certo, il luogo comune per allocchi: pagare tutti per pagare meno…si è visto. Ovvio che se lo stato avesse più soldi perché tutti pagano le tasse ci farebbe più ospedali, darebbe il reddito di cittadinanza invece di aumentare la quota in grandi opere ed armi????? Prima ANNULLATE i 98 miliardi ANNUI di interessi sul debito pubblico (eh poi capite perché conviene aumentarlo anche grazie al TAV) che a suon di suicidi e fallimenti la gente sta REGALANDO ALLE BANCHE scommetti saccomanni che si possono diminuire?????????? 28 dicembre 2013
Archivi giornalieri: 29 dicembre 2013
All’Onu non interessa l’emergenza umana a Gaza? Chiuso il valico di Kerem Shalom, Gaza di nuovo al buio
Natale abusivo
non può pagare la Tarsu? Evasora, gli italiani son ricchi, il fisco lo sà.
“Sono disoccupata. Vivo in una casa popolare senza impianto idrico e senza un impianto elettrico a norma. Ho 34 anni, ho due figli e a malapena riesco a portare a casa 50 euro a settimana facendo i lavori più umili. Vengo pagata 5 euro all’ora. Mio marito si arrangia come può, onestamente. Ma dico: come si fa a pagare 453 euro di Tarsu? Come si può ripagare un debito che ho con la Serit (l'”Equitalia siciliana”, ndr) di 9.000 euro? Nessun Natale per i miei bimbi di 10 e 3 anni.” anna guarnotta, Trapani
http://www.beppegrillo.it/2013/12/natale_abusivo.html
QUALI SEMI PER IL FUTURO? OLTRE EXPO 2015, TRA MONSANTO E SLOW FOOD
E’ un fatto: Expo 2015, ancora prima di iniziare sta sollevando una montagna di polemiche. La spesa per l’impiantistica, abnorme, nel momento in cui ogni altra esigenza, scolastica, sanitaria è stata azzerata, da sola darebbe di che pensare.
La riconversione dell’area, dopo l’evento, si paventa la costruzione di uno stadio: Milano ne ha già uno. Strade di collegamento, tangenziali, bretelle, altro asfalto, altro cemento.Ancora, una “via d’acqua” ipotizzata per Expo che attraverserà e sfascerà un’area agricola nella zona Trenno, sta incontrando una vivace opposizione popolare. In Lombardia sono nati diversi coordinamenti contro l’Expo, sono in corso riunioni, si tessono reti e si raccolgono collettivi metropolitani di cittadini, ecologisti, di orticoltori urbani. Questa Expo, dedicata al cibo,all’agricoltura, è, innanzitutto, un maxi-evento, un affare commerciale enorme, una macchina mangiasoldi e produttrice di profitti. Per chi? In nome di che cosa?
Se si avevano seri dubbi per credere che,veramente,ai vari enti, pubblici e privati, interessasse davvero della sorte che riserva il pianeta al cibo di domani, alla “sovranità alimentare” alcuni fatti emersi ultimamente, strappano il prosciutto dagli occhi anche ai più ottimisti.
E’ certo: ad Expo 2015 ci sarà la Monsanto e ci sarà… anche Slow Food.
Alle obiezioni sollevate ai giornalisti che chiedevano lumi in merito, gli organizzatori rispondevano che ad Expo non ci sono posizioni preconcette e che gli Ogm sono un’opzione come un’altra per il futuro alimentare dell’umanità e, che, in ogni caso, Monsanto ha diritto ad esprimere la sua posizione.
Carlin Petrini, di Slow Food, all’obiezione sulla presenza di una associazione come la sua che attraverso i presidi salvaguarda la biodiversità agricola in tutto il mondo, nello stesso contesto nel quale ci sarà un gigante degli ogm come la Monsanto, rispondeva che il problema non sono gli Ogm ma “il fatto che solamente due o tre grosse ditte sementiere mondiali detengono l’80% dei semi e soltanto il 20% appartengono ai contadini, Slow Food nei suoi 3.500 metri quadri mostrerà pane e formaggio biodiverso come simbolo della resistenza contadina a quei giganti”, così, all’incirca, le parole di Carlin Petrini.
Siamo stati a Terra madre Salone del gusto, nell’autunno del 2012 ed abbiamo notato che Slow Food si trova benissimo ed a proprio agio tra un contadino guatelmateco con pochi sacchi di fagioli ed uno stand scintillante della Barilla o della Fiat, tra il Salone e Terra madre, senza soluzione di continuità, un immenso mercato, tra piccoli contadini di ogni parte d’Italia e del mondo e grandi firme dell’agrobusiness.
Non credo che Slow Food e la filosofia che esprime, si possa trovare a disagio ad Expo 2015, Monsanto è giusto l’alter ego appropriato.
Non è solamente una mia opinione, negli incontri, molteplici, che si stanno tenendo a Milano, da La terra trema al Leoncavallo passando per Terreinmoto, rete di piccoli contadini ed autoproduttori di cibo a filiera corta, cresce la necessità di riflettere, di analizzare su che cosa sta succedendo intorno all’alimentazione, all’agricoltura in questo momento nel mondo. Expo ne è una vetrina luccicante: le contraddizioni che vi si riscontrano,gli setssi agenti promotori, le modalità di proposizione di questo evento, tantissimi altri lementi danno la dimensione di quanto di grosso si stia muovendo.
Noi siamo salvatori di semi, Monsanto a Milano è una minaccia grave, la nostra decennale azione proprio per contrastare l’omologazione, l’appiattimento del gusto, delle forme di vita rurale differenti, locali, regionali, ci vede allarmati, allarmati ed impauriti.
Le lobbies pro-Ogm vedono in Italia affiancati Veronesi e Boncinelli, Bonino e Angela, giornali e televisioni al completo schierati, dall’altra parte le resistenze, quanto di facciata e quanto di sostanza? della Coop, della Coldiretti, Slow Food? Partecipando non significa, è ovvio, che sia sulle posizioni filo transgenico ma, certamente, chi è ospite di un certo evento, non va a pestare i piedi agli altri invitati, se non altro, per questione di etichetta.
E noi? noi che abbiamo creduto nel biologico e ci crediamo ancora, fin dai primi anni Ottanta, noi che ci battiamo e pratichiamo un’agricoltura su piccola scala , che crediamo nella decrescita, che ci riconosciamo nel motto olimpico rovesciato da Alex Langer: ” Più vicino, più lentamente, più piccolo”? Quale sarà il nostro ruolo?
Io credo fermamente che una riflessione vasta, un dibattito che coinvolga più soggetti possibili sia doverosa.
Personalmente immagino una lenta, magnifica marcia a piedi, in bicicletta, con cavalli e capre ed asini e buoi, con carriole recanti ciascuna una bella, nostra, diversa pianta di ortaggio o da frutta locale, una fiumana di canzoni, di colori, di contadini nuovi e vecchi, di orticoltori urbani, militanti della vita e della decrescita, una manifestazione evidente della nostra alterità, il sogno, visibile a tutti, di un mondo diverso, un mondo dove i semi appartengono ai contadini e le terre, pure, che dobbiamo conquistare, ora o mai più.
di Teodoro Margarita
http://www.aamterranuova.it/Blog/I-Semi-e-la-Terra/Quali-semi-per-il-futuro-Oltre-Expo-2015-Tra-Monsanto-e-Slow-Food
Pier Carlo Padoan nuovo presidente Istat? Letta avvia procedura per la nomina
ROMA – Pier Carlo Padoan potrebbe diventare il nuovo presidente dell’Istat. Attualmente Padoan è vicedirettore generale dell’Ocse. Secondo indiscrezioni dei giornali si avvia a prendere il posto di Enrico Giovannini, dall’aprile scorso ministro del Lavoro del governo Letta, al timone dell’Istituto Nazionale di Statistica.
Oltre che capo del Dipartimento di Economia, è pure il rappresentante dell’Ocse al G20 Finanza ed è anche a capo della Risposta Strategica, della ‘Green Growth and Innovation Initiative’ dell’organizzazione.
Equitalia, compensazioni. Lettera a 150mila partite Iva: “Portate crediti P.A.”
Giornalista del giorno ad honorem: De Benedetti
La grillina attacca Renzi, il conduttore prende le distanze,A RaiNews24 Dalila Nesci ricorda che Renzi è un condannato. Il giornalista prende le distanze
c’è una condanna ed il giornalista di Rainews “intimidisce” la cittadina 5Stelle? Chissà se tal giornalista avrebbe detto lo stesso ai giudici che emisero la sentenza…..
“Lei ovviamente si assume le responsabilità di quello che ha detto”, così il giornalista di RaiNews24 liquida in fretta l’intervento di Dalila Nesci, parlamentare del Movimento 5 Stelle, che aveva attaccato duramente Matteo Renzi ricordando che il sindaco di Firenze è un condannato in primo grado per danno erariale.
http://www.lafucina.it/2013/12/04/la-grillina-attacca-renzi-il-conduttore-prende-le-distanze/
Uganda: l’Onu condanna la legge anti-gay
ed ora come ci si regola? Se si da contro agli ugandesi si è razzisti, se si difendo si è omofobi? Romperanno le balle al gov ugandese come a quello russo?
Dubito. Forte la Bonino, pretende di dettare legge all’Uganda, il fatto che l’Italia sia una colonia non è detto che valga ancora per talune nazioni africane, si spera almeno. Il razzismo superiore della Bonino è disgustoso.
Scritto da ImolaOggi sabato, 28, dicembre, 2013