I due giovani erano stati sorpresi ad agosto con il bagagliaio pieno di materiale destinato, secondo l’accusa, a un assalto al cantiere di Chiomonte. I pm avevano chiesto sei anni
“Non ci interessa – ha detto il pm Rinaudo nella sua requisitoria – l’aspetto ideologico della lotta al Tav, ci interessa la gravità del fatto”. A questo proposito il gip che la scorsa estate aveva convalidato il fermo dei due imputati aveva rimarcato un preoccupante “salto di qualità criminale”.
La difesa ha invece sottolineato il valore morale dell’impegno dei due imputati. “Si tratta di due ragazzi che lottano per cause morali e sociali rilevanti, e per questo, oltre alle attenuanti generiche, meritano l’attenuante specifica” ha sostenuto l’avvocato Claudio Novaro durante l’arringa conclusiva.
Il ministro Lupi: “Inaccettabile l’assedio dei criminali”
Il legale degli agenti: “La Val Susa luna park dei delinquenti”
“La Tav è una truffa – ha aggiunto Novaro – perché la linea ferroviaria esistente non è affatto satura e l’Europa non ci chiede di farla. La vuole una cupola di potenti. Forgione e Rossi sono due giovani incensurati che lottano per alcuni valori sanciti dalla nostra Costituzione come la tutela dell’ambiente, del paesaggio e il buon andamento della pubblica amministrazione”. Lo stesso difensore ha cercato di ridimensionare il senso dei materiali esplosivi sequestrati ai due suoi assistiti: si sarebbe trattato di fuochi d’artificio e razzi da sparare in aria “per infastidire e illuminare”, ma non per colpire delle persone.