GAS LACRIMOGENO CS… TORTURA ED ABUSO DI STATO.

20 dicembre 2013 alle ore 9.45

Il gas CS fa parte dell’equipaggiamento delle forze di polizia italiane dal 1991, con il DPR 5 ottobre 1991, n. 359, (Regolamento che stabilisce i criteri per la determinazione dell’armamento in dotazione all’Amministrazione della pubblica sicurezza e al personale della Polizia di Stato che espleta funzioni di polizia), il quale all’articolo 12, comma 2, recita: “gli artifici sfollagente si distinguono in artifici per lancio a mano e artifici per lancio con idoneo dispositivo o con arma lunga. Entrambi sono costituiti da un involucro contenente una miscela di CS o agenti similari, ad effetto neutralizzante reversibile”.

In base alla legge 1975, n.110 (Norme integrative della disciplina vigente per il controllo delle armi, delle munizioni e degli esplosivi), articolo 1, si stabilisce che “Agli effetti delle leggi penali, di quelle di pubblica sicurezza e delle altre disposizioni legislative o regolamentari in materia sono armi da guerra le armi di ogni specie che, per la loro spiccata potenzialità di offesa, sono o possono essere destinate al moderno armamento delle truppe nazionali o estere per l’impiego bellico, nonché le bombe di qualsiasi tipo o parti di esse, gli aggressivi chimici, i congegni bellici micidiali di qualunque natura, le bottiglie o gli involucri esplosivi o incendiari.”

Ciò classifica i gas CS come armi da guerra di terza categoria, ossia “armi chimiche”; infatti la vigente regolamentazione in materia include in questa categoria tutti i gas, i liquidi e i solidi, che, diffusi nell’area, in acqua o sul terreno, producono negli esseri viventi lesioni di varia natura, tali da inficiare, permanentemente, la salute dell’organismo umano. Tali sostanze si suddividono in asfissianti (cloro, bromo, perossido di azoto), tossiche (acido cianidrico), vescicatorie (iprite), nervine, irritanti (cloroacetofenone), come i gas usati per i lacrimogeni. Si considerano dunque armi da guerra i “candelotti lacrimogeni” (sentenza della Cassazione 30 gennaio 1982)

Il gas “Cs” che scaturisce dopo il lancio dei lacrimogeni è una sostanza chimica messa al bando dalla convenzione di Ginevra mentre invece viene ammesso per risolvere problemi di ordine pubblico. L’Unione europea ha messo a punto un lungo documento nel quale sottolinea l’inopportunità di usare questo gas proprio perché può provocare degli effetti collaterali anche irreversibili. Di seguito una spiegazione, tratta da un dossier presentato dal senatore Francesco Martone, dei danni che può fare il CS se impiegato ad alte dosi:

la concentrazione letale di CS (nome scientifico ortoclorobenzalmalonitrile) per il sistema polmonare del 50 per cento di una popolazione adulta è stimata essere dai 25.000 ai 150.000 mg/m3. Lanciata all’esterno una granata CS genera una nube di 6-9 metri di diametro al centro della quale si può produrre una concentrazione di 2.000-5.000 mg/m3;

il CS micronizzato e mescolato con un antiagglomerante o trattato con idrorepellenti a base di silicone può rimanere attivo per giorni e settimane, se polverizzato al suolo;

secondo uno studio pubblicato nel 1989 dal Journal of the American Medical Association, il CS assorbito verrebbe metabolizzato nei tessuti periferici sotto forma di cianuro, nota sostanza cancerogena. Il professore di tossicologia ambientale all’università Howard e coautore dello studio, Baiulus Walker, in Corea del Sud, dove la polizia locale aveva usato il CS durante manifestazioni (1987), ha riscontrato complicazioni polmonari tra i dimostranti, danni al sistema respiratorio di bambini e casi di danno cromosomico, al punto di affermare che il CS può essere «molto, molto tossico» se usato nelle dosi sbagliate;

secondo la commissione medica coreana «l’uso di gas lacrimogeni contro i civili in Corea del Sud è pratica disumana e non accettabile dal punto di vista medico… Consideriamo l’uso di gas CS e di altri gas lacrimogeni con effetti chimici comparabili, equivalente ad una operazione di guerra chimica contro popolazioni civili, e pertanto chiediamo la totale messa al bando dell’uso di queste sostanze»;

nello studio sull’uso di gas lacrimogeni (Crowd Control Technologies – An appraisal of technologies for political control) commissionato dal Parlamento europeo si afferma, tra l’altro, che ad alti livelli di esposizione, il CS può causare polmonite ed edema polmonare fatale, disfunzioni respiratorie, oppure gravi gastroenteriti ed ulcere perforanti;

dai dati raccolti dallo Stoa (Scientific and Technological Options Assessment) risulta che l’esposizione a dosi basse di CS aumenta la pressione sanguinea con grave rischio per tutti coloro di età superiore ai trent’anni sotto stress fisico o con un aneurisma non riscontrato. Risulta inoltre che il CS sia irritante, e che alcuni soggetti possono sviluppare dermatite da contatto con conseguente formazione di vesciche;

dai dati raccolti dallo Stoa risulta che il CS a dosi più alte (4357 LACRIMOGENI SPARATI IN SOLO GIORNO – 3/7/2011 – IN VALSUSA AD ESEMPIO) è stato associato con disfunzioni cardiache, danni al fegato e morte. Sperimentazioni in vitro hanno dimostrato che il CS è clastogenico (causa la separazione dei cromosomi) e mutageno (causa mutamenti genetici ereditabili), mentre in altri casi il CS può causare un aumento del numero di cromosomi abnormi;

il quotidiano britannico The Times ha scritto che alcuni laboratori negli USA stanno lavorando ad altre «armi non letali» a base di bombe che rilasciano odori nauseabondi per evitare le controindicazioni legate al CS e ad altri lacrimogeni;

decessi da esposizione a CS sono stati documentati e denunciati da Amnesty International fin dalla metà degli anni novanta;

il Journal of the American Medical Association aggiunge inoltre che «la possibilità di conseguenze mediche di lungo termine quali formazione di tumori, effetti sull’apparato riproduttivo e malattie polmonari è particolarmente preoccupante, considerando l’esposizione alla quale vengono soggetti i dimostranti e non dimostranti in caso di operazioni di ordine pubblico»;

in seguito all’uso di CS per reprimere le manifestazioni contro il Trattato dell’Area di libero commercio delle Americhe a Québec nell’aprile 2001, l’ufficio di pubblica igiene canadese avvisò i residenti di indossare guanti di gomma e lenti protettive nel trattare i residui, ed anche di gettare via cibo contaminato, rimpiazzare i filtri dell’aria condizionata e lavare all’esterno le abitazioni.

 aggiungendo poi, come si vede in svariate foto, che sparato ad altezza d’uomo (ALTRO ABUSO IMPUNITO) equivale ad arma da fuoco e può uccidere o ferire gravemente a causa delle forti ustioni della pelle a contatto con il proiettile incandescente.

Beppe Scienza a Susa: una serata su pensioni e risparmio

http://www.tgvallesusa.it/?p=7263TG Valle Susa

Mercoledì sera a Susa presso il Salone Rosaz il Movimento 5 Stelle incontra i cittadini con una serata dedicata alle pensioni e al risparmio. Ospite il Prof. Beppe Scienza docente di matematica presso l’Università di Torino esperto di pensioni e autore dei libri “Il risparmio tradito” e “La pensione tradita”. L’incontro è aperto al pubblico.

Posted on 14 aprile 2014

 Immagine locandina Beppe Scienza

I ribelli siriani, rabbiosi e sconfitti dall’Esercito siriano, chiedono apertamente l’intervento militare di Israele

Cade ogni maschera sui reali sponsor dei miliziani terroristi e delle armate mercenarie che operano in Siria.

di Luciano Lago

Kamal al-Labwani, uno dei capi della CNS (coalizione nazionale siriana) che, assieme agli altri gruppi integralisti , da circa tre anni combatte in Siria per rovesciare il regime di inarrestabile dell’Esercito Nazionale siriano, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale alle agenzie stampa nella quale ha richiesto espressamente un intervento militare del governo israeliano a sostegno delle milizie dei ribelli che operano in Siria.
“Il mondo ha fallito nel realizzare una ingerenza militare. Forse il governo di Israele potrebbe assumersi direttamente la responsabilità di effettuare un intervento militare in Siria”, ha dichiarato.

“Un intervento di Israele in Siria non sarebbe meno giustificato rispetto a quello della NATO”. Ha spiegato Labwani, “Se non altro l’azione israeliana sarebbe preferibile, dal momento che Israele non ha bisogno di bombardare gli aeroporti e sarebbe in grado di abbattere qualsiasi aereo in meno di un minuto dopo il decollo”.
In cambio dell’aiuto il rappresentante della CNS si è detto disponibile a trattare con Israele per la cessione del Golan (la zona occupata da Israele dalla guerra del 1967).
Da parte loro i giornali israeliani hanno espresso soddisfazione per le dichiarazioni di Al Abwani ed hanno assicurato che le autorità del governo israeliana mantengono da tempo contatti e collaborazione con l’opposizione siriana, descrivendo il leader della CNS come un simbolo importante che cerca di stringere la collaborazione con il governo israeliano.

Kamal al Abwani
Il governo di Tel Aviv, che inizialmente aveva negato di sostenere il fronte dei ribelli siriani, considera da tempo una priorità l’appoggio alle milizie ribelli che operano in Siria ed ha tal fine ha sottoscritto un accordo con l’Arabia Saudita (che è un altro dei principali sponsor dei gruppi ribelli) per la fornitura di armi e per il supporto logistico a tali milizie, intervenendo anche con unità speciali all’interno del territorio siriano, con la copertura dell’artiglieria e con varie incursioni effettuate dall’aviazione israeliana a sostegno delle forze ribelli. Oltre a questo il governo di Tel Aviviv ha realizzato strutture logistiche ai confini del Golan ed ospedali da campo dove fornisce assistenza ai miliziani feriti in combattimento.
Nonostante il forte sostegno internazionale, i finanziamenti dei sauditi e le tonnellate di armamenti forniti a vari gruppi ribelli da parte degli Stati Uniti, dell’Arabia Saudita, della Francia ed Israele, l’Esercito nazionale siriano è riuscito nella sua controffensiva a riconquistare quasi interamente le zone del territorio siriano cadute in mano ai ribelli, dalla provincia di Homs alle zone intorno ad Aleppo, questo ha portato ad una situazione di rabbia e frustrazione da parte dei miliziani (in maggioranza provenienti da vari paesi arabi, Pakistan, Cecenia e paesi europei) che vedono nell’intervento di Israele l’ultima carta da giocare per evitare la sconfitta totale.
Il conflitto in Siria dura da oltre 3 anni, fagocitato dalle potenze occidentali interessate a rovesciare il regime di Assad (analogamente all’operazione fatta due anni prima in Libia) ed ha portato morte e distruzione in buona parte del paese, con milioni di profughi in varie zone confinanti dal Libano alla Giordania. La resistenza del governo e dell’esercito nazionale siriano (un esercito di coscritti), inaspettata e caparbia, è stata possibile grazie all’appoggio della grande maggioranza della popolazione che ha conosciuto sulla propria pelle le efferatezze, la crudeltà ed il fanatismo dei miliziani integralisti takfiri, ispirati dall’Arabia Saudita, i quali vorrebbero instaurare uno stato islamico governato dalla Sahria (un nuovo califfato) in un paese che è sempre stato laico e tollerante e dove convivevano le varie confessioni religiose incluso una antica minoranza di cristiani (abbandonati dall’Europa al loro destino).

Fonti:

Hispantv

Timesofisrael

http://www.controinformazione.info/i-ribelli-siriani-rabbiosi-e-sconfitti-dallesercito-siriano-chiedono-apertamente-lintervento-militare-di-israele/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=i-ribelli-siriani-rabbiosi-e-sconfitti-dallesercito-siriano-chiedono-apertamente-lintervento-militare-di-israele

DONBASS : DE NOUVELLES VILLES PASSENT A LA REPUBLIQUE AUTONOME …

PCN-SPO & LUCMICHEL.NET/

DONBASS : VILLE APRES VILLE L’INSURRECTION POPULAIRE S’ETEND …

avec LVDR – PCN-SPO/

 LOUGANSK : LES MILICES POPULAIRES ONT POSE UN ULTIMATUM AUX AUTORITES LOCALES

Les milices populaires de Lougansk ont posé un ultimatum aux autorités de la région, en leur demandant de se décider jusqu’à 13 heures (heure de Kiev) du 16 avril s’ils comptent s’allier avec l’armée ou non. En même temps, les activistes de Lougansk ont décidé de ne pas prendre d’assaut le bâtiment de l’administration nationale.

Le leader des milices populaires de Lougansk Alexeï Mozgovoï a transmis l’ultimatum au vice-directeur de l’administration municipale de la région de Lougansk Sergueï Tikhonovski.

Mozgovoï a souligné que les milices populaires de Lougansk n’ont pas l’intention de rendre leurs armes avant que le conflit ne soit résolu. Le leader du mouvement populaire a exprimé l’espoir que les autorités de Lougansk et de la région vont soutenir les aspirations des habitants locaux de ne pas vivre selon les ordres de Kiev.

 REGION DE DONETSK : LES MANIFESTANTS ONT OCCUPE LE BATIMENT DU CONSEIL MUNICIPAL DE JDANOVKA

Un groupe de partisans de la fédéralisation d’Ukraine a pu pénétrer sans aucun obstacle dans le bâtiment du Conseil municipal de Jdanovka, une petite ville de la région de Donetsk, selon les médias locaux. 20 partisans de la fédéralisation se trouvent actuellement dans le bâtiment, où un drapeau de la république populaire de Donetsk a été hissé.

L’organisateur de la manifestation a annoncé que Jdanovka fait désormais partie de la République de Donetsk et les autorités locales ont pris la position de la de la population locale.

 UKRAINE/REGION DE DONETSK : L’INSURECTION S’ETEND A GORLOVKA

Des manifestants pro-russes se sont emparés lundi d’un commissariat dans une nouvelle ville de l’Est russophone de l’Ukraine, Gorlivka, dans la province de Donetsk, a constaté un photographe de l’AFP sur place. Plusieurs centaines de personnes ont pris d’assaut le siège de la police dans cette localité de quelque 250.000 habitants, jetant des pierres et mettant le feu à des bureaux, selon ce journaliste.

Les policiers, certains casqués et équipés de boucliers, ont tenté de résister avant de céder face à la détermination des manifestants.

 LES MANIFESTANTS DE GORLOVKA ONT FAIT IRRUPTION DANS LE BATIMENT DU MINISTERE DE L’INTERIEUR LOCAL

Les manifestants de Gorlovka (région de Donetsk), qui se sont rassemblés ce matin près du bâtiment du ministère de l’Intérieur local, pour exiger la destitution du chef actuel de la police dans cette petite ville, ont fait irruption dans le bâtiment.

Les manifestants ont arraché un drapeau ukrainien d’une maison et ont installé à la place le drapeau tricolore russe.

Les manifestations de masse des partisans de la fédéralisation se déroulent depuis le mois de mars à l’Est du pays. Les villes de Donetsk, Kharkov et Lougansk sont particulièrement touchées.

 PCN-SPO

Droni, etica e geoingegneria

lunedì, 14 aprile 2014
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Articolo di Nogeoingegneria in collaborazione con Antonio M. Calabrò
 
Antonio Maria Calabrò era atteso alla conferenza “PADRONI DI NULLA Terra, acqua, cieli: il controllo democratico nell’era delle tecnologie globali” in veste di tecnico, ma ha messo in chiaro:
 
Vorrei precisare subito che parlerò NON in qualità di Ingegnere a conoscenza delle cose, ma di semplice osservatore. Perché?….. Ma perché per parlare da tecnicodovrei essere dentroquesto campo. Se stessi in questo campo, non sarei qui, anche perché non potrei essere in quel campo. Amo troppo la Natura per stare in QUEL campo. Quindi una cosa esclude l’altra. (*)
 
Ha lavorato 18 anni al CIRA (Centro Italiano Ricerche Aerospaziali) sulle tecnologie per aeromobili di nuova generazione, dopo essersi laureato in Ingegneria Elettronica alla Federico II di Napoli. Negli anni novanta è passato al gruppo Smart Structures e poi a Tecnologie del volo. Oggi lavora come consulente aerospaziale. Con la sua presenza a Firenze ha voluto dare testimonianza della sua visione intorno a curiose anomalie nei cieli. Nel 2013 inizia l’approfondimento scrivendo report sulle osservazioni e diffondendole in canali di comunicazione privata. La figura dell’osservatore secondo lui non è da sottovalutare. Un ricercatore, e lui lo è di professione, fa “principalmente questo, osserva, prende nota, classifica, fa i grafici e tira delle conclusioni, evidenziando eventuali cause di comportamento, correlazioni fra sequenze di dati e stati fisici degli oggetti dell’esperimento… in confronto alla parte di ‘osservazione’, la parte di progettazione è una minima cosa, almeno in questo settore dove svolgevo il mio lavoro, cioè sensori per il monitoraggio strutturale” esplicita Calabrò. (*)
“Da un po’ più di un anno a questa parte ho cominciato a vedere…”
 
Così Calabrò introduce il suo resoconto. Aveva preso atto di come le scie degli aerei sembrassero tutt’altro che “di condensa” ma ha scoperto anche altro: “Si dice che la necessità aguzza l’ingegno. Volevo trovare una soluzione, capire. Da osservatore e da scienziato. Ci vogliono binocoli buoni, cannocchiali, motori per puntamento veloci, per inquadrare bene…..” (*). Ha visto aerei in operazioni di irrorazione lasciare dense scie che tradivano leggi fisiche note. Ma… “non bastavano le irrorazioni, il cielo a “gouche”, come acquerello, arrivarono anche i FILAMENTI !!”, dice Calabrò e rimanda ad un articolo pubblicato su Megachip con il titolo: Geoingegneria applicata, la ragnatela dei droni, firmato con pseudonimo, ora svelato.
 
Le osservazioni in cielo spingono Calabrò a fare un’affermazione che se confermata sarebbe assai clamorosa:
 
“Sono aerei più piccoli del normale, dimensionati opportunamente per far sembrare che stiano a quote più alte mentre in realtà sono all’altezza delle nuvole (2.000 – 4.500 mt.) (vedi figura “drone rivelato”). La scia larga ca. 5 mt. sembra ragionevole. Non ragionevole la dimensione apparente degli aerei di linea (ca. 40-50mt.). Altrimenti la scia dovrebbe essere larga 15 mt. ca. E non e’ possibile. Quindi si trova che la dimensione dei velivoli e’ come quella del Drone Piaggio…..”
 
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 Drone rivelato (foto di A. M. Calabrò)
 
 Come si vede, inoltre, sono vari i tipi di droni impiegati. Non c’è economia, non c’è crisi. Forse anche quelli con scie corte sono diversi da quelli con scie lunghe….
 
Si arguisce che siano degli UAV, dei droni, proprio per l’andirivieni incessante, la precisione della griglia che disegnano nel cielo, il ripercorrere la stessa identica rotta di qualche tempo prima. Si nota l’ombra della vecchia scia. Sarebbe impensabile per una qualsiasi squadra di piloti a bordo mantenere questo ritmo 24/24 ore. Forse inizialmente era così, si usavano sia normali aerei di linea con serbatoi radiocomandati in remoto, che aerei-cisterna, ma ora è l’alta tecnologia che lavora, senza più il pilota a bordo, ma nemmeno in remoto, i droni vengono sganciati come cagnolini, nessuna sindrome neuro-tossica può colpire i piloti, che prima morivano tutti a 55-60 anni….
 
Intuisco che il rilascio di sostanze avviene per una qualche reazione chimica in aria. Non sarebbe possibile infatti, per degli aerei piccolini stivarne grosse quantità, come gli aerei cisterna, tanker. Ad esempio, con una torcia al plasma (che arriva a 10 mila gradi C), che può bruciare direttamente una barra solida, ad es. di alluminio. In tal modo durerebbe MOLTISSIMO il materiale. Infatti mi è capitato di vedere a volte come una luce, sotto, nella zona del rilascio.
 
Tanto ho osservato, sembra come un sogno, un incubo da non credere, ma da considerarne l’esistenza.
 
Perché lo fanno? Chi paga? Perché l’aeronautica fa passare questa enorme e ripetitiva attività aerea senza intervenire? Peggio ancora sapendo che vivono delle persone nelle zone dove vengono rilasciate queste sostanze. Gli animali, le piante, gli ortaggi, le falde acquifere…. “ (*).
 
Riassume Calabrò:
  • ·sono droni militari;
  • ·sfruttano l’effetto della ridotta dimensione per apparire più in alto di quanto siano;
  • ·richiedono pochissimo spazio per atterrare/decollare……
Cita in sostegno della sua ipotesi il Generale Mini (Conferenza Firenze 2012):
 
“Non è detto che la volontà politica trovi tutta la catena decisionale consenziente (scienziati, militari) ma questo aspetto sarà sempre meno rilevante. Con la robotizzazione ed automatizzazione molte operazioni possono essere eseguite con il coinvolgimento di poche persone. Tramite l’utilizzo di droni sarebbe possibile irrorare tutte le pianure del Kansas (cui il generale fa un riferimento non casuale), senza neanche il coinvolgimento di piloti. Gli scopi appariranno sempre benefici, commenta ironicamente Mini, basterà fornire il giusto supporto teorico o ideologico finanziando le ricerche ‘giuste’. Non ci sono vincoli, non ci sono regole, se c’è la possibilità di farlo ‘qualcuno’ lo farà” .
 
Il futuro sotto il segno dei droni
 
Il mercato dei droni è in piena espansione. La Commissione europea informa che ci siano più di 400 progetti in 20 paesi europei per lo sviluppo di veicoli aerei senza equipaggio (UAV), piccoli come un AR.Drone di Parrot o grandi come un jet Airbus A320, vedi QUI.
 
L’introduzione massiccia in ambito commerciale ma anche ludico rende attraente e innocua l’immagine di questo strumento e aiuta a normalizzare una sua rapida diffusione favorendo il consenso da parte dei cittadini. L’applicazione nella quotidianità è strategia vincente, lo mostrano molti altri casi, basti pensare alla possibilità di far funzionare i droni con il proprio smart-phone.
 
I droni sono diventati un’industria. La Federal Aviation Administration dice che per il 2017 ci saranno 10.000 veicoli aerei senza equipaggio nei cieli e per il 2025 saranno 30.000! (ufficialmente !).
 
Sappiamo, non è un segreto, che i Droni sono una potenziale arma, oltre alla possibile funzione nella protezione civile: controllo di terremoti, uragani, sommosse, modificazione di condizioni meteorologiche (pioggia, nebbia, grandine…), monitoraggi in ampi settori, aria, acqua e terra, rilevamenti di fauna, flussi di migranti e molto altro, tutto ciò rende ovvia la presa d’atto che questi sviluppi e potenzialità dovrebbero essere accompagnati da grande senso etico. Sforzi e progressi purtroppo si concentrano su altri aspetti; l’Intelligence americana, in particolare la NSA, ha in programma eliminazioni mirate attraverso l’utilizzo di droni comandati in remoto, vari programmi tecnologici condividono alcuni scopi e collaborano attivamente. Uno dei primi è INTERCEPT.
 
I droni identificano i target grazie a tecniche di geo-localizzazione e ai meta-dati digitali e telefonici: “il target” diventa il dispositivo digitale (smartphone-GPS), non più la persona fisica.
 
 
In un’epoca dove la guerra e la pace si trovano volutamente confuse, “le tecnologie di comunicazione condividono l’ambiguità della guerra nel favorire la morte e l’utilizzo della forzapiuttosto che il progresso della società ” commenta Calabrò.
 
Nel 2009 sono stati addestrati più operatori di droni che piloti di aerei militari tradizionali. Si tratta del segnale di un punto di svolta nelle politiche dell’esercito americano.
 
Calabrò distingue 2 binari per la ricerca scientifica nell’ambito aerospaziale:
 
-quello di facciata, in questo si colloca la NASA, riconosciuta da molti come una agenzia di disinformazione;
 
-e quello reale, dove lo stato della tecnologia e i suoi avanzamenti vengono tenuti segreti e nascosti alla massa.
 
Calabrò, offre un viaggio difficile e davvero complesso, a tratti ironico, ma ben accolto dal pubblico.  Avvisa e chiede: “Questa conferenza non è uno show, uno che parla e gli altri ascoltano e poi chi si e’ visto si e’ visto, ognuno torna a casa e continua la sua vita. No, uno può riflettere, si organizza, si fanno strategie insieme ad altri che la pensano come noi… Una volta certi del fatto che la Geoingegneria non serve per guarire la Terra dal riscaldamento globale, anzi la fa diventare più calda, allora arriviamo alla fondamentale comprensione: i mali del Pianeta dipendono da noi, dalla Umanità’, quindi dobbiamo cambiare il nostro comportamento, anche interiore, cercando di estenderlo a tutti coloro che possiamo raggiungere (*).
 
E Calabrò formula delle prime richieste all’Aeronautica
 
1.Classificazione della geoingegneria come attività clandestina, anche pregressa, e come tale vietata su tutto il territorio Nazionale;
 
2.Chiusura di tutti gli spazi aerei Italiani a qualunque altitudine per le operazioni di carattere geoingegneristico;
 
3.Obbligare nei regolamenti ENAC ENAV l’impiego di un transponder, a scopo di tracciatura, non manomissibile e/o non disattivabile per tutti gli oggetti volanti al di sopra dei 2.000 mt. di quota, soprattutto agli UAV, aerei a guida autonoma senza pilota, così da poter seguire le rotte sul sito FLIGHTRADAR24.COMo similare, con identificazione in real-time del velivolo.
 
A tale scopo potrà essere utile lo sviluppo di soluzioni tecnologiche:
 
1.Creare sensori di attività geoingegneristiche, non solo chimiche, data la variabilità delle possibili sostanze irrorate, come materiali organici, batteri. Magari sensori acustici per individuare i passaggi “ripetuti” dei droni attraverso la loro firma acustica. In tal modo si può telefonare ad un numero verde per segnalare/avere informazioni;
 
2.Sistemi per proteggere i campi coltivati dai filamenti, magari con sistemi magnetici. Infatti, sembra che i fili vengano attratti da potenti magneti… Io sono un inventore, posso pensare queste cose, come me anche altri tecnici…
 
e di Strumenti Giuridici:
 
Creazione di un Organismo Giuridico TRANSNAZIONALE per il Ripristino della Legalità e creazione di una “Carta per la protezione dei cieli” (*).
 
RIFLESSIONI CONCLUSIVE
 
Per Calabrò  il futuro non è nei droni, che non si pongono problemi “etici”. Il futuro è nell’amore verso la Natura:
 
La nostra mente/pensiero può guidare una osservazione creatrice della realtà, ponendo il mondo naturale in primo piano, pienamente etico, respingendo ciò che va contro la Natura come “non etico”.
 
Per una dissoluzione pacifica delle operazioni della geoingegneria, non-etiche perché contro-Natura,individuiamo allora i vertici che comandano/decidono e con il dialogo responsabilizziamoli e facciamoli cooperare per la purezza dell’ambiente.
 
Calabrò ricorda Emilio Del_Giudicerecentemente scomparso, a proposito di una visione interiore/inconscia collettiva, un Universo inteso come un solo corpo, al suo interno il rapporto tra l’uomo e la natura, ciò implica, anche scientificamente, un’etica ed una politica non relative,  naturali e non individualistiche, ma comunitarie, perché così risultano profondamente iscritte nelle leggi dell’Universo, e non come vorrebbero le ideologie. Nessun uomo si può salvare da solo, né contro o senza gli altri uomini, né contro o senza il resto del mondo animato ed inanimato.In questa visione non c’è, se non per la scienza accademica, ancella dell’industria o autoreferenziale, quella separazione insuperabile tra l’inorganico ed il vivente, che è l’ultimo frutto avvelenato del liberalismo economico e del positivismo che gli fa da spalla. Nell’ideologia della tecno-scienza baconiana, ciò che viene venduto come progresso del potere dell’uomo sulla natura non è altro che il potere esercitato da pochi uomini sui molti attraverso lo strumento della natura.
 
Sentirsi parte integrante del sistema Natura/Osservatore richiede una continua attenzione e responsabilità, ma può proiettarci senza sforzo in un futuro di prosperità e benessere a lungo termine, per noi e la nostra discendenza (*).
 
(*) Il testo in corsivo cita parti dello scritto preparatorio di Antonio M. Calabrò, gentilmente messo a disposizione e revisionato dallo stesso nel contesto di questo articolo.
 
ANTONIO M. CALABRO’
 
Ha lavorato dal 1993 al 2011 presso il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali CIRA, settore Centro di ricerca a partecipazione governativa, come ricercatore e flight-test engineer. Ha al suo attivo oltre 120 pubblicazioni, fra riviste scientifiche, congressi e rapporti di lavoro, 3 brevetti depositati.
 
Attualmente è ricercatore indipendente, svolgendo consulenze per l’ottimizzazione dei processi in aziende ed enti di ricerca. E’ anche inventore, avendo al suo attivo dei brevetti industriali, sia per il centro dove ha lavorato che ora da indipendente.
 
Calabrò è stato involontario protagonista e vittima di una strage politico-mafiosa, la Strage del Rapido 904. E’ stato Presidente dell’Associazione Feriti e Familiari delle Vittime di una strage che venne definita dai magistrati che se ne sono occupati «uno degli episodi più inquietanti del recente passato del nostro paese».
 
Riferimenti per la relazione alla conferenza
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Youtube.com cercare il film “essi vivono” in italiano
 
messaggi scenografici subliminali
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

I nuovi Tir del cielo e del futuro

Aprile 2014
Dirigibile da trasporto robotico di Voliris
Voliris, impresa francese attiva da anni nel settore dirigibili con mezzi di piccole dimensioni, annuncia il lancio del progetto NATAC per un dirigibile da trasporto robotico. Il mezzo proposto dovrebbe essere in grado di portare un carico di oltre 27 tonn a una distanza di 500 km, operando da terreni semipreparati. La particolarità è l’assenza di equipaggio. Il dirigibile seguirebbe la rotta programmata e necessiterebbe di un equipaggio di terra di un solo addetto per decollo e atterraggio. Il progetto segue le sperimentazioni di “dronizzazione” di un piccolo dirigibile condotte nei mesi scorsi nell’ambito di un programma realizzato in partnership con la Direction Générale de l’Armement.
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=69864

L’assassino torna sempre sul luogo del delitto

e infatti la Goldman Sachs torna in Grecia….
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Il Governo greco è tornato sui mercati,ossia ha offerto in vendita i suoi BTP a 5 anni,e i mercati si sono buttati a comprare;si sono strappati di mano l’un l’altro i buoni di debito pubblico ellenico al 4.75% .Atene ne ha chiesti 3 miliardi,e tutti volevano dargliene 20:Un trionfo,ha scritto la BBC.I compratori sono Goldman Sachs e fondi speculativi vari(hedge funds).I media,su istruzioni di Berlino,dicono che questa è la prova che l’economia greca sta risalendo la china,che c’è una ripresina… Degno di nota l’elenco dei consulent» che il Governo greco ha dovuto assoldare(e pagare)per esitare sui mercati i suoi bond:Bank of America Merrill Lynch,Deutsche Bank, Goldman Sachs International,HSBC, JP Morgan e Morgan Stanley.Insomma,la vecchia banda che l’ha rovinata. Ineffabile il ritorno di Deutsche Bank.Ripresa?Guardatevi la tabella sull l’andamento del Pil greco.E ciò,con la disoccupazione al 27%(59% fra i giovani),e un debito pubblico che è ancora al 178.
 
 
Perché Goldman Sachs & Complici investano sul debito pubblico di un Paese in macerie e senza prospettive di rinascita,i giornali non lo dicono chiaro.Il motivo è quello evidente:cosa c’è in giro nel mondo che renda quasi il 5% a chi ha troppo denaro(stampato dalla FED)e non sa come investirlo?C’è un oceano di liquidità,ma nessuno la chiede,perché c’è la recessione mondiale,i consumi calano in tutt’Europa e nell’Est,i BRICS sono in declino e tirano i remi in barca,in Cina si aspetta l’esplosione di una o un’altra delle immense bolle create dalla crescita drogata da credito facile.Nessuno offre interessi grassi per indebitarsi e investire(o consumare). Goldman Sachs lo sa benissimo.Successe anche tanti anni fa,quando l’Argentina agganciò la sua moneta al dollaro per stabilizzarla,come le chiedevano i creditori,che volevano interessi in moneta forte,e si dissanguò, offrendo tassi d’interesse semplicemente insostenibili.Alla fine Buenos Aires rinunciò,si sganciò dal dollaro, svalutò la moneta,e cessò di pagare il debito,non solo gli interessi,ma anche il capitale.Pensate che Goldman Sachs e complici ci abbiano perso?Così raccontavano i loro media,specie il Wall Street Journal,strillando nei commenti di prima pagina;commossa dagli strilli degli investitori presuntamente rovinati,Anne Krueger(così si chiamava allora la capessa del Fondo Monetario Internazionale),minacciava l’Argentina di gravissime conseguenze se non riprendeva a pagare il debito.Però,in un articoletto a parte,di quelli tecnici,che leggono solo gli operatori,il WSJ si rincresceva:l’Argentina è stata una delle poche opzioni di investimento con buon rendimento nel 2002,confessava.Avevano fatto un sacco di soldi a Wall Street,prestando allo stato sudamericano all’8%.Del resto,sono pronti a spiegarvi alla Bocconi,gli investitori esigono interessi così alti per compensare il rischio-Paese.Ah sì…,giusto:i capitalisti rischiano,hanno gli spiriti animali,sono capitano coraggiosi…Difatti l’Argentina ha fatto default,e c’è chi è rimasto con i bond argentini in mano ormai carta straccia.Sì,è vero:ci sono rimaste vedove e vecchiette italiane,ingannate dalle banche italiote.Goldman Sachs e JP Morgan s’erano sbarazzate del rischio in tempo,sbolognandolo alle vecchiette,alle vedove e agli orfani.Come mai?Superiore sagacia finanziaria?Intelligenze strategiche eccezionali,là a Goldman Sachs?Macché.Come diranno altri articoli rivolti ai tecnici,il FMI aveva avuto il merito di far procedere il collasso al rallentatore,dando all’Argentina nuovi prestiti-ponte anche quando ormai era chiaro che era prossima al fallimento.Insomma:se l’Argentina avesse fatto default subito e d’improvviso,Goldman e Morgan ci avrebbero davvero lasciato le penne;ma Buenos Aires si lasciò convincere a prolungare la propria agonia accettando i celebri aiuti del Fondo Monetario:centinaia di milioni di dollari che nemmeno entravano in Argentina,andavano direttamente ai creditori, a Wall Street,e su cui il Paese debitore doveva pagare altri(ed alti)interessi.In compenso,lo Stato indebitato deve applicare le ricette di risanamento del FMI:austerità,taglio delle paghe,smantellamento delle spese sociali,tutto deve andare a pagare il debito.Il prolungamento dell’agonia di un Paese fu il rallentatore che consentì a Goldman e Morgan di sbolognare ad altri il debito.Alti rendimenti e non c’è rischio non vedete che è intervenuto il FMI? L’Argentina,sotto le sue cure,si sta risanando….È così che funziona la finanza globale.È da qui che trae i suoi profitti.È così che l’1% ha risucchiato tutta la ricchezza prodotta dal restante 99%,lasciando al 99% le ossa spolpate.Quello della Grecia è un caso di scuola:un Paese ridotto alla fame,con un terzo di cittadini senza lavoro, pagherà a Goldman Sachs & Co.interessi del 5% per cinque anni.Non ci sono in giro molte occasioni di “investimento” così succose,e se le sono accaparrate lorsignori.Il rischio?Niente paura,la BCE sorveglia,darà aiuti, prestiti-ponte,farà in modo che la Grecia paghi tutto.E altrimenti,ci sarà un bailout,e pagheranno i contribuenti europei.La BCE ha già un colossale “Fondo Salva-Stati” a cui noi italiani contribuiamo per 125 miliardi in 5 anni (tanto, nuotiamo nei miliardi in patria).Se fossero onesti,lo chiamerebbero “Fondo Salva-Goldman”.Del resto,c’è un ex dirigente Goldman alla BCE,quindi stanno sicuri.È il sistema per cui i poveri già alla fame sono messi alla catena per fare arricchire gli straricchi.Qui,con un effetto maligno in più:che queste iniezioni di liquidità duramente pagate,non servono ad alimentare investimenti nell’economia reale,né dunque ad innescare una qualunque ripresa in Grecia.Sono 3 miliardi che Atene prende per la spesa pubblica,sono buoni del Tesoro garantiti.Anche in questo senso la finanza globale non corre alcun rischio.Da quei 3 miliardi non nascerà un solo albergo nuovo nelle incantevoli isole,non un ristoratore,non un imprenditore ellenico ne trarrà beneficio per ampliare la sua attività e mettersi, poniamo,ad esportare.Lascerà il povero Paese più povero di prima.È un investimento assolutamente sterile e garantito dallo Stato e dalla BCE:i preferiti,come rischio,dalla speculazione mondiale.Dai capitani coraggiosi che hanno nel sangue il piacere del rischio…Titoli di Stato.Eccolo,il loro coraggio.Suimedia vi spiegano che Atene ha raggiunto l’avanzo primario,il suo deficit è mutato in attivo:esporta di più e importa di meno.In realtà,non esporta nulla.Soltanto importa di meno,e per forza:con 27% di disoccupati che non possono permettersi di spendere niente;con il Pil crollato del 26%(significa la paralisi dell’economia reale),le aziende greche non importano materie prime né merci di nessun genere.Non è difficile ottenere questo bel risultato di tagliare il deficit commerciale.Ciò però significa che se appena ci fosse davvero una vera ripresina,con un assorbimento anche minimo di quella immane disoccupazione,il deficitgreco risalirebbe alle stelle.E questa è un’altra caratteristica del capitalismo terminale:è capace di leggere gli indicatori negativi,anzi,tragici come segnalipositivi(ciò fa salire le quotazioni nelle Borse).È come se il medico dicesse:Il paziente è morto.Ottimo,è la migliore prevenzione dal cancro.E da ogni altra malattia,se è per questo.La Grecia è stata sacrificata alla causa dell’euro come i 300 spartani alle Termopili,scrive Evans Pritchard,ed elenca:Le politiche imposte ai greci violavano le stesse regole del FMI e non avevano senso:servivano solo a comprare tempo all’eurozona per scongiurare il contagio di un default immediato.I costi stimati dell’austerity imposta erano totalmente sbagliati:l’effetto demoltiplicatore non era 0,5% come dissero le autorità UE,ma 2,0:errore compiuto, vi piacerà saperlo,dal competentissimo tecnico Pier Carlo Padoan,adesso Ministro delle Finanzeitaliano.Hanno continuamente incolpato il Governo greco di non fare abbastanza rapidamente le privatizzazioni,quando gli era impossibile vendere qualunque attivo,dato il collasso del mercato mobiliare e immobiliare,mentre Olanda, Germania,Austria e Finlandia dicevano ad alta voce che bisognava espellere la Grecia dall’euro.Hanno continuato ad accusare i greci di non centrare i targets dideficit,quando la causa prima era il taglio del bilancio pubblico imposto dell’Europa,tagli da terra bruciata,pro-ciclici,ferocissimi che hanno causato il collasso del gettito fiscale. La Grecia sarebbe uscita meglio e senza devastare una generazione,se avesse abbandonato l’euro immediatamente,conclude Evans-Pritchard.Il Paese non è in ripresa,e non lo sarà:col debito al 178% del Pil,e impossibilitato a svalutare o inflazionare,bloccato dall’austerità ad un qualunque rilancio,è votato al default di nuovo,dopo altri anni di trattamento criminale dei suoi cittadini,qualcosa che ha già varcato i limiti del crimine contro l’umanità.Gli hedge funds che hanno comprato il debito,credono che saranno abbastanza agili da prevedere l’arrivo della bufera in tempo per scaricare i loro bond greci a qualche fondo-pensione addormentato, tipo il mio e il vostro,scrive l’inglese veritiero.E anche voi,non credete che si tratti dei greci.De te fabula narratur, italiota.

KIEV MENT DIT L’AFP !

LUCMICHEL.NET / avec AFP/

L’AFP CONFIRME QUE KIEV BLUFFE ET MENT SUR SLAVYANSK …

Les autorités ukrainiennes ont lancé soi-disant «une opération antiterroriste (…) à Slaviansk», où un groupe armé pro-russe s’est emparé des locaux de la police et des services de sécurité (SBU). Cette opération aurait fait «des morts et des blessés des deux côtés», a annoncé le « ministre de l’Intérieur » putschiste, Arsen Avakov. «De notre côté, un officier du SBU (services de sécurité, a été tué)», écrit Arsen Avakov sur sa page Facebook, évoquant également cinq blessés chez les loyalistes. «Chez les séparatistes, un nombre non déterminé» de victimes, poursuit le ministre. Parmi les blessés côté loyaliste figure «le chef du centre antiterroriste du SBU». Le ministre affirme aussi que «les séparatistes se cachent derrière les populations civiles utilisées comme boucliers humains» et que «les forces du SBU se regroupent».

MAIS l’AFP répond poliment que Kiev ment !

« Des photographes de l’AFP présents à Slaviansk dimanche matin n’ont pas entendu de bruits de combats particuliers et ont pu constater que de nombreux civils pro-russes s’étaient volontairement rassemblés autour du commissariat tenu par les insurgés pour défendre les lieux.»

L’explication tient peut être ailleurs. Des émeutes sociales ont éclaté à LVOV au coeur même du centre de l’ultra-nationalisme ukrainien. La dramatisation des événements de l’est n’est peut-être qu’une diversion à l’effondrement annoncé de la junte à l’ouest ? Où monte aussi en puissance le parti-milice néonazi Praviy Sektor …

LM

I 21 paesi fantasma più suggestivi d’Italia (foto)

http://www.meltybuzz.it/foto-paesi-fantasma-piu-suggestivi-d-italia-a118278.html

Su meltybuzz.it, una raccolta di foto e video dai 30 paesi fantasma e abbandonati più suggestivi d’Italia. Perché la bellezza, a volte, si trova dove meno ce l’aspettiamo.

Le Fabbriche di Careggine, abbandonate nel 1953

Curon Venosta, nella provincia di Bolzano, abbandonato nel 1950 per essere sommerso dal Lago artificiale di Resia, e ricostruito poco distante. Fuori dall’acqua, resta soltanto il campanile.
Curon Venosta

Curon Venosta, Bolzano, abbandonato dagli anni sessanta

Le Fabbriche di Careggine, nella provincia di Lucca, frazione di Vagli Sotto, sommerso dalla costruzione di una diga sul torrente Edron nel 1953, e riaffiorato periodicamente durante i lavori di manutenzione della diga stessa.

fabbriche di careggine

Le Fabbriche di Careggine, abbandonate nel 1953

La Cala D’Oliva, sull’isola dell’Asinara, nel comune di Porto Torres (Sardegna). Nel vecchio carcere, i cassintegrati di Vinylis vi hanno ambientato l’Isola dei cassintegrati.

cala d'oliva

Cala d’Oliva, sull’Isola dell’Asinara

Osini Vecchio, in provincia di Ogliastra (Sardegna), abbandonato nel 1951 in seguito a un’alluvione, con le caratteristiche Nuraghe Serbissi.

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Osini Vecchio, abbandonato nel 1951

Inogurtosu, frazione di Arbus in Sardegna, vicino a una delle più importanti miniere di piombo, zinco e argento della Sardegna. Abbandonato dopo il 1968, con la chiusura della miniera.

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Ingurtosu, abbandonata nel 1968 dopo la chiusura della locale miniera

Reneuzzi, frazione di Carrega Ligure (Piemonte) paesino posto alle pendici del Monte Antola, raggiungibile da un’antica e quasi scomparsa mulattiera, abbandonato dal 1961.

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Reneuzzi, di Carrega Ligure, abbandonato dal 1961

Consonno, frazione di Olginate (Lecco), soppresso come comune dal regime fascista nel 1928, demolito nel 1962, per far posto a un centro commerciale (con il caratteristico minareto). Un piano di rilancio, previsto dall’industriale Mario Bagno, fallito miseramente in seguito ad alcune frane che tagliarono le comunicazioni con Olginate.

consonno citta balocchi

Consonno, la città dei balocchi

Rocchettine in Sabina, del comune di Torri in Sabina (Lazio), due castelli posti uno di fronte all’altro, abbandonati nel XVII secolo.

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Rocchettine in Sabina, abbandonato nel XVII secolo

Il Giardino di Ninfa, l’ultimo resto della cittadina medioevale di Ninfa, nel comune di Cisterna di Latina (Lazio). Il giardino è classificato come monumento naturale della Repubblica.

giardino di ninfa

Il Giardino di Ninfa

Civita di Bagnoregio, frazione di Bagnoregio (Lazio), città di origine etrusca iscritta nei Borghi più belli d’Italia, raggiungibile solo attraverso un ponte, costruita su una collina sottoposta a un’inarrestabile erosione. Per questo viene anche chiamata “La città che muore”

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Civita di Bagnoregio, la città che muore

Monterano, nel comune di Canale Monterano (Lazio), set di numerosi film, abbandonato dopo il 1799 per un saccheggio delle truppe francesi. L’edificio più suggestivo è la chiesa di San Bonaventura, con la celebre fontana ottagonale.

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Monterano, abbandonato nel 1799

Palcoda, in provincia di Pordenone, paese delle prealpi Carniche, abbandonato nel 1923 dopo lo spopolamento della montagna friulana, divenne rifugio di partigiani durante la 2° Guerra Mondiale. Nel 2011, è stata restaurata la chiesa.

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Palcoda, Pordenone, abbandonato dal 1923

San Pietro Infine, a Caserta, evacuato durante la seconda guerra mondiale, distrutto da quindici giorni di bombardamenti ininterrotti nel 1944. Mario Monicelli vi ambientò alcune scene de La Grande Guerra nel 1959.

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San Pietro Infine, abbandonato dopo la 2° guerra mondiale

Romagnano al Monte, abbandonato dopo il terremoto del 1980, e ricostruito a due chilometri di distanza. Sorge su un vertiginoso picco collinare,a 650 metri s.l.,., nella provincia di Salerno.

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Romagnano al Monte, abbandonato dal 1980

San Severino, frazione di Centola, abbandonato a partire dalla costruzione, nel 1888, della linea ferroviaria locale. Paese fantasma dal 1977, se si eccettuano i turisti, in arrivo da Palinuro.

san severino centola

San Severino di Centola, abbandonato dal 1977

Cirella Vecchia, arroccata su un promontorio, abbandonata nel 1806 per il bombardamento della flotta francese durante l’insurrezione calabrese. A poca distanza da Cirella, frazione del comune di Diamante (Cosenza).

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Cirella Vecchia, abbandonata nel 1806

Roghudi, Reggio Calabria, abbandonato nel 1973 dopo una fortissima alluvione. La popolazione è stata trasferita a Roghudi Nuovo, a oltre 40 chilometri di distanza.

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Roghudi, abbandonato nel 1973

Pentadattilo, frazione del comune di Melito Porto Salvo, Reggio Calabria. Arroccato sulla rupe del Monte Calvario, che ricorda le cinque dita di una mano.

Pentadattilo

Pentadattilo, con il monte a forma di mano ciclopica

Valle Piola, abbandonato dal 1977, in provincia di Teramo, nel Monti della Laga. Particolare, di questo paese, il Gafio, un balcone in legno di origine lombarda. L’intero borgo è stato messo in vendita su EBay al prezzo di 500 mila euro.

Gessopalena Vecchia, in provincia di Chieti. Il Borgo di Gessopalena fu abbandonato nel 1959, dopo che nella Seconda Guerra Mondiale la città aveva subito una delle pi spietate repressioni naziste.

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Borgo di Gessopalena, abbandonato dal 1959

Craco, in provincia di Matera, set cinematografico per film quali Basilcata coast to coast e Cristo si è fermato a Eboli. Nel 1963, la popolazione fu trasferita a Craco Peschiera, in seguito a una frana di vaste proporzioni.

craco

Craco, Matera, abbandonato dal 1963

L’unità segreta che provoca gli incidenti in piazza

Marco Gregoretti
Pubblicato il 13 aprile 2014 da  in ComplottiStorie
L’unità segreta che provoca gli incidenti in piazza

Scontri a Roma il 12 aprile 2014

Genova: chi è il black bloc?

Black bloc a Genova  luglio 2001

Un gruppo segreto che agisce dietro le linee dei cortei. Uomini che si mettono nelle ultime file dei manifestanti e tirano pietre, biglie di ferro con la fionda, molotov (ma anche altro) verso la polizia. I poliziotti in divisa, in tenuta antisommossa, non sanno che quei “giovani“ antagonisti sono loro colleghi. Oggi si mettono la kefia o la sciarpa per coprirsi la faccia, ieri usavano il mefisto. Oggi si vestono di nero, ieri si mascheravano con l’eskimo. Sono loro che hanno ucciso Giorgiama Masi, sono loro che hanno provocato gli incidenti durante il G8 a Genova, nel luglio 2001, sono loro che ieri a Roma hanno dato il via alla guerriglia. Questo non significa che non esistano le reti internazionali di gruppi violenti organizzati, di “autonomi“ o no global, significa piuttosto che serve qualcuno che inneschi la miccia, per poi spegnere l’incendio con la forza. Non sempre entrano in azione. Soltanto quando il Ministero degli Interni ritiene che vi siano le congiunture che lo richiedano. Non hanno alcuna connotazione politica: possono apparire di estrema destra o di estrema sinistra. Loro sono addestrati all’intossicazione della piazza, alla guerriglia urbana e accettano di far parte di questa unità molto particolare perché sono convinti di rendere un servizio di difesa alla democrazia. In linea di massima sono persone molto preparate e in buona fede e non c’entrano nulla con le vicende come quelle genovesi della scuola Diaz o della caserma di Bolzaneto. La strategia della tensione, per quel che riguarda le manifestazioni di piazza, è stata possibile anche grazie all’esistenza di questo gruppo di agenti che si infiltrava. Da quanto sono riuscito a ricostruire l’ispiratore di questa metodologia fu Francesco Cossiga: quando fu uccisa Giorgiana Masi, 18 anni, era lui il ministro degli interni. E qualcuno diede l’ordine di sparare quel colpo di pistola durante la manifestazione del Partito radicale a favore dell’aborto. Questi uomini ombra usati per i lavori sporchi in ottemperanza alla “ragion di Stato“, non comparivano e nhon compaiono in nessun elenco ufficiale, in un nessuna delle “burocrazie ministeriali“, anche se hanno le dotazioi d’ordinanza. Spesso venivano e vengono mandati anche all’estero a supportare le missioni di pace. Nessuno sapeva e sa della looro presenza nel teatro di operazione, pero’ c’erano, aizzavano, sparavano, colpivano e sparivano. Il punto è questo: hanno capito. E non è escluso che il prossimo ordine lo eseguiranno nei confronti di chi gli lo ha dato
Marco Gregoretti

Giorgiana Masi

Francesco Cossiga