Francia. Una lettera per argomentare le ragioni del NO al Ministro dell’Ecologia Ségolène Royal

Il comitato NoTav francese CCLT ( Collectif Contre le Lyon-Turin di Chapareillan ) invia e invita ad inviare una lettera al ministro dell’Ecologia e al ministro dei Trasporti, dove mette in evidenza i motivi di contrarietà alla Torino-Lione.

di Leonardo Capella

Riportiamo la traduzione della lettera che il comitato NoTav francese CCLT ( Collectif Contre le Lyon-Turin di Chapareillan ) ha inviato al ministro dell’ecologia Ségolène Royal sulla quale vengono argomentate le motivazioni di opposizione alla nuova linea Av. Copia della medesima lettera è stata indirizzata anche al ministro dei trasporti Frédéric Cuvellier.

Il comitato CCLT ha invitato contestualmente i cittadini e le associazioni ad inondare i ministeri dell’Ecologia e dei Trasporti  inviando copia dello scritto . Riteniamo che la lettera sia utile a comprendere la visione dei nostri cugini d’oltralpe sulla Torino-Lione e le sue tante contraddizioni. Le informazioni richiamate all’interno della lettera possono sicuramente essere anche fonte di riflessione per la politica italiana.

L.C. 8.9.14

Mme Ségolène ROYAL

Ministro dell’Ecologia, dello Sviluppo Sostenibile e dell’Energia
Grande Arche 

Tour Pascal A et B 
92055 La Défense CEDEX

Chapareillan, 08 agosto 2014

Oggetto : Lyon-Torino – Richiesta d’intervento

Ministro,

Recentemente Lei si è espressa per quanto riguarda l’autostrada A831, rilevando che non era realistico impegnare 900 millioni di Euro per 60 km di un progetto contestabile sia dal punto di vista economico che dal punto di vista ecologico.

Esiste un altro progetto che nel solo tratto internazionale costerà alla Francia 7 milliardi di euro per 65 km : si tratta della linea ferroviaria Lyon-Torino, altrettanto contestabile sotto i profili economico, ecologico ma anche democratico.

La linea Lyon-Torino è una aberrazione economica perchè da 20 anni, tutte le previsioni che giustificavano questo progetto sono state smentite ; infatti :

• Gli “esperti” annunciavano 60 milioni di tonnellate di merci (strada e ferrovia) nelle Alpi francesi per il 2012 ; ne passano oggi solo 22,4 ed il volume è in continua diminuzione dal 1994;

• Annunciavano 2,5 milioni di camion all’anno (Monte-Bianco e Fréjus), ne circolano oggi la metà. Meno che nel 1989 !

• Annunciavano il trasferimento di 300.000 camion sulla ferrovia esistente ammodernata e adattata al gabarit GB1, i lavori sono stati realizzati per un costo di 1 miliardo di Euro, nel 2013 ne sono passati solo il 10%;

• Annunciavano la saturazione della linea esistente e dei tunnel autostradali per il 2010, oggi questa viene utilizzata solo al 17% della sua capacità benchè avrebbe la capacità di accogliere TUTTI i camion transitanti per i tunnel del Monte-Bianco e del Fréjus;

• Là dove alcuni vedono nella linea ferroviaria Lyon-Torino un importante corridoio di scambio di merci trans-europeo, è in realtà soprattutto una montatura : il numero di camion in transito trans-europeo dagli accessi Fréjus e Monte-Bianco, è inferiore al 15% del totale !
• Il costo globale previsto del progetto, stimato 12 miliardi di Euro nel 2002, è esploso a oltre 26 miliardi di Euro oggi, dei quali 13 a carico della Francia. L’aumento dei costi nonchè l’assenza di redditività socio-economica del progetto sono stati severamente criticate dalla Corte dei Conti.

La linea Lyon-Torino è un’aberrazione ecologica perchè :

• Prevede la cementificazione di 1500 ettari di terre ;

• Prevede il drenaggio di centinaia di milioni di metri cubi di acqua ogni anno, mettendo in pericolo la fornitura d’acqua di alcuni comuni; la modifica dello scorrimento delle acque superficiali costituisce ugualmente una minaccia preoccupante per la biodiversità.

• Simboleggia una logica di sviluppo obsoleto che privilegia il trasporto di merci e di persone “sempre più veloce” tramite lunghe gallerie di comunicazione tra grandi poli urbani per una minoranza, allorchè converrebbe incrementare le linee locali e la trasformazione dell’economia in modo da sviluppare il trasporto di persone e merci su distanze brevi;

• Distoglie oggi centinaia di milioni di denaro pubblico nella realizzazione di gallerie esplorative, quando l’insieme della rete ferroviaria locale si trova in uno stato critico e pericoloso, per la mancanza di mezzi finanziari. Ritardi, incidenti… Viene fatto di tutto per dissuadere i Francesi nel prendere il treno per i loro spostamenti quotidiani. Invece le autovetture ingorgano le strade, e sono responsabili dell’ 80% dell’inquinamento atmosferico nelle aree urbane, e del 70% nelle aree non urbane. La vera posta in gioco per uno sviluppo sostenibile è il trasferimento degli spostamenti su ruota verso quelli su rotaia, attraverso una politica volta all’incremento ed al miglioramento della rete ferroviaria regionale (raddoppiamento dei binari unici tra Chambéry e Annecy e dei convogli, aumento delle frequenze…);

• La vera logica ecologica richiede che si privilegi l’utilizzo delle linee esistenti già rinnovate, ma sotto-utilizzate, rispetto alla costruzione di nuove linee estremamente costose e devastanti.

La linea Lyon-Torino è un’ aberrazione democratica perchè :

• La sua configurazione attuale non è mai stato oggetto di dibattito pubblico

• Il progetto continua ad avanzare spinto dalle grandi lobbies sovvenzionate dal danaro pubblico, malgrado gli avvertimenti ripetuti dalla Corte dei Conti che critica l’assenza di un finanziamento adeguato, la debole reddività socio-economica, e si rammarica che « tutte le soluzioni tecniche alternative meno costose siano state scartate senza essere state sottoposte ad analisi più approfondite”.

Tutte queste ragioni, Signora Ministro, contribuiscono a fare della linea Lyon-Torino uno dei troppi numerosi soggetti che allontanano i Francesi dalla politica.

Poichè le sue dichiarazioni la collocano tra i dirigenti politici che tentano di mettere il buon senso davanti una politica solo di parte, le chiediano il suo sostegno pubblico per evitare che venga realizzato questo ulteriore “grande progetto inutile e imposto”, a fianco dei 1500 Francesi che hanno depositato un ricorso al Consiglio di Stato nel febbraio 2014.

Ci auguriamo di poterla incontrare per sottoporle questo dossier, redatto da tecnici competenti, che drena denaro pubblico a discapito di altre priorità e della sicurezza.

Nell’attesa di una sua cortese risposta, le porgiamo, Signora Ministro, i nostri rispettuosi saluti.

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Francia. Una lettera per argomentare le ragioni del NO al Ministro dell’Ecologia Ségolène Royalultima modifica: 2014-09-10T22:06:52+02:00da davi-luciano
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