La “Repubblica delle banane”

se si pensa ai sindacati che manifestano per il mantenimento della tassa….sulla PRIMA CASA- quella che anche un disoccupato, precario o cassintegrato eredita..
No non scendono in piazza per il reddito di cittadinanza questi solerti difensori dei deboli….ma alla tassa che piace al FMI

Posted By Luciano Lago On 5 luglio 2013

In questi giorni sono al lavoro negli uffici del Ministero dell’Economia (una volta ministero delle Finanze) una equipe di tecnici funzionari del FMI che girano per le stanze e gli uffici, esaminano faldoni, controllano i dati sui computer del ministero, trascrivono, analizzano e mettono tutti i conti dello Stato italiano sotto la loro lente di ingrandimento.

Si sono viste le luci accese fino a tardi negli uffici del ministero e l’accesso ai piani dove operano questi misteriosi funzionari è stato interdetto a tutti. Sono tutti vestiti di scuro, british style, parlano in inglese, qualcuno capisce l’Italiano ma lo parla strascicando le parole.                                                

Sembra che abbiano ormai finito il loro lavoro, volevano andare anche a Napoli per spulciare i conti della regione più indebitata d’Italia, ma pare che gli sia stato sconsigliato (difficoltà di comprendere la lingua).

Contento e servizievole il ministro Saccomanni saltella da un ufficio all’altro e loda la precisione dei funzionari e ne legge e  rilegge entusiasta la loro relazione. Le cose non vanno poi tanto male: i conti possono sembrare abbastanza in ordine ma……ci sarebbe un problemino.” L’IMU non s’ha da fare”, hanno espresso il concetto in stile manzoniano anche se nel loro inglese: “IMU it’s no possibile”. Lo hanno capito tutti, anche gli uscieri che stavano origliando dietro le porte.

Il ministro dello sviluppo economico, Saccomanni, già Banca D’Italia (S.p.a. a capitale privato), dichiara che non si può non tenere conto di quanto hanno richiesto all’Italia gli ispettori del FMI, cioè di quella istituzione finanziaria specializzata negli interventi di finanziamento sui paesi in difficoltà con il noto sistema dei prestiti ad usura, tecnica che ha portato al collasso paesi come la Grecia ed è ben conosciuta anche nei paesi dell’America Latina, come Ecuador, Argentina Uruguay,dove hanno avuto tanta familiarità nel trattare con gli ispettori del FMI che da ultimo, causa alcuni contrasti,non hanno esitato a cacciarli in malo modo (qualcuno dice letteralmente “ a calci nel culo”) sciupando i loro abiti scuri da manager. Questi signori sono stai capaci di esigere il pagamento degli interessi persino alla disastrata repubblica di Haiti.

D’altra parte si vocifera che presto l’Italia potrà “graziosamente” accedere ad un prestito del FMI per far fronte ai debiti del bilancio pubblico, al pagamento degli interessi sul debito che si prevede corrisponderà a 105 miliardi all’anno dal 2014, accollandosi altri interessi su questo finanziamento, oltre agli interessi passivi sui derivati in possesso di molte amministrazioni pubbliche e senza considerare gli interessi da pagare all’eurocrazia di Bruxelles sulle emissioni dovute per il MES (trattato di stabilità) a cui l’Italia si è impegnata per soccorrere altri paesi in difficoltà (leggi le banche francesi e tedesche).

Arrivati in Italia, gli ispettori del FMI,  hanno messo tutti i conti del bilancio dello stato sotto la loro lente di ingrandimento, nessuno ha osato far notare loro che il bilancio deve essere approvato dalle Camere e che la Costituzione attribuisce alla Corte dei Conti il compito di controllare, non si dovrebbero accettare “intromissioni” da organismi estranei.  Gli ispettori hanno continuato molto seri a fare il loro lavoro ed alla fine hanno iniziato a pontificare: “questo lo potete fare, quest’altro no”, questa spesa la potete tagliare, questa altra spesa la potete rinviare, particolare attenzione alle spese previdenziali ed a quelle destinate ai servizi sociali ove si è sentita spesso la frase “cut, cut the superfluous expense” (hanno riferito gli uscieri).

Quella che è avvenuta è un’altra chiara e palese dimostrazione della totale subalternità del governo ai potentati finanziari sopranazionali.

Poiché fra i vari “suggerimenti” (che assomigliano molto più a delle direttive) c’è stata anche quella riguardante l’IMU sulla prima casa, da non togliere secondo i signori del FMI, si è assistito subito alla reazione accondiscendente del ministro.

Il ministro ha riferito che “non si può pensare di abolire  l’IMU se l’FMI ha bocciato questa decisione”.

Naturalmente hanno fatto eco subito alcuni esponenti politici e chi poteva essere poi a difendere a spada tratta la richiesta di mantenere l’IMU se non Matteo Colaninno, notoriamente legato a doppio filo con gli ambienti finanziari? Un legame di famiglia naturalmente che non si smentisce. Anche Fassina ha plaudito come “molto saggia”alla richiesta del FMI.

Palese l’imbarazzo di Alfano e di altri esponenti berlusconiani nel cercare di fare fronte alle pressioni congiunte del FMI e della Commissione Europea ma è facile prevedere come andrà a finire.

Da tutto questo c’è un assente ingiustificato: il Parlamento italiano, quello che dovrebbe rappresentare i cittadini.

Se mettiamo insieme questo episodio con la dichiarazione del nostro “ineffabile” presidente Giorgio Napoletano, di qualche  giorno prima, con la quale il Presidente si è arrogato a se stesso ed al governo ogni diritto di decidere sulla questione dei caccia F35, negando al Parlamento ogni competenza in tale questione, allora possiamo oggi renderci conto di come sia caduto in basso questo paese al livello dell’ultima “repubblica delle banane”,

con un popolo muto e senza voce, istituzioni prive di ogni possibilità di incidere nelle decisioni che contano, un paese ridottosi  senza dignità e senza un briciolo di sovranità nazionale.

Rimane un fatto che non si può smentire: ogni popolo si merita la classe politica che lo rappresenta.

http://www.blitzquotidiano.it/economia/fmi-imu-prima-casa-va-mantenuta-saccomanni-stiamo-valutando-1611365/ [2]

 http://www.stampalibera.com/?p=64649

MASSONI MAFIOSI E DINTORNI CATANESI

Questo articolo, con il materiale allegato che è estremamente interessante (perchè sono documenti della Magistratura concernenti l’inchiesta «Belfagor» scoppiata nel 2002, in cui ci sono nomi di logge ed anche di massoni di Catania e dintorni), preso dal sito Sudpress.it, può servire ai fratelli in Cristo che temono Dio e osservano i suoi comandamenti – e quindi rifiutano di allearsi o fare compromessi con i massoni – che vivono a Catania e d’intorni. Questa è la ragione per cui lo pubblico.

Chi ha orecchi da udire, oda

Giacinto Butindaro

Leggete il mio libro ‘La Massoneria Smascherata’

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MASSONI MAFIOSI E DINTORNI CATANESI

28/06/2013

A cavallo del nuovo millennio la Procura della Repubblica di Catania aveva messo mano ad una delle indagini più promettenti per approfondire i rapporti nella nostra provincia tra Mafia, massoneria ed uomini delle istituzioni.

Quell’inIziativa, coraggiosa puntuale e dettagliata, la si deve all’intuizione investigativa di due magistrati: il dott. Amedeo Bertone ed il dott. Sebastiano Mignemi.

Non dev’essere stata un’indagine facile visto il calibro dei personaggi coinvolti e la difficile demarcazione tra mondi in incoffessabile comunicazione tra loro, ma di sicuro in quelle carte c’è una guida sicura anche per capire che cosa accade oggi, chi si muove in quella terra di nessuno in cui tutto sembra possibile, in cui si scambiano favori ed informazioni che invece in una società sana sarebbero impossibili.

Merita d’essere subito precisato che tutto si è concluso con un’archiviazione e che dopo quest’indagine il dott. Bertone andò a Caltanissetta (solo da poco è tornato come Procuratore Aggiunto a Catania) ed il dott. Mignemi è passato alla Corte di Appello come giudice, e tuttavia i nomi che circolano in quella carte, gli intrecci, gli interessi e le dinamiche rappresentano uno straordinario contributo conoscitivo non solo per chi continua a svolgere indagini ma anche per il semplice cittadino che non ha notizia delle trame che si muovono sottotraccia a Catania, spesso condizionandone la convivenza.

Un conto, infatti, è dire che massoneria e mafia si incontrano, altro discorso è leggere, al di la del rilievo penale, i nomi e cognomi, chi quindi le persone, chi vestendo la coppola, o indossando la divisa, o la toga, o altre insegne, indossa un capo di abbigliamento comune: il grembiulino.

Nell’indagine denominata Belfagor ciò che infatti fa più impressione è leggere di persone rispettate, anche con ruoli pubblici, che però siedono come fosse normale allo stesso “tavolino” con mafiosi acclarati e riconosciuti. Perchè? Per fare cosa?

SUD si è ripetutamente occupato dell’intreccio ed ha biasimato che ancora nei giorni scorsi soggetti intercettati a conversare con mafiosi abbiano potuto condividere sedicenti premi alla legaltà con alti magistrati del Distretto, altresì si è espressa chiaramente ogni riserva verso tutte quelle società cosiddette segrete che si muovono in Sicilia, in una terra in cui cioè la società segreta per definizione è Cosa Nostra.

Ora, abbiamo deciso di mettere a disposzione dei lettori l’impareggiabile materiale informativo che ha prodotto la ricordata indagine della Magistratura, nel rispetto ovviamente delle decisioni definitive dell’Autorità giudiziaria che, ribadiamo, non ha ritenuto sussistente alcuna condotta di reato nei confronti delle persone sentite ed interrogate, e con l’unico intento perciò di offrire una sorta di Guida alla città segreta.

Certo, rimangono senza risposte alcune domande: quali sono gli interessi oggi dell’intreccio mafia-massoneria? Chi i nuovi referenti? O sono sempri gli stessi? Quali relazioni intrattengono con gli uomini delle istituzioni oggi? Capita di incontrarli nei salotti cosiddetti bene della città?

Conoscere serve anche ad evitare, ma soprattutto a farsi un’idea di quanto Catania sia al centro degli intrecci più sporchi, oggi assai più di Palermo – dove molto si è scoperto – e con una impunità che vorremmo venisse finalmente affrontata.

Una voce dell’informazione libera serve anche a questo, a far conoscere.

Nessun commento quindi, ma – com’è nel costume e nella stessa ragion d’essere di SUD – solo documenti che ciascuno potrà leggere per farsi un’idea.

La redazione

Fonte: http://www.sudpress.it/sud/massoni-mafiosi-e-dintorni-catanesi

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http://againstfreemasonry.wordpress.com/2013/07/05/massoni-mafiosi-e-dintorni-catanesi/

Inceneritore Parma inagibile: la vittoria di Pizzarotti e dei 5 Stelle

Scritto da Viviana Pizzi  Venerdì, 05 Luglio 2013 

 È stato il suo cavallo di battaglia per tutta la campagna elettorale. Quando l’inceneritore è stato realizzato tutti gli ambientalisti che avevano dato fiducia al sindaco di Parma Federico Pizzarotti erano rimasti delusi. Ora però è arrivato il tempo della rivincita perché il sito dell’opera è stato bloccato. Per il Comune era privo di agibilità parziale.

 L’IMPIANTO È INAGIBILE – Il primo a dichiarare che l’impianto era inagibile è stato il Comune di Parma il quale ha reso notoche l’istruttoria avviata all’indomani dell’accensione dell’Inceneritore, si è conclusa conparere negativocirca la richiesta del rilascio dell’agibilità parziale.

 

 Secondo la normativa, infatti, l’agibilità parziale introdotta perdecreto legge il 21-06-2013 dall’articolo 30,e non prevista dallaLegge Regionale 31/2002, non è ancora una norma di legge, in quanto “tale modifica sarà applicabile dalla data di entrata in vigore della legge di conversione”. Per questi motivi si ritiene improcedibile la domanda di Certificato di Conformità Edilizia e di Agibilità Parziale presentata da Iren.

 Cosa ha fatto la Provincia allora? Ha preso atto della comunicazione del Comune e, in coerenza con quanto previsto dal nulla osta del 27/6/2013, ha immediatamente comunicato ad Iren l’obbligo di sospendere l’attività di smaltimento rifiuti nell’impianto. Tale sospensione ovviamene perdurerà fino al  conseguimento dell’agibilità, come già disposto.

 LA REAZIONE DI IREN – Iren ambiente, dopo aver ricevuto il provvedimento dirigenziale del Comune di Parma ha provveduto al fermo del sistema impiantistico e ha avviato le procedure per impugnare davanti all’autorità giudiziaria competente i provvedimenti citati, ritenendoli illegittimi e gravemente pregiudizievoli anche dal punto di vista economico.

 La battaglia sarà sicuramente lunga ma per ora il sito è fermo e l’inceneritore rimane fermo. Si tratterà di certo di una guerra di carte bollate e di studi ambientali approfonditi.

 BEPPE GRILLO ESULTA – La soddisfazione di Beppe Grillo sul suo blog è evidente. Quella sull’inceneritore, che sembrava una battaglia persa, sembra invece essere vinta almeno per il momento.

 L’impianto fortemente voluto dal manager di Iren Spa Andrea Viero – ha dichiarato-  uomo di fiducia dell’ex sindaco di Reggio e oggi ministro Graziano Delrio, sembra avvitato in un vortice senza fine. Un buco nero di mancate prescrizioni, di norme e leggi non rispettate con procedimenti penali e non solo in corso. E’ ora che Iren Spa invece di minacciare richieste di risarcimenti contro il Comune di Parma prenda atto della situazione ed inizi ad operare in linea con le norme italiane ed europee. L’alternativa c’è: la soluzione nella nostra interrogazione del 2 aprile 2013. I capigruppo M5S Nicola Morra (Senato) e Riccardo Nuti (Camera)”.

 Il sindaco Federico Pizzarotti ha fatto parlare le carte e ha preferito non esultare troppo pubblicamente. Evidentemente vuole attendere che la battaglia con la Iren Ambiente sia definitivamente conclusa.

  http://www.infiltrato.it/politica/inceneritore-parma-inagibile-la-vittoria-di-pizzarotti-e-dei-5-stelle#sthash.5iuEyNrp.dpuf

Il futuro della guerra secondo la NASA.

“Future Strategic Issues / Future Warfare [Circa 2025]”

Questo documento di 114 pagine proviene dal NASA Langley Research Center, lo firma il Chief Scientist Dennis Bushnell. 

 La Terra è vista come un’astronave di cui si sta ancora cercando il manuale d’istruzioni, mentre l’equipaggio è sempre in lotta con se stesso e aumenta di due milioni a settimana; ciò nonostante l’umanità ha incredibilmente abbreviato i tempi dell’evoluzione appropriandosi dei suoi meccanismi, fino ad incrociare geneticamente le specie (pag 9).

 

 Chief Scientist Dennis Bushnell. 

 Dopo quella industriale (1800-1950), questa è l’epoca della Information Technology (IT) e arriverà fino al 2020, quando ci sarà l’esplosione delle tecnologie BIO/NANO. La massima espansione dell’utilizzo dei nuovi ritrovati coinciderà con l’avvio dell’ “età virtuale”, dal 2020 in avanti, e la robotizzazione di tutte le attività umane (pag 13). Ogni cosa sarà mediata dalla IT, fino ad arrivare all’intersezione tra umano e artificiale (wearable/implantable electronics) che consentirà entro il 2030 ad un singolo pc di avere capacità di elaborazione superiore a quella di una città piena di cervelli umani (pag 19).

 Reti neurali miste umane-artificiali costituiranno “creativity machines” in grado di produrre una quantità illimitata di idee (pag 21) che risolveranno i problemi dell’umanità: povertà, sovrappopolazione, scarsità di risorse, inquinamento, global warming (pag 23). La nuova tecnologia consentirà di caricare milioni di dati direttamente nel cervello, accorciando drasticamente i tempi dell’apprendimento (pag 27).

Il nuovo scenario porrà dei nuovi problemi anche in termini di legge: privacy minacciata da micro/nano sensori ubiqui; bio e net crimes; protezione degli impianti elettronici nel corpo umano; incontrollabile auto-replicazione dei robots (pagg 30 e 31).

 “IL MILITARE STATUNITENSE USERA’ IL TEMPO COME ARMA CONTRO I CITTADINI AMERICANI”

“In un intervista con il Los Angeles Times del 21 aprile 2013 Lei informò la stampa associata che il Governo Americano dispone di una tecnologia di armi per creare calamità atmosferiche, utili al N O M per sterminare milioni di cittadini americani e altri nel mondo tramite siccità, allagamenti, terremoti etc. Si spieghi meglio a cosa di specifico si riferiva:

“E’ uno dei mezzi in mano all’Elite/del Governo Ombra, già in pieno dispiegamento per mettere in ginocchio le nazioni e piegarle al loro volere, alla loro tirannia, alla loro ditt.atura, anche in Italia!, questo nuovo Fasc.ismo Globale si chiama Nuovo Ordine Mondiale (N O M). Chiunque collabora con gli artefici, è un Alto Traditore. “

  Le nano-tecnologie consentiranno a dei granelli di “smart dust” delle dimensioni di 1mm cubo o meno, di operare come sciami di sensori [vedi Swarm Theory, nda] galleggianti attraverso le correnti d’aria (pag 41) o di funzionare come polvere esplosiva in grado di raggiungere obiettivi sensibili apparentemente inaccessibili.

Allo stesso modo la “smart dust” potrà essere distribuita attraverso aerosol ed inalata dai polmoni, dove si depositerà per eseguire varie “missioni patologiche”, rappresentando una del tutto nuova e legale classe di armamenti (pag 43).

 Altro fronte di guerra futura è quello dell’emissione di Radio Frequenze (RF) come arma contro la persona ( attraverso il riscaldamento, gli effetti di superficie, e l’interazione col cervello in modalità di bassa frequenza – pag 49). Le microonde a bassa potenza causano abbassamento delle performance comportamentali, massiccia alterazione delle funzioni cerebrali, incremento letale del flusso sanguigno (pag 50).

La nano-tecnologia può essere usata in molteplici occasioni e con i più vari scopi, dalla guerra batteriologica anti-uomo a quella geneticamente mirata, fino alla funzione anti-flora/fauna e alla bio-pirateria (pag 51).

Le nuove armi finora descritte sono apparentemente “legali” (pag 55) e la loro caratteristica più innovativa ed efficiente è l’ubiquità, microonde smart dust ed armi acustiche possono infatti eludere le barriere fisiche che finora ostacolavano l’azione militare (pag 65).

 Nel contesto di questo nuovo scenario ibrido naturale-artificiale, l’essere umano appare inutilmente ingombrante, pesante, vulnerabile, lento fisicamente e mentalmente, insomma ha un valore aggiunto rapidamente decrescente al negativo (pag 66). Al contrario i robot stanno dimostrando di aver superato le capacità umane in tutti gli ambiti di applicazione, sono più reattivi, più letali, più efficaci e necessitano di minore logistica. Inoltre i micro robot possono sfruttare animali e piante come piattaforme d’azione, o addirittura sfruttarli come deposito munizioni (pag 73).

 Anche il nucleare, utilizzato in maniera non convenzionale, farà parte della guerra del futuro, ad esempio come contenuto di una nave da affondare al largo e poi far esplodere per provocare tsunami e spuma radioattiva (pag 82). La guerra è anche mediatica, ce lo ricorda la “sindrome Cnn”, il ruolo dell’informazione è fondamentale per la formazione dell’opinione, spesso i media arrivano prima e sono più efficaci e seguiti dei governi, quindi mandare attentati, catture e torture di cittadini americani in diretta tv orienterà la popolazione. Allo stesso modo si possono affondare carriere con un attacco “swarm” o condurre una vera e propria “psywar” (pag 93), magari come accompagnamento ad un attacco batteriologico diffuso attraverso l’importazione di cibo, medicinali o vestiti (pag 98).

 Dopo aver illustrato le nuove forme di guerra che verranno impiegate dalla futura umanità, l’autore si occupa anche però delle possibili reazioni dei contemporanei alla lettura del documento, si va dal metterlo nel contenitore delle cose più scioccanti, al non credere che possa mai essere realizzato, al trovarlo improbabile ma troppo interessante per non considerarlo (pag 113).

 In conclusione porrei una considerazione “quasi” umana di Bushnell (pag 109), e cioè che la visione a lungo termine proposta qui è utile per mappare il presente, perché le tecnologie descritte esistono già, ma non per stabilire un percorso da qui a lì, cioè nel futuro, perché questo “lì” non sappiamo dove sia.

 Si ringrazia M40 per la traduzione.

http://fractionsofreality.blogspot.it/2013/07/il-futuro-della-guerra-secondo-la-nasa.html

E ADESSO DOBBIAMO CHIEDERE LE DIMISSIONI DELLA BONINO

Il ministro Josefa Idem si é dimessa per aver evaso l’IMU.Il Ministro Emma Bonino deve invece rispondere di violazione del diritto internazionale.

Solo una decina di giorni fa è bastato evadere il pagamento dell’IMU per indurre Josefa Idem, il Ministro per le Pari opportunità, lo Sport e le Politiche giovanili, del governo Letta a dare le dimissioni, adesso qualcosa di incomparabilmente più grave è stato commesso dal Ministro degli esteri Emma Bonino.

Il fatto è noto a tutti (o forse bisognerebbe scrivere “dovrebbe” essere noto a tutti, dato che i principali quotidiani hanno rapidamente fatto passare la notizia in secondo piano), l’aereo presidenziale con a bordo il Presidente della Bolivia Evo Morales si è visto rifiutare il permesso di sorvolo del territorio di Francia, Spagna, Portogallo e anche di quello italiano nonostante un precedente accordo col quale il nostro Paese aveva invece concesso tale autorizzazione.

La motivazione addotta per il grave gesto è stato il sospetto che a bordo dell’aereo presidenziale si trovasse Edward Snowden, il protagonista dello scandalo Datagate seguito alla divulgazione di informazioni legate all’attività di spionaggio operata dalla NSA (National Security Agency), l’agenzia per la sicurezza nazionale degli USA, che ha fatto conoscere al mondo intero le attività di spionaggio che i Governo degli Stati Uniti ha operato ai danni sia di comuni cittadini statunitensi e non solo, e a danno di esponenti politici e dell’economia di paesi che figurano tra gli alleati.

Ma di fatto il permesso già accordato non poteva essere revocato senza configurare una grave violazione del diritto internazionale e della sicurezza stessa del Presidente boliviano e di tutti i passeggeri e i piloti del volo, come ampiamente spiegato ad es. sulle pagine del Fatto Quotidiano:

Come sottolineato da alcuni studiosi, negare lo spazio aereo a un aereo presidenziale in precedenza debitamente autorizzato, cozza contro varie norme del diritto internazionale. Innanzitutto contro quelle volte a proteggere le immunità personali e funzionali dei Capi di Stato.  

Che sono norme fondamentali cui si può derogare solo in caso di crimini internazionali che qui ovviamente non sussistono se non, eventualmente, da parte degli Stati Uniti. Infatti Snowden, che peraltro non si trovava sull’aereo presidenziale boliviano, è accusato solo di violazione delle leggi statunitensi. E tale presunta violazione è stata compiuta in omaggio a un superiore principio giuridico per denunciare le gravi illegalità commesse dal governo degli Stati Uniti.

L’onore della comunità internazionale e la salvaguardia dei principi fondamentali del suo diritto sono nelle mani del governo boliviano e degli altri Stati, latinoamericani e non, che hanno giustamente e fortemente protestato contro questa grave violazione del diritto internazionale.

Sulla mancata conferma dell’autorizzazione italiana c’è stata subito confusione, una tardiva comunicazione del Ministro ha cercato di farla passare come un atto automatico, infatti il permesso sarebbe decaduto nel momento in cui l’aereo è atterrato fuori programma (costretto dai divieti, anche quello italiano?) a Vienna.

Stranamente però il governo boliviano convocherà anche l’ambasciatore italiano a La Paz per avere spiegazioni sull’accaduto, come ci fa sapere il Messaggero “Snowden, giallo sullo stop all’aereo di Morales la Bolivia convoca ambasciatori Italia e Francia“.

Ora si dà il caso che la persona responsabile della nostra politica estera in questo momento sia il Ministro Emma Bonino e che quindi la stessa debba essere chiamata a rispondere della violazione del diritto internazionale che sembra essere avvenuta in questa circostanza, ma va segnalato il fatto che nessun organo d’informazione, neanche quelli che hanno denunciato l’accaduto, chiami alle sue responsabilità il Ministro Bonino che evidentemente beneficia di un trattamemto del tutto particolare se come ricordato si fa un paragone con quanto avvenuto solo pochi giorni prima al Ministro Josefa Idem costretta alle dimissioni per aver aggirato il pagamento dell’IMU.

In precedenza il Ministero presieduto dalla Bonino aveva anche rifiutato di prendere in considerazione la richiesta di asilo politico con la motivazione un po’ pilatesca che la richiesta essendo stata presentata via Fax anziché di persona non è conforme alle regole vigenti.

Ieri poi finalmente il Ministro ha preso posizione dichiarando che la richiesta non può essere comunque accolta perché “è in gioco la fiducia tra alleati” come riferisce il Corriere della Sera in un articolo i cui commenti non lasciano dubbi su cosa pensi la gente di queste Resta il fatto che il Ministro degli esteri sembra applicare la legge in base a personali convenienze, per cui nel caso della violazione del diritto internazionale perpetrata nel caso della vicenda del Presidente Bolivianola Bonino non si fa problemi ad andare contro le regole, salvo poi nel caso della richiesta di asilo diventare più scrupolosa di un giurista bizantino e fermarsi di fronte ad un vizio formale.

I motivi per mettere sotto accusa il comportamento del Ministro degli esteri sono forti ed evidenti e sono sia di natura legale che politica, una politica incerta, pasticciata e piena di punti poco chiari, in poche parole incompetente, ma Emma Bonino è una di quelle figure delle quali è vietato fare anche la più leggera critica, e infatti nessun riferimento al suo ruolo ministeriale è presente anche negi articoli critici verso la condotta italiana nella vicenda Snowden.

Bonino una specie di santa laica, Bonino l’intoccabile, tanto da non essere neanche nominata dalla stampa più contestatrice. Chi si schiera per la verità sugli abusi delle autorità USA  sia coerente fino in fondo e ne chieda le dimissioni.

Fonte:  enzopennetta.it

– See more at: http://guardforangels.altervista.org/blog/e-adesso-dobbiamo-chiedere-le-dimissioni-della-bonino/#sthash.073MI02O.dpufmanovre:

Cina e Russia terranno le esercitazioni navali più grandi mai svolte

Cinesi e russi effettueranno le loro più grandi esercitazioni navali congiunte il 5-12 luglio nel Mar del Giappone
The Diplomat

Fang Fenghui, Capo di Stato Maggiore Generale dell’Esercito di Liberazione del Popolo Cinese (PLA), ha annunciato la Joint Sea 2013/Naval Interaction 2013 durante la visita a Mosca. Il giorno seguente, il Ministero della Difesa di Pechino ha detto che quattro cacciatorpediniere, due fregate lanciamissili e una nave appoggio parteciperanno all’esercitazione, che sarà condotta nella baia di Pietro il Grande. Le navi hanno lasciato il porto di Qingdao il 28 giugno. Fang ha detto che l’esercitazione non è volta contro terzi e ha lo scopo di rafforzare la cooperazione tra le due forze armate per migliorarne la capacità di coordinare le operazioni militari per la salvaguardia della sicurezza e della stabilità regionale. Le esercitazioni fanno parte dei tentativi della Marina del PLA di familiarizzare i propri ufficiali della marina con le operazioni lontane dal tradizionale teatro delle operazioni cinese.
Zhang Junshe, vicedirettore del Military Naval Studies Research Institute della Cina, ha detto ai media che 19 navi di superficie di vario tipo, sette cinesi e 12 russe, prenderanno parte all’esercitazione insieme a un sottomarino, tre velivoli, elicotteri e unità per operazioni speciali. Secondo Zhang, sarà anche la prima volta che un cacciabombardiere russo Sukhoj Su-24M Fencer prenderà parte a esercitazioni congiunte con la Cina. Sulla base delle foto pubblicate su Internet, le unità della Marina del PLA coinvolte nella Joint Sea 2013/Naval Interaction 2013 sono il Lanzhou (170) del Tipo 052C (classe Luyang II);  la Wuhan (169) del Tipo 052B (classe Guangzhou), la Shenyang (115) e la Shijiazhuang (116) del Tipo 051C (classe Luzhou), la Yancheng (546) e la Yantai (538) del Tipo 054A (classe Jiangkai II) e la nave rifornimento Hongze (881). Almeno tre elicotteri a bordo delle navi prenderanno parte all’esercitazione.
Il Giappone, bloccato in una disputa territoriale con la Cina sulle isole Senkaku/Diaoyu del Mar Cinese Orientale, dedicherà particolare attenzione al Joint Sea 2013, che secondo Zhang portaranno i rapporti militari tra Russia e Cina “a un nuovo livello”. Durante la riunione del 1° luglio, Fang e il suo omologo russo, il Generale dell’esercito Valerij Gerasimov, hanno confermato le date per Missione di Pace 2013, una esercitazione antiterrorismo congiunta sino-russo che si terrà a Cheljabinsk, nella regione degli Urali in Russia, dal 27 luglio al 15 agosto. La prima esercitazione Missione di Pace si tenne nel 2005. È interessante notare che la Marina del PLA parteciperà anche all’esercitazione multinazionale degli USA Rim of the Pacific (RIMPAC) nel prossimo anno. Tuttavia, dalle discussioni con i vari funzionari della difesa della regione, sembra che ci sia poco accordo tra gli alleati tradizionali circa il ruolo, che rischia di essere limitato e “poco sensibile”, che la Marina cinese svolgerà nelle esercitazioni. Alcuni analisti hanno sottolineato i rischi che la PLAN possa raccogliere informazioni utili attraverso la sua partecipazione a RIMPAC, mentre è sempre più assertiva nei confronti dei propri vicini.

Traduzione di Alessandro Lattanzio
http://www.statopotenza.eu/7941/cina-e-russia-terranno-le-esercitazioni-navali-piu-grandi-mai-svolte

 

Stati Uniti d’Europa e Pupazzi addomesticati

Comunicato Stampa di Carlo Finazzi, F.R.

Iniziativa di Libero Confronto, Pensa e Scrivi di “Qui Europa”

Roma, Atene – Da tempo siamo manipolati come pupazzi, nel totale silenzio politico e mediatico, da banchieri senza scrupoli come, appunto, Rockefeller e Rothschild che determinano le politiche economiche della BCE a loro piacimento e non solo. la Grecia è solo uno degli esempi più plateali. Ecco alcuni precedenti interessanti, per non dimenticare: 1) Romano Prodi, da consulente Goldman Sachs a Presidente del Consiglio in Italia, Presidente della Commissione Europea ed ora Presidente ONU-Unione Africana; 2) Mario Draghi, da vicepresidente Goldman Sachs a Governatore della Banca d’Italia (Banca privata); 3) Mario Monti, dalla Goldman Sachs di Londra, quale Presidente, International Advisor, a Sottosegretario all’economia del Governo Prodi (che non mi pare fosse classificato all’epoca come Governo Tecnico), da Commissario non eletto dell’Ue, a Presidente del Consiglio di un Governo tecnico (?) in Italia (dopo la propria nomina, su investitura di Napolitano) a Senatore a vita. La BCE, quale banca privata, non è certo pari alla Federal Reserve targata USA (anche se..). Come si può pensare che una banca gestita da oligarchi possa fare l’interesse dei popoli europei? Basta questa semplice considerazione per desiderare l’uscita immediata dalla zona Euro.

Comunicato Stampa di Carlo Finazzi – Presidente Federale F.R.
http://www.quieuropa.it/goldman-sachs-rockeleffer-e-il-crack-della-grecia-fuori-dalleurogabbia-ora/

 

L’eurocrazia allenta il cappio e Letta esulta

u.g.

Eureka! Il cosiddetto premier (cosiddetto perché qui da noi non esiste un “primo ministro”: l’Italia non è né monarchica né presidenziale…) esulta alla sua maniera, con un cinguettìo (o pigolìo?) telematico per la decisione di Bruxelles di allentare il cappio del rigore sui prossimi bilanci dell’Ue.
“Ce l’abbiamo fatta! Ok della Commissione per i paesi come l’Italia con i conti in ordine”, questo il messaggino di esultanza del “Leader”. A cui è naturalmente seguìta una nota del Consiglio dei ministri di “soddisfazione” per la possibilità, concessa dagli eurocrati – questo ‘esecutivo’, si badi bene, di non eletti che, assieme alla Bce e al Fmi strangola le economie europee – di “deviare temporaneamente” al Patto di stabilità per consentire “investimenti produttivi” cofinanziati dall’Ue. Un “risultato importante” e un “premio alla scommessa del governo” di rispettare i vincoli della finanza pubblica.
Nemmeno la successiva gelata Ue: “Il deficit non potrà comunque mai superare il 3% del pil”, ha scomposto gli esaltati.
Che mai, poi, avevano da gioire è veramente un mistero doloroso. Da che mondo è mondo – ma loro fanno finta di non saperlo…- gli usurai non uccidono mai la gallina dalle uova d’oro. Il debitore va strangolato fino al penultimo respiro, poi si allenta il cappio per farlo respirare permettendogli così… di pagare ancora.
Intanto i Nostri Informatori Autorevoli si guardano bene dall’approfondire le varie trappole dell’usura che assediano lo Stato italiano (dai “salvataggi” delle banche agli esborsi di decine di miliardi di interessi l’anno per titoli derivati e tossici “acquistati” per mascherare i buchi di bilancio…).
Già: l’Italia è stata posta, tutta intera, alla mercé della grande speculazione internazionale.
E Lor Signori non soltanto fanno gli gnorri, ma “esultano” per le briciole di graziose donazioni (di soldi rastrellati precedentemente dai contribuenti italiani), per di più “vincolate” al parere obbligatorio di tali “cofinanziatori”!
Non c’è che dire: l’Italia è stata trasferita nel girone degli ignavi e lì deve restare.
 
04 Luglio 2013 12:00:00 – http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=21831

Cassazione: “Dire Italia paese di Merda è vilipendio alla nazione”

Accadde che un vigile, a Montagnano, provincia di Campobasso, nel lontano 2 novembre 2005 fermò un uomo di 70 anni: la sua auto viaggava con un solo faro acceso. Ne seguì una vivace discussione tra il prossimo multato e l’agente. Quando contravvenzione fu, il guidatore si lasciò andare al seguente sfogo: “Invece di andare ad arrestare i tossici a Campobasso, pensate a fare queste stronzate e poi si vedono i risultati.
In questo schifo di Italia di merda…”. Il vigile zelante prese nota di quella frase e lo denunciò.

Mille euro di multa – In appello, il 26 aprile del 2012, per il viaggiatore senza faro che protestò aspramente contro la contravvenzione arrivò la condanna. L’uomo decise così di rivolgersi alla Cassazione.
Oggi il verdetto: colpevole di “vilipendio alla nazione”. Alla multa di ormai otto anni fa per il faro spento, oggi si aggiunge quella – salata – di mille euro per l’offesa al tricolore. L’uomo si era difeso sostenendo che non fosse sua intenzione offendere lo Stato e appellandosi al “diritto alla libera manifestazione di pensiero”. Una tesi che è stata però bocciata dalla Prima sezione penale di Piazza
Cavour, che spiega che si tratta di offesa alla nazione bella e buona, di una “espressione di inguiria o disprezzo che lede il prestigio o l’onore della collettività nazionale”. Secondo la Suprema Corte, inoltre, c’è l’aggravante del dolo generico, che si concreta “nella coscienza e volontà di ledere il prestigio e l’onore dell’intera nazione”.

“Offese brutali” – Gli ermellini aggiungono che “il diritto di manifestare il proprio pensiero in ogni modo non può trascendere in offese grossolane e brutali prive di alcuna correlazione con una critica obiettiva”. Si riscontra, dunque, il reato 291 del codice penale. E ancora, la Cassazione insiste sulla gravità dell’ingiuria “al cospetto dei verbalizzanti e dei numerosi cittadini presenti sulla pubblica via”.
A nulla serve appellarsi ai “veri sentimenti nutriti dall’autore e dal movente, nella specie di irata contrarietà per la contravvenzione subita”. Per le toghe, dunque, la condanna è sacrosanta e inappellabile.
La “pubblica difesa” – Inutile sottilineare come il caso abbia scatenato un immediato tam-tam sui social network, Twitter in particolare (proprio come quando la stessa frase fu rubata a Silvio Berlusconi, intercettato con Walter Lavitola e poi messo alla pubblica gogna con scarsi risultati). Anche in questo caso, più che di pubblica gogna, si può parlare di pubblica difesa. Il popolo dei cinguettii, pur con diverse eccezioni, nella stragrande maggioranza assolve l’uomo colpevole di “vilipendio”. I commenti piovono a ritmo frenetico. C’è chi si limita a
ricordare ai suoi followers, come@FraNato, che “secondo la #Cassazione è vilipendio alla Nazione dire che l’Italia è un pasede di m…in pubblico. Occhio”. Ma c’è chi, invece, ci va giù pesante.

“Arrestatemi – L’utente @rusmarco, per esempio, trova un escamotage per evitare la condanna: “Diremo allora Paese di m…Più generico”. C’è chi si scandalizza, come @PaolaBrambillas: “NO COMMENT!!”, grida tutto in maiuscolo. C’è chi provoca, come@matteosalvinimi: “L’Italia è un Paese di merda. Arrestatemi”. Quindi qualcuno suggerisce di “shakerare” le parole, l’utente@migranoleruote: “E se provassimo con scusa merda se ti chiamo Italia?”. @re_assoluto invece si indigna: “Ma che Paese di merda è quel Paese di cui è proibito dire che è un Paese di merda?”. C’è chi, come @hiddenyears, fa due conti: “Ecco come far cassa! 1000 euro x 60 milioni di persone = 60 miliardi”. @gabrichelini è arrabbiato nero: “Italia Paese di merda: dirlo è reato. E invece #esserlo è una #truffa aggravata ai cittadini”. @Detta_Lalla, infine, è laconica: “Sono rovinata”.
http://altrarealta.blogspot.it/2013/07/cassazione-dire-italia-paese-di-merda
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