Diversamente violenza

la violenza sulle donne è tollerabile se a commetterla sono persone che si stanno “integrando”. Silenzio stampa

Le sfondano vetro dell’auto con un sasso, donna accerchiata dai nomadi
venerdì, 30, maggio, 2014
Sasso sfonda parabrezza auto in corsa vicino al campo nomadi di via Bassette, a Padova
vetro30 magg – Momenti tremendi, mercoledì pomeriggio, intorno alle 16, per una madre di 50 anni e il figlio di 11, malcapitate vittime di un pericoloso gioco in corso tra un gruppo di ragazzini al campo nomadi di via Bassette.
PARABREZZA IN FRANTUMI. Secondo il resoconto fornito dalla donna ai carabinieri del Nucleo radiomobile di Padova e riportato dal Gazzettino, mamma e figlio si trovavano a bordo della loro Citroen e viaggiavano in direzione di Ponte di Brenta quando, all’altezza di via Bassette, hanno udito un forte colpo e assistito inermi al parabrezza che si frantumava in centinaia di schegge, finite addosso ad entrambi, fortunatamente senza procurare loro lesioni.
ACCERCHIATI NEL CAMPO. Col bimbo in lacrime per lo spavento, la madre, notato il gruppetto di nomadi intenti a giocare con delle pietre, ha deciso di affrontarli, entrando nel campo per chiedere conto di quanto appena subito. I ragazzini, per nulla impauriti, hanno accerchiato l’auto e, a questo punto, temendo per la propria incolumità e quella del figlio, la cinquantenne è uscita e si è rivolta ai militari dell’arma, intervenuti sul posto per ricostruire l’accaduto e raccogliere la denuncia.
www.padovaoggi.it

Isernia: ragazza sequestrata e stuprata da un conoscente rumeno
venerdì, 30, maggio, 2014
violenza0130 magg – Isernia Sequestrata e stuprata da un conoscente al quale aveva dato un passaggio a casa dopo il lavoro. È successo a Isernia la scorsa notte. Vittima una ragazza italiana che, al termine del turno di lavoro in un bar, intorno all’1,30, aveva accompagnato sotto casa, a causa di un forte temporale, quello che si sarebbe rivelato il suo aguzzino, un cittadino rumeno che questa mattina è stato sottoposto a fermo dalla polizia per sequestro di persona e violenza sessuale aggravata.
Giunti sotto l’abitazione, secondo la denuncia raccolta dalla polizia, la ragazza è stata minacciata con un coltello e costretta a entrare nella casa del rumeno, dove sarebbe avvenuta la violenza sessuale. Alle 5, approfittando del fatto che l’uomo si era addormentato, la ragazza è riuscita a recuperare il suo cellulare e a fuggire, seminuda, chiedendo aiuto a un suo amico al telefono.

Urta il gomito di un nordafricano, lui le sferra un pugno in faccia
sabato, 24, maggio, 2014
Milano: Sconosciuto Picchia una Ragazza in Corso Buenos Aires
piange624 magg – Spiacevole disavventura per una ragazza italiana di 27 anni in corso Buenos Aires mercoledì, quando, intorno alle 13, per errore ha urtato il gomito di un uomo. La reazione di quest’ultimo è stata violentissima e senza proferire parola ha sferrato un un pugno in faccia alla malcapitata provocandole una ferita sul labbro.
Spaventatissima la ragazza ha telefonato subito la polizia, sul posto anche i soccorritori del 118, anche se la ragazza ha rifiutato il trasporto in ospedale.
L’uomo, descritto come giovane nordafricano, è fuggito senza lasciare traccia. Sull’episodio indaga la squadra mobile di Milano.
milanotoday.it

Video – Extracomunitari picchiano una donna e lo rompono il setto nasale
CRONACA, NEWSmartedì, 20, maggio, 2014
PICCHIATA ED OPERATA D’URGENZA AL NASO E NON E’ LA PRIMA AGGRESSIONE PER UNA DONNA, CHE DA DUE ANNI E’COSTRETTA A SUBIRE MALTRATTAMENTI ED INGIURIE DAI COMPONENTI DI UN’ASSOCIAZIONE DI EXTRACOMUNITARI. ALLA BASE DI TUTTO, I RUMORI NOTTURNI
http://www.imolaoggi.it/2014/05/20/video-extracomunitari-picchiano-una-donna-e-lo-rompono-il-setto-nasale/

Smontiamo un po’ le balle di Saverio Tommasi, riportate dal uffington Post.

Mariangela Kimana Moffa ha condiviso un link tramite Tonino Sammarco.
 
Danilo Podda
10 ore fa
1) “Le donne valgono meno, è giusto guadagnino meno, vanno in maternità” Nigel Farage , capo di UKIP
Qui c’è la reale dichiarazione di Farage:http://news.sky.com/story/1197923/farage-working-mothers-worth-less-than-menTraduzione: “In molti casi le donne fanno scelte diverse nella vita rispetto agli uomini, semplicemente per motivi biologici. Una donna che ha una clientela, ha un figlio e prende due o tre anni di congedo, varrà molto meno per il suo datore di lavoro, quando tornerà, rispetto a quando è andata via, perché la sua clientela non resterà legata rigidamente al suo portafoglio.”
“Non credo affatto che in banche, società di intermediazione, Lloyds di Londra e di tutti gli altri nella città grande, ci sia alcuna discriminazione nei confronti delle donne.”
“Penso che le giovani donne competenti, che sono pronte a sacrificare la vita familiare per dedicarla alla loro carriera, possano essere brave quanto gli uomini e persino migliori”.
2) “Tra omosessualità e pedofilia ci sono tali legami che non basta un’enciclopedia”. Julia Gasper, di UKIP
Per questa e altre affermazioni, Julia Gasper è stata costretta alle dimissioni, e da gennaio 2013 non fa più parte dell’UKIP: http://www.mirror.co.uk/news/uk-news/ukip-dr-julia-gasper-quits-1545955
La Gasper ora fa parte del “British Democratic Party” (questo sì un partito di estrema destra omofobo e xenofobo, al pari del British National Party e del National Front), di cui è stata candidata alle europee. In questo articolo dell’edizione inglese del Post (curioso che all’edizione italiana sia “sfuggito” questo particolare della sua sorella inglese), si parla del sostegno da parte del suo nuovo partito per altre dichiarazioni omofobe:http://www.huffingtonpost.co.uk/2014/05/02/julia-gasper-mep-gays-world-aids-day_n_5251712.html
3) “Dacché riconosciuto il matrimonio gay, UK è colpita da alluvioni”, David Silvester, dirigente di UKIP
David Silvester, per queste affermazioni, è stato espulso dal partito il 24 Gennaio 2014, quindi non è più suo dirigente:http://www.huffingtonpost.co.uk/2014/01/19/ukip-suspends-gay-rant-councillor-david-silvester_n_4627583.html (“sfuggito” anche questo?) Qui un articolo in cui (udite, udite) il gruppo “LGBT in UKIP” condanna le parole di Silvester:http://www.pinknews.co.uk/2014/01/19/ukip-lgbt-group-that-opposed-equal-marriage-law-attacks-gay-marriage-caused-floods-councillor/ Qui le pagine ufficiali Facebook e Twitter del gruppo “LGBT in UKIP”:https://www.facebook.com/UkipLgbt https://twitter.com/ukiplgbt
4) “Gli omosessuali sono sodomiti e comunisti,la piantino di dirsi normali”. Douglas Denny, dirigente di UKIP
Quest’ultimo è meno difendibile degli altri, poiché ha effettivamente detto parole simili, ma non quelle che Tommasi ha (volutamente?) cambiato. La frase incriminata si può trovare in questo articolo:http://www.independent.co.uk/news/uk/local-ukip-chairman-defends-candidate-who-labelled-gay-people-abnormal-and-sodomites-9254341.html Traduzione: “Quello che mi irrita è il modo in cui loro e i loro seguaci neo-comunisti di sinistra, vogliano costringere il resto di noi a considerarli normali. Vorrei che tenessero per loro la loro natura e le loro pratiche omosessuali e che la smettessero di cercare di farmi accettare che siano normali, quando non lo sono”. (Parole comunque forti e da condannare, ma non quelle riportate da Tommasi. E dov’è la parola “sodomiti”?) A sua difesa, nello stesso articolo, Stuart Potter, presidente della sezione UKIP di Portsmouth, dichiara che Denny non è omofobo e che le sue parole sono state distorte dalla stampa, estrapolandole dal forum ufficiale UKIP, per denigrare sia Denny che l’UKIP. Lo stesso Denny dichiara: “Ritengo che gli omosessuali abbiano tutto il diritto di vivere le loro vite e di andare in giro come chiunque altro, e non meritano alcuna discriminazione per la loro sessualità. Vorrei solo che non cercassero di farmi accettare che le loro pratiche sessuali siano normali.”
Ribadisco che l’ultimo è meno difendibile, ma visto come sono state distorte le informazioni sul blog di Tommasi e sull’Fuffington, solo per attaccare Grillo, non mi sorprenderebbe se avessero fatto la stessa cosa in Inghilterra. D’altronde i partiti anti-euro sono stati attaccati ovunque nei loro paesi d’origine.
Chapeau!
Farage: ‘Working Mothers Worth Less Than Men’
 
UKIP leader Nigel Farage explains the gender pay gap, arguing that women who have children are worth less than men in the City.
 
3:52pm UK, Monday 20 January 2014
 
Nigel Farage
Video: Farage On Why Mothers Earn Less
 
 
Harriet
            Harman
Labour’s deputy leader Harriet Harman says Nigel Farage’s comments that working women who have children are worth less to their employers than men are rubbish.
 
Video: Harman: Women Worth Less? Rubbish.
 
  • Email
Women who work in the City and have children are worth less than men, Nigel Farage has claimed as he addressed the issue of equal pay.
 
The UKIP leader said that he did not believe there was sexual discrimination in the City because women who were “prepared to sacrifice the family life” could do just as well as men.
 
Mr Farage, who worked at a brokerage for nearly 20 years before entering politics, said that when he first worked in the City it was a “deeply sexist thing” but that it was no longer the case.
 
Speaking at a question and answer session on the European Union, Mr Farage admitted he was going to be “controversial” on the issue of equal pay.
 
He went on to say: “In many cases women make different choices in life to the ones men make, simply for biological reasons.
 
“A woman who has a client base, has a child and takes two or three years off – she is worth far less to her employer when she comes back than when she went away because that client base won’t be stuck as rigidly to her portfolio”
 
He continued: “I don’t believe that in the big banks and brokerage houses and Lloyds of London and everyone else in the City, I do not believe there is any discrimination against women at all.
 
“I think young, able women that are prepared to sacrifice the family life and stick with their career will do as well if not better than men.”
 
Labour deputy leader Harriet Harman responded to Mr Farage’s comments with disbelief.
 
She told Sky News: “To see a row of men sitting there and one of them saying that women are worth less to their employers than men are and it’s because they take time off to look  after children, I think is absolute rubbish.
 
“There is not a single business or public service in this country which would still have the lights on if women weren’t there at work.”
 
Mr Farage also joked about the comments of UKIP Henley-on-Thames councillor David Silvester, who said that the recent storms were God’s punishment for the new laws on gay marriage, accusing David Cameron of acting “arrogantly against the Gospel”.
 
“If you accept defectors from the Conservative Party you will always have embarrassments,” he said.
 
However, he went on to say: “Mr Silvester joined us from the Conservatives very recently – he said exactly the same things when he was in the Conservative Party; now he is UKIP you are interested.”
 
Mr Silvester was suspended by UKIP following his comments. Mr Farage has pledge to rid the party of some of its more extreme candidates.
 
:: Watch Sky News live on television, on Sky channel 501, Virgin Media channel 602, Freeview channel 82 and Freesat channel 202.
  • Related Stories

L’Ue vuole sostituire i cibi tradizionali con quelli clonati

è per il mercato, mica possiamo mettere dei freni alla libera circolazioni di merci e capitale (umano incluso)

By Edoardo Capuano – Posted on 26 maggio 2014

Hamburgher clonato Siete pronti a bere vino senza uva, a mangiare formaggio senza latte o cioccolato senza cacao? Perché questi prodotti “anomali” stanno arrivando anche nei nostri piatti. La denuncia è di Coldiretti, impegnata a Milano in un maxi raduno con diecimila agricoltori, che critica le norme in campo alimentare approvate negli ultimi anni dall’Unione europea.

Il rischio è che vengano snaturati anche i cibi più comuni in nome della libera concorrenza. Ma la crociata di Coldiretti contro Bruxelles non finisce qui: nel mirino degli agricoltori anche regole sanitarie e ambientali giudicate troppo restrittive che potrebbero farci dire addio agli spaghetti con le vongole, ad esempio, e hanno di fatto già “cancellato” piatti tipici come la pajata romana o l’ossobuco alla finanziera piemontese.

Il nodo della questione è il pericolo che i cibi tradizionali di paesi come l’Italia, che vantano una secolare tradizione agricola ed enogastronomica, vengano snaturati da norme europee eccessivamente “livellatrici”. Per diversi motivi: rispetto di regole sanitarie comuni a tutti; riduzione degli sprechi; necessità di aprire il mercato alimentare europeo anche a quei Paesi dove, per motivi geografici e climatici, l’agricoltura non ha molto spazio.

“Viceversa nessuna misura è stata adottata per impedire che carne o formaggi da animali clonati importati arrivino in tavola – denuncia Coldiretti – O per evitare di mettere in commercio vino senza uva e cioccolato senza cacao. Per non parlare poi della proposta di abolire l’etichetta sul termine minimo di conservazione” (la dicitura “consumare preferibilmente prima del”, per intenderci).

Vongole e pajata. L’associazione dei coltivatori, che ha aperto nel capoluogo lombardo l’esposizione “Con trucchi ed inganni l’Unione europea apparecchia le tavole degli italiani”, ricorda che a partire dal primo giugno 2010 sono entrate in vigore le nuove norme sulla pesca della Ue “che di fatto hanno fatto sparire dalle tavole degli italiani specialità della tradizione gastronomica regionale con il divieto di pesca-raccolta dei molluschi a distanza inferiore di 0,3 miglia marine dalla battigia dove si concentra il 70% delle vongole ed il 100% delle telline e dei cannolicchi.

Mentre – prosegue Coldiretti – a far piazza pulita della pajata e dell’ossobuco alla finanziera sono state le restrizioni sanitarie adottate nel luglio 2001 per far fronte all’emergenza mucca pazza (Bse) e che sono ancora mantenute nonostante l’Organizzazione mondiale per la sanità animale (Oie) nel giugno 2013 abbia ufficialmente sancito per l’Italia il nuovo stato sanitario di “trascurabile” per la Bse”.

Autore: Gianni Fraschetti / Fonte originale: informare.over-blog.it / Via: terrarealtime.blogspot.it

l’importante è andare avanti con i lavori la legalità è un’optional

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/29/expo-maltauro-mantiene-i-lavori-sala-per-escluderlo-serve-un-decreto/1006554/

Expo 2015, Maltauro mantiene i lavori. Sala: “Per escluderlo serve un decreto”

Nonostante l’arresto nell’indagine sulla cupola, per il commissario unico “cacciare” l’azienda dell’imprenditore vicentino comporterebbe ulteriori ritardi

di Luigi Franco | 29 maggio 2014

Maltauro per ora non perde nessuno dei suoi appalti legati a Expo. Nei cantieri resta tutto come prima.

Nessuna conseguenza per gli affari del costruttore vicentino dopo il suo arresto e quello dei membri della presunta cupola che per la procura di Milano era in grado di pilotare l’assegnazione dei lavori sul sito dell’esposizione universale. Escludere la società di Enrico Maltauro senza che ci sia un provvedimento del governo per accelerare l’esecuzione delle opere porterebbe ulteriori ritardi. E metterebbe così a rischio il già difficile obiettivo di arrivare pronti all’appuntamento del 2015.

E’ questa la sostanza di quanto detto dal commissario unico di Expo Giuseppe Sala. Parole, le sue, che non assecondano quelle di una settimana fa del sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che aveva auspicato la revoca degli appalti di Maltauro sulla base del Protocollo di legalità sottoscritto da tutte le aziende al lavoro per Expo. “Oggi, io non posso prendere la società Maltauro e dire: ‘sei fuori’ – ha spiegato Sala -. Ho bisogno di un atto che mi legittimi a farlo. Non si possono fermare i lavori che Maltauro sta eseguendo in rete con altre aziende, occorre capire come salvaguardare l’operatività per arrivare alla fine dei lavori”.

La società, dunque, per il momento andrà avanti con i lavori che si è aggiudicata, ovvero la realizzazione delle architetture di servizio e la costruzione del tratto sud delle Vie d’acqua, quello che ha già subito prima uno stop per le proteste dei No Canal e di altri comitati e dopo una revisione del progetto. S econdo Sala, per escludere Maltauro, serve prima che il governo approvi il decreto legge dedicato all’esposizione che potrebbe essere discusso in consiglio dei ministri settimana prossima.

Il decreto dovrebbe contenere alcune norme per velocizzare i lavori in preparazione all’Expo e l’affidamento di nuovi poteri di controllo a Raffaele Cantone, attuale presidente dell’Autorità nazionale anti corruzione. Prima di prendere una decisione finale sul caso Maltauro, “mi consulterò con Cantone. Io sono disponibile a fare tutto ma ogni aiuto per me è prezioso. Ben venga, quindi Cantone, ma serve una copertura normativa”, ha precisato Sala, che oggi ha anche rivelato come sui registri degli uffici di Expo a Molino Dorino, vicino al sito espositivo, sia stato segnato almeno un ingresso di Primo Greganti, l’ex esponente del Pci finito in carcere nel periodo di Tangentopoli e oggi di nuovo agli arresti con l’accusa di avere fatto parte della cupola in affari sull’esposizione e sulla sanità lombarda.

La questione degli appalti di Maltauro non è l’unica a rimanere aperta. E’ infatti ancora irrisolto il nodo dei 60 milioni di euro per Expo che il governo si è impegnato a garantire al posto della provincia di Milano, senza che però dall’esecutivo sia ancora arrivato alcun provvedimento ufficiale. E rimangono al palo anche i 130 milioni chiesti a Roma dal comune di Milano per la organizzazione’ della città in vista dei 20 milioni di visitatori attesi, che rendono necessari, tra l’altro, interventi sulla mobilità e sulla sicurezza. Percorso a ostacoli anche quello relativo all’ultimazione dei lavori sul sito a cavallo tra Milano e Rho, dove la rimozione delle interferenze, secondo le comunicazioni ufficiali, è all’83%, mentre la realizzazione della piastra è al 49%, lo stato di avanzamento dei lavori della Cascina Triulza è al 15%, quello della Passerella Expo-Fiera all’11% ed è stato da poco avviato il cantiere della Passerella Expo-Cascina Merlata.

In forte ritardo anche le infrastrutture esterne al sito. Resta da capire quale sarà e se ci sarà il finanziamento di alcune opere, tra cui la Rho-Monza, per la quale i due lotti in carico alla Serravalle (da Paderno Dugnano a Novate/Bollate) sono ancora in alto mare. Simile il discorso per la Pedemontana, l’opera da 5 miliardi per la quale le banche non intenderebbero garantire ulteriori prestiti-ponte, dopo l’ultimo finanziato dei primi di aprile. Situazione che non consentirebbe di completare il lotto B1 (Lomazzo-Lentate sul Seveso) in tempo per l’evento del 2015.

Salvo, Checco Amodeo e Sibilia a Copenhaghen, per seguire il Bilderberg

VIDEO QUI
http://mercatoliberotestimonianze.blogspot.it/2014/05/salvo-checco-amodeo-e-sibilia.html

BILDERBERG 2014: ARRESTATI E RILASCIATI LUKE RUDKOWSKY E DAN DICKS- GIORNALISTI INDIPENDENTI

untitled552
‘Dopo aver prelevato le loro macchine fotografiche, Luke Rudkowski e Dan Dicks sono stati messi sotto arresto dalla Polizia di Copenhagen. Parte dei filmati di Luke sono stati cancellati durante l’arresto. I due sono sttai porttai in carcere e rilasciati in mancanza di accusa. Inizialmente la polizia ha cercato di dire che i due sono stati arrestati perchè in possesso di droghe, ma onn ne sono state trovate. Sono stati arrestati per “attività sospetta”

Nigel Farage: “Usciamo dell’Euro e restauriamo la dignità umana!”

ovvio che per i mondialisti terzomondisti fautori del NWO Farage è un mostro. Chiunque sia realmente un pericolo per il sistema viene dipinto come un “antidemocratico”, razzista, xenofobo etc etc etc

video qui
http://vocidallastrada.blogspot.it/2014/05/nigel-farage-usciamo-delleuro-e.html

Ragazzo pestato e arrestato al Bilderberg + IL BILDERBERG COMPIE 60 ANNI: DENTRO LA PIÙ SEGRETA CONFERENZA MONDIALE

Video qua http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2014/05/video-ragazzo-pestato-e-arrestato-al.html

macché Bilderberg, il problema è la P2. Il Bilderberg ha una vision “mondialista” globalista…..è quindi superiore

Al Bilderberg poi ha partecipato tanto la giornalista Lilly Grueber (che da brava giornalista ha mantenuto il SEGRETO su quanto detto) come la Barbara Spinelli e prima di lei suo padre, due donne (quindi umani migliori per default) che sono emblema della SOCIETA’ CIVILE, vuoi che si accompagnassero a soggetti come banchieri, patron di multinazionali? Tutti filantropi, come Soros.

IL BILDERBERG COMPIE 60 ANNI: DENTRO LA PIÙ SEGRETA CONFERENZA MONDIALE
Postato il Venerdì, 30 maggio
DI CHARLIE SKELTON
E ‘stata una settimana di festeggiamenti per Henry Kissinger. Martedì scorso ha compiuto 91 anni. Mercoledì ha superato il suo record personale nei 400 ostacoli e Giovedi a Copenhagen alzerà i calici di champagne insieme al segretario generale della Nato e la Regina di Spagna, per celebrare i 60 anni di Bilderberg.  Spero solo che George Osborne si sia ricordato di mettere in valigia un cappellino da festa.
Giovedi è il giorno di apertura dell’influente summit mondiale ed è anche il 60° anniversario della prima riunione del Gruppo Bilderberg che ebbe luogo in Olanda il 29 maggio del 1954.  Quindi l’evento di quest’anno è un’occasione d’oro e  l’elenco ufficiale degli invitati mostra che l’appuntamento del 2014 è una questione particolarmente importante.
Nella foto: George Osborne membro del Partito Conservatore e attuale Cancelliere dello Scacchiere britannico  è tra i partecipandi al summit – Photograph: John Thys/AFP/Getty Images
Il cancelliere, al suo settimo Bilderberg, trascorrerà i prossimi tre giorni immerso in colloqui con i capi di MI6, NATO, Fondo Monetario Internazionale, HSBC, Shell, BP e Goldman Sachs International, oltre ad altre decine di altri vertici mondiali, miliardari e politici di alto rango da tutta Europa.  Quest’anno è prevista anche una visita da parte del Comandante Supremo delle Forze Alleate d’Europa e un ritorno alla regalità – la Regina Sofia di Spagna e la principessa Beatrice dei Paesi Bassi, oltre alla figlia del fondatore di Bilderberg, il Principe Bernhard.
Nel 1950, quando Bernhard inviò gli inviti, l’intento era quello di discutere “un certo numero di problemi legati alla civiltà occidentale”. Oggi, il Gruppo Bilderberg preferisce definirli “megatrend”.  I megatrend in agenda quest’anno sono: “Quale futuro per l’Europa?”, “Ucraina”, “Intelligence condivisa” e “La privacy esiste?”.
E’ il colmo dell’ironia: la conferenza più segreta del pianeta discute se la privacy esista o meno. Per alcuni, sì, la privacy esiste. E ‘un’ironia squisita: conferenza più segreta del mondo discutere se esiste privacy. Per Alcuni Certo lo fa. Non è certo per festeggiare un anniversario che il gruppo è andato a Copenhagen:  infatti troviamo anche una doppia recinzione di sicurezza alta tre metri. L’hotel è pieno di agenti di sicurezza: prestanti giovanotti in pantaloni casual e occhiali da sole, tanto per non rovinare il clima di festa di compleanno.
Due giornalisti sono già stati arrestati, mentre tentavano di intervistare gli organizzatori della conferenza nel bar dell’Hotel Marriot. E’ piuttosto facile mantenere la privacy quando si impiegano così tanti agenti di sicurezza.
C’è qualcosa di decisamente agghiacciante nel fatto che a discutere, in grande segretezza, il tema dell’esistenza o meno della privacy ci siano persone come: il presidente esecutivo di Google, Eric Schmidt, e il membro del consiglio di amministrazione di Facebook Peter Thiel:  proprio le due persone che sanno perfettamente quanto la gente sia diventata radicalmente trasparente.
E addirittura di discuterne con il capo di MI6, Sir John Sawers, e Keith Alexander, nuovo capo da poco insediato della National Security Agency. E con persone del tipo: il capo di AXA, il grande gruppo assicurativo e di investimenti– Henri de Castries. .  E’ probabile che nessuna sia più interessato a raccogliere informazioni sul pubblico dei giganti assicurativi. Per questi, la privacy è un nemico. La trasparenza, invece, è la loro miniera d’oro.
Già nel 2010, Osborne lanciava orgogliosamente: “L’Agenda più trasparente che il paese abbia mai visto”. Tuttavia, questa trasparenza non sembra comprendere lo stesso Osborne, che avrebbe dovuto fare una dichiarazione pubblica sui contenuti dell’incontro e sui suoi partecipanti.
Sappiamo, dall’ordine del giorno e dall’elenco dei partecipanti, che Osborne sarà presente con i ministri degli Affari esteri provenienti da Spagna e Svezia, e il vice segretario generale della presidenza francese. E, da luoghi più vicini a lui, il segretario dello Sviluppo Internazionale, Justine Greening, e il collega veterano del Bilderberg e cancelliere-ombra, Ed Balls.
Sappiamo che ha in programma di discutere la situazione in Ucraina con le parti più fortemente interessate ad essa: ad esempio l’amministratore delegato del gigante della difesa europea Airbus, Thomas Enders. Per non parlare dell’amministratore delegato e del presidente della società per la “difesa e la sicurezza sociale” Saab: Håkan Buskhe e Marcus Wallenberg; l’investitore e  miliardario Henry Kravis di KKR, che è “sempre alla ricerca di affinare” ciò che egli chiama “il margine KKR”.  Ad aiutare Kravis ad affinare il suo “margine” è il generale David Petraeus, responsabile della formazione della CIA, ora a capo del KKR Global Institute – una massiccia operazione di investimento.
Il Gruppo Bilderberg dice che la riunione di quest’anno non avrà un risultato ben preciso. Ma per i giganti del mondo finanziario e bancario, per i fabbricanti di armi e le compagnie petrolifere, esiste sempre un risultato ben preciso.   Provate a dire agli azionisti della Shell che non “c’e’ nessun risultato preciso” dopo tre giorni di partecipazione del loro presidente e amministratore delegato ad una conferenza insieme a politici e leader mondiali.
Provate a dirlo ai lobbisti, che hanno lavorato duramente per spingere verso la conclusione del Transatlantic Trade Investment Partnership (TTIP) in fase di negoziazione finale. Il Bilderberg è invischiato fino al collo con i maggiori membri delle lobbies mondiali.  Secondo voi i membri del comitato consultivo internazionale del British American Business come Douglas Flint e Peter Sutherland esprimeranno il loro fervente appoggio al TTIP quando si parlerà di “E’ possibile una ripresa economica?” Oppure credete che lasceranno i loro berretti di lobbisti fuori della porta?
Il Parlamentare Michael Meacher descrive il Bilderberg come “la cabala dei ricchi e potenti ” che sta lavorando “per consolidare ed estendere la presa dei mercati .” E lo fa “sfuggendo ai media e al pubblico in generale”.  Detto questo, ogni anno la stampa tenta di guadagnare un altro metro oltre la recinzione di sicurezza.  Ogni anno si fanno sempre più dure e insistenti le domande poste ai politici che vi partecipano e che continuano a non rispondere.  Possono anche continuare a riderci sopra e a minimizzare, e a definirlo un normale luogo d’incontro e di chiacchiere o come club dove sgranchirsi un po’ le gambe, ma questa gente non è certo venuta qui solo per bere del vino frizzante e tirarsi i coriandoli. Dubito che Reid Hoffman, capo di Linkedin,  sia lì per brindare per il suo compleanno. Questo è grande business, grande politica, grandi lobby…
Il Bilderberg vuole dire un sacco di soldi, e loro sanno bene come spenderlo. Da dove sono ora, fuori dal Bildeberg, ho appena visto tre furgoni di prelibatezze a base di pesce varcare l’entrata di servizio dell’Hotel. Ho sempre pensato che c’era qualcosa di viscido e sospetto circa il Bilderberg. Per stasera ho scoperto che si tratta di aringhe in salamoia…
Charlie Skelton
29.05.2014
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SKONCERTATA63

Le pensioni tristi di Gian Carlo Caselli

http://www.autistici.org/spintadalbass/?p=2657Cattura587

Spinta dal Bass Comitato di lotta all’alta velocità 

Le pensioni tristi di Gian Carlo Caselli

Le pensioni tristi di Gian Carlo Caselli

C’è chi invecchia bene. Prendete nonno Pino, lunedì sera era a Susa ai seggi a festeggiare il nuovo sindaco, felice. Lui che di primavere ne ha viste tante ed è sempre presente: daVenaus, alle trivelle, a Chiomonte, bandiera in spalla e sorriso sulle labbra. Mai un passo indietro. Si, un eroe della nostra amata Valle.

Schermata 2014-05-29 alle 21.19.55

E poi c’è chi invecchia malamente. Diventa pieno di livore e rancoroso. Concentrato sempre e solo su se stesso, parla quasi esclusivamente del suo passato. Pieno di manie di persecuzione che lo vedono invariabilmente al centro dell’universo. Tutti abbiamo conosciuto anziani fatti così, che seppur fanno venire il nervoso, muovono più alla pietà che alla rabbia.

Ieri mattina abbiamo letto un articolo del nuovo polemista del Fatto Quotidiano, Gian Carlo Caselli. Articolo che mostra perfettamente cos’è l’acrimonia senile. Lo riproponiamo sotto ma ci permettiamo qualche rilievo. Faremo riferimento esclusivamente a quel testo, per conoscere la figura professionale di Caselli, guardando alle zone d’ombra oltre al santino dell’agiografia ufficiale, l’inchiesta La notte del procuratore è imprescindibile.

Il bel tempo andato

Caselli proprio non ce la fa a non far precipitare tutto nel suo glorioso passato: i mitici anni settanta. Qualcuno contesta (legittimamente) l’operato della procura? E Caselli tira fuori le BR: “la magistratura italiana, che ha superato ai tempi delle Br prove ben diverse e ben più dure, certo non si scompone di fronte ai nostalgici tentativi di riesumare una stagione definitivamente tramontata”. Quello del terrorismo, del ritorno agli anni ’70 è un ritornello che da mesi alcuni editorialisti, qualche politico e una frangia della procura torinese vanno ripetendo senza posa. Ci ha pensato la Cassazione a rigettare questa accusa sconsiderata. Ma Caselli, nostalgico dei favolosi ’70, non demorde.

E nei gloriosi anni ’70 non c’era internet, le cui pagine Caselli paragona ai muri delle latrine. Si riferirà forse all’inchiesta pubblicata su molti siti (e non ripresa dalla stampa “ufficiale”) riguardante il suo pupillo Rinaudo?

Un ego ipertrofico

Colpisce in Caselli il protagonismo, a leggerlo pare che le vicende del mondo ruotino intorno alla sua persona: “nel mirino c’è anche il sottoscritto”, “mi danno del boia”, “mi ruberanno la salma”, “accusarmi di essere mafioso”, “per certa gente ero fascista”, “fui proprio io a chiedere”. Io, io, io! E poi il capolavoro: “per fortuna non ha taciuto il Presidente Napolitano, che il 23 maggio scorso, parlando a una platea di giovani, ha ricordato che il terrorismo è finito, ma bisogna comunque stare attenti a “episodi sinistri”. E li ha esemplificati parlando proprio delle pesanti minacce che il sottoscritto subisce a opera di esponenti No-Tav.

Caro Caselli gli esponenti no tav ti hanno contestato (pratica legittima in democrazia, o no?), hanno denunciato la deriva della tua ex procura (anche questo ci pare lecito, o no?), hanno raccontato “spiacevoli” episodi del tuo passato (e lesa maestà non è reato, o no?), hanno messo in discussione le indagini a senso unico volte a colpire il movimento no tav salvaguardando gli apparati che l’opera sostengono (forse dovevi rispondere su questo, anziché ripetere ossessivamente “io”, no?). Ma infangare il movimento parlando di minacce, terrorismo e sinistri episodi è davvero miserevole.

Il mondo, la fuori, è cattivo

Non manca poi il rancore verso gli intellettuali che hanno osato non santificare il suo operato, o addirittura non si sono stracciati le vesti per una scritta contro di lui fatta su un muro. E addirittura “ogni tanto i maître à penser lanciano qualche indignato appello contro un preteso accanimento giudiziario”. Ma come si permettono? Il rancore verso quei personaggi pubblici che non la pensano come lui era già emerso in più occasioni ma più passa il tempo e più risulta evidente. “Chi non è con noi è contro di noi” sembra suggerire Caselli. Indicazione subito raccolta dalla procura che manderà a breve a processo Erri De Luca e Gianni Vattimo.

Però la frase più bella di tutte è questa “Ma è terribilmente italiano l’intento di ottenere una giustizia à la carte”. Sembra Stanis La Rochelle e invece è proprio Caselli.

Ma c’è dell’altro

Adesso lasciamo da parte l’ironia perché ci sono altri 2 punti dello scritto di Caselli che meritano di essere affrontati con serietà. Caselli scrive “persino quando (con molotov e bombe carta) si aggrediscono i lavoratori del cantiere di Chiomonte che, come ogni onesto operaio, sono lì a faticare per guadagnarsi la pagnotta”. A noi risulta che mai un operaio del cantiere abbia subito neppure un graffio. Parlare di aggressione ai lavoratori è grave, il movimento no tav ha da sempre detto che ritiene legittimo danneggiare le reti e le attrezzature che stanno distruggendo la Val Clarea, ma con il limite invalicabile che non sia mai fatto del male a nessun essere vivente. Caselli lo sa bene. E così è sempre stato. Che l’ex capo della procura parli di aggressione agli operai nel bel mezzo dei processi ci pare grave e inconsueto.

E poi l’accenno al PD che fa nella prima parte del testo. Naturalmente è legittimo che un magistrato e un procuratore abbia le sue idee politiche, ci mancherebbe altro. Ma da cosa nasce tutta questa indignazione per delle scritte sui muri delle sedi del PD e, al contempo, l’assoluto silenzio sui presidi no tav bruciati? Forse che scrivere su una sede del PD è fascismo e bruciare un presidio è goliardia? Indagò la procura guidata da Caselli su quei roghi, l’ultimo dei quali risale a pochi mesi fa? Come mai a Caselli fa tanto orrore la vernice spray e non il fuoco che brucia luoghi di ritrovo e socialità per intere comunità?

Caro ex magistrato, cerchi di godersi la sua pensione senza incubi, che il mondo non è così brutto come crede. Si può anche invecchiare serenamente con il sorriso sulle labbra: il nostro nonno Pino lo dimostra; ma forse è perché sta dalla parte giusta della barricata.

 DEMOCRAZIE

Il solito silenzio della zona grigia

di Gian Carlo Caselli

Da mesi gruppi organizzati di facinorosi attaccano le sedi del Pd a Torino e provincia imbrattandole con scritte di minaccia. Una campagna per impedire ogni forma di dissenso all’opzione No-Tav (in sé legittima, come l’altra favorevole). La “logica” è quella famigerata del “colpirne uno per educarne cento”, essendo evidente che l’intimidazione non è circoscritta agli obiettivi direttamente colpiti. In ogni caso, prendersela con le sedi dei partiti “nemici” (tali nell’ottica di chi non accetta le regole della democrazia) è tipico dello squadrismo, da cui il fascismo derivò mentalità e stile di comportamento. Per fortuna la nostra democrazia – a dispetto dei suoi problemi – è sufficientemente salda. Lo dimostra il fatto che proprio il partito le cui sedi sono state aggredite ha registrato nella provincia di Torino un successo elettorale fra i più alti nel quadro dello “tsunami” nazionale.

Da mesi gruppi di esagitati attaccano l’esercizio della giurisdizione che osi occuparsi di reati ricondotti dall’accusa all’area dell’estremismo No-Tav. Gazzarre fuori e dentro le aule di giustizia, cori, urla, insulti e intimidazioni vengono praticati per creare un clima difficile intorno ai processi ai compagni “ingiustamente perseguitati” (ma questo non è lo stesso cavallo di battaglia di un ex cavaliere?). Il tutto in un contesto di oscenità pubblicate su vari siti web che legittimano la tesi secondo cui questo moderno veicolo di “comunicazione” equivale oggi – in alcuni momenti – alle pareti delle latrine di ieri. Per fortuna anche in questo caso la nostra democrazia dimostra di saper resistere. La magistratura italiana, che ha superato ai tempi delle Br prove ben diverse e ben più dure, certo non si scompone di fronte ai nostalgici tentativi di riesumare una stagione definitivamente tramontata.

DA MESI vengono attaccate in vari modi anche singole persone: politici, giornalisti e magistrati “colpevoli”, agli occhi dell’ala intollerante dei No-Tav, di fare il loro dovere nel proprio campo professionale. Nel mirino c’è anche il sottoscritto, colpevole di “provocazione” (sic) se partecipa a qualche iniziativa pubblica. Per fortuna il tentativo di disturbare o impedire tali iniziative non è quasi mai riuscito, ma solo grazie alle forze di polizia costrette a interporsi per evitare che la violenza verbale (ma non solo) possa sfociare in fatti ancor più gravi. Fanno da cornice le scritte comparse sui muri di Torino e di altre città leggiadramente incentrate su concetti (si fa per dire…) che mi danno del boia o del torturatore; o minacciano di farmi fare la fine di Moro e Ramelli; o profetizzano che avrò i miei Anni 70 e mi ruberanno la salma. Offese e minacce truci, fino ad accusarmi di essere “mafioso”. Per certa gente ero fascista ai tempi delle Br, comunista quand’ero magistrato antimafia e ora sono diventato mafioso. Una stupidità compulsiva, in quanto costretta a rimuovere il fatto storico che fui proprio io a chiedere di esser trasferito da Torino a Palermo per contrastare la mafia dopo le stragi in cui furono massacrati Falcone e Borsellino. Ma è terribilmente italiano (e costante: si tratti di appioppare la falsa etichetta di fascista, di comunista o di mafioso) l’intento di ottenere una giustizia à la carte valida per gli altri ma mai per sé. Per cui dovrebbe essere evidente che la questione va ben oltre i profili personali (innegabilmente sgradevoli), per investire anche principi cardine dell’ordinamento democratico.

DA MESI coloro che si esibiscono nelle performance sopra illustrate profittano anche del silenzio o dell’indulgenza di vari intellettuali. Mai una convinta dissociazione dalla violenza e men che meno una parola di condanna. Su questo versante – come direbbe Marco Travaglio – neppure un plissé. Persino quando (con molotov e bombe carta) si aggrediscono i lavoratori del cantiere di Chiomonte che, come ogni onesto operaio, sono lì a faticare per guadagnarsi la pagnotta. Per contro, ogni tanto i maître à penser lanciano qualche indignato appello contro un preteso “accanimento giudiziario”. Eppure, già Alessandro Galante Garrone insegnava che di fronte acertifattio“polemichevolgarie indecenti, troppo spesso si tace o si finge di non sentire e vedere. Ma la troppa prudenza sconfina a volte nella complicità”.

Per fortuna non ha taciuto il Presidente Napolitano, che il 23 maggio scorso, parlando a una platea di giovani, ha ricordato che il terrorismo è finito, ma bisogna comunque stare attenti a “episodi sinistri”. E li ha esemplificati parlando proprio delle pesanti minacce che il sottoscritto subisce a opera di esponenti No-Tav.

‘MARINE LE PEN MI HA DETTO: APPENA VINCO, DARO’ ISTRUZIONI AL TESORO PER L’IMMEDIATO RITORNO DEL FRANCO” (PRITCHARD)

noo..l’euro, la moneta del benessere e delle meraviglie….come faremo a vivere senza? Poveri banchieri che disdetta…

venerdì 30 maggio 2014
LONDRA – “Lunedì sera, il messaggio di Hollande alla nazione era triste. Non ha dato risposte oltre qualche riferimento proforma a “crescita, posti di lavoro e investimenti”, immediatamente smentiti dalla sua volontà di insistere tenacemente con la stessa politica restrittiva che ha portato al disastro. Il suo primo ministro, Manuel Valls, ha anche annunciato che il Presidente avrebbe portato a termine il suo mandato di cinque anni, come se questo fosse già in dubbio.

Molti sostengono che il Front National sia euroscettico solo in superficie. Forse, ma quando ho chiesto alla signora Le Pen che cosa avrebbe fatto il primo giorno del suo mandato se fosse mai arrivata al Palazzo dell’Eliseo, la risposta è stata incisiva. Avrebbe dato istruzioni al Tesoro francese per pianificare l’immediato ritorno al Franco, quel grande simbolo dell’emancipazione dall’occupazione inglese (l’etimologia del termine deriva dall’”affrancarsi” dagli Inglesi).

Ha promesso di confrontarsi con i leader europei, mettendoli subito davanti a una scelta netta: lavorare con la Francia per una “uscita concertata” o smantellamento coordinato dell’Unione Monetaria Europea, oppure resistere e lasciare che l’”Armageddon finanziario” faccia il suo corso. “L’euro cessa di esistere nel momento in cui la Francia se ne va, e questa è la nostra incredibile forza. Cosa faranno, manderanno i carri armati?” ha detto.

La Le Pen ha detto che non ci può essere nessun compromesso con l’Unione Monetaria, ritenendo impossibile restare una nazione sovrana all’interno delle strutture dell’UEM e impossibile effettuare le politiche di reflazione necessarie per sconfiggere la crisi economica. “L’euro blocca tutte le decisioni economiche. La Francia non è un paese che possa accettare la tutela di Bruxelles. Stiamo cedendo a uno spirito di schiavitù,” ha detto.

Le autorità dell’UE sono ora in una situazione quasi senza speranza”.

http://www.ilnord.it/c-3058_MARINE_LE_PEN_MI_HA_DETTO_APPENA_VINCO_DARO_ISTRUZIONI_AL_TESORO_PER_LIMMEDIATO_RITORNO_DEL_FRANCO_PRITCHARD

Udienza processo Andrea, Giobbe e Claudio (in AS2) per colazione ai cancelli di Chiomonte

Finalmente si entra, l’udienza inizia in ritardo.

Il tribunale dispone l’espunzione dal fascicolo degli atti della querela di Lajard Davide.
Si dichiara aperto il dibattimento , i PM leggono i capi d’imputazione
Tra le prove anche l’intervista rilasciata da Giacobbe a Radiocane, ai fini della “personalità dell’imputato”.

La difesa richiede l’ammissione dei alcuni dei testi indicati nella lista, sig. Maurizio Piccione e sig. Guido Fissore. Controesame di rito del PM, esame degli imputati, Novaro ha un’osservazione da fare in relazione all’acquisizione dell’intervista rilasciata dall’imputato Giacobbe. “Ovviamente l’imputato ha diritto di interloquire nel corso del procedimento con dichiarazioni spontanee, l’interrogatorio e le interrogazioni dell’imputato sono considerate oggetto della difesa, io non so cosa sia contenuto in quell’intervista ma se nel corso di quell’intervista si sono affrontati argomenti oggetto del procedimento si introducono elementi esterni al processo. La sede in cui misurare e calibrare le proprie dichiarazioni è questa ed  è in questa sede che l’imputato dovrà decidere come comportarsi rispetto alle contestazioni che gli vengono mosse, le dichiarazioni funzionali ad una strategia politica non possono essere acquisite in alcun modo, cosi’ come le dichiarazioni spontanee rese alla polizia giudiziaria, è una richiesta atipica e inusuale, chiederei di non acquisire quel cd/dvd con l’intervista a Radiocane.” Il giudice si riserva di decidere e valutare. Novaro nomina come sostituto l’avv. Fattizzo, e si allontana.
Il PM chiama il teste Lajar.
L’avvocato chiede che venga lasciato posizionare l’imputato Claudio, al momento in “gabbia”, accanto ai propri difensori, il PM si oppone segnalando problemi di sicurezza in quanto Claudio è detenuto in regime di sicurezza AS2. Dal pubblico parte un grido di solidarietà a Claudio “Libertà! Libertà”, il collegio esce per decidere sulla richiesta della difesa, i carabinieri presenti tra il pubblico accerchiano i solidali, i PM Rinaudo e Padalino si avvicinano al pubblico ricevendo un coro di proteste, la scena viene filmata da agenti in borghese, uno solidali rifiuta lo sgombero ricordando che l’ordine di sgombero deve essere dato dal Presidente che non si è ancora espresso, “Padalino, rispetti la legge!” (grida un solidale) “gli imputati hanno dei diritti” e invita il carabiniere che gli si è avvicinato a ad “abbassare le mani”. Non è chiaro se è stato dato o meno l’ordine di sgombero dal Presidente (io no l’ho sentito), la situazione al momento è tesa, i due PM sono tornati al loro posto, i giudici si sono ritirati, Claudio è stato allontanato dall’aula. L’aula viene completamente sgomberata, tra le proteste accese dei solidali, “La Costituzione prevede che il processo sia pubblico, state calpestando ancora una volta i nostri diritti”, “che cosa dite ai vostri figli quando tornate a casa?”….

Una delle solidali presente tra il pubblico si è sentita male, alcuni amici le sno rimasti accanto ma dopo qualche minuto sono stati fatti uscire. Viene lasciato solo il suo compagno, accanto a lei.

Rientra il collegio. Sulla richiesta per Claudio di assistere al procedimento accanto al difensore, considerando che “alla sua apparizione in aula c’è stata interperanza da parte del pubblico”, ritene “opportuno che rimanga nello spazio di sicurezza riservato all’imputato e respinge l’istanza”. Si procede,Claudio resta in quella gabbia, chiusa da sbarre e vetri protettivi. Non riesco neanche a vederlo, dalla mia posizione. L’avv. Fattizzo rileva che analoga espunzione andava fatta anche in un’altra querela, in quanto si tratta di reato procedibile d’ufficio.

Entra il primo teste, Lajard, un agente di Polizia Stradale. Ha preso servizio, ha fatto i suoi rilievi fotografici terminati alle 9:30, con 15 fotografie, ed è stato poi avvicinato da un ragazzo alto mt1.,80, carnagione bianca, barba lunga e incolta che si è avvicinato con fare minaccioso dicendo “chi cazzo sei” e “perché stai fotografando casa mia?”. Ha risposto che era un agente di PS e che stava facendo rilievi fotografici per una pratica amministrativa. A questo punto il ragazzo si è girato verso fondo valle dicendo “venite su che stanno facendo delle fotografie”, l’agente ha accelerato il passo e mentre camminava ha visto che c’erano altre 3 persone che salivano ed è stato bloccato da due persone che stavano arrivando dalla scaletta che porta al campeggio, adiacente la strada provinciale. Controllava anche alle sue spalle e ha visto che uno dei tre è arrivato alla curva ed è tornato indietro. “Io sono andato avanti ma sono stato bloccato alla macchina di servizio da 5 persone, 3 palesemente travisate e due a volto scoperto. Da li’ è iniziato… sono iniziate le minacce. Tant’è che questo ragazzo che mi ha fermato per primo si avvicina dicendomi “ti ammazzo, non sei nessuno, sei solo come un cane, dammi la macchina fotografica o me la prendo io”. A questo punto mi qualifico nuovamente dicendo che ero un agente in servizio e che stavo facendo i rilievi a questa casa abusiva, ricevendo un “chissenefrega”, “chi sei”, “dacci la macchina fotografica altrimenti ce la prendiamo noi”. E’ stato un continuo pressare per chiedere la macchina fotografica, e questo ragazzo si avvicinava ma non potevo muovermi, rimanevo chiuso da queste persone che non mi facevano andare né su, né giù, ero bloccato davanti alla macchina. A dimostrazione di questo mio impedimento mi hanno anche sgonfiato tutte e 4 le gomme della macchina, proprio per impedirmi la fuga che sarebbe stata impossibile, avrei dovuto restare chiuso in macchina. Bloccato li’, continuavano a dire “vedi che adesso da qua non te ne vai, nessuno sa che sei qua, noi possiamo rimanere tutto il giorno e tutta la notte, tanto non verrà nessuno a salvarti, dacci la macchina o ce la prendiamo noi con le buone o con le cattive.” Nel frattempo io continuavo a muovermi ma c’era questo ragazzo che mi veniva contro, era il più aggressivo del gruppo. Il PM chiede se il ragazzo è in aula, il teste conferma e indica l’imputato Giacobbe. Il teste prosegue: “Siamo andati avanti con le minacce e c’era tensione nel gruppo, tant’è che questo ragazzo è andato più volte a parlare con uno dei ragazzi travisati probabilmente perché questo era il capo – responsabile del gruppetto”, tant’è che che questo ragazzo annuiva quando l’altro conversava con lui, a me è parso che stessero dandosi delle indicazioni su cosa fare.
PM Lei dice che questo travisato quando parlava con Giacobbe e Giacobbe annuiva?
Teste si, tant’è che poi tornava verso di me strattonandomi, chiedendomi la macchina fotografica “cosi’ poi torni a casa”.
PM Ma loro avevano percezione che lei fosse un poliziotto in borghese?
Teste si, perché quando sono stato fermato subito han detto “venite su che c’è la polizia che sta facendo fotografie”, poi quando sono arrivato su davanti alla macchina li’ mi sono nuovamente rappresentato, spiegando che ero delle fdo e che facevo questi rilievi fotografici per una pratica amministrativa.
PM Lei ha detto che dal cancello ne sono arrivati quanti?
Teste subito ne sono partiti 3, poi un ragazzo è arrivato alla prima curva ed è tornato indietro.
PM Ed erano travisati?
Teste uno solo, aveva una sciarpetta….
PM Tra gli imputati in aula riconosce qualcun altro?
Teste si, c’era un ragazzo con la barba (fa alzare un imputato, poi il PM invita ad alzarsi anche Claudio Alberto, detenuto  tra le sbarre all’interno dell’aula). Alberto Claudio l’ho poi visto in un secondo momento, non fa parte del primo gruppo che mi ha bloccato…
PM Lei ha detto che vede partire dal cancello un gruppo di 4, 3 arrivano e 1 si ferma e torna indietro?
Teste 3 persone, arrivano verso di me che ero con Giacobbe, arrivati alla curva uno si stacca e torna indietro…
PM Era Claudio Alberto?
Teste non so, non posso dire chi fosse, ho visto solo una persona che è arrivata ed è tornata verso il cancello. Tornando invece a noi, la tensione era salita e in quel momento arriva un pickup, che viene circondato da tutti quelli che erano li
PM Quindi abbandonano lei?
Teste abbandonare è una parola grossa, uno rimane vicino a me, ma gli altri vanno verso il furgone per bloccarlo, tant’è che uno di questi inizia anche a sgonfiare le gomme del pickup per farlo rimanere fermo, per bloccare anche il pickup. Vedendo che la situazione era grave anche per l’operaio sono andato dalla persona che mi sembrava responsabile del gruppo sono andato a dirgli “lascia stare, già avete sequestrato un poliziotto, è già grave, lasciatelo andare via”. Non ho avuto nessuna risposta, poco dopo ha fatto un segno agli altri e l’hanno lasciato andare… l’hanno lasciato tornare indietro
PM Quindi non ha proseguito la marcia, è stato costretto a tornare indietro?
Teste si, è tornato indietro in retromarcia. Poco dopo che il pickup era partito, Giacobbe e il Mura hanno rincorso il pickup inseguendolo, quindi io sono rimasto li’ da solo con altri no tav, erano tutti mascherati, travisati. In questi minuti è stata comunque costante la richiesta di rilasciare la macchina fotografica, a loro interessava il rullino non tanto la macchina fotografica, e si passava da momenti di silenzio assoluto a momenti dove venivo nuovamente minacciato “dammi questa macchina tanto non sei il salvatore della patria, dammi il rullino cosi’ torni dalla tua famiglia” e io insistevo a dire la macchina è mia, il rullino è mio e non lo dò a nessuno. Hanno anche cercato di farmi capire che l’operazione TAV era sbagliata, pericolosa per la salute dei cittadini della Valsusa, era un’operazione che portava soldi alle mafie, e quindi noi delle forze dell’ordine eravamo dalla parte sbagliata, anziché tutelare il cittadino andavamo a tutelare queste lobby che hanno in mano appalti importanti

PM Questo dialogo avveniva con uno degli imputati?
Teste con quello più alto, più carismatico….
PM Dopo pochi minuti torna su Giacobbe, quindi Mura è rimasto giù al varco 1. Come è arrivato su ho notato un’aggressione ancora più violenta nei miei confronti, probabilmente giù al varco era successo qualcosa che l’aveva innervosito o infastidito, è tornato alla carica per avere la macchina e durante questa conversazione vedo arrivare dal cancello 1 questo ragazzo che prima non c’era
PM Che sarebbe quello che ha indicato come Claudio Alberto?
Teste si, facilmente identificabile perché aveva un pile con delle bande sulle maniche, elementi facilmente riconoscibili. Questo ragazzo si è avvicinato al gruppetto stando però a distanza di 5 metri e si è messo a protezione di una eventuale mia via di fuga verso il varco 1. E’ rimasto li’ sul posto, non ha detto niente, però ha assistito a questo tira e molla sulla macchina fotografica, a questi miei movimenti, che comunque io temevo un’aggressione da un momento all’altro del Giacobbe, perché lo vedevo caldo nei miei confronti.
PM Ma quanto è durato tutto questo?
Teste un’ora.
PM E com’è che alla fine lei riesce ad andarsene?
Teste alla fine questo ragazzo, Alberto, si allontana e 5,10 minuti dopo si sente una macchina dal bordo valle venire su e Giacobbe che urla “Carabinieri, andiamo via, andiamo via” e c’è un fuggi fuggi dalla scaletta che porta al campeggio no tav. Arrivano i carabinieri, vedono che sto bene, torno in retromarcia con le gomme sgonfie al varco 1. Qui vedo i due ragazzi che erano fermi a stazionare davanti al cancello, riferisco ai carabinieri del posto, riferisco che i due ragazzi facevano parte del gruppo che mi aveva bloccato. Entro con la macchina, la metto in sicurezza, poi i Carabinieri procedono al fermo dei due ragazzi.
PM Quindi lei ha riconosciuto subito Alberto e Mura li’ sul posto, Giacobbe non l’ha mai visto? Lei lo conosceva?
Teste no, assolutamente, Giacobbe poi, successivamente, il 10 luglio 2012 mentre stavo andando a Venaus…  (la porta dell’aula si apre, uno dei compagni grida “ciao Claudio”, Claudio risponde con un semplice saluto, il PM invita l’imputato a non fare gesti, il presidente del tribunale ricorda che la gestione dell’ordine nell’aula spetta a lei e non al PM, poi invita l’imputato a comportarsi con rispetto, “noi abbiamo rispetto per lei, lei abbia rispetto per noi”).
Teste: Poi a Venaus, dicevo, ho riconosciuto questa persona come quella che mi aveva aggredito a novembre.
PM Lei le immagini delle videocamere fisse del cantiere le ha viste prima di allora?
Teste no, ho visto solo uno spezzone quando c’è il trambusto con il pickup al varco 1, dove si vede Mura…
PM Pero’ in quel momento, ai fini dell’identificazione, lei Giacobbe non l’aveva ancora riconosciuto… solo a luglio riesce a ricollegare il nome?
Teste no, neanche il nome, la persona. Dico che quello che ho visto a Venaus è la stessa persona che mi ha aggredito li. (il PM fa partire le immagini. Si vede un tavolino davanti ai cancelli). So che era usanza fare colazione davanti ai cancelli… si, quellla è la mia macchina (9:30:18).
PM Quindi lei ha posteggiato dopo la curva?
Teste si, c’è una piazzola di sosta che non dà fastidio alla circolazione.
Il teste conferma che sta fotografando, la casetta sulla destra, subito dopo il muraglione in cemento armato. Ora nel video si vede una persona, il teste conferma che è lui che sta scattando le foto. Siamo al minuto 9:36:40.
Teste: Qui è quando vengo bloccato, qua mi sono qualificato e chiama a rinforzo gli altri ragazzi…
PM Che sono quei 5 che stanno salendo?
Teste 4. Io mi stavo allontanando, vista la situazione…
PM Quindi quello che torna indietro adesso?
Teste è il ragazzo, Alberto, che poi ho riconosciuto dopo. Da qui inizia la sequenza di minacce, lo sgonfiamento delle gomme, la richiesta pressante e minacciosa della macchina fotografica e del rullino
PM Allora se possiamo andare al momento in cui esce il pick up.. ecco, questo sarebbe il ragazzo con il giubbotto con le bande laterali? (sono le 9:40). Il teste conferma.
Siamo al minuto 9:54:35, si vede il pickup, il PM chiede al teste se lo riconosce, il teste conferma, “è quello che viene fermato subito dopo la curva”. Il teste questa scena non l’ha vista, ma ha visto “i due che partono là in alto”. Il PM ferma le immagini, riconosce quello con la giacca turchese come Mura (9:56:56) e l’altro sulla destra come Giacobbe. Il teste però non può riferire su quello che hanno fatto nei confronti del pickup perché non l’ha visto, essendo dietro la curva. Le immagini mostrano un’inquadratura con zoom, che inquadra perfettamente i ragazzi, le sedie ed il tavolo posti davanti alla centrale per la conseueta “colazione al cancello”. Le immagini di prima sembravano invece girate con obiettivo largo, senza zoom, come se non ci fosse stato alcun operatore.  Termina il video, si passa al video che ha inizio alle ore 10:00.
PM Dal momento in cui ritorna su Giacobbe a quando arrivano i carabinieri quanto può essere passato?
Teste un quarto d’ora…ma in quei momenti li’ il tempo sembra lunghissimo
PM Ecco questo è quello che lei ha riconosciuto come Alberto?
Teste si, e che è rimasto li’ 3 o 4 minuti….
PM Ma non c’è stato un momento in cui lei ha pensato “adesso provo a scappare e andare verso la macchina?”
Teste verso la macchina non potevo fare nulla, con le gomme sgonfie, ho provato più volte a spostarmi a valle sapendo che c’era personale dell’arma ma venivo bloccato dai due ragazzi che mi stavano sempre vicini, mi facevano da muro e non ho voluto forzare per non creare ulteriori problemi, confidando nell’arrivo della nostra pattuglia, che poi è arrivata
PM Ma qualcuno delle forze di polizia poteva intervenire sapendo che lei era li’? Poteva comunicare con loro?
TEste non potevo comunicare con nessuno in quel momento l’unico reparto che sapeva che io ero li’ era quello di Susa, non c’erano altri reparti che sapevano della mia presenza per rilievi fotografici e non ho provato a chiamare soccorsi con il cellulare sempre per non aggravare la situazione che di per sé era già abbastanza pesante…
PM Adesso vediamo che riscende il soggetto, ecco, quando Alberto è salito su si è posizionato nella zona a valle che impediva a lei di scappare?
Teste si, a 5 metri da dove ero io, a valle, per proteggere una mia eventuale via di fuga, un ulteriore soggetto per impedire una corsa, una fuga o qualsiasi tentativo.
(mi perdo qualche minuto…)
PM Ma lei era poi riuscito a farle quelle foto?
Teste si, le ho fatte
PM Lei ha detto che vede il pickup arrivare e sente delle ingiurie, cosa dicevano?
Teste dicevano “tu sei un operaio del cantiere tav, non puoi lavorare qui, adesso ti fermi qui e stai con noi e non vai da nessuna parte”, e hanno iniziato a bloccare il veicolo sul posto… loro parlavano con il conducente che è rimasto a bordo del veicolo, quindi la risposta… quello che diceva l’operaio non lo sentivo, perché io ero più avanti rispetto al..

Ora tocca alla difesa, avvocato Fattizzo: “A lei era stato comandato di andare a fare delle fotografie, cosa doveva documentare?”
Teste la struttura di questa prefabbricata abusiva, in quanto abbiamo fatto accertamenti all’ANAS proprietaria della provinciale che non aveva rilasciato nessuna autorizzazione per la posa di questa casetta. Erano rilievi topografici amministrativi
Avv lei ha detto di essersi identificato, era vestito in abiti borghesi, ha mostrato un distintivo?
Teste no mi sono qualificato dicendo che ero un operatore di polizia
Avv sia la prima volta che la seconda. Lei ha detto che una persona arrivata alla curva ritorna subito indietro, ha detto che non è riuscito a capire chi fosse, può dare una descrizione?
Teste era un persona con il pile, poi dopo rivedendola da più vicino ho riconosciuto Alberto
Avv quindi alberto non è salito
Teste la prima volta no, la seconda volta è rimasto fermo 3-4 minuti
Avv sa indicarci più o meno quando è arrivato?
Teset no…
Avv era da molto che era iniziata la situazione che lo coinvolgeva?
Teste si, lui è arrivato quasi alla fine, saranno state le 10:15
Avv può riferire qual è stato l’atteggiamento dell’Alberto nei suoi confronti?
Teste per quei 4 minuti rimasto sul posto, è rimasto a proteggere, coprire un eventuale tentativo di fuga senza intervenire mai nelle discussioni che invece c’erano con gli altri
Avv ha parlato? le ha detto qualcosa?
Teste no, c’era solo la presenza fisica
Avv il fatto che fosse li  a protezione era una sua sensazione?
Teste no, lo vedevo, si spostava… era a 5 metri da me
Avv non poteva essere che semplicemente era posto lontano da lei in posizione di osservazione senza intenzioni di bloccare una via di fuga?
Teste l’atteggiamento era quello di impedire di andare o in su o in giù, io dovevo stare li…
Avv ha detto qualcosa tipo “di qui non passi”?
Teste no, lui non ha detto niente
Avv quindi l’atteggiamento era di osservazione?
Teste di osservazione no, chi osserva si mette a lato del muro, lui invece presidiava il fondo valle spostandosi avanti e indietro lateralmente.
L’avvocato tenta di fare altre domande, il giudice non le ammette ritenendo che il teste abbia chiarito ogni punto.
Avv dopo di che cosa fa Alberto, si allontana?
Teste si allontana, e non ritorna più.
Avv lei era trattenuto in qualche modo fisicamente?
Teste fisicamente quando io cercavo di spostarmi c’erano due persone che facevano da muro quindi non mi facevano andare verso la bassa valle
Avv io intendo proprio bloccato
Teste bloccato no, però non mi facevano spostare
Avv lei ha evidenziato la condotta di un’altra persona più attiva, l’atteggiamento delle altre persone qual era?
Teste il più aggressivo era Giacobbe, gli altri bene o male insistevano con la consegna della macchina fotografica, gli atlri “di qua non te ne vai” ma reazioni fisiche no
Avv ha potuto parlare anche con persone che le hanno spiegato motivazioni di questa presenza, e la nocività del cantiere, quando avveniva?
Teste quando Giacobbe e Mura sono scesi verso il pickup, quei 10 minuti in cui sono rimasto dagli altri 3, si passava da momenti di silenzio assoluto a momenti dove richiedevano costantemente la consegna della macchina fotografica e dove mi spiegavano sul perché noi forze dell’ordine eravamo dalla parte sbagliata.
Avv in quell’occasione quando lei rimane cone le tre persone è trattenuto fisicamente, nel senso di bloccato?
Teste no, ma si sono disposti in modo diverso. Avevo il capo di fronte a me, mentre gli altri due uno stava a valle e uno a monte. Ero adiacente alla macchina. Da dove eravamo noi al cancello ci saranno stati 200 metri, abbondanti. Da dove ero io non vedevo il cancello, era dietro la curva.
Avv aveva una visuale della strada?
Teste io ero dietro quella curva, 50 metri dopo, quindi come visuale avevo fino alla curva, li’.
Avv lei prima ha riferito più volte di persone che scendevano al cancello o venivano dal cancello, è qualcosa che intuisce perché venivano dalla strada?
A domande dell’avvocato il teste risponde che non aveva una radio, ma aveva il cellulare.
Avv non le è mai venuto in mente di prendere il cellulare e provare a chiamare?
Teste no, per non peggiorare la situazione
Avv riteneva che la situazione fosse controllabile?
Teste no, non volevo aggravarla, è diverso
Avv ovviamente essendo in borghese non era armato
Teste sono sempre armato
Avv e non le è venuto in mente di usarla?
Teste no, assolutamente no, in quelle situazioni proprio no.. ci sarebbe stata una sproporzione enorme
Avv il Mura l’ha individuato facilmente?
Teste si, per la giacca turchese. Mura ha tenuto una condotta non aggressiva, non ha mai proferito nessuna parola, anche il suo compito era quello di chiudere l’eventuale fuga verso il cancello varco 1, lo stesso compito che ha tenuto per pochi minuti…
Avv questa considerazione che fa oggi di chiudere queste vie di fuga, erano considerazioni che lei nell’annotazione non aveva fatto, potrei chiederle, se il tribunale me lo consente, di leggere la parte relativa a Mura e Alberto nella quale lei descrive molto bene la condotta non aggressiva, non minacciosa, una condotta non finalizzata ad alcunchè. Le chiedo come mai c’è questa discrasia, e se lo ritiene, se vuole leggere questa annotazione, per specificare come mai oggi ci dice che queste persone erano li’ per bloccare la via di fuga mentre dall’annotazione emerge il quadro di due spettatori passivi.
Il giudice invita l’avvocato a dare al teste l’annotazione, per chiarire questa discrasia. Invita il teste a rileggerla un attimo.
Teste: nella mia annotazione non sono andato a specifiare questo atteggiamento, probabilmente avevo dato per scontato che una persona quando sta bloccando un pubblico ufficiale…
Avv comprendo che c’è una differenza, perché “bloccare” è ….
Teste : da li non mi potevo muovere…
Avv questa cosa l’ho capita molto bene, mi ascolti solo un secondo, perché non l’ha scritto? Le spiego, è una cosa molto importante, nel senso che evidentemente si deve distinguere una condotta da un’altra anche ai fini della responsabilità penale. Se lei dice che una persona sta “osservando una scena” oppure “sta bloccando una via di fuga” c’è una differenza abissale. Mi stupiva il fatto che lei, allora, fresco di ricordo, non abbia ritenuto di specificare la cosa.
PM Vorremmo solo fare presente che nell’annotazione c’è un passaggio dove dice…
Avv mi oppongo.. non può contestare…
PM Ha introdotto l’annotazione, ha estrapolato…. mi lasci spiegare
Giudice: Faccia la domanda, poi vediamo…
Avv però senza leggere l’annotazione
PM Allora vorrei fargli leggere l’annotazione a pag.2 dal punto in cui dice “mentre eravamo li’ gli attivisti…” (gli sporge l’annotazione, il giudice invita il teste a leggersela)
Teste “Mentre erano li’ gli attivisti continuavano a circondarmi impedendomi di muovermi e di arrivare alla vettura di servizio”.
Avv l’Alberto era presente in quella situazione?
Teste no, è arrivato dopo.
PM e Mura?
Teste Mura era già presente.
PM Vorremmo solo produrre le fotografie e chiedere al teste se sono queste.

C’è una pausa. Si riprende alle ore 12:00.

Alla ripresa il giudice consente ad una decina di solidali di partecipare all’udienza.
L’avvocato chiede di avvicinarsi un attimo all’imputato, poi chiede al teste quanto tempo è intercorso da quando è iniziata la situazione a quando è arrivato verso il cancello , una quarantina di minuti. Teste: “A quel punto ho parcheggiato davanti alla centrale, dentro, faccio notare ai carabinieri di servizio al cancello che i due ragazzi che erano presenti al varco uno erano i due ragazzi che hanno partecipato all’azione, sono intervenuti e li hanno accompagnati all’interno del cantiere”
Avv con riferimento alla scena dell’operaio lei cos’ha potuto vedere?
Teste ho visto che come è arrivato il pick up è stato bloccato dalle persone presenti, che hanno iniziato a insultarlo e minacciarlo…
Avv lei a che distanza si trovava?
Teste a pochi metri…. il pickup quando è stato bloccato la prima volta, la seconda volta non ho visto perché sono scesi al varco 1 e io non avevo quella visuale.
La difesa non ha altre domande.
PM: Esibirei al teste le foto che lui ha scattato della casetta, più che altro per indicare poi al collegio dove lei si trovava dove è stato bloccato, se si riesce a capire da questi fotogrammi, sono numerati da 2 a 9.
Teste Si, io ero a monte di questa… (indica sul documento) AA002, prima foto, dove si vede la casetta, io la macchina l’ho lasciata qua, venendo ancora su sulla destra c’è una piazzola dove io ho parcheggiato la macchina, e queste sono altre foto più ravvicinate della casetta, rispetto alla quale quando mi hanno bloccato ero a valle dove c’è un muro in cemento, si vede nella foto numero AA008, questo muro in cemento armato con la scritta NO TAV, ero all’altezza di questo muretto quando sono stato avvicinato dal Giacobbe. Sulla AA002, rispetto al Varco 1, bisogna tenere conto che ero 50 mt più avanti rispetto a questa zona, quindi riuscivo a vedere fino a qua (il PM gli chiede di indicare qualcosa che caratterizzi il punto), il segno che c’è sulla carreggiata, la scalfitura…

I PM non hanno altre domande. Il giudice chiede, ricapitolando imputato per imputato, di dire in maniera sintetica cos’ha visto.
Teste: Giacobbe è stato il più violento, quello che mi ha minacciato, quello che mi ha fermato per primo, mi ha minacciato di morte, “ti ammazzo, sei solo come un cane, non sei nessuno, dammi la macchina fotografica o me la prendo io”, il più violento, quello che cercava lo scontro fisico, avvenuto, quello che mi incalzava di più con le minacce, mentre Mura e l’Alberto sono rimasti sempre a protezione della…
Giudice: L’ha già detto, ma erano presenti anche dal primo momento?
Teste Mura si, fa parte del primo gruppo, mentre Alberto è intervenuto successivamente dopo il fatto del pickup ed è rimasto sul posto 3, 4 minuti al massimo. Come atteggiamento né Mura né Alberto hanno proferito minacce né altre parole, con me non hanno mai parlato, ma c’era questa presenza di chiusura per un eventuale tentativo mio di togliermi da li’. Quindi io anche volendo se riuscivo a togliermi le due persone vicine avrei avuto altre persone a valle che mi impedivano…

Vice-presidente: Nel tenere questo comportamento, il Mura e l’Alberto erano vicini tra di loro?
Teste No, diciamo che il Mura…. non sono mai stati insieme, perché si sono dati quel famoso cambio, quando Mura poi è sceso giù con Giacobbe dietro al pickup, poi Mura è rimasto giù, successivamente Alberto è rimasto da solo, è rimasto quei 3 – 4 minuti, poi è sceso giù
VP: E’ in grado di indicare la larghezza del varco a presidio del quale Alberto prima e Mura dopo erano posti?
Teste: 3-4 metri
VP Quanti altri, durante l’azione di Mura e dell’Alberto, erano a presidio della via di fuga?
Teste ce n’era un altro a monte, i due qua vicini, e poi quelli che chiudevano la strada a valle, verso il cancello… si alternavano uno o due, si alternavano, non c’era mai una presenza fissa, non stavano mai fermi. Mura è sempre stato giù, non si è mai avvicinato a me.

Il teste può andare. Viene chiamato il teste Franceschinelli, operaio per la ditta MB SAS.
Il Presidente invita il teste a calmarsi, il PM suggerisce di utilizzare un paravento… brusio dal pubblico, e da uno degli imputati. “Stia zitto”, grida verso gli imputati il PM.

Il PM invita il teste a spiegare cos’è successo nel novembre 2012. Teste: Io durante la mattinata sono uscito dal cantiere per prendere dei ricambi e uscendo dal cancello centrale elettrica sono uscito e, dopo 200 metri, diciamo, mi sono trovato delle persone in mezzo alla strada incappucciate che mi hanno fermato. E io… ho abbassato il finestrino, per parlare normalmente con qualsiasi persona, e invece hanno cominciato ad intimare un po’ di cose, mi hanno scambiato per la Geomont, un’altra ditta che lavora al cantiere, io ho detto che non ero di quella ditta li’ e loro mi hanno detto che ero della Geomont perché avevo il pickup con cisterna, mi hanno detto “di qua non te ne vai”, mi hanno detto determinate cose….
Giudice: Si calmi un po’, è estremamente importante che lei cerchi di ricordare cosa è accaduto, altrimenti sarebbe inutile la sua presenza qui, perché come sono andati i fatti noi lo apprendiamo da quello che ci dite voi in quest’aula. Anche se ci sono state cose banali o cose che non direbbe in pubblico perché le sembrano parolacce, è molto importante perché attraverso i suoi occhi noi vediamo com’è stato quel momento
Teste quando mi hanno fermato, la cosa che mi ricorderò sempre, è “da qua con le tue gambe non te ne vai via”, quello me lo ricordo bene, perché ho avuto paura perché erano persone incappucciate
PM Erano tutti incappucciati?
Teste per quel che mi ricordo io li ho visti tutti incapucciati, io me ne ricordo 4 o 5, quelli davanti alla macchina, intorno alla macchina, io non sapevo più cosa fare, c’era gente anche di fianco, dietro, io parlavo con quello al finestrino..
PM Incappucciati o travisati?
Teste con il passamontagna, quelli intorno alla macchina tutti. Poi ad un certo punto io continuavo a dire che non c’entravo niente con la Geomont e… io la cosa che mi ricordo, perché poi al momento è stata paura, indifeso in mezzo a questa gente non sapevo come muovermi, l’unica cosa che ricordo è “di qua con le tue gambe non vai via”, poi c’era gente con la pietra in mano, gente incappucciata..
Giudice: Cerchiamo di fare descrivere…
PM Qualcuno impugnava una pietra?
Teste non so dirle quanti o come, c’era qualcuno con la pietra in mano, gente intorno… incappucciati..
PM Sentito il 21 novembre a Susa, lei ha detto che il primo dei soggetti portava i capelli lunghi con barba folta
Teste ora come ora, con il tempo che è passato sinceramente non me li ricordo, mi ricordo uno di quelli incappucciati che poi dopo quando io sono tornato indietro e sono scappato via uno è venuto di corsa e si è tolto il cappuccio ma non ricordo…
PM Ma di questi incappucciati lei li vedeva’
Teste avevano il passamontagna con il buco per gli occhi
PM L’hanno minacciata di distruggerle la macchina?
Teste si, questo si…
PM Hanno fatto riferimento alle sue origini?
Teste si.. mi hanno detto che dato che  sono della valle e non dovevo essere li’ a lavorare, perché era una cosa che distrugge la vallata secondo loroma secondo me porta lavoro, mi hanno detto “dove sta andando?” e io ho detto “devo andare via”, ma non siamo stati li’ a parlare, loro ce l’avevano con me. Non ho idea di quanti avessero la pietra in mano, una l’ho vista
PM Il 17 novembre aveva detto due…
Teste è passato un po’ di tempo, li’ era subito dopo e avevo ricordi più chiari, era il giorno dopo… uno o due giorni dopo
PM Lei disse tutti travisati due dei quali con delle pietre in mano. Poi cos’ha fatto lei?
Teste ad un certo punto ho sentito che si stavano sgonfiando le due gomme dalla parte del passeggero e a quel punto ho messo la retromarcia e sono scappato via… non ho visto chi le abbia sgonfiate, ce n’era uno che saltava sulla cisterna , era sopra a far ballare la macchina e due eran li’ a sgonfiare le gomme, li’ non c’ho più visto e sono andato via, fino al cancello, poi sono arrivati dei colleghi….
PM L’hanno seguita? (un paio si) Ricorda uno con la barba che le abbia parlato?
Teste poi quando sono arrivato al cancello ero terrorizzato, in quel momento ero sotto shock, da li’ non mi ricordo più nulla..
PM Al cancello chi c’era? Lei ha detto che due sono scesi
Teste sono scappato in retromarcia a più non posso…
PM Lei ha detto che qualcuno si è tolto il travisamento, ricorda com’era fatto?
Teste no, adesso sinceramente no, non ricordo l’abbigliamento, non ricordo una giacca di colore blu (rispondendo a domande del PM).
PM Il 31 novembre… disse.. questa è una contestazione perché lei non ricorda…
Il Giudice spiega che il PM rilegge le sue dichiarazioni affinché possa dire se era più preciso allora o ora, il PM solleva una contestazione, “questi processi con il teste intimorito si tengono in altro modo”.L’avvocato della difesa rileva che non sembra ci sia quel clima indicato dal PM.. il giudice invita a proseguire. [ndr ascolto queste frasi del PM con una certa perplessità, in aula ci sono pochi solidali e molto sereni, alcuni valligiani, anziani, e persone che non danno assolutamente la sensazione di essere li’ per intimorire. Tra una domanda e l’altra al teste il PM arriva persino a dire che “se il teste si sentisse più a suo agio sarebbe disponibile un paravento”…. Mi sembra che queste considerazioni del PM siano strumentali a creare un certo clima, ma slegate dalla realtà che è davanti ai miei occhi. Probabilmente il teste è agitato, come molti quando per la prima volta devono parlare in pubblico e in un’aula di tribunale, certo dalle risposte sembra che la memoria venga meno, ma da qui a parlare di intimidazioni…beh, questa è un’altra storia e se si riferisce a quanto successo nella mattinata si è trattato di una reazione alla richiesta del PM di lasciare Claudio in quella gabbia, privandolo del contatto con il suo avvocato, durante il SUO processo.]
PM Il 31 novembre ha dichiarato “i 3 uomimi messi davanti al mio mezzo, il primo con barba folta e alto mt1,80, quindi l’ha visto in faccia, poi le faremo vedere anche le immagini… vestiva di colore scuro e aveva un cappellino nero, non era travisato
Il giudice chiede al teste di fare uno sforzo per ricordare.
Il PM prosegue nella lettura “secondo soggetto età apparente 30 anni, corporatura robusta, giacca blu, barba curata, non travisato..il terzo, sempre di 30 anni, corporatura esile, aveva un cappellino in testa e vestiva scuro”.
Giudice: allora era stato preciso rispetto a quello che era accaduto?
Teste la parte sopra me la ricordavo bene, la parte sopra… li’ ero proprio intimorito e avevo un po’ paura, al cancello non mi ricordo quasi più niente
Giudice ma allora quando ha riferito nell’immediato queste cose ha detto la verità? Le ha dette con precisione? Il suo ricordo era più vivo di ora?
Teste si, mi ricordavo bene quando ho fatto la descrizione, ho descritto quello che ho visto, ora come ora mi dispiace dirlo ma non mi ricordo bene
PM “Mi hanno obbligato a fermarmi, l’uomo con la barba è venuto dal mio lato unitamente ad uno incappucciato”… ricorda questa persona con la barba?
Teste ricordo una persona con la barba ma non so dirle se era al cancello o sopra….
PM Ricorda un’ulteriore persona presente in loco che ha colpito la sua attenzione?
Teste eh, come son salito in macchina ha aperto la porta della macchina e mi ha detto “vai via, vai via”. Non era travisato, quello che ha aperto la porta
PM Lei disse “il quarto soggetto aveva una macchina fotografica in mano e solo successivamente ho saputo essere un poliziotto è rimasto a bordo strada”.
Teste a me ha aperto la porta della macchina e ha detto vai via, vai via….
Giudice è stato questo signore con la macchina fotografica?
Teste non so, io ricordo uno con la macchina fotografica che quando avevo la porta aperta mi ha detto vai via, vai via, poi se l’avesse aperta lui non saprei dirlo….
PM Passiamo al filmato (lo stesso di prima, 9:54:25).
Il teste riconosce il suo mezzo, il pickup che esce dal cancello e si dirige a monte sulla strada provinciale.
PM Quando incontra quelle persone?
Teste la seconda curva dopo, ancora un po’ più avanti, le persone che mi hanno bloccato la strada…  saranno 200 metri dal cancello
PM Quanto sarà durato più o meno il tempo che lei ha trascorso sopra?
Teste 8 minuti, 10 minuti, sembrava eterno….
PM Ora vedremo la macchina che in retromarcia, come lei ha detto, sta arrivando (9:56:06). Ecco, adesso vede che stanno arrivando due persone velocemente dalla strada? Lei sta cercando di entrare nel cantiere?
Teste eh, faccio manovra per entrare
PM Sono le persone che ha detto prima, che l’hanno seguita?
Teste si (min,9:56:51)
PM Vede che sono a volto scoperto?
Teste si, in fondo erano a volto scoperto
PM Quello a destra.. descriva.. uno con la giacca azzurra e uno con la giacca scura, sono loro le persone di cui ha parlato il 31?
Teste si, quello con la barba me lo ricordo bene.
PM Questo lo ricorda bene?
Teste un po’ meglio
PM Quando si è riferito alla giacca blu si riferiva all’altra persona con la giacca?
Teste si
PM La frase “non torni con le tue gambe” chi l’ha pronunciata?
Teste non me lo ricordo, dovrebbe essere quello vicino alla porta quando eravamo su
PM Li’ cosa volevano quelle persone?
Teste non volevano farmi entrare
PM Cosa le dicevano?
Teste non me lo ricordo
PM Le avranno detto “non entrare nel cantiere”
Teste si…
PM Vede che sale sul pickup questa persona, è la stessa che aveva visto salire prima?
Teste non mi ricordo se era lui che era salito
PM Quindi non ricorda cosa le stavano dicendo?
Teste no, qui non ricordo più niente, ero in agitazione, non ricordavo neanche che fosse salito sulla cisterna
PM In quest’aula riconosce qualcuna di quelle persone? (viene chiesto agli imputati di alzarsi, il tste li fissa).
Teste: Non mi dicono niente… no.
PM Non ho altre domande

Difesa, avv. Fattizzo: Mi interessa che lei concentri la sua attenzione sulla persona che lei ha detto avere la macchina fotografica in mano, quando la vede per la prima volta?
Teste quando avevo la porta aperta…
Avv quando è stato fermato la prima volta dopo le due curve?
Teste ho notato solamente quando mi ha detto vai via…
Avv quindi questa persona era nel gruppo delle persone..?
Teste io l’ho notato solamente quando c’era la porta aperta e l’ho notato li’ che mi ha detto questo, vada via,vada via
Avv quindi l’ha visto la prima volta che è stato fermato?
Teste me lo ricordo solo in quel frangente li’…
Avv quando è stato fermato la prima volta, dopo due o tre curve da quella che vedevamo
Teste si
Avv questo gruppo di persone erano tutte vicine tra loro? Lui era vicino a loro? stavano camminando?
Teste no, hanno sbarrato la strada
Avv camminavano tutti insieme?
Teste si, hanno fatto una riga in mezzo alla strada e mi hanno fermato
Avv anche la persona con la macchina fotografica?
Teste io mi ricordo quelli che mi hanno fermato davanti…
Giudice: Avvocato, ci ha già detto prima che il ricordo non è preciso e che in alcune fasi è emotivamente coinvolto…. il giudice invita l’imputato a fare attenzione e a dire “non ricordo” quando non ricorda. C’era una fila di persone che le impediva di passare, tra queste persone c’era anche quello con la macchina fotografica?
Teste li’ che sbarrava la strada non me lo ricordo
Avv quando ha visto queste persone erano ferme oppure stavano camminando per la strada?
Teste io che mi ricordo erano li’ fermi, si.
Avv e non riesce a fare uno sforzo di memoria e a cercare di focalizzare la sua attenzione sulla condotta della persona con la macchina fotografica? Ricorda altre condotte da parte di questa persona?
Teste no, ricordo solo che ha detto vada via, vada via…. dopo di che quando ho sentito sgonfiare le gomme ho messo la retromarcia e sono scappato via.
Avv ha potuto guardare dallo specchietto? La sua visuale qual era?
Teste dai due specchietti…le persone erano tutte intorno, se stavano sgonfiando le gomme…
Avv facendo retromarcia guardava solo dietro? Ha guardato anche di fianco e davanti?
Teste quando ho messo la retromarcia ho solo guardato dietro, che non ci fosse nessuno dietro
Avv ha detto che chi aveva le pietre era incappucciato, è corretto?
Teste Non ricordo, ricordo una persona con la pietra in mano e mi sembrava incappucciato, però…
Avv lei è mai uscito dal mezzo?
Teste sopra no
Avv la persona che invece le ha aperto la porta si è identificata in qualche modo?
Teste no, che io ricordo mi ha detto “scappa”, l’unica cosa, sinceramente, ora.
Avv lei poi ha saputo chi era quella persona?
Teste me l’hanno comunicato poi più avanti, che era un appartenente delle fdo
Avv non le ha mostrato nessun distintivo?
Teste no
Avv quando è arrivato al cancello lei poteva vedere se c’erano delle fdo oltre il cancello?
Teste si, perché c’era la casettina del controllo, si, c’era qualcuno perché li’ chiedono il tesserino
Avv sulla prima volta che è stato fermato, a quanto dista quel punto dal cancello?
Teste più o meno sui 200 mt.

Il PM chiama il teste successivo, Capitano dei Carabinieri, Andrea Corazza, Compagnia di Moncalieri.
PM Lei nel novembre del 2012 era di servizio su alla zona del cantiere no tav? (ha detto proprio NO TAV)
Teste si, ero responsabile del servizio di OP al cantiere di Chiomonte
PM Lei ricorda un episodio del 16 novembre che ha visto coinvolto un poliziotto della stradale?
Teste si. quando è successo il fatto io mi trovavo come responsabile del contingente arma nei locali della control room che sono all’interno del cantiere, ricevo una telefonata dal luogotenente Santoriello che mi riferisce di avere appreso da un operaio che stava entrando nel cantiere che forse c’erano dei problemi sulla strada al di sopra del cantiere, l’operaio era stato bloccato da alcuni manifestanti e aveva riferito che a circa 250 metri era ferma una macchina alla quale sembrava che avessero bucato le ruote con 4 o 5 persone attorno che sembrava tenessero ferme il conducente
Avv Queste sono cose che vengono riferite….
Giudice Ne terremo conto, è evidente che ci stà dicendo l’antefatto
Teste Scendo al cancello 1, dal cancello 1 non era possibile vedere cosa stava succedendo, allora decidiamo di salire su una collinetta soprastante all’interno del cantiere e da questa collinetta mi accorgo della presenza di questa FIAT Punto scura a margine della strada con delle persone tutte intorno, percepisco che c’è qualcosa che non va, ne parlo con il dirigente del servizio di ordine pubblico, il quale ci dice che il nostro compito era quello della sicurezza del cantiere e ci impedisce di uscire per verificare cosa stesse succedendo, quindi informo la centrale operativa dei carabinieri di Susa e l’operatore mi dice di stare già provvedendo in merito a inviare una pattuglia. Dopo alcuni minuti vedo arrivare la pattuglia da Chiomonte che prima si ferma al cancello 1 e identifica sommariamente le persone fuori dal cancello, successivamente su nostra indicazione va a vedere cosa sta succedendo dove c’è la macchina e dopo pochi minuti ci fanno cenno di aprire il cancello per fare entrare questa macchina dalle ruote sgonfie e apprendo da questa persona cos’era successo
PM Ma lei la macchina dell’operaio e l’operaio lei l’ha vista? Gli ha parlato?
Teste no, perché quando sono arrivata io l’operaio aveva già parlato con il luogotenente li’ al cancello
PM Ecco quando arrivano i carabinieri di chiomonte ci sono due soggetti che vengono identificati, se le faccio vedere gli imputati in aula si ricorda se erano quelli fermati dai carabinieri?
Teste sinceramente no, è passato un anno e mezzo e non sarei in grado di riconoscerli.

Viene chiamato il luogotenente Santoriello. Comandante stazione Torino Pozzo Strada. Il 16 novembre 2012 era di servizio al Cancello 1 del cantiere di Chiomonte. Il PM chiede se ricorda l’episodio che ha visto coinvolto un operaio.
Teste mentre eravamo li’ con altri colleghi, un operaio ha fatto marcia indietro, aveva le gomme bucate della macchina, ci ha informato che poco distante nelle curve successive c’era una persona in difficoltà accerchiata da 5,6 persone e lui è riuscito a tornare indietro. A questo punto ho avvisato altri colleghi e poi, siccome non ci potevamo spostare da quell’obiettivo, abbiamo fatto intervenire una pattuglia che era in zona a Chiomonte. Con l’operaio ho parlato il tempo che ci informasse che c’era una persona in difficoltà, davanti al cancello….
PM Quando lei è uscito c’erano altre persone estranee al cantiere?
Teste forse c’era qualche persona ma un po’ più distante (sullo schermo passano le immagini di quel momento) di solito la mattina venivano delle persone che si sedevano a fare colazione, si soffermavano li e cercavano di impedire il passaggio all’entrata degli operai, ponendosi davanti alla macchina, sopra la macchina
PM Ricorda se l’operaio che  è entrato ha avuto facilità o qualcuno glielo impediva?
Teste non lo ricordo, comunque era consuetudine, ma in questo caso non lo ricordo
PM Adesso vediamo delle immagini, è questo il furgone cui faceva riferimento?
Teste si, ma non ricordo se era prima o dopo l’uscita o l’entrata che si sono posti davanti al furgone
PM Ma quando l’operaio esce dal cantiere, lei non ha dialogato con lui, che ragione aveva?
Teste no, quando è tornato…
PM Appunto, qui siamo nella fase del rientro, lei ha detto che è quando l’operaio è rientrato che vi ha riferito di quanto stava accadendo poco sopra, no?
Teste si, vedendo le immagini è cosi’…
PM Lei questi soggetti li ha visti?
Teste si, però…
PM Li avete anche fermati e identificati?
Teste non io direttamente, alcuni di questi li ha fermati la pattuglia intervenuta
PM Lei ha visto alcuni di questi soggetti? A parte questo che è salito sul furgone, vede che ce n’è uno con giacca azzurra e un altro con maglione scuro, lei li ricorda?
Teste i volti no, però le immagini sono chiare, io ero all’interno del cancello, stavo cercando di radunare gli uomini per vedere il da farsi
PM Ecco poi lei ha riferito che  è intervenuta la pattuglia di Chiomonte, ora le faccio vedere le immagini, quando interviene la pattuglia lei era presente o si è allontanato?
Teste ero li’, perché quando è arrivata la pattuglia dalla sinistra, si è fermata per chiedere cos’era successo… io li’ sono fuori o stavo scendendo dalla collinetta perché volevo cercare di riuscire a vedere a 200 metri cosa stava succedendo, stavo cercando di capire, sono andato lassù per vedere se riuscivo a intravedere quello che succedeva (10:31) però non si vedeva perché c’erano gli alberi, quindi ho detto al voce al maresciallo della pattuglia, che un operaio ci aveva riferito che a 200 metri c’era una persona in difficoltà accerchiata da 4 o 5 persone..
PM Ecco adesso si vede la pattuglia partire
Teste ecco, io li ho indirizzati sopra, andate su
PM Ecco, quei due soggetti davanti al cancello che stazionano li vede?Uno al cellulare e l’altro con la giacca azzurra, lei li ha visti in viso?
Teste si, certo, li ho visti in viso, però non li focalizzavo e non li ho identificati perché era diciamo questa consuetudine che si lasciava fare, davanti al cancello mettevano le sedie e i tavolini, quindi per non creare problemi…
PM Ma quando l’operaio che è rientrato le ha raccontato quello che è successo questi qui erano presenti?
Teste si, sono stati sempre li, mi sembra che non si sono mai mossi
PM Adesso vediamo la macchina dei carabinieri che torna
Teste forse sono io che stavo sopra li’ per vedere cosa stesse succedendo, perché la pattuglia era composta da due uomini, li’ mi diceva che erano 4,5 o 6, dico vediamo di avvicinarci un po’ perché se si mettono in pericolo anche questi due carabinieri almeno sono anch’io qua, e sono andato su con altri due colleghi…
PM E quella macchina che sta sopraggiungendo ricorda chi fosse?
Teste o era la macchina della persona in difficoltà che è poi scesa a marcia indietro con le gomme sgonfie, che poi era un collega ho saputo dopo, io ero ancora sulla collinetta con altri due o tre colleghi (sempre guardando il video)
PM Poi lei è sceso e si è riportato in strada o fuori dal cancello?
Teste no sono rimasto dentro perché avevamo disposizioni di chiudere il cancello e di stare dentro
PM Ecco, in questo momento lei è sempre sopra?
Teste sono sulla destra
PM Ma poi lei ha avuto modo di partecipare alla fase quando hanno fermato i due soggetti che erano li’?
Teste quelli sono stati identificati dalla pattuglia che è ferma li’ sulla sinistra e qualcuno gli ha detto che erano.. quelli che prima erano scesi dalla stradina, credo.
PM Lei ha modo, se le mostro le persone che sono in aula, se le può riconoscere?
Teste no, non credo.
PM Nessun’altra domanda.

Difesa, avvocato Fattizzo. Solo un paio di precisazioni, nel momento in cui l’operaio arriva in retromarcia verso il cancello lei ha detto che non era proprio attaccato al cancello, a che distanza si trovava?
Teste 6-7 metri
Avv stava già facendo servizio da molto?
Teste dalle 7 la mattina
Avv abbiamo visto nel filmato ad un certo punto che due persone rimangono vicino al cancello, c’è una pattuglia che passa e ci sono diverse fdo, queste persone continuano a stazionare vicino al cancello, erano già state identificate? Dovevano ancora essere identificate?
Teste le ha identificate poi dopo il personale della pattuglia
Avv successivamente (SI) Quindi rimanevano li’ senza fare nulla anche se il furgone era entrato (Si) Lei ha avuto modo di parlare con l’operaio?
Teste si  ma solo un attimo…. era li’ sulla soglia del cancello
Avv mentre ci sono le altre persone che circondano il pickup le dice questa cosa?
Teste si
Avv e invece con le persone vicino al pickup ha avuto modo di parlare?
Teste quelli che ostacolavano l’entrata? No, non ci ho parlato.
Il Presidente sospende un attimo l’udienza.
Viene chiamato il teste Cremone Mirco, il 16 novembre 2012 era in servizio presso la stazione di Chiomonte.
Teste “quel giorno eravamo in servizio insieme all’appuntato scelto Gianmario, alle 10:20 avevamo ricevuto l’intervento dalla nostra centrale operativa di Susa per recarci al varco 1 della centrale elettrica perché li’ nelle vicinanze c’era quello che si pensava fosse un operaio circondato da alcune persone, quindi siamo arrivati a Chiomonte e abbiamo notato il tavolino con le sedie, che era normale perché li  vicino c’era ancora il presidio non ancora sequestrato e frequentato da attivisti che al mattino usavano fare colazione al cancello per bloccare le maestranze, quindi non c’è sembrato e li’ c’erano due ragazzi, Mura Andrea e Alberto Claudio, ci hanno dato i documenti e c’è stato uno scambio di convenevoli ma non c’era tensione era una cosa tranquilla e siamo rimasti 2 o 3 minuti, poi siamo stati avvicinati dal luogotenente che mi ha fatto capire che il problema di cui parlava la mia centrale non era li ma era poco più su, quindi ho consegnato i documenti d’identità al personale in OP alla centrale e ci siamo recati su nella provinciale 233 perché nella posizione in cui eravamo non si poteva vedere quello che stava accadendo. Arrivati sul posto abbiamo notato che c’erano 5 soggetti che circondavano un’altra persona,  e come ci hanno visto sono scappati tutti…  Alberto Claudio stava tentando di risalire verso su, probabilmente per avvisare i ragazzi su… i 5 soggetti sopra come ci hanno visto sono scappati. Io ricordo alcuni travisati, li ho visti di schiena perché hanno poi disceso una scaletta metallica e si sono infilati in una zona boscosa per poi proseguire attraversando il fiume verso il presidio, non li ho visti attraversare il fiume, appena ci sono scappati dalla scaletta appena si giravano “vi ammazzeremo, vi troveremo”, io ho parlato poi con il poliziotto, che mi ha detto che stava facendo delle foto per la Procura e che era un poliziotto, i 5 ragazzi sono scappati, ho contattato Mazzanti [all’epoca Capitano a Susa, ndr ]e abbiamo deciso di portare la macchina all’interno del varco 1 per evitare che venisse danneggiata, la stessa cosa con il poliziotto per capire cos’era successo. E durante quest’operazione qua ha riconosciuto tra i due ragazzi che avevamo identificato all’inizio alcuni di quelli che l’avevano trattenuto li’.
PM Ci descrive anche il comportamento dell’Alberto, le facciamo vedere il filmato (10:30:45), l’attimo che precede l’arrivo vostro. La persona che si sta allontanando è quella che ha descritto che cercava di allontanarsi?
Teste Alberto Claudio, ora sta tornando indietro, l’abbiamo chiamato noi perché dovevamo identificarlo
PM Chiedete i documenti e li consegnate al personale
Teste si, dopo qualche istante l’abbiamo consegnato al personale
PM Quindi voi precedete la punto?
Teste si, la punto del collega, si.
PM Ha svolto poi altre attività d’indagine sulla vicenda’
Teste si, una volta che abbiamo capito che i due soggetti erano gli autori li abbiamo portati all’interno, poi sono venuti con noi in control room dove si gestisce la sicurezza del cantiere, dove abbiamo poi effettuato alcuni atti, la denuncia-querela del collega, che poi sono continuati presso la sede della polizia stradale di Susa. Io ho partecipato alla stesura della denuncia del collega e poi alle sommarie informazioni rese da Alberto Claudio in prima battuta.
Avv. Fattizzo : nel momento in cui voi salite poi su ad ausilio della persona vicino alla Punto i due che avevate identificato rimangono li?
Teste si, rimangono li, non si sono mossi
Avv quando arrivate su la persona era appoggiata alla macchina?
Teste aveva le spalle coperte dalla sua autovettura e dava il fronte alle persone…  lui era sul lato sinistro. io come sono risalito per andare incontro alla persona circondata, la persona circondata dava il suo lato sinistro verso di me. Rispetto alla Punto era vicino alla portiera lato destro, il muso era nella direzione opposta dalla quale io stavo risalendo. Il collega era messo lungo la portiera lato destro della fiancata.

Il PM Rinuncia all’altro teste che faceva parte della stessa pattuglia.
Viene chiamato Aime Ezio,  Comandante polizia Stradale di Susa. Il 16 novembre era in servizio a Susa. Ha partecipato alle indagini che hanno visto coinvolto il sovrintendente Lajar, in quanto comandante responsabile del reparto.
Teste Verso metà mattinata del 16 novembre sono stato informato che uno dei miei dipendenti era stato bloccato sulla strada provinciale 233 mentre svolgeva attività di servizio, da un gruppo di attivisti no tav, per cui sono andato immediatamente in cantiere per iniziare un’indagine che era già iniziata con l’intervento dei Carabinieri. Quando io arrivo la vicenda si era già conclusa, i carabinieri erano già intervenuti, il sovrintendente Lajar aveva individuato due persone al varco uno, quali person che avevano partecipato all’attività delittuosa nei suoi confronti. Li è proseguita l’attività che è consistita nel visionare il filmato, c’era una telecamera che controllava il varco 1, gestita dalla control room, abbiamo iniziato ad acquisire i vari filmati, nel frattempo i carabinieri avevano già identificato le persone, sono state prese le prime informazioni e successivamente queste persone sono state accompagnati alla sotto sezione di Susa, Alberto Claudio e Mura Andrea.
PM Il filmato l’ha acquisito poi lei?
Teste i filmati sono stati acquisiti dalla scientifica che li ha dati alla DIGOS e poi ai nostri uffici per la successiva analisi. Io ho avuto modo di analizzare il filmato e ho prodotto un’informativa, chiederei l’autorizzazione di consultare gli atti a mia firma (concessa). L’informativa è del 21 febbraio 2013,  si tratta di un’analisi cronologica del contenuto dei filmati, che tiene conto anche delle varie dichiarazioni rilasciate dal sovrintendente Lajard rispetto ai momenti nei quali si era estrinsecato il reato e nei confronti di Franceschinelli che era l’autista di un pickup che si era trovato in quelle circostanze.
PM I fatti li abbiamo già ricostruiti, invece dei personaggi che si vedono nei filmati, li ha identificati tutti in quella informativa?
Teste in questa prima informativa ho trattato principalmente la posizione di Alberto Claudio e Mura Andrea, persone già identificate, tuttavia nel filmato si vedeva una persona con la barba e il berrretto che era stato identificato da Lajard come il principale autore del reato che al momento era persona non nota. Successivamente abbiamo avuto delle notizie, noi attraverso la Digos e i carabinieri della compagnia di Susa, che una persona che aveva partecipato ad altre manifestazioni nella Val di Susa poteva essere l’individuo che quel giorno si trovava sull’autocarro e aveva partecipato all’attività illecita in questione. Essendo questa persona nota ho fatto praticamente.. ho richiesto alla scientifica…
PM Può dire il nome della persona?
Teste la persona è Giacobbe, quindi ho chiesto alla scientifica di procedere ad un’analisi fisiognomica che potesse dare un riscontro scientifico a quella che già a prima vista poteva essere la persona che si trovava sull’autocarro, guardando le foto estrapolate dal filmato, la qualità delle foto e del filmato non era ottimale quindi era utile farlo fare a dei professionisti, è stato fatto fare all’unità di analisi del crimine violento della polizia di Torino, la Digos ha fornito il materiale per la comparazione in seguito alla quale è stata confermata l’identità di Giacobbe quale persona che si trovava sul pickup il 16/11.
PM e difesa non hanno altre domande al teste. La difesa chiede se può far rilasciare una spontanea dichiarazione a Giacobbe.
Giacobbe: “Buongiorno a tutte e a tutti. Claudio, credo che sia necessario fare chiarezza riguardo la presenza che mi si imputa quel giorno alla centrale. Che io partecipi al movimento no tav credo sia palese, non è un mistero per nessuno e posso dire anche che mi sento orgoglioso di esserlo e di poter dire che ho fatto qualcosa perché venga impedita la realizzazione di quest’opera. Credo sia necessario schierarsi per un si per un no, non penso ci sia spazio per gli ignavi, o finiremo all’inferno o in paradiso, io credo in paradiso, se ci troveremo all’inferno staremo meglio li’… io trovo misterioso il fatto che sia stata richiesta un’udienza telematica, io credo che questo sia inammissibile, è inammissibile che ad una persona giovane come Claudio sia impedito ogni genere di contatto umano. Io ero presente quel giorno, non ho nessun problema, se ho rimpianti sono quelli di non aver partecipato di più. Credo che lo schierarsi per il no sia un obbligo morale e se siamo qui è solo perché c’è stata una scelta, tutta politica, non rendere più possibile nessuna opposizione a quest’opera. Era una consuetudine fermarsi al cancello della centrale, quello che è cambiato è il quadro politico. non ho altro da aggiungere, dico solo che sono contento di essere stato al fianco di Claudio Alberto” (applauso dal pubblico, il Presidente invita il pubblico a mantenere un comportamento consono).
La dichiarazione di Giacobbe è ammissiva dalla presenza, pertanto PM e difesa discutono se rinunciare al teste e alla produzione dell’elaborato di cui sopra. Il PM specifica che la dichiarazione spontanea non nega la sua presenza nel contesto ma non colloca l’imputato in una fase specifica. Viene quindi chiamato il teste successivo. Si precisa che è chiamato in veste di teste e NON di consulente tecnico.

Capessotto Valter, lavora alla scientifica di Torino dal 1990E’ disegnatore e videofotosegnalatore. Come disegnatore si occupa dell’identikit e da una decina d’anni di ricostruzioni facciali per identificazioni. Spiega che la comparazione fotografica, prodotta in questo atto, è il confronto tra un’immagine fotografica di soggetto conosciuto con un’immagine ricavata da un sistema di videosorveglianza o da altra provenienza, mentre la ricostruzione facciale è la ricostruzione di un volto avendo a disposizione un cranio, quindi la modellazione dei muscoli fino ai tessuti superficiali fino al volto del soggetto. In questo caso il materiale era composto da immagini fotografiche date dalla Digos del soggetto conosciuto, un’immagine della carta d’identità, due immagini scattate nel corso di un appostamento, e poi quelle del sequestro del soggetto…. e poi le immagini estrapolate da un video davanti al cancello 1 della centrale elettrica. L’elaborato si divide in due tipologie di lavoro, nella prima parte sono stati individuati i connotati del viso, per esempio il naso, la forma della fronte, la barba … questi primi connotati sono stati confrontati per accostamento di immagine, mentre le successive sono state fatte per sovrapposizione, il volto o parte del volto è stato sovrapposto al viso ripreso dalla sorgente, in questo caso la telecamere, ad apporre dei punti sovrapposti alle immagini e da qui si ricavano i punti di coincidenza e si dà poi un giudizio di compatibilità. L’elaborato, unendo le due tipologie, ha dato un esito positivo, di compatibilità, quasi totale.
PM Ci sono dei parametri?
Teste noi la totale la vediamo quando appaiono contrassegni o una totale sovrapposizione dell’immagine, essendo che l’immagine di confronto ha un cappuccio e una barba, però tutto cio’ che rimane visibile è perfettamente aderente all’immagine di confronto
PM Quindi piena compatibilità?
Teste diciamo compatibilità, non può essere totale perché abbiamo la barba e un cappuccio sulla testa, in termini percentuale siamo all’80%. Per il viso mi sono concentrato sulla zona orbitale e poi anche sui contorni dell’ovale del viso.
PM Questo elaborato è a sua firma?
Teste certo
PM Chiederei che il tribunale lo acquisisse perché ci sono aspetti talmente tecnici che è necessario che lo possiate visionare.
Avv: No perché non è un consulente, quindi non sono d’accordo
PM: Va beh…. non ho altre domande.
Giudice: il tribunale respinge trattandosi di elaborato di un teste e non di un consulente.

Viene chiamato il teste Romano Giuseppe, del VII Reggimento Trentino Alto Adige, non c’è. Viene chiamato il teste successivo, Flavio Vieroni, in servizio presso la Compagnia di Susa dal 28 ottobre 2012, inizialmente come comandante del nucleo operativo, a ottobre di quest’anno ha assunto il comando della compagnia. Quel giorno è stato chiamato successivamente ai fatti.
Teste “noi siamo arrivati al cancello 1 e in quel contesto c’era personale del battaglione che fà servizio li’, c’era il dirigente di polizia, due soggetti identificati e accompagnati all’interno del cantiere, Andrea e Alberto Claudio. La segnalazione era relativa all’intervento di una nostra pattuglia a 200 metri a monte dal cancello, per prestare soccorso ad un sovrintendente della polizia stradale che era stato circondato da alcune persone che lo stavano minacciando e che avevano tentato di sottrargli una macchinetta fotografica e nel contesto avevano anche sgonfiato o bucato le gomme della sua autovettura. Io sono arrivato sul posto e ho parlato con tutti i presenti, anche Lajad che nel contempo ha presentato la sua querela che come ufficiale di P.G. ho accolto io all’interno della control room. In base a quanto raccontato dal sovrintendente al di là dell’identificazione di Andrea e Claudio presenti sul posto c’è stata la necessità di identificare un terzo individuo, descritto come uno di 30-35 anni, barba lunga e capelli lunghi, che nel contesto , in base a quanto detto da Lajad e quanto visionato dalla videosorveglianza, c’era questo soggetto con capelli lunghi e barba lunga, con un berretto scuro e una giacca scura, che era stato il primo ad avvicinarsi al sovrintendente minacciandolo per farsi consegnare la macchinetta, oltre ad una serie di offese…Nell’immediatezza non l’abbiamo identificato, successivamente, in occasione di una manifestazione al comune di Susa, in occasione della presentazione del progetto, presso il castello di Susa, in quel contesto abbiamo notato tra la folla una persona che a colpo d’occhio abbiamo ricondotto al personaggio che avevamo visto nei filmati, in particolare l’ho notato io in prima persona poi anche il Capitano Mazzanti che con me era arrivato al cantiere in seguito ai fatti, l’abbiamo riconosciuto e fotografato in maniera discreta e poi, sulla scorta della fotografia fatta abbiamo fatto degli accertamenti e siamo arrivati a identificarlo come Giacobbe.
PM E l’avete identificato come quello non identificato nei filmati?
Teste si
PM Poi avete svolto ancora indagini o era concluso?
Teste abbiamo cercato di comparire le fotografie da filmato videosorveglianza con quelle fatte in manifestazione, abbiamo condiviso info con la polizia stradale e con la digos, gli sviluppi sono terminati li. Altri soggetti non siamo riusciti a identificarli.

Non ci sono altri testi presenti . Il giudice chiede se fossero stati tutti e tre regolarmente citati, visto che ne mancano 3 su 3. Il PM legge i documenti che comprovano l’avvenuta notifica per Romano.

L’udienza termina alle 14:10. La prossima udienza è fissata per il 12 maggio, è prevista solo l’istruttoria, gli imputati non si sottopongono a interrogatorio, alle 9 si sentiranno gli ultimi testi. Il giudice chiede se è possibile fare nella stessa udienza la discussione, ma i PM fanno notare che sempre alle 10 hanno un’udienza “nello stesso settore”. Nell’udienza del 30 maggio si farebbe tutto, quindi si annulla la data del 12 e rimane l’udienza del 30 maggio, ore 9, aula 44.

Simonetta Zandiri  TGMaddalena