Flop della Procura di Torino: l’accusa di terrorismo non regge

La sentenza della Corte di Cassazione che smonta le accuse di terrorismo per i quattro ragazzi No Tav arrestati dovrebbe far riflettere sulle vergognose bugie versate sul movimento

di Davide Amerio

Eravamo proprio in tanti sabato scorso a sfilare per le strade di Torino blindate da un numero spropositato di forze dell’ordine. I nomi dei quattro ragazzi incarcerati (Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò) vibravano nell’aria graffiati sulle tele degli striscioni, gridati con gli slogan, ribaditi con affetto dal palco in piazza Castello.

Questa mattina il popolo No Tav si alza con la consapevolezza di aver avuto ancora una volta ragione.

Questa mattina i magistrati della Procura di Torino dovrebbero alzarsi e porsi seriamente la domanda se la lotta da loro intrapresa contro il movimento risponda davvero a criteri di giustizia equi e proporzionati.

Cade l’accusa di terrorismo grazie alla Corte di Cassazione. Con essa precipita rumorosamente il castello di carta dell’impianto accusatorio e delle moltitudini di parole mediatiche ingiuriose che sono state spese nei confronti del movimento No Tav in questi mesi. Laddove un’azione di sabotaggio (politico) è stata trasformata in terrorismoaffermando la logica antidemocratica per la quale lo “Stato”  non può essere contestato nel momento in cui ha assunto una decisione.

Ma è il popolo ad essere sovrano in una repubblica democratica e sopratutto nella nostraCostituzione. La continua affermazione di interessi di lobby, partiti e malavita ce lo fa dimenticare e viviamo rassegnati in una specie di oblio politico perenne dai contorni confusi dove le responsabilità si perdono in una nebbia di parole dense di ipocrisia.

La lotta No Tav ha acceso da tempo un faro abbacinante su queste parole: le ha rese chiare, evidenti nella loro vuotezza di significato smascherando le cerimoniose falsità dei contenuti.

Lo sappiamo che le anime del movimento sono tante. Alcune davvero “calde” e irrequiete. Lo Stato, la Procura, i giornali, la Digos, vorrebbero che questi “violenti” (così come loro amano definirli relegandoli già di fatto in una categoria valoriale negativa) fossero isolati se non addirittura cacciati e messi all’indice.

Le vedo sfilare queste “anime inquiete” nelle manifestazioni: sono per lo più giovani e se uno conserva il ricordo di essere stato, almeno una volta nella vita , giovane anagraficamente non può non avere memoria di quella inquietudine. Un agente in divisa antisommossa, una procura agguerrita, un giornalismo falsificante, politici retori del nulla, possono davvero essere l’antidoto e la risposta a quelle inquietudini?

Penso che Pasolini avrebbe avuto parole preziose per stigmatizzare la contrapposizione tra cittadini (di ogni età) che lottano resistendo per affermare principi di legalità vera e uno “Stato” incancrenito e occupato abusivamente da poteri falsamente democratici che perseguono gli interessi di pochi.

La lotta No Tav prosegue il suo corso, il paese è in fermento; le bugie crollano com’è sempre nel loro destino sotto l’evidenza dei fatti e dei numeri: la battaglia per cacciare “i mercanti dal tempio” della democrazia non può avere sosta né conoscere tregue.

 D.A. 16.05.14

No Tav. La Cassazione fa cadere l’accusa per terrorismo

di Massimo Bonato

È da poco passata  la mezzanotte, quando giunge finalmente la notizia attesa per ore. La Corte di Cassazione ha fatto cadere il reato di terrorismo per Chiara, Mattia, Claudio e Niccolò, i quattro ragazzi in carcere da cinque mesi per le azioni contro il cantiere di Chiomonte del maggio scorso.

Ancora una volta la Cassazione di Roma rimanda al mittente di Torino le accuse formulate, questa volta applicando il 270 sexties che recita “attentato con finalità terroristiche, atto di terrorismo con ordigni micidiali ed esplosivi, oltre che detenzione di armi da guerra e danneggiamenti”. Un’accusa che Procura e Tribunale della libertà avevano circostanziato con la dichiarazione che “È ravvisabile la finalità di terrorismo. L’azione è idonea, per contesto e natura, a cagionare grave danno al Paese. E’ stata posta in essere allo scopo di costringere i pubblici poteri ad astenersi dalla realizzazione di un’opera pubblica di rilevanza internazionale”. Ora questa sentenza è stata annullata dalla Suprema corte e dovrà essere riformulata.

Il processo si aprirà in aula bunker giovedì prossimo, 22 maggio.

M.B. 16.05.14

San Donà di Piave: Due serpenti davanti l’ingresso dell’Agenzia delle Entrate

visto? Gli evasori sono anche “cattivi” e assassini….

16 maggio 2014
Due serpenti davanti alla porta dell’Ufficio entrate. Un episodio inquietante che ha messo in allarme quantomeno i gestori del bar adiacente: anche perché uno dei due serpentelli non è stato catturato e si è intrufolato tra le pieghe della parte metallica del rivestimento della struttura. «E quello catturato era certamente una biscia d’acqua, mentre quello scappato, molto più grande, non lo era», dice Biagio Midena, che con la moglie gestisce il «MaKe – Spazio Caffè». Non si esclude possa essere stato un uomo a portare i rettili davanti all’Agenzia delle Entrate.(…)

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http://www.crisitaly.org/notizie/san-dona-piave-serpenti-davanti-lingresso-dellagenzia-delle-entrate/

Udine: Cafc, l’acqua rincara, in sette anni previsti aumenti del 30%

tanto al nord siam ricchi

16 maggio 2014
Acqua più cara in città. Nei prossimi sette anni, gradualmente, a Udine le bollette lieviteranno del 30% e raggiungeranno le cifre che già oggi pagano i residenti nei comuni dell’hinterland, vale a dire 1,1 euro al metro cubo. Oggi la questione sarà affrontata nel corso dell’assemblea del coordinamento dei soci del Consorzio acquedotto Friuli centrale (Cafc) assieme al bilancio consuntivo 2013 che, al netto delle imposte, chiude con un utile pari a 3 milioni 976 mila euro. «Entro il 2020 – spiega l’amministratore unico, Eddi Gomboso, arriveremo alla tariffa unica in tutti i 78 comuni serviti dal Cafc».(…)

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LA FALSA AGGRESSIONE ALL’AUTISTA DEL PM RINAUDO

http://www.marcoscibona.it/home/?p=507

Apprendiamo dagli organi di stampa che l’aggressione subita dall’autista del PM Rinaudo nell’aprile scorso era tutta una invenzione dell’autista stesso; oltre a rallegrarci per il lavoro svolto dagli organi inquirenti che ha portato in tempi relativamente brevi alla soluzione del caso sono d’obbligo due importanti riflessioni.

La prima riguarda quella che è diventata, secondo noi, l’impossibilità per il PM Rinaudo di mantenere il suo ruolo nelle indagini relative al Movimento No Tav, infatti le sue reiterate dichiarazioni nelle ore successive alla finta aggressione e riportate da La Stampa il 12 aprile scorso tra cui “il mio autista aggredito per intimidire i giudici” sono tali da palesare una ormai totale incompatibilità ed assenza di indipendenza nel ruolo che attualmente occupa, per almeno due motivi.

Il primo è che occupandosi del Movimento No Tav avrebbe dovuto mantenere una maggiore cautela e non rilasciare alcuna dichiarazione in tal senso non essendovi, al tempo delle sue dichiarazioni, alcun indizio del coinvolgimento di chicchessia apparente al movimento No Tav; il secondo perché affermando che si volevano intimidire i Giudici ed essendo in atto molteplici e controversi processi contro attivisti No Tav in cui egli è Pubblico Ministero, ha volutamente esercitato una forma di pressione, deontologicamente riprovevole, proprio su quei giudici che dovrebbero avallare o meno le sue tesi accusatorie, anche di terrorismo, influenzando quella serenità ed indipendenza di giudizio che deve essere propria della magistratura giudicante.

Per tutti questi motivi chiediamo che il Dr Rinaudo venga rimosso dal ruolo che attualmente occupa come PM incaricato delle indagini sul Movimento No Tav.

La seconda riflessione riguarda il fatto che dal giorno successivo alla falsa aggressione vi è stato un proliferare di dichiarazioni da parte di esponenti politici che hanno accusato esplicitamente il Movimento No Tav (o quella che loro amano definire la frangia violenta) di essere in qualche modo autore dell’aggressione, queste affermazioni erano fortemente supportate dal tenore degli articoli di stampa che relegavano a probabilità infinitesimali il fatto che i No Tav fossero del tutto estranei ed anzi in seguito interpretavano in modo del tutto irresponsabile una frase detta in radio come una specie di “rivendicazione” del fatto.

A consuntivo è innegabile che l’unico organo di informazione che aveva intuito sin da subito la realtà dei fatti è uno dei siti di riferimento del Movimento No Tav ovvero www.notav.info, e questo dovrebbe far riflettere e spiegare parzialmente perché il nostro Paese è al 49° posto della classifica sulla “Libertà di stampa nel mondo 2014” di Reporter Senza Frontiere ovvero ben dopo Ghana, Uruguay, El Salvador e Romania.

Il M5S, proprio perché conosce molto bene il Movimento No Tav, aveva espresso sin da subito forti dubbi su quella aggressione in quanto del tutto estranea ai comportamenti dei No Tav, i nostri dubbi sono stati oggi confermati.

Infine sorge il dubbio che questa “bufala” sia stata smascherata in un tempo relativamente breve per l’imperizia del suo inventore, ma chissà quante altre “bufale” (minacce, buste con proiettili attribuite ai No Tav) realizzate con una perizia maggiore non sono ancora state smascherate dalla Magistratura.

Marco Scibona – Senatore M5S Piemonte

Pesaro: In difficoltà economiche 3 giovani rubano generi alimentari dalla mensa della scuola

giovani in difficoltà economica in Italia? Come non hanno il reddito di cittadinanza? Giusto, la società civile non ha mai ritenuto opportuno dare soldi a chi non lavora, è disdicevole e si indispettiscono i liberisti e non si lotta per questi “diritti“.


16 maggio 2014
Rubano generi alimentari dalla mensa della scuola, denunciati tre giovani. Una bravata ma anche il gesto di chi vive sulla propria pelle le difficoltà economiche legate anche alla perdita di lavoro. L’accaduto pochi giorni fa a Bottega nel comune di Vallefoglia. I carabinieri della stazione di Montecchio hanno sorpreso due giovani un 18enne e una ragazzina minore, fuori dalla scuola elementare di Bottega intenti a fuggire a bordo di uno scooter guidato da un 18enne con borse e borsoni carichi di generi alimentari.
I ragazzi si erano introdotti poco prima all’interno della scuola elementare e dell’infazia rovistando fra gli scaffali si erano presi diverse confezioni di pasta, detersivi, prodotti per la casa oltre a frutta e verdura. Sorpresi in flagranza dai militari hanno dichiarato ai carabinieri di aver rubato per un disagio economico e sociale all’interno delle loro famiglie con uno dei genitori disoccupato. I carabinieri di Montecchio ascoltati i ragazzi e sentito le loro famiglie hanno deciso di non arrestarli. I giovani sono stati denunciati alla Procura di Urbino.(…)

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Casarza Ligure: Disoccupato 50enne si suicida impiccandosi nel proprio appartamento

4 righe. E son già tante se dedicate ad una vittima della povertò, della crisi dell’indigenza. In Italia si è tutti ricchi e chi perde il lavoro tutelato, si dice.

16 maggio 2014
Un uomo si è suicidato impiccandosi nel proprio appartamento a Casarza Ligure, in provincia di Genova. Si tratta di uomo di 50 anni, divorziato e disoccupato. Sono stati i carabinieri della stazione locale, intervenuti su richiesta dei vicini che non riuscivano a contattare l’uomo, a scoprire il cadavere. Il corpo e’ stato trasportato all’obitorio di Lavagna.

Fonte adnkronos

C’EST QUOI LE NOUVEAU CONCEPT GEOPOLITIQUE. DE « NOVOROSSIA » QUI SURGIT DANS LE SUD-EST UKRAINIEN ?

KH pour PCN-SPO / Avec EODE Think Tank – lucmichel.net/ 2014 05 14/

http://www.scoop.it/t/pcn-spo

https://www.facebook.com/PCN.NCP.press.office

 PCN-SPO - concept g+®opol Novorossia (2014 05 14) FR 1La « Novorossia » est un des nouveaux concepts géopolitiques qui surgissent de la « révolution géopolitique de Crimée ».

Anticiper l’événement et comprendre ce qui se dessine, c’est la base de l’ « Analyse géopolitique prospective » que pratique Luc MICHEL … 

PCN-SPO - concept g+®opol Novorossia (2014 05 14) FR 2

Sur EODE Think Tank – où vous pouviez découvrir la « Novorossia » dès début mars, six semaines avant que Poutine n’en parle dans sa méga-conférence de presse fin avril -, relisez les thèses du néocon US Luttwak (qui s’en inquiète) et celles de Luc MICHEL : 

* Géopolitique / Crimée et ‘Transdniestrie’ entre géopolitique et répétition de l’histoire…

http://www.eode.org/eode-think-tank-geopolitique-crimee-et-transdniestrie-entre-geopolitique-et-repetition-de-lhistoire 

 « Signe des temps et clin d’œil de l’Histoire en cette année mouvementée 2014, c’est sous Catherine que la Crimée devint russe. Et que fut créée à l’ouest, Crimée et rive gauche du Dnieper, Odessa et Sebastopol, soit cette « Novo Rossia » que, selon certains, le président Poutine voudrait recréer », dit le géopoliticien Luc Michel. Une Catherine la Grande dont précisément la Russie la Russie célèbre le 285e anniversaire. « Nul doute que la figure de la grande impératrice et la célébration de sa mémoire vont servir la promotion de la grandeur de la grande Russie restaurée de Poutine »  … PCN-SPO - concept g+®opol Novorossia (2014 05 14) FR 3

# ALLER PLUS LOIN EN LISANT AUSSI :

 * Sur EODE Think Tank/ Géopolitique : Poutine déplace ses pions sur le ‘grand échiquier’ et propose la neutralisation de Kiev et de la Moldavie…

http://www.lucmichel.net/2014/04/01/eode-think-tank-geopolitique-poutine-deplace-ses-pions-sur-le-grand-echiquier-et-propose-la-neutralisation-de-kiev-et-de-la-moldavie

 

* Sur LUCMICHEL.NET / Géopolitique : que veut Moscou en Ukraine ?

http://www.lucmichel.net/2014/04/18/lucmichel-net-geopolitique-que-veut-moscou-en-ukraine/

 

* Sur LUCMICHEL.NET/ Révolution géopolitique. Les onze jours qui ont changé l’ordre post-soviétique : la Crimée est russe !

http://www.lucmichel.net/2014/03/18/lucmichel-net-revolution-geopolitique-les-onze-jours-qui-ont-change-lordre-post-sovietique-la-crimee-est-russe/

 

KH / PCN-SPO

 

Documents :

la ‘Novorossia’ sous Catherine la Grande, le drapeau des partisans de la Nouvelle République, la ‘Novorossia’ cue par la propagande des médias de l’OTAN (infographie AFP, on notera la « transnistrie occupée » …)

 http://www.lucmichel.net/2014/05/14/pcn-spo-geopolitique-cest-quoi-le-nouveau-concept-geopolitique-de-novorossia-qui-surgit-dans-le-sud-est-ukrainien/

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THE RESPONSE OF THE KIEV JUNTA TO THE REFERENDUM IN DONBASS IS TERRORISM: ATTACK AGAINST THE PEOPLE’S GOVERNOR OF LUGANSK !

Luc MICHEL / In Brief / With LVDR – PCN -SPO / 2014 05 14 /

 An attack was perpetrated against people’s governor of Lugansk Region Valeri Bolotov who was shot according to his press service .

LM.NET - EN BREF attentat +á Lugansk (2014 05 14) ENGL

Valeri Bolotov lost a lot of blood, but he was hospitalized timely and now nothing threatens his life.The circle of friends of the governor reasonably believes that the attack was a response from Kiev to the people’s referendum . On Sunday referendums on independence were held in the republics of Lugansk and Donetsk. More than 90 % of voters were in favor of the separation from Ukraine

 NO as cynically said the junta in Kiev, the referendum is not a “farce”. But the repression by pro-NATO neofascists of Kiev is a bloody tragedy. Where criminals of fascist – maidan launch tanks and Grad missiles against their own people. And where mercenaries of Academi-Blackwater and the death squads of neo-Nazi Praviy Sektor are state terrorism .

 A Ukrainian state that Kiev is destroying irreparably !

No more negotiations, with the OSCE or not , with the help of Moscow or not, will save Ukraine. Not after the massacre of Odessa , not after the grad rockets on Slavjansk , not after the terrorist commando of assassins who struck the Jewish mayor of Kharkov two weeks ago and now the governor of Lugansk …

 “The Ukrainian nationalism is suicidal” said George Bush , referring in Kiev in 1991 to Bandera and his heirs. The orange – banderist junta of Kiev proves him right!

 Luc MICHEL

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No Tav accusati di terrorismo: la Cassazione rimanda gli atti al Tribunale della libertà

L’accusa nei confronti dei quattro attivisti dovrà essere riformulata

di MEO PONTE

No Tav accusati di terrorismo: la Cassazione rimanda gli atti al Tribunale della libertà

Il compressore bruciato nell’attentato al cantiere  Attesa per ore, la sentenza della sesta sezione della Corte di Cassazione è arrivata pochi minuti prima della mezzanotte: annullata la sentenza del tribunale della libertà che ora dovrà riformulare il reato per i quattro in base alle indicazioni della Cassazione. I ricorsi sono stati presentati dai legali di Claudio Alberto, Niccolò Blasi, Mattia Zanotti e Chiara Zenobi, i quattro attivisti in carcere da cinque mesi con l’accusa di terrorismo. Soddisfatto uno dei legali degli attivisti, Claudio Novaro, che afferma: “Era un’accusa che non stava in piedi in alcun modo. Non stiamo parlando di una manifestazione di piazza e quello che accadde non ha nulla a che vedere con fatti di terrorismo”. Nella vicenda sotto la lente della Suprema Corte per la prima volta è stato applicato il reato del ‘270 sexies’, “attentato con finalità terroristiche, atto di terrorismo con ordigni micidiali ed esplosivi, oltre che detenzione di armi da guerra e danneggiamenti”.

Il documento/guarda il dispositivo
L’accusa della Procura è stata appoggiata anche dal Tribunale della libertà di Torino lo scorso 9 gennaio. “E’ ravvisabile la finalità di terrorismo – ha scritto il riesame – L’azione è idonea, per contesto e natura, a cagionare grave danno al Paese. E’ stata posta in essere allo scopo di costringere i pubblici poteri ad astenersi dalla realizzazione di un’opera pubblica di rilevanza internazionale”. Ma quella sentenza è stata annullata dai giudici della Suprema corte e ora andrà riformulata.
La decisione dei giudici della Cassazione, riferita ad un ricorso presentato dopo la decisione del Tribunale della Libertà e quindi nella cosidetta “fase cautelare” dovrebbe incidere solo marginalmente sul processo che si aprirà giovedì prossimo nell’aula bunker della Vallette ma di certo è destinata a pesare in modo determinante sulle strategie investigative e giudiziarie della Procura della Repubblica di Torino. Strategia decise con grande sofferenza da Giancarlo Caselli nel suo ultimo anno come capo della Procura torinese che affermò un principio: “Non perseguiamo la protesta ma semplicemente i reati commessi”.