Dalla Valle alle Metropoli – 20/21 luglio

http://www.infoaut.org/index.php/blog/no-tavabenicomuni/item/8421-20/21-luglio-dalla-valle-alle-metropoli

Da: Infoaut.org

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Assemblea – Per un autunno di lotta contro l’austerity! Da più di 20 anni il movimento no tav non lotta solo contro la realizzazione di un’opera di cui il territorio valsusino non sente alcun bisogno. Più in profondità, si oppone a un modello di sviluppo che incrementa il potere e il profitto di pochi contro gli interessi della maggioranza. Quando diciamo che 4 cm di Tav corrispondono a 1 anno di pensione, 3 metri a 4 sezioni di scuola materna, 500 metri a 1 ospedale pubblico da 1200 posti letto, 226 ambulatori, 38 sale operatorie; che con 1 km di Tav si pagherebbero un anno di tasse universitarie per 250 mila studenti, oppure la costruzione di 55 nuovi treni pendolari; o ancora, che con i soldi buttati nell’opera si darebbe una possibilità seria alla proposta di reddito di base, quella che poniamo è -immediatamente- una domanda sull’uso della ricchezza sociale complessiva. I movimenti per il diritto all’abitare (per decenni esperienze confinate a poche città) si stanno ora moltiplicando in tutto il paese e pongono anch’essi, in maniera differente ma convergente, la stessa questione, indicando nell’occupazione di case sfitte e nella difesa collettiva dagli sfratti, una forma di riappropriazione indiretta del reddito sociale. Lo sfruttamento intensivo del territorio, sotto forma di cementificazione, valorizzazione del ciclo dei rifiuti (nocività) e costruzione di grandi opere ha trovato in questi anni un’opposizione sociale diffusa e determinata che, pur con intensità ed esiti alterni, ha prodotto nei territori interessati forme di ricomposizione sociale capaci di mettere insieme opposizione/antagonismo e creazione di nuovi legami. Con ben maggiori difficoltà, le lotte sui luoghi di lavoro continuano a segnare il passo, nella perdita di diritti e nell’aumento dei ricatti, mentre la maggioranza dei/le giovani viene pre-formata negli anni della scuola a un futuro di precarietà, disoccupazione e assenza di prospettive. L’eccezione che ci viene dalla straordinaria resistenza dei facchini contro il sistema della logistica è prodotta tanto dalla chiarezza dei propri obiettivi e dalla baricentralità nel sistema di circolazione delle merci, quanto dalla disponibilità ad aprirsi e lavorare con altri soggetti sociali, scavalcando e andando contro le collusioni del sindacalismo concertativo. Quel che è certo, è che qualunque lotta degna di nota è oggi obbligata ad eccedere la propria collocazione professionale e il proprio ruolo sociale, pena l’isolamento e la sconfitta. Tutte queste lotte, tutti questi soggetti, hanno infatti nemici chiari e comuni: la troika e le misure di austerità imposte agli uomini e alle donne d’Europa, il più delle volte senza neanche passare da discussioni parlamentari; e i governi “tecnici” nazionali che si limitano a ratificare e scaricarne i diktat sulle popolazioni governate. Mentre ci dicono che non ci sono i soldi e che viviamo al di sopra delle nostre possibilità, spendono 13 miliardi di euro per il programma F35. Mentre tagliano su Sanità e Formazione perché “non ce le possiamo permettere”, trovano i soldi per finanziare una grande opera inutile come il Tav. Lasciano sfitti migliaia di alloggi ma continuano a costruire mega-insediamenti senza acquirenti e che devastano il territorio, mentre gli sfratti vengono eseguiti a decine di migliaia, aumentando di anno in anno. È sempre più evidente che con l’avanzare e l’approfondirsi della crisi, si combattono due divergenti modelli di società, modi d’essere e di vivere contrapposti, interessi nemici. Per riprodursi, questo sistema iniquo mangia le nostre vite, chiude spazi di relazione, aumenta lo sfruttamento e impone un’estorsione continua al nostro vivere associato. Ogni volta che lottiamo e allarghiamo la partecipazione alle lotte invece, incidiamo sul reale e strappiamo un territorio al nemico, riaprendo nuove possibilità. Si pone quindi con forza l’urgenza di una ripresa della mobilitazione dal basso, contro il governo della crisi e le misure antipopolari che si prospettano per l’autunno che viene. Le mobilitazioni e i percorsi di lotta sorti negli ultimi due anni nel nostro paese, pur generosi, non hanno ancora saputo generalizzarsi e irrompere in una dimensione sociale più complessiva, com’è invece avvenuto negli altri paesi dei Pigs. Il mancato prodursi di una mobilitazione di massa in Italia è stata un ostacolo all’ulteriore progressione delle lotte di resistenza e contrattacco che si sono sviluppate in Grecia, Spagna e Portogallo. Per questo, costruire nuovi percorsi di mobilitazione e di lotta è un compito imprescindibile, da assumere collettivamente. Le proposte che iniziano a circolare in rete su scadenze autunnali possono essere un buon punto di partenza, a patto di non ripetere errori passati, vuote rappresentazioni, percorsi al ribasso. Scommettendo invece sulla ripresa del conflitto nel nostro paese. Nell’interesse di tutti e tutte…

Occupata la sede del Pd napoletano: tutti liberi i NoTav!

http://www.infoaut.org/index.php/blog/no-tavabenicomuni/item/8507-occupata-la-sede-del-pd-napoletano-tutti-liberi-i-notav

da: Infoaut.org   –   Mercoledì 24 Luglio 2013 13:43

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Questa mattina una delegazione di notav partenopei ha occupato la sede provinciale del Pd napoletano denunciando le responsabilità politiche di quanto è accaduto in Val Susa venerdi notte e nei giorni successivi, con gli arresti, le violenze subite dai fermati, le odiose dichiarazioni di alcuni noti esponenti del Pd piemontese.

“Ci sembra un punto di non ritorno per la democrazia di questo paese che la Questura si permetta di fare mattanze con le spalle coperte da noti pm piemontesi, faccia incetta di ostaggi che subiscono forme di maltrattamento di ogni tipo, dagli abusi sessuali alla negazione delle dovute cure mediche per un fermato”. “Ancora più gravi sono poi le dichiarazioni che vengono nei giorni successivi da esponenti di uno dei due partiti di “governo”. La messa in discussione del senatore Stefano Esposito della denuncia delle violenze e degli abusi subiti dai manifestanti, l’invocazione all’uso del manganello, sono espressioni un democrazia ormai ai minimi termini e rivelano a tutto tondo chi sono i mandanti di quanto accade da anni e continua ad accadere in Val Susa”.

Pretendiamo, come abbiamo espresso questa mattina ai responsabili della sezione provinciale del Pd napoletano, una presa di parola decisa su quanto sta accadendo in questi giorni e la cui responsabilità politica è tutta sulla testa di quello che si definisce il Partito Democratico di questo paese.

La Val Susa non si arresta e non si processano le comunità che da anni difendono il proprio territorio da un’opera evidentemente inutile.

Liberi tutti Subito

Zer081, Cantiere sociale Quarto Mondo, Bancarotta Bagnoli

Il flop dei SìTav (e il successo del campeggio di Venaus)

da: Infoaut.org   –   Martedì 23 Luglio 2013 15:57

Comunque la si voglia mettere, l’impegno “militante” profuso dai Pm con l’elmetto Padalino e Rinaudo si è risolto in un nulla di fatto. Tanto sbattimento (passare un venerdì notte con l’elmetto dentro il recinto della Clarea con la bava alla bocca) per un risultato in fondo al ribasso per chi si è tanto speso nel costruire l’immagine di “nemici pubblici” da rinchiudere nelle patrie galere.

Non gridiamo alla vittoria (perché 6 di questi compagni sono ancora costretti tra quattro mura – anche se più comodi e accoglienti di quelle delle Vallette) ma certo non possiamo non brindare per il magro risultato raggiunto da chi ci vuole tanto male. Alla prova dei fatti manca la sostanza penale per giustificare la detenzione di 7 persone che la violenza l’hanno subita…

Se l’udienza di oggi ha sancito una battuta d’arresto per i Pm piglia tutto (quelli che sgomitano per farsi consegnare tutti i processi possibili contro i Notav e le lotte sociali) anche una fetta consistente dell’opinione pubblica non è più disposta a credere alle favole sulle “sorti magnifiche e progressive” dell’Alta Velocità.

La palma d’oro dell’idiota cui manca il più minimo tatto umano è toccata questa settimana al poco onorevole senatore Esposito (Uomo Senza Qualità che ha deciso di fare la parte delpasdaran “si tav” in mancanza di altre doti), dileggiato e insultato in Rete per il suo tweet indegno su Marta. Tante donne (e uomini) di buona volontà non hanno accettato un commento infame e fatto forse con troppa leggerezza: in tropp* sono ormai coscienti della piaga della violenza sulle donne e degli abusi di Polizia col loro strascico di vittime per pemettersi di dubitare di una donna precaria col labbro spaccato ma capace di denunciare quello che ha subito e pronta a tornare in questa valle… soprattutto se messa di fronte a una nullità che guadagna migliaia di euro al mese, insultando comodamente da dietro una tastiera chi rischia del suo.

Ascoltare questa mattina la Prima Pagina di Radio3 era educativo per comprendere come nel profondo del paese una parte consistente, seppur (forse) minoritaria, non è più disposta a bere qualunque cosa venga proferita dal politico, dal giornalista, dallo sbirro e finanche dal magistrato di turno. I santi comandati non sono più intoccabili e certe verità si impongono.

Come contraltare, va invece ricordato a chi fa finta di non vedere che il campeggio di Venaus è stato un successo almeno pari a quello dello scorso anno: nel weekend si sono succedute quasi un migliaio di persone, certi giorni si sono svolti anche tre assemblee/incontri/iniziative, non scontate né rituali. Una eterogenea composizione giovanile (e non solo) proveniente da mezza Italia e da vari altri paesi d’Europa si è incrociata, confrontata, scontrata politicamente senza perdere il filo di un discorso comune; mangiando, discutendo, organizzando la lotta insime. Non siamo soliti bearci di risultati che sono ancora ben lontani dall’essere raggiunti ma chiunque abbia attraversato questi spazi e questi momenti nelle ultime tre estati sa di cosa stiamo parlando. Mentre quelli in alto “fanno i piani”, noi qui organizziamo forme di vita e resistenza alternative all’esistente e antagoniste al potere costituito.

Si può dire tutto quel che si vuole ma se queste estati continuano ad essere tanto affollate e desiderate è perchè qui si respira un’altra aria e queste passeggiate sono linfa vitale per chi non è in pace col presente

 Infoaut_ from notav batteleground

Tav, Prc Torino: il Pd si dissoci dalle deliranti affermazioni di Esposito

Tav, Prc Torino: il Pd si dissoci dalle deliranti affermazioni di Esposito

Pubblicato il 24 lug 2013

“Leggo su La Repubblica on line – afferma Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc di Torino – le incredibili affermazioni di Stefano Esposito, senatore Pd, pasdaran Si-Tav di Torino, che dopo aver denunciato di aver ricevuto una lettera intimidatoria, firmata con la stella a cinque punte che ricorda quella delle Brigate Rosse annota che “queste persone sono legittimate da alcuni partiti, forze politiche e personaggi: Cinque Stelle, Vendola e Rifondazione Comunista che parla di occupazione militare”. E più oltre, a proposito dell’attivista No-Tav che aveva denunciato violenze e molestie subite da parte della polizia: ”si è inventata tutto…hanno fatto bene a manganellarla”.

Al di là di essere ferocemente contrari – superfluo dirlo e ribadirlo– a qualsiasi intimidazione o lettere anonime di minaccia nei confronti di chicchessia come forma di lotta politica, quelli di Esposito sono accostamenti e esternazioni semplicemente deliranti, non molto dissimili a talune farneticazioni dei Calderoli o dei Borghezio di turno, che dicono di quanto sia caduta pericolosamente in basso la funzione politico-istituzionale impersonata da alcune figure politiche.

Il minimo che possa fare il Pd è di dissociarsi da queste affermazioni insultanti, politicamente folli, irresponsabili – possono essere queste il rivolto della medaglia di una assurda, esecrabile lettera minatoria? No di certo! –il cui unico risultato è di buttare benzina sul fuoco, di imbarbarire lo scontro politico. Il Pd chieda altresì ad Esposito come minimo di scusarsi o, in caso contrario, com’è stato in altre circostanze, di dimettersi dal partito”.

http://www2.rifondazione.it/primapagina/?p=6392

 

Studio Esclusivo: l’Italia ha pagato 3.100 miliardi di interessi in 3 decenni (198% del PIL)

Grazie ai tecnici presentabili senza conflitti di interessi. Meno male, e chi pensa che siano emissari delle banche è un “demente complottista”.

DETTAGLI e GRAFICI QUI
http://www.scenarieconomici.it/scandaloso-litalia-ha-pagato-3-100-miliardi-di-interessi-in-3-decenni-198-del-pil/

Sudanese aggredito a colpi d’ascia per una sigaretta negata

se l’aggressore fosse stato italiano tutti i giornali titolerebbero in prima pagina come prima notizia “allarme razzismo” e sarebbero già state indette fiaccolate dalla società civile

Pubblicato da ImolaOggiCRONACA, NEWSlug 24, 2013
ascia24 lug – MILANO – Un cittadino del Sudan di 40 quarant’anni è stato ferito a colpi di ascia a Milano, in via Leoncavallo all’angolo con via Predabissi, da uno straniero che è fuggito in bici. Secondo la prima ricostruzione della polizia, il feritore avrebbe chiesto una sigaretta che però gli sarebbe stata negata. Il sudanese è stato trasportato in codice giallo all’ospedale San Raffaele per una ferita al torace e al fianco sinistro: non sarebbe in pericolo di vita.
L’episodio è avvenuto attorno alle 20.40. La vittima dell’aggressione era in compagnia di un marocchino e di una donna. Alla polizia hanno detto di aver bevuto alcol e di essere piuttosto alterati, quando d’un tratto si è avvicinato uno sconosciuto in sella a una bicicletta che ha chiesto una sigaretta al 40enne. Quando quest’ultimo gli ha spiegato di non averne con sé, il ciclista ha estratto un’ascia e lo ha colpito al torace e al fianco sinistro. Infine è scappato facendo perdere le proprie tracce.
http://www.imolaoggi.it/?p=56979

ecco un esempio, il Pd subito strumentalizza l’episodio OPPORTUNAMENTE DISTORTO

Calcio ad uno zingaro, bufera sul sindaco di Sanremo
Pubblicato da ImolaOggiNEWS, POLITICAlug 24, 2013
sanremoSANREMO (IMPERIA), 24 LUG – Un calcio, forse più un gesto di disprezzo che di violenza, nei confronti di un mendicante seduto per strada, nella centralissima via Matteotti, a pochi passi dal teatro Ariston, ha scatenato la bagarre politica a Sanremo.
Nel mirino c’è il sindaco della cittadina dei fiori, Maurizio Zoccarato (Pdl), indicato da due esponenti del Pd come l’autore del gesto’.
Il sindaco pero’ non ci sta e controreplica, precisando: “non ho colpito con alcun calcio il mendicante, al massimo ho fatto cenno col piede di togliere il ciotolino per la raccolta delle monete e il cartoncino”
”Ha dato un calcio alla ciotola e non a me”: lo ha dichiarato  al Secolo XiX anche il  romeno. Questi avrebbe confermato ad un cronista del quotidiano che il colpo con il piede non sarebbe stato sferrato a lui ma esclusivamente alla ciotola presente sul marciapiede.
http://www.imolaoggi.it/?p=56981

Il “Royal baby” e gli “sciacalli” della finanza

Posted By Luciano Lago On 23 luglio 2013

 

bambino
              affamato

[1]

 di Luciano Lago

 Mentre i riflettori di tutti i media sono puntati sul piccolo erede della famiglia dei Windsor, il figlio della principessa Kate e del principe William (quanto pesa, come si chiamerà, quali saranno le sue prime scarpine ed altre amenità del genere), nessuno parla e punta i riflettori su alcune decine di migliaia di bambini in varie regioni del mondo che ogni giorno soccombono alla fame ed agli stenti per effetto della speculazione sui generi alimentari. Questi bambini non cresceranno, non raggiungeranno neanche un peso minimo, non avranno mai scarpine ma cammineranno su terra e sassi, il loro nome non sarà conosciuto se non alle loro povere madri che si dispereranno per non aver potuto nutrire le loro creature.

 Si tratta di un profondo dramma occultato dai media ma che è principalmente l’effetto del forte aumento dei prezzi dovuto ad una  selvaggia speculazione fatta dalle grandi società finanziarie che hanno inserito gli alimenti di base in una borsa delle materie prime, determinando la risalita dei prezzi di vendita di alimenti come il mais, il grano, il riso e i cereali.

 La speculazione sulle materie prime alimentari da parte delle lobby finanziarie si scarica su milioni di persone e di famiglie prive di risorse in varie regioni del mondo e diventa un dramma della fame nelle regioni dell’Africa sub Sahariana, come  nel sud dell’Asia  ed in vaste zone dell’America Latina, dove i più deboli sono i bambini, molti dei quali   soccombono alla carestia ed agli stenti nei primi 4/5 anni di vita.

 Qualcuno potrebbe domandare chi siano coloro quelli i quali speculano sul cibo e causano fame e carestie? La risposta è semplice: sono le grandi società finanziarie speculative ed anonime come la Goldman Sachs, JP Morgan, la Morgan Stanley e la Barclais Capitals, queste sono  le principali entità bancarie che scommettono sui “ futures” vincolati alla borsa degli alimenti, commodities o strumenti finanziari che permettono le scommesse sul rialzo o il ribasso dei prezzi  degli alimenti  scambiandosi nella borsa di Chicago (quella del settore alimentare) i titoli di acquisto o vendita a pura finalità speculativa, macinando grandi profitti e passando sopra cinicamente alle più elementari esigenze di milioni di persone diseredate ed affamate. Sono costoro gli “sciacalli della finanza”, una vera e propria sciagura per l’umanità.

 D’altra parte queste entità finanziarie dove si muovono distinti signori in abito scuro e cravatta, parlando un perfetto  inglese e maneggiano i loro PC ultra sottili,  sono ben pagati e le loro società traggono profitto dalla vendita degli alimenti e dal prezzo dei terreni agricoli indicato dal mercato e non hanno alcun interesse ad una equa ripartizione di queste risorse, i mercati degli alimenti sono totalmente liberalizzati per decisioni prese dal congresso USA anche per tutelare gli interessi dei grandi produttori internazionali di alimenti (ad es. la Monsanto e la Novartis) e molti paesi forti (come la Cina) acquistano terreni agricoli per assicurarsi la disponibilità futura degli alimenti.

 Secondo le proiezioni fatte dalla FAO e dall’OCSE, nel decennio 2013 20123, i prezzi dei cereali aumenteranno ancora di oltre il 20%, quelli della carne del 30%, quelli del grano e del mais sono raddoppiati negli ultimi 3 anni, raggiungendo i massimi storici.

 L’effetto è stato quello di ridurre alla fame vasti settori di popolazioni dell’Africa (come Congo, Costa D’Avorio, Somalia, Etiopia) e di paesi come Bangladesh, Birmania, Filippine ed paesi dell’ America Centrale come Haiti, dove metà della popolazione è denutrita. Si calcola che circa un miliardo di persone siano state ridotte letteralmente alla fame in tutto il mondo per il rialzo dei prezzi degli alimenti unitamente a situazioni  di siccità verificatesi in alcune aree sub tropicali.

 Un mondo profondamente diviso dove l’eco dei gemiti di quell’umanità disperata e debole che muore di fame e di stenti non arriva nei palazzi ovattati e nelle torri di vetro e cemento, nei lussuosi uffici dei manager delle multinazionali e delle grandi banche, a turbare il sonno di queste persone responsabili in gran parte di questa tragedia.

 Meglio, molto meglio guardare la TV ed  interessarsi del “royal baby, il bimbo inglese che sarà ricco e fortunato, erede della potente famiglia dei Windsor, piuttosto che vedere le immagini tristi di questi bimbi che rantolano al suolo nella ricerca di qualche cibo.

 http://www.associazionelatorre.com/2012/12/speculazione-finanziaria-chi-scommette-sul-cibo/[2]

 http://www.associazionelatorre.com/2012/01/il-mercato-della-fame/[3]

 http://www.stampalibera.com/?p=65349

Non studiare, lavora!

BLOG | 20 LUGLIO, 2013 – 16:40 | DA ADELE DENTICE
Con il Decreto Lavoro sono stati stanziati provvedimenti  per 1,3 miliardi tra i quali spicca quello destinato a giovani privi di titolo di studio che potranno essere usati per lavori precari e sottopagati. Si agisce nella direzione di rendere più accattivante l’assunzione di giovani grazie ad una sempre maggiore flessibilità in entrata senza agire nella pratica sulla domanda di lavoro, riduzione orario o rilanciando una nuova politica industriale. Il bonus all’azienda e le modifiche alle norme sull’apprendistato, la decontribuzione fino a 650 euro a lavoratore che viene elargita alle imprese che assumono a tempo indeterminato nel sud, non si tradurranno in posti di lavoro stabili, ma in riduzione di spese  per le aziende che già avevano in progetto di assumere . In aggiunta sono stati previsti stage per universitari (200 euro), tessere di povertà e, come se non bastasse, l’assunzione del personale ispettivo e per gli istituti privati quali l’INVALSI e INDIRE nel 2014, con  uno stanziamento di 7,6 milioni.
 
L’origine dei fondi
gli annunci di Letta sui finanziamenti strappati all’Europa si riferiscono in gran parte al riutilizzo dei fondi già stanziati e non utilizzati nelle regioni meridionali; non difficile costatare  che un’altra cospicua parte verrà prelevata ulteriormente  dai fondi della scuola pubblica statale. Le promesse della nuova Ministra Carrozza sono già state tradite e il suo “cambiare rotta” estende i  finanziamenti non “solo” alle scuole paritarie, ma anche alle Fondazioni private degli Istituti Superiori, alla formazione professionale, alle ditte esterne per gestire servizi essenziali tipo pulizie e vigilanza o per i servizi informatici e anche per le attività di sostegno private e, come già preannunciato, all’Invalsi.
 
Le linee di congiunzione destra-sinistra
In base all’articolo 1, comma 875, legge 27 dicembre 2006, n. 296 per l’anno 2014 il Fondo per l’istruzione e formazione tecnica superiore Pubblica deve essere incrementato di euro 5 milioni, ma nel 2008, grazie al Governo Bersani e al Ministro Fioroni (DPCM del 25 gen 2008), il fondo passa alla gestione degli Istituti Tecnici Superiori cioè alle FONDAZIONI PRIVATE(“fondazioni di partecipazione di natura privata”) costituite da Università-Istituti Tecnici Statali- Enti Locali e di Ricerca e da Imprese o Consorzi, senza obbligo di presentare bilanci e con detrazione per gli imprenditori che vi investono, in cui la parte pubblica può cedere il proprio patrimonio o darlo in uso alla Fondazione. I soldi, come è facile capire, arrivano non solo dallo Stato ma anche dalle Regioni, dagli Enti locali e perché no dalle Università…Inoltre questi ITS, val bene  precisarlo,  sono sotto il controllo “didattico” dell’impresa privata che ne determina le linee.
La gestione della formazione tecnica, dunque, passa nelle mani di imprese private finanziate con i soldi pubblici
Ultimo quesito: dove sono andati a finire quei soldi ricavati dalla strage della scuola pubblica statale  del   2008, ben  8 miliardi, da cui veniva stornato (bontà loro) un   30% annuale che doveva essere riservato dal 2010 per la valorizzazione e lo sviluppo professionale della carriera del personale della Scuola ?
Forse a pensarci bene e facendoci due conticini, la risposta è  data  dall’assunzione del personale direttivo e ispettivo INVALSI-INDIRE  in piena coincidenza con la nuova idea di sviluppo del personale della scuola
In conclusione altri 12.600.000 euro tolti ancora alla scuola pubblica statale
http://testelibere.it/blog/non-studiare-lavora

“Val Susa peggio di Gezi Park: abbattuti 5.000 alberi. Sabato tutti in piazza”. Intervento di Cremaschi

24/07/2013 07:27 | CONFLITTI – ITALIA | Autoregiorgio cremaschi

http://www.controlacrisi.org/notizia/Conflitti/2013/7/24/35688-val-susa-peggio-di-gezi-park-abbattuti-5000-alberi-sabato/#.Ue9mDvXvWxI.facebook

Tutta la grande informazione ha seguito con trepidazione e simpatia la mobilitazione popolare in Turchia. Quel grande movimento democratico è esploso attorno alla protesta di centinaia di giovani che volevano impedire l’abbattimento di alcuni alberi in Gezi Park, un parco di Istambul destinato ad essere cancellato per far posto a qualche grande opera.

In Valle Susa sinora sono stati abbattuti oltre 5000 alberi, molti secolari, in uno scempio di cui ho personalmente potuto rendermi conto prima che tutta quell’area venisse chiusa al mondo diventando così una zona rossa, un’altro di quei buchi neri che da Genova in poi ingoiano la nostra democrazia.

Contro quella devastazione e contro l’opera che la ispira ancora una volta si sono mobilitati i militanti del movimento Notav, cercando giustamente di provare a fermarle, come i giovani turchi di Gezi Park. Ma nella grande informazione sono apparsi subito come violenti, fiancheggiatori del terrorismo, nemici del bene comune.

Contro quella mobilitazione si sono scatenate azioni che ricordano quelle alla Diaz a Genova. A Torino è in corso un procedimento giudiziario nei confronti di decine di attivisti costruito come se gli imputati fossero mafiosi o terroristi.

Leggi e regole speciali, l’occupazione militare del territorio si applicano sempre più spesso in una Valle dove il consenso popolare alla lotta contro la Tav non è mai, mai venuto meno. Ma il rifiuto persistente e generalizzato dell’opera non provoca assolutamente una riflessione, un ripensamento nel palazzo e nella informazione di regime.

Le ragioni di mercato dell’opera non esistono oramai nemmeno negli imbrogli più sfacciati. La Francia sta liquidando la sua parte di opera inutile, i convogli delle merci, diradati e ridotti per la crisi, passano altrove. Il buco in Valle Susa è un devastante e costosissimo percorso verso il nulla, ma bisogna farlo comunque. Come con gli F 35, bisogna spendere a vuoto decine di miliardi perché così si è deciso, punto e basta.

Bisogna farlo perché il potere deve dimostrare la sua forza di fronte a chi lo contesta. Non si cede alla piazza. Non si può ammettere che i Notav abbiano ragione, sarebbe un precedente pericolosissimo che potrebbe dar luogo ad un contagio democratico tra tutte e tutti coloro che oggi non ne possono più. La democrazia è diventata un bene di esportazione, non è che dobbiamo averla anche noi qui.

E così si continuano ad abbattere alberi e diritti, a sprecare montagne di soldi perché indietro non si può tornare, tutto il palazzo ci perderebbe la faccia.

Se qualcuno vuole comprendere perché il Partito Democratico sia diventato artefice della distruzione dei valori della sinistra in questo paese e con quali affinità governi oggi con Berlusconi, vada in Valle Susa, parli con quei pericolosi terroristi che sono i NoTav e capirà tutto.

Torniamo tutti in Valle alla marcia popolare sabato prossimo. E cominciamo a far sì che quei luoghi diventino il Gezi Park del popolo italiano.

La manipolazione delle jet streams all’origine del recente caos climatico

Nel 2006, in un articolo intitolato Scie chimiche, H.A.A.R.P. e correnti a getto, avevamo evidenziato la correlazione tra le armi elettromagnetiche e gli sconvolgimenti meteorologici e climatici. Il sitoeastlund.com illustra il dispositivo di un apparato per modificare le condizioni meteorologiche, attraverso un fascio di microonde sparato da un satellite verso le correnti a getto. Sappiamo come molti brevetti siano in ritardo sulle applicazioni di natura strategica. Il Solar power satellite è un indizio di quei sofisticati impianti, ubicati sia a terra sia nello spazio, con cui i militari stanno devastando i biomi? E’ molto probabile.

 Le correnti a getto o jet streams sono flussi ad altissima velocità (circa 20-30 metri al secondo) che si generano tra stratosfera e troposfera, con direzione da ovest ad est, ad altitudini comprese tra 6 e 15 kilometri. La presenza di notevoli variazioni di temperatura in relazione alla latitudine determina forti correnti lungo i paralleli. Tra le jet streams, occorre citare quella subtropicale: essa varia in rapporto alla stagione per quanto concerne sia la posizione sia l’intensità, mentre la quota resta pressoché immutata, intorno ai 12 kilometri. Un’altra corrente a getto è quella associata al fronte polare: tale flusso può cambiare sia la sua posizione sia la direzione. A questo getto sono correlate le perturbazioni che interessano le medie latitudini.

 Da tempo si sa che tale corrente non è solo un vento, ma anche una sorta di antenna lungo la quale si propagano impulsi elettromagnetici, come, ad esempio, le onde di risonanza Schumann. È altresì accertato che è usata dai sistemi H.A.A.R.P.

 Ecco come è presentato il brevetto cui si accennava.

 “Solar power satellite è un sistema che è in grado di dirigere un fascio di microonde, comprese tra 50 e 100 GHz ed in grado di riscaldare le correnti a getto.

 […] La loro posizione è determinata da differenze di pressione tra grandi masse d’aria. Le principali correnti a getto sono venti occidentali sia nell’emisfero settentrionale sia nell’emisfero meridionale. Il percorso della corrente ha in genere una forma sinuosa.

 Questi flussi incidono sui sistemi ciclonici nei livelli inferiori nell’atmosfera e così la conoscenza del loro corso è diventata una parte importante delle previsioni meteorologiche. Le correnti a getto svolgono anche un ruolo importante nella creazione di supercelle, i sistemi di tempesta che determinano gli uragani. Grandi siccità ed inondazioni possono essere associate con la jet stream, quando essa rimane ferma per settimane. (E’ quello che è accaduto in Russia ed Ucraina, cfr infra, n.d.r.) Il Satellite Jet Stream Solar Power è un satellite adatto ad un doppio uso che può concentrare energia a microonde in una corrente a getto o per cambiarne la posizione o per impedire che resti stazionaria per un lungo periodo di tempo”.

 I vantaggi derivanti dall’impiego di questo sistema satellitare sono i seguenti: la possibilità di ridurre le inondazioni, combattere la siccità, i cicloni, combattere gli effetti del riscaldamento globale.”

 Intanto anche qualche meteorologo dei media mainstream si è accorto di alcune anomalie. All’interno di Channel4, reperiamo le seguenti istruttive informazioni.

 “I monsoni superpotenti confondono i meteorologi. Il corrispondente scientifico Tom Clarke ricorda che la jet stream è molto importante nella determinazione di modelli meteorologici di ampio raggio. Il flusso attuale risulta spaccato in due. Un braccio si è diretto verso nord, l’altra diramazione a sud. Il lembo in mezzo è occupato dalla zona in cui si è manifestata la siccità, la regione della Russia. La circolazione d’aria si è bloccata sulla Russia per molto più tempo del normale, causando le temperature estreme e gli incendi. Ciò che sta avvenendo in Pakistan è ancora più strano. Il braccio meridionale del flusso è avanzato tortuosamente e, valicato l’Himalaya, si è rivolto nel Pakistan nord-occidentale. Gli esperti presso l’Ufficio meteorologico riferiscono che questo è molto insolito. Il risultato è che il movimento rapido e vorticoso della jet stream ha contribuito a ‘succhiare’ il caldo umido dell’oceano, generando monsoni ancora più veloci e più elevati nell’atmosfera rispetto a quelli usuali. Tale configurazione atmosferica ha provocato piogge torrenziali: così copiose non si ricordano a memoria d’uomo”.

 – Articolo correlato: How to change climate by means of satellites, 2010

– Video correlato: La guerra climatica (History Channel), 2009

 Brevetti eastlund:

 http://www.eastlundscience.com/HAARP.html

http://www.eastlundscience.com/PATENTS.html

 Ringraziamo l’amico e lettore Ron per la preziosa collaborazione.

http://www.tankerenemy.com/2010/08/la-manipolazione-delle-jet-streams.html