Finanziamento ai partiti: bocciata la mozione M5s,Niente stop ai soldi pubblici per i partiti. Protestano i grilli ni. Ma è tensione Pd-Pdl sul testo del ddl.

Il finanziamento pubblico ai partiti resiste. Nella seduta alla Camera di mercoledì 17 luglio, Montecitorio ha bocciato la mozione presentata dal Movimento 5 stelle per sospendere la prima tranche di pagamenti dei rimborsi elettorali ai partiti.
Il testo ha ricevuto i voti dei soli deputati pentastellati: contrari tutti gli altri onorevoli presenti alla seduta a eccezione della Lega Nord che ha votato a favore della mozione.
La Camera ha però approvato la mozione della maggioranza che afferma il principio del finanziamento indiretto, con la contribuzione dei cittadini su base volontaria.
MAGGIORANZA COMPATTA. Compatti Partito democratico, Popolo della libertà e Scelta civica hanno smentito di voler difendere il sistema attuale, piuttosto vogliono graduare il passaggio al nuovo modello di finanziamento indiretto introdotto dal ddl del governo. Ma sono molti nella stessa maggioranza consci che il via libera non possa arrivare in tempi brevi, visto che sono attesi oltre 150 emendamenti.
INTESA SULLA MEDIAZIONE. Per ora, però, c’è stata intesa sulla mozione della maggioranza che impegna il governo a farsi garante del celere passaggio per il nuovo finanziamento ai partiti (i renziani hanno fermato chi voleva inserire anche un riferimento a una quota di cofinanziamento).
Oltre alla mozione del M5s, la Camera ha anche stoppato quella di Sinistra ecologia e libertà che chiedeva una commissione di studio sui finanziamenti a partiti e fondazioni, nonché sulle lobby.
LA PROTESTA DEI GRILLINI. La bocciatura della mozione del M5s, però, ha scatenato i grillini che hanno deciso di lasciare la Camera senza attendere il voto sulle altre mozioni.
Uscendo dall’Aula, i deputati M5S, delusi dopo la bocciatura della loro mozione sulla sospensione della rata di luglio dei rimborsi, passando davanti ai banchi del governo hanno lasciato finte banconote da 500 euro, immediatamente raccolte dai commessi.
IL RICHIAMO DEL PRESIDENTE. Marina Sereni, presidente di turno, ha quindi invitato i pentastellati a «non depositare carta sui banchi del governo», ma i deputati del M5s, sfilati uno a uno davanti agli scranni del governo, hanno ignorato la reprimenda.
Inoltre, poco prima e durante il voto, alcuni grillini sono stati bloccati dai commessi mentre provano a fotografare con i loro smartphone, nonostante il divieto, i colleghi della maggioranza, e del Partito democratico in particolare, che votano contro la loro mozione.
Grillo su Twitter: «Si tengono i soldi»

L’esito del voto sulla mozione del M5s alla Camera.
(© Ansa) L’esito del voto sulla mozione del M5s alla Camera.

I pentastellati sono poi usciti da Montecitorio per protestare contro il finanziamento pubblico ai partiti. Molti hanno sventolato le finte banconote da 500 euro, mostrando le tasche vuote.
«Questo Palazzo puzza di muffa, le nostre tasche sono pulite quelle degli altri no», hanno gridato i deputati del M5s.
«Questi partiti, ladri a norma di legge, si stanno mettendo oggi fuori dalla storia. Dureranno ancora poco, poi spariranno», è stato il commento di Roberto Fico deputato M5s e presidente della Commissione di Vigilanza Rai.
Anche il leader del M5s Beppe Grillo si è subito associato alla protesta. «I partiti si tengono i soldi: 91.354.339 euro», ha scritto l’ex comico su Twitter, indignato per la bocciatura della mozione dei suoi a Montecitorio.
IL DDL VA IN COMMISSIONE. Ora la battaglia si sposta nella commissione Affari costituzionali, che ha una settimana per votare gli oltre 150 emendamenti al ddl del governo.
Da un lato ci sono gli emendamenti del Pd per garantire cigs e solidarietà ai dipendenti (copertura di 18 milioni nel 2014-15), alzare dal 2 al 2,5 per mille la quota che i contribuenti possono destinare ai partiti e mettere un tetto alle donazioni dei privati.
Dall’altro quelli Pdl per ‘smontare’ le regole sugli statuti dei partiti, depenalizzare i finanziamenti che vengano da società partecipate dallo Stato, aumentare le detrazioni sulle donazioni e abolire il 2 per mille, nonché la concessione di sedi e spazi tivù gratuiti.
LETTA PRONTO AL DECRETO. In mezzo, le proposte di modifica individuali, su cui si spacca lo stesso Pd, con da un lato chi chiede una quota di cofinanziamento pubblico-privato, dall’altro i renziani che non sono disposti a transigere e al contrario propongono di abolire ogni forma di sostegno indiretto da parte dello Stato.
Il premier Enrico Letta lo ha detto: se viene stravolto il testo del governo è disposto a fare un decreto. Nei prossimi giorni si capirà se necessario.
Mercoledì, 17 Luglio 2013
http://www.lettera43.it/politica/finanziamento-ai-partiti-bocciata-la-mozione-m5s_43675102732.htm

Finanziamento ai partiti: bocciata la mozione M5s,Niente stop ai soldi pubblici per i partiti. Protestano i grilli ni. Ma è tensione Pd-Pdl sul testo del ddl.ultima modifica: 2013-07-18T08:50:00+02:00da davi-luciano
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