Arriva la Tares, il pane costerà il doppio, aumenti salasso per pizza e dolci

tares-Redazione- 28 agosto 2013- Rischio salasso con l’arrivo della Tares per alcune imprese: è il caso delle attività artigiane di pizza al taglio operanti in piccoli Comuni – spiega Confartigianato – che attualmente applicano la Tarsu e che, con l’introduzione della Tares, subirebbero rincari del 301,1%.
Non andrebbe meglio per i laboratori artigiani di pasticceria che pagherebbero il 181,7% in più.
Aumenti significativi anche per i piccoli produttori di pane e pasta che nel passaggio da Tarsu a Tares sarebbero costretti a sborsare il 93,6% in più.
http://www.articolotre.com/2013/08/arriva-la-tares-il-pane-costera-il-doppio-aumenti-sallaso-per-pizza-e-dolci/199891

Frapper la Syrie

PCN-INFO / BOMBARDEMENTS EN SYRIE : L’OPERATION TRES RISQUEE DES VA-T-EN-GUERRE DE L’OTAN

 Fabrice BEAUR pour PCN-Info /

avec PCN-SPO / 2013 08 28 /

http://www.scoop.it/t/pcn-spo

 Les USA ont menacé à demi-mot d’une attaque contre la République arabe syrienne via un bombardement de quelques jours sur des cibles “militaires” (vous savez les frappes chirurgicales qui tuent des milliers de civils à chaque fois, la “guerre propre” de l’OTAN).

 Notons que le matériel militaires U.S. dans la région est composé de missiles de croisière Tomahawk uniquement.

Réjouissons-nous alors que l’armée syrienne est dotée de missiles Pantsir-S1 de fabrication russe, un système antiaérien de courte à moyenne portée. La cible du Pantsir est exactement le type de missile Tomahawk.La dotation minimum de Damas est de 36 complexes 96K6. Le maximum est de 86 complexes 96K6.

 Donc si les U.S.A., leurs troupes coloniales franco-britanniques et leur bailli turc, veulent que les frappes qu’ils envisagent aient une chance de réussir, il faut en premier lieu détruire les Pantsir.

Pour cela, il faut alors engager des moyens aériens pour cibler au plus près ces cibles. Les drones ne pouvant pas faire face à une aviation militaire classique, il faut donc engager des avions.

 Et là, les occidentaux vont se trouver face aux systèmes de missile multifonctionnels sol-air Buk-M2E (un système antiaérien polyvalent mobile russe de moyenne portée).

Si l’on se rappelle du F4 turc qui s’est fait abattre par la défense syrienne, on perçoit alors toute la difficulté que le camp de la guerre, du sang (*) et des larmes – celles des autres de préférence – va avoir pour mener à bien son opération en Syrie.

 Car il ne faut pas en douter, ils veulent frapper la Syrie !

 Fabrice BEAUR (Фабрис БЭОР)

Secrétaire-général du PCN-NCP

 (*) Spécial dédicace pour Fabius.

 http://www.syria-committees.org/pcn-info-bombardements-en-syrie-loperation-tres-risquee-des-va-t-en-guerre-de-lotan/

Non ci sono prove sulle accuse degli USA contro la Siria

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di Tony Cartalucci – 29/08/2013
Fonte: aurorasito
Il Wall Street Journal ha confermato ciò che molti sospettavano, che le cosiddette “prove” del mondo occidentale sugli ultimi presunti “attacchi chimici” in Siria, e che accusavano il governo siriano, sono invenzioni tramate dalle dubbie agenzie d’intelligence dell’occidente.
Il Wall Street Journal rivela che informazioni dell’intelligence israeliana, il Mossad, sono alla base delle accuse della Central Intelligence Agency (CIA) degli Stati Uniti, una ripetizione delle invenzioni che portarono alla guerra in Iraq e in Libia, ed utilizzate da 3 anni per giustificare il continuo supporto agli estremisti che operano all’interno e lungo i confini della Siria.

L’articolo del Wall Street Journal, “Stati Uniti e alleati pronti ad agire mentre l’intelligence avanza sulla Siria“, afferma: “Un pezzo cruciale del caso in questione s’è avuto dai servizi di spionaggio israeliani, che hanno fornito alla Central Intelligence Agency informazioni da un’unità speciale di élite siriana che sovrintende alle armi chimiche di Assad, hanno detto dei diplomatici arabi. Le informazioni che la CIA ha potuto verificare, mostrano che alcune armi chimiche furono inviate in anticipo nella stessa periferia di Damasco in cui l’attacco avrebbe avuto luogo la settimana scorsa, hanno detto i diplomatici arabi”. Sia il Mossad che la CIA sono chiaramente compromessi sul piano dell’oggettività e della legittimità. Né esiste, né si prevede di fornire alcuna prova imparziale, ma piuttosto di facilitare con tutti i mezzi necessari, l’agenda, gli interessi e gli obiettivi egoistici dei rispettivi governi. Sia Israele che gli Stati Uniti, nel lontano 2007, cospirarono apertamente per rovesciare il governo della Siria con un bagno di sangue settario accuratamente progettato, così screditando completamente le due agenzie di intelligence. Proprio per questo motivo, un’indagine imparziale di terze parti è stata richiesta dalla comunità internazionale e concordata con il governo siriano, un’indagine di terze parti che gli Stati Uniti sono ormai solleciti nel voler annullare prima dei previsti attacchi militari.
Il Wall Street Journal riporta: “In una e-mail di domenica, la consigliera per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca Susan Rice, ha detto secondo l’ambasciatrice all’ONU Samantha Power e altri alti funzionari, che la missione delle Nazioni Unite è inutile perché le prove sulle armi chimiche erano già conclusive, hanno detto i funzionari. Gli Stati Uniti esortano le Nazioni Unite, in privato, a ritirare gli ispettori, permettendo al presidente Barack Obama di promuovere eventualmente la risposta militare, hanno detto i funzionari”. Gli Stati Uniti quindi, non la Siria, tentano l’insabbiamento, presentando le invenzioni di screditate fonti dell’intelligence compromesse e  minacciando attacchi militari imminenti, che metterebbero in pericolo la sicurezza del gruppo d’ispezione delle Nazioni Unite, che dovrebbe concludere le indagini e ritirarsi.
Il Wall Street Journal ha anche ribadito che gli Stati Uniti prevedono di eludere completamente il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e di procedere unilateralmente con i loro partner: “…Se gli Stati Uniti hanno scelto di colpire, lo farebbero con gli alleati e senza le Nazioni Unite, al fine di eludere il prevedibile veto russo.” Gli Stati Uniti procedono ora con disprezzo assoluto del diritto internazionale, ma dichiarando di non aver intenzione di fornire prove credibili sulle loro accuse al governo siriano. Si tratta di una corsa verso la guerra, con tutte le caratteristiche della pericolosa disperazione per la sorte dei fantocci dell’occidente schiacciati dai militari siriani. I vertici militari occidentali devono prendere in considerazione gli aspetti strategici e gli esempi storici riguardanti i pericoli e la follia di un guerra frettolosa e imprudente, in particolare una guerra combattuta per proteggere interessi e agende politiche particolari, piuttosto che per difendere il proprio territorio.
Le popolazioni dell’occidente devono considerare quali benefici hanno tratto in questo decennio di conquiste militari cui hanno lasciato indugiare i loro leader. Le economie che sprofondano pur di  conservare interessi particolari, la crescita degli apparati di sicurezza interna volti a mantenere questi interessi al riparo dall’opposizione nazionale ed estera, sono problemi che potranno solo acutizzarsi.
Al di fuori dell’occidente, a Mosca, Pechino e Teheran, i leader devono prendere in considerazione un futuro in cui gli interessi particolari occidentali possono invaderli impunemente, senza il necessario sostegno dell’opinione pubblica, e anche di una parvenza di giustificazione.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=46011

IL GIOCO DELLE TRE TASSE

Postato il Giovedì, 29 agosto
     Italia DI VALERIO LO MONACO
ilribelle.com

Il Decreto sull’Imu varato ieri decreta una cosa sopra a ogni altra: il governo, e forse la politica tutta, pensano realmente che gli italiani nel loro complesso siano degli imbecilli incapaci di comprendere anche la più elementare e risibile illusione.
La notizia è ormai nota: la rata di giugno dell’Imu sulla prima casa, originariamente posticipata a settembre, è stata ora eliminata. Dunque non si pagherà. E anche per quella di dicembre, la seconda annuale prevista, il governo fa sapere che il 15 ottobre saranno rese note le coperture per eliminarla. Dunque niente Imu sulla prima casa per il 2013. Teoricamente una buona notizia.

In quanto alla tassa nel suo insieme poi, per il 2014, e qui entriamo nell’ambito degli annunci, si parla di una totale soppressione che diventerà, forse, legge. Anche in questo caso non è dato sapere le coperture economiche, elemento pur essenziale nella nostra situazione drammatica dal punto di vista del denaro pubblico.

Sopra ogni altra cosa, nello stesso momento in cui politici di varia natura si prodigano nel sostenere che questa misura non comporterà l’aumento delle tasse da altra parte, si parla ormai senza mezzi termini di quella che fino a settimane addietro era solo una ipotesi e che oggi, invece, è diventata praticamente una realtà comunicata senza infingimenti: la Service Tax. Che è una novità, ovviamente. E che scatterà dal 2014. Non è un lassativo ma poco di manca. Vediamo.

I dettagli non sono ancora noti. Ma andiamo per ordine. Dunque la rata di giugno (settembre) verrà soppressa per mezzo di una copertura trovata, secondo quanto dichiarato, da un extragettito Iva derivante da un anticipo di una nuova tranche da 10 miliardi di pagamenti arretrati della pubblica amministrazione. Cioè: lo Stato, moroso da anni con le imprese, decide di pagarle almeno in parte, e queste, una volta ricevuto il denaro, offriranno un gettito d’imposte relative necessario alla copertura. Almeno così in teoria, se tutto filerà liscio, e se le stesse imprese, attualmente gravate da contenziosi con Equitalia derivanti proprio dai ritardi nei pagamenti ricevuti, saranno sul serio in grado, una volta avuto parte di quanto gli spetta dallo Stato, di versare realmente questo extragettito previsto.

In secondo luogo, un altro pezzo di copertura arriverà dalla sistemazione di una sanatoria sul contenzioso contabile relativo alle nuove slot. Pratica aperta da tempo, tra processi, condanne, appelli: e la mega truffa realizzata a suo tempo proprio nell’ambito delle sale giochi sarà chiusa con una specie di sanatoria per fare cassa. Amen.

Non manca, ovviamente, come annuncio, il fatto che altra parte della copertura arriverà poi da nuovi tagli alla spesa pubblica. Supposizione (nostra): si tornerà a parlare a brevissimo di quel rumor circolato nei giorni scorsi in cui anche in Italia si sarebbe pronti a tagliare molti posti pubblici? Circolavano voci in merito a 7000 unità. Vedremo, naturalmente. Quello che è certo è che le coperture annunciate non sono affatto esaurienti, né dal punto di vista numerico ed economico né, tanto meno, in merito alle voci di spesa vere e proprie. Un indotto del “po esse”, una apologia dello “stamoce a crede”. E perdonateci la romanità.

In quanto alla Service Tax, che sarà formalizzata nella prossima Legge di Stabilità (vedremo che finte battaglie…) si parla di unificare la Tares, cioè la tassa sui rifiuti. Attenzione, viene da più parti utilizzato proprio il termine “unificare” ma, come si vede, al momento non sono note le altre voci che verranno unificate. Parlando esclusivamente della tassa sui rifiuti così come si sta facendo in queste ore, infatti, manca del tutto l’altro elemento – ne serve almeno un altro – che dovrebbe essere unificato al primo. In altre parole: si unifica la tassa sui rifiuti a cosa?

Si parla genericamente dei servizi offerti ai cittadini dai Comuni, in modo particolare di quelli “indivisibili” pagati dagli occupanti degli immobili. Ancora una volta: nebbia alta in val padana.

Altra supposizione: non si paga l’Imu come proprietari ma si paga la Service Tax come “occupanti”, nel senso che si occupa, cioè si abita, la propria casa. Cambio di nome, cambio di norma, ma solita Italia, come si vede.

Altra congettura, sulle seconde case stavolta: poniamo il caso di un immobile posseduto come seconda casa e affittato: ebbene, lo Stato drenerà denaro dal proprietario, che pagherà l’Imu come seconda casa, e dall’affittuario che, se ha un contratto regolarmente registrato, pagherà la Service Tax come “occupante” dell’immobile.

I Comuni potranno dunque imporre questa – nuova, ribadiamolo – tassa, come unificazione tra la vecchia Tares (vecchia dopo solo un anno di attivazione…) e questi presunti, e per ora sconosciuti, servizi.

Naturalmente per fare i conti dovremo aspettare tutti i dettagli. Per sapere quanto avranno risparmiato i possessori di prima casa sgravati dell’Imu oppure quanto ci avranno perso dopo che la Service Tax sarà andata a regime si dovrà conoscere l’importo di quest’ultima, sul quale al momento vige il più assoluto silenzio. Tutti gli altri invece avranno una maggiorazione secca.

Oltre all’ombra complessiva su tutta l’operazione, il dato che emerge conferma quanto si sa già da tempo: la nostra economia non permette alcun margine di manovra in alcun senso. Ciò che si taglia da una parte deve essere drenato da una altra parte. La “coperta” complessiva non cambia, è sempre troppo corta, e quella di avere meno freddo da una parte si rivela una illusione ben presto, quando si scopre una altra parte congelata.

Tassa vince tassa perde, da dove escono stavolta i soldi?

Valerio Lo Monaco
Fonte: www.ilribelle.com
Link: http://www.ilribelle.com/la-voce-del-ribelle/2013/8/29/imu-il-gioco-delle-tre-tasse.html
29.08.2013

Syrialeaks: come dare la colpa ad Assad

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qualcuno chiede che gli Usa e Uk rispondino di ciò davanti all’Onu o al Tribunale dell’Aja? Per carita, quelli sono per i nemici di Washington

di Pino Cabras – 29/08/2013

Fonte: megachip

Quando il Daily Mail parlava di «Piano sostenuto dagli USA per lanciare un attacco con armi chimiche contro la Siria e dare la colpa al regime di Assad». [Pino Cabras]

Un titolo netto sul Daily Mail, un quotidiano da due milioni di copie in edicola e da tre milioni di utenti online al giorno: «Piano sostenuto dagli USA per lanciare un attacco con armi chimiche contro la Siria e dare la colpa al regime di Assad».
Il titolo in questione risale al 29 gennaio 2013. L‘edizione online del Daily Mail ha pubblicato un’interessante storia – a firma di Louise Boyle – in grado di gettare la giusta luce investigativa sui tragici attacchi col gas verificatisi in Siria sette mesi dopo, ad agosto 2013.
Ogni tanto, la grande stampa riporta qualche fatto importante che suona totalmente diverso dal racconto di fondo, ma quando questo avviene è un fuoco di paglia che viene subito estinto.
Naturalmente, pochi giorni dopo la pubblicazione, l’articolo era già sparito dagli archivi online del giornale, ma per fortuna non è così facile fare sparire l’informazione da internet una volta che vi abbia fatto capolino. Pertanto siamo in grado di riproporvi l’articolo ed esporre qui i tratti salienti.
Lo scrittore Roberto Quaglia parla di «Legge delle Prime Ventiquattrore. Nell’epoca dei mass media informazioni reali e significative vengono occasionalmente riferite al pubblico da giornalisti in buona fede durante le prime ore che seguono un evento. Poi una invisibile catena di comando evidentemente si attiva e le notizie vere, ma scomode, scompaiono in fretta e per sempre dal proscenio dei media. Solo le notizie comode – non importa se vere o se false – rimangono in circolazione. Per capire il mondo diventa quindi particolarmente interessante soffermarsi proprio sulle notizie soppresse.» Anche per il pezzo di Louise Boyle, è così. Fortuna che c’è Webarchive.
Il sottotitolo dell’articolo della Boyle recita così:
«E-mail trapelate da un fornitore della difesa trattano di armi chimiche dicendo che ‘l’idea è approvata da Washington’.»
Parte il racconto:
«Secondo Infowars.com, la e-mail del 25 dicembre è stata inviata dal direttore dell’area di sviluppo degli affari della Britam, David Goulding, al fondatore della società, Philip Doughty.
Vi si legge: “Phil … Abbiamo una nuova offerta. Si tratta di nuovo della Siria. I Qatarioti propongono un affare interessante e giuro che l’idea è approvata da Washington.

Dovremmo consegnare dell’armamento chimico (CW nell’originale, NdT) a Homs, una g-shell di origine sovietica proveniente dalla Libia simile a quelle che Assad dovrebbe avere.
Vogliono farci dispiegare il nostro personale ucraino che dovrebbe parlare russo e realizzare una registrazione video.
Francamente, non credo che sia una buona idea, ma le somme proposte sono enormi. Qual è la tua opinione?
Cordiali saluti, David.”»
Come interpretare il messaggio? Nell’articolo si riassume così: «L’e-mail sarebbe stata inviata da un alto ufficiale a un appaltatore della Difesa britannica in merito a un attacco chimico “approvato da Washington” in Siria, da poter attribuire al regime di Assad.»
Insomma, il classico casus belli da scatenare con un atto spregevole “sotto falsa bandiera”, da attribuire al nemico. Una cosa impensabile per la stampa allineata, ma ben presente ai piani alti della pianificazione bellica. Abbiamo visto ad esempio con quanto candore uno dei frequentatori di questi piani alti, Patrick Lyell Clawson, dichiarava la necessità di un simile pretesto, in quel caso per attaccare l’Iran:
«Francamente, penso che sia molto difficile dare inizio ad una crisi. E faccio molta fatica a vedere come il presidente degli Stati Uniti possa davvero portarci in guerra contro l’Iran. Questo mi porta a concludere che se non si troverà un compromesso, il modo tradizionale con cui l’America entra in guerra sarebbe nel miglior interesse degli Stati Uniti.» Ossia con un casus belli generato da una provocazione. «Stiamo giocando una partita coperta con gli iraniani, e potremmo anche diventare più cattivi nel farlo», concludeva il falco di Washington.
Non sempre il potere si rivela in un modo così sfrontato ed esplicito. Nell’epoca di Wikileaks e di Edward Snowden le rivelazioni passano più spesso attraverso canali elettronici e contro il volere del governo. L’aricolo del Daily Mail precisava che «le e-mail sono state diffuse da un hacker malese che ha anche ottenuto i curricula degli alti dirigenti e le copie dei passaporti attraverso un server aziendale non protetto, secondo quanto riferito da Cyber War News.»
E per far capire quanto i ribelli siriani alleati degli USA e del Qatar potessero essere spregiudicati (oltre che ben addestrati) nell’uso di armi chimiche, l’articolo incorporava anche un video nel quale questi provavano gli effetti delle armi chimiche sui conigli. Il video mostra immagini particolarmente crude, attenzione:
http://www.youtube.com/watch?v=em2PoWYynsc

È quantomeno curioso, per non dire di peggio, che oggi la grande stampa non ritorni sulla notizia del quotidiano londinese per approfondirla. Invece succede che tutto venga stravolto dai tamburi della propaganda bellica.
Le pagine online del 28 e 29 agosto 2013 di tutti i principali quotidiani italiani, ad esempio, titolano che “la Siria minaccia di colpire l’Europa con le armi chimiche”, distorcendo in totale malafede una frase di un politico siriano che diceva tutt’altro. Il viceministro degli Esteri Faisal Maqdad criticava infatti i paesi che hanno aiutato «i terroristi» (ossia i ribelli jihadisti) ad usare le armi chimiche in Siria, ammonendo sul fatto che gli stessi gruppi nemici di Damasco «le useranno presto contro il popolo d’Europa». Tradotto: attenta Europa, ti stai allevando da sola le serpi in seno. La frase era correttamente riportata in mezzo all’articolo. Ma il lettore osservi qual è invece la cornice scelta da la Repubblica e da La Stampa (e tutti gli altri, compreso Il Fatto Quotidiano, fanno lo stesso):

La Stampa attribuisce addirittura la frase ad Assad (giusto per fabbricare l’ennesimo Hitler da strapazzare). Proprio Assad, in un’intervista a un giornale russo ignorata dalle redazioni italiane, due giorni prima dichiarava: «A quei politici vorrei spiegare che il terrorismo non è una carta vincente che si possa estrarre e utilizzare in qualsiasi momento si voglia, per poi riporla in tasca come se niente fosse. Il terrorismo, come uno scorpione, può pungerti inaspettatamente in qualsiasi momento. Non si può essere per il terrorismo in Siria e contro di esso in Mali.»

Basta poco per capire che i giornali italiani danno una copertura della crisi siriana totalmente manipolata e inattendibile. In Italia è ormai impensabile che un giornalista mainstream possa produrre un’articolo controcorrente come quello del Daily Mail.
Ancora oggi, quel giornale britannico, pur in mezzo a omissioni e distorsioni, in uno dei suoi più recenti articoli manifesta comunque il sospetto fortissimo che l’attacco chimico non sia opera di chi vorrebbero farci credere i governi.

A Londra i giornali vogliono ancora vendere qualche copia fra chi non si accontenta della propaganda. Da noi i giornali non fanno nemmeno il minimo sindacale per essere comprati. E il lettore si trova in guerra senza nemmeno sapere perché.
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=46012

Base Nato Mondragone: nome in codice Proto

28 agosto 2013
By sergionazzaro.com
reportage per il mensile Wired settembre 2013

(di Sergio Nazzaro e Ivano Cirillo con il fotografo Massimo Mastrorillo e il supporto medico e logistico del dott. Giovanni Cirillo)   

“Whatever you hear, see and do at Proto, leave it here. Qualunque cosa  sentite, vedete, oppure fate nel Proto, lasciatelo qui”. Il cartello in doppia lingua è un messaggio chiaro, inequivocabile: nessuna informazione deve uscire dalla base antiatomica del CINCSOUTH (Commander in Chief Allied Forces Southern Europe) ovvero del Comandante in capo delle forze alleate del Sud Europa. La base operativa del CINCSOUTH era a Bagnoli, Napoli (dal dicembre 2012 rilocata a Lago Patria, comune di Giugliano), ma in caso di guerra atomica il Comando si sarebbe trasferito nel cuore del Monte Massico, nella provincia di Caserta.

Il cartello con il  divieto è fissato a una parete sotto centinaia di metri di roccia, dove non si distingue il giorno dalla notte. IPEZ – 41°13’24.29?N 13°57’57.75?O 335üNN queste le coordinate della base identificata come Monte Petrino, montagna che sovrasta Mondragone, località di mare in provincia di Caserta.

In realtà la base vera e propria si sviluppa nella montagna alle sue spalle, il Monte Massico, che raggiunge gli 813 metri di altezza. il reportage completo su Wired settembre 2013

qui il video dall’interno della base NATO Proto

le foto di backstage di Sergio Nazzaro durante lo shooting del fotografo Massimo Mastrorillo (World Press Photo 2005)
http://www.sergionazzaro.com/base-nato-mondragone-nome-in-codice-proto

Siria: fallisce tentativo Cameron all’Onu. Verso un attacco dei “volenterosi-guerrafondai”

Siria: fallisce tentativo Cameron all’Onu. Verso un attacco dei “volenterosi-guerrafondai"
È fallito – come prevedibile – il tentativo della Gran Bretagna di far approvare una risoluzione al Consiglio di sicurezza dell’ONU contro la Siria.

L’accelerazione di Londra, basta sulla considerazione che è ‘«inaccettabile» uso delle armi chimiche, si è scontrata contro il fallimento della riunione preliminare dei rappresentanti dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, chiamati ad esaminare la bozza di risoluzione presentata dalla Gran Bretagna sulla Siria. Fatto che ha indotto la Gran Bretagna a rinunciare a convocare in serata una riunione dei quindici.
In precedenza, fonti diplomatiche avevano reso noto che nell’incontro Francia, Gran Bretagna, Usa, Russia e Cina, i rappresentanti di Mosca e Pechino, alleati del governo siriano, avevano lasciato la riunione prima della fine.

La posizione della Russia è che le Nazioni Unite dovrebbero finire le loro inchieste sull’uso di armi chimiche prima che sia convocata qualsiasi discussione su una possibile risoluzione.

Un team di ispettori delle Nazioni Unite sta conducendo un’inchiesta sull’uso delle armi chimiche. Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon ha detto che gli ispettori finiranno il loro lavoro in quattro giorni e che avranno bisogno di ancora altro tempo per studiare il materiale trovato.

L’ambasciatore siriano alle Nazioni Unite ha avvertito che qualsiasi intervento contro Damasco avrebbe delle conseguenze in tutta l’area mediorientale, agitando lo spettro di una situazione di instabilità siile a quella libica e irachena dopo la deposizione di Ghedafi e Saddam Hussein.

Il presidente del consiglio italiano Enrico Letta ha definito «grave» la crisi siriana esprimendo «una secca e netta condanna» per «la decisione criminale dell’utilizzo della armi chimiche» da parte del governo di Assad. «Abbiamo chiesto con grande forza – ha detto Letta – che siano date le risposte necessarie, chiediamo che tutte le conseguenze in termini di punizione rispetto a quanto avvunuto riesca ad essere messo in campo».

Anche Letta, a quanto pare, ha espresso il verdetto prima ancora di essere sicuro che quelle armi chimiche siano state usate veramente dal governo e non dai gruppi terroristi presenti in Siria.

http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/130775

PCN-SPO – Jaffari accuse l’asl

SYRIA COMMITTEES / L’ASL EN ACCUSATION : “D’AUTRES MASSACRES AU GAZ ONT ETE COMMIS”, SELON L’AMBASSADEUR SYRIEN A L’ONU !

 Syria Committees – Comités Syrie /

Avec SANA – PCN-SPO / 2013 08 29 /

http://www.scoop.it/t/pcn-spo

 M. Jaafari a demandé au secrétaire général de l’ONU Ban Ki-moon de prolonger la mission de l’équipe d’experts de l’ONU et a accusé l’ASL et ses djihadistes : “D’autres massacres au gaz ont été commis” …

 L’ambassadeur syrien à l’ONU Bachar Jaafari a affirmé ce mercredi que « des dizaines de soldats syriens avaient inhalé des gaz toxiques » et a demandé à l’ONU d’enquêter sur ces nouveaux incidents “odieux”. M. Jaafari a demandé au secrétaire général de l’ONU Ban Ki-moon de prolonger la mission de l’équipe d’experts de l’ONU, qui est actuellement en Syrie pour enquêter sur une attaque chimique présumée près de Damas datant du 21 août.

 Selon l’ambassadeur, « des dizaines de soldats syriens ont été soignés dans les hôpitaux après des incidents survenus les 22, 24 et 25 août dans les faubourgs de Damas ». Il n’a pas fourni davantage de détails.

 Un porte-parole des Nations unies a indiqué que l’ONU n’avait pas encore reçu de lettre formelle de la part de Damas à ce propos. Il a rappelé que “la priorité” pour les enquêteurs de l’ONU était de tirer au clair l’incident du 21 août dans la Ghouta, à la périphérie de Damas, tout en n’excluant pas qu’ils passent ensuite à d’autres sites. Il a cependant précisé que l’ONU n’avait pas demandé que la période initiale de 14 jours que devait durer la mission d’enquête — et qui expire ce week-end — soit prolongée.

 Les enquêteurs “poursuivent leur travail (…), ils partiront quand ils auront le sentiment d’avoir terminé leur mission”, a-t-il déclaré. La décision de quitter la Syrie “est entre les mains du chef de l’équipe”, le Dr Aake Sellström. Les experts des Nations unies ont besoin de quatre jours pour achever leur travail sur place, a déclaré mercredi le secrétaire général des Nations unies, Ban Ki-moon.

 DEJA LE 27 AOUT JAFFARI ACCUSAIT L’ASL …

 Le délégué de la Syrie auprès de l’ONU, Bachar al-Jaafari, avait affirmé déjà ce 27 août que tout ce qui se passe dans la région a pour titre “l’intérêt d’Israël”, ajoutant que chacun qui contribue à l’agression contre la Syrie sert seulement les intérêts israéliens. “Beaucoup de données confirment que ce sont les gangs terroristes armées qui ont utilisé l’arme chimique dans le but d’entraîner une intervention militaire extérieure en Syrie”, a assuré al-Jaafari dans une interview la nuit dernière avec la chaîne al-Ikhbaria al-Souria.

 Il s’était interrogé: “Quel intérêt a le gouvernement syrien dans l’usage de l’arme chimique au temps où l’équipe d’enquête internationale se trouve à Damas?”. Il avait encore précisé que l’Occident ne veut pas savoir qui avait utilisé l’arme chimique car il le connaît, mais il veut entraîner une intervention étrangère en Syrie. Il avait estimé, à cet effet, que les informations véhiculées par les médias sur les préparatifs d’une agression contre la Syrie visent à exercer des pressions sur celle-ci pour en avoir des concessions.

 Il notait aussi que les victoires réalisées par l’armée arabe syrienne sur le terrain avaient terrifié ceux qui pariaient sur l’équilibre entre le gouvernement et les gangs terroristes armés et c’est pour cela qu’ils ont provoqué le dossier chimique “qui est très sensible”.

 Al-Jaafari avait fait savoir, en outre, que ce qui se passe dans les couloirs de l’ONU était une tentative saoudienne de faire passer un projet de résolution contre la Syrie au sein de l’Assemblée Générale de l’ONU, soulignant que cette tentative est l’indice de l’ampleur de l’implication des preneurs de décision saoudiens dans l’attisement de la crise en Syrie.

Il a critiqué, d’autre part, certains pays européens et le gouvernement turc qui violent les résolutions du conseil de sécurité sur l’interdiction de des armes prohibées et permettent à aux groupes terroristes de faire enter l’arme chimique en Syrie.

 CHINE ET RUSSIE FONT L’IMPASSE SUR LA SYRIE À L’ONU

 Bachar Jaafari s’exprimait pour la seconde fois ce 28 août au moment où les ambassadeurs des cinq pays membres permanents du Conseil de sécurité discutaient à huis clos d’un projet britannique de résolution qui justifierait une frappe militaire contre le régime syrien.

 Les ambassadeurs russe et chinois ont quitté la salle où se tenaient ces consultations à huis clos au bout d’une heure et quart.  Les membres permanents du Conseil de sécurité ne sont pas parvenus ce 28 août 2013  à s’accorder sur une résolution britannique justifiant une action armée en Syrie, Londres assurant qu’elle n’aurait pas lieu avant que les résultats de l’enquête de l’ONU soient connus. La ligne de fracture entre ces cinq pays – Chine et Russie d’un côté, France, Royaume-Uni et États-Unis de l’autre – reflète fidèlement les positions de chacun sur le conflit.

 Les ambassadeurs russe et chinois ont quitté la salle où se tenaient ces consultations à huis clos au bout d’une heure et quart. Les représentants des trois autres pays sont restés un peu plus longtemps mais sont sortis sans faire de déclaration.

Selon le gouvernement britannique, le texte devait autoriser “toutes les mesures nécessaires en vertu du chapitre VII de la Charte de l’ONU pour protéger les civils contre les armes chimiques” en Syrie. Ce chapitre prévoit des mesures coercitives pouvant aller jusqu’à une opération militaire. Mais pour le chef de la diplomatie russe Sergueï Lavrov, une frappe provoquerait une “déstabilisation supplémentaire de la situation”, tandis que l’Iran, autre allié de Damas, a jugé qu’une action militaire “serait un désastre pour la région”.

 Peu de temps après la fin de la réunion, le département d’État a fait savoir qu’il ne voyait “aucune issue possible” au projet britannique en raison de l’opposition de la Russie.

 SANA / PCN-SPO

 http://www.syria-committees.org/syria-committees-lasl-en-accusation-dautres-massacres-au-gaz-ont-ete-commis-selon-lambassadeur-syrien-a-lonu/

ELAC affrontements tribaux en Libye

ELAC Website / TRIBAL CONFRONTATION: LIBYA SINKS INTO CHAOS

 Luc MICHEL for ELAC & ALAC Committees /

With AFP – ELAC Website / 28 August 2013 /

http://www.elac-committees.org/

https://www.facebook.com/elac.committees

 “Libya: 4 killed in tribal clashes” is AFP headline on August 24, 2013.

“The clashes between the Ouerchefana tribe and the City of Zauiyah result in four dead and several wounded and fighting is still ongoing.”

 I know Zawiya (or Zauiyah), in the western suburbs of Greater Tripoli. I hold there the Sixth Congress of the MEDD-RCM, in early February 2011, a few days before the events that destroyed the prosperous Jamahiriya. The last RCM forum and of former Libya. Zawiya was a cheerful and modern city of 150,000 inhabitants. A peaceful municipality expanding. But also a stronghold of Islamists in some neighborhoods, tolerated in the conflict between the statist socialists and the liberals, who, exactly, repeatedly were allies of these Islamists. Announcing the future configuration of the NTC in Benghazi.

 I described from August 2012 the Somaliazation of post-NTC Libya made ​​in NATO (1), its long descent into chaos. There is the beautiful story, the storytelling of the NATO spin doctors or BHL. And there is the reality of a Libya in chaos behind the media lies and propaganda, a new Somalia on the Mediterranean …

 TRIBAL CONFRONTATIONS

 Here are now the media of NATO, which are forced to reveal the reality of this somaliazation of Libya. “Clashes erupted Thursday evening between members of the Ouerchefana tribe and inhabitants of the city of Zauiyah (west of Tripoli) resulting in four dead and several wounded,” said Saturday night Libyan puppet Prime Minister Ali Zeidan.

“The clashes between the Ouerchefana tribe and the City of Zauiyah resulted in four dead and several wounded and fighting is still ongoing,” said Mr. Zeidan in a press statement.

 Note that the grid of tribal reading – see the end of this introduction – does not explain the situation in Libya. And during the Gaddafi years (1969-2011), Libya was developed and urbanized. An educated urban population had distanced itself from the tribes. And today this distance led to clashes between citizens and gangs and militias from tribes revitalized by the puppet NATO government policy and also the influence of Islamist factions.

 It is not only the leadership of Colonel Gaddafi that united the components of the Libyan society. But also the institutions of the Jamahiriya and its direct democracy. And also economic prosperity, social welfare, civil peace. The NATO war of aggression put a stop to it. Poverty, economic disaster, the total collapse of the Jamahiriyan institutions and central government, including the Army, insecurity and violence, all this has led to violence and vigilante justice. Libya today is a chaotic Farwest without sheriff.

 THE USE OF A POWERLESS ARMY

 According to Ali Zeidan, “contacts have been established by the President of the General National Congress (GNC), the highest political and legislative authority in the country – which usurps the name of the General People’s Congress, the central institution of direct democracy under Gaddafi – Nouri Abousahmein, the Minister of Defence and the Chief of the military Staff with both parties’, which led to the sending of army troops to intervene between the belligerents “We hope. both sides to stop the fighting so that such an interposition force can be deployed on the ground, “said Ali Zeidan who lamented about “the easiness of the use of arms by citizens (…) whatever the reasons “(sic).

 Several sources have told AFP that “the conflict broke out Thursday night when a Ouerchefana armed group attacked a medical center near Zauiyah, killing two people and abducting another. Zauiyah gunmen went into the stronghold of the Ouerchefana tribe to release the kidnapped man and apprehend the attackers, which inflamed the situation,” say these sources.

 Since the fall of the Jamahiriya in October 2011, several deadly clashes took place between tribes, particularly in the south and west of Libya, due to various historical quarrels or for the control of smuggling on the border. Which has made ​​its appearance since 2011, further amplified by the traffic of radical Islamist groups from the Sahel. For which the Libyan desert has become an area of withdrawal.

 The analysis of the AFP – that confirms mine with one year delay – is clear: “The abundance of weapons in circulation and the existence of poorly controlled stocks, coupled with the inability of the new authorities to form an army and police forces able to impose order in the country, have contributed to the resurgence of violence in Libya in recent days”.

 GENERAL REGRESSION IN COMPARISON WITH GADDAFI’S LIBYA

 Since the invasion and occupation of Libya in 2011, a lot of nonsense was written on the Jamahiriya. Reduced, to justify Western aggression, to a non-state based on tribal bases. It is confusing the result of the invasion of NATO and the Somaliazation of Libya with the regime set up by Gaddafi from 1969 to 2011.

 The ideological bases of the Jamahiriya, of the institutions of the Libyan Direct Democracy, they are not as wrote in 1985 the magazine GEO “Marx and Allah.” But there, we are already  far away from the tribalized non-state of the NATO media! These bases, that’s the French Jacobinism. That revolutionary of Robespierre and the First Paris Commune, that of 1792-94. Libyan Direct Democracy largely mirrors the experience of Direct Democracy of the First Paris Commune (1792-1794) and the Committee of State Security . References are public and numerous to the revolutionary government of Robespierre (2).

 The Jamahiriya was an ideological state (3), with politics organized around an advanced experience of Direct Democracy, with meetings and discussions at all levels – from neighborhoods to the “General People’s Congress” (which replaced the Parliament) , through the 30 municipalities, the SABHIAHS – with organized political executives, the “Revolutionary Committees”. A pilot experiment followed in other countries, for example in Venezuela (4).

This in addition to a socialist economy, and a protective and redistributive social state and a state-controlled economy.

From all this, there is nothing left.

 AWAY FROM THE “LIBERAL DEMOCRACY”: THE U.S. STRATEGY OF CHAOS

 Chaos in Libya. Which resulted chaos in the Sahel, Mali. Before that in Syria. Along the model of Somalia, exploded, divided, ruined.

And if that was one of the options planned by Washington and its Zionist ally for the “Greater Middle East”? A “Greater Somalia” where U.S. imperialism in economic and financial bankruptcy, can still inexpensively dominate the trade routes and plunder the resources … This is my analysis from the premise of the so-called “Arab Spring”.

 Unlike most, I have seen it happen and announced it from Tripoli precisely (5), and long before (6). Chaos as the future for Libya and not an impossible “liberal democracy”, chaos and “Somaliazation” both as a means and a goal!

 Luc MICHEL

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 (1) Read: Luc MICHEL, WHERE IS LIBYA GOING TO? FROM THE COMEDY OF THE PSEUDO-DEMOCRACY TO SOMALIAZATION…

On http://www.elac-committees.org/2012/08/28/elac-alac-luc-michel-where-is-libya-going-to-from-the-comedy-of-democracy-to-the-somaliazation-2/

 

(2) The role played by Muammar Gaddafi in the Libyan institutional system corresponded closely – what nobody seemed to see – to that ROBESPIERRE played between the Commune and its sections, the Convention, the people of Paris, the Club of the Jacobins and the Committee of State Security. Both inspiring and ideologue, spokesman and supreme arbiter.

For whom is a familiar of the Jamahiriyan Libyan system and its actual operation, the presentation by François FURET of the role of Robespierre in power from 1793 to Thermidor, is inevitably reminiscent of that played by Gaddafi, the Leader of the Revolution, in Libya: “He carries an extraordinary syncretism between the two democratic legitimacy. Idol of the Jacobins (…) He is the only one who has mystically reconciled direct democracy and the principle of representative, by settling on top of a pyramid of equivalences which his word guarantees, day after day, the maintenance. He is the people in the sections, the people at the Jacobins, the people in the national representation, and it is this transparency between the people and all places where people speak in his name – starting with the Convention – that we must constantly establish, manage, build, as the condition of legitimacy, but also as its first duty. “

 

(3) Luc MICHEL, PENSER EN CONTINENTS ! POUR UNE PHILOSOPHIE DE L’ACTION ! POUR UNE MISE EN ACTION DE LA PHILOSOPHIE : CHANGEONS LE MONDE ! (THINKING IN CONTINENTS! FOR A PHILOSOPHY OF ACTION! A CALL FOR ACTION OF PHILOSOPHY: CHANGE THE WORLD!), Speech on behalf of the Delegations of the European Continent, the Opening Meeting of the First World Assembly of the “International Association of Supporters of the Green Book” (ASIPALV), Tripoli , Libya, October 25, 2009.

See on the MEDD-RCM website: http://middd.free.fr/accueil.htm

 (4) Interview of Luc MICHEL (in French and Arabic) on the international Radio “LA VOIX DE L’AFRIQUE”, Tripoli, Libya, March 1st 2007.

Listen in streaming on : http://midd.free.fr/accueil.htm

 (5) The one and only analysis announcing the events of Libya (coup on 15-17 February 2011) and Syria (March 2011) before their launching by the U.S. and NATO:

PCN-TV / February 6, 2011: LUC MICHEL ANNOUNCES FROM TRIPOLI THE WESTERN AGGRESSION AGAINST SYRIA AND LIBYA!

http://www.elac-committees.org/2011/08/08/february-6-2011-luc-michel-announces-from-tripoli-the-western-aggression-against-libya-and-syria/

and

 (6) My analysis from 2003 …

THE AMERICANO-ZIONIST AGGRESSION IS A IDEOLOGICAL WAR AGAINST THE ARAB NATIONALISM : AFTER BAGHDAD, DAMASCUS AND TRIPOLI ARE ON THE FRONT LINE !

On: http://www.pcn-ncp.com/editos/en/ld-031007.htm