TAV – Reti abusive della Maddalena di Chiomonte

 da NOTAV.INFO – 9 febbraio 2013 at 12:52

La rassegnazione non è di casa da queste parti…

Commentiamo l’ennesima notte di resistenza notav al cantiere della Maddalena. Quel cantiere che installato con la forza, fortificato abusivamente, e difeso da centinaia di uomini e mezzi delle forze dell’ordine e dell’esercito continua a subire incursioni e avversità varie.

  Da tempo le notti non sono tranquille per l’apparato di sicurezza ed è stato così anche questa notte come si evince dal video che ci è stato recapitato, dove si vedono centinaia di notav intenti a danneggiare le reti, il cantiere e la strumentazione interna, visto che almeno metà fortino è rimasto al buio.

Le bandiere notav sventolano all’interno della fortificazione e si confrontano anche con un mezzo dell’esercito, il famigerato Lince, che preferisce la fuga di fronte alla determinazione.

Sono Cronache di Resistenza, non hanno altro nome.

I giornali locali titolano paroloni e nascondono la contraddizione di un cantiere illegittimo e illegale che continua a far spendere soldi pubblici ad una collettività che necessita d’altro, rispetto all’ennesimo furto ai danni dei servizi sociali e alle vere prorità di questo paese.

Dalle cronache si apprende di due valsusini fermati e arrestati in circostanze che non sono chiare, e non sicuramente durante l’assalto al cantiere.

Ci dispiace per i vari Numa, Esposito e Ferrentino ma i due notav sono di Mattie, Val Susa, la Valle che Resiste e non fanno parte dei soliti mostri da sbandierare: centri sociali antagonisti o il bau bau dell’anarco insurrezionalista.

A Cristian ed Emanuele va tutta la nostra solidarietà e non mancheremo nel più breve tempo possibile di dimostarla mobilitandoci.

Nonostante i trionfalismi della lobby si tav, il dato di fatto è che la resistenza popolare a questa nefandezza non si arrende e non si rassegna, e  la lotta continua…

Ferrero (PRC): CONTRO GLI SPRECHI DI DENARO PUBBLICO. SEMPRE. A PARTIRE DAL TAV

 COMUNICATO STAMPA

 

 

 NO TAV   FERRERO (PRC): «CARO ESPOSITO, NOI CONTRO SPRECHI DENARO

 

PUBBLICO. SEMPRE. A PARTIRE DALLA TAV, OPERA INUTILE E DANNOSA».

  Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, candidato di

 

Rivoluzione civile, dichiara:

   Esposito non perde occasione per attaccare chi la pensa diversamente

 

da lui. Per quanto ci riguarda, non possiamo che ribadire una cosa

sola: noi siamo contro gli sprechi di denaro pubblico sempre, a

partire dalla Tav che è una opera inutile e dannosa. Un parlamentare

del territorio invece di infilarsi l elmetto dovrebbe operare affinché

il governo ascolti le ragioni della popolazione della Valle di Susa,

che non merita di essere trattata come una colonia .

  9 febbraio 2013

LOCATELLI (PRC): SUL TAGLIO DELLE RETI AL CANTIERE TAV ESPOSITO (PD) DELIRA

Le dichiarazioni di Stefano Esposito (Pd)  a proposito del taglio delle reti (abusive) avvenuto questa notte al cantiere dell’Av di Chiomonte (Val di Susa) sono semplicemente deliranti. Per lui  gli eversivi sono il movimento, sindaci e amministratori, forze politiche No tav colpevoli di praticare il dissenso e il conflitto sociale. In pratica una intera Valle. Fin tanto che avremo una tale classe politica, del tutto sorda e intollerante alle ragioni di una Valle ben difficilmente si può pensare ad un allentamento delle tensioni e delle proteste contro un’opera insensata e distruttiva di un intero territorio.  Eversiva è questa classe di governo che invoca la legge del più forte, che si pone al di sopra e al di fuori  da qualsiasi elementare principio  di giustizia e di legalità democratica, che non perde occasione per buttare benzina sul  fuoco. Oggi più che mai siamo col movimento No Tav della valle contro questa classe politica e di governo.

 

Torino, 9 febbraio 2012

Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc

 

Fréjus, Tir sui treni: cade l’ultimo alibi per la Torino-Lione

Posted By Luca Martinelli On 22 gennaio 2013 @ 00:37 In DOMINIO E POTERE 

Scritto il 20/1/13 www.libreidee.org [1]

manifestanti No-Tav[2]La Torino-Lione [3]? Ormai definitivamente inutile. Lo “ammette” anche Rfi, la società delle Ferrovie dello Stato cui compete la gestione della rete ferroviaria: l’attuale traforo internazionale del Fréjus, che già collega Italia e Francia [4] lungo la ferrovia Torino-Modane che attraversa la valle di Susa [5], è in grado di accogliere anche maxi-convogli, persino i più ingombranti in circolazione in Europa [6]. «La certezza – dichiara Tino Balduzzi, attivista No-Tav intervistato da Alessandra Fava per il newsmagazine “Manifestiamo [7]” – viene da un documento di Rfi, scoperto durante una ricerca sui carri Modalohr». Il documento “svela” l’esatta capacità del vecchio tunnel, recentemente “limato”, e dimostra che le limitazioni che impedivano di caricare su treno i camion standard, alti 4 metri, non ci sono più». Via libera, dunque, alla decantata “autostrada ferroviaria”: cade l’alibi secondo il quale sarebbe necessario un nuovo super-traforo.

Si tratta di appena 44 centimetri di altezza, ma bastano a cambiare la classificazione della linea, ora perfettamente idonea al trasporto su rotaia dei mezzi stradali più pesanti: «La notizia sui media [8] è passata in sordina o non è passata affatto, ma ora l’Afa, la società che effettua il servizio di “autostrada viaggiante” tra Orbassano ed Aiton, fornisce un servizio simile a quello disponibile nei tratti Novara-Sempione-Loetschberg-Freiburg e Trento-Brennero-Regensburg, fino ad ora sbandierato dai Sì-Tav come l’obiettivo da raggiungere». Il risultato è frutto anche di un progresso tecnologico, continua Balduzzi: l’utilizzo dei recenti carri francesi Modalohr, che sfruttano meglio lo spazio in altezza guadagnando circa 16 centimetri rispetto ai carri utilizzati da svizzeri ed austriaci per effettuare lo stesso tipo di servizio. «Un’ulteriore dimostrazione che investire in tecnologia paga, sicuramente di più che fare dei buchi nelle montagne».

«Volendo diminuire la pressione del trasporto merci sulle loro strade – spiega Balduzzi – svizzeri e austriaci caricano su treni speciali i camion che arrivano ad un loro confine, ad esempio quello tedesco, e li trasportano fino al confine opposto, nell’esempio quello italiano. Ma alla fine del viaggio, a Novara o a Trento, quei camion vengono rimessi sull’asfalto, andando ad intasare le autostrade italiane». Quella che l’Europa [6] considera una prassi virtuosa fa sì che un camion che va da Amburgo a Bari percorra su ferrovia meno di 500 chilometri su un totale di 2000. Per contro, una “cassa mobile” caricata ad Amburgo arriva fino a Bari percorrendo l’intero tragitto su treno, sulle ferrovie che ci sono, senza dover costruire nuovi tautostrada viaggiante [9]unnel e risolvendo con minor impatto ambientale il problema di svizzeri ed austriaci. «Questo semplice confronto è sufficiente a ribaltare l’accusa di favorire il trasporto stradale che i Sì-Tav fanno ai No-Tav».

Problema: la lobby degli autotrasportatori in Europa [6] è fortissima, in grado di bloccare un continente con una serrata. «La Tav conviene a loro, alla lobby dei costruttori e a chi si occupa di movimento terra», continua Balduzzi. «Preoccupa il fatto che importanti politici italiani favorevoli alla cosiddetta Tav siano in qualche modo legati, ad esempio, al gruppo Gavio che si occupa di autotrasporto e, attraverso Impregilo, di costruzioni. E preoccupa ancora di più il fatto che il deposito in cave di pianura di molti milioni di metri cubi di terra da scavo provenienti dai tunnel della Tav rappresentino un’occasione d’oro per chi ha dei rifiuti da smaltire illegalmente», nel silenzio generale dei grandi media[8]. L’Europa [6], aggiunge Balduzzi, dovrebbe correggere l’errore di fondo: alta velocità per i passeggeri e alta capacità per le merci sono tecnicamente incompatibili. «Troppa la differenza di velocità, troppa diversità nelle destinazioni, troppo Tino Balduzzi[10]pesanti i treni merci per linee costruite per i 300 chilometri orari».

Inutile girarci attorno: tutto il protocollo Tav deriva dall’influenza delle grandi lobby economiche sulla politica [11], fino al paradosso della valle di Susa [5], dove per laTorino-Lione [3] si cercano disperatamente di adattare al traffico merci i succulenti progetti nati per il trasporto passeggeri e non più giustificati dagli scarsissimi volumi del traffico merci Italia-Francia [4]. «L’Europa [6] deve spostare i finanziamenti dal trasporto stradale a quello ferroviario», conclude Balduzzi, che invoca opere intelligenti e non inutilmente devastanti come la Torino-Lione [3]. «In un’Europa [6] dove quasi sempre le aziende distano troppi chilometri dal centro intermodale più vicino, le infrastrutture che servono non sono tunnel, ma strumenti e luoghi in grado di rendere più rapido e meno costoso il trasbordo delle merci tra strada a ferrovia». In questo scenario, «dichiararsi Sì-Tav pretendendo di essere a favore del trasporto merci in ferrovia è solo più un atto di fede, buono solo per i politici meno informati».


Article printed from STAMPA LIBERA: http://www.stampalibera.com

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Documenti “storici” sul TAV

TAV forse non tutti sanno che – di Andrea Allasio

 

TAV perhaps people ignores that – di Andrea Allasio (versione inglese di “TAV forse non tutti sanno che”)

 

Le CAPPELLE del Prof CAPPELLI – di Andrea ALLASIO


 Acqua nella Valle

 

Osservatorio Tecnico Libro 2


Efficienza 2020

 

L’Espresso – Alta Voracità

 

Fino a prova contraria – da Legambiente Valsusa

 

Conferenza su Amianto e Uranio in Valle di Susa

 

Storia TAV

 

100 ragioni contro la Tav

Libro 100 risposte

Replica LTF a 100 Risposte

 

Amianto e Uranio in Val di Susa – Università la Sapienza di Roma

 

I progetti dell’Alta Velocità e le proposte alternative per rilanciare la ferrovia del WWF

 

TAV ed efficienza energetica cade un mito – di Luca MERCALLI

 

Impatti TAV Federici – Analisi Termodinamica Integrata – Università di Siena

 

TAV – Intervista al prof. Tartaglia del Politecnico di Torino

 

TAV – Studio Polinomia – integrale

 

Operaio disoccupato si suicida con una copia della Costituzione in mano

cost

CHIAMATELO CON IL LORO NOME ALLORA SE NON LAVORAVA – SI DICE DISOCCUPATO

SE AVESSE AVUTO UN REDDITO DI CITTADINANZA COME ESISTE NEGLI ALTRI PAESI EUROPEI DA 20 ANNI AVREBBE COMPIIUTO QUESTO GESTO?

ALLORA SI CHIAMA OMICIDIO DI STATO

9 febbr -Giuseppe Burgarella, 61 anni, operaio di Guarrato, frazione di Trapani, ha deciso di suicidarsi, impiccandosi in una trave, come gesto estremo di protesta contro la mancanza di lavoro.

Nel suo messaggio di addio, in un pezzo di carta dentro una copia della Costituzione Italiana, ha inserito l’elenco di tutti i morti per disoccupazione degli ultimi due anni, che aveva letto nelle cronache dei giornali.  L’ultimo nome in fondo alla lista è il suo.

A fianco, vergate di suo pugno, due frasi secche. “Se non lavoro non ho dignità. Adesso mi tolgo dallo stato di disoccupazione”.

La sua storia è raccontata oggi sul quotidiano La Repubblica:

…L’ultimo contratto è datato 2000: poi la Cooperativa CELI di Santa Ninfa, una delle tante nate nel trapanese dopo il terremoto che nel 1968 sconvolge la Valle del Belice, lo lascia a casa perché non c’è lavoro nemmeno per i soci. Per due anni Giuseppe riceve l’indennità di disoccupazione: 700 euro al mese. Ma lui vuole lavorare. Non solo il bisogno economico — non è era fatto sentire, il muratore di Guarrato. Ultimamente aveva scritto due lettere: una al presidente Napolitano e una a Susanna Camusso, segretario della Cgil, il sindacato al quale Burgarella era iscritto da sempre (faceva parte del direttivo provinciale della Fillea).
Nelle missive aveva messo nero su bianco tutto il suo disagio, una sofferenza mai spenta e che non riusciva più a tenere per sé. «L’articolo 1 della Costituzione dice che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. E allora perché lo Stato non mi aiuta a trovare lavoro? Perché non mi toglie da questa condizione di disoccupazione? Perché non mi restituisce la mia dignità?». Fino alla minaccia finale. ..   «Mi tolgo io dalla condizione»
.


http://www.imolaoggi.it/?p=41155

 

Stipendi vip, Rai fuorilegge: tace sugli ingaggi a Sanremo

Hanno proposto di inserire il canone rai nella bolletta della corrente per pagare  questi INUTILI residuati stile cortigiani della regina Antonietta.

A noi l’austerità, taglio stipendi e pensioni, disoccupazione, Imu, niente sanità ED ORA l’obbligo di pagare i cortigiani a tutti, compresi quel 50% di italiani che non riescono più a mantenere la famiglia. 

Se non potranno pagare il canone, sarà loro staccata la luce.

Un grande esempio di solidarietà tipica di certi parassiti di stato.

 Stipendi vip, Rai fuorilegge: tace sugli ingaggi a Sanremo 

Insomma tutto questo per dire cosa? Che, in occasione del momento televisivo più importante dell’anno, il Festival di Sanremo, l’onorevole Renato Brunetta torna all’attacco su una sua vecchia battaglia: la trasparenza dei conti e dei soldi elargiti. E sfrutta la scintillante vetrina dello show canoro per ricordare, in una lettera inviata ieri al presidente della Rai Anna Maria Tarantola, che l’azienda pubblica non si è ancora uniformata a quanto previsto dalla legge (e tra l’altro recepito dall’ultimo contratto di servizio stipulato tra Ministero dello Sviluppo economico e Rai medesima). Brunetta chiede, per l’appunto, che vengano pubblicati sul sito (e anche nei titoli di coda ai programmi) i compensi di quanti, persone e società, contribuiscono alla preparazione e alla gestione del Festival.

La Rai, su questo punto, ha da sempre risposto che l’azienda ha una funzione pubblica, ma deve agire seguendo le logiche di mercato dovendo confrontarsi sul piano pubblicitario. Dunque la pubblicazione andrebbe a proprio danno in quanto favorirebbe la concorrenza. Per essere chiari: sapere quanto guadagna una star facilita le altre tv nella trattativa per portarsela via. E i volti noti non vogliono assolutamente che si sappiano i loro compensi. Insomma, a viale Mazzini sono pronti a mettere tutti gli stipendi online ma lo faranno solo quando cominceranno a farlo anche Mediaset, Sky e La7. Cioè, mai.

http://www.losai.eu/stipendi-vip-rai-fuorilegge-tace-sugli-ingaggi-sanremo/#.URZn-0LrS6E

 

VACCINI: l’Emilia Romagna lascia ai genitori la libertà di scelta

– di Laura Caselli –

È comparso ieri sul “Corriere di Bologna” una notizia dal titolo: “Vaccini, nuovo corso: stop alle segnalazioni per genitori obiettori”.
Ringrazio di cuore l’amica Monia Benini per la segnalazione.

La regione muove un passo in favore delle famiglie che rifiutano le vaccinazioni considerate obbligatorie dalla legge italiana. Se siete genitori e volete sapere come rifiutare le vaccinazioni per vostro figlio, cliccate qui. Per informarvi seriamente circa i danni vaccinali, potete iniziare leggendo questo articolo.

 

Dittatura extra europea

di Gianni Lannes 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/02/dittatura-extra-europea.html

 Altro che elezioni. Si perde tempo con Bersani, Vendola, Berlusconi, Monti & Grillo e compagnia bella. Centro, destra & sinistra: il risultato non cambia, perché sono marionette nella mani di un sistema di potere implacabile.

«Le nazioni dell’Europa dovrebbero essere guidate verso il superstato senza che i loro popoli sappiano cosa sta accadendo. Ciò si può ottenere tramite passi successivi, ognuno mascherato da uno scopo economico, ma che porterà alla fine e irreversibilmente alla federazione» parola di  Jean Monnet, padre fondatore dell’Unione Europea.

Il Trattato di Lisbona è un crimine contro l’umanità: tra l’altro, ha reintrodotto la pena di morte. Noto anche come Trattato di riforma, firmato per l’Italia da Romano Prodi Massimo D’Alema il 13 dicembre 2007 (entrato in vigore il primo dicembre 2009), ha apportato ampie modifiche al Trattato sull’Unione europea e al Trattato che istituisce la Comunità europea, ribattezzato Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Rispetto al precedente Trattato, quello di Amsterdam, esso abolisce i “pilastri” della Democrazia Popolare, provvede a togliere la sovranità del Popolo di tutti gli Stati membri e dà potere assoluto a banchieri ladri, criminali ed assassini. Capitolo finale: Eurogendfor, sotto il diretto controllo della NATO.

Mediante il  “Trattato di Lisbona” le carte costituzionali dei Paesi europei sono state annullate, compresa la Costituzione repubblicana promulgata nel 1948.

Di conseguenza: venuta meno la norma fondamentale su cui si reggeva la Repubblica italiana, c’è stato un golpe silenzioso, senza spargimenti di sangue ben prima che andasse in onda la farsa del governo di Mario Monti (già al soldo di banche e potentati segreti anglo-americani). Provate a chiedere lumi a qualche costituzionalista italico semplicemente distratto. Il comico Benigni che interpreta la Costituzione a modo suo, ci fa o ci è? Chi l’ha assoldato per recitare un copione adulterato?

In Italia, a causa delle elezioni politiche anticipate e della volontà di alcuni gruppi parlamentari di non procedere alla ratifica a camere sciolte, nonostante un appello informale in questo senso fosse stato fatto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il disegno di legge presentato dal Governo Prodi II non fu votato. Il nuovo Governo Berlusconi IV ha dovuto quindi ripresentare un disegno di legge per procedere alla ratifica. Tale disegno di legge è stato in seguito approvato definitivamente dal Parlamento il 31 luglio 2008, promulgato dal presidente della Repubblica il 2 agosto 2008 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – Serie Generale n. 185 dell’8 agosto 2008 (Supplemento Ordinario n. 188).

Anche nel Belpaese si è levata qualche autorevole ma sparuta voce di critica. L’ex ministro e insigne giurista Giuseppe Guarino, ordinario di diritto amministrativo all’Università di Roma, ha diffidato dal ratificare il trattato così com’è, perché esso codificherebbe un sistema di “governo di un organo” o “organocrazia”. Il professor Guarino ha esposto la sua critica in una conferenza pubblica a Firenze il 19 maggio 2008, alla presenza di costituzionalisti, esperti e amministratori. Il trattato viola almeno due articoli della Costituzione italiana, l’Articolo 1 (“La sovranità appartiene al popolo”) e l’Articolo 11 (L’Italia “consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie”). Riguardo a quest’ultimo, le condizioni di parità sono violate dal fatto che paesi come la Gran Bretagna e la Danimarca, membri del trattato, sono esonerati dalla partecipazione all’Euro. Così essi possono , ad esempio, fissare il tasso d’interesse in modo vantaggioso per loro ma svantaggioso per gli altri firmatari del trattato.

Inoltre, osserva Guarino, il Trattato di Lisbona aumenta sensibilmente i poteri della Commissione Europea. Ad esempio, nel caso della procedura di infrazione del Patto di Stabilità, stabilita dall’Art. 104, la Commissione finora aveva solo il potere di notificare l’avvenuta infrazione al Consiglio dei Ministri dell’EU, che poi decideva se avviare la procedura o meno. Nella nuova versione, sono stati introdotti tre piccoli cambiamenti che spostano quei poteri in seno alla Commissione. Non sarebbe saggio approvare il trattato, riproponendosi di cambiare in seguito le sue parti sbagliate, ha osservato il professor Guarino. Ciò sarebbe di fatto impossibile, dato che occorre l’unanimità.

Un altro eminente costituzionalista tedesco, il professor Schachtschneider, ha sviluppato una lezione dal titolo “La legittimazione della pena di morte e dell’omicidio” in cui sostiene che il Trattato di Lisbona nel suo continuo sostenere una cosa e rimandare ad altra contraria attraverso il richiamo alle “Spiegazioni della Carta dei Diritti Fondamentali” legittima la pena di morte e l’omicidio “per reprimere, in modo conforme alla legge, una sommossa o un’insurrezione” e “per atti commessi in tempo di guerra o in caso di pericolo imminente di guerra”.

L’Unione Europea è stata fondata su menzogne e inganni ai più alti livelli del governo. Questa scia di inganni è continuata sin dall’inizio e si è momentaneamente fermata giovedì 13 dicembre 2007 a Lisbona, Portogallo, dove i maggiordomi degli Stati membri di questo blocco commerciale hanno firmato il Trattato di Riforma dell’Unione Europea.

Esso sostituisce la Costituzione UE respinta nel 2005 sia dalla Francia che dall’Olanda. Angela Merkel, il cancelliere tedesco, e l’ex presidente francese Giscard D`Estaing sono tre i tanti ministri europei che hanno confermato che il Trattato non è altro che la Costituzione sotto un altro nome. Le uniche differenze sarebbero l’abbandono dal nuovo documento di quegli articoli relativi alla bandiera, all’inno e al motto dell’Europa unita. Eppure solo due giorni prima dell’evento storico a Lisbona 16 Stati membri sono usciti allo scoperto e hanno chiesto un emendamento del trattato e il reinserimento di quei tre articoli, trasformando perciò il trattato nell’originale costituzione. Essi vogliono anche imporre la moneta unica a tutti quegli Stati membri che ancora mantengono le loro monete nazionali e suggeriscono che una Giornata Europea diventi una vacanza celebrativa.

Il leader dello United Kingdom Independence Party, Nigel Farage ha detto: “Il totale inganno che viene imposto è alla fine pienamente visibile. I tentativi patetici di affermare che questa non era la Costituzione sono stati spazzati via. Ritornano la bandiera, l’inno e il motto. Significa che quello che era il 96% dell’originale Costituzione è ora il 100%. Non sentiremo più parlare del Trattato di Riforma. Questa è la Costituzione UE respinta che torna in tutta la sua magnificenza“.

Il primo ministro danese Anders Fogh Rasmussen ha deciso contro qualunque referendum sul trattato, lasciando la sua ratifica al Parlamento danese. Egli ha detto ai giornalisti che il trattato era una “cosa buona per la Danimarca”.  La Danimarca aveva pianificato un referendum sulla Costituzione nel 2005, ma in seguito ai voti negativi di Francia e Olanda il voto era stato annullato. Il ministro della giustizia danese ha concluso che il trattato non minaccia la sovranità danese. Rasmussen avrebbe detto: “Quando si perde sovranità è necessario un referendum, ma quando non si perde alcuna sovranità sarà il Parlamento a ratificare il testo”. Ha anche confermato i piani di tenere un altro referendum sulla moneta unica, l’euro, e sull’opportunità di porre termine alle ‘rinunce’ relative a difesa, giustizia e affari interni, decise a Maastricht. Per la cronaca: lo stesso Rasmussen è stato nominato segretario generale della Nato il 4 apr ile 2009, due giorni prima della strage (309 morti ufficialmente, anche se in realtà sono 360) provocata in Abruzzo da un terremoto artificiale del Patto Atlantico, sotto l’egida USA.

Bene, consideriamo le implicazioni; se uno Stato nazione sovrano non controlla più la sua economia, difesa, sistema di giustizia e politica interna, può essere davvero ancora chiamato uno Stato nazione sovrano?

L’elite finanziaria e politica d’Europa ha lavorato per questo momento sin dalla fine della seconda guerra mondiale. In ogni Stato membro le personalità possono differire, ma la retorica è sempre la stessa: ‘Nessuna perdita di sovranità, è buono per la gente, è buono per l’economia eccetera eccetera’.

Qual è la differenza tra questo documento e l’originale Costituzione? L’avvocato tedesco Klaus Heeger, ricercatore e consulente legale del gruppo Democratico Indipendente del Parlamento europeo ha tracciato le seguenti conclusioni a riguardo dei due documenti.

Secondo la sua analisi «la Costituzione garantiva alla UE 105 nuove competenze. Anche il trattato garantisce 105 nuove aree di competenza. Rimangono fuori i simboli UE (bandiera, inno e motto) ma entra il cambiamento climatico. Le rimanenti 104 aree rimangono le stesse: si tratta della Costituzione UE sotto un altro nome».

Il Trattato è il documento UE più segreto e più velocemente redatto ad oggi. L’opposizione e la comprensione sul fatto che la UE sia un nascente Stato di Polizia stanno crescendo e loro, i cospiratori, sanno che la velocità è vitale. Tony Blair (affiliato al Club Bilderberg) lo sottoscrisse nel giugno 2007 come sua finale pugnalata nella schiena della Gran Bretagna. I ministri degli esteri si dichiararono d’accordo sui suoi termini nel settembre 2007 e, 2 mesi dopo, il 13 dicembre, i rappresentanti di ciascun Stato membro firmarono il documento, e ora, tutto ciò che rimane è la ratifica e il fatto sarà compiuto.

I nostri Parlamenti nazionale sono diventati superflui dal momento che tutto il potere residuo è stato trasferito a Bruxelles. Significa la fine formale di tutte quelle storiche nazioni europee che sono stati membri della UE. Le ambasciate nazionali nel mondo sono ora sotto il controllo dei burocrati UE. Le vecchie regioni e province saranno unite e combinate in ‘Regioni Amministrative UE’. L’amalgamazione delle Kommunes danesi è un esempio preventivo di ciò, insieme con i Parlamenti ‘delegati’ di Scozia e Galles, che verranno presto raggiunti dallo sradicamento dell’Inghilterra e la creazione di simili assemblee regionali in tali luoghi.

La UE ha ottenuto proprietà di polizia, esercito, armi nucleari, riserve monetarie e del petrolio del Mare del Nord come spiegato nel documento del trattato. Gli appartenenti alla nostra polizia e alle forze armate dovranno prestare giuramento di lealtà alla UE. Se si rifiuteranno verranno licenziati. La UE ha il completo controllo di tutte le questioni militari, equipaggiamenti e stabilimenti.

partiti politici saranno aboliti, aggiornati o riallineati. Saranno consentiti solo partiti pan-europei. Partiti indipendentisti saranno di fatto fuorilegge dal momento che, in base alla sentenza del 1999 della Corte Europea di Giustizia (caso 274/99), è illegale la critica alla UE. Persino prima del voto irlandese, le notizie da Bruxelles indicano che sono già a buon punto piani per eliminare ogni gruppo euroscettico all’interno del Parlamento europeo. La UE ha il diritto legale di chiudere Parlamenti nazionali e assemblee, nonché dis ciolgiere governi..

Molta gente rimarrà disoccupata dal momento che diventerà universale il diritto UE di ‘riaddestrare’ qualcuno a proprie spese ad un nuovo lavoro (comprendente l’acquisto di un certificato che conferma tale riaddestramento). Centinaia di migliaia di piccoli negozi saranno costretti a chiudere a causa di un infinito numero di impraticabili e ingestibili regole UE.

Circa 107 mila leggi europee criminalizzeranno molti, dal momento che aderire a questa enorme quantità di legislazione è impossibile. Saremo sottoposti a frequenti multe e persino all’arresto come risultato della nostra inevitabile ignoranza. Considerate i seguenti esempi: dal gennaio 2006 è diventato illegale riparare le proprie tubature domestiche, apparecchi elettrici o persino la propria macchina. Se comprate una barca lunga più di 6 piedi costruita dopo il 1999 dovrete pagare l’equivalente di 4000 sterline o passare sei mesi in prigione. Mentre lo Stato di polizia UE flette sempre più i suoi muscoli ognuno di noi vivrà nella paura e sotto la minaccia di arresto o processo per ognuna di una miriade di infrazioni, anche quelle minori.

Alle grandi aziende naturalmente le cose andranno bene, perché utilizzeranno una massiccia immigrazione dall’interno e dall’esterno della UE, pagando salari minimi agli immigrati a spese delle popolazioni indigene, forzando verso il basso i salari. Inoltre queste aziende avranno praticamente un monopolio sull’impiego, insieme al governo, e saranno capaci di dettare condizioni sui termini di impiego senza paura di un contraddittorio.

I maggiori impieghi governativi e l’inevitabile corruzione che accompagneranno questo monopolio creeranno una nuova divisione di classe che assicurerà che i ricchi e i loro compagni di viaggio diventeranno più ricchi, mentre la maggioranza della popolazione declinerà verso la povertà. Le tasse aumenteranno per pagare la massiccia crescita della burocrazia.

Non vi sarà correzione degli errori tramite canali democratici locali, perché non ci sarà più alcuna democrazia locale. O, per quel che conta, alcuna democrazia in assoluto. I Governi Amministrativi Regionali UE non saranno eletti (guardate il piano di regionalizzazione della UE sul sito ufficiale). Il nostro solo voto sarà per l’impotente Parlamento europeo. Saremo governati dei membri non eletti della Commissione Europea che non hanno, a nessun livello, alcuna responsabilità verso la gente.

Se faremo dimostrazioni o proteste potremo essere catturati e spostati verso un’altra regione europea. Il mandato di arresto europeo e una varia legislazione introdotta in tutt’Europa dall’11 settembre danno alle autorità potere assoluto su di noi. L’uccisione degli innocenti Philip Prout e Jean de Menezes è completamente legale in base alla legge europea. L’intimidazione e le crescenti invettive anti islamiche in tutt’Europa ricordano il trattamento degli ebrei nella Germania precedente la guerra. Uno Stato Europeo Federale diventerà un posto molto spiacevole in cui vivere.

Dopo la federazione, nel corso dei 15 anni, l’Europa potrebbe crollare sotto il peso della sua stessa burocrazia e corruzione. Ci sarà così poca produzione che nessuna tassazione sarà capace di supportare il macchinario governativo vasto, inetto, corrotto e inefficiente. Molti saranno ridotti alla povertà o sulla soglia della morte per fame. La completa mancanza di qualunque bilanciamento e controllo, lascerà aperta la porta a qualunque possibile dittatura.

L’Unione Europea, mostruosa come è, non è niente più che una pietra miliare verso un governo mondiale. Quanti leader politici e giornalisti in Europa  sono membri di organizzazioni segrete come il Bilderberger, la Trilateral Commission, il Club Of Rome e il Royal Institute For International Affairs.

Viviamo in un’età in cui la gente sembra avere abdicato in favore del governo a tutte le responsabilità riguardanti le proprie vite. Ciò è successo sin dalla fine della seconda guerra mondiale, ma il processo è significativamente accelerato dagli anni ’80. Questa ‘irresponsabilità sociale’ ci ha portato a Lisbona il 13 dicembre 2007, dove i nostri cosiddetti leader hanno firmato per cedere i nostri antichi diritti e libertà in nome del loro ‘grande piano’. Se rimaniamo seduti senza far nulla il resto delle nostre vite diventerà un incubo per nostra stessa responsabilità, perché, in fin dei conti, saremo noi ad avere messo i nostri diritti e le nostre libertà nelle mani dei lupi.

Se, poi, teniamo in considerazione che dei 27 Paesi dell’Unione Europea, 22 fanno anche parte della NATO, si constata un intreccio di identificazione della nuova alleanza militare con la NATO.

La Repubblica (31 luglio 2008) – «Trattato di Lisbona, l’Italia ratifica la Camera approva all’unanimità Berlusconi, presente in aula, soddisfatto per il consenso generale Frattini: “Speriamo entri in vigore prima delle elezioni europee” Trattato di Lisbona, l’Italia ratifica la Camera approva all’unanimità

ROMA – L’Italia ha ratificato il trattato di Lisbona. Un lungo applauso bipartisan ha accompagnato il sì della Camera che, come il Senato, ha approvato all’unanimità il trattato. L’unica eccezione arriva dai banchi della Lega Nord: i deputati del Carroccio al momento della proclamazione sono rimasti seduti in silenzio. Un atteggiamento che ha provocato la reazione di Emanuele Fiano (Pd) che si è alzato in piedi per urlare contro i leghisti.

Per il presidente della Camera, Gianfranco Fini, “l’approvazione unanime è l’espressione di una bella pagina dell’antica tradizione parlamentare del nostro Paese che è co-fondatore dell’unione europea”. Il premier Silvio Berlusconi, presente in aula, in una nota esprime “grande soddisfazione per il voto all’unanimità”. Il presidente del Consiglio ha sottolineato “il contributo dell’Italia al rilancio dell’Europa che sta attraversando una fase di difficoltà. L’auspicio – prosegue – è che il voto di oggi possa servire anche agli altri paesi che ancora devono completare l’iter parlamentare”. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, parla di “bell’esempio che l’Italia dà al resto d’Europa”. Per il titolare della Farnesina “il trattato è uno strumento non una soluzione. Con la sua approvazione – prosegue – togliamo l’alibi a chi non vuol fare camminare in avanti l’Europa”. Frattini ha poi auspicato che “il tra ttato entri in vigore prima delle elezioni europee del prossimo anno”.

La speranza che tutti i paesi ratifichino il trattato prima delle elezioni europee è condivisa anche dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha espresso tutta la sua soddisfazione per il voto di oggi: “L’approvazione unanime della legge di ratifica del trattato di Lisbona rappresenta un titolo d’onore per il parlamento italiano e un fattore di rinnovato prestigio per il ruolo europeo del nostro paese”.

Più critico il giudizio della Lega Nord che ha approvato il trattato votando sì con riserva. Per il capogruppo alla Camera, Roberto Cota, “abbiamo toccato il punto più basso dell’Europa dei burocrati, oggi dobbiamo dare la spinta per una Europa diversa”».

Cosa c’è sotto? Leggete attentamente e lo scoprirete:

 approfondimenti:

  http://www.ecb.int/ecb/legal/pdf/it_lisbon_treaty.pdf

http://eur-lex.europa.eu/JOHtml.do?uri=OJ:C:2007:306:SOM:IT:HTML

http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/esteri/irlanda-referendum/ratifica-trattato/ratifica-trattato.htmlhttp://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2012/02/poteri-illimitati-ai-militari.html


 http://www.stampalibera.com/?p=59755

 

 

Le pecore sono pecore non perchè DEVONO esserlo, ma perché VOGLIONO esserlo

Alcune frasi sono dotate di un simbolismo immediatamente riconoscibile. Quando le sentiamo, sappiamo immediatamente a cosa e a chi si riferiscono, possono addirittura approfondire la comprensione di una determinata situazione, se applicate nel modo giusto. Riescono a spostare il nostro punto di vista permettendoci di osservare una determinata situazione in un modo completamente diverso. Potrebbero farci ridere, piangere, ma non rimarremo mai indifferenti di fronte a tali affermazioni.

Nel corso della storia ci sono sempre state persone che avevano ragione e, solitamente, una “maggioranza” che aveva torto, su ogni singolo problema. I difensori dell’ignoranza istituzionalizzata sostengono costantemente che la verità è “relativa” e che non dovrebbero essere criticati per le loro “opinioni”. Usano questo relativismo come copertura per la loro riluttanza ad ammettere di essere ignoranti. Vorrei chieder loro se credono di aver sempre ragione, di non avere nulla da imparare! Se la verità è “relativa”, se la moralità e i principi sono “grigi”, allora chi, potrà mai essere in torto nelle loro menti contorte? Sembrerebbe che le uniche persone che considerano assolutamente fuori luogo sono coloro che affrontano il sistema.

 Quello che non riescono a capire è che le loro “opinioni” non sono frutto delle loro menti. Ciò in cui credono è semplicemente il risultato di un condizionamento. Sono disposti ad abbracciare il sistema, non importa quanto ingiusto sia, perché la loro intera identità è basata sulla sua esistenza. Non critichiamo le persone perché non sono consapevoli (tutti in un momento o l’altro della nostra vita non lo eravamo), ma le ammoniamo perchè negano dei fatti palesi, al fine di evitare di ammettere che hanno torto e che, forse, sono stati ingannati dall’establishment. Come chiamiamo, allora, queste persone che rimangono ostinatamente ignoranti (o comodamente ignare) di fronte ai fatti e seguono il gregge (il pensiero mainstream) a scapito della verità?

 Noi li chiamiamo pecore…

 Il termine pecora sta rapidamente diventando un termine per definire un’era. Non è solo uno strumento per ridicolizzare, anche se in effetti sembra ferire i sentimenti degli ignoranti e degli inconsapevoli, cosa mio parere, positiva (se provano vergogna per la loro inadeguatezza, allora, forse, un giorno potranno riscattarsi). No, c’è molto di più in ballo…

 Quando uno è circondato da palesi assurdità, dalla mancanza di libertà, di compassione e di umanità, quella persona ha bisogno di un modo per descrivere tale orrore. Un modo per accendere una luce nell’oscura follia. Un modo per rimuovere le barriere della confusione e costruire un percorso chiaro verso la ragione. Ha bisogno di quantificare la minaccia, in modo da superarla e arrivare, finalmente, alla comprensione.

 

In quest’epoca moderna, siamo totalmente colpiti da una epidemia di idiozia volontaria che non ha alcuna giustificazione razionale. Un secolo fa, tale comportamento sarebbe stato soffocato rapidamente da un flusso di informazioni concrete. Oggi, però, l’umanità ha un vero e proprio buffet di dati a portata di mano in qualsiasi momento. Possiamo capire la realtà e la verità delle cose con il minimo sforzo. Non possiamo più lamentarci dell’inaccessibilità di certe notizie. L’unico ostacolo siamo noi stess i…

 Sì, il nostro governo e la nostra società sono diventati corrotti fino al midollo. Sì, le fonti tradizionali di informazione nei media mainstream sono completamente inutili e disoneste. Si, il nostro sistema di istruzione pubblica è completamente marcio e le nostre scuole sono state trasformate in fabbriche di zombie dove, le giovani menti, vengono private della creatività e dell’individualità. Sì, il sistema in cui nasciamo è stato progettato per farci diventare stupidi. Tuttavia, il sistema non ci ha ancora tolto la facoltà di decidere. Tutti noi abbiamo una scelta: Farci guidare da altri o decidere il nostro percorso in autonomia.

 In definitiva, le pecore sono pecore non perchè DEVONO esserlo, ma perché VOGLIONO esserlo…

 E’ la debolezza più grande e più sfruttabile presente nell’uomo, la nostra disponibilità a sacrificare tutto, pur di non ammettere di essere ignoranti. Questa è la baraccopoli filosofica della “pecora” comune. E’ patetica, è brutta ed è una piaga dilagante.

 Ci stiamo velocemente avvicinando al periodo in cui la sub-popolazione pecorina verrà utilizzata come carne da macello per avviare il cambiamento su una scala senza precedenti. E’ successo molte volte nel corso della storia. Il sistema, aspirando ad un potere illimitato, brandisce le parti più ignoranti della popolazione nel tentativo di distruggere i nemici ideologici dello Stato. Spesso, il gregge è ignaro del fatto di venir utilizzato contro la libertà e contro la verità. Sa solo che deve partecipare e “sopravvivere”, anche se ciò vorrà dire vivere una vita vuota e priva di significato.

 Ora più che mai è importante per il Movimento della Libertà capire ed identificare chi sono queste persone e ciò che li rende così. Il tempo scorre veloce ed è facile, per noi, ritrovarci intrappolati in una mandria dagli occhi vitrei. Le pecore possono essere salvate da se stesse, ma solo se riconoscono che questi particolari comportamenti fanno parte della loro stessa follia…

 PIGRIZIA ISTITUZIONALIZZATA

Alcune pecore non sono ignoranti perché sono stupide. Piuttosto, sono ignoranti, perché si rifiutano di scoprire ed interessarsi ai fatti che circondano il loro mondo. Sono abituati ad essere “educati/ammaestrati”. E’ più facile farsi dire cosa pensare, piuttosto che sviluppare la propria visione del mondo. Le pecore, spesso, affermano di “voler solo essere lasciate in pace”, e che “non voglio pensare ai problemi del mondo”, ma quasi tutte, allo stesso tempo, vogliono pensare di aver un qualche effetto sul futuro. Vogliono i vantaggi di una società sana ed equilibrata, ma non vogliono mettersi in gioco per rendere tale società una realtà effettiva. Vogliono che “altre persone” facciano funzionare il sistema, e queste altre persone non vedono l’ora di sfruttare, a loro vantaggio, l’inerzia delle pecore. La tirannia esisterà finchè le persone continueranno ad affidare le proprie responsabilità al sistema. Le pecore rendono possibile le oligarchie e la dittatura.

 ARROGANZA SENZA MERITO

 Ho incontrato molte persone che non sono pienamente consapevoli di come il loro mondo funziona o perché succedano loro cose terribili. Questo di per sé non è necessariamente un male. Se uno è in grado di accettare il fatto che ha bisogno di saperne di più, ha già superato di gran lunga la maggior parte della società con la forza del suo carattere. Purtroppo, le pecore non condividono questo atteggiamento. Non solo sono ignoranti sulla maggior parte delle questioni, ma non lo ammetteranno mai, e, attaccheranno ferocemente coloro che dispongono di informazioni sostanziali.

 Si tratta forse di un complesso di inferiorità? Forse. Sono così pervase dalla visione del mondo proposta dagli organi di informazione mainstream e dal governo che la reputano al pari di un Vangelo. Vivono seguendo gli ideali mainstream, ma, segretamente, nutrono dei dubbi. Sanno che non hanno la capacità di difendere il sistema, nel caso si trovassero di fronte un avversario intelligente ed informato e così, sviluppano un atteggiamento di arroganza e disprezzo per chi pone loro delle domande. Questa arroganza è un meccanismo di difesa che ha lo scopo di nascondere la debolezza dei loro argomenti. In combinazione con gli attacchi ad personam e le minacce fisiche, le pecore cercano di scongiurare le critiche in modo da non dover impegnarsi in un dibattito legittimo.

 SEMPRE PREOCCUPATI DAL PENSIERO DELLA MAGGIORANZA

 Le pecore sono immerse nel regno del mainstream. Così profondamente da diventare uno dei tanti ingranaggi nella macchina della mente collettiva (o mente alveare). La loro intera esistenza è basata sulla fede cieca nel sistema. Se il sistema si rivelasse difettoso, allora anche loro, per estensione, lo sarebbero. Ignorano ogni ragione e difendono selvaggiamente il sistema, come se fossero intrappolati in una sorta di setta, perché la loro fragile identità dipende dalla continua prosperità dell’establishment.

 Le pecore di solito sono motivate dalla paura. Nei loro primi anni di vita, probabilmente, hanno ceduto alle pressioni esterne e hanno imparato a diminuire il loro dolore personale conformandosi costantemente alla maggioranza. Oppure, hanno cercato di conformarsi rapidamente e sono diventati dipendenti dal potere che il collettivo è in grado di esercitare sugli altri. In entrambi i casi, non hanno mai realmente messo in discussione o meno se la “maggioranza” avesse ragione nel suo comportamento. Hanno invece deciso, ad un certo punto della loro vita, che la maggioranza ha sempre ragione, semplicemente perchè E’ la maggioranza.

MAI DISCUTERE CON I PROFESSIONISTI

 Le pecore vengono facilmente impressionate da chi veste bene, ha un uniforme, un camice da laboratorio, o un diploma o un titolo in rilievo. Vedono e venerano il costume, a prescindere dall’uomo che sta al suo interno. Per le pecore, i titoli e le arbitrarie posizioni di autorità rendono superiori le opinioni di certi uomini, tanto da renderle immediatamente legge.

 OSSESSIONATI DALLO STATO

 Poiché la pecora media non ha la minima idea di come essere indipendente o autosufficiente, attribuisce la sua sopravvivenza al successo dello Stato. Reputa sacrosante le parole dello Stato e non ha il concetto di governo dal basso. Intesse lodi per le elezioni democratiche e per la partecipazione dei cittadini nelle decisioni, ma, quando lo Stato va contro la volontà popolare e fa quello che vuole, cercherà di razionalizzare questo atto criminoso.

 Per loro, il governo, come costrutto, potrebbe essere fallibile (o meno), ma questa fallibilità non cambia la finalità del potere statale. Il governo non deve essere disturbato e certamente non vi devono essere opposizioni. Ribellarsi allo Stato è ribellarsi alla legge e la legge, nella loro mente, è dio. Le questioni morali sono irrilevanti. Sono talmente distaccati dalla loro coscienza che non vi è rimasto nulla, tranne un vuoto nero pece, in attesa di essere riempito dalle esigenze della oligarchia.

 Quando si trovano di fronte a uomini che sono disposti a combattere e a morire per interferire con l’abuso di potere statale, rispondono con shock e repulsione. Come potrebbe un individuo mettersi contro la volontà della maggioranza e del governo? Come osano sfidare l’establishment?

 IL FALSO PARADIGMA DI SINISTRA/DESTRA

 Quando avviene il confronto, le pecore la buttano quasi sempre sulle opinioni politiche. Vi attaccheranno dicendovi che siete dei “comunisti”. Vi attaccheranno dicendovi che siete dei “fascisti”. La loro presunzione riguardo a ciò che vi renderebbe comunisti o fascisti è del tutto distorta e priva di significato. Questo, naturalmente, non è un problema per loro.

 Non riescono a riconoscere la corruzione e la somiglianza tra i partiti, perché questo non è utile ai loro interessi. Non vogliono sapere che cosa sia il liberalismo rapportato con il neo-liberalismo. Non vogliono sapere che cosa sia il vero conservatorismo rapportato al neo-conservatorismo. Vogliono solo un modo semplice per respingere voi e le informazioni che portate senza ragionare troppo. E’ il falso paradigma destra/sinistra che rende tutto ciò possibile.

 RISPOSTE PREVEDIBILI

 Le pecore sono creature bidimensionali altamente prevedibili. Di fronte ai loro fallimenti, seguiranno una lista pre-programmata di risposte allo scopo di deviare e confondere discussione.

 Sosterranno che “tutti pensano di essere più intelligenti degli altri”, e che, in realtà, la “verità è relativa”. La storia, però, non supporta questa visione contorta. Ci sono sempre stati momenti in cui alcune persone erano moralmente e intellettualmente corrette, mentre molte altre erano pericolosamente in torto. Alcune persone prendono decisioni che portano al caos e alla distruzione, mentre altre prendono decisioni che portano alla prosperità e alla creazione. La verità, la verità nuda e cruda, non è relativa. E’ inflessibile, è senza compromessi, ed è definitiva. Per avere successo come esseri umani ci si deve imporre di stare dalla parte della verità più volte possibile. Dire che la verità è “malleabile” a seconda dei nostri desideri particolari vuol dire essere sempre dalla parte del torto.

 Le pecore si basano principalmente sulla diffamazione e sulla distorsione della logica, al fine di far deragliare dibattito. Non attaccano la vostra posizione, colpiscono soprattutto la vostra persona. Si fanno beffe, ridacchiano ma quando i giochi sono conclusi ci si rende conto di quanta poca sostanza vi era nelle loro parole.

 Infine, useranno l’opinione di maggioranza come carta jolly e nella maggior parte dei casi non si tratterà di una tattica! Sono davvero convinti che se la maggior parte del pubblico accetta una convinzione, tale convinzione diventerà automaticamente un fatto. Il loro obiettivo, dunque, è quello di cavalcare sempre l’onda del parere di maggioranza in modo da sentirsi sempre dalla parte della “verità”. Naturalmente, questo modo di pensare, in passato, ha portato ad alcune delle peggiori atrocità. La mente collettiva non si preoccupa della libertà individuale, compresa la libertà di vivere in pace. La violenza fisica e psicologica in nome della conformità è molto comune in tali culture.

 Le pecore sono marionette e il loro compito è quello di supportare, come delle cheerleaders, l’istituzione e soffocare tutte le voci oneste. Sono generalmente privi di alcun rimorso poichè non hanno mai dovuto affrontare conseguenze tangibili per il loro cieco sostegno del sistema. Cercano di rafforzare le sbarre della prigione perché il mondo esterno dove il pensiero e l’espressione sono libere, le intimidisce e le paralizza. In un ambiente dove la sopravvivenza dipende dal merito individuale e dai principi, le pecore non verrebbero valutate. Sarebbero inutili. Questo potrebbe spiegare il loro odio palese per gli individualisti. I ricercatori della verità che cercano di decentralizzare e incrinare il potere, stanno indirettamente tagliando il cordone ombelicale che li lega allo stato-balia. Vedono la nostra lotta per la libertà come una minaccia alla loro facile ed inutile esistenza. Purtroppo, il loro “benessere” deriva interamente dalla nostra schiavitù.

Tratto da Neovitruvian 

Fonte

 http://freeondarevolution.blogspot.it/2013/02/le-pecore-sono-pecore-non-perche-devono.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+FREEONDA+(F+r+e+e+o+n+d+a)