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La questione africana

2 febbraio, 2013 Samir Saran Africa

La questione africana

Con l’imminente passaggio della presidenza del BRICS dall’India al Sudafrica vi è un fermento di attività nelle capitali dei paesi che formano il suddetto gruppo, inclusa la visita di una delegazione sudafricana a Nuova Delhi. Mentre sono in corso delle discussioni riguardanti il passaggio della presidenza, il punto centrale delle questioni rimane l’agenda dei paesi BRICS.

Se i recenti colloqui con alcuni studiosi sudafricani possono rappresentare un’indicazione, la prossima presidenza BRICS potrà essere condizionata da un forte impulso a voler rappresentare l’intera Africa.
In due conferenze tenutesi in Cina, l’intervento dei delegati sudafricani su questioni relative al BRICS ha posto un’importante attenzione nei confronti dell’Africa, delle problematiche che attualmente riguardano l’Unione africana e il Continente in generale.
Nel periodo che precede il summit 2013 del BRICS sembra che il paese sudafricano da solo stia tentando di riscoprire e rappresentare, in maniera unitaria, la voce dell’intera Africa. Tale scenario ha sollevato diverse critiche e risulta essere difettoso per molti aspetti e, inoltre, potrebbe anche compromettere i progressi finora compiuti.

Il primo problema è inerente al rischio soggettivo e morale. Il Sudafrica non deve considerarsi come il portavoce dell’Africa nel BRICS. Sarebbe presuntuoso, e un certo numero di paesi africani potrebbe presentare delle obiezioni a riguardo. E solamente l’Africa necessita di intessere relazioni con i paesi BRICS? Anche l’Asia Meridionale meriterebbe la stessa attenzione, visto che qui si registra un alto tasso di povertà e con un elevato numero di sfide legate allo sviluppo e a questioni di carattere sociale. In tal senso, l’India potrebbe rappresentare la voce dell’Asia Meridionale e, quindi, dell’intero subcontinente? Sicuramente alcuni paesi dell’Asia Meridionale si opporrebbero ad una simile situazione. La stessa questione si può dire per quanto riguarda il Brasile e il Sudamerica, la Russia e l’Eurasia, la Cina e l’Asia Orientale. Questo ruolo da ambasciatori per le rispettive grandi regioni risulta essere pericoloso e può gravare sul ruolo del B RICS.

D’altra parte quasi tutti i membri del BRICS hanno rilevanti impegni bilaterali con il Continente africano. Mentre la Cina è un recente partner di diverse nazioni africane, l’India ha sia antichi legami di civiltà sia rapporti stabiliti più recentemente. Molti indiani, infatti, si stabilirono in Africa; l’India è stata tra i paesi che hanno mantenuto nei paesi africani il più alto numero di forze di pace; e, soprattutto, le imprese indiane, proprio come la loro controparte cinese, hanno mostrato un crescente interesse per il Continente.
Anche il Brasile possiede un discreto numero di sostenitori nell’Africa lusofona. Le immense risorse e le infrastrutture poco sviluppate che caratterizzano l’Africa hanno attirato il Brasile, il quale ha mostrato un forte interesse commerciale verso il Continente. Quindi, ritornando alla premessa, può il Sudafrica rappresentare gli interessi dell’intera Africa?

Il secondo punto debole dell’espressione il “Sudafrica per l’Africa” è che questa non collima con la ragione che ha portato ad includere il Sudafrica nel BRICS. Solo un ingenuo può attribuire la responsabilità dell’Africa al Sudafrica.
È innegabile che uno dei principali motivi che ha favorito l’inclusione del Sudafrica nel BRICS è stato quello di avere all’interno del gruppo una voce dal Continente, ma questa voce deve parlare soltanto per sé. Il Sudafrica rappresenta un’economia emergente, la quale offre un unico punto di vista e, in più, aggiunge da sola valore al BRICS. È controproducente per un piccolo gruppo consentire l’adesione di un nuovo paese per mezzo di una delega.

Il terzo e più importante punto debole della suddetta espressione è la mancanza di valutazione degli obiettivi reali del BRICS. È indiscutibile che il presupposto di questo gruppo sia quello di porsi come alternativa alla governance globale rappresentata dagli operatori storici dell’emisfero occidentale. Il BRICS non è, e non deve divenire, un altro “sindacato” o una voce dell’”opposizione globale”. Esso è, invece, un gruppo che permette a queste cinque nazioni che ne fanno parte di avere un peso collettivo e di cambiare, tramite il loro impegno, le regole, vecchie e nuove, partecipando al “tavolo globale”. C’è molto in gioco. Il mondo è in continuo mutamento e la governance può essere pensata in maniera differente, ridefinita e rinegoziata. Il BRICS consente ad ogni paese membro di esercitare una rilevante influenza nel dialogo con i paesi occidentali. Questa deve rimanere la priorità del gruppo.

È ora che i paesi BRICS si pongano delle importanti domande. Le risorse e il tempo che ogni nazione dedica al forum dovranno essere dedicati alle questioni regionali come quelle importanti riguardanti l’Africa? Le tensioni e le necessità dell’Asia Meridionale possono essere una priorità? Sarà produttivo per il BRICS prendere parte alle problematiche concernenti il Mar Cinese Meridionale? Oppure il BRICS, essendo un gruppo di economie emergenti che partecipano attivamente al futuro globale, dovrebbe rimanere attivo sull’unico obiettivo di creare una piattaforma volta a dialogore significativamente con tutti i paesi sviluppati e in via di sviluppo su questioni di importante rilevanza?

Non si può negare che il Sudafrica rimarrà, nel prossimo futuro, l’economia principale dell’intero Continente. Inoltre, ha una posizione geografica molto strategica, poiché rappresenta, secondo alcuni, il punto nevralgico fra l’America Latina e l’Asia. Tutto ciò conferisce al Sudafrica un peso di gran lunga superiore rispetto al suo apparato militare ed economico.
Il Sudafrica da solo completa il BRICS. Con l’avvicinarsi del prossimo summit, il paese deve condurre con urgenza una strategica e realista rivalutazione di ciò che vuole ottenere dal BRICS rispetto a ciò che gli viene offerto.

(Traduzione dall’inglese di Marcella La Cioppa)

 

NOTE:

Samir Saran è Senior Fellow e vice-presidente dell’Observer Research Foundation, Delhi.

 



http://www.geopolitica-rivista.org/20281/la-questione-africana/

 

TV RUSSA DENUNCIA LA TIRANNIA FINANZIARIA

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 TV RUSSA DENUNCIA LA TIRANNIA FINANZIARIA


Il monumentale articolo di David Wilcock del 16 di Dicembre 2012, che consigliamo a tutti di leggere per conoscere gli incredibili retroscena dei depositi d’oro e di valute dietro alle economie dello scacchiere mondiale è confluito in una serie di trasmissioni su REN TV, una emittente russa mainstream, con più di 120 milioni di spettatori, molti dei quali nell’area attorno alla capitale, Mosca.

Il primo dei documentari della serie, montato in modo serrato ed avvincente, mostra contenuti in grado di shockare la maggioranza delle persone, denunciando apertamente con toni mai visti in TV il governo occulto che tira le fila della finanza mondiale. L’assenza di sottotitoli in altre lingue rende di non facile fruizione i contenuti visto che l’audio è in lingua russa, ma il tono e le immagini comunicano inequivocabilmente l’impatto che una tale trasmissione ha potuto avere sulla platea.

Nelle note finali di presentazione del video postato in seguito su youtube non ci sono mezzi termini:

“Come risparmiare denaro nella crisi e anzi come aumentare il proprio, perché nel cuore di ogni crimine capitale, la verità su come la famiglia Rockefeller è diventata ricca e l’autentica storia dello sviluppo dei più ricchi oligarchi in Russia, perché combattono due delle famiglie più ricche del pianeta, perché effettivamente hanno iniziato due guerre mondiali e perché vogliono la terza. Un nuovo sguardo sulla storia e la verit à sulla cospirazione sensazionale dei ricchi contro l’umanità”.

Fonte:
Vedi:

 



http://www.altrogiornale.org/news.php?item.8342.7

 

Usa, Hagel: fermare Iran per difendere Israele

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Usa, Hagel: fermare Iran per difendere Israele

  Washington – Iran e Israele sono in cima alla lista dei problemi di cui dovra occuparsi il neo segretario alla Difesa degli Usa, Chuck Hage.

Nel suo discorso al senato, i nomi di Iran e Israele sono stati menzionati, rispettivamente 144 e 166 volte. “Dobbiamo fermare il programma nucleare iraniano”, ha detto. Durante le audizioni davanti alla commissione per i Servizi armati del Senato, Hagel che era stato criticato per le sue posizioni per lo meno critiche verso Israele, ha cercato di assicurare la potente lobby ebraica negli Stati Uniti attaccando piu’ volte l’Iran: “Sono d’accordo con il presidente sull’Iran, dobbiamo agire in anticipo e fermare la proliferazione nucleare dello Stato”, e “Per fermare l’atomica dell’Iran ogni opzione e’ sul tavolo”. E poi di Israele, l’ex senatore Repubblicano definendolo “amico e alleato” ha ribadito che “Mi impegno a garantire il ruolo di Israele in Medioriente”. L’ex senatore del Nebraska aa dovuto anche affrontare domande scomode sulle posizioni espresse in passato su Iraq. Nel 2007 parlando dell’invasione in Iraq aveva detto: “Dicono che non combattiamo per il petrolio. Invece e’ ovvio che e’ cosi’. Parlano dell’interesse nazionale dell’America. Di cosa diavolo pensate che parlino? Non siamo certo li’ per i fichi”. Questa frase non era piaciuta soprattutto ai membri del suo partito che oggi potrebbero fargliela pagare. Hagel e’ stato anche interrogato sull’Afghanistan e sull’entita’ delle forze militari (le cosiddette “forze residue”), che rimarranno sul territorio fino al 2014. “Il presidente Obama non ha preso una decisione sul numero delle forze che rimarranno”, ha detto Hagel, che poi ha aggiunto: “Io non sono stato incluso in tali discussioni, quindi non lo so”.

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Israele: rivelazione choc, ‘i nostri militari a fianco di quelli americani in Iraq ed Afghanistan’

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Israele: rivelazione choc, 'i nostri militari a fianco di quelli americani in Iraq ed Afghanistan'

 

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WASHINGTON (IRIB) – L’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti Micheal Oren ha ammesso che le forze militari israeliane sono presenti a fianco di quelle americane in Iraq e in Afghanistan.

Secondo l’IRIB, Oren che parlava al Centro per la Diplomazia della University of Southern California (USC) ha ricordato: “L’alleanza militare tra Stati Uniti e Israele è una delle più ferree che gli Usa abbiano mai stretto con una nazione straniera e comprende anche la cooperazione negli affari di intelligence”. Nel caso le affermazioni di Oren venissero confermate, verrebbe a galla un qualcosa di sicuramente molto fastidioso per le popolazioni di Iraq e Afghanistan che per anni hanno subito la presenza di militari anche israeliani senza nemm

GB: video choc, rabbino proibisce a vittima abusi sessuali di esporre denuncia

GB: video choc, rabbino proibisce a vittima abusi sessuali di esporre denuncia

LONDRA (IRIB) – I rabbini della comunita’ ebraica britannica proibiscono ai minori vittime di abusi sessuali ed alle loro famigliare di perseguire attraverso la giustizia gli autori degli abusi sostenendo che cio’ e’ contrario alla volonta’ della religione.

Ripreso di nascosto dal programma di Channel 4 della Gran Bretagna, il rabbino capo degli ebrei ortodossi britannici, Ephraim Padwa, dice ad un fedele che si e’ rivolto a lui di non andare dalla polizia per denunciare abusi sessuali subiti da minore; il rabbino dice che cio’ e “mesira”, in lingua ebraica “proibito”.

Il programma ha spiegato che in precedenza lo stesso Padwa aveva proibito allo stesso modo ad un padre di denunciare abusi subiti da suo figlio.

Bahrain, principessa e torturatrice

Bahrain, principessa e torturatrice

ROMA (NENA NEWS) – Principessa e torturatrice, un doppio ruolo per Sheikha Noura bint Ibrahim al-Khalifa, 29 anni, appartenente alla casa reale sunnita che domina con il pugno di ferro il il Bahrain.

La principessa, che è anche un alto ufficiale delle forze di polizia, dovrà affrontare un processo per aver aggredito e torturato due medici, allo scopo di costringerli a confessare, durante le proteste contro la monarchia del 2011 e per aver anche per aggredito Aayat al-Qormozi, una giovane poetessa attivista dell’opposizione sciita.

Secondo l’accusa la principessa-poliziotta usò le scosse elettrice contro al Qormozi mentre quest’ultima si trovava in prigione per aver preso parte a manifestazioni non autorizzate. Sheikha Noura bint Ibrahim al-Khalifa nega di aver praticato la tortura.

Il Bahrain è in continuo fermento, con la maggioranza sciita della popolazione che chiede riforme politiche ed uguaglianza piena con la minoranza sunnita che controlla il paese grazie alla dinastia degli al Khalifa.

Nonostante gli oltre 80 morti fatti dalla repressione (secondo i dati dell’opposizione) e le numerose condanne a pesanti pene detentive nei confronti dei dissidenti, la monarchia bahranita continua a godere di una sorta di immunità internazionale grazie all’alleanza militare che mantiene con gli Stati Uniti e l’Occidente. A Juffair, adiacente alla capitale Manama, è presente una base della V Flotta statunitense che pattuglia il Golfo.

Re Hamad bin Isa al Khalifa è anche un accanito nemico dell’Iran che accusa di fomentare la rivolta nel suo paese e mantiene una stretta alleanza con l’Arabia saudita.


http://www.stampalibera.com/?p=59438

 

Processo ai NO TAV. Gli imputati abbandonano l’aula. Carica della polizia [VIDEO]

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Torino, aula bunker carcere delle Vallette.

da Notav.info

L’udienza di stamane presso l’aula bunker del carcere delle Vallette a danno dei 52 No Tav per i fatti del 27 giugno e del 3 luglio ha visto, a pochi minuti dall’inizio, l’abbandono dell’aula da parte degli imputati/e a seguito di un comunicato letto nonostante le proteste del giudice.

Ecco il comunicato che  riporta le ragioni delle protesta: “La scelta di spostare il processo in questa aula bunker è in sintonia con l’ondata repressiva sostenuta e legittimata dalla campagna mediatica finalizzata a demonizzare il movimento NO TAV, tentando di indebolirlo e isolarlo dalle lotte che attraversano il paese. Trasferendo la sede del processo voi state tentando di rinchiudere la lotta NO TAV nella morsa della “pericolosità sociale” e delle emergenze. Noi invece, rivendichiamo le pratiche della lotta ribadendo le ragioni che ci spingono a resistere contrastando chi vuole imporre il Tav militarizzandola valle con le conseguenti devastazioni umane, sociali e ambientali. Le nostre ragioni restano vive, e la vostra scelta di trascinarci in questa aula bunker non ci impedirà di portarle avanti. Per questo oggi scegliamo di abbandonare tutte/i quest’aula, lasciandovi soli nel vostro bunker. Giù le mani dalla Valsusa! Ora e sempre Resistenza!”

Mentre imputati e pubblico stavano uscendo dal complesso delle Vallette, la polizia ha chiuso i cancelli impedendo così ad alcune decine di No Tav di raggiungere l’uscita (la motivazione pare essere che il giudice abbia chiesto alla polizia di identificare chi aveva letto il comunicato). A fronte delle conseguenti e legittime proteste, la polizia non ha esitato a caricare il presidio. Qui di seguito il video:

Avevamo già più volte ribadito come la decisione di spostare il processo in aula bunker, riaperto dopo vent’anni solo per i No Tav, abbia un chiaro intento intimidatorio e di criminalizzazione del movimento agli occhi dell’opinione pubblica.

Mentre la carta stampata continua a produrre quotidianamente articoli che denigrano il movimento e millantano grandi lavori di avanzamento dell’opera (cosa che non corrisponde al vero), la risposta quest’oggi degli imputati e di tutto il movimento No Tav spedisce, per l’ennesima volta, indietro al mittente tutte le accuse e trasforma  un giorno che sarebbe dovuto essere di ordinaria repressione in un’occasione di lotta.

Ricordiamo inoltre che due giorni fa sono scattate altre due misure cautelari (a seguito delle decine di misure emesse per lo stesso procedimento a inizio dicembre) a danno di due giovani che lo scorso agosto avevano partecipato all’occupazione della Geomont, ditta responsabile della devastazione della valle!

 

Mar Tirreno: trivellano il vulcano Marsili

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di Gianni Lannes

A nord delle isole Eolie, al largo delle coste di Calabria e Sicilia, si staglia sotto il fondo del mare, il più grande vulcano d’Europa, ma non si vede perché è completamente sommerso da 500 metri d’acqua. Si innalza per  3 mila metri: è largo 50 chilometri ed è lungo 30. Secondo l’intrattenitore televisivo Piero Angela«è un’ottima sorgente di energia geotermica».

Tant’ è che il Ministero dello Sviluppo Economico ha conferito il 29 settembre 2009 alla Eurobuilding Spa un permesso di ricerca esclusivo per fluidi geotermici a mare sull’area del Marsili: il programma delle attività prevede in primo luogo la realizzazione di un monitoraggio completo di tale struttura, utilizzando le metodologie e le tecnologie più innovative. Su questo programma la società con sede legale a Servigliano in provincia di Ascoli Piceno, ha già ottenuto una valutazione positiva dalla Direzione Generale per la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale ) del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. In sostanza, lo Stato italiano ha escluso per decreto la valutazione di impatto ambientale.

Insomma, una follia legalizzata che potrebbe causare disastri irreparabili. Eppure, per mera sete di profitto economico i padroni del vapore procedono alla perforazione.Pochi mesi dopo, il 28 aprile 2010, il governo Berlusconi getta fumo negli occhi nell’imbambolata opinione pubblica. “Vulcani: sono 12 i sommersi”. Il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, ha firmato oggi una ordinanza di Protezione civile che darà il via a un piano di monitoraggio subaqueo di dodici vulcani sommmersi, nel mar Tirreno e nel canale di Sicilia. Lo ha annunciato il Capo Dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, in una conferenza stampa nella sede dell’Associazione stampa estera a Roma. Si tratta di un attività che non ha precedenti nel mondo. “Noi dobbiamo alzare il velo su questi vulcani sommersi che non vediamo – ha sottolineato Bertolaso – e cominciare a localizzarli esattamente. Dobbiamo vederli, toccarli, capirne i comportamenti”. Tra questi, ci sono il Vavilov e il Marsili: quest’ultimo è il vulcano con la superficie sommersa tra i più grandi al mondo. E’ necessario studiarli, per prevenire i rischi di possibili tsunami e poi porre in atto piani di prevenzione.

Bertolaso, ha citato il caso Stromboli, un vulcano alto quanto l’Etna (per due terzi è sommerso) che oggi è “uno dei vulcani più sorvegliati al mondo”. Il 30 dicembre 2002, il distacco di una parte in mare, a una profondità di 2000 metri, provocò uno tsunami “che non fu di poco conto”. Ci furono onde alte quanto il maremoto del 28 dicembre 2004 nel Sud-Est asiatico. Non ci furono conseguenze sulle persone, a parte un ferito lieve, solo perchè era inverno “Se lo stesso evento si fosse verificato in piena estate – ha sottolineato Bertolaso – il bilancio sarebbe stato sicuramente ben più pesante”: una decina o anche forse un migliaio di vittime con l’isola e le spiagge della sosta siciliana affollate di bagnanti e raggiunte dall’onda anomala.

“Per fortuna – ha detto Bertolaso – è avvenuto a dicembre”. Il progetto di monitoraggio si avvarrà anche della consulenza di esperti internazionali di vulcanologia e della comunità scientifica.

La scoperta dell’acqua calda!

Annuncio Eurobuilding«Entro il 2012 potrà essere realizzato il primo pozzo geotermico offshore della storia. I numerosi vulcani presenti nel Tirreno meridionale – al largo delle coste siciliane, calabresi e campane – sono enormi sorgenti di calore; l’acqua marina che s’infiltra al loro interno si surriscalda (può raggiungere temperature di 400° C e pressioni superiori a 200 bar) e acquista un potenziale calorifero che può essere trasformato in energia elettrica, paragonabile a quello generato dalle più grandi centrali geotermiche mondiali o ad impianti nucleari di media taglia. Il Cammino del progetto “Marsili” si comprende di tre fasi:  Esplorazione, Perforazione, Produzione.  Il Mediterraneo, e più precisamente il Mar Tirreno sud-orientale è sede di un importante distretto vulcanico, sottomarino, il Marsili, che può diventare la prima importante fonte di approvvigionamento di energia geotermica offsh ore della storia, aprendo la strada ad una nuova, pulita ed inesauribile fonte di energia. La società italiana Eurobuilding spa e il gruppo di ricerca da essa costituito e finanziato, che comprendente i più importanti Organismi di Ricerca del settore e precisamente: l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – INGV; l’Istituto per la Geologia Marina del CNR-Ismar, l’Università di Chieti – Centro di Ricerche sperimentali per le geotecnologie ed il Politecnico di Bari, hanno affrontato dal 2005 ad oggi una sfida scientifica e tecnologica unica a livello mondiale, con l’obiettivo finale di produrre energia dal primo campo geotermico a mare, ubicato nell’area del Marsili. La perforazione dei pozzi esplorativi è la fase finale di ogni programma di esplorazione ed è il solo metodo che permette di definire con certezza le caratteristiche di un serbatoio geotermico e di valutarne il potenziale. L’attività di perforazione verrà sv iluppata attraverso una struttura superficiale di supporto (piattaforma semisommergibile,drilling ship). Profondità di attacco tra 500 e 1000 m non costituiscono un problema per l’utilizzo di tubaggio di raccordo con la testa pozzo (riser). Tale obiettivo sarà perseguito attraverso la definizione di una campagna oceanografica, da realizzarsi entro il 2011, propedeutica alla realizzazione del primo pozzo geotermico offshore mari realizzato, previsto per il 2012. La produzione di energia elettrica, con il supporto di una piattaforma multifunzionale offshore, dotata di tutte le strutture necessarie alla perforazione e alle unità di produzione di energia elettrica, sarà possibile entro il 2015. In una struttura delle dimensioni del vulcano Marsili si attendono decine di milioni di m3 di fluidi geotermici da avviare a produzione elettrica, con una ricarica praticamente continua (questo elemento è molto importante perché permette di sfruttare tutte le potenzialit del campo geotermico senza problemi di abbassamento del livello dei fluidi che, invece, si incontrano nei campi onshore). In questo modo sarà possibile installare una capacità produttiva di almeno 800 MWe, tale da raddoppiare l’attuale potenza elettrica nazionale proveniente da fonte geotermica. L’investimento complessivo per opere e infrastrutture connesse a tale obiettivo è stimato in circa 2 miliardi di euro. Nell’area di mare oggetto del Permesso di Ricerca non risultano zone soggette a vincoli di tutela biologica, naturalistica e archeologica. L’area non esercita alcuna influenza sul regime dei litorali, né sulla fruizione turistica delle aree costiere, inclusi gli aspetti paesaggistici. Inoltre, le attività di esplorazione geofisica e geochimica del campo geotermico del vulcano sottomarino Marsili non sono invasive e non comportano alcun impatto sull’atmosfera e sull’ambiente idrico. Relativamente alle attività di perforazio ne geotermica non si prevedono impatti tali da creare modificazioni permanenti all’ambiente, considerata anche la breve durata delle operazioni previste».

Allarme inascoltato“Pericolo tsunami nel Tirreno”: geologo lancia l’allarme, “il vulcano Marsili si è risvegliato”. A quanto rilevato la sua attività si è ridestata, ed ora la preoccupazione è per una catastrofe che potrebbe originarsi da una sua eruzione e conseguenti eventi franosi sui suoi versanti, onda anomala che colpirebbe le coste meridionali che si affacciano sul Tirreno, appunto.

È stato il professor Franco Ortolani, direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio ed ordinario di Geologia presso l’università Federico II di Napoli, a notare questa attività e a lanciare l’allerta. Chiaramente è importante, pur dedicando molta attenzione a ciò che avverrà nel Marsili, evitare facili allarmismi: come ha dichiarato lo stesso Ortolani è fondamentale organizzare, nel più breve tempo possibile, dei ‘sistemi di difesa dei litorali‘. Ortolani dà un’idea di come si realizzano tali sistemi mediante uno studio approfondito pubblicato sul Portale Meteo del Mar Mediterraneo. Secondo l’idea del professore, si potrebbero sfruttare le isole dell’arcipelago delle Eolie come delle vere e proprie ‘sentinelle’, che possano preannunciare con un tempo sufficiente all’organizzazione l’arrivo dell’onda anomala. Questo studio è stato definito dal professor Ortolani in seguito al marem oto verificatosi il 30 dicembre del 2002, e che aveva colpito Stromboli, le isole nelle vicinanze e anche le coste della Sicilia vicino a Milazzo e quelle campane di Marina di Camerota. I dati raccolti in quell’occasione e pubblicati dal dipartimento di fisica dell’università di Bologna e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma hanno rivelato come, negli ultimi duemila anni, sono stati 72 i movimenti anomali del mare che si sono abbattuti lungo le coste del nostro Paese.

Effetti collaterali? Mai stranamente considerati dal Governo tricolore. Secondo l’esperto Enzo Boschi, a capo per lungo tempo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, «La nostra ultima ricerca mostra che il vulcano non è strutturalmente solido, le sue pareti sono fragili, la camera magmatica è di dimensioni considerevoli. Tutto ciò ci dice che il vulcano è attivo e potrebbe entrare in eruzione in qualsiasi momento».

Allora è pericoloso bucare i vulcani in attività? Sono per caso giganteschi ordigni ad orologeria? C’è qualche nesso tra i giochi di guerra della Nato, proprio in questa area del Mediterraneo, a ridosso dei vulcani Marsili, Magnaghi e Vavilov, nonché di faglie sismiche attive, ed i terremoti che stanno sconquassando come non mai lo Stivale?

riferimenti utili:

 



http://www.oltrelacoltre.com/?p=15449

 

Terroristi e sionisti attaccano un centro di ricerca siriano

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Pubblicato il: 31 gennaio, 2013

Terroristi e sionisti attaccano un centro di ricerca siriano

Voltairenet Damasco (Siria) 31 gennaio 2013

Fonti israeliane hanno intossicato i media occidentali annunciando che il loro esercito aveva attaccato un convoglio militare che trasferiva armi siriane a Hezbollah in Libano. Secondo gli articoli, si sarebbe trattato di missili Sam-7 o di armi chimiche. In effetti, l’aviazione israeliana ha bombardato un centro di ricerca a Jemraya nei sobborghi di Damasco, nel pomeriggio del 30 gennaio 2013. Questo centro non accoglieva né Sam-7, né armi chimiche. In effetti, la distruzione dei Sam-7 avrebbe causato esplosioni visibili dalla capitale. E la distruzione di armi chimiche pronte (cioè i cui componenti sono stati mescolati) avrebbe causato un disastro.
Una fonte ufficiale ha detto alla Rete Voltaire che l’esercito arabo siriano aveva sequestrato, pochi giorni prima, delle sofisticate attrezzature israeliane utilizzate dai Contras che erano state inviate in questo centro di ricerca in cui dovevano essere smontate ed analizzate.
Questo è probabilmente il materiale che gli israeliani volevano distruggere prima che finisse in Russia o Iran. Il Centro è stato attaccato da un commando dell’Esercito libero siriano, che era stato respinto. Poi, l’aviazione israeliana è intervenuta per fare il lavoro che i Contras non sono stati in grado di adempiere.
Gli aerei israeliani, volando radenti dal Libano, sono arrivati da dietro monte Hermon e sono rimasti assai brevemente nello spazio aereo siriano.

Traduzione di Alessandro Lattanzio



http://www.statopotenza.eu/5739/terroristi-e-sionisti-attaccano-un-centro-di-ricerca-siriano

 

Argenteria radioattiva

WashingtonsBlog

Tradotto da barbaranotav per Dietro il Sipario, attualmente gentilmente bloccato da Google. Per i links contenuti nel testo andare all’articolo originale 

 Il Governo statunitense sta per autorizzare lo smaltimento di materiale radioattivo nell’argenteria.

La comunità scientifica, in modo schiacciante conviene che qualsiasi quantità di radiazioni – non importa quanto minima -può causare il cancro ed altre serie conseguenze sulla salute. (Gli attuali standard di sicurezza sono basati sul ridicolo presupposto che chiunque esposto sia un uomo in salute sui 20 anni e che le particelle assorbite nel corpo non sono più dannose di quelle che possono colpire il corpo dall’esterno…. Nel mondo reale, comunque, anche basse dosi di radiazioni possono causare cancro. Inoltre, piccole parti di radiazioni – chiamate “emettitori interni” che possono entrare nel corpo sono molto più pericolosi che esposizioni generali alle radiazioni. Vedi qui e qui. E le radiazioni colpiscono bambini piccoli in misura maggiore che adulti maturi.)

Ma il dipartimento per l’energia – l’agenzia che è responsabile nella progettazione, sperimentazione e produzione di tutti gli armamenti nucleari americani, promuove l’energia atomica come una sua funzione primaria, che ha coperto gli incidenti nucleari per decadi, e che ha impiegato cellule umane mutate per pubblicizzare voodoo, argomenti anti scientifici adesso propone di introdurre le radiazioni nell’argenteria.

Nota di Counterpunch:

 Perfino il Wall Street Giournal tanto entusiasta della deregulation sembrava schioccato: ” Il dipartimento dell’energia sta proponendo di permettere la vendita di tonnellate di metallo di scarto dei siti governativi nucleari – un tentativo di ridurre le scorie che i critici sostengono condurrà (ndt a ritrovarsele) nelle fibbie delle cinture, in impianti chirurgici ed altre prodotti di consumo.”

Avendo fallito negli anni 80 e 90 nel bonificare gli impianti di fabbricazione delle bombe ed i laboratori nazionali dai milioni di tonnellate di rifiuti radioattvi e dal nickel, il DOE (Dept. of Energy) ci riprova di nuovo.

Quest’ultima proposta avanza senza nemmeno la Valutazione di impatto ambientale. Queste incasinate dichiarazioni comportano audizioni pubbliche, potrete perciò immaginare la riluttanza del Dipartimento dell’Energia nell’affrontare il pubblico aggiungendo ancora radioattività alle dosi che stiamo attualmente accumulando.

Il parlamentare Markey scrive:

  La proposta del DOE di permettere che 14,000 tonnellate di scarto metallico radioattivo vengano riciclate in prodotti di consumo è stata oggetto di interpellanza parlamentare oggi da parte del parlamentare Ed Markey in merito alla salute pubblica. In una lettera inviata al DOE indirizzata a Steven Chu, il parlamentare Markey ha espresso “grave preoccupazione” sulla possibilità che questi metallii diventino gioielleria, posate, ed altri prodotti di consumo che potranno sforare la soglia di sicurezza di esposizione alla radioattività senza che il consumatore ne sia a conoscenza.

 DOE ha avanzato questa proposta per abrogare la precedente moratoria sul riciclaggio degli scarti metalli radiattivi del dicembre 2012.

La proposta segue l’incidente nel 2012 accaduto alla catena di nogozi del marchio  Bed, Bath & Beyond  in America che ha richiamato i proprietari di tessuto fatto in India contaminato con l’isotopo radioattivo cobalto 60.Questi prodotti son stati spediti a 200 negozi in 20 stati. In risposta all’incidente, un portavoce della commissione di regolamentazione nucleare ha avvertito il pubblico di restituire i prodotti anche se l’entità della contaminazione non è considerata rischiosa per la salute.

 Questa non è la prima volta che succede.

Come riportò il Progressive nel 1998, il rifiuto metallico radioattivo finiva dentro tutto dall’argenteria ai tegami e fibbie:

Il Dipartimento dell’Energia ha un problema: cosa fare con le milioni di tonnellate di materiale radioattivo. Così il DOE elabora questo piano creativo di disporre delle sue problematiche tonnellate di nickel, rame, acciaio ed alluminio. Vuole lasciare raccogliere  i rifiuti metallici dalle ditte specializzate, eliminare la radiottività e vendere il metallo alle fonderie che a loro volta lo rivenderebbero a fabbricanti che lo potrebbero impiegare per oggetti quotidiani per la casa: pentone, tegami, forchette, cucchiai e perfino nei tuoi occhiali.

 Forse non lo saprai, ma il governo già permette sotto licenza speciale, di comprare e vendere materiale radioattivo: 7,500 tonnellate nel 1996 secondo le stime di un’industria. Ma la quantità di questo riprocessamento potrebbe incrementare drasticamente se il DOE, la Commissione per la Regolamentazione nucleare ed il fiorente comparto dell’industria per il riprocessamento di metallo radioattivo la spuneranno.

Stanno facendo pressione per un nuovo standard permissivo che tolga i permessi speciali e consenta alle compagnie di comprare e rivendere milioni di tonnellate di scrti metallici a bassa radioattività.

***

 Lo standard che le compagnie stanno cercando potrebbe causare 100,000 casi di cancro negli stati uniti, secondo le stime del NRC.

(Un paio di anni dopo, il parlamentare Markey ha messo al bando la maggior parte degli scarti radioattivi…..ma il DOE sta cercando di tornare indietro)

 I rifiuti radioattivi sono un problema globale. Come riportò Bloomberg lo scorso anno:

 “Il maggior rischio che dobbiamo affrontare nella nostra industria è costituito dalle radioazioni” ha detto Paul De Bruin, Responsabile della sicurezza da radioattività per la Jewometaal Stainless Processing, uno delle più grandi depositi di rottami dell’acciaio inossidabile. “Puoi parlare di sicurezza quanto vuoi, ma ho trovato armi all’uranio impoverito in discarica. Dov’era la sicurezza?”

 Oltre 120 spedizioni di merce contaminata, incluse posate, fibbie ed attrezzi da lavoro come martelli e cacciaviti non sono state autorizzate ad entrare negli Usa tra il 2003 e 2008 dopo che le dogane ed il Dipartimento per la sicurezza interna ha incrementato i controlli sulla radioattività ai confini.

 Il dipartimento ha declinato la richiesta di fornire dati aggiornati o di commentare come i tessuti al Bed, Bath & Beyond tinti con il cobalto 60 usati per la strumentazione medica nella diagnosi e trattamento del cancro non siano stati intercettati.

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 ” Il pubblico sostanzialmente ignora di vivere in un mondo radioattivo” secondo quanto riferito da Ross Bartley, direttore tecnico per l’ufficio del riciclo, che ha detto che la contaminazione ha causato una perdita delle vendite. “Quelle scatole di tessuto sono problematiche perché sono radioattive e sono state poste in dispositivi radioattivi”

 Scanners medici non più usati, apparecchi per la lavorazione del cibo e attrezzature usate per l’attività estrattiva contenenti metalli radioattivi come il cesio-137 ed il cobalto 60 sono raccolti dai rottamatori, venduti a chi si occupa del riciclo, fusi dalle fonderie, afferma l’IAEA.

 Rifiuti pericolosi vengono da ospedali e basi militari in disuso, come da agenzie governative che hanno perso la loro funzione per gli elementi radioattivi.

L’esposizione cronica a dosi basse di radiazioni può causare cataratte, cancro e malformazioni fetali, secondo quanto riporta l’ Agenzia per la Protezione ambientale americana. Uno studio del 2005 su oltre seimila taiwanese che vivevano in appartamenti costruiti con acciaio di rinforzo radioattivo, dal 1983 al 2005 ha mostra un aumento drastico di leucemia e tumori al petto. 

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 India e Cina sono le principali fonti di merce radioattiva spedita negli Usa nel 2008, secondo il Dipartimento per la sicurezza interna. Bartley, un metallurgista che registra le contaminazioni dal 1990, sostiene che non c’è alcuna prova che la situazione sia migliorata.

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 Due anni dopo la morte di un lavoratore negli scarti metallici, a causa dell’esposizione alle radiazioni, il  secondo paese nel mondo per popolazione non ha installato allarmi, ha detto il Ministero dei Trasporti a dicembre

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“La stessa cosa può accadere facilmente domani”, ha detto Deepak Jain, 65 anni, proprietario della discarica dove morì il lalvoratore. “Non abbiamo alcuna protezione. Il governo promette molto, ma non ha fornito proprio niente”

Intanto siamo bombardati da radiazioni di basso livello da ogni parte:

 dai tests nucleari che hanno creato un livello base di cesio e iodio radioattivo per la prima volta

I paesi sversano tutto il materiale radioattivo, dalle fusioni nucleari a sottomarini nucleari nell’oceano 

nell’aria

 In Giappone, raccolti radioattivi sono mischiati con cibo non irradiato

 Sembra che gli Stati Uniti abbiano raggiunto un accorto con il Giappone secondo il quale gli Usa continueranno ad importare pesce dal Giappone anche se tale cibo non è stato testato per la radioattività 

Buona parte del nostro cibo è stato intenzionalmente irradiato 

 (Il governo non ci tratterebbe mai come dei porcellini d’India vero?)

 Cosa possiamo fare? Nota di Counterpunch:

Puoi dire al DOE di continuare a tenere il suo metallo radioattivo fuori dalla rete commerciale delle forniture di metallo, dal commercio e dagli oggetti personali.

Puoi chiedere una valutazione di impatto ambientale completa.

La Francia è in bancarotta

Sarebbe interessante sapere quanto TAV e nucleare abbiano inciso

LA FRANCIA E’ IN BANCAROTTA

Il Ministro francese del Lavoro, Michel Sapin, ha ammesso che il paese è “totalmente in bancarotta”

Le notizie inaspettate sono arrivate durante una intervista radio di ieri (28 gennaio 2013ndt) , e si pensa che abbia messo in stato di shock i leaders del business del Paese.“C’è uno stato ma è totalmente in bancarotta,” ha detto Mr Sapin. “Ecco perchè abbiamo dovuto mettere in atto un piano  per la riduzione del deficit e nulla ci farà tornare indietro da quell’obbiettivo.”
L’affermazione di Mr Sapin “totalmente in bancarotta”  è probabile che causi grande imbarazzo al Presidente Francois Hollande, a cui toccherà rimediare al danno potenziale per la reputazione del suo governo socialista.
Chiama anche in questione la politica controversa di Hollande,  “tassa e spesa”, che ha visto molti imprenditori e celbrità di alto profilo lasciare il Paese.
I commenti sono arrivati mentre il Presidente Hollande cerca di migliorare la immagine della economia francese dopo la promessa di ridurre il defici del Paese, tagliando le spese  di 60miliardi di euro nei prossimi 5 anni ed aumentando le tasse di 20miliardi di euro.

Tra coloro che hanno portato fuori dalla Francia la loro ricchezza, ci sono Gerard Depardieu e l’uomo piu’ ricco del Paese Bernard Arnault.

Ci sono persino resoconti che Nicolas Sarkozy, l’ex presidente francese, si stia preparando a trasferirsi a Londra con la moglie Carla Bruni, per ragioni economiche.
Il Primo Ministro David Cameron ha detto precedentemente che la Gran Bretagna “stenderà il tappeto rosso”  per attrarre ricchi Francesi.

Pierre Moscovici, il Ministro delle Finanze francese, ha cercato di smorzare immediatamente i comemnti di Mr Sapin, dicendo che erano “inappropriati”.
Mr Moscovici ha detto: “Francia è già un Paese solvente. la Francia è veramente un Paese credibile, la Francia è un Paese che sta cominciando la ripresa”
Fonte tratta dal sito .

 

La mappa del nuovo ordine mondiale dopo la Seconda Guerra Mondiale. Una proposta per riorganizzare il mondo dopo la vittoria degli Alleati

From Evernote:

La mappa del nuovo ordine mondiale dopo la Seconda Guerra Mondiale. Una proposta per riorganizzare il mondo dopo la vittoria degli Alleati

nwo

di: Maurice Gomberg

Pubblicata a Philadelphia agli inizi del 1942, questa “Bozza della Mappa del Nuovo Mondo post-Seconda Guerra Mondiale”, creata da Maurice Gomberg, mostra una proposta per ri-organizzare il mondo dopo la vittoria degli Alleati contro le forze dell’Asse. Il titolo si riferisce ad un “Nuovo Ordine Mondiale“, un concetto vago, dove le sue molte definizioni sono spesso in contraddizione tra loro.

Al centro del NWO (New World Order), tuttavia, vi è sempre l’idea che un piccolo gruppo di potenti individui, istituzioni, industrie e / o nazioni debbano guidare il mondo nella giusta direzione (cioè verso l’’unificazione“). Questo potrebbe avvenire anche contro la volontà del mondo (e quindi fatto di nascosto, almeno in alcune versioni della storia del NWO), ma, in fine dei conti, è per il suo bene.

Uno dei riferimenti più recenti al NWO da parte di una importante figura politica è stato fatto dal presidente degli Stati Uniti George Bush (Sr), che usò esplicitamente il NWO per riferirsi agli obiettivi degli USA nel mondo post-Guerra Fredda. Il termine era già stato usato molto prima della Guerra Fredda e di entrambe le guerre mondiali. 

Qualcuno potrebbe anche dire – e ora stiamo deviando abbastanza prematuramente nel campo della teoria della cospirazione – che risalga addirittura ai tempi dei Romani, come è attestato dalla citazione (modificata) del poeta romano Virgilio sul retro del Gran Sigillo degli Stati Uniti e (in modo significativo o meno, dal 1935) sul retro della banconota da un dollaro: Novus Ordo Seclorum – letteralmente: “Un nuovo ordine delle epoche “.

In un contesto moderno, fu l’ imperialista inglese Cecil Rhodes (che diede il nome alla Rhodesia) che per primo propose un governo federale mondiale imposto dagli Stati Uniti e dall’Impero britannico. Il Presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson fu ispirato da un concetto simile per elaborare i suoi piani per la Società delle Nazioni in seguito alla prima guerra mondiale. Anche la maggior parte dei regimi fascisti negli anni ’20, ’30 e ’40 del XX secolo,  proposero una sorta di NWO – in realtà, la maggior parte si consideravano loro stessi un “Nuovo Ordine”. HG Wells – l’autore de “La guerra dei mondi “- scrisse La Cospirazione Aperta (1928) dove descriveva i suoi sforzi per riportare gli intellettuali a sostenere l’idea di una democrazia sociale mondiale e Il Nuovo Ordine Mondiale (1940), dove invece esponeva dettagliatamente come sarà necessaria una generazione di lotte per sconfi ggere gli avversari di un tale governo mondiale.

Il piè di pagina della mappa esposta sopra recita:

• Gli Stati Uniti d’America (USA): Stati Uniti, Canada, tutti gli stati dell’America centrale e dei Caraibi, la maggior parte delle isole dell’ Atlantico (compresa la Groenlandia e l’Islanda), la maggior parte delle isole del Pacifico, Taiwan, Hainan, le Filippine e  diversi isole ore indonesiane, tra cui Sulawesi . Questa doveva essere la potenza dominante nel mondo, sia da un punto di vista militare e non.

• L’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS): i Sovietici dovevano essere ricompensati con la Persia (Iran), Mongolia, Manciuria, Finlandia e tutta l’Europa orientale, che di conseguenza avrebbe fatto parte del blocco orientale (esclusa l’Albania, ma includendo l’ anticonformista stato della Jugoslavia, socialista ma anti-sovietico). Tutti questi Stati dovevano semplicemente diventare stati membri dell’Unione Sovietica.  L’Austria e gran parte della Germania, anche se “in quarantena”, sono inseriti all’interno della sfera sovietica.

• Gli Stati Uniti del Sud America (USSA): include tutti gli stati del Sud America, con le tre Guyane come unico stato costituente e le Isole Falkland come parte della USSA.

• L’Unione delle Repubbliche Africane (UAR): tutta l’Africa come una federazione di repubbliche.

• Le Repubbliche Federate Arabe (AFR): ricopre l’Arabia Saudita e tutti gli altri stati che ora occupano la penisola arabica, più gli oderni Iraq e Siria.

• La Repubbliche Federate dell’India (FRI): gli attuali Afghanistan, Pakistan, India, Nepal, Bhutan, Bangladesh e Birmania (Myanmar).

• Le Repubbliche Unite della Cina (URC): una federazione comprendente tutte le parti di quelle che sono oggi la Cina, la Corea, l’ex colonia francese dell’Indocina (ora Vietnam, Laos e Cambogia), Tailandia e Malesia.

• Gli Stati Uniti della Scandinavia (USS): Norvegia, Svezia, Danimarca.

• Gli Stati Uniti d’Europa (USE): il Benelux, la Renania tedesca, Francia, Svizzera, Spagna, Portogallo e Italia.

• E infine il Commonwealth Britannico delle Nazioni (BCN), comprendente Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda, Sri Lanka, Madagascar e la maggior parte dell’Indonesia.

L’entità più piccole includono l’Eire (l’intera Irlanda), la Grecia (inclusa l’Albania), la Turchia (eccetto la parte europea), l’”Ebraicolandia” (la Terra Santa più Giordania) e il Giappone. I tre stati dell’Asse (Germania, Italia e Giappone) dovevano restare ‘in quarantena‘ fino a quando non fosse stato possibile riammetterli nella famiglia delle nazioni.

Gomberg prese probabilmente spunto per questa mappa dal presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt, il cui discorso sulle “Quattro Libertà ed un Ordine Morale” (dal suo Stato dell’Unione al 77 ° Congresso) cita, prima di definire la propria visione ( in fondo alla mappa):

 “Gli USA, con la cooperazione delle Democrazie dell’America Latina, il Commonwealth Britannico delle Nazioni e l’URSS, assumono il comando mondiale per stabilire un Nuovo Ordine Morale per la pace perpetua, la giustizia, la sicurezza e la ricostruzione del mondo. “

“La nostra politica sarà:

1. Noi, gli Stati Uniti, in collaborazione con i nostri alleati, per motivi di nostra sicurezza nazionale e nell’interesse della moralità internazionale, siamo determinati a schiacciare e distruggere definitivamente la potenza militare degli aggressori dell’Asse ed i loro satelliti, a prescindere dal costo, dallo sforzo e dal tempo necessario per eseguire questa operazione.

2. Il vecchio Ordine Mondiale di oppressione coloniale, sfruttamento dei domini, imperialismo rivale e l’equilibrio mercenario del potere diplomatico; le maestà, i dittatori, le minoranze privilegiate, i monopolisti plutocratici e simili parassiti sociali; l’ordine corrotto responsabile del cataclisma mondiale attuale, che mettono in pericolo la nostra sicurezza nazionale e il processo di pace, non risorgeranno.

3. Un Nuovo Ordine Mondiale Morale per la pace permanente e la libertà deve essere stabilito alla vittoria finale della guerra in corso.

4. Per ragioni storiche, struttura economica, geografia favorevole e il benessere dell’umanità, gli USA devono, altruisticamente, assumere la guida del nuovo e democratico ordine mondiale stabilito.

5. Per ridurre il peso e lo spreco criminale delle spese degli armamenti in tutto il mondo, gli Stati Uniti, in collaborazione con l’ America Latina, il Commonwealth Britannico delle Nazioni e l’URSS, si impegnano a garantire la pace alle nazioni, che verranno permanentemente disarmate e demilitarizzate dopo la conclusione della guerra in corso.

6. Al fine di essere in grado, nel compimento dei nostri obblighi, di prevenire efficacemente la possibilità di un ritorno di un altro cataclisma mondiale, l’invincibilità degli USA come potere militare, navale e aereo, dovrebbe essere il presupposto fondamentale.

7.Considerando realisticamente la strategia e la nostra invulnerabilità, è imperativo che gli Stati Uniti debbano ottenere la rinuncia al controllo dei loro possedimenti da tutti i Poteri stranieri in tutto l’emisfero occidentale, le acque circostanti e gli avamposti insulari strategici come indicato dalla mappa allegata.

8. Considerata la difesa emisferica e nello spirito e nella tradizione della nuova Dottrina Monroe di solidarietà emisferica e della politica del “buon vicinato“, gli Stati Uniti, con il consenso delle Repubbliche latino-americane, devono ottenere il controllo e i diritti di protettorato dei territori rinunciati.

9. Per rafforzare la nostra posizione nella zona dei Caraibi, che è di ovvia importanza per la difesa emisferica, devono essere offerti ai nostri vicini dell’America Centrale e delle Indie occidentali tutti gli incentivi possibili per facilitare il loro ingresso come stati alla pari degli USA come indicato sulla mappa.

10. Per fortificare l’unità politico-economica dell’emisfero occidentale, gli Stati Uniti devono promuovere ed assistere l’unificazione del Sud America in un ben organizzato, democratico e federato “Stati Uniti del Sud America“.

11. I territori liberati della Guiana inglese, francese e olandese vanno riorganizzati come stato unico dell’ USSA

12. Tutte le Potenze dovranno rinunciare al controllo delle loro colonie, i mandati ed i possedimenti insulari strategici in ogni parte del mondo.

13. Il Commonwealth Britannico delle Nazioni, seconda in importanza come Potenza militare e navale che coopera in un patto vincolante con gli Stati Uniti per la libertà, dovrà mantenere e acquisire il controllo di tali territori, basi per la sicurezza della pace e avamposti strategici sulle isole essenziali per il mantenimento nel mondo della pace e della libertà, come indicato sulla mappa.

14. L’URSS,  terza in importanza come Potenza militare che coopera con gli Stati Uniti per la libertà e il mantenimento della pace nel mondo, dovrebbe acquisire il controllo delle aree liberate e disorganizzate adiacenti e quelle della Germania-Austria, per poter essere rieducate e poi incorporate come repubbliche alla pari dell’URSS, come delineato approssimativamente sulla mappa.

15. Deve essere organizzata una Lega mondiale delle Nazioni con poteri di arbitrato e di supervisione.

16. Deve essere organizzata una Corte Mondiale con poteri punitivi del boicottaggio assoluto, quarantena, blocco e occupazione da parte di forze di polizia internazionali, contro i trasgressori della legge della morale internazionale.

17. Gli Stati Uniti, con la stretta collaborazione degli Stati Uniti del Sud America, il Commonwealth Britannico delle Nazioni, l’URSS e la Lega Mondiale delle Nazioni, dovranno promuovere e contribuire all’ unificazione dei territori abbandonati e delle aree al momento debolmente  divise in ben organizzate repubbliche democratiche e assolutamente demilitarizzate, come approssimativamente riportato sulla mappa.

18. Le aree conosciute come Olanda, Belgio, Lussemburgo, Svizzera, Francia, Spagna, Portogallo, l’isola di Corsica, e, infine, l’Italia e le isole della Sardegna e della Sicilia, dovranno essere unificate come demilitarizzate e federate negli “Stati Uniti d’Europa”.

19. Le aree conosciute come Svezia, Norvegia, Danimarca e le isole Spitsbergen dovranno essere unificate come demilitarizzate e federate negli “Stati Uniti della Scandinavia”.

20. Il continente africano deve essere riorganizzato e unificato come demilitarizzato e federato nella “Unione delle Repubbliche Africane”.

21. Le aree dell’ Arabia Saudita, Siria, Libano, Iraq, Hijaz,, Aden e Oman, dovranno essere unificate come unione demilitarizzata nelle ” Repubbliche Federate Arabe.”

22. Le aree conosciute come India, tra cui Afghanistan, Baluchistan, Nepal, Bhutan e Birmania dovranno essere unificate come demilitarizzate nelle “Repubbliche Federate dell’India”.

23. Le aree conosciute come Cina, Mongolia, Tibet, Thailandia, Malesia, Indocina e Corea, dovranno essere unificate come demilitarizzate e federate nelle “Repubbliche Unite della Cina”.

24. Le aree conosciute come Grecia, Macedonia, Albania, Creta, Dodecaneso e le isole adiacenti nel Mar Egeo dovranno essere unificate come demilitarizzate nella “Repubblica federale di Grecia”.

25. Le aree conosciute come Eire e Irlanda del Nord dovranno essere unificate come una repubblica indipendente e demilitarizzata dell’ “Eire”.

26. L’area della Terra Santa degli antichi ebrei, oggi conosciuta come Palestina e Cisgiordania, e le regioni adiacenti richieste come indicato sulla mappa, per considerazioni storiche e per l’assoluta necessità di alleviare il problema dei profughi nel periodo post- guerra, dovranno essere unificate come una repubblica demilitarizzata in “Ebraicolandia“.

27. L’area conosciuta come Turchia Europea, adiacente ai Dardanelli, Mar di Marmara e Bosforo, per realistiche ragioni di strategia di pace dovranno essere poste sotto il controllo congiunto dell’URSS e della Turchia.

28. La zona conosciuta come Turchia è una repubblica indipendente e demilitarizzata della “Turchia”.

29. Tutti i problemi inerenti lo scambio, il trasferimento e il rimpatrio delle popolazioni saranno gestiti dalla Lega Mondiale delle Nazioni.

30. Gli autori criminali e i loro complici di questa orribile guerra dovranno essere assicurati alla giustizia e dovrà essere data loro una punizione indimenticabile.

31. Tutti i soggetti del Giappone e tutte le persone di origine giapponese di dubbia lealtà deve essere espulsi dall’intero Emisfero Occidentale, dai protettorati USA e dagli avamposti insulari strategici e le loro proprietà confiscate per la esigenze di ricostruzione post-guerra.

32. Tutti i soggetti della Germania e dell’ Italia, e tutte le persone di origine tedesca e italiana riconosciuti come sostenitori attivi delle ideologie naziste e fasciste devono essere trattati allo stesso modo.

33.  L’immigrazione italiana, tedesca e giapponese verso l’emisfero occidentale, i suoi protettorati ed avamposti insulari dovrà essere fermata indefinitamente.

34. Tutte le persone di origine tedesca nella Prussia orientale e la Renania dovranno essere trasferite nella Germania interna e le regioni permanentemente de-Prussianizzate.

35. Tutte le persone di origine tedesca, italiana e giapponese verranno definitivamente espulse dai loro territori ormai conquistati e le loro proprietà confiscate per l’ esigenze di ricostruzione post-guerra.

36. Per depurare le popolazioni degli aggressori sconfitti dell’Asse dall’intossicazione dello sciovinismo militare, per effettuare la rimozione e la distruzione delle loro potenziali istituzioni militari , per recuperare il bottino accumulato e per ri-educarle per una loro eventuale adesione nella famiglia delle Nazioni, la aree della Germania-Austria, Italia e Giappone dovranno essere ermeticamente ed indefinitamente messe in quarantena e amministrate da governatori nominati e soggette a vigilanza da parte della Lega mondiale delle Nazioni.

37. Tutte le risorse, le capacità industriali e lavorative delle aree in quarantena dovranno essere impiegate per le le esigenze di ricostruzione del post-guerra.

38. Per ridurre il potere numerico dei paesi aggressori, come potenziale vantaggio militare, nelle zone in quarantena dovrà essere organizzata ed impiegata una Polizia per il Controllo della Popolazione.

39. Nel Nuovo Ordine Mondiale Morale che cerchiamo di stabilire, oltre alle libertà politiche essenziali,  sono indispensabili i seguenti cambiamenti fondamentali a livello economico:

(A) La nazionalizzazione di tutte le risorse naturali ed equa distribuzione delle stesse a tutte le nazioni … ovunque nel mondo;

(B) La nazionalizzazione del sistema bancario internazionale, investimenti esteri, delle ferrovie e degli impianti energetici…. in tutto il mondo;

(C) La nazionalizzazione di tutti gli stabilimenti per la produzione di armamenti da parte di tutti i poteri militari;

(D) Il controllo federale del commercio estero e della navigazione;

(E) La creazione di un sistema mondiale monetario comune;

(F) La limitazione internazionale dei tassi di interesse a un massimo del due per cento;

40. Per mantenere la vittoria e la leadership del nostro congiunto sforzo democratico …. il cui scopo non è la vendetta o lo sfruttamento, ma la libertà e la sicurezza di tutte le nazioni per il progresso pacifico …. l’ unificato “Comando Supremo della Guerra delle Nazioni Unite“, a conclusione della guerra in corso, dovrà essere riconosciuto e trasformato in un permanente   “Consiglio Supremo Militare ed Economico ” , in collaborazione con la Lega Mondiale delle Nazioni per la costruzione nel post-guerra e per far valere la pace nel mondo.

41. Il “Consiglio Supremo Militare ed Economico” dovrà eleggere i Governatori che amministreranno le zone in quarantena fino alla oro eventuale libertà per buona condotta.

 Per poter avviare i nostri propositi dobbiamo dunque combattere fino alla vittoria assoluta”.

da: http://strangemaps. wordpress. com/2008/ 06/06/286- the-new-world- moral-map/
1941 – La mappa che ha predetto il futuro … http://forum. prisonplanet. com/index. php?topic= 57864.msg289305# msg289305

mappa

maps

map

LINK: The Post War II New World Order Map: A Proposal to Re-arrange the World after an Allied Victory

DI: Coriintempesta

 

Un articolo a caso…

 



http://coriintempesta.altervista.org/blog/la-mappa-del-nuovo-ordine-mondiale-dopo-la-seconda-guerra-mondiale-una-proposta-per-riorganizzare-il-mondo-dopo-la-vittoria-degli-alleati/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+CoriInTempesta+%28Cori+in+tempesta%29