Gli stupri continuano in Congo nell’indifferenza generale- Video Updated

Tradotto da Erminia Scaglione per Informare per Resistere

 

Queste ragazze hanno tra i 12 e i 16 anni, sono vergini e apprezzate dai militari per la loro purezza. A 15 anni, questa ragazzina senza dubbio avrà il suo primo rapporto sessuale con violenza senza precedenti. Di seguito ed a turni per diverse ore, sarà violentata da questi uomini armati. Fatta prigioniera, le faranno fare un difficile viaggio nella foresta fino al punto dove un’altra ragazza la sostituirà . Con un po’ di fortuna andranno alla sua ricerca i suoi genitori con conseguenze irreversibili, perché troveranno il suo corpo nella foresta. È la vita quotidiana delle donne nella Repubblica democratica del Congo.

 Cinquanta donne vengono violentate letteralmente ogni ora, è questo tasso per cui si diffondono malattie gravi, senza possibilità di accesso agli ospedali, perché il paese è in guerra con 4 000 000 di morti da 13 anni.

Questo sta accadendo in un silenzio internazionale da cimitero. Ma c’è bisogno di farlo sapere!

 il 17 Dicembre 2011, la Francia ha detto “prendiamo atto” della vittoria dell’uscente presidente Joseph Kabila con più del 48%. La constatazione è preoccupante, i congolesi dal Congo hanno votato massicciamente per continuità, la guerra, lo stupro, la divisione del paese.

Le proteste che seguiranno nel mondo è non avranno alcun risultaot, la Francia e gli altri paesi occidentali non hanno cambiato posizione.  Kabila aveva vinto un’elezione con ben note irregolarità,e rimarrà lì per anni a venire con la benedizione della FRANCEAFRIQUE.

 Fonte: Omar Ba e http://mygab.tv/profiles/blogs/cette-jeune-fille-va-subir-un-viol-collectif-ne-vous-inquietez-pa

 C’è del sangue nel nostro portatile -Video

 La Repubblica democratica del Congo (RDC) è uno dei paesi più ricco di coltan, il minerale essenziale per i telefoni mobili, le macchine fotografiche, i computer, la Play Station,i missili e satelliti. I Bambini lavorano in dure nelle condizioni di vita nelle miniere della RDC affinché altri, in Occidente, possano divertirsi sulla loro console. Nel 2001, le Nazioni Unite hanno dichiarato un embargo su coltan della Repubblica democratica del Congo perché i suoi proventi servivano per finanziare la guerra. Patrick Forestier ha ripercorso canali minerari di coltan per accettarsi se i produttori di apparecchi elettronici occidentali hanno veramente smesso do comprare il coltan che fa spargere sangue. La sua indagine inizia presso i covi dei signori della guerra e con coloro che portano il minerale sulla schiena per rivenderlo a intermediari africani. Il coltan è negoziato poi ad un costo dieci volte maggiore con i commercianti europei, prima di essere esportato verso le fabbriche cinesi che producono la metà dei nostri telefoni cellulari occidentali. La sua indagine ha mostrato che qualsiasi forma di controllo resta illusoria, la maggior parte delle aree di estrazione essendo fuori controllo delle autorità congolesi e delle forze di pace delle Nazioni Unite la più parte delle zone di estrazione.

 Allego anche quest’articolo del 2009 che chiarisce la situazione delle donne e dei minori abusati in Congo

 Donne e bambini vengono violentati ogni giorno in Congo nell’indifferenza generale del mondo. Un’ONG, Heal Africa, gestita da numerosi medici, ha fatto un enorme lavoro per aiutare le vittime di questa terribile guerra civile.

 Oggi, in questo 09/09/2009, data simbolica di coloro che difendono il bene contro tutto ciò che è male. Il male inteso come, guerra, violenza, abuso e abusi sui bambini, l’inquinamento dei mari, terre e oceani, la contaminazione dell’aria, il capitalismo quando cancella e riceve benefici da coloro che hanno niente, o quasi nulla, da cui riceve un profitto realizzato su una base di un misto d’ingenuità, d’odio, di razzismo, di nazismo, di potere sulla coscienza e controllo delle altre menti schiavizzate da un dogma estremista, di farmaci e sostanze che distruggono e rendono dipendenti, del fatto di vendere droga e distribuirla, dell fatto di deportare persone contro la loro volontà, mentre essi non hanno una famiglia nel paese in cui lavorano, del fatto di separare i bambini dai loro genitori o di impedire che un padre possa assistere alla nascita di suo figlio in questo momento  in un altro paese.

 In questo giorno, vi parlerò soprattutto del Congo. Laggiù la guerra si fa sul ventre delle donne… che vengono violentate ogni giorno, quotidianamente. La maggior parte hanno tra i 18 ed i 20 anni. Ma il 10% di queste vittime stuprate sono anche giovani ragazzi di 10-20 anni, anche se i medici hanno visto pure dei bambini di 2 anni essere abusati sessualmente in maniera grave. Succedono in questo paese cose atroci, nell’indifferenza generale del mondo.

 Questo dura da diversi anni, questo incubo delle donne di cui si prende il corpo in nome di una terribile guerra civile. Gli uomini si appropriano del loro sesso, sia che siano bambine o adulte, a volte davanti ai loro figli. Molto spesso i loro ma abbandonano dopo lo stupro,per disgusto e per paura dell’AIDS.

 Una donna aveva un bambino neonato. I combattenti ribelli in uniforme sono entrati a casa sua e hanno minacciato di uccidere suo figlio se lei non si fosse lasciata violentare. Il marito l’ha poi curata ed è rimasto vicino a lei.

 Questi uomini mostruosi utilizzano più oggetti contro donne e ragazze per compiere questi stupri , come coltelli, pistole, spighe di mais, introdotte nella vagina.

 Un giorno,saranno giudicati come criminali di guerra. Se non è su questa terra, sarà in cielo.

 Non si è fatto nulla per fermare questo disastro, perché il Congo ha risorse naturali, come oro, minerali quali il coltan utilizzato nei telefoni cellulari, e le miniere di diamanti. Il beneficio del profitto vale sicuramente più che la vita delle donne.

 IL PROFITTO È MEGLIO DELLA VITA DELLE DONNE!

 Ma noi possiamo contribuire a queste donne, questi bambini.

 C’è un’ONG locale. Si chiama HEAL AFRICA.

 Dispone di un ospedale a Goma, creato per accogliere tutte le vittime di stupro.

 Sono specializzati in chirurgia ricostruttiva pelvica.

 Possiamo contribuire contattando il loro sito: http://www.healafrica.org

 Invio tutti i miei pensieri fraterni a queste donne e bambini, a questi uomini che vivono l’inferno e abbraccio soprattutto i medici Rosette e Bienvenu, due dei trenta medici congolesi, che aiutano tutte queste persone. E’ il Dr. Jo Lusi, che ha fondato questa ONG con Lyn, sua moglie. Una dozzina di medici supporta il Dr. Lusi in questo immenso opera di aiuto alle persone violentate.

 Possano dunque proseguire l’opera e disporre di fondi sufficienti per continuare il loro lavoro essenziale.

 Chloé LAROCHE

  LA guerra del COLTAN fa rabbia nella RD del Congo

 Il controllo delle riserve favolose della RD del CONGO di coltan, un minerale altamente ambito che si disputano le maggiori potenze industriali.

 Da questo minerale, una volta raffinato, si produce un metallo il  tantalio, ampiamente utilizzato nelle tecnologie avanzate, specialmente nella produzione di telefoni cellulari, videogiochi, computer portatili e reattori nucleari.

 Il documentario integrale  qui

 e ancora

 fonte: http://sosmaman.20minutes-blogs.fr/archive/2009/09/09/des-femmes-et-des-enfants-sont-violes-chaque-jour-au-congo-d.html

 Ma vi potrebbe interessare anche questo articolo: Plus de 1100 femmes violées chaque jour en République Démocratique du Congo.

 http://www.informarexresistere.fr/2012/06/30/gli-stupri-continuano-in-congo-nellindifferenza-generale/

Nei paesi industrializzati del G20 ci sono ben 93 milioni di disoccupati

By Edoardo Capuano – Posted on 19 luglio 2013

 

Disoccupatp

Il G20, l’insieme dei paesi industrializzati, nasconde una verità che viene sistematicamente taciuta: conta ben 93 milioni di disoccupati.

 Del G20 fanno parte: Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito, Brasile, Italia, India, Canada, Russia, Australia, Messico, Corea del Sud, Turchia, Indonesia, Arabia Saudita, Argentina, Sud Africa e Unione europea (ad eccezione di DE, FR, UK e IT).

 La cifra di 93 milioni era stata confermata venerdì 12 luglio dal direttore generale dell’International Labor Organization, Guy Rider: “Senza azioni immediate questa cifra è destinata a salire rapidamente – aveva aggiunto.

 La maggior parte delle nazioni industrializzate è incapace di produrre nuovi posti di lavoro. Il 30% di questi 93 milioni di disoccupati è senza lavoro da più di un anno. Le cose non sembrano poter migliorare. La fiducia nel commercio mondiale è al suo punto più basso dai tempi dell’ultima recessione, malgrado i media riportino cifre fornite dai governi secondo cui il tasso di disoccupazione “è leggermente calato”.

 Le cifre andrebbero esaminate a fondo per rendersi conto dell’esatta gravità della situazione.

 Per citare solo gli Stati Uniti, dove il presidente Obama si ostina a rassicurare che l’economia è in ripresa e la creazione di nuovi posti di lavoro è una realtà, si potrebbe considerare la percentuale della popolazione che lavora e si vedrebbe che sta calando progressivamente, non dall’inizio della crisi economica nel 2008, ma già dal 2000.

 I media hanno recentemente dichiarato che in giugno negli Stati Uniti vi è stato un considerevole calo dei senza lavoro a livello nazionale.

 In realtà, in giugno 2013 la percentuale di disoccupazione è scesa solo in 11 stati ed è aumentata in 28 stati americani. In giugno 2013, negli Stati Uniti sono stati persi in totale 240’000 impieghi.

 Fonte originale: theeconomiccollapseblog.com / Fonte: ticinolive.ch

http://www.ecplanet.com/node/3936

Orban Sfugge alla Morte – Discorso alla Nazione sul Nuovo Ordine Mondiale

ci dispiace che i lacché della troika e del nuovo  ordine mondiale, che cianciano di derive eversive dell’Ungheria di Orban che è andata male per loro.
Il dramma è che spesso sono le stesse voci che fingono di contestare le riforme PRO USURA BANCARIA, PRO OGM DEGLI EUROCRATI TOTALITARISTI

Orban Sfugge alla Morte – Discorso alla Nazione sul Nuovo Ordine Mondiale

Sabato, Luglio 27th/ 2013

 – di Sergio Basile –

 Orban Sfugge alla Morte – Discorso alla Nazione sul Nuovo Ordine Mondiale

Tutti protagonisti ed uniti contro l’ultima grande minaccia mondiale – Chiamata alla Nazione

L’Uomo della Sovranità Nazionale non ha peli sulla lingua

di Sergio Basile

 Orban – Discorso alla Nazione, a poche ore dall’Attentato scampato

 Budapest – Cari amici lettori, per chi non l’avesse ancora capito l’Europa sta vivendo il periodo più buio della sua millenaria storia… Il più buio anche perchè il più occultato e mistificato (quanto dissacrante ed asfissiante). Insomma viviamo in una prigione totale e molti ancora non se ne rendono conto, plagiati dai media di regime. Tutti i fantasmi che qualcuno pensava fossero stati fugati – sulla scia di testi di storia completamente distorti, falsi ed alterati – stanno prendendo corpo, e sotto le mentite spoglie di agnelli che lavorano per una presunta e miracolistica unificazione europea, i mostri e gli spettri più cupi del passato stanno tornando minacciosamente a galla per una sorta di attacco finale ai popoli. L’attentato – perchè di attentato si tratta! – a Viktor Orban, in tal senso, sembra essere unito a un doppio filo rosso con questa tesi, che qualcuno – erroneamente – bollerà come “complottista”, ma che alla fine è la pura e semplice realtà dei fatti. Negli ultimi giorni, non dimentichiamolo, in Ungheria era stato chiuso l’ufficio del Fondo Monetario Internazionale. Sarà stata una strana coincidenza? Per molti no! Sarà una strana coincidenza il fatto che il Bilderberg abbia affrontato il “problema Ungheria” nell’ultimo suo incontro? Mah!!! Certo, vietare gli OGM e puntare sulla rinazionalizzazione della Banca Centrale non sono cose da poco! Che dite!

 L’Incidente-Attentato

 Come raccontato (vedi articolo in allegato – Venerdì 26 Luglio) nel pomeriggio di ieri, in Romania, il convoglio che accompagnava il Primo Ministro unhgherese Viktor Orbán, in viaggio verso la Balvanyos Summer University, con tanto di poliziotti rumeni a scorta del convoglio, ha subito un gravissimo incidente-attentato. Tra i feriti, il Console Generale ungherese in Csíkszereda, ed altri 4 “fidati uomini del Premier”. Rimasto miracolosamente illeso il Premier.

  L’Uomo della Sovranità

 Ma l’uomo della sovranità e dell’indipendenza per antonomasia, l’uomo che ha osato – tra l’altro – come detto vietare i distruttivi OGM nel proprio Paese (e la voglia di trasferirsi a vivere in Ungheria a questo punto è davvero tanta, anche per chi scrive) l’uomno che è diventato un esempio e modello per centinaia di milioni di europei schiacciati, sviliti e distrutti dall’usura internazionae e dal golpe masso-mafioso dei poteri occulti che dominano l’Europa, nelle ultime ore ha preso la situazione di petto ed ha parlato alla Nazione in diretta TV. Senza alcun pelo della lingua Orban ha esordito parlando del Nuovo Ordine Mondiale e di cosa gli stati devono fare per liberarsi da questo diabolico cancro mondialista, proteso a distruggere non solo le nazioni e le costituzioni, ma le famiglie, “la Famiglia“, e gli stessi uomini. Come? Sovvertendo la natura e la società in nome del “progresso”; distruggendo il creato (vedi OGM, per l’appunto) e modificando lo stesso DNA umano; creando debiti fittizi ed inestinguibili e iniziando più o meno in tutto il mondo (vedi paradigma Siriano, per tutti), guerre senza fine e logica. Guerre spacciate per missioni di Pace e missioni per “l’esportazione della democrazia”. Cosiddette “primavere”. Più simili però a gelidi e taglienti Inverni.

  L’Abbraccio con la Nazione – Tutti protagonisti, cittadini e idee

 Ma Orban nell’occasione ha chiamato a raccolta tutta la Nazione, tutti gli Ungheresi di buona volontà, sono stati chiamati a dare il proprio contributo in termini pratici e di idee per contrastare il male assoluto che vuol distruggere e schiavizzare la Nazione, come fatto già con la Grecia ed in buona parte con Spagna, Portogallo, Irlanda, Cipro, Italia. Guardacaso le nazioni a più antica tradizione cristiana. Anche questo qualcuno lo chiama caso!? Orban, scampata la morta per miracolo, ha ammonito del fatto che ogni idea proveniente dal popolo e dagli amici della nazione, dotata di senso pratico e spessore morale e/o legale sarà ben accetta per il governo e diventerà la protagonista principale delle sue politiche, per il bene del popolo. Una sorta di nuovo, fantastico e rivoluzionario modello di università a cielo aperto, libera e aperta come mai.

  Lezione di Storia

 Orban, nella sua compita e puntuale digressione sul pericolo ed il male concreto del Nuovo Ordine Mondiale in via di completamento ha affrontato il tema anche dal punto di vista storico, ricordando agli Ungheresi – accorti per l’occasione da tutta la Nazione – come nel 1918 il percorso fu segnato dall’ascesa degli Stati Uniti e dal formarsi di nuovi equilibri mondiali, guidati da poteri occulti. Le Guerre mondiali – ha notato in pratica il Prermier – portarono all’instaurazione di un “Nuovo Mondo” in Europa. Non a caso – aggiungiamo – il 1943 fu l’anno del colpo di stato angloamericano ai danni dell’Italia (come raccontato negli ultimi articoli dedicati a MUOS ed F35 – vedi allegati),  “Nel 1990 – ha poi continuato il Premier ungherese – l’impero sovietico ha cessato di esistere nel mondo bipolare e gli Stati Uniti si sono imposti all’Europa in una posizione dominante”. Per il vero – aggiungiamo – il golpe USA-CIA nel Vecchio Continente (come detto in più articoli – vedi allegato) iniziò con il Piano Kalergi, ancor prima della nascita dell’UE. Ma questa è una storia di cui già abbiamo detto. Orban nel suo intervento ha poi parlato di due principali difetti/errori (orrori)  fatali all’Europa di oggi: il centralismo europeista che ha preso in contropiede molti popoli che non immaginavano una tale deriva, nonché il sistema di moneta comune, apripista della cosiddetta “crisi”. Beh, non ci resta che gridare: “Forza Orban! Gorza Ungheria! L’Italia e gli Italiani ora hanno un modello da seguire. E non esistono più alibi e mezze misure per nessuno! Né per la politica, né per la cosiddetta “antipolitica”. A buon intenditor…

 Sergio Basile (Copyright © 2013 Qui Europa)

http://www.quieuropa.it/orban-sfugge-alla-morte-discorso-alla-nazione-sul-nuovo-ordine-mondiale/

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   Articoli in Allegato

Attentato a Viktor Orban? Auto del suo Convoglio Coinvolte in un Gravissimo Incidente

Lo chiama ‘ricchione’: l’ArciGay chiede 6 anni di galera

perché non anche a chi viene definito ciccione? Smilzo? Racchia? Grassona? Vecchia? Mocciosa?
Discriminazioni di élite e discriminazioni “volgari”.

25-07-2013
Ha detto ‘ricchione’, pagherà mille euro, ArciGay vuole la galera

CHIETI – Mille euro è costato ad un ortonese aver chiamato un suo concittadino ‘ricchione’: lo ha stabilito il Giudice di Pace di Ortona condannando l’uomo per ingiuria. ”Non essendogli potuta essere riconosciuta l’aggravante di omofobia, mancando in Italia una legge specifica, quel ragazzo continua a non sapere che gridare a qualcuno ‘ricchione’ è omofobia e sta ripagando la comunità solo con una pena pecuniaria” commenta il presidente di Arcigay Chieti, Claudio Minetti.

Ha ragione il signor/a Minetti, con la legge in cantiere, la pena sarebbe stata penale: da 1 a 6 anni, a discrezione del magistrato.
http://voxnews.info/2013/07/25/ricchione-e-larcigay-chiede-6-anni-di-galera/

Attentato a Viktor Orban? Auto del suo Convoglio Coinvolte in un Gravissimo Incidente

Venerdì, Luglio 26th/ 2013

 Il Convoglio del primo Ministro Ungherese Viktor Orban, coinvolto in uno strano incidente in Romania

Paura e Tensione in tutta Europa per il paladino della sovranità nazionale ungherese, difensore dei popoli e faro per centinaia di milioni di europei

L’Uomo che sta combattendo una dura battaglia per il diritto e la sovranità contro i poteri occulti masso-bancari e i falchi

della finanza internazionale vivo per miracolo Attentato? La mente porta ad altri celebri casi analoghi

 di Sergio Basile e Andras Kovacs

 Budapest, Bucarest – Nelle scorse ore, un evento davvero inquietante e anomalo ha fatto tremate milioni di Ungheresi e cittadini europei: almeno quelli che hanno imparato ad amare un personaggio del calibro di Viktor Orban, il Primo Ministro ungherese dal 2012 impegnato nella dura lotta per la sovranità della sua Nazione – la gloriosa terra dei Magiari – contro lo strapotere delle lobby massonico-bancarie europee ed europeiste, la finanza e l’usura internazionale. Ma cosa è accaduto? Andiamo ai fatti: questo pomeriggio, in Romania, il convoglio che accompagnava Viktor Orbán, in viaggio verso la Balvanyos Summer University, con tanto di scorta (volanti della polizia rumena) ha subito un gravissimo incidente nel tratto di strada che collega le città di Kelementelke e Erdőszentgyörgy (vedi foto). L’auto con a bordo il Primo Ministro fortunatamenbte non è stata  coinvolta in maniera diretta nell’incidente. Ma solo per pura provvidenza! L’auto andata letteralmente distrutta, è stata infatti quella del Console Generale ungherese in Csíkszereda, nella quale viaggiavano anche il suo vice e tre funzionari dell’Ufficio del Primo Ministro. L’auto – particolare molto inquietante – viaggiava molto vicina a quella di Orban. Sarà stato un caso? Un errore di valutazione di un presunto attentatore? Un piano perfetto andato storto?

  Un personaggio onesto e scomodo

 I cinque membri dell’entourage del Primo Ministro sono stati trasportati d’urgenza in ospedale, in Romania. Gli investigatori sono già all’opera, ma le particolari dinamiche dell’incidente e le modalità con il quale esso si è sviluppato, hanno già fatto calare un velo di sospetti piuttosto pesante su una cerchia di personaggi, o quanto meno di ambienti “particolari”. Di certo Orban non è un uomo che lascia indifferenti: o lo si ama o lo si odia. E ultimamente in Europa la lista dei personaggi – specie di un certo rilievo – ai quali il custode della sovranità ungherese non andava – e non va – a genio è piuttosto nutrita. Per contro egli rappresenta un modello ed un esempio – quanto ad onestà e nobiltà morale – per milioni di cittadini ungheresi ed europei. Specie nel Sud Europa e in Italia.

  La storia si ripete?

 Purtroppo in queste ore i fantasmi ed i “sospetti” che si tratti di un attentato ad hoc, stanno aleggiando in maniera sempre più crescente su molti cittadini ungheresi, com’è per il sottoscritto (Andras Kovacs). Parlare di “caso” ci sembra davvero paradossale! Noi ungheresi abbiamo ancora davanti agli occhi e nella mente il caso “Alexander Dubcek“, cioè l’attentato perpetrato ai danni del leader emblematico, del 1968, emblema della Primavera di Pragamorto in uno strano incidente d’auto. Il pensiero non può che andare anche  ai fratelli Kennedy e all’incidente aereo in Russia, quando l’intera delegazione del governo polacco, trovò la morte, incluso il presidente Kacinsky. Ucciso, perchè evidentemente scomodo. Infatti, come molti dei lettori ricorderanno, dalla relazione degli investigatori emersero inquietanti particolari:tracce di esplosivo furono trovati sui frammenti dell’aereo polacco TU-154 che si schiantò misteriosamente il 10 aprile 2010 nei pressi di Smolensk. Oltre al presidente polacco Lech Kaczynski, morirono la moglie e altri 94 tra i migliori funzionari polacchi. All’epoca, il quotidiano polacco Rzeczpospolita scrisse di residui di TNT e nitroglicerina trovati su 30 dei posti a sedere dell’aereo.

  I Casi Dubcek, Kennedy e Kaczynski

 In molti credono ancora oggi che la Russia fosse stata dietro lo schianto dell’aereo. Il presidente Lech Kaczynski era espressione di un governo a trazione spiccatamente filo-americana, nonché uno dei più attivi promotori del piano missilistico di difesa del’ex Presidente Usa, George W. Bush, in Polonia. Un piano profondamente avversato dalla Russia. Molti teorici del complotto ad oggi sostengono l’esistenza di un video girato presumibilmente subito dopo lo schianto dell’aereo. Un video che sembrerebbe provare inequivocabilmente la teoria dell’attentato. Ma questa è un’altra storia.

  Cuori in trepidante attesa e occhi sull’Ungheria e Santiago

 Ora l’Europa e il mondo hanno gli occhi puntati sull’Ungheria, a poche ore dall’altro sanguinoso e terribile attentato di Santiago De Compostela, che ha gettato nel lutto 500 milioni di europei, causando 89 vittime.

 Sergio Basile, Andras Kovacs (Copyright © 2013 Qui Europa)

http://www.quieuropa.it/attentato-a-viktor-orban-auto-del-suo-convoglio-coinvolte-in-un-gravissimo-incidente/

Omofobia: previsti sei anni di carcere per chi scrive contro adozioni gay

è stato cancellato il diritto di opinione. E’ divenuto reato dissentire con il pensiero unico. Un conto è la lotta alla discriminazione, giusta e sacrosanta, un conto creare uno strumento per il “superamento” dell’art 21 della Costituzione che dovrebbe garantire l’espressione del libero pensiero.
La tutela dei minori è stata scavalcata.

25-07-2013
“La legge contro l’omofobia e la transfobia è una legge bavaglio, anticostituzionale e antidemocratica. Solo chi è fortemente ideologizzato o non l’ha compresa bene si ostina a difenderla”. Ad affermarlo il deputato del Pdl Alessandro Pagano. “Le nuove norme, incardinate nella legge ‘speciale’ Mancino-Reale, prevedono addirittura la pena della reclusione da uno a sei anni. Con la ‘minaccia’ del carcere chi se la sentirebbe più di manifestare liberamente le proprie convinzioni sull’omosessualità? Solo per fare qualche esempio, sulla scorta di una denuncia del tutto discrezionale perché basata, come previsto dal ddl, su elementi soggettivi anziché sul principio di tassatività, gli autori di articoli ‘critici’ nei confronti delle nozze gay o dell’estensione dell’adozione alle coppie omosessuali rischierebbero la pena della reclusione, cos ì come chi dovesse organizzare una manifestazione a sostegno della famiglia naturale, sul modello del Family day per intenderci. Come si vede sono in pericolo diritti fondamentali dell’uomo e non ci tireremo indietro dal proseguire questa battaglia di civiltà”, conclude.

Dare questa legge in mano alla magistratura fanatica italiana, è come dare la valigetta atomica ad una scimmia.

http://voxnews.info/2013/07/25/omofobia-previsti-sei-anni-di-carcere-a-chi-scrive-contro-adozioni-gay/

I cani ti fanno schifo? Ecco i dieci comandamenti per te

Valeria Rossi | 5 dicembre 2011    

Sì, lo so, i lettori abituali di “Ti presento il cane” forse rimarranno un po’ sorpresi da questo articolo: che – ovviamente – non è diretto a loro. Però… provate a stamparlo e a tenerne in tasca una decina di copie da distribuire a coloro che vi sembreranno adatti a riceverne una. Scommetto che nel giro di una settimana dovrete provvedere alla ristampa.

1 – Se hai paura dei cani, quando ne incontri uno per strada, al guinzaglio, puoi anche cambiare marciapiede. O strada, negozio, bar.
Non è obbligatorio che tu stia proprio lì: non hai le rotaie sotto né sei legato a fili aerei come i tram. Anche se ti sembra incredibile, ti puoi sposta’!
Se resti sullo stesso marciapiede ma ti spiaccichi al muro come se stessero per fucilarti, e quando il cane ti passa vicino fai: “AHHHHHHHHHHHHHHHHH!!! LOTENGAAAAAAAAAAAA!!!!”, il cane si interesserà  forzatamente a te.
Qualsiasi essere vivente al mondo si volta curioso verso chi strilla come un’aquila, a meno che non sia completamente sordo. E i cani, quasi sempre, sordi non sono: anzi, hanno un udito della madonna.
Se non vuoi che il cane ti guardi o tiri verso di te con l’intenzione di darti un’amichevole sniffatina (pensiero del cane: “Cosa sarà mai questo strano oggetto caciarone? Fa un po’ annusa’…”), spostati PRIMA. E senza far casino.

2 – Se hai paura dei cani, evita anche di partire a trecento all’ora ululando come una sirena se un cane libero ti si avvicina: perché scappare e strillare è ciò che fanno le prede.
E siccome il cane discende dal lupo, che è un predatore, l’impulso di rincorrere chi scappa ce l’ha.
Poi magari è un cane socializzatissimo che vorrebbe solo giocare…ma tu ti caghi sotto lo stesso. E allora, santiddio, NON CORRERE. Allontanati con calma, lentamente, senza gesticolare né strillare.
Perché correre via urlacchiando quando si ha paura dei cani è come aver paura di Tyson e andargli a dire “Ehilà, imbecille! Come stai?”
Che se Tyson poi ti molla un cazzotto, non è che sia proprio tutta colpa sua.

3 – Se ti fa schifo che un cane ti lecchi la faccia o ti baci in bocca, evita di piantargli la suddetta faccia a portata di lingua.
Saranno millemila volte che mi succede o che lo vedo succedere: la Sciuramaria incontra per strada il canepiccolo (del quale non ha paura, perché è appunto piccolo) e allora, pur essendo sostanzialmente un po’ cinofoba, fa la figa e va a strufugnargli il naso con il suo.
Dopodiché parte lo SLAP, e la Sciuramaria fa la faccia schifatissima e urlacchia: “Oddioooo!!! Mi ha leccatooooo! Che schifooooo!”.
Mo’, io capisco che tu possa inorridire se incontri un boxer che ti vede per la prima volta in vita sua, decide che ti ama alla follia, salta su e ti pianta du’ metri di inaspettatissima lingua in bocca: ma se sei TU a mettergli la faccia a portata di lingua, devi star zitta.
Evita dunque le scenate isteriche, che fanno malissimo al morale dell’umano canemunito, e vatti a lavare la faccia in privato, se proprio ci tieni: rammentando comunque che il cane ti avrà passato sempre MENO bacilli, batteri e affini di quelli che ti ha rifilato ieri la zia Gina, quando vi siete scambiate due bacetti sulla guancia.

4 – Se pesti una merda di cane, sappi che non è che tutti i cani del vicinato abbiano seguito e monitorato le tue mosse per poi andare a scagazzare esattamente sul tuo percorso.
La cacca l’ha fatta un incolpevole, singolo cane, il cui singolo proprietario (colpevolissimo, invece) non l’ha tirata su.
Però non è che per questo tu puoi odiare tutta la specie canina e tutta la categoria dei proprietari.
Prenditela con l’incivile che è uscito senza paletta, e ricorda che il 90% dei proprietari di cani condivide il tuo pensiero, è d’accordo con il cartellino della foto a sinistra e vorrebbe che questi incivili fossero multati in modo tanto severo da andare storti almeno per una settimana.
Però vedersi additati e/o guardati con puro odio solo perché hai un cane, del quale hai sempre e solo raccolto tutte le deiezioni, arrivando talora a raccattare pure quelle altrui, è quantomeno seccante. Ed è profondamente ingiusto.

5 – Se il giorno dopo pesti di nuovo una merda di cane, vale quanto detto sopra, con l’aggiunta di un piccolo consiglio: ma guarda anche un po’ dove metti i piedi!
Sia chiaro, non trovo e non troverò MAI nessuna scusante a chi non raccoglie le cacche… però certa gente ha una media di pestate di merda che potrei capire solo se si trattasse di  Stevie Wonder. Sembra che se le vadano proprio a cercare col lanternino, per piantarci il piedino sopra e poi attaccare la filippica (contro i cani e gli umani sbagliati).

6 – Se tuo figlio ha “toccato un cane” (NOOOO!!!), o è stato leccato da un cane (UHHHHH!), o ha scambiato il suo giocattolo con quello del cane (ARGHHHHH!!!), non è il caso di correre al pronto soccorso.
Ma non è neanche il caso di tuffarlo a pesce nel lavandino più vicino.
La convivenza e la confidenza con gli animali (comprensive di scambi di baci, abbracci, coccole e saliva) sono caldamente consigliate da tutti i pediatri del mondo, perché aumentano e migliorano le difese immunitarie del pupo.
Forse il cane potrà essere (in alcuni casi,  non certo in tutti…) più sporco dei compagnucci di asilo, ma ha all’incirca lo 0,001% di probabilità di attaccare qualche malattia a tuo figlio, rispetto a loro. Di sicuro il pupo NON prenderà mai da un cane i pidocchi, né il raffreddore, né la varicella o gli orecchioni.

7 – Se tuo figlio non ha paura dei cani e tu invece sì, evita di fare “sollevamento pupi” ogni volta che ne incrociate uno. Prendere il bambino in braccio è il modo migliore per  invogliare il cane a saltarti addosso per vedere cos’è che gli hai tolto da sotto il naso (un po’ come per il punto 1, insomma: se fai tutto il possibile per attirare l’attenzione, ci riuscirai).
Se il cane, a questo punto, ti salta addosso per annusare il pupo, è facile che graffi te o lui: così il pupo si spaventa sul serio e diventa cinofobo come te. Bello, eh? Saresti pure capace di esserne contento, lo so… ma ricordati che i bambini cinofobi sono quelli a più alto rischio di essere inseguiti (perché scappano, vedi punto 2) e magari morsicati.

8 – Se un cane ti ha fatto le feste e ti ha inzaccherato il vestito nuovo, credimi: sopravviverai.
E’ giusto e civile che il proprietario del cane si offra di pagarti la tintoria, mentre è un po’ eccessivo pretenderne la carcerazione o la fustigazione sulla pubblica piazza. Anche perché vale sempre la stessa regoletta: se non vuoi che un cane ti salti addosso, stai du’ metri più in là. Non è che quando/dove passi tu debba per forza aprirsi il Mar Rosso in due.

9 – Se i cani ti fanno schifo o paura, non puoi pretendere che siano gli altri a rivoluzionare la propria vita per la bella faccia tua.
Entrare in casa della figlia cane-munita dicendo per prima cosa “Chiudi il cane che ho paura”, e per seconda cosa “Guarda quanti peli, che schifo”, è profondamente scorretto: il cane è in casa sua, tu no.
Se proprio non resisti alla vista di una cosa pelosa e con la coda, invita tua figlia a casa tua ed evita di andare a rompere le palle a lei: il vostro rapporto se ne avvanteggerà moltissimo.

10 – Se i cani ti fanno schifo o paura, se tu ad avere un problema: non i cani, né i loro proprietari.
Regolati di conseguenza ed evita di imporre il tuo punto di vista con arroganza: al massimo, chiedi gentilmente (e, quasi sempre, gentilmente ti si verrà incontro).
Se poi la tua è proprio una fobia, fatti curare: e non sto scherzando né facendo del pesante sarcasmo. Le fobie sono una malattia, non un diritto civile. E come tali vanno trattate.
http://www.tipresentoilcane.com/2011/12/05/i-cani-ti-fanno-schifo-ecco-i-dieci-comandamenti-per-te/

Il Fmi vuole il lavoro più precario e flessibile

d’altra parte i sindacati hanno accettato di buon grado l’esercito di lavoratori A GRATIS per l’expo (18mila i volontari, e gli altri o apprendisti o stagisti, max 600 euro)
I soliti “suggerimenti” all’Italia per favorire la ripresa economica

Giuliano Augusto    

Ora e sempre Libero Mercato. Ora e sempre lavoro più precario e più flessibile e ogni misura che permetta la nascita del maggior numero di imprese e quindi della concorrenza. Questa deve essere la politica economica adottata dall’Italia, secondo Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale. Cambiano i vertici del Fmi, prima Strauss Kahn, ora la Lagarde, ma le linee guida indicate dall’organismo usuraio di Washington restano le stesse. Il cosiddetto Libero Mercato con la sua legge della giungla, resta la pietra angolare sulla quale deve poggiarsi la ripresa. Sia per quanto riguarda l’economia reale che la finanza. Il lavoro deve essere considerato al pari degli altri fattori della produzione. Una merce insomma. Un dipendente può essere spostato a piacimento e deve sottostare alla imposizione di ritmi di lavoro asfissianti e schiavistici ed essere retribuito allo stesso modo in tutto il mondo. La terra deve trasformarsi in un grande mercato globale ed un lavoratore deve accettare di poter essere riallocato allo stesso modo di una materia prima, di un prodotto finito o dello stesso capitale. Sia esso un macchinario o un prodotto finanziario.
Questa è l’ideologia tecnocratica che il Fmi “suggerisce” ai Paesi in crisi e che impone a quelli costretti a chiedere i suoi aiuti finanziari. Aiuti a fronte dei quali c’è sempre e comunque la richiesta di varare le liberalizzazioni di tutti i settori economici e di privatizzare le aziende pubbliche, che, inevitabilmente, specie nei Paesi del cosiddetto Terzo Mondo, comporterà la loro svendita a tutto vantaggio dei grandi gruppi concorrenti esteri, per lo più anglofoni, che in tal modo li colonizzeranno.  
L’Italia negli ultimi tempi si è trovata regolarmente sotto tiro da parte del Fmi. Per i tecnocrati di Washington, già di suo in Europa la ripresa appare lontana. Anzi, rischia di sfuggire di mano. Nell’Eurozona nel 2013 si contrarrà ancora dello 0,6% mentre nel 2014 potrebbe crescere dello 0,9%. Ma l’Italia è ferma al palo. Per tale motivo le riforme, insistono gli uomini della Lagarde, sono ancora più importanti a cominciare dal mercato del lavoro e da quello della concorrenza nel mercato dei prodotti.
L’Italia dovrebbe chiarire le condizioni per il reintegro previste dalla nuova normativa in materia di lavoro, che ha vanificato di fatto il ricorso alla via  giudiziaria. Dovrebbe quindi introdurre contratti flessibili a tempo indeterminato,  promuovere la contrattazione aziendale al posto di quella collettiva nazionale (sull’esempio della Fiat), prevedere retribuzioni diverse da regione a regione nel settore pubblico e sostenere la flessibilità salariale nel settore privato. Ci vuole poi maggiore concorrenza e vanno privatizzati i servizi pubblici locali. Acqua, elettricità, gas e raccolta dei rifiuti. Il Fmi ammette che le misure di austerità sulla riduzione del debito pubblico, imposte in Europa dalla Commissione e dalla Bce, abbiano rallentato l’economia e rischiano di peggiorarla ulteriormente. Ma non c’era alternativa. In  tale situazione di stagnazione che potrebbe pure peggiorare, l’invitto alla Bce è di tenersi pronta a tagliare ancora i tassi d’interesse per dare un po’ di ossigeno all’economia.
 http://www.rinascita.eu/articolo_print.php?id_articolo=22184

Donna picchiata nel centro storico, denunciato 30enne -Presa a schiaffi e sputi vicino alla mensa di padre Guido

La solidarietà della Kyenge e Boldrini a chi andrà? A nessuno, a loro non frega un cavolo di come sta la gente in strada

Donna picchiata nel centro storico, denunciato 30enne
Genova – Una donna, di 60 anni, è stata presa a calci e pugni nei vicoli di Genova. L’episodio si è verificato nella giornata di ieri: la signora agli agenti, giunti sul posto, ha riferito di essere stata aggredita da un cittadino straniero dopo un diverbio. La vittima, per le ferite è stata trasportata allo ospedale Galliera per le cure, ne avrà per alcuni giorni, mentre l’uomo, un giovane di 30 anni, riconosciuto dalla Polizia è stato denunciato per violenza privata e accompagnato in Questura.
Mercoledì 24 luglio 2013
http://www.cittadigenova.com/Genova/Cronaca/Donna-picchiata-nel-centro-storico-64637.aspx

Fabiola Zolotti è stata inseguita da un uomo che frequenta la struttura

di Giuseppe Poli

Ancona, 26 luglio 2013 – AGGREDITA sul portone di casa sua in corso Mazzini, in pieno giorno. E’ accaduto mercoledì mattina a Fabiola Zolotti, impiegata, mentre stava rientrando nella sua abitazione dopo aver parcheggiato la sua Toyota Yaris in via Padre Guido, a due passi dalla mensa dei poveri. Un colpo alla testa, uno sputo in faccia. Il tutto davanti ad Antonella Bartozzi, titolare del negozio sull’altro lato della strada.
E’ solo l’ennesimo episodio di cui si rendono protagonisti alcuni frequentatori della mensa.
«Erano circa le 11,30 e stavo rientrando a casa in auto — racconta Fabiola Zolotti —. Purtroppo non trovando posto a volte sono costretta a parcheggiare l’auto vicino a casa, ma ho il permesso di transito in corso Mazzini. Dunque ho cercato e trovato posto in via Padre Guido, che percorro sempre a passo d’uomo. Non ero ancora scesa dall’auto che quest’uomo dall’accento dell’est si è avvicinato al finestrino e mi ha detto: ‘Hai visto cosa mi hai fatto? Mi hai colpito al braccio’. Sono espedienti, episodi che si verificano spesso in quella zona. Io ho cercato di sminuire la cosa, gli ho risposto: Sta tranquillo, non è successo niente, vai a pranzo. Quindi mi sono avviata verso casa pensando di aver risolto la cosa, ma lui dopo pochi secondi mi ha seguito, e quando sono entrata nel portone lui lo ha trattenuto e mi ha detto: ‘Ehi tu, non mi hai sentito?’ e ha ricominciato con quella storia. Gli ho detto che se ne doveva andare e che avrei chiamato la polizia. A quel punto mi ha detto: ‘No chiamo io la polizia’, invece mi ha colpito alla testa e mentre cercavo di spingerlo all’esterno del portone mi ha sputato in faccia».
 
CONFERMA tutto Antonella Bartozzi, testimone dell’episodio di violenza: «Mi trovavo fuori dal negozio e stavo parlando con un’amica. Quel tizio lo conosco di vista perché lo vedo passare tutti i giorni e guardavo verso Fabiola perché mi chiedevo cosa stesse facendo. Poi ho visto che l’ha seguita, e stavo andando anch’io verso di lei per capire meglio cosa stava accadendo, quando ho visto che l’ha colpita e le ha sputato. Già in passato abbiamo raccolto delle firme per fare spostare la mensa da qui, c’è già una struttura preposta e pronta. Sono episodi inqualificabili, che penalizzano il centro storico, i suoi abitanti, i suoi frequentatori».
Così conclude Fabiola Zolotti: «Se la struttura della mensa fosse adeguata magari questi episodi non si verificherebbero. Il problema si crea perché queste persone stazionano lì davanti sin dalle 11, finché non mangiano, perché dentro non c’è lo spazio per accoglierle».
 
Giuseppe Poli
http://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/cronaca/2013/07/26/925344-donna-aggredita-vicino-mensa-padre-guido.shtml

Rumeno da’ fuoco alla ex moglie e al nuovo compagno di lei

Milano, 26 lug. – Erano sposati, ma lui la costringeva da anni a prostituirsi sulle strade di Milano, sottoponendola a minacce e violenze. Quando lei, Cristina.M. 31 anni, cittadina rumena, ha cercato di rifarsi una vita con il muratore egiziano Ibrahim, A.S., 38 anni, il marito ha scatenato la sua vendetta: il 18 luglio scorso Rica Manole, 48 anni, rumeno, li ha attesi in un bar di viale Certosa che frequentavano da qualche tempo.
L’uomo ha invitato la moglie e il nuovo compagno a bere qualcosa per discutere la situazione poi ha estratto una bottiglia, ha cosparso entrambi di alcol denaturato e ha dato loro fuoco. Cristina se l’e’ cavata solo per la prontezza della proprietaria del bar, che le ha salvato la vita con una secchiata d’acqua, ma la donna ha riportato ustioni di secondo e terzo grado sul 40% del corpo. E’ rimasta completamente sfigurata e dovra’ sottoporsi a cure che dureranno uno o due anni. Anche Ibrahim ha riportato gravi ustioni.
Dal letto dell’ospedale, Cristina fornisce ai carabinieri un racconto di degrado e brutalita’ quotidiane: la donna non aveva mai trovato il coraggio di denunciare Rica o di staccarsene, fino all’incontro con Ibrahim. Ma lo sfruttatore non poteva sopportare di perdere la sua unica fonte di reddito,e li ha aspettati finche’ non e’ riuscito a rovinare il sogno di riscatto di Cristina. I militari dell’Arma lo hanno identificato e arrestato ieri in piazza Cacciatori delle Alpi, poco distante dal bar dove aveva sfigurato quella donna che considerava sua proprieta’: ora dovra’ rispondere di tentato omicidio plurimo e sfruttamento della prostituzione.
http://www.imolaoggi.it/?p=57241