Alberto Perino, il leader No Tav: “Stiamo pensando di denunciare la magistratura per stalking”

http://www.huffingtonpost.it/2013/09/19/perino-no-tav_n_3953044.html?utm_hp_ref=italy

 

L’Huffington Post  |  Di Fabio Lepore Pubblicato: 19/09/2013 13:59 CEST  |  Aggiornato: 19/09/2013 14:16 CEST

Perino No Tav

“Ma quale minaccia? Quello che ho detto è l’esatto contrario di quanto avete scritto nell’articolo di domenica“. Alberto Perino, uno dei più noti esponenti del Movimento No Tav, contattato dall’HuffPost, vuole fare chiarezza sulle posizioni espresse nel post e nel video pubblicati sul sito di Beppe Grillo. “Il mio intervento è l’espressione della preoccupazione che nutro nei confronti dell’escalation di azioni da parte della Magistratura torinese contro il Movimento No Tav. Non ho detto che avremmo fatto, ma che avremmo subito un autunno caldo, un settembre di fuoco. E tra il fare e il subire c’è una certa differenza. La situazione si è talmente incattivita che stiamo valutando, assieme al nostro team di legali, di denunciare la Magistratura per stalking. Perché di questo si tratta; non è più una situazione normale”.

Una denuncia per stalking nei confronti della Magistratura?
Nelle azioni dei magistrati nei nostri confronti non c’è più una motivazione. Riteniamo che sia un accanimento che va al di là di ogni senso giudiziario. Le faccio subito un esempio: il fatto che abbiano denunciato Mario Cavargna, il presidente di Pro Natura Piemonte, perché ha pubblicato quello che ha scritto il Cipe nella delibera di autorizzazione del cantiere della Maddalena. Il Cipe aveva scritto che c’era il rischio di frana. Bene, Mario Cavargna è stato denunciato per procurato allarme. Ma siamo impazziti? Non ha neanche scritto considerazioni sue: ha riportato dei documenti ufficiali redatti dal Cipe. E lo ha fatto come rappresentante di un’associazione ambientalista. Le associazioni ambientaliste non hanno più diritto di dire che possono esserci dei problemi? Veramente è fuori dal mondo una cosa del genere.

La sua è una preoccupazione condivisa anche da altri attivisti e simpatizzanti. Sono in molti a ripetere, con lei, “mala tempora currunt” e a chiedere che la tensione si stemperi.
C’è un clima incattivito. Se le cose fossero normali, ci sarebbe un normale gioco delle parti. Qui invece si ripetono cattiverie gratuite e atteggiamenti incredibili. Le porto un altro esempio. Tre ragazzi sono stati messi agli arresti domiciliari con l’accusa di aver aggredito una giornalista di Repubblica al termine di una manifestazione. Se si fosse qualificata subito come giornalista nessuno avrebbe avuto niente da dire. Lei invece ha cercato di farsi passare per una manifestante, ma quando i ragazzi hanno capito che non era così (non sapeva neanche distinguere me da un altro storico esponente No Tav, Guido Fissore) le hanno chiesto di vedere cosa stava scrivendo sul suo telefono, pensando fosse della Polizia. Lei comunque dice di essere stata aggredita. Ela Magistratura cosa fa? Li arresta. Un provvedimento tanto duro non si prende di solito neanche quando, per un’aggressione, c’è gente che finisce all’ospedale. Non è un clima normale, insomma. Come non è normale che, nel momento in cui questi ragazzi agli arresti domiciliari hanno chiesto di poter andare al lavoro, non viene loro concesso perché potrebbero reiterare il reato. Ma come potrebbero mai reiterarlo? Siamo a un punto di follia incredibile. E tutto questo viene gonfiato dai media e dai giornali.

Ma gli incendi alle attrezzature delle imprese che lavorano al cantiere? Come giustificarli?
Abbiamo fatto due assemblee popolari e nel corso di queste riunioni pubbliche i partecipanti hanno riconosciuto e detto che il sabotaggio, se non colpisce le persone (o meglio, se non colpisce alcun essere vivente), è una pratica assolutamente legittima e non violenta. Sono 23 anni che ci opponiamo a quest’opera. Abbiamo fatto di tutto: marce, digiuni, raccolte firme. Abbiamo fatto tutto quello che di “tranquillo” si poteva fare. Nessuno ci ha dato retta, ma siamo ancora convinti che il Tav è un gigantesco spreco di denaro pubblico, a beneficio esclusivo dei partiti e della mafia. E i proponenti dell’opera non hanno mai accettato un confronto pubblico – e sottolineo pubblico – sulla sua utilità. I nostri sindaci non vengono ascoltati,la Comunità montana neanche, nell’Osservatorio possono entrare soltanto i Comuni che accettano l’opera e che al massimo discutono di compensazioni e come fare qualche miglioria, ammesso che si possa fare. La gente della valle da 23 anni dice “di qui non passerete mai”.

Avete voluto ignorarci? Avete voluto far finta che non esistiamo? Che siamo meno di una colonia? Allora, a questo punto mettiamo in campo altre tecniche di lotta. Nelle due assemblee popolari di cui parlavo, la gente all’unanimità (nessuno si è espresso in modo contrario; e l’ultima assemblea popolare era trasmessa in streaming), ha deciso che l’ultima strada che ci rimaneva era quella del sabotaggio non violento. E non, come sta cercando di dire qualcuno, un tentativo di rovesciare lo Stato oppure un tentativo eversivo nei confronti dello Stato. È un tentativo di fermare un’opera, una grande opera, assolutamente inutile, devastante per le finanze pubbliche e per il territorio. Questo è il nostro obiettivo e il nostro problema. Poi non sappiamo se in questo momento siano stati i No Tav a fare questi assalti o se è stato qualcun altro: nessuno ufficialmente ha rivendicato i sabotaggi, tanto meno il Movimento.

Il fatto però che ci siano stati degli imprenditori, che sono stati portati sul palmo di mano dai media, senza che si andassero a informare su chi erano questi imprenditori, questo lo ritengo grave. Sarebbe bastato fare qualche visura per controllare lo stato di queste imprese. Senza contare che aziende come l’Italcoge, la Geomont e la Martina sono citate nell’informativa che rappresenta l’ossatura principale dell’operazione Minotauro contro le infiltrazioni della ‘ndrangheta in Piemonte. Adesso, improvvisamente, queste persone diventano degli eroi da citare come poveri imprenditori presi di mira dai No Tav? Qui stiamo veramente stravolgendo tutto.

Come proseguirà la protesta, adesso che la talpa sta iniziando a scavare il tunnel geognostico?
Non è vero. Non ha iniziato proprio niente. È ancora lì ferma, a due metri di distanza dal buco. Questa notizia è un’altra trovata propagandistica. Basta andare a vedere il cantiere. La talpa inizierà a bucare quando avrà attorno a sé tutti i giornalisti, per dare uno spettacolo mediatico tipo il raddrizzamento della Concordia. Raschierà i 50 cm che hanno creato loro all’inizio del tunnel, proprio per far vedere alla gente come lavora. E ci saranno tv, giornali, blog… Non sappiamo ancora come proseguirà la protesta. Stasera ad esempio abbiamo il coordinamento dei comitati, discuteremo la situazione che si è venuta a creare e potremmo anche prendere decisioni in merito. Anche perché non è accettabile una situazione in cui tutti ci stanno dando contro, mentendo in modo spudorato. Il tiro al piccione sui No Tav deve finire.

Ansa

Io aggiungerei anche questa:

Chianocco 15-SET-2013

 

Alla Procura della Repubblica di Milano

 

Oggetto: Esposto/denuncia contro la Procura della Repubblica di Torino

 

Il sottoscritto DAVI’ Luciano nato a Torino il 20 marzo 1955 e residente a Chianocco (TO) in frazione Crotte n. 2, ritiene che la Procura della Repubblica di Torino, nelle persone dei Procuratori,  si sia resa responsabile del reato di omissione, in quanto non sono stati perseguiti presunti reati gravi,  come impone la Legge.

Questi presunti reati sono stati commessi nei seguenti comuni della provincia di Torino: Chiomonte, Giaglione, Susa e Chianocco,  nel periodo dal 27 giugno 2011 al 31 dicembre 2012 e la responsabilità diretta ed indiretta dovrebbe essere attribuita a: Prefetto di Torino, Questore di Torino, funzionari della Prefettura e della Questura coinvolti nei fatti ed Agenti delle Forze dell’Ordine intervenuti, nel periodo citato, nei comuni citati.

I presunti reati che potevano e dovevano essere contestati sono ad esempio:

1)      Attentato alla Costituzione della Repubblica Italiana (violazione degli articoli 16, 17, 35 e 42 della Costituzione a causa di una Ordinanza del Prefetto di Torino reiterata illegittimamente più volte)

2)      Crimini di guerra in tempo di pace (in più occasioni, sono state sparate granate, a volte migliaia, contenenti gas tossici, contro la popolazione civile, contro abitazioni civili e in terreni coltivati)

3)      Attentato alla salute pubblica (in più occasioni, sono state sparate granate (a volte migliaia) contenenti gas tossici, contro la popolazione civile, contro abitazioni civile e in terreni coltivati)

4)      Tentato omicidio (in più occasioni sono state sparate granate contenenti gas tossici, a distanza ravvicinata, a tiro teso, direttamente contro le persone)

5)      Tentata strage (il 3 luglio 2011 sono state sono state lanciate pietre e sparate granate contenenti gas tossici da un viadotto dell’autostrada A32 sulle persone sottostanti, l’altezza del viadotto è quasi di 20 metri. Ricordo che quando erano dei ragazzi a lanciare sassi dai ponti sulle autostrade sono stati minacciati di essere incriminati appunto per strage)

6)      Devastazione di beni privai e pubblici: è stato devastato un sito archeologico di oltre 6.000 anni; in assenza di progetti esecutivi ed autorizzazioni sono stati occupati e devastati terreni di proprietà privata e pubblica e su questi sono state realizzate recinzioni

7)      Altre illegalità e violenze varie; tra cui almeno un possibile sequestro di persona.

Per i fatti citati esisteva la procedibilità d’ufficio in quanto:

1)      si tratta di reati gravi

2)      sono stati commessi pubblicamente

3)      hanno coinvolto migliaia di persone

4)      di quanto successo, i mezzi di informazione hanno dato notevole risalto nelle cronache

5)      sono stati commessi da dipendenti pubblici.

6)      La Procura non poteva non sapere; in quanto per i fatti citati, ha inquisito ed imposto misure restrittive delle libertà personali a decine di persone che protestando, per richiedere il rispetto della Costituzione ed il ripristino della legalità, in qualche caso potrebbero aver superato certi limiti.

Ampia documentazione dei fatti citati (fotografie, filmati ecc.) è disponibile sui siti internet, nelle redazioni dei giornali e telegiornali e nella Questura di Torino.

 

Qualora si ritenga opportuno aprire un procedimento in proposito, ritengo indispensabile che siano posti sotto sequestro tutti i documenti inerenti ai fatti incriminati, sia in formato cartaceo che informatico, presenti in Prefettura, in Questura ed in Procura della Repubblica, onde evitare possibili manomissioni o “scomparse”.

Alberto Perino, il leader No Tav: “Stiamo pensando di denunciare la magistratura per stalking”ultima modifica: 2013-09-20T12:20:00+02:00da davi-luciano
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