RESPINGIAMO LA “MONOCOLTURA DELLA MENTE”

DI VANDANA SHIVA 

commondreams

In India i miliardari rinunciano alle colture ricche di ferro per puntare sulle banane geneticamente modificate 

La natura ci ha regalato una cornucopia di biodiversità, ricca di sostanze nutritive. La malnutrizione e la carenza nutrizionale sono il risultato della distruzione della biodiversità. La Rivoluzione Verde ha permesso la diffusione di riso e farina chimici, bandendo la biodiversità dalle nostre campagne e dalle nostre diete. E ciò che è sopravvissuto come coltura spontanea – ad esempio l’amaranto verde (chaulai) ed il chenopodium (bathua) che sono ricchi di ferro- sono stati innaffiati con veleni ed erbicidi. Invece di essere acclamati come doni ricchi di ferro e vitamine, questi vegetali sono stati trattati come erbacce. 

La “monocoltura della mente” tratta la diversità come una malattia e crea strutture coercitive per rimodellare il nostro mondo biologicamente e culturalmente variato sui principi di una sola classe privilegiata, di una sola razza e di un solo genere appartenente ad una singola specie. Da quando la “monocoltura della mente” ha preso piede, la biodiversità è sparita dalle nostre campagne e dal nostro cibo. E’ la distruzione delle colture ricche di biodiversità che ha portato alle crisi di malnutrizione. 

L’ultima follia degli ingegneri genetici è di promuovere in India banane geneticamente modificate per ridurre le carenze di ferro nelle donne indiane. Il 75% delle donne indiane soffre di carenza di ferro. 

Un uomo ricchissimo di nome Bill Gates sta finanziando uno scienziato australiano, James Dale, che conosce una coltura, la banana, per imporre inefficaci e pericolose banane OGM a milioni di persone in India ed in Uganda.

Il progetto è una perdita di tempo e di denaro. Ci vorranno dieci anni e milioni di dollari per completare le ricerche. Intanto i governi, le agenzie di ricerca e gli scienziati diverranno ciechi alla biodiversità basata su alternative a basso costo, sicure, testate nel tempo, democratiche e gestite da donne. 

Le donne indiane hanno una grande conoscenza della biodiversità e della nutrizione; nel corso delle generazioni l’hanno ricevuta dalle loro madri e dalle loro nonne. Qualunque donna vi dirà che la soluzione alla malnutrizione sta nell’aumentare la nutrizione, ossia, aumentare la biodiversità. 

Per fronteggiare le carenze di ferro, piante ricche di ferro dovrebbero essere coltivate ovunque, nelle fattorie, nei giardini delle cucine, nei giardini comuni, nei giardini delle scuole. La carenza di ferro non è stata creata dalla natura e possiamo sbarazzarci di essa diventando co-creatori e co-produttori della natura. 

Ma c’è un mito della creazione che ignora sia la creatività della natura che la biodiversità, come anche la creatività, intelligenza e sapienza delle donne. Secondo questo mito della creazione di paternità capitalista, i creatori sono uomini ricchi e potenti. Possono possedere la vita attraverso brevetti e proprietà intellettuali. Possono trafficare con la complessa evoluzione millenaria della natura e chiamare i loro volgari atti di manipolazione genetica, “creazione” della vita, del cibo e della nutrizione. 

La biodiversità indigena dell’India offre risorse ricche di ferro. Per esempio, l’amaranto ha 11.0 mg di ferro per 100 gr, il grano saraceno ne ha 15.5 mg e l’amaranto verde ne ha fino a 38.5mg, la karonda 39.1 mg e lo stelo del loto 60.6 mg. 

Le banane hanno solo 0.44 mg di ferro per 100 grammi di parte edibile. Ogni sforzo di aumentare il contenuto di ferro nelle banane impallidisce di fronte al contenuto di ferro della nostra biodiversità indigena. 

Non soltanto la banana OGM non è la scelta migliore per apportare ferro nella nostra dieta, ma minaccerà progressivamente la biodiversità delle banane e delle colture ricche di ferro ed introdurrà un nuovo rischio ecologico. 

Se adottata, la banana Ogm sarà coltivata in grandi monocolture come il cotone Bt geneticamente modificato nelle piantagioni di banane in America centrale. Il governo e le altre organizzazioni sponsorizzeranno questa falsa soluzione e la nostra biodiversità di cibo ricco di ferro scomparirà. 

Inoltre, le nostre varietà locali di banana verranno soppiantate e contaminate. Queste includono le varietà Nedunendran, Zanzibar, Chengalikodan e la Manjeri Nendran II. 

L’idea di un’ ”agricoltura nutriente” fatta di pochi nutrienti coltivati in monocolture è già promossa a livello politico, il ministro delle finanze P.Chindambaram ha annunciato un progetto cardine di “nutri farms” nel suo discorso sul budget del 2013. 

L’uomo ha bisogno di una biodiversità di nutrienti, inclusi una vasta gamma di micronutrienti ed elementi in tracce. Questi provengono da terreni sani e dalla biodiversità. 

Tra le brigate dei biotecnici c’è un’urgenza perversa di dichiarare guerra alla biodiversità ed alla sua fonte. E’ stato fatto un tentativo di introdurre il Bt brinjal in India, che è il centro della diversità del brinjal, il mais OGM è stato introdotto in Messico, il centro della diversità del mais. La banana OGM si sta introducendo nei due paesi in cui la banana è una coltura significativa ed ha una grande diversità. Una è l’India, l’altra è l’Uganda, l’unica nazione in cui la banana è un prodotto basilare. 

HarvestPlus è la corporation che sta promuovendo “biofortification”- tirando su le colture ed aumentando il loro valore nutrizionale. Ma gli esperti dicono che l’aumento dei nutrienti nei cibi potrebbe portare a problemi insormontabili; potrebbe apportare una quantità tossica di nutrienti ad un individuo e causare anche effetti collaterali associati, e c’è il rischio che i prodotti fortificati non siano una soluzione alla carenza di nutrienti presso le popolazioni a basso reddito, che potrebbero non essere in grado di permettersi i nuovi prodotti ed i cui bambini potrebbero non essere in grado di consumarne quantità adeguate. 

Gli scienziati australiani stanno usando un virus che infetta le banane come uno starter. Il virus potrebbe diffondersi attraverso il transfer orizzontale di geni. Tutti gli scienziati genetici utilizzano geni che provengono da batteri e virus. Studi indipendenti hanno dimostrato che ci sono rischi per la salute associati a cibi OGM. 

Non c’è alcuna necessità di introdurre una tecnologia pericolosa all’interno di un cibo povero di ferro come la banana, quando abbiamo così tanti cibi accessibili, sicuri, a portata di mano ed opzioni diverse per venire incontro alle nostre esigenze nutrizionali di ferro. 

Dobbiamo migliorare la nutrizione aumentando la biodiversità, non “fortificando” industrialmente cibi vuoti ad un costo alto, o mettendo uno o due nutrienti all’interno di colture geneticamente ingegnerizzate. 

Non abbiamo bisogno di questi esperimenti irresponsabili che creano nuove minacce alla biodiversità e alla nostra salute; non abbiamo bisogno di soluzioni nutritive imposte da uomini potenti seduti in posti lontani, che sono totalmente ignoranti sulla biodiversità dei nostri campi e dei nostri piatti tradizionali, e che non devono subire le conseguenze del loro potere distruttivo. Dobbiamo mettere la sicurezza alimentare in mano alle donne, in modo che finanche l’ultima donna e l’ultimo bambino possano godere dei doni naturali della biodiversità. 

Vandana Shiva 

24.04.2013

Traduzione per www.comedonchsciotte.org a cura di ALESSANDRA

 http://eliotroporosa.blogspot.it/2013/05/respingiamo-la-monocoltura-della-mente.html

 

Cruento rito solare

   

Tutti noi abbiamo presente la scena dell’Odissea in cui alcuni affamati compagni di viaggio di Ulisse corrono brandendo spade verso i buoi dalle grandi corna, sacri ad Apollo. Lo fanno dopo aver resistito a lungo ai morsi della fame, su quella assolata spiaggia dove Nettuno li aveva scagliati, e lo fanno mentre il loro comandante è assente.

La vendetta di Apollo non si farà attendere e i colpevoli non rivedranno mai più la loro terra d’origine, episodio questo che ci fa capire come l’antica Grecia non fosse poi così distante geograficamente dall’induista India, dove mucche e buoi erano e sono tuttora intoccabili. Indizio di osmosi culturale in epoche prive di aerei e aeroporti.

 

Nel barbaro Occidente – come lo definiva Gandhi – ovvero nella celtica Europa, il sacrificio di vite animali per scopi propiziatori era la norma, e anche nella Palestina degli antichi ebrei non scherzavano in fatto di sacrifici animali. Discorso un po’ diverso per l’Egitto, dove gatti e coccodrilli venivano perfino mummificati insieme ai loro nobili tutori umani.

Dei rituali pagani nell’antica Europa se n’è occupato George Frazer, con il suo famosissimo “Ramo d’oro”, così famoso che avevo cominciato a leggerlo ma non sono mai riuscito a finirlo. Del resto, “Il ramo d’oro”, più che un libro è un’enciclopedia, con i suoi originali dodici volumi.

All’inizio parla del bosco sacro di Nemi, che si trova nel Lazio come Pastena, solo che quest’ultimo paese è più a sud, in Ciociaria. A parte Sofia Loren e le “cioce”, che sono i calzari dei villici da cui la zona prende il nome, la Ciociaria non mi pare ci abbia dato altro, ma questa forse è solo una mia lacuna culturale. Ora però – vengo a sapere – la Ciociaria ci regala un rito antichissimo, niente meno che il sacrificio animale di una giovane mucca, proprio quei sacrifici animali che, secondo la leggenda, Gesù era venuto a cancellare, offrendo se stesso come agnello “qui tollit peccata mundi” una volta per tutte.

In Ciociaria sono stato nel 1980, ma solo per tre mesi: facevo il militare a Cassino (FR). Tanto però mi è bastato per rendermi conto che il contesto sociale era tendenzialmente arcaico e pastorale. Ricordo i grossissimi rospi schiacciati davanti al piazzale d’ingresso della caserma dell’80esimo Battaglione fanteria “Roma”, segno che all’epoca il territorio era ancora incontaminato, visto il ruolo svolto dai rospi in qualità d’indicatori ambientali, ma segno anche che gli automobilisti non si curavano di sterzare trovandosi davanti ai fari della macchina quelle belle creature crepuscolari, evitando così, con un semplice gesto, di ucciderle.

Ricordo anche che una mattina presto uscimmo a piedi, in fila indiana, dalla caserma, ciascuno con il suo MAB (Moschetto Automatico Beretta), per andare alle esercitazioni di tiro su un monte vicino e sul piazzale era pieno di quadrupedi e bipedi, alcuni dei quali ci guardavano con la stessa meraviglia con cui io guardavo loro. Un mercato di bestiame lo stesso giorno dell’esercitazione e la presenza della nebbia, in cui uomini e bestie si palesavano all’improvviso, rendeva l’esperienza onirica, surreale e spettrale insieme.

 

Ma questo è niente! Un pomeriggio, andando a spasso per la città, da solo, guardando a

terra, a momenti non andavo a sbattere contro tre capre morte appese a testa in giù fuori da una macelleria. Di macellerie ne abbiamo anche in Altitalia, ma non mi pare che espongano cadaveri all’esterno, forse perché sarebbe di cattivo gusto o forse perché andrebbe pagata un’apposita tassa. D’altra parte, anche esporre le povere vittime in vetrina non è che cambi molto. Comunque, da quell’indizio forse si può dedurre che in Ciociaria hanno gli orologi della Storia fermi a qualche secolo fa. Suppergiù all’epoca medievale. Che la Chiesa cattolica, nella persona di un tale a me sconosciuto parroco, si presti a compiere un sacrificio pagano a tutti gli effetti, mi sembra interessante sul piano antropologico, ma riprovevole su quello etico.

A un certo punto dobbiamo fare una scelta e mi rivolgo ora a due precise categorie: giornalisti ed etnologi. I primi si sono trovati spesso nel posto dove avveniva qualche ingiustizia e invece di intervenire per fermarla si sono limitati a fare fotografie. Poi magari qualcuno di loro si faceva venire i rimorsi di coscienza pensando che, se non fosse stato lì, il condannato a morte non sarebbe stato ucciso, mentre, lui presente, i carnefici si sono calati nella parte che più gli aggrada, come consumati attori, e hanno posto fine all’esistenza del prigioniero. Per inciso, la maggior parte dei fotoreporter non si fa venire di questi scrupoli. 

 

Per gli etnologi dell’Ottocento, nel periodo glorioso dell’antropologia, che a prezzo di molta fatica e sacrifici, si recavano presso tribù primitive sperdute in zone impervie, vale lo stesso ragionamento. La registrazione accurata e accademica di riti cruenti, con eventuale cannibalismo, è più importante della vita del malcapitato? Questo dubbio di natura etica, che in letteratura Daniel Defoe ha risolto con la scena di Robinson Crusoe che spara ai cannibali per salvare Venerdì, immagino si sia presentato agli antropologi solo nel caso in cui ad essere sacrificato fosse un indigeno nemico catturato, non certo nel caso di maiali e altri animali.

La distinzione, squisitamente specista, vale anche al giorno d’oggi, di modo che, spostandoci a Pastena, se ad essere sacrificato nella festa del Maggio fosse un bambino, sarebbe intervenuto l’esercito, la polizia, i pompieri e pure le guardie campestri, ma siccome si tratta di un vile animale, non gliene frega niente a nessuno, se non a quattro animalisti scalmanati.

Già m’immagino le obiezioni del pretaccio, del sindacaccio e degli altri buzzurri loro compaesani:

 

– La carne di vitella la mangiate? (domanda propedeutica)

– Sì!.

– E allora, non è carne questa? Mica la buttiamo via! Anzi, se proprio lo volete sapere, la diamo in beneficenza alla mensa dei poveri.

 

Fine del dialogo, neanche tanto ipotetico, dal momento che conosco i miei polli e pure i miei bifolchi.

Variazione sul tema, con solita domanda:

 

– La carne di vitella la mangiate?

– No!

– E cosa mangiate, erba? (domanda automatica da ignorante).

 

La discussione, poi, prende una deriva scontata e assurda, con muro contro muro e

ignoranza contro civiltà. Ma tutto questo i diretti interessati, i cittadini di Pastena non lo sanno e non se lo immaginano, perché, immersi nella Matrix come sono fino al collo, vedono che le autorità civili e religiose sono dalla loro parte e non gli serve altro. Cosa vogliono questi forestieri di animalisti che non si capisce neanche cosa dicono?!?

Ma, chissà, forse che tu ti fermassi un attimo a riflettere che ciò che stai facendo non è semplice macellazione – ché quella avviene continuamente, in un cruento e immondo stillicidio, ogni minuto che passa di ogni santo giorno – ma un rito che offende un sacco di gente. Offenderebbe Gesù, se mai fosse esistito. Offende i credenti devoti che prendono sul serio il Vangelo. Offende i laici che non accettano più scuse per la pura cattiveria. Offende il senso della morale condivisa, che non è purtroppo – non ancora – quella condivisa dagli animalisti, ma che, grazie a Kant e a Sant’Agostino, ci ha inculcato il dovere di non far soffrire le bestie. E come l’avete macellata la mucca, con la pistola a proiettile captivo, per caso? O con un più atavico coltello?

Immagino, cari i miei contadinacci, che non sappiate neanche cosa sia una pistola a proiettile captivo! Ma ditemi se devo venire io dal Friuli ad insegnarvelo! Ditemi se c’è una caserma dei carabinieri a Pastena! Un vigile urbano che faccia rispettare le leggi….

Sapete, quelle cose scritte da qualche parte che se non le rispetti vieni processato e vai in prigione? Avete presente?

 

Io non sono un antropologo (se non forse dilettante) e nemmeno un giornalista, ma se voglio vedere quanto sono rustici gli abitanti del Borneo vado sull’enciclopedia. Non mi fa piacere sapere che in Italia, questa Italia piena di guai, c’è un’enclave di primitivi che fa riti sacrificali con animali vivi. A Tonco, in Piemonte, già da molti anni mettono un tacchino morto appeso a una corda. In altri posti, se i seguaci di Diana devono esercitarsi a tirare ai cinghiali, mettono un bersaglio di cartone a forma di suino. Solo a Siena, a Feltre (BL) e in altre città, bifolchi come i pastenesi usano ancora cavalli veri, mentre farebbero meglio a usare quelli a dondolo, immaturi come sono, ma per farli smettere ci stiamo lavorando.

Voi pastenesi cosa aspettate ad adeguarvi alle esigenze del sentire comune? Quanto ci metterete ad abolire una simile idiozia che v’illudete di chiamare tradizione? E soprattutto, quando saranno rimossi per indegnità sindaco e sacerdote dai loro incarichi?

Intanto, una volta conosciuti i loro nomi, li possiamo nel frattempo sottoporre al pubblico virtuale ludibrio del web e io m’impegno personalmente ad inviar loro potentissime, alchemiche, esoteriche maledizioni, con la forza del mio pensiero, affinché gli venga un accidente di qualsiasi natura: finire sotto un camion, prendersi una tegola in testa durante un ciclone, ecc. Anche essere rapiti e sodomizzati dagli alieni non sarebbe male. Tuttavia, la cosa più giusta sarebbe che avessero la gola tagliata sotto un albero, in onore della Santissima Croce. Se no non c’è gusto!

Cosa volete che se ne faccia il vostro Dio Moloch di una semplice mucca?

http://freeanimals-freeanimals.blogspot.it/2013/05/cruento-rito-solare.html

 

Indonesia: un massivo spostamento geologico in atto!

 

5 maggio 2013 – Quasi 2.000 persone saranno evacuate da un villaggio ad ovest dell’Isola indonesiana di Java a seguito di movimenti della terra e di continue frane che hanno distrutto case e infrastrutture durante le ultime due settimane.

Un funzionario Venerdì ha detto che 659 famiglie, 1.957 persone, provenienti dal villaggio Cimuncang, Majalengka, verranno trasferiti a causa delle distruzioni.

La terra ha iniziato a spaccarsi nella zona dal 14 aprile e da allora ha continuato lentamente a scivolare, facendo crollare  case e danneggiando strade e ponti. 

I geologi hanno detto che i primi movimenti del terreno hanno avuto luogo nelle colline Urug Tai, a circa un chilometro di distanza dal Cimuncang. – http://poleshift.ning.com/

 

 

 

 

 

 

Quando il terrorista di Boston incontrava la CIA

MAGGIO 1, 2013 

Aangirfan, 30 aprile 2013

85284839ne7Gli amici della CIA di Tamerlan Tsarnaev. KavkazChat

In Daghestan, l’esercito russo ha ucciso Shakrudin Askhabov membro del gruppo jihadista della CIA ‘Abu Dujan‘. Secondo quanto riferito, Tamerlan Tsarnaev, il terrorista di Boston collegato alla CIA, ha incontrato Shakrudin Askhabov.Tamerlan Tsarnaev ha incontrato Shakrudin Askhabov durante la sua visita in Russia. Secondo l’intelligence russa, Shakrudin Askhabov reclutava persone per aiutare la CIA a destabilizzare la Russia.

tamerlan-tsarnaev-william-plotnikovWilliam Plotnikov

Secondo quanto riferito Tamerlan Tsarnaev è stato reclutato da ‘Abu Dujan‘ da William Plotnikov, conosciuto come il Canadese che Tamerlan avrebbe incontrato attraverso i circoli di pugilato. Plotnikov ha poi presentato Tamerlan a Shakrudin Askhabov. I russi eliminano 2 terroristi collegati agli attentati della CIA di Boston

abudujanux5‘Abu Dujan‘, dal nome di un terrorista chiamato Abu Dujan, è collegata al salafismo dell’Arabia Saudita, in origine un’invenzione dei servizi segreti britannici. Secondo quanto riferito, i soldi degli aiuti esteri dagli Stati Uniti vengono utilizzati per finanziare le persone che tentano di destabilizzare la Russia. I russi eliminano 2 terroristi collegati agli attentati della CIA di Boston
Secondo quanto riferito, nel 2012, l’intelligence russa identificò Tamerlan nelle riunioni dei terroristi appoggiati dalla CIA. Gli Stati Uniti hanno permesso a Tamerlan di volare oltreoceano nonostante gli avvertimenti dell’intelligence russa e fosse elencato nella banca dati del terrorismo degli Stati Uniti e nella no-fly list statunitense. Secondo i media russi, il sospetto bombarolo di Boston Tamerlan Tsarnaev ha incontrato Shakrudin Askhabov durante la sua visita in Russia dal gennaio al luglio del 2012. I russi eliminano 2 terroristi collegati agli attentati della CIA di Boston
Il National Post cita il rispettato giornale russo Novaja Gazeta, il quale ha riferito che, mentre era in Russia, Tamerlan sarebbe stato visto incontrarsi con William Plotnikov, noto come ‘il Canadese’ e altri terroristi appoggiati dalla CIA. Secondo il Post, Tamerlan ritornò negli USA solo due giorni dopo che Plotnikov, il Canadese, era stato ucciso insieme ad altri 6 militanti dalle forze di sicurezza russe, nel luglio 2012. Tamerlan potrebbe essere tornato negli Stati Uniti perché la CIA aveva bisogno di lui per il complotto di Boston. Lo zio di Tamerlan era sul libro paga dei federali ed era collegato alla CIA, nel suo ruolo di manager di una compagnia petrolifera coinvolta nel riciclaggio di miliardi di dollari assieme a società di comodo off-shore e a boss mafiosi russi. I russi eliminano 2 terroristi collegati agli attentati della CIA di Boston

abu-dujan_2Abu Dujan della CIA

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

http://aurorasito.wordpress.com/2013/05/01/quando-il-terrorista-di-boston-incontrava-la-cia/

 

I legami di Washington con i terroristi ceceni

aprile 30, 2013

 Wayne Madsen, Strategic Culture Foundation, 26 aprile 2013

 Scorrendo la lista dei maggiori sostenitori statunitensi del movimento secessionista ceceno, che in certi punti è difficilmente distinguibile dai terroristi ceceni finanziati dagli alleati degli Stati Uniti Arabia Saudita e Qatar, si notano alcuni tra i più noti guerrieri freddi degli Stati Uniti. Le prove si accumulano sull’imputato delle morti alla maratona di Boston Tamerlan Tsarnaev, presumibilmente ucciso durante una sparatoria con la polizia il 19 aprile a Watertown, Massachusetts, che sarebbe diventato un musulmano ‘radicalizzato’ durante la partecipazione ad un programma coperto della CIA, gestito attraverso la Repubblica di Georgia, per destabilizzare la regione russa del Caucaso del Nord… L’obiettivo finale della campagna della CIA era spingere gli abitanti musulmani della regione a dichiarare l’indipendenza da Mosca e a inclinare verso i governi wahhabiti di Arabia Saudita e Qatar filo-Stati Uniti.

I media corporativi occidentali hanno in gran parte ignorato l’importante notizia riportata dale Izvestija di Mosca: Tamerlan Tsarnaev ha frequentato i seminari tenuti dal Fondo Caucaso della Georgia, un gruppo affiliato al think tank neo-conservatore Jamestown Foundation, tra gennaio e luglio 2012. I media statunitensi hanno riferito che durante questo lasso di tempo, di circa sei mesi, Tsarnaev veniva radicalizzato in Daghestan dall’imam radicale ‘Abu Dudzhan’, ucciso in uno scontro con le forze di sicurezza russe nel 2012. Tsarnaev aveva visitato il Dagestan anche nel 2011. Tuttavia, dai documenti trapelati dal Dipartimento controspionaggio del ministero degli Interni georgiano, Tsarnaev veniva individuato a Tbilisi mentre partecipava a ‘seminari’ organizzati dal Fondo Caucaso, creato durante la guerra Georgia-Ossezia meridionale del 2008, una guerra iniziata quando truppe georgiane invasero la Repubblica filo-russa dell’Ossezia del Sud, durante le Olimpiadi di Pechino. La Georgia è sostenuta militarmente e nell’intelligence da Stati Uniti e Israele, e il sostegno statunitense comprende consiglieri delle forze speciali statunitensi sul terreno in Georgia. I documenti segreti georgiani indicano che Tsarnaev ha frequentato i seminari della Jamestown Foundation di Tbilisi. La Fondazione Jamestown fa parte di una rete di neo-conservatori che si sono riciclati, dopo la guerra fredda, da antisovietici e anticomunisti ad anti-russi e “pro-democrazia”. La rete è costituita non solo dalla Jamestown e dal Fondo Caucaso, ma anche da altri gruppi finanziati dall’Agenzia statunitense per lo Sviluppo Internazionale (USAID) e dall’Open Society Institute di George Soros (OSI).

La Georgia è diventato un nodo dell’aiuto degli Stati Uniti all’opposizione russa che cerca di spodestare il Presidente Vladimir Putin e i suoi sostenitori. Nel marzo 2010, la Georgia sponsorizzò, con fondi di CIA, Soros e dell’inglese MI-6, una conferenza dal titolo “Nazioni nascoste, crimine continuo: i circassi e il popolo del Caucaso settentrionale tra passato e futuro”. La Georgia e i suoi alleati CIA, Soros e servizi segreti inglesi inviavano denaro e altre forme di sostegno al secessionismo delle minoranze etniche in Russia, tra cui circassi, ceceni, ingusci, balcari, kabardini, abazi, tatari, talysh e kumiachi. La conferenza del 21 marzo 2010 a Tbilisi fu organizzata dalla Fondazione Jamestown e dalla Scuola Internazionale di Studi del Caucaso dell’università di Ilia, in Georgia. Se secondo i documenti del controspionaggio georgiano Tamerlan Tsarnaev frequentò le conferenze della Jamestown a Tbilisi nel 2011, forse il russo FSB l’ha rintracciato al seminario sulle ‘Nazioni Nascoste’ della Jamestown, nel marzo 2010? In ogni caso, un anno dopo l’FSB ha deciso di contattare l’FBI sui legami di Tsarnaev con i terroristi.

La prima richiesta russa all’FBI avvenne attraverso l’ufficio dell’addetto dell’FBI presso l’ambasciata statunitense a Mosca nel marzo 2011. L’FBI ha atteso fino al giugno 2011 per concludere che Tamerlan non rappresentasse alcuna minaccia terroristica, ma aggiunse il suo nome nel sistema di controllo delle comunicazioni della tesoreria, o TECS, che monitora le informazioni finanziarie come i conti bancari detenuti all’estero e i bonifici. Nel settembre 2011, le autorità russe, ancora una volta, allertarono gli Stati Uniti sui loro sospetti su Tamerlan. Un secondo avviso giunse alla CIA.  Entro settembre 2011, le agenzie di sicurezza russe erano ben consapevoli che il seminario delle Nazioni Nascoste, tenuto l’anno prima, era stato un evento sponsorizzato dalla CIA e sostenuto dal governo di Mikheil Saakashvili in Georgia, e che si tennero altri simili incontri, e ne furono  pianificati altri, tra cui quello in cui partecipò Tamerlan Tsarnaev, a Tb ilisi nel gennaio 2012. Ad un certo punto, dopo il primo avviso russo e introno al secondo, la CIA inserì il nome di Tamerlan nell’elenco Identities Terrorist Datamart Environment (TIDE), una banca dati con più di 750.000 voci gestito dal Centro nazionale antiterrorismo di McLean, Virginia.

La Fondazione Jamestown è una vecchia facciata della CIA, essendo stata fondata, in parte, dal direttore della CIA William Casey nel 1984. L’organizzazione è stata utilizzata per dare un lavoro ai disertori di alto rango del blocco sovietico, tra cui il sottosegretario generale sovietico all’ONU Arkadij Shevchenko e l’ufficiale dell’intelligence rumena Ion Pacepa. L’Ufficio federale della sicurezza nazionale FSB e l’Agenzia d’intelligence estera SVR russi, hanno a lungo sospettato che la Jamestown contribuisse a fomentare le ribellioni in Cecenia, Inguscezia e in altre repubbliche del Caucaso settentrionale. La conferenza del 21 marzo a Tbilisi, nel Caucaso del nord, un paio di giorni prima degli attentati ai treni di Mosca, ovviamente aumentò i sospetti di FSB e SVR. Il consiglio amministrativo della Jamestown include guerrieri freddi come Marcia Carlucci, moglie di Frank Carlucci, ex agente della CIA, ex-segretario della Difesa e presidente del Carlyle Group (Frank Carlucci è stato anche uno di coloro che chiesero al governo degli Stati Uniti di consentire all’ex ‘ministro degli Esteri della repubblica cecena’ Ilyas Akhmadov, accusato dai russi di legami terroristici, di avere asilo politico negli Stati Uniti, dopo il veto della Homeland Security e del dipartimento della Giustizia), l’editore anti-comunista Alfred Regnery, e la Viceassistente per gli Affari Pubblici del segretario alla Difesa Caspar Weinberger, Kathleen Troia ‘KT’ McFarland. Vi è anche l’ex governatore repubblicano dell’Oklahoma Frank Keating, governatore nel 1995 al momento dell’attentato al Murrah Federal Building. Coopera con la Jamestown, non solo nelle operazioni d’informazione nel Caucaso meridionale e settentrionale, ma anche in Moldova, Bielorussia, Uighur e Uzbekistan, l’onnipresente Open Society Institute di George Soros, un altro agente dell’intelligence degli Stati Uniti e degli interess i bancari globali. Il Progetto Eurasia Centrale di Soros promuove una serie di seminari con la Jamestown.

La sicurezza russa indicò nella sua prima comunicazione all’FBI che Tamerlan Tsarnaev era cambiato drasticamente fin dal 2010. Questo mutamento avvenne dopo la conferenza delle Nazioni Nascoste a Tbilisi. Il sostegno degli Stati Uniti alla secessione in Cecenia e Caucaso settentrionale è il risultato di una dichiarazione pubblica dell’agosto 2008 da parte del candidato presidenziale repubblicano John McCain, secondo cui “dopo che la Russia ha illegalmente riconosciuto l’indipendenza dell’Ossezia del Sud e dell’Abkhazia, i Paesi occidentali dovrebbero pensare all’indipendenza del Nord Caucaso e della Cecenia”. Dopo esser divenuto presidente nel 2009, Barack Obama ha adottato la proposta di McCain e autorizzato il supporto della CIA ai secessionisti e terroristi del Nord Caucaso con denaro riciclato di USAID, National Endowment for DemocracyOpen Society Institute di Soros, Freedom House e Jamestown Foundation. Nel gennaio 2012, Obama ha nominato un attivista di Soros e neocon, Michael McFaul della destroide Hoover Institution presso la Stanford University, ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca. McFaul subito spalancò le porte dell’ambasciata statunitense a una varietà di dissidenti russi, tra cui secessionisti del Caucaso del Nord, alcuni dei quali sospettati dall’FSB russo di legami con i terroristi islamici.

Se Tamerlan Tsarnaev sia stato sempre un uomo della CIA e che abbia partecipato a una  operazione “falsa bandiera” a Boston, divenendo un inconsapevole “capro espiatorio” in un complotto della CIA, come il ‘marine disertore in Unione Sovietica’ Lee Harvey Oswald divenne il ‘capro espiatorio’ dell’assassinio del presidente Kennedy, o che si sia davvero radicalizzato nel tentativo d’infiltrarsi nelle file dell’emirato del Caucaso, decidendo di disertare e condurre un attentato terroristico contro gli Stati Uniti, non si potrà mai sapere. Se è vero l’ultimo caso, Tsarnaev è molto simile a Usama bin Ladin, un tempo combattente della CIA in Afghanistan, che avrebbe deciso di lanciare la jihad contro gli Stati Uniti. Se Tsarnaev era un “capro espiatorio”, come Oswald, ciò potrebbero spiegare la presenza di un ordigno incendiario al John F. Kennedy Library di Boston, dieci minuti dopo il duplice attentato alla maratona di Boston. Dopo ch e la polizia di Boston aveva dichiarato che l’incendio era stato causato da un’esplosione, i Vigili del Fuoco di Boston divennero silenziosi e cercarono di attribuire l’incendio a qualcuno che aveva gettato una sigaretta accesa su del materiale infiammabile.

Attraverso una miriade di organizzazioni della ‘società civile’, gli Stati Uniti hanno finanziato gruppi ceceni nella repubblica autonoma, in Russia e all’estero. Tuttavia, grandi porzioni del finanziamento degli Stati Uniti sono ‘sgocciolati’ ai terroristi ceceni e altri gruppi terroristici nel Caucaso del Nord, che il dipartimento di Stato e le agenzie d’intelligence degli Stati Uniti insistono a definire ‘guerriglieri separatisti’, ‘nazionalisti’ o ‘ribelli’ invece che terroristi. L’US National Security Agency (NSA) ha costantemente rifiutato di definire i ceceni e i terroristi dell’emirato islamico che operano in Russia ‘terroristi’. I report della NSA sulle analisi dei segnali di intelligence (SIGINT) di polizia russa, Ufficio di Sicurezza Federale (FSB), Servizio d’Intelligence Estero (SVR) e delle comunicazioni militari russe, tra cui radio, telefono fisso e cellulare, fax e SMS, dal 2003 definiscono i terroristi ceceni e del Caucaso settentrionale ‘guerriglieri’. Prima di quell’anno, le direttive interne Top Secret della NSA dichiaravano che i terroristi ceceni dovevano essere chiamati ‘ribelli’. Immaginate la sorpresa se gli Stati Uniti iniziassero a riferendosi ad al-Qaida come a guerriglieri e ribelli islamici, invece che terroristi. Eppure, questo è esattamente ciò che la NSA e la CIA fanno in riferimento ai terroristi in Russia che lanciano attentati mortali negli aeroporti, treni, stazioni della metropolitana, scuole, cinema e teatri di tutta la Federazione Russa.

L’assistenza ‘umanitaria’ e ‘civica’ statunitense ai gruppi islamici radicali, negli ultimi tre decenni, è  filtrata nelle casse dei gruppi terroristici celebrati a Washington quali ‘combattenti per la libertà’. Questo è stato il caso del sostegno degli Stati Uniti ai mujahidin afghani attraverso gruppi come il Comitato per un libero Afghanistan durante l’insurrezione islamista contro la Repubblica democratica popolare dell’Afghanistan negli anni ’80 e del Fondo per la Difesa della Bosnia negli anni ’90. Nel caso dell’Afghanistan, il denaro degli Stati Uniti e dell’Arabia Sauditi finì nelle mani dei ribelli che avrebbero poi costituito al-Qaida, e in Bosnia i fondi statunitensi furono utilizzati da elementi di al-Qaida che combattevano contro la Jugoslavia e la Repubblica Serba di Bosnia e, più tardi, dagli elementi di al-Qaida in supporto all’Esercito di Liberazione del Kosovo (KLA) nella sua guerra contro la Serbia. Do po le rivelazioni che un’entità denominata Fondo Caucaso è stato usata dalla filiale della CIA, la Jamestown Foundation di Washington, DC, per sponsorizzare seminari sul Caucaso del Nord a Tbilisi, dal gennaio al luglio 2012, le autorità georgiane si mossero per chiudere il fondo. La motivazione addotta dalla Georgia era che l’organizzazione aveva ‘compiuto la sua missione dichiarata’. Le iniziative della Jamestown Foundation e del Fondo per il Caucaso sono state accusate di esser state frequentate dall’attentatore della maratona di Boston Tamerlan Tsarnaev, un cittadino del Kirghizistan nato da genitori provenienti dal Daghestan. La Jamestown precedentemente aveva tenuto un seminario a Tbilisi sulle ‘Nazioni Nascoste’ nel Caucaso, il quale, tra l’altro, ha promosso una ‘Grande Circassia’ nel Caucaso.

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Gli aiuti della ‘società civile’ statunitense vanno ai gruppi che fomentano terrorismo, nazionalismo, separatismo e irredentismo nel Caucaso, direttamente attraverso l’Agenzia statunitense per lo Sviluppo Internazionale (USAID), od occultamente attraverso organizzazioni finanziate dall’Open Society Institute di George Soros. Si può apprendere molto del sostegno degli Stati Uniti ai gruppi terroristici che operano nel Caucaso del Nord, grazie alle informazioni raccolte sulla tranche di un quarto di milione di dollari, trapelate dai cabli classificati del dipartimento di Stato. Il 12 novembre 2009 un cablo confidenziale dell’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca indicava che la ONG Carnegie Centre di Mosca era im pegnata ad ostacolare gli obiettivi politici ed economici della Russia nel Caucaso del Nord, in particolare sfruttando il 50 per cento di disoccupazione in Inguscezia e il 30 per cento in Cecenia. Le aree di alta disoccupazione nel mondo musulmano  servivano da principale terreno di reclutamento per i chierici radicali wahhabiti e salafiti finanziati da Arabia Saudita, Qatar ed Emirati di Sharjah e Ras al-Khaimah. Il Daghestan è citato in un cablo dell’8 giugno 2009 dell’ambasciata a Mosca, come la regione ‘più debole’ del Caucaso della Russia. Il 16 settembre 2009, un cablo confidenziale dell’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca indicava che l’Assistente del segretario di Stato per gli affari europei ed euroasiatici, Philip Gordon, sollecitava a sostenere il concetto che il governo di Ramzan Kadyrov in Cecenia non avesse ‘né controllo né stabilità’. L’ONG Caucasian Knot disse a Gordon, in una riunione presso l’ambasciata degli Stati Un iti, che ‘combattenti stranieri’ si stavano unendo alla jihad nella regione e che vi era la ‘scelta obbligata’ tra i ‘terroristi’ e il ‘corrotto governo locale’. A quanto pare, l’amministrazione Obama ha deciso, probabilmente con il forte sostegno dell’allora viceconsigliere per la sicurezza nazionale e attuale direttore della CIA, John O. Brennan, un saudofilo confermato e un partecipante al pellegrinaggio alla Mecca come Hadj, di optare per i terroristi.

Altri cabli confidenziali trapelati forniscono dettagli approfonditi sul sostegno di Stati Uniti, Regno Unito e Norvegia all’esilio del capo ‘ceceno d’Ichkeria’ Akhmed Zakaev, amico intimo del defunto magnate russo-israeliano in esilio Boris Berezovskij. Un cablo confidenziale del 29 luglio 2009 presso l’ambasciata degli Stati Uniti a Oslo, cita il capo della sezione russa del ministero degli Esteri norvegese, Skagestad Odd, dire all’ambasciata statunitense che Zakaev era il “rappresentante legittimo non solo della comunità degli esuli ceceni, ma dei ceceni in Cecenia“, anche se aggiunse che “Zakaev è su varie liste dell’INTERPOL” per sospetti legami con i terroristi. Skagestad dichiarò al PST, l’FBI norvegese, di ignorare i mandati di arresto dell’INTERPOL e di consentire a Zakaev di visitare la Norvegia dal suo luogo di esilio a Londra. L’ambasciata di Oslo ha anche dichiarato che il capo norvegese del ‘Forum per la Pac e in Cecenia‘, Ivar Amundsen, era molto ‘riservato’ sulle sue attività ed era un amico intimo del defunto rinnegato ex-agente dell’intelligence russa Aleksandr Litvinenko. Zakaev aveva anche ricevuto un significativo sostegno dai governi di Danimarca, Finlandia e Repubblica Ceca, dove vi sono attive comunità dell’esilio ceceno. Il Kavkaz Center di Helsinki, Finlandia, gestisce un sito web pro-emirato del Caucaso e fornisce un importante servizio di pubbliche relazioni alle cellule terroristiche del leader dell’emirato Doku Umarov, nel sud della Russia…

Ruslan Zaindi Tsarnaev, lo zio dei sospetti attentatori Tamerlan e Dzokhar Dudaev, che vive in Maryland, ha creato il Congresso delle Organizzazioni internazionale cecene, insediato nel Maryland il 17 agosto 1995, e nel Distretto di Columbia il 22 settembre 1995. Lo status dell’entità del Maryland è stato sospeso e non è in regola, probabilmente a causa di irregolarità gravi negli obblighi di registrazione richiesti. Nel Distretto di Columbia l’entità aziendale è stata attiva per 17 anni e sette mesi. È interessante notare che lo status corporativo nel DC è stato revocato intorno agli attentati della maratona di Boston. Ruslan Tsarnaev, noto anche come Ruslan Tsarni, laureato alla Duke University Law School nella Carolina del Nord, ha lavorato per l’USAID in Kazakhstan e in altri Paesi per consegnarli agli avvoltoi capitalisti dei derivati finanziari e degli hedge fund. L’indirizzo nel Maryland del Congresso delle organizzazioni internazionali cecene è elencato nel registro aziendale del Maryland presso 11114 Whisperwood Lane, Rockville, Maryland 20852, ovvero l’indirizzo di Graham E. Fuller. Fuller è un ex ufficiale della CIA russofono, capo della stazione di Kabul e vicepresidente del National Intelligence Council negli anni ’80, durante lo scandalo Iran-Contra, in cui Fuller era pesantemente coinvolto. Fuller è stato attivo nelle iniziative sponsorizzate dalla Jamestown Foundation, tra cui la nota e importante conferenza del 29 ottobre 2008 dal titolo ‘Turchia e Caucaso dopo la Georgia‘. La figlia di Fuller, Samantha Ankara Fuller, ha la doppia cittadinanza inglese e statunitense, viene indicata come direttrice di Insource  Energy, Ltd. del Regno Unito, una società di proprietà della Carbon Trust, società senza scopo di lucro ‘con la missione di accelerare il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio’. Secondo il Financial Services R egister della Prudential Regulation Authority della Banca d’Inghilterra, il precedente nome di Samantha Ankara Fuller era Samantha Ankara Tsarnaev. Era la moglie di Ruslan Tsarnaev ed ex-zia dei due accusati dell’attentato di Boston. Al momento del suo matrimonio con Ruslan Tsarnaev, Fuller era una consulente per gli investimenti di Dresdner Bank, JP Morgan Ltd. UK, JP Morgan Securities e JP Morgan Chase Bank, secondo il registro dei servizi finanziari inglese. Ruslan Tsarnaev è il vicepresidente per lo sviluppo imprenditoriale e segretario aziendale della Big Sky Energy Corporation, di Calgary in Canada, e il quartier generale della sua Big Sky Group holding si trova a Little Rock, Arkansas. Atti processuali della Carolina del Nord indicano che i Tsarnaev si sono sposati nel North Carolina nel 1995, quando Ruslan creò il Congresso delle organizzazioni internazionali cecene a Washington DC, e in Maryland, e divorziarono nel 1999. Il divorzio fu concesso a Orange County, Carolina del Nord.

È interessante notare che l’agente di registrazione cumulativo a Washington DC per il Congresso delle organizzazioni internazionali cecene è la Prentice-Hall. La Prentice-Hall è di proprietà di Pearson, la casa editrice di Londra che possiede il Financial Times e il cinquanta per cento del gruppo Economist. Nel 1986, l’Economist Group ha acquistato la Business International  Corporation (BIC) di New York, la società di facciata della CIA per la quale Barack Obama Jr. lavorò nel 1983-1984, e da cui entrò nell’Economist Intelligence Unit. L’altro zio dei presunti attentatori di Boston, Alvi S. Tsarnaev di Silver Spring, Maryland, non lontano dalla casa di suo fratello Ruslan, è apparentemente affiliato ad un’altra organizzazione di esuli ceceni, l’Alleanza Stati Uniti-Repubblica cecena SpA., con indirizzo a 8920 Walden Road, Silver Spring, Maryland 20901-3823. L’indirizzo è anche quello d i Alvi S. Tsarnaev. La società è ufficialmente registrata presso l’US Internal Revenue Service sotto il nome di Lyoma Usmanov. L’organizzazione è registrata come organizzazione caritatevole impegnata nello ‘Sviluppo economico internazionale’. Nel libro Power and Purpose: U.S. Policy Toward Russia after the Cold War, di James M. Goldgeier e Michael McFaul, quest’ultimo è l’attivista neo-conservatore ambasciatore statunitense in Russia che ha direttamente interferito nella politica russa per cercare di cacciare il Presidente Vladimir Putin e fomentare gli estremisti secessionisti, religiosi e politici in tutta la Federazione Russa. Secondo questo libro, l’ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale Zbigniew Brzezinski è stato lo sponsor di Usmanov negli Stati Uniti: “Brzezinski ha contribuito a creare e finanziare la rappresentanza cecena negli Stati Uniti guidata da Usmanov”.

Un altro gruppo statunitense che ha sostenuto il movimento ceceno, indipendentemente dalla presenza di entità terroristiche, è il Comitato americano per la pace nel Caucaso (CCAA), precedentemente noto come Comitato americano per la pace in Cecenia. La CCAM è stata fondata nel 1999 da Freedom House, un gruppo di guerrieri freddi di destra finanziato dal National Endowment for Democracy e dai gruppi che l’USAID finanzia. Il CCAA ha difeso l’asilo politico negli Stati Uniti dell’ex ministro degli esteri ceceno Ilyas Akhmadov, accusato di avere legami terroristici. La CCAM della Freedom House coopera con la Jamestown Foundation, fondata nel 1984 dal direttore della CIA William Casey insieme ai disertori di alto rango dell’intelligence di Unione Sovietica, Romania, Polonia e Cecoslovacchia. Un cablo riservato del 17 ottobre 2008 dell’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca, delinea le priorità di USAID e delle ONG nelle loro operazio ni nel Caucaso del Nord. Il cablo afferma che il programma per il Caucaso del Nord era attivo in Ossezia del Nord e Kabardino-Balkaria e collaborava con le ONG locali. Il cablo affermava esplicitamente che la missione dell’USAID nel Caucaso del Nord è ‘promuovere gli interessi fondamentali degli Stati Uniti’. Le ‘zone calde’ specificate dall’USAID, includono Cecenia, Inguscezia e la regione Elbruz della Kabardino-Balkaria. Il programma dell’USAID per il Nord Caucaso è incentrato su quattro regioni chiave: Cecenia, Inguscezia, Ossezia del Nord e Daghestan, oltre all’oblast di Krasnodar, Repubblica di Adygea, Karachay-Circassia, oblast di Stavropol’ e Repubblica Kabardino-Balkarskaja. La rete delle ONG dell’USAID nella regione viene identificata nel cablo. Esse sono: International Rescue Committee (IRC), World VisionKeystone, IREX,  Fondo per l’Ossezia del Nord (CFNO), Centro russo per la Microfinanza, UNICEF, ACDI/VOCA , Centro Risorse Regionale Meridionale (SRAC), Centro per la politica fiscale (PCP ), Centro Internazionale per l’Impresa Privata (CIPE), Institute for Urban Economics, “Fede, Speranza e Amore” (FHL), Federazione internazionale della Croce Rossa (IFRC) e Fondo per lo Sviluppo Sostenibile (FSD). Molti di questi gruppi hanno stretti legami con la CIA e/o Soros, in particolare World Vision e IRC.

Gli interessi collegati al terrorismo in Russia e alla maratona di Boston vanno dalle ONG finanziate da Soros, alle aziende di facciata e agli agenti non ufficiali (NOC) della CIA, ai servizi segreti stranieri e alle società energetiche occidentali.

 Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

 

Bolivia, “cacciata” agenzia Usa per lo sviluppo. Morales: “Cospiratori”

il democratico sceriffo Kerry ricorda al ribelle Morales che la Bolivia è di proprietà yankee e se insiste peste colga il popolo bolivariano…una rivoluzione colorata in arrivo contro il despota che ammazza civili e che userà armi chimiche??

 Usaid dovrà lasciare il Paese. “Così noi intendiamo farci rispettare da chi ha ancora una mentalità di dominio e di sopraffazione”, ha spiegato il presidente. Stesso destino nel 2008 anche per l’ambasciatore degli Stati Uniti e la Dea (Drug Enforcement Administration)

 di: Angela Nocioni

 Evo Morales ha deciso che l’agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale Usaid deve lasciare la Bolivia. L’accusa è di “cospirare contro il governo”. Per le stesse ragioni fu espulso nel settembre del 2008 l’ambasciatore americano Philip Goldberg. “Confabula con l’opposizione”, fu allora la spiegazione del governo. Cacciata in quel periodo, per lo stesso motivo, anche l’agenzia statunitense antidroga Dea che operava soprattutto nel Chapare, zona di produzione di foglie di coca. Morales, nell’annunciare la decisione, ha detto: “Così noi intendiamo farci rispettare da chi ha ancora una mentalità di dominio e di sopraffazione”. E ancora: “E’ una protesta nei confronti del ministro degli esteri (il segretario di Stato, John Kerry n.d.r.), che dice che l’America latina è il cortile di casa degli Stati uniti”.

 Washington ha risposto questa volta come ha già fatto in passato, rifiutando l’accusa e dicendo che la decisione “avrà effetti negativi sul popolo boliviano”. Patrick Ventrell, portavoce del dipartimento di Stato, ha negato le accuse: “Sono frasi senza fondamento – ha detto – Usaid ha aiutato a migliorare la vita dei boliviani”. Uno scambio di dichiarazioni praticamente identico e una dinamica dei fatti molto simile sono avvenuti di recente in Venezuela. Anche qui è stato caccciato ormai da tempo l’ambasciatore americano e anche qui Usaid è indicata come il veicolo di finanziamenti all’opposizione al fine di far cadere il governo. In questo caso c’è un dettagliato dispaccio dWikileaksche sostiene le rimostranze del governo ve nezueleno nei confronti dell’agenzia. Un cittadino argentino statunitense, Eduardo Fernandez, tra il 2004 e il 2009 a capo della Dia (Development Inclusive Alternatives) a Caracas, avrebbe gestito milioni di dollari inviati da Usaid per riuscire a far cadere il governo di Hugo Chavez. Il dispaccio di Wikileaks elenca la direttice di intervento da seguire: finanziare gruppi d’opposizione, tentare di dividere il chavismo, puntare ad isolare a livello internazionale il presidente venezuelano.

 IlFattoQuotidiano.it

 Vedi anche: LA RUSSIA INDICA LA PORTA ALL’USAID

 http://coriintempesta.altervista.org/blog/bolivia-cacciata-agenzia-usa-per-lo-sviluppo-morales-cospiratori/?doing_wp_cron=1367629012.7751040458679199218750

 

Bahrain, 31 dimostranti condannati a lunghe pene detentive

e poi parlano dell’Iran, gli amici della V flotta non si contestano

 Manama – Un tribunale del Bahrain ha condannato a 15 anni di carcere 31 abitanti del villaggio di Sitra con l’accusa di aver attaccato, durante una protesta, la pattuglia della polizia. Lo fa sapere un legale dei dimostranti.

UN PO’ DI VERITA’ SUL PRIMO MAGGIO

Cari lavoratori, inoccupati e disoccupati,

 da sempre, quella del primo maggio è la vostra festa, è la festa dei diritti di ciascuno di voi. La sinistra italionza (italiana stronza), illegittimamente e senza averne alcun titolo, ha evocato a se la paternità di questo giorno cercando di convincervi che, essa, ha a cuore i vostri diritti, i vostri interessi e il vostro futuro. 

Evidentemente, non c’è nulla di più falso e tendenzioso, anche storicamente. Saranno almeno una trentina d’anni, se non di più, che la sinistra italiana e il sindacato hanno abdicato a questo ruolo, semmai realmente appartenuto. Che piaccia o meno, la verità è che hanno venduto voi, le vostre famiglie e il vostro futuro agli interessi delle multinazionali, della peggiore finanza e a quelli dei porci banchieri d’assalto senza alcuna prospettiva industriale e di benessere collettivo. Lobby di potere prive di decoro e dignità, appositamente sostenute per interessi di parte: i loro, quelli della finanza, dei partiti e dei sindacati. Certamente non i vostri. Risultato: intere aziende, quelle che vi offrivano lavoro, e interi settori industriali (s)venduti a quattro soldi al primo porco finanziere di turno compiacente con la politica collusa, corrotta, meschina e malata di cui la sinistra italiana è, anch’essa, espressione.  Il loro obbiettivo ultimo è quello di vietnamizzare voi, i vostri salari,  il vostro lavoro e il vostro futuro, rendendovi schiavi a quattro soldi. Ci stanno riuscendo! Ma quello che sta colpevolmente sfuggendo a questa sinistra e che si ostina a non capire (o fa finta di non capire) è che, mai come oggi, nella storia di questo Paese, gli interessi dei lavoratori sono coincisi con quelli delle imprese. Questo, la “classe operaia” lo ha compreso da un pezzo, provandolo sulla propria pelle rimanendo vittima di valanghe di licenziamenti a causa del fallimento di migliaia di imprese uccise da un sistema fallito. Il futuro dei lavoratori è legato a quello delle imprese, non alle visioni distorte della politica malata ed incapace, di cui il fallimento di questo Stato ne costituisce il massimo paradigma.

Se pensate che i vari Bersani, Camusso, D’Alema, Bonanni (Berlusconi e Grillo compresi) ecc ecc, possano offrirvi un lavoro o un’esistenza più dignitosa di quella che state vivendo o che vi attende, vi sbagliate di grosso e, se così fosse, senza alcuna indulgenza, credo che meritiate tutto quello che state patendo e ciò che patirete. Anziché applaudire i vari gerarchi di partito o i vari sindacalisti (veri parassiti sociali che devono il loro benessere alla vostra miseria) per i loro miserevoli discorsi ideologici infarciti di retorica e falsità, se ne avete occasione, licenziateli, e liberatevi da tanta ipocrisia e falsità.

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