Eurocatastrofe: nuovo suicidio

Nicola Pegna, 51 anni, titolare di una storica attività di vendita di mobili si è tolto la vita impiccandosi vicino alla sua abitazione.

 Ha provato a difendere l’azienda di famiglia dalla crisi, uno show room di cinquemila mq sulla Statale “90 delle Puglie”, ma non ce l’ha fatta. Troppi debiti nei confronti dei fornitori. Sposato, tre figli, l’imprenditore, molto stimato nel circondario, era stato tra i promotori del comitato che si è battuto per la riapertura della Statale 90, rimasta bloccata per cinque anni da una frana, le cui conseguenze avevano messo a dura prova le attività commerciali e imprenditoriali della Valle del Cervaro.

 Con il ripristino della circolazione sull’unica arteria che collega l’Irpinia alla provincia di Foggia, l’azienda di Pegna si era faticosamente rimessa in moto ma nel frattempo le sofferenze economiche accumulate, insieme alla forte contrazione dei clienti, ha portato il mobilificio sull’orlo del fallimento.

 La storia di un uomo che è stato ucciso dalle istituzioni.

http://voxnews.info/2013/05/11/eurocatastrofe-nuovo-suicidio/

 

Ius soli, referendum e razzismo

Inserire lo Ius soli, per conferire la cittadinanza italiana ai figli di extracomunitari nati in Italia. Attualmente la costituzione prevede l’acquisizione della cittadinanza per i bambini nati in Italia da genitori stranieri al compimento del diciottesimo anno di età.

Nel frattempo, possono frequentare le scuole italiane ed usufruire dei servizi pubblici come la sanità,  alla stessa stregua di qualsiasi cittadino italiano.

Mi sorge il dubbio che il reale intento di questa operazione sia ben occultato dietro alle solite belle parole di facciata sulla solidarietà e sul rispetto delle minoranze. Come ha perfettamentechiarito Souad Sbai, ex parlamentare del Pdl, il risultato che ne deriverebbe sarebbero   congiungimenti a pioggia.

Condivido pienamente quanto ha detto Grillo: Si tratta di geopolitica e deve essere il popolo ospitante, un tempo definito sovrano, a scegliere per mezzo del referendum. Il

giornalista a mo’ di maestrina fa notare come la Costituzione non preveda il referendum propositivo, bene, io al giornalista chiederei come mai solo i partiti possono modificare la Costituzione a piacimento, ad esempio facendo diventare legge la macelleria sociale passata sotto forma di fiscal compact/pareggio di bilancio, mentre quando c’è da concedere la parola ai cittadini si usa fare sempre orecchi da mercante se non peggio,  come difendere le posizioni antidemocratiche di un golpe “tecnico”, detto anche di larghe intese. L’importante è che il cittadino sia estromesso da ogni scelta.

Ho letto una lettera aperta al Ministro Cecile Kyenge di una mia connazionale, Lorella Presotto che condivido pienamente, ma vorrei aggiungere altre mie considerazioni:

Mi piacerebbe sapere se il Ministro Kyenge, ha un’idea della povertà dilagante in questa nazione, con opportunità di lavoro prossime allo zero e con la promessa in nome della troika di spremere ancora quanto rimane. La Presidente della Camera ha ammesso, in occasione dei funerali della famiglia marchigiana suicidatasi per indigenza, che non immaginava l’Italia fosse così povera. Sembra quasi pensarla come chi negava non poco tempo fa che vi fosse la crisi, deducendolo dalle prenotazioni nei ristoranti.

Nel mondo vi sono 5,8 miliardi vittime dell’austerità. Lo afferma il FMI, molto solerte oltretutto a chiedere le cosiddette riforme che sono alla base del rigore. L’Italia ovviamente è anch’essa vittima, insieme ad altri paesi.

Ritiene che la nostra nazione possa accogliere tutti i cittadini in fuga dai propri paesi che stanno applicando le stesse misure portate avanti anche qui?

Tanto per fornirle un’idea di come è stata trasformata una nazione tutto sommato benestante, solo qualche decennio fa (prima dell’entrata nell’eurozona), ecco i prodigiosi effetti della cura neoliberista/globalizzatrice:

– 8,2 milioni di poveri , quasi 4 milioni mangiano grazie ai pacchi alimentari, UN milione di famiglie è composta da persone che hanno perso il lavoro.

Mi sa dire cosa intende fare il governo di cui lei fa parte per costoro? Sono profumatamente pagati per risolverli i problemi, anche se vi è molto da dubitare dato che si tratta degli stessi individui che li hanno creati. La Cgil parla di 9 MILIONI di persone in difficoltà. Una nazione che spia ogni movimento/parola dei cittadini non è in grado di rilevare quante persone si trovino in stato di disagio. Ovvio che non importa a lor signori della casta.

– tasso di disoccupazione ufficiale ad ottobre 2012 era del 10,7% includendo gli inattivi  36,3% (sempre disoccupati, ma hanno smesso di inseguire illusioni) arriva al 47%. Quasi metà della popolazione italiana in età da lavoro NON HA LAVORO. Certo, ci sarà anche chi è casalinga per scelta o vive di rendita o magari lavora a nero, ma nessuno si è dato pena di volerlo sapere.  Si parla tanto di disoccupazione giovanile, forse come ha detto la sua ex collega Ministro Fornero gli italiani sono choosy, ed è per questo che non lavorano. Sono “schizzinosi”. Ma coloro che sono oltre 35 anni (e che probabilmente hanno figli)  sono ben 4 su 5.

Da aprile 2008 sono stati persi 480 posti di lavoro al GIORNO. Nel 2012 in questa nazione SONO STATI LICENZIATI UN MILIONE DI PERSONE.

Di tutti i disoccupati si stima che solo un 29% percepisca una qualche forma di tutela (Associazione Over 40).

Può verificare, in qualità di Ministro dato che nessuno dei suoi predecessori si è preso il disturbo, quanti disoccupati non hanno i requisiti per accedere all’indennità di disoccupazione, seppur misera e temporanea? Eh già, perché quando finisce c’è solo il cartone sotto al ponte.

– Il  53% degli italiani PUR LAVORANDO non riesce a mantenere la famiglia con il suo reddito

– il 77% dei pensionati percepisce meno di mille euro al mese. E’ facile comprendere come  si vedano spesso ridotti a rovistare nella spazzatura. 200 mila pensionati si sono visti richiedere dall’Inps la restituzione della quattordicesima. Per il sollievo di quell’ente preposto alla tutela dei più fragili, sarà un sollievo sapere che il suicidio è una costrizione presa sempre più in considerazione da chi pensava di aver già dato abbastanza durante la sua vita.

Deve sapere caro Ministro, che lei invita a far parte della nazione Italia persone ignare della crudeltà della sua classe dirigente, che governa in nome e per conto della finanza e dei mercati e non esita a condannare a morte persone di 70 anni, malate di tumore, REVOCANDO LORO L’ASSEGNO DI ACCOMPAGNAMENTO.

– A ottobre 2010 Mastrapasqua dichiara che i precari NON AVRANNO MAI LA PENSIONE e  auspica che tale dato venga taciuto per non creare sommossa popolare

– 9 milioni di italiani hanno smesso di curarsi e non hanno i soldi per il dentista, hanno ridotto drasticamente la spesa sul cibo:

 

I consumi degli italiani scendono ai livelli del 2000: a marzo -3% di spesa in generi alimentari e -5% per gli acquisti di carne, ormai bene di lusso – Il carrello ora si riempie negli hard discount e un terzo delle famiglie vive come nel dopoguerra… FONTE

 

Se si considera che l’inflazione in 7 anni è aumentata del 20%, l’italiano in pratica non mangia quasi più.

– Le aziende chiudono ad un ritmo di 1000 al giorno. 250mila aziende agricole sono a rischio imminente chiusura, corrispondenti a 650 MILA PERSONE CHE NON AVRANNO PIU’ REDDITO. Spesso le aziende agricole sono di piccole dimensioni e coloro che possiedono partita iva non hanno accesso ad alcuna forma di sussidio di disoccupazione, così come i dipendenti qualora siano meno di 15. Imprenditori che si suicidano ormai è la norma, e con l’Imu sui capannoni, non oso pensare….

– l’emigrazione di italiani dall’Italia in un solo anno è aumentata del 30%. Questo la dice lunga su quanto questo paese sia in grado di garantire un futuro sereno e stabile.

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Ministro Kyenge, con questi dati lei cosa si sente di promettere a coloro che cercano un futuro migliore in questo paese? Troveranno lavoro? Si sente di garantire a costoro che avranno modo di inserirsi e condurre una vita dignitosa, quella che gli italiani hanno perso?

Perché davvero mi riesce difficile pensare che si abbia a cuore le sorti delle persone che fuggono da situazioni di guerra e miseria, lo trovo di cattivo gusto giocare con la vita di soggetti spesso allo stremo, per illuderli che qui troveranno l’Eden.

Questa nazione considera un’offesa al dogma liberista dare un reddito di cittadinanza, diritto acquisito da oltre venti anni in tutta europa tranne italia e Grecia, L’Italia è una nazione che non trova i soldi per la cassa integrazione  in deroga ma non esita a stanziare ingenti risorse per gli F35, spese militari, oboli alle banche e grandi opere per la mafia.

Ora, che futuro si sente di promettere a coloro che intendono recarsi qui? Quali prospettive si sente di garantire ai cittadini stranieri che intendono venire qui per lavorare, se lavoro non ve ne è ? Ritengo che sia una grossa responsabilità “invitare gente a cena” quando il frigo è vuoto. Direi che è un macabro scherzo. Non Le interessa sapere come dovrebbero campare, fosse anche di spaccio o rapinando pensionati?

Le sembra una prospettiva di integrazione salutare, sia per chi illuso da personaggi politically correct crede di poter accedere ad una vita dignitosa ed onesta, sia per gli indigeni che dovrebbero subirne le conseguenze?

Non si corre il rischio di peggiorare le condizioni di vita sia degli autoctoni che dei migranti?

Non si dovrebbe tenere conto che la patria della criminalità organizzata, dedita al traffico di droga, usura,  etc ha sempre sfruttato la miseria per reclutare gente che per necessità non ha potuto dire di no? Ha qualche progetto per tenere lontano da tale incubo chi vi cadrebbe facilmente?  Già prima che vi fosse tanta abbondanza di “manodopera” straniera la criminalità organizzata aveva facile presa nell’adescare giovani nel Sud Italia, dove, per mancanza di opportunità lavorative  non aveva problemi a procurarsi persone alla disperazione che, non vedendo altre prospettive di sopravvivenza, si univano alle cosche.

I migranti, data la situazione economica di questa nazione, non avendo altre possibilità, non rischiano, come tra l’altro molti filoni di indagine sulla criminalità organizzata rilevano, di finire preda di questi malfattori?

Non si sentirebbe responsabile per le loro vite? O è solo pubblicità quella che va cercando, o voti per il Pd dei futuri nuovi cittadini? Si lo sò, ogni contrarietà espressa all’immigrazione sempre meno regolamentata basta condannarla come atto di razzismo e la coscienza del buon samaritano può dormire sogni tranquilli. I media mainstream che fanno propaganda dei buoni sentimenti di accoglienza, riprendendo spesso le parole di persone come Napolitano  ed altri esponenti dell’élite, ripetono che gli immigrati rappresenterebbero no una risorsa.

Le consiglierei, caro Ministro, di chiedersi come personaggi tanto guerrafondai che non hanno esitato a bombardare i suoi fratelli in Libia, Costa d’Avorio, Mali, Iraq, che obbediscono a tutti i dettami neoliberisti che affamano i popoli europei, mostrino tanto interesse (davvero sincero?) verso i migranti.

Spesso i lavoratori e disoccupati stessi, nel neolinguaggio orwelliano dell’impero capitalista/finanziario vengono definiti, capitale umano, risorse, unità, addetti,  ed altri termini che fanno pensare più a pezzi di ricambio di una catena di montaggio che non ad esseri umani.

In cuor suo, caro Ministro, ritiene che la loro caritatevole attenzione sia davvero disinteressata? Magari, da bravi sostenitori dei dogmi liberisti, credo sia più facile supporre siano interessati ad alimentare lo spregevole dumping sociale per contenere i costi del lavoro.

Non è una novità che i salari siano tornati indietro ai livelli degli anni 60, purtroppo non il costo della vita. Valutare gli individui come mero capitale da usare ai fini mercantilistici come i nostri chicago boys al potere millantano di fare, la trovo una concezione decisamente sprezzante ed avvilente dell’essere umano in sé, sia esso italiano, europeo o africano.

Lei che governa assieme a questi soggetti dovrebbe rendersene conto facilmente.

Riguardo alle sue proposte per i CIE, mi trova parzialmente d’accordo. Non ritengo giusto che una persona venga reclusa per mesi in tali centri, gestiti da ongs che assomigliano molto di più a cosche mafiose in cerca di facile lucro sulla pelle dei migranti. Non a caso anche loro ritengono i migranti una risorsa, basti controllare quando “incassano” per detenuto e quanto realmente spendono per lui, danneggiando tanto gli stranieri quanto gli italiani che a suon di tasse provvedono a tale giro d’affari.

Ma che fare? Perché ritengo giusto tutelare anche chi ospita, oltretutto involontariamente, i migranti. La cronaca purtroppo ci racconta di episodi di inaudita violenza ai danni di italiani e non solo, che, quando non assassinati subiscono traumi gravi, dallo stupro ai pestaggi per rapina. Certo, questi atti criminosi sono compiuti anche da italiani, in fondo, siamo pur sempre 60milioni, statisticamente parlando non c’è confronto. Questo evidenzia che già in Italia non vi è certezza della pena per i delinquenti indigeni, ma quando il soggetto è uno straniero la stampa tace per non alimentare il razzismo. Questo è decisamente razzista perché contribuisce ad alimentare l’idea che se a commettere un omicidio è un extracomunitario tutto sommato si tratta di un gesto trascurabile, quasi un diritto acquisito come “gesto di accoglienza”. La stampa che semplicemente si limitava a riportare  fatti di cronaca delittuosi, è stata vittima di feroci attacchi dei benpen santi quando tra i vari episodi di cronaca, elencava anche quelli che vedevano  attori gli extracomunitari. E’ stata ovviamente tacciata di essere razzista, una buona scusa per censurare i crimini compiuti da non italiani, arrivando ad avallare una discriminazione che mira a considerare lo stesso reato meno grave a seconda della nazionalità di chi lo commette. La giustificazione addotta per operare tali discriminazioni è quella di non alimentare il razzismo, ma non risulta assolutamente convincente. O piuttosto, l’intento   è di evitare di incrementare l’ostilità verso una politica di totale apertura delle frontiere? Sua sorella, caro Ministro, ha ben compreso il sottile gioco. Riporto la sua preziosa testimonianza che non sarà certo archiviabile con l’accusa di razzismo, anche se la stampa, ovviamente non si è degnata di ascoltarla.

Io non posso fare a meno di pensare al caso di Ilaria, la giovane donna di 19 anni uccisa per mano di una persona con precedenti che non si sarebbe più dovuta nemmeno trovare sul suolo italiano. Una vita, quella di Ilaria, che poteva essere salva.

Il brutale omicidio della ragazza di Castagneto Carducci è sparito velocemente dai telegiornali, onde non istigare odio razziale.

Ma questa non è discriminazione? Mi ricordo ancora quanti mesi e servizi sono stati fatti per Maricica, l’infermiera che morì dopo un alterco con un ragazzo italiano che sferrandole un pugno causò una caduta accidentale che le fu fatale. Una strategia mediatica tutt’altro che casuale. Trincerarsi dietro l’accusa di razzismo è un po’ come parlare del disagio sociale come miccia per futuri disordini. Esternare una tale lapalissiana quanto giusta obiezione, come ha fatto il Sig. Becchi, è valsa la pubblica gogna per istigazione alla violenza.

Nominare i personaggi della casta in sé è diventato, nel mondo orwelliano, minaccia alla persona, violenza verbale etc. ed è altrettanto lapalissiano che questi editti del pensiero sono solo propedeutici alla censura. Non a caso è recente l’approvazione del ddl censura web.

Un cittadino del Ghana oggi aggredisce 5 persone e spedisce all’altro mondo un disoccupato italiano. E’ stato definito un gesto di follia, un caso isolato, se fosse stato un cittadino italiano la sentenza sarebbe già stata emessa: razzismo.

Lei propone di cancellare il reato di clandestinità. Umanitariamente parlando, è giusto.

Ma come intende provvedere ai bisogni di chiunque approdi in Italia, senza che finisca preda della criminalità organizzata per necessità, e tutelare quindi anche gli abitanti italiani? Il presupposto dell’ingresso legale nel paese parte dal fatto che, il soggetto per poter restare debba essere in grado di provvedere onestamente alle proprie necessità.

Altrimenti, chi paga per costoro? Come si presume debbano sbarcare il lunario?

Non mi stupirebbe se venisse creata volutamente l’ennesima emergenza per procedere ancora più spediti verso il Nuovo Ordine Mondiale, magari un codice a barre tramite microchip sottocutaneo.

Lei si è detta orgogliosa di essere nera e ne ha pieno diritto, ognuno deve essere fiero delle proprie radici e cultura, fin dalle caratteristiche esteriori. Purtroppo ad un bianco sarebbe impossibile esternare la propria fierezza, tale gesto comporta il finire in galera per incitamento all’odio razziale. Riguardo alla cultura, non se ne abbia a male quindi se qualche italiano intende preservare la propria che, spesso, deve subire in nome del politically correct una lenta e subdola cancellazione delle proprie tradizioni. Così, in molti asili è fatto divieto di festeggiare il natale. Non capisco perché una festa cristiana pacifica sia considerata offensiva e lesiva per i bimbi non cristiani. Ma tant’è. D’altronde, non mancano nemmeno gli attacchi all’Islam ed a vari credi in sé, spesso attacchi pretestuosi che la nuova religione dell’omologazione vuole cancellare per renderci “tutti uguali”, non nei diritti (il potere ci vuole tutti schiavi) ma nell’identità cultu rale.

Barbara

La sorella della Kyenge: “Chiedere il rispetto delle regole non è razzismo”

5 magg . La sorella del nuovo ministro dell’integrazione italiano: “Chiedere il rispetto delle regole non è razzismo, ci sono tanti immigrati come me che hanno sempre fatto il massimo per integrarsi e hanno sempre seguito la legge”.

Cécile Kyenge, il nuovo ministro dell’integrazione italiano, vuole spalancare le frontiere, abolire il reato di clandestinità e tenere in Italia tutti gli immigrati, nonostante i loro precedenti penali. E gli esponenti della Lega Nord che hanno osato mettere in dubbio questa nomina sono stati immediatamente tacciati di razzismo e xenofobia.

Eppure… proprio la sorella di Cécile Kyenge, Kapya, ha chiesto e ottenuto aiuto dalla Lega Nord per sbrogliare una situazione complicata, per la quale non poteva vivere a casa sua.

A Kapya, da tutti chiamata Dora, era stata infatti assegnata una casa popolare nella periferia di Pesaro, dove lavora all’IperCoop e in una sartoria. Dora però non poteva entrare nella casa a lei assegnata perché occupata da alcuni immigrati marocchini illegali che erano entrati abusivamente nell’abitazione e non ne volevano sapere di levare le tende.

La sorella del ministro ha provato a chiedere aiuto, ma i burocrati italiani non sono riusciti a sbrogliare la matassa. Ecco allora che si rivolge al segretario provinciale della Lega Nord, il quale (incredibile ma vero, almeno per i moralizzatori…) le dà ascolto e riesce a coinvolgere i canali giusti per far sgombrare la casa e permettere a Dora di vivere nella casa a lei destinata.

Per il sentito ringraziamento di Kapya “Dora” Kyenge, che racconta: “Quando ho chiamato la Lega Nord per chiedere aiuto pensavo che mi avrebbero chiuso il telefono in faccia, partivo con il pregiudizio che i leghisti ce l’avessero con tutti gli extracomunitari. Invece mi sono dovuta ricredere: quello che abbiamo ottenuto va a favore di tutti coloro che in futuro avrebbero potuto trovarsi nella mia situazione se noi non avessimo vinto questa “battaglia” per la legalità”.

E, alla faccia di tutti quelli che si ostinano a dire che la Lega Nord critica il ministro Kyenge solo per il colore della pelle: “Chiedere il rispetto delle regole non è razzismo, ci sono tanti immigrati come me che hanno sempre fatto il massimo per integrarsi e hanno sempre seguito la legge”. (mattino.ch)

Imola oggi

 http://dadietroilsipario.blogspot.it/2013/05/ius-soli-referendum-e-razzismo.html

 

ORGANIZZAZIONE SIONISTA: GLI EURODEPUTATI NON HANNO IL DIRITTO DI CRITICARE ISRAELE[1]

IRIB – Il parlamento ebraico europeo[2] ha denunciato gli eurodeputati per aver criticato il regime sionista.

Secondo Farsnews, l’assemblea generale del parlamento ebraico europeo, PJE, che si è tenuta a Cracovia, in Polonia, è terminata. Più di 120 deputati sionisti di 47 paesi si sono intrattenuti, nel corso di questa sessione di due giorni, su diverse questioni, tra cui l’antisemitismo, e sullo sviluppo della cooperazione dell’Unione europea con il regime sionista. Il PJE ha condannato gli eurodeputati, che, secondo i deputati sionisti, criticano il regime sionista in nome della democrazia e dei diritti dell’uomo. Il PJE ha qualificato le critiche degli eurodeputati, che hanno preso di mira Israele, come nuovo antisemitismo. Il PJE ha preteso, parimenti, dei passi appropriati, da parte dei dirigenti europei, per fare fronte agli accresciuti sentimenti antisemiti in Ungher ia.

[2] Per ulteriori informazioni su questo organismo di recente costituzione, vedi: http://www.crif.org/fr/revuedepresse/inauguration-%C3%A0-bruxelles-du-premier-parlement-juif-europ%C3%A9en/29987

Fonte: IRIB

 

Il microchip che «parla» coi neuroni

ma certo, chi dubita che le scoperte scientifiche non siano state cercate per il bene dell’umanità nel suo insieme, senza scopo di lucro, senza brevetti e certamente non per il controllo della popolazione…..

 I ricercatori bolognesi scolpiscono una pietra miliare nel cammino scientifico per la comprensione del cervello umano. È infatti dai laboratori emiliani del Cnr che nasce il primo microchip organico, flessibile, trasparente e biocompatibile che, inserito in una rete neuronale, è in grado non solo di leggere l’alfabeto con cui comunicano i neuroni, ma anche di interagire con essi e quindi, in prospettiva, di manipolarli e riparare eventuali malfunzionamenti.

La nuova piattaforma “made in Bo” è stata ufficializzata ieri sulla rivista inglese “Nature Materials” – la più prestigiosa al mondo nel campo della scienza e della tecnologia dei materiali – e annunciata oggi sotto le Due torri dal sindaco Virginio Merola assieme a due dei 13 ricercatori che per due anni hanno lavorato al progetto Ocst, “Organic cell stimulating and sensing transistor”.

Per una volta, dunque, i cervelli italiani fanno notizia non perché fuggiti all’estero ma perché all’origine di un dispositivo – per ora testato solo in vitro ma partirà a breve una collaborazione con altri centri europei per la sperimentazione in vivo – che apre prospettive enormi nella cura di malattie come il Parkinson o l’epilessia o nelle terapie antidolore, superando i problemi di rigetto e di funzionalità di circuiti elettrici in ambienti acquosi. Così come è inusuale l’approccio alla ricerca sperimentato dall’Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati (Ismn-Cnr) assieme all’Istituto per la sintesi organica e la fotoreattività (Isof-Cnr): “Abbiamo costruito una squadra multidisciplinare tra chimici, fisici, biologi, ingegneri dei materiali, elettrofisiologi, facendo convergere diverse culture e tecnologie su una nuova piattaforma multifunzionale finora inesistente”, sottolinea Michele Muccini, responsabile di Ismn-Cnr.

La rottura rispetto alle tecnologie finora presenti è nella rimodulazione degli stessi dispositivi utilizzati anche per l’Oled o i telefoni cellulari con nuovi materiali organici nella parte esterna a contatto con le reti neuronali (carbonio e altri elementi presenti nel nostro corpo, al posto del silicio). “Di fatto abbiamo realizzato una piastrina di un centimetro e mezzo – spiega la ricercatrice bolognese Valentina Benfenati – non solo organica e biocompatibile ma anche estremamente flessibile e quindi in grado di adattarsi alla tortuosità dei tessuti celebrali e di operare in un ambiente acquoso come il corpo umano, aspetto tutt’altro che scontato”. Ocst stimola le cellule e ne registra l’attività con una sensibilità almeno 16 volte superiore rispetto alle tecnologie di riferimento oggi disponibili.

“L’elettronica organica trasparente riesce a rimanere a contatto per lungo tempo con i neuroni senza danneggiarli – aggiunge Muccini – ma il nostro obiettivo è arrivare a materiali organici bioriciclabili che il cervello sia in grado di assorbire autonomamente a fine utilizzo. Il dialogo tra cellule nervose e dispositivo potrebbe trovare applicazioni per la rigenerazione del tessuto nervoso periferico compromesso da incidenti traumatici, da malattie neurodegenerative come il Parkinson o nella diagnosi precoce di eventi epilettici”.

La ricerca bolognese si inserisce a pieno titolo nel nuovo filone internazionale di studi sul linguaggio del cervello umano, dal miliardo di euro stanziato dall’Unione europea in dieci anni per lo “Human brain project” ai tre miliardi dell’amministrazione Obama per Bam, Brain activity map project. Quello annunciato oggi nel capoluogo emiliano è però solo il primo step di un percorso – cofinanziato dal VII Programma quadro – che preve de da qui a tre anni non solo il test in vivo ma anche lo sviluppo di sistemi sempre più integrati per espandere la mappatura del linguaggio dei neuroni (anche attraverso l’emissione di luce localizzata, la neuro-optoelettronica organica) ed estendere le applicazioni dell’elettrostimolazione ad altri tipi di cellule, come i cardiomiociti.

http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2013-05-06/microchip-parla-neuroni-164308.shtml?uuid=AbDPAYtH

 

Adesso é ufficiale: Monte dei Paschi di Siena é ko. Si salvi chi può!

– di Giuseppe Sandro Mela –

 «Moody’s ha tagliato il rating a lungo termine di Monte dei paschi da Ba2 a B2».

  «L’azione di downgrade ha interessato anche gli strumenti subordinati a lungo termine della banca, nonché la con trollata Mps Capital Services, il cui rating è stato portato allo stesso livello della banca senese

  «Proprio in merito ai Monti bond, Moody’s nutre qualche dubbio sulla capacità della banca di restituire gli aiuti di Stato»

  «L’agenzia di rating ritiene poi che l’obiettivo di un utile pre-tasse di 1,2 miliardi al 2015, contenuto nel piano industriale di Rocca Salimbeni , non sarà semplice da conseguire».

* * * * *

«dubbio sulla capacità della banca di restituire gli aiuti di Stato» 

significa:

insolvenza e fallimento.

Ecco spiegate le coliche addominali del Partito Democratico.

Yahoo Finanza. 2013-05-10. Moody’s taglia il rating di Mps a B2, outlook negativo.

Moody’s ha tagliato il rating a lungo termine di Monte dei paschi da Ba2 a B2. L’outlook è negativo e riflette principalmente le pressioni dell’impegnativo contesto operativo in Italia sul profilo di credito della banca senese. L’azione di downgrade ha interessato anche gli strumenti subordinati a lungo termine della banca, nonché la controllata Mps Capital Services, il cui rating è stato portato allo stesso livello della banca senese.

Infine, il rating standalone BFSR è stato riconvertito nella scala BCA a caa3 da caa1 per l’aumentata pressione sulla redditività di Mps, sulla qualità dei suoi asset e sulla patrimonializzazione, nonostante i 4,1 miliardi di sostegno pubblico, sotto forma di Monti bond.

Proprio in merito ai Monti bond, Moody’s nutre qualche dubbio sulla capacità della banca di restituire gli aiuti di Stato dati gli interrogativi sulla generazione di capitale, attraverso l’attività gestionale, e le incerte prospettive di raccogliere capitale dall’esterno attraverso l’esercizio della delega per l’aumento di capitale da un miliardo di euro.

L’agenzia di rating ritiene poi che l’obiettivo di un utile pre-tasse di 1,2 miliardi al 2015, contenuto nel piano industriale di Rocca Salimbeni , non sarà semplice da conseguire perché i tagli dei costi preventivati a oltre 400 milioni entro il 2015 “raggiungibili seppur sfidanti” potrebbero “essere neutralizzati dai ricavi più bassi legati al deleveraging della banca, al contesto economico e ai bassi tassi di interesse”.

Ma l’agenzia di rating teme anche che la recessione possa rendere difficile per Mps ridurre il costo del credi to come previsto dal piano industriale. Secondo Moody’s infatti i crediti problematici, che attualmente rappresentano il 16% del portafoglio crediti del gruppo bancario, cresceranno ulteriormente quest’anno e il prossimo a causa del contesto economico negativo. Comunque a Piazza Affari il titolo Mps non risente affatto del downgrade di Moody’s e sale dell’1,14% a 0,2218 euro, in sintonia con il mercato (+1,4% l’indice Ftse Mib (Milano: FTSEMIB.MI – notizie) ) e con le altre banche italiane.

Fonte: RischioCalcolato

 

IL PIÙ GRANDE EVASORE DELLA STORIA: LO STATO ITALIANO!

DI GIUSEPPE SANDRO MELA*

Lo stato italiano non ha versato per anni i contributi pensionistici ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni e quindi li ha fatti confluire nell’Inps, ponendoli a carico di coloro che la sventura pose a lavorare nel comparto produttivo.

Forse che i pensionati italiani non saranno solidali con i poveri dipendenti delle pubbliche amministrazioni?

Unqua non fia!

Il presidente dell’Inps ha confermato che l’ente ha quasi terminato le sue disponibilità: in breve sarà illiquido.

  «Mastrapasqua, a sostegno del suo allarme, ha citato la Relazione della Corte dei Conti sul bilancio preventivo 2012, da cui emerge chiaramente che la fusione con Inpdap ed Enpals operata all’inizio del 2012 si è rivelata una pillola avvelenata per i conti dell’Inps: “il patrimonio netto … è sufficiente a sostenere una perdita per non oltre tre esercizi”

Già. E perché siamo vicini al fallimento anche dell’Inps?

  «Questo, a causa della fusione Inpdap-Inps, ovvero l’ente previdenziale dei dipendenti pubblici con la previdenza privata. Una fusione voluta dalla manovra Salva-Italia del 2011 che non ha cancellato il buco di 23 miliardi di euro, equivalente al debito che lo Stato ha nei confronti dei contributi previdenziali per i suoi dipendenti. Buco che ora grava nelle casse del SuperInps, con il rischio di non riuscir più a pagare le pensioni per i prossimi anni se non verranno fati interventi a carattere urgente per risanare i conti

Sì. Avete letto bene: ciò accade a causa del «debito che lo Stato ha nei confronti dei contributi previdenziali per i suoi dipendenti», e tutto questo si somma, tanto per gradire al «deficit di 91 miliardi che la Pubblica Amministrazione ha nei confronti dei propri fornitori». Poi, ovviamente, ci sono tutti gli altri debiti, ma state tranquilli. Sono solo un po’ più di duemila miliari di euro.

  «Se le amministrazioni dello Stato rallenteranno ancora i pagamenti l’Inps avrà “ulteriori problemi di liquidità”, che non potrà non ripercuotersi sul regolare pagamento corrente delle pensioni.»

  «Le entrate contributive si incrementeranno dello 0,9% (a 213,762 miliardi) nel 2013, le uscite per prestazioni istituzionali saliranno del 2,3% a 303,077 miliardi (di cui la spesa per prestazioni pensionistiche sarà di 265,877 miliardi, +1,7%).»

Quindi, entrano 213.762 miliardi e ne dovrebbero uscire 303.077. Mancano all’appello 89.315 miliardi.

Donde prenderli? Elementare. Riducendo i 265.877 miliardi delle spese pensionistiche di 89.315 miliardi, portandole a 176.562 miliardi. Una riduzione del 34%, come preannunciammo in passato.

Per cui, pensionatucci miei, mettevi l’animo in pace. Tra breve Vi taglieranno, e di brutto, le Vostre pensioni per elargire benessere ed abbondanza ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni confluiti a Vostro carico. Che si godranno il beneficio senza aver versato un centesimo bucato: tanto il conto lo pagherete Voi, se riuscirete a sopravvivere, ovviamente.

«Pubblico é Bello»!

Lascio i Signori Lettori alla lettura di questi due bei pezzi, che sintetizzano in modo molto chiaro quanto stia succedendo.

p.s. Ma dove é mai finito quel mare di denaro?

*Link all’originale: http://www.rischiocalcolato.it/2013/05/pescato-con-le-mani-nel-sacco-il-piu-grande-evasore-della-storia-lo-stato-italiano.html

http://www.movimentolibertario.com/2013/05/il-piu-grande-evasore-della-storia-lo-stato-italiano/

 

Da vent’anni lo Stato spende meno di quanto gli versiamo

sabato 11 maggio 2013

 Se durante il fine settimana lavi l’auto, controlli l’olio, la pressione dei pneumatici e cosi via, questo post fa per te. Un’automobile non può funzionare senza il lubrificante, l’olio appunto. Per questo, regolarmente, estrai dal motore l’asta di metallo. Sai perfettamente che il livello dell’olio non deve essere né troppo basso, né troppo alto, quindi all’interno di due limiti (tacca di minimo – tacca di massimo). Il mancato rispetto degli stessi danneggia il motore. Immagina l’Italia. Il motore di una nazione siamo noi, con le nostre idee, competenze e la nostra volontà. Ok, noi siamo il motore, ma l’olio – la spesa a deficit, la differenza tra la spesa dello Stato e gli introiti fiscali – per far scorrere perfettamente gli ingranaggi chi lo mette? Chi lo controlla? Lo Stato. Compito fondamentale di un governo è garantire che l’olio nel motore (spesa a deficit) sia della quantità adeguata, sopra il minimo, sotto il massimo. Così il motore funziona perfettamente e la piena occupazione è possibile.

 Se c’è troppo poco olio, il motore si blocca e la disoccupazione aumenta. Rifletti: la strategia europea attuale, in risposta alla crisi, è l’austerity: eliminare ogni goccia di olio dal motore, fino all’ultimo residuo nel più remoto ingranaggio perché, dicono, cosi funzionerà meglio. Può andare a buon fine questa strategia? L’austerità in risposta alla crisi imposta dalla perdita di sovranità monetaria è una scelta che blocca l’auto. Cosa accade invece se c’è troppo olio nel “motore Italia”? Compito dello Stato è anche evitare che l’olio trabocchi. Un fraintendimento base relativo alla Me-Mmt, è la credenza errata che uno Stato monetariamente sovrano debba spendere all’infinito. Sbagliato. Lo Stato spende, cioè inietta olio, ma mai oltre la tacca di “massimo livello”, che è rappresentata dalla piena occupazione. Utilizzata la piena capacità dei fattori produttivi e delle risorse umane, ulteriore olio motore (spesa a deficit) genererebbe inflazione, una cosa di cui il “motore Italia” non sente la mancanza.

 Inoltre lo Stato non deve spendere a caso, ma concentrare i suoi sforzi affinché il motore, che siamo noi, possa esprimere la sua efficienza nel migliore dei modi possibili, quindi perseguendo esclusivamente l’interesse pubblico. Capire un malinteso. Possono i cittadini rabboccare l’olio autonomamente? No, perché nessuno di noi è in grado di produrlo. Qualcuno ce lo deve fornire e l’unica azienda che lo produce è lo Stato, a cui non costa nulla. Potrebbero fornircelo anche le banche, ma loro lo prestano solo per un arco di tempo, terminato il quale lo rivogliono indietro. Quindi vivremmo sempre con l’ansia costante di cercare qualcun altro che ci venda altro olio, altrimenti il motore si rompe.

Per decenni, il governo italiano ha speso a deficit. Le entrate fiscali sono sempre state abbondantemente sotto la spesa primaria (primary expenditure, la spesa dello Stato da cui sono stati decurtati gli interessi sul debito pubblico). All’inizio degli anni ’90 l’ideologia dell’Ue, per opera del Trattato di Maastricht, ha preso il sopravvento. Da quel momento la tassazione è sempre stata superiore alla spesa. Ogni anno lo Stato ha eliminato denaro dai nostri conti correnti, distruggendo la domanda di beni e servizi. I risultati li vediamo oggi. Spero che questa metafora sia utile a te, che ti danni a far comprendere al vicino di casa come il ruolo dello Stato sia naturale per far funzionare correttamente il motore (Ps: se mentre rabbocchi l’olio pensi alla spesa a deficit e ne metti troppo, non è colpa mia).

(Dario De Angelis, “La spesa a deficit spiegata a un appassionato di motori”, dal sito “MeMmt” creato da Paolo Barnard per diffondere la Modern Money Theory elaborata dall’economista democratico Warren Mosler).

 Fonte: http://www.libreidee.org/2013/05/da-ventanni-lo-stato-spende-meno-di-quanto-gli-versiamo/

http://www.nocensura.com/2013/05/da-ventanni-lo-stato-spende-meno-di.html

 

L’HO41 – il super batterio sessualmente trasmissibile resistente agli antibiotici

sabato 11 maggio 2013

La notizia si sta diffondendo a macchia d’olio : pare che ci sia un nuovo batterio più letale dell’AIDS che non si riesce a contrastare con nessun tipo di antibiotici perché resistente ad essi.

Anche se l’Immunodeficienza acquisita dovuta al virus dell’HIV, rimane sempre una piaga per la nostra società, sembra proprio che un pericolo simile incomba su coloro che non usano protezione durante i rapporti occasionali.

Già scoperto due anni fa da un team di scienziati giapponesi,l’HO41 torna alla ribalta della cronaca come uno di quei batteri micidiali che potrebbe mietere più vittime del previsto.

E’ un uper batterio che infettò una giovane giapponese di 31 anni e che si rivelò resistente a qualsiasi antibiotico assumesse la giovane.

Si comprese già da allora, che il bacillo era una minaccia reale perché nessuna cura sarebbe stata in grado di contrastarlo.

La scienza naturalmente sta andando avanti con le sue approfondite ricerche, ma a tutt’oggi, nessun ricercatore ha trovato una soluzione idonea a questo pericoloso microorganismo che essendo antibiotico-resistente,preoccupa non poco gli scienziati.

Tuttavia la FDA americana, fa sapere allo scopo di non creare inutile panico, che i classici casi di Gonorrea si possono facilmente curare con i metodi della farmacopea internazionale e non bisogna allarmarsi se prima non si conosce l’effettiva natura della malattia che facilmente potrebbe essere confusa con il batterio killer.

 Il dottor Alan Christianson ha ampiamente esposto il caso nelle tv americane e precisa che contraendo il ceppo di questa malattia, la persona colpita potrebbe in pochissimo tempo arrivare alla morte pershock setticoovvero la famigeratasetticemia.

Lo specialista si è mostrato seriamente preoccupato perché a suo avviso, un batterio così aggressivo e potente, potrebbe diffondersi tra la popolazione in maniera davvero impressionante.

Intanto William Smith, il direttore esecutivo della National Coalition, un ente per la promozione della salute sessuale, si è mostrato decisamente pessimista perché pensa che il bacillo si possa rivelare sempre più pericoloso col passar del tempo se non si arriva al più presto ad una cura specifica e mirata.

La gonorrea denominata anche blenorrea, blenorragia ma ancora più comunemente “scolo”, è una malattia a trasmissione sessuale che si può contrarre dopo aver avuto rapporti sessuali non protetti.

Essendo inizialmente priva di sintomi, la gonorrea porta conseguenze anche gravi come l’infertilità e bruciori durante la minzione con estremo dolore alla zona vescicale negli uomini.

Sebbene questa patologia si possa curare, essendo asintomatica c’è il rischio che possa provocare se non bloccata in tempo, la formazione di batteri MRSA(methicillin-resistant Staphylococcus aureus) eCRE(carbapenem-resistant Enterobacteriaceae).

Tali batteri che sopravvivono a qualsiasi tipo di antibiotico, potrebbero mietere in un lasso di tempo molto esiguo, tantissime vittime ed è quindi caldamente consigliabile in attesa di una soluzione urgente, cercare di avere rapporti sessuali protetti.

 Fonte: http://www.salutejournal.it/lho41-il-super-batterio-sessualmente-trasmissibile-resistente-agli-antibiotici/#!prettyPhoto

 

http://www.nocensura.com/2013/05/lho41-il-super-batterio-sessualmente.html

 

Ius soli, Ius sanguinis, immigrazione ed emigrazione

Ius soli, Ius sanguinis, immigrazione ed emigrazione: com’è e come funziona nel resto del mondo (con un occhio di riguardo a Cina, Iran e Corea del Nord)

Filippo Bovo

 Com’è noto, la cittadinanza italiana oggi si basa principalmente sullo Ius sanguinis, in base al quale il figlio nato da padre o da madre italiana viene considerato italiano. Non vale dunque lo Ius soli, per il quale il diritto di cittadinanza s’acquisirebbe semplicemente nascendo in Italia, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori. Lo Ius soli si riferisce dunque alla nascita sul suolo, ovvero sul territorio dello Stato, e si contrappone allo Ius sanguinis che invece si basa sulla discendenza e sulla filiazione.

Ad oggi la maggior parte dei paesi europei adotta lo Ius sanguinis, sia pure con norme meno restrittive rispetto a quelle italiane, e l’unica eccezione è costituita dalla Francia in cui lo Ius soli vige fin dal lontano 1515. Oltre all’Italia, anche in Danimarca, Grecia ed Austria risulta difficoltoso ottenere la cittadinanza per chi è nato da genitori stranieri. Al contrario in Francia si ha addirittura il doppio Ius soli, che favorisce l’ottenimento della cittadinanza per chi nasce sul territorio nazionale da stranieri a loro volta nati sullo stesso territorio. In Germania vige lo Ius sanguinis, ma con forti facilitazioni per chi nasce sul territorio nazionale da stranieri residenti: è sufficiente che uno dei due genitori viva legalmente in territorio tedesco da almeno otto anni perchè suo figlio abbia il diritto alla cittadinanza tedesca al momento della nascita. Anche in Irlanda, Belgio, Portogallo e Spagna si ha lo Ius sanguinis, ma sempre nel quadro d’una normativa più morbida e concessiva rispetto a quella italiana. Per esempio in Irlanda i nati da genitori stranieri possono ottenere la cittadinanza se uno dei genitori ha un permesso di residenza permanente o se ha regolarmente risieduto nel paese per almeno tre anni prima della nascita del figlio.

Nei paesi interessati da forti movimenti migratori la scelta dell’una o dell’altra forma d’acquisizione del diritto alla cittadinanza presenta ripercussioni molto importanti. Infatti lo Ius soli porta all’allargamento della cittadinanza ai figli degli immigrati sul territorio dello Stato; questo spiega perchè sia stato adottato da paesi con una forte immigrazione e che disponevano d’un territorio in grado d’ospitare una popolazione maggiore rispetto a quella residente, come gli Stati Uniti, l’Argentina, il Brasile ed il Canada. Viceversa, lo Ius sanguinis tutela i diritti dei discendenti degli emigrati e questo spiega perchè sia stato spesso adottato da paesi interessati da una forte emigrazione come l’Armenia, l’Irlanda, l’Italia, Israele, oppure da importanti ridelimitazioni dei confini come la Bulgaria, la Croazia, la Finlandia, la Germania, la Grecia, l’Italia, la Polonia, la Serbia, la Turchia, l’Ucraina e l’Ungheria.

Anche in Cina vige lo Ius sanguinis. Secondo l’art. 4 della Legge Cinese sulla Nazionalità adottata dal Congresso Nazionale del Popolo il 10 settembre 1980, “una persona nata in Cina da almeno un genitore di nazionalità Cinese è cittadino Cinese”. In base all’articolo successivo, “una persona nata fuori dalla Cina da almeno un genitore che è di nazionalità Cinese è cittadino Cinese – a meno che un genitore non si sia stabilito fuori dalla Cina ed abbia acquisito lo status di nazionalità straniera”. Tuttavia, come recita l’art. 6, “una persona nata in Cina da genitori apolidi o di nazionalità incerta che si sono stabiliti in Cina avrà cittadinanza Cinese”. L’art. 7 stabilisce invece come uno straniero possa acquisire la cittadinanza cinese: questi deve avere parenti stretti che siano cittadini cinesi, essersi stabilito in Cina e possedere altre legittime ragioni.

La Legge Iraniana della Nazionalità contiene sia principi di Ius sanguinis che di Ius soli. La materia è regolata dal Secondo Libro del Codice Civile dell’Iran, all’art. 976 comma 991. Hanno diritto alla cittadinanza iraniana: tutte le persone residenti in Iran eccetto coloro di cui sia stata stabilita la nazionalità straniera; quelli nati in Iran o fuori del paese il cui padre sia iraniano; quelli nati in Iran da genitori sconosciuti; coloro che sono nati in Iran da genitori stranieri di cui uno nato sempre in Iran; le persone che sono nate in Iran da padre di diversa nazionalità ma che abbiano risieduto in Iran almeno un anno subito dopo aver raggiunto l’età di 18 anni; le donne di nazionalità straniera che sposano un cittadino iraniano.

In Corea del Nord la Legge sulla Nazionalità del 9 ottobre 1963 stabilisce che chiunque abbia la cittadinanza della Corea precedente alla divisione e che l’abbia mantenuta sino alla promulgazione della nuova legge, così come i discendenti di tali persone, sia per forza di cose cittadino della Repubblica Democratica Popolare di Corea. Questo fa sì che ogni cittadino della diaspora coreana possa essere considerato cittadino nord coreano. La legge del ’63 stabilisce inoltre che i cittadini stranieri possono ottenere la nazionalità nord coreana attraverso un processo di naturalizzazione. In aggiunta va detto come tale legge, ugualmente a quella iraniana e contrariamente a quella cinese, consenta la cittadinanza multipla. Anche la legge nord coreana ha al suo interno sia elementi di Ius sanguinis (ogni bambino nato da genitori nord coreani, sia dentro che fuori il paese, ha diritto alla cittadinanza nord coreana; quando un bambino in Corea del Nord da un genitore nord coreano e da uno straniero, ugualmente ha diritto a divenire cittadino nord coreano; se invece è nato all’estero da un genitore nord coreano e da uno straniero, la cittadinanza dovrà essere stabilita dai genitori) che di Ius soli (un bambino nato in territorio nord coreano da genitori sconosciuti o apolidi ha diritto alla cittadinanza nord coreana). Tale legge riflette molto chiarimente l’esigenza d’offrire una risposta al problema della diaspora coreana causata dalla divisione del paese e dalle guerre che ne hanno funestato il territorio sino agli Anni ’50.

http://www.statopotenza.eu/7205/ius-soli-ius-sanguinis-immigrazione-ed-emigrazione

 

VENTI ESEMPI DELL’ATTACCO DELL’AMMINISTRAZIONE OBAMA ALLE LIBERTÀ CIVILI NAZIONALI

sabato 11 maggio 2013

 Tradotto da  Andrea Carancini

 L’amministrazione Obama ha confermato, proseguito e ampliato quasi tutte le draconiane violazioni delle libertà civili nazionali introdotte sotto l’amministrazione Bush. Qui presentiamo venti esempi di gravi attacchi ai diritti nazionali alla libertà di parola, alla libertà di riunione, alla libertà di associazione, al diritto alla privacy, al diritto ad un giusto processo, alla libertà di religione, e alla libertà di coscienza avvenuti da quando l’amministrazione Obama ha assunto il potere. Prendeteli in esame e poi decidete se, nell’ambito delle libertà civili nazionali, c’è una qualche differenza fondamentale tra la presidenza Bush e la presidenza Obama.

 Il Patriot Act

Il 27 maggio 2011, il Presidente Obama – passando sopra ad un gran numero di obiezioni bipartisan – ha ratificato una proroga congressuale di quattro anni per certe controverse disposizioni del Patriot Act che stavano per scadere. Nel marzo 2010, Obama aveva firmato un’analoga proroga, di un anno, del Patriot Act. Questi provvedimenti permettono al governo, con il permesso di un tribunale segreto speciale, di acquisire dati all’insaputa dell’interessato, di sorvegliare segretamente persone sospette che non hanno legami noti con gruppi terroristici, e di avere carta bianca sulle intercettazioni telefoniche.

 La criminalizzazione del dissenso e militarizzazione della polizia

Chiunque sia andato ad una manifestazione per la pace o per la giustizia in anni recenti, lo ha visto: la polizia locale è stata trasformata in squadre SWAT[2] e le squadre SWAT in un esercito pesantemente armato. Il poliziotto amico[3] o persino il poliziotto nemico hanno ceduto il passo a poliziotti armati come soldati, con scudi SWAT, parastinchi, giubbotti antiproiettile, elmetti militari, visiere, e con una potenza di fuoco enormemente accresciuta. I poliziotti impiegati nelle manifestazioni sfoggiano equipaggiamenti da tartarughe ninja[4], e sono accompagnati da elicotteri, da speciali tank, e persino da veicoli – già impiegati in Iraq – che usano il suono come arma. Lettori[5] di impronte digitali, già impiegati dalle truppe in Iraq, vengono ora utilizzati dai locali dipartimenti di polizia per controllare i motociclisti. Software per gli identikit, impiegati in zone di guerra, vengono ora utilizzati in Arizona e in altre giurisdizioni. Droni, come quelli impiegati in Kosovo, Iraq e Afghanistan, vengono ora utilizzati lungo i confini messicano e canadese. Queste attività continuano ad aumentare sotto l’amministrazione Obama.

 Le intercettazioni

Le intercettazioni di comunicazioni verbali, elettroniche o radiofoniche, approvate dai tribunali federali e statali, sono al massimo storico. Le intercettazioni del 2010 sono aumentate del 34% rispetto al 2009, secondo l’Ufficio Amministrativo dei tribunali americani.

La criminalizzazione della libertà di parola

I musulmani degli Stati Uniti sono stati presi di mira dal Dipartimento di Giustizia di Obama per affermazioni incendiarie espresse verbalmente o pubblicate su Internet. La protezione che il Primo Emendamento garantisce alla libertà di parola, fissata da ultimo in una decisione della Corte Suprema del 1969, Brandenberg [recte: Brandenburg] contro Ohio[6], afferma che il governo non può punire i discorsi incendiari, anche quando esortano alla violenza, a meno che sia probabile che incitino alla medesima o che producano tale azione. Un pakistano legalmente residente negli Stati Uniti è stato incriminato nel settembre 2011 dal Dipartimento di Giustizia[7] per aver caricato un video su YouTube. Il Dipartimento ha affermato che il video sosteneva i terroristi anche se nulla nel video esortava alla violenza. Nel luglio 2011, il Dipartimento ha incriminato un ex studente dell’università di Penn State per essere entrato dentro siti web a suggerire bersagli e per aver fornito un link ad un corso di esplosivi già postato su internet.

 Il governo nazionale spia le comunità musulmane

In attività che violano la la libertà di religione, la libertà di parola, e diverse altre leggi, il NYPD[8] e la CIA hanno collaborato ad operazioni di intelligence contro le comunità musulmane, a New York e altrove. La CIA, cui è vietato spiare gli americani, lavora con la polizia alla “mappatura degli umani”, termine noto per indicare la compilazione di profili razziali e religiosi a danno della comunità  musulmana. Sotto l’amministrazione Obama, riferiva l’Associated Press nell’agosto 2011, informatori noti come “mosque crawlers”[9],  controllano le prediche, le librerie e i bar.

 Top Secret America

Nel luglio 2010, il Washington Post ha pubblicato “Top Secret America”, una serie di articoli che descrivevano in dettaglio i risultati di due anni di indagini sul mondo, in rapida espansione, della homeland security, dei servizi segreti e dell’anti-terrorismo. Sono venute fuori 1.271 organizzazioni governative e 1.931 compagnie private che si occupano di anti-terrorismo, di sicurezza nazionale e di intelligence, e circa 10.000 sedi in tutti gli Stati Uniti. Ogni giorno, la National Security Agency intercetta e archivia più di 1.7 miliardi di email, chiamate telefoniche, e altri tipi di comunicazioni. L’FBI ha un database segreto chiamato Guardian che contiene rapporti su attività sospette archiviati dalla polizia federale, statale e locale. Secondo il Washington Post, il Guardian conteneva – fino al dicembre 2009 – 161.948 file. L’FBI ha riferito che dal quel database sono nate 103 indagini a tutto campo e almeno cinque arresti. L’amministrazione Obama non ha fatto nulla per ridurne la segretezza.

 Altre attività nazionali di spionaggio

Vi sono almeno 72 fusion center[10] negli Stati Uniti che raccolgono informazioni dalle polizie locali e li fanno confluire in centri di intelligence, secondo un recente rapporto dell’ACLU[11]. Questi centri condividono informazioni provenienti dalla polizia federale, statale e locale e da qualche compagnia privata per spiare segretamente gli americani. Tutto ciò continua ad aumentare e a prosperare sotto l’amministrazione Obama.

 Le operazioni segrete illecite dell’FBI

La Electronic Frontier Foundation ha documentato migliaia di violazioni di legge – dal 2001 al 2008 – dovute a operazioni segrete dell’FBI, e stima che vi siano 4.000 di tali operazioni ogni anno. Il Presidente Obama ha emanato un ordine esecutivo per rafforzare la Intelligence Oversight Board, un’agenzia deputata a garantire che l’FBI, la CIA e altre agenzie spionistiche si attengano alla legge. Non si sono notati altri cambiamenti [a parte il detto ordine].

 Wikileaks

La pubblicazione dei cablogrammi diplomatici statunitensi da parte di Wikileaks e, di conseguenza, da parte dei principali canali mainstream di news, ha suscitato la condanna dei dirigenti dell’amministrazione Obama che hanno affermato che la pubblicazione di veri documenti governativi è stato niente di meno che un attacco agli Stati Uniti. Il Procuratore Generale ha annunciato un’indagine penale e ha promesso che “questo non è un’agitare la spada”. I dirigenti dell’amministrazione hanno ammonito gli impiegati del Dipartimento di Stato a non scaricare i documenti pubblicamente disponibili. Un dirigente del Dipartimento di Stato e un dirigente dell’università Columbia hanno avvisato gli studenti che parlare di Wikileaks o postare documenti nei siti dei social-network potrebbere compromettere le loro possibilità di ottenere un impiego governativo, una presa di posizione che è rimasta tale per diversi giorni, fino a quando è stata cancellata da altri dirigenti della Columbia. Nel momento in cui tutto ciò veniva scritto, l’amministrazione Obama ha continuato a cercare il modo di far incriminare le pubblicazioni di Wikileaks.

 La censura dei libri da parte della CIA

Nel 2011, la CIA ha preteso ampi tagli dalle memorie dell’ex agente FBI Ali H. Soufan, in parte a causa del fatto che dava una cattiva immagine dell’agenzia. Il libro di Soufan descriveva in modo dettagliato l’utilizzo di metodi di tortura sui prigionieri catturati e sugli errori che hanno condotto all’11 settembre. In modo analogo, un libro del 2011 sui metodi di interrogatorio dell’ex agente CIA Glenn Carle è stato sottoposto ad estesi tagli. La CIA, sotto l’amministrazione Obama, continua a premere in favore della censura.

Bloccare la pubblicazione delle foto dei soldati americani che maltrattano i prigionieri

Nel maggio 2009, il Presidente Obama ha ribaltato la sua posizione di tre settimane prima e ha rifiutato di diffondere le foto dei soldati americani che maltrattano i prigionieri. Nell’aprile 2009, il Dipartimento della Difesa aveva affermato davanti ad una corte federale che avrebbe diffuso le foto. Le foto facevano parte di circa 200 indagini penali sui maltrattamenti perpetrati dai soldati.

 Lo spionaggio tecnologico

Il Bay Area Transit System[12], nell’agosto 2011, dopo aver sentito di voci di proteste contro colpi d’arma da fuoco mortali ad opera della polizia, ha eliminato in quattro stazioni il servizio che permette l’utilizzo dei cellulari. Compagnie occidentali vendono software per il controllo delle email a regimi repressivi in Cina, Libia e Siria in modo che vengano usati contro manifestanti e attivisti dei diritti umani. Videocamere di sorveglianza monitorano i cittadini nelle zone ad alta densità criminale, negli angoli delle strade e in altri edifici governativi. I computer dei dipartimenti di polizia chiedono e ricevono dalle aziende di servizi pubblici elenchi quotidiani con indirizzi e nomi di tutte le residenze abitative della loro zona. I computer delle auto della polizia scansionano tutte le targhe automobilistiche delle auto da loro controllate. L’amministrazione Obama non ha fatto nessuno sforzo serio per impedire che queste nuove tecnologie spiino i cittadini.

 L’uso dei “segreti di Stato” per proteggere il governo e altri enti dai controlli

Quando il governo Bush venne sorpreso a noleggiare aerei privati da una consociata della Boeing per trasportare persone da torturare in altri paesi, l’amministrazione Bush chiese e ottenne alla corte federale di respingere la citazione di un detenuto torturato perché il processo avrebbe rivelato “segreti di Stato” e minacciato la sicurezza nazionale. Quando venne eletto il Presidente Obama, la difesa dei segreti di Stato è stata riaffermata come argomento davanti alla corte di appello federale. Essa continua ad essere uno dei puntelli con cui l’amministrazione Obama ammanta di segretezza le proprie azioni e quelle dell’amministrazione Bush.

 In un altro caso, nel 2005, divenne chiaro che l’FBI di Bush cercava di aggirare – rivolgendosi direttamente alle compagnie telefoniche – l’obbligo, posto dal Quarto Emendamento, di ottenere dati telefonici e informatici mediante mandato. Il governo e le compagnie, tra gli altri metodi di sorveglianza, avevano approntato punti di ascolto segreti dove il traffico telefonico e informatico poteva essere monitorato. Nel 2008, il governo concesse un’amnistia alle compagnie per aver violato i diritti di privacy dei loro clienti. I clienti si rivolsero comunque al tribunale. Ma l’amministrazione Obama ha sostenuto con successo davanti alla corte distrettuale, tra gli altri argomenti presentati, che la trasparenza avrebbe divulgato segreti di Stato e doveva essere respinta. Il caso è ora in appello.

Sostegno materiale

L’amministrazione Obama ha chiesto e ottenuto dalla Corte Suprema di non applicare il Primo Emendamento e di permettere al governo di criminalizzare gli aiuti umanitari e le attività legali di quelle persone che forniscono consigli o sostegno ad organizzazioni straniere presenti nella lista governativa delle organizzazioni terroristiche. La legge sul sostegno materiale può ora essere interpretata per criminalizzare le persone che forniscono aiuti umanitari o il patrocinio dei diritti umani. Il Solicitor General[13] dell’amministrazione Obama ha sostenuto in tribunale che “quando voi aiutate Hezbollah a costruire case, aiutate anche Hezbollah a costruire bombe”. La Corte ha accettato l’argomento di Obama che in questi casi la sicurezza nazionale prevale sulla libertà di parola.

 L’indagine del Grand jury [14] di Chicago contro i pacifisti

Nel settembre 2010, gli agenti dell’FBI perquisirono le case di sette pacifisti a Chicago, Minneapolis e a Grand Rapids[15] sequestrando  computer, cellulari, passaporti e altro materiale[16]. Più di venti pacifisti vennero citati in giudizio davanti ad un grand jury federale e altri vennero interrogati in tutto il paese. Alcuni tra quelli presi di mira erano membri di sindacati locali, altri membri di organizzazioni come l’Arab American Action Network, il Columbia Action Network, la Twin Cities Antiwar Campaign e la Freedom Road Socialist Organization. Molti erano attivi a livello internazionale e visitavano gruppi di resistenza in Colombia e in Palestina. Le citazioni ordinavano alle persone coinvolte di fornire ogni tipo di informazione relativa ai viaggi in Colombia, Palestina, Giordania, Siria, Israele o in Medio Oriente. Nel 2011, la casa di un pacifista di Los Angeles è stata perquisita e lui è stato interrogato sui suoi legami con gli attivisti del settembre 2010. Tutte queste indagini sono dirette dall’amministrazione Obama.

 Punire i whistleblower [17]

L’amministrazione Obama ha perseguito cinque whistleblower in base all’Espionage Act[18], più di tutte le altre amministrazioni della storia messe assieme. Costoro hanno incriminato un consulente[19] della National Security Agency per dieci reati “gravi”[20], in base all’Espionage Act, per aver riferito alla stampa che le intercettazioni telefoniche governative equivalevano ad un spreco di centinaia di milioni di dollari per progetti maldiretti o falliti. Una volta cadute le accuse, il governo – che è stato castigato dal giudice federale per comportamento inammissibile – ha permesso all’imputato di patteggiare un capo d’imputazione minore e di andarsene.

 Bradley Manning

Il soldato dell’esercito Bradley Manning [21] è accusato di aver trasmesso migliaia di documenti governativi a Wikileaks. Questi documenti smascherano innumerevoli menzogne di esponenti del governo americano: inique uccisioni di civili, la direttiva di ignorare le torture in Iraq, informazioni sui detenuti di Guantanamo, l’occultamento dei bombardamenti con i droni e le violenze sui bambini, e informazioni molto più dannose sulle condotte disoneste degli americani. Sebbene Daniel Ellsberg e altri dicano che Bradley è un eroe americano, il governo lo ha incarcerato e lo minaccia con accuse di spionaggio che potrebbero essere punite con la pena capitale. Per mesi, Manning è stato detenuto in isolamento e costretto dalle guardie a dormire nudo. Quando gli è stato chiesto quanto debba durare la sua prigionia, Obama ha personalmente difeso le condizioni della sua prigionia sostenendo che gli era stato assicurato che erano appropriate e conformi ai nostri elementari requisiti.

Detenuti in isolamento

Almeno 20.000 persone sono in isolamento nelle carceri americane: qualcuno ritiene che siano molte di più. Nonostante il fatto che le prigioni federali, statali e locali non riferiscono le cifre reali, ricerche accademiche sostengono che sono decine di migliaia i detenuti costretti in cella per 23 o 24 ore al giorno in sezioni o prigioni Supermax [22], in lockdown [23], in Security housing units [24], nel hole” [25], e in speciali sezioni di controllo o administrative segregation [26].

Human Rights Watch riferisce che da un terzo a metà dei prigionieri sottoposti all’isolamento sono mentalmente malati. Nel maggio 2006, la Commissione delle Nazioni Unite sulla tortura concluse che gli Stati Uniti dovrebbero “rivedere il regime imposto ai detenuti nelle prigioni di massima sicurezza e, in particolare, la pratica dell’isolamento prolungato”. L’amministrazione Omaba non ha preso misure per ridurre l’uso dell’isolamento nelle prigioni federali, statali e locali.

 Le Special Administrative Measures (SAMS)

Si tratta di condizioni carcerarie di particolare durezza imposte ai prigionieri (inclusi detenuti in attesa di giudizio) dal Procuratore Generale. Il US Bureau of Prisons impone restrizioni come la segregazione e l’isolamento da tutti gli altri prigionieri, e limitazioni, o il diniego, ai contatti con il mondo esterno, quali: nessun visitatore eccetto i pubblici ministeri, nessun contatto con i media, nessun uso del telefono, nessuna corrispondenza, nessun contatto con la famiglia, nessuna comunicazione con le guardie, sorveglianza video e monitoraggio 24 ore al giorno. Il DOJ ammise nel 2009 che diverse dozzine di prigionieri, inclusi numerosi detenuti in attesa di giudizio, in maggioranza musulmani, erano sottoposti al regime SAMS. Se pur non vi fosse altro, sotto l’amministrazione Obama l’uso delle SAMS è aumentato.

Questi venti esempi concreti documentano il prolungato attacco alle libertà civili nazionali negli Stati Uniti sotto l’amministrazione Obama. A parte la retorica, quanto è stato diverso Obama rispetto a Bush in tale ambito?

 N.d.T.

[1] Le note a piè di pagina sono del traduttore. Il riferimento alle voci Wikipedia è meramente orientativo e non implica la condivisione delle eventuali inesattezze o falsità ivi contenute.

[2] http://it.wikipedia.org/wiki/SWAT

[3] L’espressione originale è “Officer Friendly”, dal nome del progetto educativo per indurre bambini e giovani a familiarizzare con la  polizia: http://en.wikipedia.org/wiki/Officer_Friendly. Analogo all’italiano “POLIZIOTTO UN AMICO IN PIÙ”.

[4] http://it.wikipedia.org/wiki/Tartarughe_Ninja

[5] http://it.wikipedia.org/wiki/Ricevitore_scanner

[6] http://en.wikipedia.org/wiki/Brandenburg_v._Ohio

[7] http://it.wikipedia.org/wiki/Dipartimento_di_Giustizia_degli_Stati_Uniti_d’America

[8] http://it.wikipedia.org/wiki/New_York_City_Police_Department

[9] Da Crawler, persona o cosa che striscia. Familiarmente, pidocchio.

[10] http://en.wikipedia.org/wiki/Fusion_center

[11] http://it.wikipedia.org/wiki/American_Civil_Liberties_Union

[12] È il sistema di trasporto rapido della zona di San Francisco: http://en.wikipedia.org/wiki/Bay_Area_Rapid_Transit

[13] Magistrato di grado inferiore rispetto all’Attorney General.

[14] http://it.wikipedia.org/wiki/Grand_jury

[15] http://it.wikipedia.org/wiki/Grand_Rapids_(Michigan)

[16] Sull’episodio, vedi il post La società aperta e i suoi nemici: la caccia alle streghe dell’FBI: http://andreacarancini.blogspot.it/2010/12/la-societa-aperta-e-i-suoi-nemici-la_24.html

[17] Whistleblower: chi rivela pubblicamente illeciti o attività illegali.

[18] http://en.wikipedia.org/wiki/Espionage_Act_of_1917

[19] Si tratta di Thomas Andrews Drake: http://en.wikipedia.org/wiki/Thomas_Andrews_Drake

[20] Il termine inglese è felony: https://en.wikipedia.org/wiki/Felony

[21] Sul caso in questione vedi il recente articolo Che fine ha fatto Bradley Manning?: http://www.internazionale.it/news/da-sapere/2013/04/04/che-fine-ha-fatto-bradley-manning/

[22] http://en.wikipedia.org/wiki/Supermax_prison

[23] http://en.wikipedia.org/wiki/Solitary_confinement

[24] Vedi la nota precedente.

[25] Il “buco”. Vedi la nota 22.

[26] Vedi la nota 22.

 

Fonte: tlaxcala

Tratto da Losai.eu

http://www.nocensura.com/2013/05/venti-esempi-dellattacco.html