Tav: giustizia a senso unico?

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/22/tav-giustizia-a-senso-unico/662696/

di  | 22 luglio 2013

Chiomonte, Marcia NoTav al cantiere TAVNon mi esprimo sulle violenze al cantiere della notte tra venerdì e sabato scorsi. È un sacco che non partecipo più ai cortei e alle cosiddette ‘visite’ al cantiere. Ma non perché non le condivida. Tutt’altro. Ma solo perché questa situazione mi reca da un lato un’enorme tristezza (non tollero vedere luoghi un tempo integri profanati) ed una enorme incazzatura, se penso – e non posso non pensarci – allo spreco di danaro pubblicoperpetrato da una classe politica che – per citare Virzì – in Ovosodo, “non mi va né su né giù”.

Non entro nel merito delle violenze, mi limito a constatare che la gente qui è sempre più esasperata, ma non solo quelli che alle manifestazioni ci vanno. Anche la maggioranza “silenziosa”.

Ed è esasperata anche perché vede che tutto è come se fosse programmato non solo contro il buonsenso (che l’opera sia inutile lo sanno ormai tutti, anche quelli del pidimenoelle che l’hanno sempre sostenuta), ma anche contro la giustizia, quella giustizia che dovrebbe essere: “uguale per tutti”.

Qui a Torino questa giustizia sembra che oramai funzioni a senso unico. E non solo contro quelli che lanciarono i sassi, che ci sta, ma addirittura contro poveri cristi che con le cosiddette “frange violente” dei No Tav non hanno proprio nulla a che spartire. Due esempi recentissimi fra tutti che la dicono lunga.

Per un esposto presentato in cui si affermava che una paleofrana che minacciava il cantiere non fossero state prese adeguate misure (come del resto previsto dal CIPE), il Presidente di Pro Natura Piemonte e quello di Legambiente Piemonte si sono visti recapitare un avviso di garanzia per procurato allarme. E così pure si vede indagato il tecnico comunale di Chiomonte per avere emesso un’ordinanza in cui si ordinava a LTF di rimuovere delle reti per le quali il Comune non aveva concesso l’autorizzazione. Ordinanza trasmessa anche alla Procura della Repubblica. Risultato: ora egli è indagato per false informazioni al P.M.

Per esperienza, vi posso con tutta tranquillità dire che nella mia breve carriera di libero professionista di esposti e querele ne ho depositati a bizzeffe qui a Torino. Di essi ad oggi non so nulla. Anche per questioni attinenti la lotta No Tav ed anche per fatti in cui era facile individuare il responsabile. Nulla. Dico “nulla”. Sono iniziate le indagini preliminari? Sono state richieste proroghe? In compenso, basta che ci sia una benché minima ipotesi di reato contro la linea ferroviaria che la solerzia da parte della magistratura inquirente è massima.

Addirittura i PM del pool l’altra sera erano presenti sul cantiere.

La lotta contro la linea inutile ci sarebbe comunque, ma almeno si vedesse che vengono perseguiti i poliziotti violenti, almeno non si indagasse chi presenta un esposto o emette un’ordinanza, o si andasse a fondo su come vengono assegnati gli appalti. Forse, dico “forse” almeno la gente crederebbe un po’ di più nella “giustizia uguale per tutti” e sarebbe un po’ meno incazzata.

Personalmente, “I have a dream”. Sogno addirittura che ci sarà un tempo in cui ci sarà un pool di magistrati che indagherà addirittura sui veri perché della Torino – Lione, ed una Corte dei Conti iper efficiente che farà, se del caso, pagare a chi di dovere i danni arrecati al popolo italiano. Mi sorge un dubbio: verrò indagato anche per questo post?

TAV – Sequestro referti medici per identificare gli attivisti

“Un aiuto alle indagini per identificare chi c’era nella notte è arrivato dai referti medici presentati da 63 attivisti feriti negli scontri. La Digos sta per acquisire le schede sanitarie e presto tutti i No Tav feriti saranno interrogati. Verranno confrontate le immagini della scientifica con le foto di ogni ferito raccolte proprio dal movimento No Tav. L’attivista pisana, Marta C., denunciata a piede libero, ha denunciato a sua volta di essere stata picchiata, insultata e molestata sessualmente dagli agenti. Alla procura non risulta nessuna denuncia, mentre i legali dei sindacati di polizia (UGL, SIAP e SAP) preannunciano una denuncia per calunnia nei confronti dell’attivista. Il video di una sua intervista è stato acquisito dai legali.”
Fonte: LA STAMPA 22 luglio 2013
Foto: #NOTAV sequestro referti medici per identificare gli attivisti.
"Un aiuto alle indagini per identificare chi c'era nella notte è arrivato dai referti medici presentati da 63 attivisti feriti negli scontri. La Digos sta per acquisire le schede sanitarie e presto tutti i No Tav feriti saranno interrogati. Verranno confrontate le immagini della scientifica con le foto di ogni ferito raccolte proprio dal movimento No Tav. L'attivista pisana, Marta C., denunciata a piede libero, ha denunciato a sua volta di essere stata picchiata, insultata e molestata sessualmente dagli agenti. Alla procura non risulta nessuna denuncia, mentre i legali dei sindacati di polizia (UGL, SIAP e SAP) preannunciano una denuncia per calunnia nei confronti dell'attivista. Il video di una sua intervista è stato acquisito dai legali."
Fonte: LA STAMPA 22 luglio 2013

Il “dissidente” Kazako è un criminale

“IL GIORNALE” DEL BANANA: ‘’IL DISSIDENTE KAZAKO RIFUGIATO IN GRAN BRETAGNA È UN CRIMINALE”
Altro che dissidente che lotta per la giustizia, il marito della Shalabayeva – Ricercato dall’Interpol in 170 Paesi per truffa, voleva prendere il potere in Kazakistan con il denaro – Ha chiesto asilo politico a Londra e poi è fuggito, accusato di appropriazione indebita di 5 mld $…

La consegna dell’Italia al regime del Kazakistan di Alma Shalabayeva e sua figlia Alua, adesso ritrattata, è stata «miserabile», come ha detto il ministro degli Esteri Emma Bonino.

Altrettanto miserabile è la grancassa dei giornaloni nostrani, che continuano a dipingere, Mukhtar Ablyazov, marito e padre delle due deportate, vero obiettivo mancato del blitz alle porte di Roma, come un dissidente senza macchia e paura, una specie di Robin Hood del Kazakistan, un combattente della libertà contro il despota di turno.

Peccato che Ablyazov sia un «dissidente» un po’ furbetto, ex ministro e delfino del regime kazako, con mandati di cattura internazionali, pure per truffa e reati finanziari, che lo rincorrono in tutta Europa. «È ricercato dall’Interpol in oltre 170 Paesi con ordini di arresto della Russia, dell’Ucraina e del Kazakistan» rivela una fonte del Viminale. Non solo: è fuggito da Londra, dove aveva ottenuto asilo politico, per una condanna a 22 mesi di carcere e il congelamento delle sue lussuose proprietà a causa dell’appropriazione indebita di 5 miliardi di dollari.

Ablyazov è un oligarca costretto all’esilio, che sogna di prendere il potere in Kazakistan, non certo un dissidente che lotta in nome della democrazia. Radio Free Europe, sempre critica con il regime kazako, lo ricorda come un oligarca dei selvaggi anni Novanta del dopo Urss. Non a caso nel 1998 viene nominato ministro dell’Energia, l’industria e il commercio proprio dal suo acerrimo nemico attuale, Nursultan Nazarbayev.

Il padre-padrone del Kazakistan lo considerava assieme ad altre giovani leve del potere, il futuro del Paese, uno dei delfini. Nel 2001 i giovani leoni «tradiscono» il padrino e fondano il primo raggruppamento di opposizione. Un anno dopo Ablyazov finisce in galera con una condanna a sei anni, ma in pochi mesi viene rilasciato. A differenza di altri rimasti dietro le sbarre accetta l’accordo con Nazarbayev di tornare a fare business lasciando perdere la politica.

Il «dissidente» conquista la Bta Bank e comincia a far la spola con Mosca. Oltre a vivere nel lusso finanzia a piene mani qualsiasi tentativo di insidiare il regime kazako con milioni di dollari. Nel 2009 perde il controllo della banca e ripara a Londra con un gruzzolo non indifferente. Il «maggiore oppositore» del Kazakistan compra nella capitale inglese una casa con nove stanze da letto, spa, parco, laghetto, campo di polo nell’area chiamata dei «miliardari». Ablyazov ha collegamenti con altri discutibili oligarchi diventati oppositori per necessità, come i russi Mikhail Khodorkovsky e Boris Berezovsky.

La Bta gli fa causa e lui parla subito di rappresaglia politica del governo kazako. Davanti all’alta corte di Londra deve rispondere di appropriazione indebita per 5 miliardi di dollari. Il «dissidente» furbetto riesce a ottenere nel 2011 l’asilo politico dall’Inghilterra, che in passato l’ha concesso anche a personaggi che poi si sono rivelati terroristi islamici. Lo scorso anno la giustizia inglese ordina ad Ablyazov di restituire 1,63 miliardi di dollari più gli interessi e gli confisca il passaporto. Sulla sua testa pende anche un mandato di cattura internazionale della Russia per truffa e altri reati finanziari.

Secondo i giudici inglesi Ablyazov ha dimostrato «una sprezzante indifferenza» nei confronti della corte. Per aver mentito si becca 22 mesi di carcere, ma fugge imbarcandosi su un treno diretto a Parigi. Il quotidiano londinese Independent titola il 6 novembre 2012 riferendosi al «dissidente»: «Cinico e subdolo boss bancario kazako» rischia il congelamento dei suoi beni per 3 miliardi di sterline. Lo scorso maggio è iniziata la procedura di vendita all’asta di alcune proprietà londinesi di Ablyazov. Altri beni dell’oligarca sarebbero al sicuro nelle Isole Vergini britanniche.

«L’obiettivo del blitz a Roma era lui – conferma al Giornale una fonte del Viminale – Sul suo conto c’erano sia dei mandati di cattura internazionali, che degli alert in cui veniva indicato come armato e pericoloso». L’ambasciata kazaka a Roma ha sicuramente approfittato della situazione facendosi consegnare moglie e figlia, che verranno utilizzate come «ostaggi».

Con questa storiaccia Ablyazov, che dopo la fuga da Londra era stato segnalato in Svizzera o nei paesi dell’Europa orientale, si accrediterà ancor più come oppositore stile Robin Hood. Il suo lato oscuro, però, viene debitamente omesso mentre invia messaggi via Facebook al governo italiano.

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/il-giornale-del-banana-il-dissidente-kazako-rifugiato-in-gran-bretagna-un-criminale-59476.htm

La Gran Bretagna e Ablyazov

Bisognerebbe chiedere alla Grande Bretagna il perchè concede lo status di rifugiato politico ad un notissimo ladrone e criminale come Abliazov ricercato dalla Interpol (voglio pensare seriamente) responsabile di avere trafugato al suo paese una somma astronomica tale da consentirgli di fare a Londra la vita del nababbo e di finanziare un tenore di vita lussuoso alla moglie che (dovrebbero spiegarne le ragioni) era accampata alle porte di Roma in una Villa con “domestici”, mercedes ed altro.
La Gran Bretagna è dedita all’ospitalità degli Oligarchi dei paesi già comunisti a cominciare dai russi. Delinquenti che si sono arricchiti a dismisura privatizzando i beni che durante il comunismo appartenevano al popolo e soltanto ad esso.
Si serve di questi Oligarchi come pedine per attentare alla integrità degli Stati che sono riottosi alla privatizzazione di tutti i loro beni. Evidentemente il criminale Ablyzov è una carta da giocare nella successione alla Presidenza del Kazakistan che, come è noto, è uno Stato ricchissimo di materie prime a cominciare dall’uranio.
I paesi occidentali giocano pesante e sporco e specialmente gli anglosassoni. L’Italia ha avuto il pregio di irritare il Kazakistan e di mettere a repentaglio i suoi affari che hanno un volume appetito da altri paesi europei. Siamo specialisti nell’autolesionismo quando si tratta di servire gli interessi altrui. Il nostro capolavoro è stata la Libia dalla cui perdita abbiamo cominciato ad affondare. Non è da escludere che il Kazakistan sarà la seconda tappa del percorso che ci porterà all’isolamento ed a fare soltanto gli schiavi miserabili degli USA.
http://www.asianews.it/notizie-it/Il-Kazakistan-sar%C3%A0-il-primo-fornitore-di-uranio-ai-colossi-mondiali-21495.html

La Corte segreta americana autorizza la Nsa a proseguire nelle intercettazioni

cattiva la Merkel…non si vuol far spiare

Per i tre giudici che fanno parte dell’organismo, In base alla legge Fisa (Foreign Intelligence Surveillance Act), le operazioni di raccolta dei metadati (numeri di telefono, chiamate fatte e ricevute e loro durata) sono da considerarsi legali. La Merkel: “In Europa però valgono solo le leggi europee. Non è lecito fare tutto quello che la tecnica rende possibile fare”
La Corte segreta americana autorizza la Nsa a proseguire nelle intercettazioni
Angela Merkel. Dura presa di posizione della cancelliera tedesca contro lo spionaggio della Nsa (reuters)
I tre giudici della corte segreta che controllano, in base alla legge Fisa (Foreign Intelligence Surveillance Act), la legalità delle operazioni di intercettazione della National Security Agency, hanno autorizzato nuovamente gli 007 Usa a proseguire la raccolta dei cosidetti ‘metadati’ (numeri di telefono di chiamate fatte e ricevute e loro durata). Si tratta dell’attività di sorveglianza rivelata in tutta la sua portata il mese scorso da Edward Snowden, la talpa dell’Nsagate. A dare la notizia del nuovo via libera l’ufficio del direttore della National Intelligence, James Clapper.

Ma sulla vicenda del datagate è intervenuta oggi la cancelliera tedesca Angela Merkel:  “Libertà e sicurezza stanno in un certo conflitto e devono essere tenute in equilibrio dalla legge”, ha spiegato durante una conferenza stampa a Berlino. Comunque, sul suolo tedesco deve valere la legge tedesca, come sul suolo europeo quella europea. Per Merkel non è lecito fare tutto quello che la tecnica rende possibile fare.
http://www.repubblica.it/esteri/2013/07/19/news/la_corte_segreta_americana_autorizza_gli_007_nsa_a_proseguire_nelle_intercettazioni-63339151/?ref=HREC1-4

IL MINISTRO DELLA SALUTE GRECO, PRESO A BOTTE DAL PERSONALE OSPEDALIERO

Adonis Georgiadis è  stato spintonato e preso a sberle  da personale ospedaliero  ed altri attivisti  durante una visita programmata all’ospedale pubblico di Atene, l’Attiko. Questo venerdi u.s.
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“Sono stato spinto e colpito al volto,” ha detto Georgiadis.

A seguito dell’intervento della polizia, il ministro se n’è andato senza subire ferite ed ha concluso il tour ospedaliero e il suo discorso al personale, come pianificato.

Prima dell’evento, degli impiegati ospedalieri avevano rilasciato una dichiarazione chiamando
Georgiadis una “persona non grata.”

Georgiadis fu nominato ministro della salute a seguiro di un reimpasto di cabinetto nel giugno scorso.
Georgiadis, lo scorso anno, si era unito al Primo Ministro conservatore Antonis Samaras’ del partito New Democracy, dopo aver abbandonato il partito di estrema destra Laos.

Tra il personale dell’ospedale è esplosa la rabbia, all’inizio della settimana, quando il governo ha annunciato di voler trasformare almeno 5 ospedali pubblici di Atene, in centri della salute che si occuperanno di malattie croniche.

Questo cambiamento significherà che molto personale medico sarà trasferito in piu’ grandi ospedali.

Il 18 luglio, dei legislatori hanno approvato una proposta di legge di radicali riforme, incluso un piano di ricollocamento per i lavoratori pubblici.

Questi cambiamenti sono richiesti dalle realtà internazionali che hanno prestato denaro ad Atene, perchè avesse quasi 7 miliardi di euro in prestiti di salvataggio.

Questo schema da a 4200 impiegati pubblici, 8 mesi di stipendio ridotto per accettare un trasferimento di lavoro o in alternativa essere licenziati.

Per la fine di questo anno, ca 25000 persone del servizio civile dovranno essere reimpiegati ed altri 4000 licenziati  perchè il paese possa accedere ad ulteriori pagamenti di ca 8.1 miliardi di euro come salvataggio, in prestiti.

Il paese devastato dai debiti  sta vivendo il suo sesto anno di recessione, cosa che lo ha costretto ad imporre dure misure di sicurezza negli ultimi 4 anni in cambio di salvataggi euro internazionali multi miliardari, per evitare il default.

FONTE: http://www.presstv.ir/detail/2013/07/19/314600/greek-health-min-attacked-at-hospital/
trad Cristina Bassi, www.thelivingspirits.net
Tratto da: saluteolistica.blogspot.it

KAZAKHSTAN: PROPAGANDA E REALTÀ

Il caso Abljazov ha acceso i riflettori della stampa generalista italiana sul Kazakistan, una delle più grandi ed estese repubbliche ex sovietiche, oggi indipendente e guidata dal presidente Nursultan Nazarbayev. Al di là della fattispecie riguardante le modalità di arresto e di espatrio della moglie e della figlia del banchiere rifugiato a Londra, accusato di bancarotta e frode, e già ricercato dall’Interpol per diversi reati, sulla quale farà chiarezza la magistratura che proprio in questi giorni ha aperto un’indagine, ciò che colpisce è la semplificazione dei media di casa nostra dinnanzi ad una realtà poco conosciuta come quella del Paese centrasiatico.

Secondo uno schema di facile presa emozionale, ormai assodato in Occidente sin dai tempi della Guerra Fredda, Abljazov sarebbe un “dissidente” in fuga da una “dittatura”. La chiave di lettura cui gran parte della stampa ricorre per descrivere molte delle nazioni politiche non-occidentali risponde ormai a criteri completamente difformi rispetto alla realtà. Il Kazakistan è una repubblica semipresidenziale dove il presidente ed il parlamento vengono eletti a scadenze regolari. Le ultimi elezioni parlamentari si sono svolte nel gennaio del 2012 e hanno registrato l’affermazione del partito principale, il Nur Otan, di ispirazione popolar-patriottica, con l’80,7% dei voti. Degli altri sei partiti presenti alla tornata elettorale, solo due sono riusciti a superare lo sbarramento del 7%, ossia Ak Zhol, di ispirazione socialdemocratica (7,6%), e il Partito Comunista del Popolo Kazako, di ispirazione marxista-leninista (7,2%).

Le ultime elezioni presidenziali si sono svolte nell’aprile 2011 e hanno confermato Nazarbayev alla guida della Repubblica con il 95,5% dei consensi. L’affluenza registrata è stata molto alta e ha raggiunto il 90% degli aventi diritto al voto. A differenza del passato, questa tornata presidenziale è stata addirittura contrassegnata dal parere favorevole dell’OCSE che definì “regolare” lo svolgimento delle procedure. Addirittura il presidente dell’Organizzazione, lo sloveno Janez Lenarcic, osservò come “il voto” si stesse “svolgendo con grande tranquillità e trasparenza”. Questo via-libera è stato positivamente recepito dallo stesso Nazarbayev come segnale della maturazione democratica di un Paese che nei ventun anni della sua pur breve storia indipendente ha sempre cercato il più ampio consenso internazionale, segnalandosi per l’attivismo nel campo della cooperazione economica, tecnologica e politica.

Naturalmente la strategia multivettoriale adottata dal Paese negli anni Novanta ha ceduto il passo ad una più spinta politica di riavvicinamento a Mosca da quando Putin ha preso in mano le redini della Russia, ma questo è nell’ordine della storia e della geografia. Tuttavia il Kazakistan ha dimostrato con successo le sue accresciute capacità nell’ambito della diplomazia e dello sviluppo pacifico, onorando al meglio la presidenza onoraria che l’OCSE gli assegnò nel 2010. Le proposte avanzate da Nazarbayev e dal governo, allora guidato dal primo ministro Karim Masimov, hanno ricercato un’unità di intenti tra i principali organismi intergovernativi dell’Europa e dell’Asia non soltanto in campo economico ma anche nei delicati settori della non-proliferazione delle armi nucleari, ambito in cui il Kazakistan è promotore dal 1992, e della lotta al terrorismo e al narcotraffico (soprattutto nel martoriato territorio dell’Afghanistan), dove il Paese centrasiatico si era già messo in evidenza per il determinante ruolo di collaborazione logistica svolto nei primi anni della guerra al terrorismo. Astana, inoltre, ha ospitato nel 2011 il vertice dell’Organizzazione per la Conferenza Islamica, un’occasione che le locali autorità hanno sfruttato per proporre alle delegazioni provenienti da tutti i Paesi a maggioranza musulmana una serie di proposte innovative per consentire al mondo islamico una fuoriuscita dall’arretratezza politica ed economica a cui il fondamentalismo di al-Qaeda vorrebbe costringerlo.

In Kazakistan convivono molti gruppi etnici ad emblema della configurazione storico-culturale di un territorio che per molti secoli fu transito principale della Via della Seta. La coesistenza interetnica ed interreligiosa (il 55% della popolazione è musulmano, mentre il 40% cristiano-ortodosso) è uno dei risultati più importanti raggiunti dal programma “Kazakhstan-2030”, fissato da Nazarbayev nel 1997. Secondo tale linea politica, l’economia e la modernizzazione rappresentano il motore del benessere generale e della pacificazione, tanto più in un Paese uscito da una fase di destabilizzazione tra le più imponenti della storia recente, quale fu appunto la dissoluzione sovietica. A quel tempo, lungo l’arco geopolitico che va dal Caucaso all’Asia Centrale, l’impoverimento economico e l’incremento delle minacce fondamentaliste andavano di pari passo. Nazarbayev riuscì a garantire la stabilità politica e a fare del Kazakistan un’oasi di pace e sviluppo malgrado le difficoltà strutturali.

Non solo petrolio e gas, settori comunque dominanti nell’economia nazionale, ma anche infrastrutture, tecnologie e servizi trovano il loro spazio in una realtà che è alla ricerca di una diversificazione economica importante. Stando ai dati del FMI, il PIL del Paese è in continua crescita e tra il 2009, anno della crisi economica internazionale, e il 2012 è salito da 187,8 a 235,6 miliardi di dollari, con un incremento del 5% nell’ultimo anno rispetto al 2011. Nel 2012 il tasso di disoccupazione è sceso al 5,3% contro le punte del 13,4% raggiunte alla fine degli anni Novanta. Il tasso di alfabetizzazione è addirittura più alto di quello italiano (99,5% contro 98,4%). Ovviamente, il Kazakistan è un Paese emergente divenuto indipendente in una fase storica critica e difficoltosa. Molti obiettivi devono dunque ancora essere raggiunti, soprattutto per quanto riguarda l’innalzamento degli standard di vita (l’aspettativa media alla nascita è di appena 70 anni contro i 78-81 dei Paesi più avanzati) e la sanità (la quota di PIL investito in tale settore è ancora ferma sul 4,3%), tuttavia il Kazakistan sta registrando indici di sviluppo importanti in tutti i settori ad un ritmo impressionante, considerando anche che la popolazione supera a malapena i 16 milioni di abitanti.

Sarebbe opportuno perciò che la stampa del nostro Paese evitasse giudizi affrettati o addirittura faziosi sull’onda emotiva della presunta amicizia personale tra Nazarbayev e Berlusconi, senza considerare che tra i numerosi leader politici coi quali il presidente kazako ha intrattenuto buoni rapporti diplomatici c’è anche Romano Prodi, intervenuto proprio lo scorso 23 maggio ad un incontro internazionale sulla crisi economica tenutosi ad Astana. A differenza del semplice cittadino, che ha la libertà di poter esprimere la sua opinione, il giornalista ha anche una grande responsabilità, quella di informare sulla base di dati oggettivi e verificati. La doverosa sintesi e le necessità di “velocizzazione” imposte dal giornalismo nella nuova era digitale non giustificano in alcun caso l’arbitrarietà e l’ignoranza.

http://www.frontediliberazionedaibanchieri.it/article-kazakhstan-propaganda-e-realta-119178031.html

Svendita di stato, Finmeccanica, Eni e Enel nel mirino

Il 15 febbraio del 2013 scrivevo: “…Siccome dal 1992 in poi, con la scusa della corruzione e del risanamento, fu svenduto gran parte del patrimonio italiano per la gioia di advisor come Goldman Sachs e compratori in stile “capitani coraggiosi”, pare che oggi si stia ripentendo quel logoro copione. In Italia restano ancora da spolpare bocconi prelibati come Finmeccanica, Eni e Enel. Le parole d’ordine per depredare gli italiani sono le stesse di allora: “privatizzare per risanare il debito”

  (che per inciso, nonostante la ricca svendita, è rimasto pressoché immutato), “moralizzare attraverso l’estromissione della politica dall’economia”, “migliorare la competitività zavorrata dall’approccio clientelare dei partiti”. Con queste storielle per bambini, cari italiani, i vari Amato e compagnia vi hanno già abbondantemente fregati in tempi lontani. Ora è cominciato il secondo tempo di quella luciferina partita. Ma, cari miei, se dopo avere avuto venti anni per comprendere le vere finalità delle gloriose privatizzazioni all’italiana, che non hanno portato alcun beneficio alla collettività, siete ancora pronti a farvi raggirare da questi attori farabutti che recitano il solito vecchio copione, allora significa che siete così allocchi da meritarvi le crescenti torture inflitte. Per parafrasare Talleyrand, infine, verrebbe da chiarire che, alla luce dell’esperienza passata, fidarsi oggi delle parole di Obama, Schauble e Monti è peggio che un crimine. E’ un errore.” (clicca per leggere ). Guarda caso oggi il ministro dell’economia Saccomanni, massone reazionario agli ordini del Venerabilissimo Maestro Mario Draghi, propone una sostanziale svendita dei gioielli di Stato per “abbattere la montagna del debito” (clicca per leggere).Saranno pure astuti questi massoni elitari (da non confondere con i massoni democratici e progressisti) ma fantasia zero. Sono prevedibili come l’afa in estate. Per quanto banali e ripetitivi, però, i massoni reazionari che governano la Ue continuano a tenere saldamento in mano le leve del potere, imponendo, grazie alla complicità interessata dei grandi media, letture della realtà false e strumentali: contro la forza la ragion non vale. Imitando i vecchi telecronisti sportivi che ripetevano spesso il risultato della partita “a beneficio di quei telespettatori che si fossero messi in ascolto solo adesso”, riassumo obiettivi e priorità che la massoneria reazionaria ha indicato ai fantocci che “governano” (si fa per dire) l’Italia per conto terzi. 1) Ridisegnare la società in senso oligarchico attraverso politiche recessive che aumentino la povertà, distruggano il ceto medio e allarghino la forbice delle disuguaglianze. 2) Destrutturare la Stato sociale (colpire quindi pensioni, sanità e istruzione) adducendo una presunta insostenibilità del sistema nel suo insieme. 3) Svendere quel che rimane del patrimonio pubblico ai soliti amici e amici degli amici affinché trasformino i monopoli pubblici in monopoli privati a discapito della trasparenza del mercato e dell’interesse generale. Ricordate queste tre coordinate principali che vi ho appena segnalato perché rappresentano le linee guida che i padroni hanno consegnato a quel cameriere di Enrico Letta, paramassone che difende privilegi occulti e particolarissimi nel nome di una collettività saggiamente usurpata. Per i buoni servigi resi in passato, quando cioè ricopriva l’incarico di direttore generale del Tesoro, Mario Draghi è poi assurto a ben più gravose responsabilità (clicca per leggere).  Preparatevi ad assistere ora ad uno scempio simile a quello verificatosi in Italia a cavallo tra la prima e la seconda Repubblica. Pochi Illuminati si riempiranno le tasche depredando lo Stato italiano grazie alla complicità di un manipolo di personaggi senza scrupoli che, così facendo, si garantiranno onori, prebende e ricchezze per generazioni. Il conto, per intero e senza sconti, lo pagherà oggi come allora il popolo bue. D’altronde, per i massoni elitari come Draghi e Saccomanni, la gran parte del genere umano è paragonabile a bestie che abbisognano soltanto del minimo per sopravvivere senza  mai impicciarsi di questioni importanti esclusivo appannaggio dei soliti noti. A furia di essere bastonate per puro sadismo, alla lunga, pure le pecore protestano. Gli italiani invece no. In molti, probabilmente, non vedono l’ora che il governo privatizzi pure l’aria per pagare in prospettiva un equo canone in proporzione all’ossigeno consumato. Magari diminuirà il debito pubblico e finalmente saremo tutti felici.   Nell’attesa auguro a tutti sogni d’oro.

Francesco Maria Toscano

 http://www.ilmoralista.it/2013/07/19/saccomanni-propone-la-svendita-di-stato-incredibile-vero/

Caldo killer in Gran Bretagna, centinaia i morti!

Caldo killer in Gran Bretagna, centinaia i morti!

Clima killer in Gran Bretagna, dove in nove giorni con temperature superiori ai 30 gradi, si contano piu’ di 500 morti per complicazioni causate dall’afa. Lo rivela uno studio pubblicato dal ”Times”, secondo cui risultano a rischio gli anziani e chi soffre di patologie respiratorie o cardiache
LONDRA –
Nei primi nove giorni di gran caldo in Gran Bretagna si contano tra i 540 e i 760 vittime per complicazioni causate dalle alte temperature fino a 30 gradi. Lo rivela uno studio della London School of Hygiene and Tropical Medicine commissionato dal Times. In particolare sono a rischio chi soffre di patologie respiratorie o cardiache.
L’allerta è alta anche per bambini e anziani, o per chi soffre di Alzheimer, malattia che riduce la capacità di cambiare e adattare comportamenti e abitudini. L’allerta per il caldo è a “livello tre” nella gran parte del Paese e si prevede che la temperature rimarranno alte anche nei prossimi giorni.

http://www.grr.rai.it/dl/grr/notizie/ContentItem-d6f3a5b7-75de-474e-bda4-2475b697f002.html

Nuovo comunicato di un cittadino ungherese al popolo italiano

ma se gli ungheresi votano “l’Ungheria sbagliata” è da assalire e raddrizzare, correggere con le buone o le cattive. Così dispone l’occidente democratico e tollerante…..

19 luglio 2013
Fonte: http://www.frontediliberazionedaibanchieri.it/article-nuovo-comunicato-di-un-cittadino-ungherese-al-popolo-italiano-119143376.html  Nuovo comunicato di un cittadino ungherese (Kovacs Andras) al popolo italiano del 16 luglio 2013

 In Ungheria ancora una volta ”continuamente” i socialisti e liberalisti attaccono.

Adesso l’Europa dove va?

A noi ungheresi non piace l’Unione Europea che c’é adesso e come funziona, noi siamo sopravissuti alla dittatura nazista e comunista, perché oggi una grande forza prova ad interferire in una nazione?! Oggi purtroppo le persone ungheresi sentono ancora una volta che la dittatura piano piano si fa sentire ancora una volta perché ci sembra che a Bruxell decidano tutto, si sente la pressione socialista e liberalista che a ogni costo vuole spazzare via dalla strada il governo Orbán Viktor. Io penso che chi ha fondato l’Unione Europea (Konrad Adenauer) oggi si rigiri nella tomba.

Adesso il tre luglio a Strasburgo c’é stato un giorno di lite dove il tema era l’Ungheria e quindi il governo Orbán Viktor.Un politico portoghese di sinistra Rui Tavares ha redatto un documento fasullo riguardante l’Ungheria. Per il gruppo della sinistra e dei liberali questo giorno é stato il giorno delle menzogne riguardanti l’Ungheria. Il ministro ungherese anche adesso con belle parole ma chiare ha risposto a questi.Il documento di Tavares sembra che sia stato prenotato proprio perché lo scopo era di mettere in cattiva luce il governo ungherese. Per esempio il parlamentare rappresentante della minoranza etnica rom in Ungheria Farkas Flórián ha screditato tutto quello che era stato scritto riguardo ai rom , incontrando di persona l’autore (Tavares) di tutte quelle menzogne scritte dicendogli che era tutta una falsitá perché in Ungheria non esiste la discriminazione razziale.

Nel parlamento ungherese lavorano tre rappresentanti parlamentari rom e lavora un rappresentante parlamentare europeo rom ungherese. Poi in seguito ne approfondiremo.

Quí in Ungheria il prossimo aprile ci saranno le elezioni parlamentari. Sono iniziate le campagne elettorali politiche della sinistra e questo non sarebbe un problema se si svolgessero regolarmente e in modo corretto. La sinistra ungherese non ha paura di di comportarsi in maniera non pulita ed é capace di fare azioni non corrette in preparazione delle elezioni politiche.Prima delle elezioni del 2010 il ministro socialista dei servizi segreti Szilvásy György ha ordinato ad un collega dalla posizione molto elevata di incontrarsi piú volte con la peggior mafia ungherese e cosí é stato. Il compito della mafia era quello di creare false situazioni sempre per sfavorire Orbán Viktor e per i politici di destra, favorendo i socialisti e i liberalisti.Adesso questi personaggi sono in giudizio di tribunale.

L’ex capo del governo ungherese socialista Gyurcsány Ferenc ad un’incontro chiuso solo per i socialisti ha riferito a chi era presente che loro hanno mentito a tanta gente, hanno imbrogliato i propri simpatizzanti ma hanno imbrogliato anche Bruxell perché Gyurcsány ha mandato dei documenti falsi dove riportavano dei dati che non erano reali con l’andamento dello stato attuale di allora e tutto questo é stato fatto solo per poter vincere le elezioni.Nel 2006 quando sono emersi questi fatti la popolazione ungherese si é rivolta nelle strade manifestando pacificamente per intervenire affinché Gyürcsány si dimettese ma lui ha comandato alla polizia di intervenire brutalmente contro i manifestanti usando mezzi come pallottole di gomma,manganelli. Tante persone giovani, anziane ed anche straniere sono finite all’ospedale gravemete ferite,esistono video e foto dell’accaduto.

L’ ex capo del governo Gyurcsány un anno prima che scadesse il suo incarico si é dimesso spontaneamente proprio perché la pressione di tutto quello che era stato scorrettamente fatto era cosí forte che non ci sono state altre alternative per lui se non quella di dimettersi.Purtroppo in questo anno „vuoto” é subentrato un personaggio simile a Gyurcsány che si chiama Bajnai Gordon. Loro due hanno preso dall’IMF (Fondo Monetario Internazionale) e dall’Unione Europea piú miliardi di prestito quando sapevano perfettamente che avrebbero perso le elezioni politiche e purtroppo il contratto del prestito prendeva „in maniera curiosa” che la quota maggiore di restituzione sarebbe stata corrisposta tra il 2010 e il 2014.Adesso la banca nazionale Matolcsy György ha scritto una lettera alla direttrice del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde scrivendo che l’Ungheria prima del tempo vuole pagare di ritorno questo prestito che nel 2008 il governo socialista e liberalista aveva preso ed ha sperperato. Matolcsy György ha anche chiesto alla direttrice Christine Lagarde che vorrebbe che l’ufficio del fondo monetario di Budapest chiuda.

L’Ungheria sta in piedi con le proprie gambe e non chiede piú prestiti al Fondo monetario internazionale perché questo prestito crea solo danni alla popolazione e di questo ci sono esempi concreti. Questo debito da restituire ora grava sulle spalle di Orbán. Gordon aveva grandi imprese tra cui una dove venivano lavorate grandi quantitá di oche da macello acquistate da privati. Nel tempo é émerso che Gordon non ha pagato queste persone che gli portavano da vendere oche da macello creando cosí gravi danni finanziari a questi imprenditori fino a che qualche persona si é spinta al suicidio soffocata dai debiti e dal fallimento provocato dai mancati pagamenti da parte di Gordon per il bestiame acquistato.

Questi grossi danni provocati dal Gordon oggi vengono pagati da Orbán come quando Orbán all’inizio del suo incarico ha dovuto pagare ai vigili del fuoco tutti le ore di straordinario che erano state lavorate quando ancora al capo del governo si trovava Gyurcsány. Il breve periodo di Gordon ha portato tanti disagi ai cittadini come per esempio ha cancellato la tredicesima mensilitá ai lavoratori come l’ha cancellata ai pensionati, ha abbassato dai tre anni ai due anni il sostenimento per il mantenimento dei figli che ogni famiglia poteva usufruire e tanto altro. E nonostante tutto questo ancora provano a ritornare al „comando”!!

Il Governo di Orbán Viktor nel 2010 non a caso ha vinto con i 2/3 e ai socialisti e liberalisti europei si é ”alzato il peli sulla schiena”. Con questa grande vittoria subito il governo di Orbán Viktor é stato attaccato dai socialisti e liberalisti ungheresi ed europei e ancora adesso é attaccato.Nel 2012 é stata tale la pressione dei socialisti e liberalisti contro Orbán che hanno provato adirittura ad intromettersi nell’economia.Per esempio l’agenzia di stampa Bloomberg piú volte ha redatto servizi sull’economia ungherese non veritieri creando danni anche alla valutazione del fiorino.

Nel tempo queste notizie sono state smentite e l’agenzia Bloomberg ha dovuto chiedere scusa al governo ungherese.Questi avvenimenti alla popolazione ungherese non sono piaciuti e cosí spontaneamente piú di 500.000 persone(bambini,famiglie,anziani e stranieri)si sono rivolti nelle strade di Budapest appoggiando in maniera tranquilla, pacifica e tangibile il loro appoggio e solidarietá per Orban Viktor.La popolazione ungherese in qualsiasi momento se é necesario é pronta a rivolgersi nelle strade per dimostrare il suo appoggio e non solo nelle strade di Budapest ma in qualsiasi parte dell’Ungheria.

La nuova legge costituzionale ungherese é una buona legge che piú politici stranieri hanno riconosciuto tale solo che bisognerebbe leggerla per sapere esattemente cosa contiene.Il governo di Orbán Viktor prova sempre a mettersi dalla parte del cittadino,tante cose positive ha portato alle persone. Per esempio alle famiglie numerose esiste il beneficio fiscale,ha allungato il periodo per il sostenimento del mantenimento dei figli, sostiene l’incremento delle nascite, sostiene le vacanze ai bambini delle famiglie bisognose, ai pensionati é stata alzata la pensione, sono state abbassate le bollette di luce, acqua, gas, spese per lo spazzacamino, immondizie, fognature, da gennaio 2013 del 10% e ancora si abbasserà del 10% in autunno e il governo lavora ancora per poter abbassare ulteriormente la percentuale, sostiene chi ha chiesto tempo addietro un prestito in valuta straniera e che paurosamente nel tempo si é triplicato, sostiene chi in tragedie ambientali ha perso casa e si potrebbe ancora scrivere a riguardo di quanto aiuto ci sia ancora in Ungheria.

Si vede che questo governo di Orbán é un governo delle persone e non delle banche.Questo governo in modo duro ha tassato le banche, le multinazionali e per questi avvenimenti il governo di Orbán é attaccato. Ora il debito pubblico si abbassa cosa che non é accaduta al tempo del governo di sinistra. I miliardi di debiti che il vecchio governo della sinistra aveva chiesto alle banche globali adesso il governo di Orbán si ritrova ad estinguerlo e cerca di farlo il prima possibile chiudendo ogni rapporto. Il goveno Orbán per ogni decisione importante chiede il parere della popolazione, e verrá dimezzato il numero dei rappresentanti in parlamento.

Adesso riprendiamo il discorso su Tavares.

Gentile signor Tavares la prossima volta che scrive un documento sull’Ungheria la prego di scrivere la veritá e non cose inventate. Orbán Viktor e tanti altri importanti politici stranieri ritengono che il contenuto del suo documento abbia creato gravi danni all’Ungheria!Orbán Viktor ha chiuso l’incontro a Strasburgo affermando:

”noi ungheresi combatteremo queste persone che vogliono comandare e dirigere tutti!”

Non vorrei essere al posto del capo del governo Orbán Viktor perché in giro ci sono tanti nemici mortali (non a caso in questo anno il famoso gruppo Bilderberg ha parlato dell’Ungheria).

Gentili persone italiane, io anche adesso ho provato a mettere in luce la verità ancora una volta. Non sono una persona importante o che lavora in politica ma una persona semplice che lavora come autista di camion. Purtroppo i socialisti e liberalisti provano in ogni modo e con qualsiasi mezzo a spargere fango ed a diffondere falsità attraverso i mass media (notiziari cartacei e televisivi). Vorrei ringraziare i politici italiani e stranieri che hanno appoggiato, sostenuto e difeso Orbán Viktor e il suo governo e che hanno votato no per il documento Tavares ed ha appoggiato l’Ungheria.

Posso proporre a quelli che parlano male dell’Ungheria di venire nel nostro paese e di conoscere cosa c’é e come funziona la vita qui, volentieri posso aiutarli se occorre.

Vi ringrazio come sempre per aver letto il mio articolo e ci sentiremo presto per rispondere ad altri falsi articoli e vi auguro ogni bene per l’Italia.

Vi allego un allegato al documento Tavares scritto da un rappresentante del parlamento europeo polacco:

” Spettabile signor Orbán Viktor, le chiedo scusa per quello che è accaduto in aula. Chi ha fondato l’Unione Europea sicuramente oggi si rigira nella tomba. Quello che successo in aula è stata una vendetta contro il suo governo. Signor Orbán lei non è voluto bene dal capitale internazionale, perché lei ha messo la tassazione. La sinistra la odia perché lei ha inserito il cristianesimo nella legge fondamentale. I socialisti la odiano perché lei definitivamente ha condannato il socialismo come una dittatura. Ma lei che viene attaccato non muore …ma solo si rafforza. Le auguro ogni bene e viva l’Ungheria libera.

Jacek Olgierd Kurski rappresentante del parlamento europea

Strasburgo,03 luglio 2013”

 Kovács András

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