La millenaria Valle di Cremisan sarà distrutta dal muro illegale israeliano Kairos Palestine

La millenaria Valle di Cremisan sarà distrutta dal muro illegale israeliano
Kairos Palestine 10 Febbraio 2013

L’amministrazione militare israeliana ha deciso illegalmente e arbitrariamente di annettere la valle di Cremisan, a Bet Jala, Palestina, per la costruzione dell’altrettanto illegale muro che lo Stato sionista erige sulle terre palestinesi occupate e il cui obiettivo è annettere (= rubare) terre e sorgenti d’acqua.
In questa valle, che è di proprietà privata di palestinesi, e dove sorge il monastero del Cremisan, esiste una fruttifera e millenaria produzione agricola, fu costruito centinaia di anni fa un monastero cattolico, conosciuto anche per la produzione di vino da Messa che utilizzano le chiese di tutta la Palestina. Questa produzione di vino è considerata la più antica del mondo ed è l’unica del suo genere in Terra Santa.
I vitigni per la produzione di questo vino provengono da questa valle, che sarà rubata con la forza delle armi da Israele, sotto gli occhi, la rassegnazione, il silenzio e la complicità di tutti i cristiani del mondo e di tutta la comunità internazionale.
L’organizzazione cristiana ecumenica Kairos Palestine, ha organizzato una manifestazione di massa nella valle di Cremisan venerdì 8 febbraio per manifestare solidarietà alle vittime e denunciare questo abuso, che relegherà una delle valli più belle della Terra Santa dietro a un enorme muro di cemento alto 9 metri, in aperta violazione delle leggi internazionali tuttora in vigore…
Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Roberto
Fonte > Organización Cristiana Ecuménica Kairos Palestine

 

ATTENTATO ATEO NELLA MOSCHEA DI MILANO

Pubblico la notizia come mi è arrivata, probabilmente (anzi, sicuramente) si tratta di uno scherzo, infatti il presidente del centro islamico di Segrate Ali Abu Shwaima ha smentito il fatto.

perché gli atei non vengono definiti islamofobici?

ATTENTATO ATEO NELLA MOSCHEA DI MILANO

 athiesttattoo

MILANO – Una frangia estremista appartenente al gruppo UAAR (Unione Atei e Agnostici Razionalisti) ha compiuto, questa mattina, un attentato nella moschea di Segrate. I terroristi atei, dieci – per la precisione – provenienti da tutta la provincia di Milano, si erano fatti crescere la barba per passare inosservati, i più bianchicci avevano messo perfino po’ di fondotinta. Dopo aver indossato delle classiche tuniche bianche, si sono diretti nel luogo di culto per la canonica preghiera dell’alba. Alle 5.55 erano tutti dinanzi al portone d’ingresso, ben camuffati tra le diverse decine di fedeli musulmani.

Gli estremisti preparavano l’attentato da più di 5 anni, stando a quanto hanno affermato dopo l’arresto; infatti, dal 3 gennaio 2008, hanno indossato le stesse scarpe da ginnastica senza mai toglierle, neanche di notte. Ogni giorno facevano almeno tre ore di corsa, in modo tale da impregnare scarpe, calzini e quindi piedi, di quell’odore nauseabondo che avrebbe permesso loro di arrivare preparati al fatidico giorno.

Così alle 5.58, dopo che tutti i fedeli erano entrati, mentre uno chiudeva ogni possibile presa d’aria, gli altri si sono tolti le scarpe e sono entrati. In 15 secondi l’intera moschea era infestata da un olezzo inimmaginabile; vano è stato il tentativo dei fedeli di scappare o turarsi il naso, dopo poco sono tutti stramazzati al suolo. Compresi i dieci atei, come dei veri kamikaze. La polizia è riuscita ad entrare solo due ore dopo munita di maschere anti-gas, e ha arrestato i terroristi che sono stati caricati sul cellulare mentre gridavano: “Gloria alla Teoria della Relatività!”

Fabio Bellacicco

http://lercio.altervista.org/attentato-ateo-nella-moschea-di-milano/

 

Comunicato Stampa del 09.02.2013 – Cristian ed Emanuele Liberi!!!

comunicato dell’ANPI Bussoleno-Foresto-Chianocco…

 

L’A.N.P.I. Bussoleno-Foresto-Chianocco, esprime solidarietà a Cristian ed Emanuele, nostri compagni ed amici, arrestati stamattina e che ora stanno pagando con la detenzione la scelta libera e responsabile di difendere la terra in cui vivono dallo scempio che burattinai senza scrupoli stanno perpetrando in Clarea.

 

Ad Emanuele e Cristian va il nostro rispetto poiché hanno scelto da che parte stare, ovvero con il popolo e con la terra che lo ospita, ad altri invece, che addirittura definiscono squadristi fascisti chi si ribella all’illegalità delle reti e all’ingiustizia del sistema, a costoro che si sono schierati con faccendieri e lobby di potere e va tutta la nostra riprovazione ed il nostro biasimo più netto. Si vergognino se ne hanno la capacità!

 

Cristian ed Emanuele hanno l’unica la “colpa” di aver difeso la loro vita, perché di questo si tratta, prendendo esempio dalla lotta Partigiana che ha contraddistinto le sorti e le vicende della Val di Susa tutta, per scegliere questa strada occorre però, a differenza d’altri, conoscere la storia partigiana ed avere vero amore per la propria terra, i propri cari, e per la libertà nel più alto significato del termine.

 

Ci auspichiamo che siano immediatamente scarcerati e che possano fare immediato ritorno in una Valle che affettuosamente li abbraccia e li attende.

 

Ora e sempre Resistenza!!!

TAV – Assalto al cantiere abusivo di Chiomonte

 

Da: REPUBBLICA

http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/02/09/news/attivisti_notav_assaltano_chiomonte-52255064/?ref=HREC2-2

 

Attivisti NoTav “assaltano” Chiomonte
Due valsusini arrestati dalla polizia

Un centinaio di persone ha effettuato tagli alle recinzioni nell’area del cantiere e appicato incendi nei boschi. Uno dei fermati aveva un sacchetto con oltre 130 pietre
di MEO PONTE e FABIO TANZILLI

Un centinaio di attivisti del movimento No Tav ha preso d’assalto nella notte il cantiere della Torino-Lione a Chiomonte Un quadro elettrico esterno alle recinzioni è stato incendiato interrompendo l’illuminazione nell’area: in quel momento sono iniziati gli attacchi lungo il perimentro e in alcuni punti gli attivisti hanno tagliato le recinzioni e sono entrate all’interno dell’area al di sopra dell’imbocco del tunnel geognostico.

Hanno tolto uno dei cartelloni delle ditte appaltatrici mentre altri gruppi distraevano l’attenzione delle forze dell’ordine a presidio dell’area appiccando piccoli incendi nel bosco vicino.
Lanciati anche pietre e petardi. Danneggiato un mezzo usato nel cantiere e abbattuta una torre faro.Durante una perlustrazione nei boschi sono stati trovati bulloni, biglie, materiale esplodente e diversi involucri di petardi espolsi.

Le forze dell’ordine hanno arrestato due valligiani: Cristian Rivetti, 33 anni ed Emanuele Davi, 41 anni. Le accuse sono di danneggiamento aggravato e continuato in concorso e resistenza a pubblico ufficiale, e possesso di oggetti atti a offendere. La polizia li ha trovati in possesso di caschetti protettivi, guanti da lavoro, mascherina da saldatore in plastica, occhiali da piscina, torce elettriche, maschere antigas, passamontagna, fionda, un sacchetto in tessuto di jeans contenente 133 pietre (applicato alla cintura di uno dei due), cesoie e una matassa di cavo elettrico.

. “Si é trattata di un’inqualificabile azione squadrista – commenta il consigliere

 

provinciale del Pd Antonio Ferrentino –
probabilmente il gruppo dei No Tav era galvanizzato dalle ultime notizie relative alle recinzioni, e i problemi avuti con il Comune di Chiomonte”. Pochi giorni fa, infatti, era stato reso noto il contenzioso – con successivo ricorso al Tar – tra il Comune che ospita il cantiere della Maddalena, e la societá Ltf, in merito alle reti delle recinzioni, che sarebbero abusive.Aggiunge il deputato del Pd Stefano Esposito “Le azioni di questi teppisti sono coordinate dai sindaci e amministratori che danno le dritte politiche”.

——————————————————————————–

Da: LA STAMPA

http://www.lastampa.it/2013/02/09/cronaca/notte-di-scontri-in-valle-assalto-fallito-al-cantiere-ivsvkvGxYSu3oUf3qaV6cJ/pagina.html

Cronaca
09/02/2013

Notte di scontri a Chiomonte
Assalto al cantiere, due fermi

L’arsenale sequestrato ai No Tav

 
 
Un centinaio di No Tav tagliano
le reti e cercano di incendiare un escavatore . Esposito (Pd) attacca:
“In Valsusa ormai è eversione”
massimo numa
chiomonte

Un centinaio di No Tav ha assaltato questa notte il cantiere della Torino-Lione a Chiomonte, in Valsusa. Dopo aver tagliato le recinzioni, un piccolo gruppo di attivisti e’ riuscito a entrare nell’area di cantiere e ha tentato di appiccare il fuoco ad alcuni mezzi operativi senza riuscirci. Due i fermati dalle forze dell’ordine.

 I due fermati dalla Digos sono Cristian Rivetti, 33 anni, e Emanuele Davì, 41 anni: entrambi valligiani, residenti a Mattie, spiega la Questura di Torino, sono stati trovati in possesso di caschetti protettivi, guanti da lavoro, mascherina da saldatore in plastica, occhiali da piscina, torce elettriche, maschere antigas, passamontagna tipo mefisto, fionda, un sacchetto in tessuto di jeans contenente circa 140 pietre, cesoie e una matassa di cavo elettrico. I due sono stati arrestati per danneggiamento aggravato e continuato in concorso tra loro e con altre persone rimaste ignote e resistenza a pubblico ufficiale.

 Ieri sera, ricorda la questura torinese, un gruppo di militanti del movimento NO-TAV ha perpetrato un “violento attacco” al cantiere dell’alta velocità di Chiomonte. “L’azione, chiaramente premeditata – si spiega – è stata condotta da una cinquantina di militanti, travisati ed armati di cesoie, fionde e materiale esplodente”.

 Dopo un black-out dovuto ad un’avaria di un quadro elettrico situato all’ interno delle recinzioni, sulla quale sono in corso valutazioni tecniche, approfittando dell’interruzione dell’illuminazione nel cantiere, sono iniziati alcuni attacchi lungo ampi tratti del perimetro. In alcuni punti, gli aggressori hanno reciso le reti poste a protezione del cantiere, mentre altri sono contemporaneamente penetrati nell’area sovrastante l’imbocco del tunnel geognostico, asportando uno dei cartelloni delle ditte appaltatrici dei lavori.

Contestualmente, altri piccoli gruppi hanno messo in atto azioni diversive, appiccando il fuoco nella limitrofa boscaglia e lanciando pietre ed artifizi pirotecnici. Uno dei manufatti, proiettato con grande potenza ad “altezza uomo”, ha colpito un mezzo di cantiere, danneggiandolo gravemente. Altre persone sono poi penetrati attraverso varchi praticati nella recinzione dell’area denominata “Cancello 7”, dove hanno abbattuto una torre faro, rendendola inutilizzabile.

 Le violenze si sono protratte per circa un’ora, dopodiché gli aggressori, attraverso il sentiero delle Gorge che conduce all’abitato di Giaglione, si sono dileguati. Durante una successiva perlustrazione nelle aree boschive limitrofe al cantiere, effettuata questa mattina, sono stati trovati bulloni, biglie, materiale esplodente e numerosi involucri di artifici esplosi.

 “L’attacco in stile paramilitare di ieri notte al cantiere Tav di Chiomonte – commenta il parlamentare pd Stefano Esposito – dovrebbe far riflettere quei politici, come Ingroia e Grillo, che appoggiano chi usa il contrasto a un’opera pubblica di interesse nazionale come la Torino-Lione, come pretesto per organizzare un conflitto sociale sempre più lontano dall’espressione legittima del dissenso, sancita dalla Costituzione e dalle leggi di un sistema democratico come il nostro, nato dalla Resistenza ma che va trasformandosi con il trascorrere del tempo e con l’incedere dei lavori nel cantiere, come un fenomeno ormai vicino all’eversione”.  


 

http://www.lastampa.it/2013/02/09/multimedia/cronaca/polizia-sequestra-arsenale-no-tav-a-chiomonte-fhZVFFAnB1LraNok7aXx9K/pagina.html

 

9/02/2013 – FOTOGALLERY (ammirate le foto n. 7 e n.10 n.d.r.)

Polizia sequestra arsenale No Tav a Chiomonte

 
 La polizia ha sequestrato materiale pericoloso appartenente a due No Tav arrestati durante l’assalto al cantiere di Chiomonte (To). I due sono stati trovati in possesso di caschetti protettivi, guanti da lavoro, una mascherina da saldatore in plastica, occhiali da piscina, torce elettriche, maschere antigas, un passamontagna, una fionda, un sacchetto contenente circa 140 pietre, cesoie e una matassa di cavo elettrico. Nelle aree boschive limitrofe al cantiere sono stati trovati, questa mattina, bulloni, biglie, esplosivo e numerosi involucri. Le recinzioni del cantiere sono state ripristinate in mattinata.

—————————————————————

QUANDO SI DICE CHE LA PATATA… TIRA!
Ecco le foto mostrate da La Stampa del pericolosissimo arsenale sequestrato dopo la manifestazione alle reti dell’8 febbraio. 
Incommentabile.
Lele e Cri LIBERI SUBITO!
Fiaccolata questa sera alle 20:30, appuntamento al Comune di Mattie.

TAV – Video della notte al cantiere

 da: NOTAV.INFO – 9 febbraio 2013 at 12:20

Riceviamo e pubblichiamo. 2Nella serata di venerdì 8 febbraio 2013 ancora una volta i NoTAV hanno voluto dimostrare la loro avversione verso il cantiere sito in chimonte.Tagliate le reti i notav sono entrati ed hanno distrutto una torre faro danneggiato alcuni mezzi e materiale vario.

A SARÀ DURA”

Assalto al cantiere from NoTaV on Vimeo.

Nonostante le ricostruzioni fantasiose, dal video si vedono alcune cose che vale la pena sottolineare:

  • 200 notav hanno fatto scappare (come in Afghanistan…visto che in molti lo citano) il famoso mezzo blindato Lince, che indietreggia e sceglie la fuga
  • Mezzo cantiere è rimasto senza luce
  • un numero consistente di manifestanti è entarto nel cantiere con le bandiere

DA MUSSOLINI A GHEDDAFI – Incontro all’A.N.P.P.I.A.

Giovedì 21Febbraio ore 17

 

Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione,

dei Diritti e della Libertà

 

Corso Valdocco 4 A -Torino

 

70 anni dagli scioperi del 1943

 

L’A.N.P.P.I.A. – Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, con la collaborazione dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza presenta l’ultimo libro di Angelo Del Boca

 

 

DA MUSSOLINI A GHEDDAFI

quaranta incontri

 

 Le interviste a 40 personaggi incontrati da Angelo del Boca nel corso della sua vita evidenziano le problematiche del Novecento, sottolineando il processo di decolonizzazione che appare ancora non risolto.

  

L’autore ne discute con lo storico Angelo d’Orsi,

modera avv. Bruno Segre, presidente ANPPIA Torino.

 

Introduce Boris Bellone, ANPPIA-Torino 

Segue dibattito in sala