Un’arma misteriosa terrorizza gli ammiragli statunitensi

LUGLIO 15, 2013

 Da qualche parte là fuori, qualcuno ha costruito qualcosa per cui l’US Navy è andata assolutamente fuori di testa

Robert Beckhusen War is Boring, 12 luglio 2013

YJ62Gli Stati Uniti hanno la più grande e cattiva marina del mondo. Ma una nuova e pericolosa arma misteriosa spaventa gli ammiragli statunitensi. Ciò secondo la recente approvazione di una spesa  massima di 65 milioni di dollari in tre anni tra il Naval Research Laboratory e l’azienda della difesa ITT Exelis. I fondi, secondo un documento dell’US Navy, sono destinati a 24 sistemi di guerra elettronica da imbarcare sulle navi militari degli USA che navigano nei pressi delle acque cinesi. Il motivo? Ciò è “necessario per contrastare un pericolo immediato alle operazioni della flotta navale”, ha dichiarato l’US Navy. Il comando operazioni vuole che le nuove difese siano attive dal marzo 2014. L’allerta urgente, apparso per primo su Military & Aerospace Electronics, è un avvertimento insolitamente forte per la flotta più potente del pianeta. Ufficiali dell’US Navy hanno detto alla rivista del pericolo posto da una “minaccia scoperta di recente” che ha spinto il comandante dell‘US Pacific Fleet, Ammiraglio Cecil Haney, ad accelerare il programma. L’US Navy non parla di ciò che la minaccia, quale Paese l’abbia sviluppata o quando sia stata scoperta dagli statunitensi. Richieste di commenti all’US Navy non hanno avuto risposta. Ma è possibile fare supposizioni. Come osserva la rivista di settore, “i sistemi di guerra elettronici imbarcati in genere sono progettati per rilevare e ingannare i radar delle minacce nemiche. In particolare, l’elettronica dei radar delle navi lanciamissili“. Ed è ragionevolmente sicuro supporre se si tratti di un nuovo missile, cinese.

Come affondare una nave statunitense

Per essere chiari, nessuno al di fuori dell’US Navy sa di certo cosa abbia così sorpreso il comando operazioni. Fino a quando l’US Navy non rivela esattamente ciò che la minaccia, si potrà solo indovinare. Oltre alla Cina, gli altri giocatori in questo scenario sono, naturalmente, la Russia, l’Iran e la Corea democratica. “Numerose possibilità che esploda assai rapidamente, si potrebbe costruire partendo da una tecnologia di matrice russa, cinese, iraniana e nordcoreana, e poi guardare i progetti originali ottimizzandoli e migliorandoli, o avere dei progetti del tutto nuovi“, dice a War is Boring Carlo Kopp, analista del think tank Air Power Australia. “Uno o tutti questi potrebbero costringere a un rapido aggiornamento.” “Non ci sono state altre rivelazioni su nuovi missili russi o cinesi, ma se  per esempio sono aggiornati e migliorati con nuova tecnologia dei missili già esistenti, ciò potrebbe non apparire sui media per settimane, mesi o anni“, dice Kopp. “Un cambiamento di questo tipo potrebbe costringere a un rapido dispiegamento di un nuovi jammer“, continua. “Questo è accaduto spesso durante la guerra fredda, quando scoprimmo quei sistemi che i sovietici ci nascondevano. Così c’era una folle corsa per recuperare.“

La velocità del nuovo programma di guerra elettronica e il suo dichiarato pretesto, potrebbero essere letti come segnali di allarme che l’US Navy resta indietro rispetto alle marine sue rivali. La Cina, per esempio, ha investito molto in ogni tipo di ordigni progettati per affondare le navi da guerra statunitensi nell’oceano. L’US Navy è sempre più sulla difensiva, le proprie armi non sono in grado di impedire ad aerei, navi e sottomarini di Pechino di avvicinarsi abbastanza per sparare missili contro le navi statunitensi. Un missile cinese lanciato verso una nave statunitense potrebbe volare a pelo d’acqua con un profilo basso, puntando sul suo obiettivo usando sensori multi-modali, come gli infrarossi e il radar. Ciò significa che il missile è molto difficile da individuare e fermare. Usando un jammer, l’AN/SLQ-32 è il modello principale dell’US Navy, una nave da guerra potrebbe  disturbare elettronicamente un missile in volo abbastanza per interromperne la fase di guida terminale, quando il missile è a solo pochi secondi di distanza dal bersaglio. Ma qualcosa è andato terribilmente storto se un missile nemico arriva così vicino. E’ per questo che l’US Navy tradizionalmente pone maggiore accento sulla distruzione del vettore di lancio. E’ meglio, secondo logica, rilevare e distruggere aerei, sottomarini o navi di superficie nemici prima che abbiano mai la possibilità di lanciare un missile. Una grande nave rumorosa è più facile da rilevare, ed e molto più facile da distruggere, di un missile che si può vedere solo per pochi secondi, se non lo si vede del tutto. Ma se gli Stati Uniti non possono nemmeno fare questo?

Ecco che arrivano i missili cinesi

La causa: nella corsa missilistica in corso nel Pacifico, solo la Cina potrebbe essere vincente. La più muscolosa di queste nuove armi cinesi è il missile balistico antinave DF-21D, che ha una gittata di oltre 3000 km. Se in una qualche futura guerra uno di questi missili venisse lanciato contro una nave da guerra degli Stati Uniti, non potrebbe esserci alcuna difesa contro di esso. La Cina sviluppa anche una versione navalizzata del missile da crociera aria-superficie DH-10, che può percorrere quasi 2.500 chilometri e colpire bersagli terrestri quali le basi statunitensi di Guam e Okinawa. Gran parte dell’arsenale di missili da crociera antinave della Cina è obsoleto, pieno di vecchi missili da crociera importati come Styx, Silkworm e Saccade. Il più potente missile antinave di Pechino è di fabbricazione straniera, il russo SS-N-22 Sunburn, un terrificante distruttore da Mach-3. Pechino ha anche un nuovo missile a corto raggio di produzione locale chiamato C-701 o YJ-62, più o meno equivalente al pilastro missilistico degli Stati Uniti, l’Harpoon. C’è una versione per navi di superficie del YJ-62, con un raggio operativo di circa 400 km, maggiore rispetto a quello dell’Harpoon standard, che è di 120 km. A parità di condizioni, in un testa a testa, un cacciatorpediniere cinese potrebbe sparare il primo colpo contro una nave degli Stati Uniti. E in Cina è in corso anche una grande spinta per costruire missili antinave nuovi e migliori. Pechino avrebbe incrementato l’impiego di speciali navi per test dotate di nuovi sensori che potrebbero essere comunicazioni satellitari o sistemi di controllo del tiro, o qualcosa di completamente diverso.

Tutta questa attività sull’altro lato del Pacifico ha messo gli USA in allarme. “Non siamo troppo sorpresi se l’US Navy si affretta in nuovi rischieramenti, essendo [gli statunitensi] cronicamente arretrati negli aggiornamenti del parco dei sistema EW di tutte e tre le armi, a causa dei finanziamenti deviati nella guerra globale al terrorismo, o qualunque scusa si adotti in questi giorni“, dice Kopp. L’US Navy ha da tempo intuito che sta passando dall’approccio offensivo a quello difensivo. Nel 2011, l’US Navy e la Defense Advanced Research Projects Agency, l’agenzia di ricerca aerospaziale del Pentagono, hanno consegnato 218 milioni dollari alla Lockheed-Martin per sviluppare un nuovo missile antinave a lungo raggio, o LRASM. La gittata precisa è sconosciuta e il missile non entrerà in servizio per altri due anni, al più presto. Certo, questo potrebbe non essere sufficiente per affrontare qualsiasi altra cosa rappresenti una minaccia alle navi statunitensi.

 

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

Un’arma misteriosa terrorizza gli ammiragli statunitensiultima modifica: 2013-07-18T08:48:00+02:00da davi-luciano
Reposta per primo quest’articolo