEES /

 with SANA – PCN-SPO /

JACQUES VERGÈS : « EN SYRIE, IL FAUT DÉFENDRE L’ETAT ACTUEL ! »

La Syrie ba’athiste, un des tous derniers combats de Me Jacques Vergès, disparu ce 15 août.

Ecoutons ce grand résistant au Système (interview au Comité Valmy en 2011)  :

« En Syrie, il faut défendre l’Etat actuel ! (…) Il y a très clairement une tentative de déstabilisation extérieure de la Syrie. Dans ce pays l’Arabie saoudite est à la manœuvre, via les groupes salafistes qu’elle inspire et finance. Et, bien sûr, les Etats-Unis supervisent cette ébauche de guerre civile. Israël, Etat frontalier et ennemi de la Syrie, et qui dispose de services de renseignements et d’action assez performants, est selon moi directement impliqué aussi. Et je n’aurai garde d’oublier le rôle moteur que, joue, sur le plan diplomatique, la France pour discréditer et isoler le régime syrien (…) les ennemis intérieurs et extérieurs de la Syrie baasiste font tout pour jeter de l’huile sur le feu. Quant à moi, je suis très clairement un ami de la Syrie telle qu’elle est.

(…) Pour vous, l’action occidentale, en Libye comme en Syrie, est, en quelque sorte, improvisée, mal pensée, vouée à l’échec. On s’attendrait cependant à moins d’amateurisme de la part de l’administration américaine et de l’OTAN (…) Et quant à la Syrie, si les Américains et leurs amis saoudiens parvenaient à renverser le régime de Bachar al-Assad, ils livreraient le pays ipso facto à des sectaires sunnites qui mettraient ce pays moderne à l’heure de Ryad, ce qui à terme sera lourd de conséquences pour Israël et ses protecteurs américains.

Cela dit, je reste optimiste, pour la Syrie (…)  La majorité du peuple syrien sait que c’est la guerre civile et la destruction de leur pays que leur apporteraient les opposants officiels plus ou moins fantoches des Américains et les groupes armés infiltrés sur le terrain. Les Syriens ne veulent pas que leur pays devienne un nouvel Irak (…) Pour ce qui est de la Syrie, je crois que l’appui dont continue de bénéficier le pouvoir de Bachar al-Assad demeure l’obstacle le plus efficace contre les manœuvres américano-israélo-saoudiennes. »

 

# SYRIA COMMITTEES /

 with SANA – PCN-SPO /

Les deux journaux, Tichrine et al-Baas, parus ce 16 août 2013, ont consacré leurs grandes manchettes à nombre de sujets d’actualité locale et régionale, titrant :

– Les forces armées liquident des terroristes qui barraient les routes et perpétraient des actes de pillage et détruisent 4 véhicules chargés d’armes à Alep… Les forces armées poursuivent leurs tâches nationales au fond d’al-Ghouta al-Charqiya et réalisent une progression significative dans les deux villages de Ziabiya et de Hussainiya dans la banlieue de Damas.

-Vingt six martyrs et 180 blessés dans un attentat terroriste survenu dans la banlieue sud de Beyrouth… Le ministre Al-Zou’bi : Le crime terroriste est un acte lâche qui sert l’ennemi israélien.

– Recevant aujourd’hui Wi’am Wahhab et Chaker al-Berjawi, le premier ministre al-Halaqi assure que la Syrie, de par son affrontement de la guerre universelle actuelle, défend toutes les causes du monde arabe.

– Les services compétents ferment un bureau de change à Damas et arrêtent des manipulateurs de cours de change.

– Le rassemblement national démocratique pour les Kurdes de Syrie : Damas restera pour tous les Syriens la capitale unifiée de la Syrie.

– Une séquence de vidéo révèle l’exécution par balles de deux enfants dans la banlieue d’Alep… un nouvel épisode du terrorisme et de la criminalité d’al-Qaïda en Syrie.

 

# SYRIA COMMITTEES /

 with SANA – PCN-SPO /

Damas /Les trois journaux officiels al-Baas, Tichrine et al-Sawra, parus ce 18 août 2013 à Damas, mettent en relief les principaux titres suivants:

– Des terroristes commettent un massacre dans la banlieue de Homs, tuant 11 civils…

– Les forces armées rétablissent la sécurité et la stabilité dans la localité d’al-Khamissiya à al-Ghouta al-Charqiya et liquident des dizaines des terroristes du front Nosra.

– Al-Lahham, SG adjoint du Ba’ath et le Premier ministre al-Halaqi rencontrent une délégation des personnalités partisanes et syndicales mauritaniennes: Les Syriens continueront à lutter contre les terroristes…le règlement de la crise ne sera qu’à travers les Syriens eux-mêmes.

– Reuters: Al Saoud et les services de renseignement américains trafiquent les armes aux gangs armés en Syrie via le portail de la Jordanie.

– le Premier ministre al-Maliki: La guerre contre le terrorisme est longue puisqu’elle est une guerre universelle.

 

# SYRIA COMMITTEES /

 with SANA – PCN-SPO /

DES TERRORISTES DU FRONT AL-NOSRA ABATTUS DANS LES BANLIEUES DE HASSAKÉ ET D’ALEP

Ce 16 août 2013, des unités de l’armée ont détruit des repaires des groupes terroristes et tué nombre de leurs éléments dans plusieurs zones de Daraa. A Hassaké, Les unités de l’armée ont tué et blessé nombre de terroristes affilié du front Nosra dans nombre de villages dans la banlieue ouest de la ville. A Alep, les unités de l’armée ont abattu des terroristes, dont certains appartiennent au front Nosra dans les localités de Ein al-Jamajmeh, Jabiriyah et Koueires al-Gharbi et détruit leurs armes et leurs munitions.

 # SYRIA COMMITTEES /

 with SANA – PCN-SPO /

ATTENTAT TERRORISTE A DAMAS

Deux civils ont été blessés ce 16 août dans un attentat terroriste par un obus de mortier lancé par des terroristes sur le parc de Tichrine à Damas.

Une source du commandement de la police a affirmé à la correspondante de Sana que les deux blessés, dont une femme, ont été transportés à l’hôpital.

 # SYRIA COMMITTEES /

 with SANA – PCN-SPO /

ISRAËL TIRE UN MISSILE SUR UN POSTE SYRIEN

Israël a tiré ce samedi 17 août un missile Tamuz sur un poste syrien après les tirs de mortier depuis la Syrie sur le plateau du Golan occupé, a déclaré un porte-parole de l’armée israélienne à l’agence Chine Nouvelle.

Selon les médias israéliens, l’armée israélienne a tiré un missile sur un poste syrien près du village de Breikeh et l’a détruit.

Israël a informé les Casques bleus de l’ONU déployés sur le plateau du Golan de cet incident, a indiqué le porte-parole.

La tension monte sur le plateau du Golan en raison de l’intensification des combats en Syrie

 

SANA / PCN-SPO

 

La Firem è Morta (in Italia),W la Firem!

17 agosto 2013

 Di FunnyKing

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              Firem è Morta (in Italia),W la Firem!

Sentita la ormai famosa notizia della fuga di Agosto in Polonia della Firem, azienda metalmeccanica modenese (resistenze elettriche), come tutti mi sono messo nei panni del lavoratore Firem in vacanza sulla spiaggia, avvisato per telefono di ciò che stava accadendo. Mi sono immaginato lo scoramento, la rabbia, il probabile litigio con la famiglia, le valige precipitose e l’arrivo al capezzale della Firem insieme con i propri compagni.

 Poi mi sono messo nei panni di una qualsiasi famiglia Pedroni ( la famiglia di imprenditori proprietari di Firem ), trattata come sterco del demonio da burocrazia e leggi italiane, che si trova a dover competere sui mercati internazionali gravata da una pressione fiscale intollerabile e in un ambiente che non consente alcuna flessibilità senza passare dalle forche caudine del sindacato. Alcune famiglie Pedroni ci hanno provato a resistere e sono finite sul lastrico, hanno perso capitale la casa e alcune anche la vita.

 Posto che la scelta di delocalizzare una azienda, ad oggi, rientra nelle prerogative di un imprenditore, ho pensato? E se avessero fatto le cose “per bene” cioè preavvisando le autorità e i sindacati?

 Apriti cielo semplicemente si sarebbero visti confiscati i macchinari “dal popolo” (con plauso delle istituzioni parassite), dovendo dunque scegliere tra la continuità produttiva in Italia oppure ricomprare una fabbrica ex novo in Polonia.

 Dunque la famiglia Pedroni ha fatto ciò che era necessario per delocalizzare e l’unica cosa che possono difendere i lavoratori della Firem sono gli ultimi stipendi e  una liquidazione, non certo un posto di lavoro che i proprietari di Firem hanno ritenuto di non poter più sostenere in Italia.

 La Firem grazie alla decisione della Fam. Pedroni sopravviverà in Polonia, e se e quando converrà alla famiglia Pedroni (e non ai parassiti italiani), forse riaprirà uno stabilimento in Italia, piaccia o no a sindacati e istituzioni.

 Gli operai Firem sono vittime della burocrazia e delle leggi italiane non della famiglia Pedroni. Nessuno stato MAI può costringere un imprenditore a dare il proprio meglio per produrre ricchezza sul suo territorio, c’è il piccolo particolare che all’imprenditore deve convenire.

 p.s. se ve lo foste perso vi consiglio il ben più meritevole articolo del prof Mela sull’argomento Firem.

http://www.rischiocalcolato.it/2013/08/la-firem-e-morta-in-italiaw-la-firem.html?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

 

Tribunali dedicati e Fisco agevolato:ecco il Piano per gli investitori esteri

APPROFONDIMENTI LE IMPRESE E LA CRESCITA

 A Milano, Roma e Napoli i fori specializzati. Concessioni e crediti più facili. Le gestioni di spiagge e beni culturali

 ROMA – Burocrazia opprimente, costo del lavoro gravato da troppe tasse, giustizia farraginosa: ecco perché gli imprenditori stranieri amano sempre meno l’Italia.

Mentre le imprese nostrane all’estero continuano a crescere – si stimano dai 20 ai 30 miliardi i flussi di investimenti italiani all’estero nel 2013, con l’Italia che è addirittura il terzo investitore nel Regno Unito, dietro Usa e Giappone – decine di aziende straniere hanno deciso di chiudere gli stabilimenti italiani o abbandonato i progetti: l’anno scorso su 617 richieste di assistenza a Invitalia, l’Agenzia nazionale che aiuta gli imprenditori stranieri nell’insediamento nel nostro Paese, solo 35 si sono concretizzate in un investimento. E siamo al 78° posto nella classifica Ocse per capacità di attrazione degli investimenti dall’estero. Una débâcle, contro la quale il governo sta correndo ai ripari: Destinazione Italia, la micro task force di tre consulenti istituita presso il ministero dello Sviluppo economico, sta mettendo a punto un piano per rendere attraente il nostro territorio agli occhi degli stranieri. Le proposte vanno in quattro direzioni: giustizia, fisco, credito e semplificazioni. Allo studio una giustizia semplificata, con tre fori dedicati agli imprenditori stranieri (Milano, Napoli e Roma), agevolazioni per i crediti, apertura del patrimonio immobiliare e artistico agli stranieri, snellimento delle concessioni. Ma anche zone franche, come quelle già immaginate in passato ma mai messe in atto. Obiettivo: non far ripetere più casi come quello dell’imprenditore tedesco che voleva mettere su uno stabilimento in Puglia. Dopo estenuanti trattative per lo spostamento di una tubatura, ha fatto le valigie. L’Italia? Troppo faticosa.

 Fuga dall’Italia

Venti grandi colossi internazionali hanno battuto la ritirata dai nostri confini negli ultimi due anni: il caso più eclatante è la Britishgas, che ha rinunciato l’anno scorso al rigassificatore da 800 milioni a Brindisi. Altri sono in procinto di farlo. Bridgestone ha annunciato che vuole chiudere lo stabilimento di Bari. Il colosso farmaceutico americano Merck Sharp & Dome ha comunicato la serrata a Pavia. Starebbero per chiudere i battenti anche Ceam (ascensori), presente da oltre 60 anni in Italia, la Tnt (ad Avellino) e la multinazionale svedese Dometic (condizionatori per camper). E c’è chi rinuncia in partenza: la Cecep, colosso cinese che produce impianti di energia fotovoltaica, voleva investire 15 milioni nel nostro Paese. Si è fermata a 10, gli altri cinque li ha dirottati in Germania, scoraggiato dalla giungla normativa italiana. E rischiamo di perdere l’investimento di 130 milioni della Nec (telefonini): c’è una competizione in atto in Puglia per uno stabilimento per la produzione di batterie, ma di riunione in riunione, i giapponesi sembrano sempre più scoraggiati e propensi a scappare. Anche in Germania: dove il costo del lavoro è più alto del nostro, ma in un mese si ottengono tutti i via libera.

 I richiami delle sirene

Come si convincono gli stranieri a investire in Italia? Desk Italia, la struttura creata dall’ex ministro Passera allo scopo, non è mai diventata operativa. Stavolta l’approccio del governo è cambiato: non si parte più dalla governance, ma dal cosa fare. E qui interviene il documento che la task force presenterà a Letta a settembre. Il primo passo sarà dare certezza fiscale a chi vuole investire in Italia. Immaginando delle aree dove le tasse saranno alleggerite e unificate e proponendo sgravi a chi guadagna sul nostro territorio. Il governo pensa poi ad un meccanismo per gli investimenti strategici: se le procedure non vengono liquidate dagli enti locali in tempi brevi, il presidente del Consiglio potrà autorizzarle.

Un capitolo delicato è quello della giustizia, che invano il ministro allo Sviluppo economico Flavio Zanonato ha provato a inserire nel Dl fare: tre tribunali si occuperanno delle questioni legate agli investimenti esteri, con facilitazioni per il filtro in appello e la mediazione. Per attrarre capitali stranieri in Italia, si porterà avanti la liberalizzazione dei corporate bonds. E si aprirà il mercato immobiliare, soprattutto quello commerciale: i grandi alberghi così potrebbero essere gestiti da stranieri, che oggi sono dissuasi da contratti lunghi e altri vincoli. In questa direzione va pure la semplificazione del cambio di destinazione d’uso. E l’apertura agli stranieri della gestione pubblico-privata dei Beni culturali nostrani: il Demanio ha già pronta una lista dei beni da dismettere. Potrebbero essere coinvolte anche le concessioni balneari, che fruttano solo 120 milioni l’anno.

 Il braccio e la mente

Tutte queste idee si concretizzeranno in progetti operativi gestiti da Invitalia, anche attraverso i nuovi contratti di sviluppo: tra i primi sei siglati in un anno figurano gli stabilimenti Roll Royce e quello Unilever in Campania, sostenuti con 100 milioni, il 40% dell’investimento complessivo. L’altro braccio sarà l’Ice, che in quanto Agenzia per la promozione all’estero delle imprese italiane ha una vasta rete nei Paesi stranieri: «E la sfrutteremo al massimo per ricordare i punti di forza poco conosciuti dell’Italia – spiega il presidente Riccardo Monti -. Ovvero: il dna nel manifatturiero, la ricchezza media delle famiglie italiane, la buona qualità di vita, l’attenzione al lusso e al bello, ma anche il patrimonio storico-artistico e le infrastrutture in cui poter investire». Tutta affascinante teoria? Niente affatto: «C’è già un forte interesse internazionale per F2 I, il fondo di Cassa depositi e prestiti, e di Hutchinson sul porto di Taranto – spiega Monti -. E stiamo sbloccando i progetti dei tour operator stranieri Four Season e Turi, che altrimenti lasceranno il nostro Paese: una perdita inaccettabile».

 21 agosto 2013 | 7:29

 http://www.corriere.it/economia/13_agosto_21/fisco-tribunali-contratti-italia-investimenti-estero_4dbfc832-0a22-11e3-b366-05f9348e8c80.shtml

SARTORI VEDE E PREVEDE: “ANDIAMO (ANZI, ANDATE) VERSO IL DISASTRO DEMOGRAFICO”, E SCHIANTA LA MINISTRA K YENGE

“I ghiacciai si sciolgono, anche se il riscaldamento globale si è fermato. Ma il grande problema saranno le guerre per il cibo, per l’acqua, di un mondo che passerà da 7 a 11 miliardi” – “La ministra Kyenge non sa niente di integrazione ma vuole lo ius soli. Visto che è oculista dovrebbe allungare gli occhi sugli italiani che sono già tali”…

Come va l’Italia? Male, maluccio? Io direi molto maluccio. E come va il mondo, il pianeta Terra? Forse meglio. La buona notizia è che a detta dei climatologi il riscaldamento del nostro pianeta sembra che si sia fermato.

Si intende, le previsioni sul clima non sono mai certe; sono, in verità, estrapolazioni ricavate da statistiche o da modelli matematici. Anche così, quali le possibili spiegazioni? Potrebbe essere che la crisi economica ha molto ridotto le emissioni di gas serra, pareggiando così il conto, e cioè pareggiando l’eccedenza di anidride carbonica che non veniva assorbita in precedenza dagli alberi e dal mare.
Dall’altra parte c’è la controindicazione che i ghiacciai (Himalaya a parte) continuano a sciogliersi e soprattutto che il mitico «passaggio a Nord Ovest» (o inversamente «passaggio a Nord Est») tra la Groenlandia e il Polo Nord si è aperto, che è diventato transitabile quantomeno nella stagione estiva. Con tutto ciò resta fermo che gli esseri umani contribuiscono al cambiamento climatico anche se sussistono fluttuazioni climatiche naturali che entrano nella partita e che non sappiamo prevedere.
Anche così le previsioni restano che a lungo periodo le temperature aumenteranno di almeno due gradi entro la fine del secolo. Dicevo che al momento sul clima ci sono buone notizie. Ma non esageriamo. Buone per gli anziani di oggi, non per i bambini di domani.

Le notizie sono pessime invece sul fronte demografico. Cento anni fa eravamo meno di due miliardi. Oggi siamo più di sette miliardi; e mentre le previsioni erano che fino a poco tempo fa questa crescita si sarebbe arrestata a circa 9,6 miliardi di persone nel 2050, l’ultima previsione o meglio proiezione della Agenzia ad hoc delle Nazioni Unite è che nel 2100 saremo quasi 11 miliardi. Beninteso, è sicuro che a questi 11 miliardi non arriveremo mai, visto che saremo decimati dalla fame, dalla sete e probabilmente anche dalle guerre per procurarsi cibo ed acqua.
Già, l’acqua. Il fiume Giallo, in Cina, non arriva più alla foce perché tutta la sua acqua viene prelevata dall’agricoltura. Il lago Aral fino al 1969 era il quarto lago del mondo; ed oggi non esiste più. Il lago Victoria, in Africa, è la foce del Nilo, il fiume più lungo del mondo. Il guaio è che è un lago poco profondo, al massimo 80 metri, e che si sta sempre più svuotando. Un serissimo guaio per il Sudan e ancor più per l’Egitto che ha già 83 milioni di abitanti.
Tornando al disastro demografico, i Paesi che più contribuiranno a questo disastro saranno in prevalenza Paesi africani (Nigeria in testa); ma anche l’India sorpasserà la Cina (che ha attuato un controllo delle nascite) arrivando a un miliardo e 600 milioni di persone. Ma non voglio tediare il lettore con troppi numeri. Però qualcuno dovrebbe occuparsene e preoccuparsene.

In Italia noi abbiamo testé creato un ministero dell’Integrazione retto dalla simpatica figura di Cécile Kyenge, che però di integrazione non sa niente. Il suo chiodo fisso è lo ius soli ; e la conseguenza di questa irresponsabile fissazione sarà una ingente crescita, prevalentemente africana, della popolazione italiana.

Ma allora perché non creare per lei un nuovo ministero dell’Immigrazione? O meglio ancora dell’Immigrazione e dell’Occupazione? Essendo professionalmente una oculista la nostra ministra Kyenge dovrebbe allungare la vista sugli italiani che sono già tali e che non trovano lavoro.

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/sartori-vede-e-prevede-andiamo-anzi-andate-verso-il-disastro-demografico-e-schianta-la-61235.htm

Il linguaggio della menzogna

eppure non mancano appelli dalla cosiddetta società civile ad implorare una no fly zone e bombardare un pò quei paesi che guardacaso necessitano di liberarsi da “un dittatore” oscuro
Il linguaggio della menzogna

Colin-Todhunter-il-linguaggio-della-menzogna

Terrorismo ed USA: con milioni di morti alle spalle, dal 1945 ad oggi, gli USA sono diventati lo Stato terroristico numero uno al mondo. Si calcola, ma la cifra è approssimata per difetto, che l’esercito e la CIA siano responsabili, direttamente o indirettamente, di almeno 10 milioni di morti innocenti per azioni di guerra. Gli USA definiscono questa permanente tirannia e violenza terroristica, come “guerra al terrorismo”. A questi 10 milioni vanno aggiunti molti altri morti (sul lavoro, per suicidio, per fame, ecc.), sacrificati sull’altare del profitto e della speculazione privata. Ma tutto ciò non viene mai definito “assassinio di massa”, ma “adeguamento strutturale”.

 Così centinaia di migliaia di contadini indiani si sono tolti la vita per effetto della politica di rapina della materie prime, dei semi transgenici, della manipolazione dei prezzi, ecc. Sono i semi terminator della multinazionali USA che riducono in miseria gli agricoltori. Così l’appropriazione della ricchezza di un sistema che la convoglia dal basso verso l’alto per mezzo di un processo di accumulazione per esproprio, viene definita “crescita, prosperità, modernità, libertà di scelta”. Ma la realtà – come vediamo in Grecia, Spagna ed Italia – è che sta aumentando la povertà, la corruzione, la disperazione e l’ingiustizia.

 Ci dicono, ipocritamente, che siamo tutti “sulla stessa barca” e che “bisogna stringere la cinghia” per superare momenti difficili. Perciò quando gli USA aggrediscono e distruggono l’Iraq, l’Afganistan, la ex-Jugoslavia, la Libia , si tratta di “missioni umanitarie” (umanitarismo) per esportare “democrazia e civiltà”. Nonostante queste rapine armate, l’economia imperialista è incrinata in modo irreparabile, il militarismo e le menzogne non la salveranno, ma il dissenso non è consentito ed è criminalizzato. Sanno bene che la proprietà bancaria della moneta, prestata agli Stati ed ai cittadini con interessi da usura, o il cosiddetto “debito pubblico” che non potrà mai essere sanato, o la svendita del patrimonio pubblico e dei beni comuni, sono truffe e rapine senza fine del loro sistema. Ma non chiamano tutto ciò racket, ma “austerità”. Ora assalgono salari, pensioni e diritti per foraggiare i rapinatori: le banche d’affari.

 Mentre tutto ciò accade i giornalisti rivendicano la “libertà di espressione”, “la professionalità” e “l’indipendenza”. Ma da chi? Dalla verità e dai loro lettori che li premiano con il loro danaro – sussidi pubblici, costi e canoni, pubblicità – e con il tempo di lettura e di ascolto. Come esempio recente dell’impostura mediatica pianificata, l’autore cita il bombardamento della Nato in Libia con la barbara uccisione del presidente Gheddafi.

Gli aggressori iper-armati sono i “nostri ragazzi”, gli “eroi” che compiono il loro dovere di soldati, per domare “ribelli ” barbari e spietati (i partigiani che difendono la loro terra). E’ l’odioso, vecchio nazionalismo che promana da ogni messaggio mediatico, con le celebrazioni ufficiali dei nostri soldati morti per tutelare la “loro democrazia”. Il linguaggio usato è quanto mai falso ed ipocrita: libertà, democrazia, salvataggio, ecc.

 fonte http://www.pickline.it/2013/08/13/il-linguaggio-della-menzogna/7158