Effetto Tav sulle elezioni Grillo lancia la sfida da Susa

Da: La Stampa del 14-FEB-2013

 Beppe Grillo: «Ho più processi di Berlusconi»

Sabato tre leader a Torino: arrivano anche Monti e Vendola maurizio tropeanoLa Tav entra nella campagna elettorale torinese. Non è un caso che Beppe Grillo oggi aprirà la tappa piemontese del suo Tsunami Tour proprio da Susa, la «capitale» della Valle dove dovrebbe nascere la stazione intenazionale della nuova linea Torino-Lione. Il Movimento 5 Stelle è contro il super-treno, senza se e senza ma. Del resto nel programma si spiega anche come i fondi stanziati dal governo Monti – 2,2 miliardi – serviranno per finanziare, almeno in parte, il reddito di cittadinanza.

La puntura di Crozza La Torino-Lione rischia di essere un ostacolo al tentativo del Pd di mantenere l’alleanza con Sel e di aprire un confronto con Mario Monti. Maurizio Crozza, l’altra sera al festival di Sanremo ha provato a metterla sul ridere imitando Bersani: «Completo la Tav, così Vendola può andare a sposarsi in Francia in due ore». Più facile a dirsi che a farsi, visto che il capolista alla Camera di Sinistra ecologia e Libertà alla Camera è l’ex leader Fiom, Giorgio Airaudo, da sempre fiero oppositore del super-treno. E in lista ci sono anche l’ex sindaco di Avigliana, Carla Mattioli e il capogruppo a Torino Michele Curto.

Vendola vs Monti Vendola sarà a Torino sabato. Il suo punto di vista sulla Tav lo ha ribadito in una lettera pubblicata sul sito Notav.info in risposta all’ex sindaco di Condove, Barbara Debernardi: Sel è contro la Tav e se «avremo un risultato importante, questa battaglia sarà non più facile, ma almeno possibile. Se invece non avremo i numeri, potremo rimanere a gemere e a gesticolare, ma non otterremo granché».

La presa di posizione di Vendola è dettata anche dalla concorrenza a sinistra rappresentata da Rivoluzione Civile. Ma quella promessa di opposizione parlamentare si tira dietro le ire dei centristi. Il primo a sparare è Pierferdinando Casini. Il leader dell’Udc, che ha in programma una visita al cantiere di Chiomonte, è netto: se non cambia linea, impossibile governare insieme. Resta da capire il pensiero di Monti.

Anche il professore sabato sarà a Torino (conferenza stampa alle nove al Principi di Piemonte e poi un incontro sui temi del lavoro al Sermig) e difficilmente si lascerà sfuggire l’occasione per ribadire il ruolo giocato dal governo tecnico nell’accelerare l’iter per realizzare l’opera e l’accordo di Lione firmato con il premier Hollande. Anche Silvio Berlusconi nel suo tour torinese (domenica) non si farà certo pregare per mettere l’accento sulle divisioni del centrosinistra. In Valle Questo è il futuro. Il presente è oggi pomeriggio alle 17,30 a Susa, dove arriva Beppe Grillo con tutti i suoi candidati dichiaratamente No Tav, a partire dal capolista al Senato, Marco Scibona. Un rapporto consolidato nel tempo e che si è radicato fino a portare il comico a processo a Torino.

Ieri a Sondrio l’ha raccontata così: «Io ho 86 processi, 22 in più del nano Berlusconi e lui va in tv a fare la vittima. Un giorno sono entrato a trovare un amico in una baita, nella zona delle manifestazioni No Tav e mi sono trovato a processo con l’accusa di rottura di sigillo già portato via dal vento. Ho detto ai giudici: prendetevela con il vento. Non ce la faccio più. In questo Paese si è perso il senso dell’orientamento su tutto».

Grillo arriva a Susa in un momento di alta tensione. Nei giorni scorsi c’è stato l’assalto notturno al cantiere Tav di Chiomonte e sabato prossimo, quando il comico sarà a Torino, nella città segusina ci sarà la presentazione, voluta dal sindaco Gemma Amprino, del progetto definitivo della tratta internazionale. Gli organizzatori hanno messo in conto le proteste del movimento.

Monti: non solo Bilderberg

di Rita Pennarola – La Voce delle Voci.

Non solo Bilderberg. O la Trilateral. Non bastavano nemmeno gli Illuminati alla collezione di Mario Monti, fin dal suo insediamento a Palazzo Chigi rimbalzato quotidianamente sul web per le sue conclamate appartenenze a logge supermassoniche mondiali.

Lui, il premier, fin dal 2004 aveva fondato in Europa una compagine tutta sua. Si tratta di Bruegel, un nome che fa discutere fin dal suo primo apparire. Per Monti e i suoi, si tratta di un semplice acronimo (Brussels European and Global Economic Laboratory). Per i più sospettosi, evocare il grande artista fiammingo del Cinquecento, noto per la rappresentazione dei ciechi, è l’implicito riferimento a quel panorama occulto della finanza mondiale che i cittadini non possono – e non devono mai – vedere.

Ma chi è e cosa fa Bruegel? Loro si definiscono naturalmente e senza alcun imbarazzo i filantropi dell’economia europea. Nel senso che solo grazie al loro insegnamento potremo avere nel vecchio continente i grandi economisti di domani.

E giù finanziamenti milionari (in prima fila Big Pharma, con colossi come Novartis e Pfizer, poi banche come Unicredit ed UBS), economic schools in mezzo mondo, tutor prelevati dalle accademie più conservatrici del pianeta (anche quando la conservazione è “di sinistra”).

Tra i generosi elargitori di fondi non ci sono solo i privati, bensì i governi di Stati come Italia, Francia, Belgio, Olanda e naturalmente la Germania.

Passiamo al board. Quando Monti lascia la carica di presidente (rimanendo padre fondatore del sodalizio), gli subentra l’ex presidente della Banca Centrale Europea Jean Claude Trichet. Fra gli italiani di prima fila ecco Vincenzo La Via, in Bruegel da lunga data ma assurto a notorietà nazionale solo un anno fa quando Monti, diventato premier, lo chiama al suo fianco come direttore generale del Tesoro, carica che riveste tuttora.

Chi  è davvero La Via?

Nessun mistero, ma qualche sorpresa sì, visto che si tratta di un numero uno alla Banca Mondiale, quello stesso organismo considerato artefice primo del pensiero unico e del temutissimo Nuovo Ordine Mondiale, di cui Mario Monti sarebbe tra i principali artefici, in Italia ed oltre.

Ma a proposito di mondo, scorrendo la classifica 2012 dei think tank più influenti del pianeta resa annualmente da James G. McGann della Philadelphia University, Bruegel figura in ottava posizione su 40 compagini considerate, dietro giganti come Chatham House, che guida la lista, e ben prima di analoghe formazioni di Russia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti.

Fra i pochi italiani in Bruegel non poteva non esserci Vittorio Grilli, attuale ministro dell’Economia.

Infine lei, la “principessa comunista” Lucrezia Reichlin, figlia dei marxisti d’altri tempi Luciana Castellina ed Alfredo Reichlin.

Fonte: http://www.lavocedellevoci.it/inchieste1.php?id=580

Gli strani “compagni di letto” di Ingroia

menici60d15 on February 13, 2013

Le staminali e altre questioni di biopolitica porteranno sempre più i politici ad avere strani compagni di letto

JD Moreno

L’espressione “strani compagni di letto” (da La Tempesta, Shakespeare: “misery acquaints a man with strange bedfellows”) è comunemente usata dai commentatori politici anglosassoni per indicare alleanze inattese e anomale. Ingroia si è subito trovato compagni di partito che appaiono piuttosto strani per fare una “rivoluzione” o almeno portare una ventata di aria pulita: stagionati guerriglieri della poltrona come Diliberto, Ferrero, Di Pietro, etc. Ma il commento del bioeticista Moreno [1], che considera che nuove strane alleanze politiche verranno formate sotto la pressione delle forze economiche che vogliono imporre le biotecnologie [2], si attaglia specificatamente alla scelta di Rivoluzione Civile di candidare Andolina per le prossime elezioni politiche del 24 febbraio 2013. L’analisi del bioeticista sull’influenza del biotech sulla politica mostra come l’Ingroia politico non sia un fenomeno spontaneo, ma un prodotto piuttosto so fisticato inserito in una tendenza globale.

Andolina applica, al di fuori dei protocolli ufficiali, con metodi di preparazione alla buona, una terapia con cellule staminali che lo ha portato ad essere inquisito insieme ad altri dal Procuratore Guariniello per truffa, associazione a delinquere, somministrazione di medicinali pericolosi per la salute pubblica. E’ senza dubbio al centro di una querelle intrisa di emotività su un tema importante e delicato, che richiederebbe lucidità, fermezza e coerenza. Tutto ciò non ha fermato il paladino della legalità Ingroia, che ha messo Andolina come capolista; con giustificazioni tanto fumose e contorte (non sapevo; non l’ho candidato io ma Rifondazione; però se eletto si dimette) quanto furono cristalline le parole del suo maestro Borsellino sui criteri di candidatura dei politici.

Andolina è un truffatore che gioca sulle malattie dei bambini o un genio incompreso benefattore dell’umanità? Considerando le staminali come un tema di sanità pubblica, non sono interessato alle sue responsabilità personali, ma alla truffa più ampia nella quale si trova a giocare essenzialmente il ruolo di compare; insieme a insospettabili come i magistrati. Gli psicologi che studiano il comportamento degli investitori nei mercati finanziari considerano che le scelte delle persone in situazioni di informazione incompleta derivano da un processo duale, cioè dall’interazione tra il sistema cognitivo, razionale, e quello affettivo, inconscio; il secondo essendo il più forte [3]. Dato il doppio carattere, tecnico e emotivo, degli interventi a tutela della salute, è utile considerare la presenza dei due sistemi e la loro interazione anche nelle situazioni di incertezza relative alla valutazione di terapie innovative. Tanto più che, è stato osservato da uno specialista del settore, ormai sulle terapie farmacologiche l’aspetto finanziario è predominante rispetto a quello industriale, così che gli effetti sulla Borsa della notizia diffusa oggi di una possibile nuova cura contano più dei guadagni ottenuti dalle vendite del farmaco 5 anni dopo.

Sul piano affettivo, le staminali rientrano nel pacchetto di promesse di salute perenne e immortalità tramite prodotti hi-tech [4]. Le staminali, si dice al pubblico, diverranno una mano santa: dovrebbero riparare le lesioni di cuore e cervello che spesso rendono penosa la vecchiaia; restituire l’uso degli arti a chi è rimasto paralizzato per lesioni del midollo spinale o per malattie neurologiche degenerative; curare il diabete, i tumori solidi, l’artrosi, rimediare alle malattie genetiche, ridare la vista a chi l’ha persa per patologie della retina, etc. Sul piano razionale, sono un filone di ricerca che tenta di estendere alcune proprietà della crescita e differenziazione dei tessuti per applicarle al campo medico. Proprietà che da un lato sono strabilianti, ma dall’altro sono contenute entro poderosi vincoli biologici. Il processo di sviluppo e differenziazione è ricco di fenomeni che sono sbalorditivi, ben più della puerile vulgata delle stam inali che come abili muratori ricostruiscono organi e tessuti danneggiati; appartenendo a quel genere di processi naturali che fanno dire anche a scientisti duri, se non puri, come R. Dawkins che “la realtà è magica” [5].

Ma nella realtà alcune “magie” avvengono e altre non avvengono, né possono avvenire (ci sono degli invarianti; che sono anch’essi stupefacenti); è compito della scienza discernere tra queste categorie. Il business, con i ricercatori più che consenzienti, si è impossessato di quello che dovrebbe essere un piccolo campo di ricerca chiuso nei laboratori; sfruttando la base delle conoscenze scientifiche, ampia e consolidata, seppure incompleta, su un fenomeno biologico che in alcune sue manifestazioni sembra magico, nel senso che ha del meraviglioso, ha forzato le previsioni sulle applicazioni cliniche in senso magico, cioè nel senso di sovrannaturale, al di là di qualsiasi plausibilità e decenza, e le ha diffuse nell’opinione pubblica tramite un’imponente e incessante campagna mediatica.

Come era da attendersi i risultati di rilevanza medica qua staminali terapeutiche, al netto delle terapie con staminali ante litteram e dei fenomeni rigenerativi fisiologici, sono stati marginali; tolto il can can mediatico, ai pazienti restano delle prospettive di future avare eccezioni al sostanziale “no” col quale la realtà fisica ha risposto alla ricerca di quest’altra fonte miracolosa. Nulla che corrisponda lontanamente alle promesse della propaganda. Un fallimento, testimoniato dal caso del ritiro, con rinuncia ai 25 milioni di dollari di finanziamento già ottenuti da un’agenzia statale, da parte di una ditta pioniere delle biotecnologie, che ha così abbandonato la sperimentazione clinica intrapresa sul genere di cure che Andolina dice di poter ottenere con uno schiocco di dita [6].

Si è quindi reso necessario per gli affaristi ricorrere a vari espedienti per continuare l’affare, ed espanderlo, tenendo insieme scienza e superstizione, forti della presa che le notizie di nuove cure possono avere sui malati e sul pubblico. Non potendo presentare fatti concreti chiaramente positivi, risultati tangibili che spegnerebbero lo scetticismo, è tramite tecniche di persuasione, ottenendo con sistemi manipolativi un consenso di massa, che si sta creando una accettazione del principio che le ricerche sulle staminali danno o daranno luogo a terapie efficaci. In particolare, si cerca di produrre nel pubblico ciò che gli psicologi cognitivi – anche quelli che studiano come convincere gli investitori – chiamano “anchoring”: un giudizio di base, rispetto al quale verranno valutate le successive informazioni. E’ stato dimostrato da celebri studi che le correzioni di questo giudizio iniziale prodotte da nuovi dati tendono a essere insufficienti . L’anchoring tende cioè a vincolare i giudizi successivi alla prima opinione che il soggetto si forma sull’argomento; una euristica naturale che se si basa su false informazioni o false convinzioni può causare gravi errori nel giudizio e nelle decisioni [7].

L’esempio che viene fatto è il prezzo iniziale gonfiato di un’auto usata, che nella negoziazione farà sembrare accettabili i ribassi successivi anche se restano superiori al reale valore dell’auto [8]. Vanno soggetti a errori da anchoring, e da altre fallacie cognitive, non solo il pubblico, ma anche gli esperti [9] e i medici nella pratica quotidiana [10]. L’anchoring è collegato, anche nella progressione della ricerca scientifica, all’effetto d’ordine [11]: l’informazione che si riceve per prima tende ad essere accettata come uno standard, sul quale misurare le informazioni successive; e quindi pesa di più nella formazione finale della credenza, non per il suo valore di verità, ma per la sua posizione. Sulle staminali si sta facendo molto per ottenere un anchoring e un effetto d’ordine circa la loro validità, mediante la propaganda mediatica, alla quale si sono aggiunte varie operazioni.

Una prima operazione è stata quella della controversia bioetica tra “cattolici” e “laici” su staminali adulte ed embrionali [12], che induce a credere all’efficacia delle staminali per presupposizione: se due litigano tanto per un tesoro, il tesoro deve esserci, ovvero le staminali funzionano o funzioneranno. Il clero, che manda gruppi di devoti a manifestare pro Stamina davanti ai tribunali, in realtà ha più investimenti che scrupoli nel business delle staminali. E’ riportato in letteratura almeno un altro caso di quest’uso strumentale della bioetica, dove si è creata ad arte – e mediante ricchi finanziamenti agli esperti – una discussione etica per propagandare un farmaco inefficace e dannoso [13].

Simile a questo sistema, che possiamo chiamare “manfrina bioetica”, è la “manfrina giudiziaria”, che in Italia sta venendo applicata col caso Stamina. C’è chi parteggia per il medico coraggioso che rompe gli schemi; chi esige invece l’aderenza ai severi protocolli ufficiali; ma in entrambe le scelte il falso dilemma implica che le staminali funzionano. Nel pubblico si configurano e si rafforzano speranze e aspettative a mano a mano che la vicenda si sviluppa.

Giurisdizione e marketing farmaceutico

I magistrati reggono bene il gioco. Ingroia, e i giudici che hanno ordinato la prosecuzione delle terapie, danno credibilità ad Andolina e alla versione “alternativa” delle staminali. Guariniello, che insieme ad altri magistrati e ai NAS dei Carabinieri è già stato partecipe di quello che considero un caso analogo di strumentalizzazione del potere giudiziario a fini di marketing farmaceutico [14], si trova invece a spingere, insieme ai NAS, all’AIFA e ad altri magistrati, verso la versione istituzionale, che alla lunga sarà quella prevalente, e che paradossalmente otterrà i maggiori benefici dalla violazione dei più elementari principi scientifici – e di buon senso – da parte di Andolina e c. La ricerca ufficiale apparirà per contrasto seria e ragionevole nelle sue pacate – e contenute, almeno nelle pubblicazioni scientifiche – affermazioni di efficacia. E’ da notare che Andolina ha accettato di puntare al più improbabile degli effetti c linici, la rigenerazione del tessuto nervoso; con un preparato dalla composizione non ben definita. Un po’ come se avesse chiesto 50000 euro per una Panda catorcio. Una esagerazione che sembra fatta per fornire credibilità alle terapie ufficiali con staminali, che proporranno obiettivi non così abborracciati, e relativamente meno ambiziosi (e quindi più facili da raggiungere coi tanti trucchi coi quali si possono manipolare i trial e confondere le acque in sede clinica).

Andolina trae legittimità dalle teorie ufficiali sulle staminali, e la ricerca ufficiale ne trae ancora di più da Andolina, apparendo seria e rigorosa paragonata alle sue sgangherate procedure. Un’ambivalenza pilotata funzionale a grandi interessi, che spiega la distribuzione delle – marcate – posizioni dei magistrati su entrambi i fronti. Ambivalenza riassunta dal commento di Veronesi, per il quale è sbagliato non ammettere la terapia di Andolina “ma anche” andare contro le motivazioni scientifiche che l’hanno fermata. Il filone alternativo, promettendo guarigioni miracolose, sta incontrando il favore del pubblico in tutto il mondo; si è sviluppato un turismo medico verso i paesi, in molti casi non tecnologicamente avanzati, che consentono questa lucrosa truffa (attualmente il costo di un trattamento con staminali è indicativamente attorno ai 40000 euro, ma può superare i 150000 euro; in paesi come la Tailandia il rito di immortalità può co stare meno di 10000 euro). In Italia, ottenuti i gradi sul campo con questo colpo di mano, e le medaglie grazie a Ingroia e agli altri magistrati, il filone alternativo potrà proseguire, sia pure in semiclandestinità, come forma borderline, e riemergere al bisogno.

Il filone ufficiale avrà vantaggi anche superiori; come il clero che respingendo come falsi alcuni miracoli acquisisce la credibilità e l’autorevolezza che vengono poi spese nel dichiararne altri autentici (avvalendosi di comitati scientifici). Come il venditore che mette in guardia da proposte di concorrenti troppo belle per essere vere, per poi presentare la sua che resta comunque allettante, e che al confronto delle altre appare ragionevole; ma è truffaldina anch’essa. Ad Andolina infatti si contestano i mezzi, più che il progetto in sé. Uno dei giudici ha emesso una sentenza che secondo i media si riassume nel “Sì alle cellule per [bambina], ma che non siano quelle della Stamina, ma staminali di laboratori autorizzati” [15]. Una presa di posizione che dovrebbe essere ricordata come esempio negativo. Esempio di come la magistratura persegue le frodi mediche di secondo grado, quelle che leggiamo sui giornali, e aiuta quelle di primo grado, quell e strutturali e legalizzate [16]; e di come a volte aiuti le frodi di primo grado col contrastare quelle di secondo grado; e accettando di arrogarsi compiti tecnici che non dovrebbero competerle.

I singoli magistrati sembrano condividere la credulità che stimolano nei cittadini; saranno anche loro come tutti noi vittime di questi giochi sulla salute. Non hanno trovato strano che uno dei maggiori ospedali d’Italia, e il più grande della Lombardia, gli Spedali Civili di Brescia, sede di reparti universitari, diretto da una burocrazia pubblica fin troppo fiscale, (capace di contestare a un medico dipendente il fatto che lavori, gratuitamente, oltre le ore previste dal contratto), dia credito a sperimentazioni terapeutiche dilettantesche e estremamente azzardate, per non dire senza senso, su minori, e che addirittura le ospiti, avendo solo da perderci in prestigio, quando se funzionassero gli stessi risultati potrebbero essere ottenuti, pazientando un poco, con procedure ortodosse; magari sviluppate dalla propria facoltà di medicina, ottenendo così riconoscimenti mondiali. Né trovano strano che l’AIFA, che ha denunciato Andolina, sia presieduta dal rettore dell’Università di Brescia, Pecorelli, direttore della Clinica ostetrica e ginecologica Università di Brescia/Spedali Civili di Brescia. Pecorelli non ha prevenuto lo “scandalo” che colpiva la sua istituzione di provenienza; non ha operato per insabbiare o sopire l’azione dell’AIFA come suo presidente; e questo, non c’è bisogno di dirlo, va a suo onore.

Ma Pecorelli non ha fermato il danno alla propria istituzione di provenienza neppure come rettore, e come tra i più influenti cattedratici bresciani, e nazionali, intervenendo senza commettere illeciti con una moral suasion su Brescia, per riportare alla ragione i dipendenti dell’ospedale ai quali sembra abbia improvvisamente dato di volta il cervello. Invece delle proverbiali connivenze e obbedienze accademiche, avremmo qui un singolare caso di anarchia e autolesionismo. Volendo ricorrere alla satira, si potrebbe dire che è come se uno scaltro capomafia, tra i più potenti, folgorato dalla lettura della Critica della ragion pratica, applicasse l’inflessibile etica kantiana e denunciasse alla polizia alcuni dei suoi fedeli sottocapi; o basterebbe citare “Quel generale romano” di Campanile [17].

Pecorelli è uno dei maggiori promotori In Italia del vaccino contro l’HPV sulle ragazze per la prevenzione del carcinoma del collo dell’utero. Il caso Stamina a Brescia mi ha fatto ricordare che, prima di divenire presidente dell’AIFA e rettore, a una conferenza rivolta al pubblico, alla sala San Barnaba di Brescia, sulla prevenzione in età scolare del tumore della cervice uterina, il 16 ottobre 2008, citò con approvazione i tentativi di terzi di fare oscurare siti web che criticavano il vaccino come pericoloso (ricordo anche la pantera della PS che, attesa e immancabile, mi sfilò accanto fatti pochi passi dopo essere uscito dalla sala). C’è una certa somiglianza col caso in oggetto, perché quelle critiche – che definì “depistaggi” – contro le quali si scagliava appaiono in effetti non adeguatamente supportate, ma ciò non toglie che vi sia una minoranza di scienziati qualificati che avanzano critiche valide: considerando questo vaccino c ome un caso di scienza ufficiale corrotta, che presenta al pubblico come evidenza fattuale assunti di base errati o non dimostrati; assunti di comodo che vengono tradotti in messaggi distorti, a favore di interessi economici che godono di forti protezioni da parte dei governi [18,19]. In entrambi i casi, staminali e vaccino, appare che siano stati indicati dei facili bersagli sui quali fare puntare l’attenzione per distogliere dalle magagne autentiche e mostrarsi onesti e scientifici. Il vaccino antiHPV, la cui efficacia non è dimostrata, e che con ogni probabilità è inefficace, e che se anche avesse l’efficacia parziale promessa dai produttori non avrebbe che un effetto minimo, pochi decimi di punto percentuale, sulla mortalità femminile per tumore in Italia, è uno dei fiori all’occhiello dei responsabili della politica sanitaria italiana: “L’Italia questa volta vince il confronto con gli altri Paesi europei e si colloca al terzo posto per diffusione del vac cino” [20]. In compenso non ci sono fondi per coprire l’assistenza agli anziani non autosufficienti.

Inoltre, le case farmaceutiche non sono tenere con coloro che percepiscono come una minaccia per i loro interessi; e senza un loro appoggio, o consenso, i responsabili di terapie che le scavalcano prendendo per di più scorciatoie illecite, di porte aperte avrebbero trovato solo quelle delle case circondariali, se non avessero recepito gli avvertimenti. Ad Andolina invece dà appoggio una grande struttura ospedaliera della regione che sarebbe la leader anche per la sanità; e pare gli si voglia assicurare addirittura l’immunità parlamentare, una tecnica alla Dell’Utri. Probabilmente ottenuto l’effetto voluto si farà in modo che nessuno dei compari che hanno giocato la parte dei ribelli nella manfrina giudiziaria si faccia male veramente.

Intanto sull’onda di questa “emergenza” il ministero della Salute ha emanato direttive per le sperimentazioni sulle staminali; che verranno supervisionate dall’AIFA. Si sono ristabiliti ordine e rigore. La questione della legittimità di intraprendere sperimentazioni su umani senza attendere sufficienti evidenze precliniche, e anzi in presenza di un quadro complessivo di evidenze di efficacia negativo, il tema della plausibilità biologica, della correttezza scientifica e dell’opportunità sul piano della scelta politica dell’allocazione delle risorse per la sanità, sono stati così elegantemente evitatati, facendoli evaporare ai calori del caso Stamina.

Nella sanità lombarda, celebrata per la sua efficienza, si calpesta ancor più che altrove l’aureo enunciato di Cochrane, per il quale un sistema sanitario “non può raggiungere l’efficienza senza passare per l’efficacia”. E’ grazie a quello stesso spirito che è all’opera sulle staminali a Brescia, diametralmente opposto alla concezione di Cochrane, che in Lombardia si sono succhiati dalle casse dello Stato i tanti milioni di euro andati poi in quelle tangenti che oggi i magistrati, svegliatisi da un sonno durato diversi lustri, scoprono. Ma né i magistrati – né il pubblico – sono curiosi di sapere con quali sistemi è stata ottenuta quella montagna di denaro pubblico stornata a favore degli amici. Le staminali sembrano la fantascienza che si fa realtà; pensando a cosa accadrà ai malati, a me questo lancio delle costosissime cellule magiche mentre la sanità pubblica viene ridotta, e mentre aumentano le esigenze di assistenza agli anzian i, ricorda quei paesi del Meridione dove le fognature erano carenti, ma ogni anno il Comune destinava una quota consistente dei fondi disponibili allo “sparo”, i fuochi d’artificio per la festa del patrono.

Alcuni magistrati hanno ordinato di proseguire le terapie della Stamina parlando di “diritto alla speranza”, una difesa che allora si può applicare a qualsiasi ciarlatano che, appigliandosi a uno straccio di argomento pseudorazionale, susciti la speranza di guarigione in chi è in condizioni disperate. La speranza, nei casi dove è utile, la si può ottenere anche con dei placebo economici (un tempo si usava la “pillula panis”) anziché con misture che costringono le persone a vendere la casa, o che nel caso delle terapie pubbliche lasciano scoperti servizi utili. A questi magistrati suggerirei di considerare la speranza in medicina invece che come un diritto in sé come il diritto a un farmaco: come il diritto agli oppiacei, farmaci che possono essere una medicina preziosa, in alcune circostanze, o una droga che abbrutisce o uccide, in altre; e che possono essere spacciati anche dai peggiori soggetti o essere tagliati male.

Altri magistrati hanno accettato la tesi del ricorrente che i “centri d’eccellenza internazionale” – gli Spedali Civili e l’Università di Brescia – renderebbero “pleonastico” illustrare la giustificazione razionale delle terapie. A loro volta le sentenze dei magistrati a favore di Andolina vengono citate come prova della bontà delle sue cure, anche da eminenti giuristi candidati con Rivoluzione Civile. Si sta dunque affermando una nuova brillante forma di validazione delle cure per via giudiziaria, tramite un circulus in probando costituito da una legittimazione reciproca tra due argomenti ad auctoritatem. Potrebbe essere chiamata “validazione a simmetria centrale”. Le due autorità, medica e giudiziaria, si dispongono infatti tra di loro in un atteggiamento che ricorda le figure a simmetria centrale, es. il simbolo buddista dello yin-yang.

Queste operazioni manipolano l’opinione pubblica; appannano le non eccezionali facoltà di discernimento dei governanti e indeboliscono la loro già flebile capacità di resistere ai voleri dei poteri forti, mentre stuzzicano i loro vivaci appetiti. Interferiscono inoltre col processo scientifico. Si sa che i trial vengono condotti in doppio o anche triplo cieco per evitare che i pregiudizi del paziente, del medico, e di chi verifica influenzino le misure. Ma in casi come questi i progetti di ricerca successivi partono già da alcune credenze e aspettative diffuse e radicate a livello culturale: si è generato un bias ambientale di anchoring e di order effect; che orienterà la ricerca nella direzione voluta, e renderà più facile far passare per buoni i dati delle sperimentazioni accreditate. Credo che la funzione dei magistrati sia di rappresentare e difendere alcuni standard fissi; scritti nella Costituzione e nelle norme. Con questi giochi i magistrati s tanno costituendo all’opposto dei falsi standard a favore delle staminali, tradendo così nella maniera più radicale il loro compito ed esorbitando di fatto dalle loro competenze.

La magistratura dovrebbe smettere di fare il pesce in barile, e prendere invece misure per evitare di venire strumentalizzata. Dovrebbe, anziché favorirle, contrastare tali operazioni, che sono attentati alla salute dei cittadini, ad una efficiente assistenza sanitaria e all’inviolabilità delle casse dell’erario. La magistratura si sta assumendo la responsabilità storica dell’introduzione di queste e di altre terapie “innovative”. Ingroia e i suoi colleghi magistrati portatori di questo dubbio onore si trovano ad avere altri strani bedfellows. Cicchitto, piduista berlusconiano, ha commentato che “C’è un giudice a Berlino” a proposito di una sentenza favorevole ad Andolina. Da Falcone e Borsellino a Cicchitto. E’ tipico della sinistra istituzionale partire cantando “la entranable transparencia, de tu querida presencia…” e arrivare presto, con una breve sequenza di intelligenti mosse politiche, a trovarsi a lavorare insie me a Gelli.

Un modo serio per valutare le terapie con staminali e evitare frodi sarebbe quello di richiedere risultati robusti e convincenti su validi modelli animali prima di consentire la sperimentazione su umani. Neppure a farlo apposta, magistrati di Brescia nello stesso periodo del caso Stamina hanno dato vigore all’opposizione alla sperimentazione animale, con la chiusura dell’allevamento di Green Hill. La sperimentazione animale può essere una truffa e una crudeltà, ma correttamente eseguita può dare informazioni necessarie alla tutela della salute; ed è interesse di chi conduce operazioni come questa sulle staminali indebolire gli standard di verifica delle terapie [21]. I magistrati, e gli attivisti dai quali hanno ottenuto applausi, hanno avuto in questa battaglia di civiltà compagni come Formigoni e Vittoria Brambilla; per non parlare della pornostar bresciana Elena Grimaldi, che sostiene che “Green Hill ha chiuso grazie a me”. La situazione creata è di quelle che un’espressione colloquiale paragona alla baraonda di una casa di tolleranza. Un chiassoso mercimonio; anche a prescindere dalla professionista bresciana.

I professionisti della metamafia e la magistratofilia

Non scrivo per favorire altri partiti o movimenti, che non reputo migliori. Non sono pregiudizialmente contrario al passaggio di magistrati a funzioni politiche, anche se le esperienze pregresse, e valutazioni sui meccanismi di potere profondi, dovrebbero intimare cautela [22]. Il caso Ingroia mi interessa per ciò che può dire su tendenze generali. Ingroia è un valoroso magistrato antimafia che non guarda in faccia a nessuno, o una figura piuttosto ambigua che va a unirsi all’orgia della politica romana, al servizio, come gli altri e forse più ancora, di poteri imperiali come le multinazionali farmaceutiche? La dissonanza cognitiva si può risolvere lasciando cadere come assurda e calunniosa la presente interpretazione. Oppure, si può accettare il lavoro faticoso e ingrato di revisione delle premesse, cioè delle proprie credenze sulla lotta alla mafia e sugli interessi della magistratura.

Ingroia come magistrato antimafia sarà rispettabile, anche se sembra più graffiare che mordere; la vicenda delle intercettazioni sul Quirinale, un altro spettacolo pirotecnico i cui ultimi sprazzi si vanno già spegnendo, sembra caduta a fagiolo per sollevarne le quotazioni. Ma il punto è che essere antimafia non dovrebbe dare oggi necessariamente una patente di superiorità morale. C’è un’antimafia combattente, coi suoi eroi davanti ai quali alzarsi in piedi e togliersi il cappello; ma c’è anche ed è preponderante un’antimafia di comodo, che veste le penne del pavone e bada a campare cento anni, e che arriva al suo estremo ad essere ricettacolo di imboscati e di ruffiani; perché non solo la mafia, ma anche una perenne antimafia che non vince mai la guerra è funzionale agli interessi dei poteri forti [23,24].

Tra le rovine che la mafia ha causato al Paese vi è quella derivante dall’essere stata posta dal potere come standard; un altro ancoraggio, un altro falso standard, uno standard negativo sul quale misurare la legalità, e rispetto al quale il resto dell’illegalità appare meno grave o secondario; o non compare per nulla, e viene così lasciato libero di operare. L’antimafia di converso è sinonimo di eroicità, anche quando in realtà di eroismo non ce n’è troppo. Così oggi non si giudica il politico Ingroia su cosa farà per il Paese, e neppure si considerano i suoi risultati concreti come magistrato, la sua strana defezione sul più bello, le giravolte nella metamorfosi da magistrato a leader di un gruppetto parlamentare che potrà incidere sugli equilibri politici; ma lo si esalta come un Giulio Cesare della lotta alla mafia, che va sostenuto senza discutere, o comunque non va criticato, se non si vuole passare per mafiosi o simpatizzanti.

E’ per me una mesta soddisfazione vedere una conferma, con questa candidatura di Andolina, di quanto sostengo da anni, che l’antimafia serve anche da legittimazione e da alibi per favorire interessi dei poteri economici e finanziari come le frodi mediche. Ciò vale in generale per l’intera magistratura. Posso testimoniare che non ci sono magistrati per i reati, anche gravi, di supporto a queste operazioni. E che le forze di polizia lavorano come se fossero contractors profumatamente pagati dalle multinazionali, piuttosto che tutelare la legalità in questo campo. La presenza sotto la guida del discepolo di Borsellino di Andolina, e di soggetti in odore di massoneria comunista, come Diliberto e Soffritti, o dalle posizioni non sempre limpide come l’accusatore di Falcone Leoluca Orlando, o dalle frequentazioni atlantiche come Di Pietro, anche lui magistrato simbolo passato dalle stelle di grandi operazioni giudiziarie moralizzatrici al calduccio ma leodorante della politica, appare comica e sinistra per chi sperimenta le complicità di politici e magistrati, e i mezzi e i servizi istituzionali, dei quali possono disporre le forze che impongono prodotti medici come le staminali.

Grillo, l’altro degli “irregolari”, rivale di Ingroia per il posto di capo dell’insurrezione civile che metterà fine alla corruzione, pranza con l’ambasciatore USA e ne riceve le lodi [25]. Gli italiani vogliono fare la rivoluzione coi Carabinieri, diceva Montanelli. Seguendo un costume secolare, gli italiani considerano necessario avere un protettore tra i potenti; nello sconvolgimento politico e sociale degli ultimi decenni alcuni pensano di averlo trovato nella magistratura; immemori evidentemente di come funzioni l’amministrazione giudiziaria nella routine. Ma la magistratura ha due anime – e forse Ingroia mostra come non siano tanto separate tra loro. C’è quella che aspira sinceramente a distribuire giustizia, a costo di sacrifici, dell’incomprensione del pubblico e di esposizioni personali; e quella che tende a servire il trono per partecipare dei suoi privilegi. C’è nella magistratura, questa sorta di aristocrazia, un’anima nobil e; e anche un’anima cortigiana e parassitaria, che tra le due non è quella più debole. Noi cittadini dovremmo mostrare da un lato riconoscenza e sostegno per il magistrato che immette giustizia nella società, invece di restare indifferenti fino a quando non viene colpito; ma dall’altro lato dovremmo esercitare verso la magistratura come potere una diffidenza attenta e ragionata, invece dell’abbandonarci al timore reverenziale.

O di abbandonarci al sogno di avere trovato un “potere buono”, e al tifo; un altro aspetto della degenerazione delle istanze di sinistra, che ricadono in concezioni pre-politiche conservatrici e illiberali proprie della cultura italica. Sui dirigenti comunisti di Rifondazione che, accodatisi a Ingroia, servono il peggior Capitale con la furbata di mettere a capolista “l’antisistema” Andolina non occorre spendere parole. I semplici cittadini che si ritengono di sinistra stanno accettando troppo facilmente l’equivoco tra giustizia e potere giudiziario. Gli entusiasti di qualsiasi colore che sperano di ottenere la giustizia affidandosi al partito dei giudici cadono in ore leonis.

Imagistrati certo non scippano le vecchiette e, salvo eccezioni, non vogliono bustarelle. Ma cercano a loro volta il favore di poteri maggiori, e tendono pertanto a servire proprio i poteri superiori che sono la fonte principale delle sempre più pesanti ingiustizie e dell’affossamento della nazione; li servono sfruttando la leva della funzione di controllo, che permette loro di agire senza dover esporsi troppo, e anzi riuscendo a fare bella figura, come si vede qui. Combattono, meritoriamente, la corruzione di politici e amministratori, di quei “baroni” che “l’impero” vuole ridimensionare; ma tendono a servire l’altra corruzione, quella dei poteri sopranazionali, che includono la tecnocrazia globalista che vuole imporre il mercato del biotech. Poteri che hanno dimostrato di curare la selezione della classe dirigente nazionale, aiutando l’ascesa di alcuni e fermando altri, arrivando a fare uccidere quelli della pasta di Falcone e Borsellino.

Oggi il trono è dato in primo luogo da quei poteri che influenzano l’Italia avendo “la testa fuori dall’Italia”. Un tema sul quale vige una generale omertà [26]. Con atti come la candidatura di Andolina, Ingroia aiuta la corporazione dei magistrati, che vuole tessere di queste alleanze [27]; ma danneggia la magistratura come istituzione, svilendone la funzione, abbassandola a strumento di marketing; in aderenza alla dottrina, derivata dalle teorie economiche – con le collegate pesanti interferenze politiche nei vari paesi – della scuola di Milton Friedman, che prevede che lo Stato induca una Domanda commerciale che poi i privati soddisfano [28].

In operazioni come questa sulle staminali la magistratura si trova in conflitto di interessi. Un conflitto nel quale viene premiata se opera male e punita se opera bene. Aiutando il business delle staminali la magistratura ottiene il favore, anziché l’ostilità, di poteri forti; inoltre, in generale lo sfruttamento parassitario del popolo si traduce in benefici per lei. D’altro canto, se si opponesse al criminale messianesimo sulle terapie magiche i primi – ma non i soli – a darle addosso sarebbero gli innumerevoli sciocchi presenti nel popolo. Così partecipa alla frode, piegandosi alla realtà contingente, o approfittando dell’occasione, costituite entrambe dalla convergenza tra gli interessi del potere truffatore e i sentimenti del popolo truffato.

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A Tripoli Di Paola e 20 Puma

di Manlio Dinucci – 13/02/2013

Fonte: Il Manifesto [scheda fonte]

Mentre promette nel suo spot elettorale «riforme radicali contro gli sprechi e la corruzione», Mario Monti invia a Tripoli il ministro della Difesa Di Paola con un pacco dono da circa 100 milioni di euro: 20 veicoli blindati da combattimento Puma, consegnati «a titolo gratuito» (ossia pagati con denaro pubblico dai contribuenti italiani) ai governanti libici, il cui impegno anti-corruzione è ben noto. Un gruppo di potere, al cui interno sono in corso feroci faide, chiamato in causa dallo stesso Consiglio di sicurezza dell’Onu per «le continue detenzioni illegali, torture ed esecuzioni extragiudiziarie». Tutto perfettamente legale, però. La legge sulle missioni internazionali delle Forze armate per «il consolidamento dei processi di pace e stabilizzazione», approvata tre settimane fa dal senato con voto bipartis an quasi unanime, autorizza la spesa per prorogare l’impiego di personale militare italiano in attività di «assistenza, supporto e formazione in Libia» allo scopo di «ripristinare la sicurezza pubblica». L’Italia si accoda così agli Stati uniti, che stanno formando una forza d’élite libica con il compito ufficiale di «contrastare e sconfiggere le organizzazioni terroriste ed estremiste violente». Le stesse usate nel 2011 dalle potenze occidentali per seminare il caos in Libia, mentre la Nato la attaccava con i suoi cacciabombardieri e forze speciali (comprese quelle qatariote) infiltrate. Le stesse organizzazioni terroriste che vengono oggi armate e addestrate dalla Nato, anche in campi militari in Libia, per seminare il caos in Siria. Il segretario alla difesa Leon Panetta ha dichiarato al Congresso che, sin dall’anno scorso, il Pentagono arma i «ribelli» in Siria. La maggior parte non è costituita da siriani, ma da gruppi e militanti di altre nazionalità, tra cui turchi e ceceni. Da fonti attendibili risulta che vi siano anche criminali sauditi, reclutati nelle carceri, cui viene promessa l’impunità se vanno a combattere in Siria. Compito di questa raccogliticcia armata è quello di seminare il terrore all’interno del paese: con autobombe cariche di esplosivi ad alto potenziale, con rapimenti, violenze di ogni tipo soprattutto sulle donne, assassini in massa di civili. Chi non è debole di stomaco può trovare su Internet video girati dagli stessi «ribelli»: come quello di un ragazzino che viene spinto a tagliare la testa, con una spada, a un civile con le mani legate dietro la schiena. Sempre più, in Siria come altrove, la strategia Usa/Nato punta sulla «guerra segreta». Non a caso Obama ha scelto quale futuro capo della Cia John Brennan, consigliere «antiterrorismo» alla Casa bianca, specialista degli assassini a distanza con i droni armati, responsabile della «kill list» autorizzata dal presidente. Dove non è esclus o che ci fosse anche il nome di Chokri Belaid, il dirigente tunisino ucciso da killer professionisti con tecnica tipicamente terrorista. 

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Vaccino epatite B: obbligatorio dal 1991 a seguito di una tangente si continua a somministrare ai neonati

Perché mai si devono vaccinare i bambini al 3° mese di vita, con richiamo al 5° e 11° mese, per una malattia che si trasmette esclusivamente per via sanguigna da sangue infetto o per rapporto sessuale?

 
Le vaccinazioni obbligatorie in Italia sono 4: difterite, tetano, poliomelite ed epatite B. Quanto all’epatite B, in Italia questo vaccino è obbligatorio dal maggio 1991, quando l’allora Ministro della Sanità, il poco “onorevole” De Lorenzo e l’allora responsabile del settore farmaceutico del ministero Duilio Poggiolini, intascarono dall’azienda Glaxo -SmithKline,  unica produttrice del vaccino Engerix B, ben 600 milioni di lire per renderlo obbligatorio in Italia, nonostante l’assenza di sufficienti sperimentazioni.

Entrambi sono stati condannati in via definitiva con sentenza della Cassazione per questo e per altri reati. Interessante un passaggio ancora attuale: “avendo percepito somme da numerose case farmaceutiche, producendo un danno erariale derivato dalla ingiustificata lievitazione della complessiva spesa farmaceutica, determinata dalla violazione degli obblighi di servizio riferibili a ciascuno”.

“Le maggiori imprese farmaceutiche coinvolte – si legge in un articolo del Corriere del 20 luglio 1996 – sono Glaxo, Inverni Della Beffa, Menarini, Lepetit, Pfizer, Sigma Tau, Poli, Chiesi. Gli imprenditori farmaceutici che hanno patteggiato la pena sono 20 versando complessivamente 14 miliardi e 800 milioni a titolo di risarcimento del danno”. Nulla in confronto a quello che hanno guadagnato.
Nonostante ciò, ancora oggi non si limita l’obbligatorietà di un vaccino per anni somministrato perentoriamente ai neonati a seguito di tangenti e corruzione.

Ciò che ci chiediamo è perché mai si debbano vaccinare i bambini al 3° mese di vita – con richiamo al 5° e 11° mese – (vedi calendario vaccinale 2012-2014 Ministero della Salute) per una malattia che si trasmette esclusivamente per via sanguigna da sangue infetto o per rapporto sessuale.
I bambini nati da madri infette sono invece sottoposti al vaccino anti Epatite B già alla nascita, con i successivi richiami. Non c’è possibilità che un neonato contragga questa malattia per via trasfusionale grazie ai controlli del sangue né, naturalmente per via sessuale! Allora la domanda è ovvia: perché vaccinare i neonati per l’Epatite B??

Andrebbero finalmente considerati i gravissimi rischi derivanti da questa vaccinazione: “100 volte più grande del rischio di epatite B” ha dichiarato, già nel 1999, la dott.ssa Jane Orient, presidente dell’Associazione dei medici e chirurghi americani, che ha testimoniato davanti alla Commissione di riforma del governo ricordando i 4600 dossier che additano la sclerosi a placche, la sindrome di Guillan-Barré, il lupus eritematoso, le nevriti ottiche, le poliartriti, pericarditi, uveiti posteriori, paralisi facciali, il lichen planus, oltre all’aumento inquietante dell’asma e del diabete insulino-dipendente, riferibili alla vaccinazione.

Secondo le linee guida di prevenzione americane CDC: A Guide to Action (1997), scritte da funzionari federali della sanità pubblica presso i Centri governativi degli Stati Uniti per il controllo delle malattie (CDC), “l’infezione da epatite B nella  maggior parte dei casi si origina dall’uso di droga per via endovenosa (28%), rapporti eterosessuali con persone infette o partner multipli (22%) e l’attività omosessuale (9%) “. Inoltre secondo Principi di Medicina Interna di Harrison (1994), la trasmissione da madre a figlio del virus dell’epatite B “non è comune in Nord America e Europa occidentale”, e potrebbe essere facilmente diagnosticato senza per forza intossicare tutti i nuovi nati. FonteNational Vaccine Information Center Your Health.

Rischi gravi causati dal vaccino per l’epatite B

Arriva dalla Francia la notizia, poi ripresa dal blog di Eugenio Serravalle che informa del nuovo studio pediatrico francese condotto dall’équipe del prof. Marc Tardieu (servizio di Neuro pediatria, Ospedale di Bicetre al Kremlin-Bicetre), e pubblicato sulla rivista Neurology, che stabilisce il rapporto tra la vaccinazione pediatrica contro l’epatite B per mezzo dell’Engerix B (GlaxoSmithKline) e il rischio di demielinizzazione del sistema nervoso, in particolare di sclerosi a placche (SEP).

Già nel 1994, Lancet (vol 344) aveva denunciato il fatto che la vaccinazione contro l’epatite B potesse produrre il riacutizzarsi o lo scatenarsi di malattie auto-immuni, come la sclerosi multipla o la sindrome di Guillan-Barré.

Un altro studio dal titolo Il vaccino contro l’Epatite B induce la morte apoptotica nelle cellule Hepa 1–6 riferisce inoltre risultati paradossali, ossia che questo vaccino – nato presumibilmente allo scopo di proteggere il fegato – è responsabile dell’uccisione delle cellule del fegato. Nello specifico questo studio ha osservato in vivo l’effetto apoptotico (morte cellulare) causato dal vaccino contro l’epatite B nel fegato di topo.

Gli autori dello studio fanno chiaramente notare che la loro preoccupazione è concentrata sull’adiuvante, idrossido di alluminio, con implicazioni di vasta portata, poiché l’alluminio è abitualmente utilizzato nei vaccini dell’infanzia.

Ma gli studi scientifici che dimostrano la gravità di questo vaccino sono tantissimi, di seguito ne riportiamo alcuni altri:

– Studio in vivo degli effetti del vaccino anti-epatite B sull’espressione dei geni, dell’infiammazione e del metabolismo. Questo studio pubblicato nel 2012 sulla rivista Mol Biol Rep e reperibile in PubMed, riferisce che “l’espressione di 144 geni nel fegato è stato profondamente modificato dopo 1 giorno della vaccinazione”.

– Vaccino contro l’epatite B e problemi al fegato nei bambini americani di età inferiore a 6 anni, 1993 e 1994. Lo studio, pubblicato nel maggio 1999 su Epidemiology stabilisce che i bambini ai quali è stata somministrata la vaccinazione per l’epatite B hanno 2,57 volte maggiori probabilità di soffrire di problemi al fegato.


http://frontelibero.blogspot.it/2013/02/vaccino-epatite-b-obbligatorio-dal-1991.html

Come Rispondere alle Pecore Anti-Complottiste

“Parli come un complottista!”

RISPOSTA: “Complottista? Dove hai sentito questo termine… in TV? (Risata) … Fammi capire bene…stai forse dicendo che gli uomini di potere non sono in grado di compiere attività criminali e mentire al pubblico? Sei davvero così ingenuo? ” (Ridere mentre lo si dice)

“Non sto dicendo che i governi non mentano, ma una cospirazione del genere dovrebbe coinvolgere moltissime persone. Non si può nascondere una cosa del genere.”

RISPOSTA: “Hai perfettamente ragione sono d’accordo con te: è impossibile coprire totalmente una cospirazione così massiva. È per questo che conosco certe informazioni! Ciò che va capito è che non hanno bisogno di insabbiare totalmente le loro azioni. Anche un secchio con un paio di fori può ancora essere utile a trasportare acqua da un posto all’altro! Hanno solo bisogno di ingannare l’80% del pubblico, il che non è difficile quando gestiscono i mass media e l’informazione. Il 10-20% delle persone che capiscono il trucco possono essere facilmente emarginata etichettandoli come “teorici della cospirazione.” Più dell’80% della popolazione non ci prenderà mai seriamente, perché vogliono far parte della maggioranza.(*Nota: quando dite “teorici della cospirazione” fate il segno delle virgolette)

(Il trucco ridicolo) “Tutto ciò è ridicolo (girando gli occhi). Credi davvero a queste sciocchezze?”

RISPOSTA: “Pos so farti una domanda?” (Attendere il “sì”) Hai una mentalità aperta e possiedi senso critico – sì o no? (Attendere il “sì”) Come fai allora a mettere in ridicolo un parere quando non ti sei interessato neppure per 10 minuti all’argomento trattato? Il tuo è un ragionamento abbastanza banale, non credi? “(Attesa per la risposta.)

“Non tutto ciò che accade nel mondo è un complotto!”

RISPOSTA: “Non tutto è un complotto, ma non è vero neppure il contrario. Non sei d’accordo sul fatto che dovremo valutare caso per caso e con una mente aperta.?” (Attendere la risposta.)

“I governi sono così incompetenti che non riescono nemmeno a consegnare la posta in tempo o a pareggiare un bilancio. Come è possibile che cospirino a tali livelli?”

RISPOSTA: “Non confondere i tuoi incompetenti e incapaci ministri con il governo ombra. Gli elementi oscuri che organizzano questi eventi sono molto abili a realizzare e a nascondere, le loro trame. Prendiamo ad esempio il Progetto Manhattan, centinaia dei migliori scienziati del mondo vennero sistemati in una regione desertica per mesi mentre lavoravano sulla bomba atomica. Questa cospirazione era così segreta, che, quando Franklin Delano Roosevelt morì e il vice presidente Truman divenne presidente, i consiglieri di FDR dovettero informarlo riguardo l’esistenza del Progetto! Quindi, come puoi tu stesso constatare, l’intelligence del governo occulto è molto capace! “

(Il trucco del dettaglio irrisolto) “Se questo è un complotto spiegami come siano riusciti a fare x, y, z?”

RISPOSTA: “Purtroppo non possiedo ogni singolo pezzo del puzzle. Ne ho tuttavia abbastanza da sapere che la versione proposta dai media è falsa! Immagina, ad esempio, che ti dia un puzzle di 100 pezzi e ti dica che l’immagine finale sarà quella di una spiaggia delle Hawaii. Tuttavia, dopo aver composto il 30% del puzzle, noti la presenza di orsi polari, montagne innevate e di uomini coperti da pellicce. Anche se mancano ancora 70 pezzi, possiedi già abbastanza informazioni per capire che non si tratta affatto di una spiaggia delle Hawaii. La stessa cosa si applica alle cospirazioni. Non avrò tutti i dettagli, ma ho sistemato abbastanza pezzi da sapere che la versione ufficiale è una bugia. Ha senso per te? (Attendere la risposta.)

“E allora? Solo perché è successo “x”, o “y” ha affermato una determinata cosa, non vuol dire che sia una cospirazione. Stai prendendo un paio di coincidenze e le vuoi trasformare in una cospirazione.”

RISPOSTA: “Se fossero solo un paio di coincidenze, sarei d’accordo con te, ma quando abbiamo una serie di 10,15, 20 anomalie diverse, è la statistica stessa a dimostrare che non può trattarsi solo di una “coincidenza”. Ad esempio, se stiamo giocando ai dadi e, puntando sul “7″, vinco, non significa che i dadi siano truccati . Ma se, lanciando i dadi, esce il “7″, per otto volte di fila, allora, non si tratta più di una coincidenza. Saresti uno sciocco a non mettere in discussione l’integrità di quei dadi, conosci la legge delle probabilità, vero? (Attendere la risposta.)

(Il trucco della “prova”) “Oltre a citare alcuni eventi storici, non mi hai ancora mostrato una prova del fatto che si tratti di un complotto.”

RISPOSTA: “Questa è una domanda trabocchetto! Se ti portassi una SOLA prova, partiresti in quarta dicendo che si tratta di una semplice coincidenza. Quello che voglio mostrarti sono VENTI PROVE! Ma la tua mentalità è troppo chiusa per esaminare il caso nella sua totalità! Non fai neppure la fatica di guardarti un video su youtube o di leggere la versione ufficiale! Spero tu non faccia mai parte di una giuria, visto che riduci tutto alla semplicistica versione dei media. Finchè non dedicherai qualche ora allo studio di questo argomento, sto so lo sprecando il mio tempo con te. Perché ti fa così paura approfondire? (Attendere la risposta.)

“Se ciò fosse vero, la notizia verrebbe riportata da tutti i media e sarebbe nelle prime pagine dei giornali!”

RISPOSTA: “I media, il governo, i banchieri internazionali, Hollywood e il mondo accademico, fanno tutti parte dello stesso incestuoso complesso. I media fanno parte della cospirazione, perchè quindi, ci si aspetta che dicano la verità?” (Attendere la risposta)

“E’ impossibile corrompere così tante persone. Ogni giornalista e uomo politico dovrebbero essere coinvolti per coprire una cospirazione di tali proporzioni.”

RISPOSTA: “La corruzione non viene dal di fuori, ma dall’alto verso il basso. Se i capi di una grande organizzazione mediatica decidono di oscurare una certa storia, o pubblicizzarne un’altra, il resto della redazione dovrà attenersi ai loro piani. Se un giornalista di basso livello decide di sfidare i suoi superiori, perderà il suo lavoro e verrà aggiunto alla lista nera. Ricordi Helen Thomas? Dopo 50 anni come corrispondente della Casa Bianca, venne scaricata come un rifiuto per aver pubblicamente criticato Israele. Il sistema è uguale sia nel governo che nel mondo accademico.

“E ‘una follia. Io non credo nelle teorie della cospirazione”.

RISPOSTA: “Non ci credi o non VUOI crederci? C’è una grande differenza fra le due cose. La mente umana è piena di complessi, uno dei quali è il desiderio di proteggersi dalle verità spiacevoli. Tu hai paura di approfondire l’argomento perchè scopriresti la verità. Ma soprattutto temi il fatto che, se mi dessi ragione, verresti emarginato come “teorico del complotto.” E’ la paura che chiude la tua mente e ti fa agire da pecora. Fatti crescere le palle e smettila di essere così ottuso! “

“Le teorie del complotto fanno breccia tra gli ignoranti perché forniscono r isposte semplicistiche a eventi complessi.”

RISPOSTA: “E’ esattamente il contrario” Valutare le teorie del complotto non solo richiede molto tempo e studio, ma anche logica e una forte dose di senso critico. E’ la gente intellettualmente pigra come te che sceglie di accettare e ripetere come un pappagallo ogni semplicistica favoletta mostrata in TV! Hai mai messo in discussione ciò che la TV ti propone? ” (Attendere la risposta.)

“Non credere a tutto quello che leggi su internet.”

RISPOSTA: “Io non credo a tutto quello che leggo su internet, ma a quanto pare tu credi a tutto ciò che vedi in TV! Credo solo alle cose verificabili e in linea con il mio senso critico e logica. La bellezza di Internet è che, a differenza della TV, che adori così tanto, sono presenti tutti i pareri riguardo una determinata argomentazione. Permette, ad un pensatore critico, di capire quale sia la verità. La TV non ti dà questa opzione. Credi d avvero che i media raccontino tutta la storia? Sei così ingenuo? (ridendo). Ricordi la favola delle armi di distruzione di massa in Iraq? I media non si fecero problemi a raccontarci questa bufala. Perchè allora ti fidi così ciecamente di ciò che racconta la TV e non di Internet? “
(Attendere la risposta.)

“Alcuni teorici della cospirazione credono che Elvis sia ancora vivo.”

RISPOSTA: “Quindi, secondo la tua logica contorta, visto che alcune teorie sono false, lo devono essere, per forza, tutte quante! Mi stupisco che tu possa fare un’analogia talmente stupida e offensiva! Tutto qui?” (Attendere la risposta.)

“Non hai alcun rispetto o compassione per i familiari delle vittime.”

RISPOSTA: “In realtà, sto onorando le vittime, perseguendo la verità e cercando di scoprire chi le ha uccise. Se qualcuno della tua famiglia viene ucciso, non vorresti sapere chi è il vero colpevole?” (Attendere la risposta.)

Tratto e tradotto da Neovitruvian
Fonte



http://freeondarevolution.blogspot.it/2013/02/come-rispondere-alle-pecora-anti.html#more

Ue – Carne tossica nei supermercati: chi ci vuole togliere di mezzo?

Mercoledì,  Febbraio 13rd/ 2013

– di Giuseppe Sacco – 

Carne rumena contenente un farmaco tossico:

l’ultima perla del libero mercato Ue

Londra, Parigi, Bucasest – Nelle utlime ore l’Ue si sta trovando nell’occhio del ciclone per l’ennesimo scandalo liberista: questa volta legato alla libera circolazione di carne contaminata sulle nostre tavole. Avete capito bene, e non è uno squallido scherzo carnevalesco di cattivo gusto. La carne in questione, d’importazione rumena, conterrebbe un farmaco tossico.  Come emerso e denunciato la scorsa settimana in Gran BretagnaSi sta dunque espandendo a macchia d’olio lo scandalo per la carne di cavallo tossica, spacciata per carne di manzo sano. Owen Paterson, ministro britannico dell’Ambiente, facendo riferimento all’azienda Comigel i cui prodotti sono distribuiti in 16 Paesi europei sostiene come “questa cospirazione sia estesa”.

 Hamburger al Phenylbutazone 

Infatti i laboratori pubblici hanno scoperto come negli hamburger tarocchi ci sia del phenylbutazone, un cortisone vietato all’uomo in quanto dannoso e quindi potenzialmente letale alla salute come ha ammesso lo stesso criticatissimo Paterson. Il dirigente medico per la Sanità, Dame Sally Davies, dal canto suo ha tranquillizzato il pubblico nella serata di lunedì, sostenendo come “il rischio per la salute delle persone sia estremamente limitato”. Ma questo, come capirete, non vuol dire assolutamente nulla. In ogni caso sono in corso nuovi test per verificare la presenza dell’antinfiammatorio veterinario nei cibi, anche se i risultati saranno resi noti al vasto pubblico solo venerdì. Intanto, a scanso di equivoci, la parlamentare conservatrice Anne McIntosh – presidente della Commissione della Camera per il cibo e i prodotti agricoli – ha comunque chiesto una moratoria in Bretagna per la carne europeaMa Paterson sostiene che le attuali leggi comunitarie non lo permettono. Vi rendete conto amici della gabbia di matti che ci governa? 

 Lo scambio di battute tra Londra e Parigi 

Sempre nelle scorse ore il ministro francese Benoit Amon ha controbattuto indirettamente ai colleghi inglesi:”Londra si lamenta per le carenze delle ispezioni comunitarie – ha denunciato il ministro – proprio mentre taglia il budget dell’Ue per il controlli sui cibi”. Intanto è in corso a Bruxelles una riunione tra il commissario della Sanità Tonio Borg e i ministri dell’Agricoltura dei paesi interessati alla vicenda. L’Indipendent, citando fonti della polizia francese sostiene che nelle polpette adulterate potrebbe esserci non soltanto carne di cavallo ma anche di asino.

 Dalla Patria di Dracula la carne “al sangue” 

Tutto sarebbe nato in Romania da una legge passata sei anni fa ma fatta rispettare solo di recente. Tale legge impediva il transito lungo le strade del paese di cavalli e altri animali, finiti quindi alla macellazione. Di ciò ne è convinto anche l’ex contadino Josè Bovè, vicepresidente della Commissione Agricoltura al Parlamento europeo.”Milioni di animali sono stati spediti ai macelli dopo questa legge”, ha ammonito preoccupato.

 La Replica del Commissario Ue Barnier 

In Francia, frattanto, è entrato in azione il nucleo della polizia anti-frodi e gli agenti stanno perquisendo varie aziende tra cui la sede della Comigel a Mets e della Spanghero. Anche il commissario al Mercato Interno Ue (Michel Barnier) è intervenuto nella vicenda sottolineando la necessità di migliorare la tracciabilità degli alimenti in Europa. Francamente pare un pò poco!  “Che io sappia non c’è un problema di sicurezza alimentare, dunque non parliamo di scandalo sanitario. Ma la giustizia deve essere spietata con coloro che hanno perpetuato la frode” ha dichiarato Barnier, aggiungendo  come necessiti investigare “non solo sulla natura di ciò che consumano, ma anche sull’origine dei piatti preparati” Anche secondo Buisson, presidente dell’Associazione nazionale delle industrie agr o-alimentari francesi, gli industriali del settore devono intensificare i controlli e quelli presso i fornitori. Ma in un mercato che non conosce barriere e sempre più in preda alla deregulation e del laissez faire esasperato queste stanno diventando eccezioni che confermano la regola. 

 L’Assurda Odissea liberista della carne tossica  

La carne di origine rumena infatti sarebbe transitata da un intermediario olandese, poi da uno cipriota prima di arrivare al fornitore francese – la citata Spaghero –  per  poi essere rispedita al preparatore Comigel, che a sua volta ha fornito il prodotto della Findus. Dopodicché – in una Odissea infinita – la carne in questione sarebbe stata ri-inviata a una ditta di proprietà francese in territorio  lussemburghese: azienda dedita al congelamento ed alla distribuzione presso i supermercati in sedici paesi europei. Mi chiedo allora cosa si celi davvero dietro tutto ciò.  Cosa se non il dio denaro ed il disprezzo per l’uomo e per la sua dignità? Appare utile ed illuminante – in tal senso – sapere come le carni di cavallo e di asino costino dal 30% al 40% in meno di quella di manzo. Ma alla luce di questi imbrogli ed alla luce della celeberrima risoluzione votata dall’Europarlamento nei mesi scorsi (che vi invito a leggere in allegato – dall’emblematico titolo: “Schiavi Europei, da domani attenti a quello che mangiate“) credete ancora che il mercato libero sia conveniente? Credete ancora ai falsi profeti del liberismo? Io francamente no! E per mille ragioni tra cui questa. Intanto, dopo le proteste levatesi da mezza Europa anche Bucarest nelle ultime ore ha finalmente aperto un’inchiesta sulla carne tossica di cavallo (e asino) macellata in Romania e rivenduta come manzo. Staremo a vedere cosa accadrà ora. 

 L’eurodeputato Borghezio scrive alla Commissione europea 

Frattanto, una tempestiva interrogazione in merito alla spinosa e vergognosa faccenda è giunta nelle ultime ore alla Commissione europea da parte dell’On. Mario Borghezio.”Lo scandalo delle lasagne alla bolognesea base di carne di cavallo – ha scritto Borghezio  nella sua interrogazione di stamane alla Commissione Ue –  ha fatto emergere un’ulteriore violazione delle regole igienico-sanitarie, in quanto è ormai emerso molto chiaramente che, oltre alle lasagne alla carne di cavallo, risultano essere stata massicciamente utilizzata anche carne d’asino proveniente dalla Romania“. Ciò è tanto più preoccupante – continua l’eurodeputato – in quanto, come oggi ben documenta il quotidiano belga ‘Le Soir’, nelle confezioni di “lasagne alla bolognese” è assolutamente impossibile reperire la minima tracciabilità dell’origine reale dei componenti carnei del prodotto che viene commercializzato sui banchi dei supermercati europei, per di più con l’accattivamente e fuorviante denominazione di “lasagne alla bolognese“. “L’UE – conclude Borghezio – dovrebbe con l’indagine da me chiesta in particolare anche su questo traffico di carne d’asino di provenienza romena veicolata a seguito di un processo di macellazione in grande di tali animali, a suo tempo largamente utilizzati nell’agricoltura romena“. 

Giuseppe Sacco  (Copyright © 2013 Qui Europa)

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