Portogallo, entro 2015 tagli per 4,8 miliardi. Peggiora situazione dei lavoratori pubblici

Un annuncio drammatico quello che arriva da Pedro Passos Coelho, premier portoghese che parla di nuovi tagli alla spesa pubblica e misure d’austerita’ soprattutto a danno dei dipendenti statali.

 Le misure parlano di un aumento che va da 35 a 40 ore di lavoro settimanali per i dipendenti pubblici, il cui numero dovrebbe essere ridotto di 30 mila unita’.

 Fra i nuovi interventi anche incentivi a chi decide di non andare in pensione prima dei 66 anni, oltre al taglio della spesa pubblica del 10 per cento entro la fine del 2014. “In totale, ha spiegato Passos Coelho, e’ previsto un totale di risparmi per 4,8 miliardi di euro entro il 2015”.

http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2013/5/4/33311-portogallo-entro-2015-tagli-per-48-miliardi-peggiora/

 

I BILANCI TRUCCATI DELLE BANCHE ITALIANE…..ALTRO CHE ARGENTINA….

I bilanci in genere sono notoriamente truccati, quasi tutto si basa su una truffa, dai crediti a rischio prestati senza garanzia ai bilanci delle aziende che in gran parte stanno in piedi con i soldi pubblici.

 Il gruppo Unicredit, nella relazione trimestrale al 30 settembre 2008, riportava che “l’applicazione dei nuovi criteri contabili ha determinato un impatto (positivo) complessivo sull’utile ante-imposte di 866 milioni di euro“.

 Senza la riforma, gli 866 milioni di euro avrebbero dovuto essere classificati come “minusvalenze”, portando a una perdita di bilancio pari a 90 milioni di euro. Lo stesso è successo con la trimestrale di Intesa-Sanpaolo (673 milioni di utile netto contro una perdita attesa di 141 milioni) e con Carige (52 milioni di utile netto contro gli attesi 9 milioni di perdita).

 Nell’ottobre del  2008, viene modificato il Regolamento della Commissione Europea che, in piena crisi , ha cambiato in corsa le regole contabili. Una norma tagliata su misura per le banche che, da un giorno all’altro, sono riuscite ad abbellire i bilanci con un’operazione cosmetica molto semplice. In pratica i titoli tossici, che prima venivano valutati al prezzo di mercato (secondo il principio mark to market), hanno cominciato ad essere valutati in base al prezzo “a scadenza”.Tradotto in termini semplici si potrebbe riassumere così: “avete comprato i titoli tossici a 100 e finché il loro valore saliva li avete potuti valutare in bilancio al prezzo di mercato. Ora che il prezzo è crollato, quasi a 0, cambiamo il modo di contabilizzarli: invece di usare il prezzo di mercato facciamo riferimento al valore che avranno quando, a scadenza, saranno rimborsati cioé100,( ammesso che qualcuno ve li rimborsi)“.

 Appena scoppierà (perché scoppierà, non ci sono più dubbi in merito), il problema delle insolvenze sui mutui, scenderanno i prezzi degli immobili e ci vorranno altri soldi per non far fallire le banche. Dove li prenderanno? Non è uno scenario fantastico. L’Italia viaggia sempre con qualche anno di ritardo, nel bene e nel male e quello che abbiamo visto in Spagna può accadere anche da noi seppure in termini ridotti. La legge che limita il contante a 1000 euro é fatta apposta per le banche … (perchè non hanno più liquidità) e, non certo, nell’interesse del fisco, quindi degli italiani, visto che questa, come tutte le c.d. riforme (del cazzo) montiane, hanno prodotto solo ed esclusivamente recessione. E non poteva essere diversamente: occorreva tutelare il sistema bancario, questo sistema, quello dei bilanci truccati ed evitare che qualsiasi banca potesse fallire, trascinandosi tutte le altre dietro.

 Immaginate di voler smobilitare il conto in banca e voler portar via i quattrini. Immaginate, perchè metterlo in pratica non è più una cosa semplice: Inizierebbero con il chiedervi: “Cosa dovete fare con questi soldi?”. In caso di insistenza – legittima – da parte vostra al prelievo – i soldi sono ancora vostri, almeno – iniziano con l’intimorirvi su possibili controlli fiscali. Vi sembra normale? I soldi fino a prova contraria sono i vostri e perchè qualcuno vi deve impedire di disporne liberamente? Vi sembra credibile il fatto che il tutto avvenga nell’interesse vostro, della fiscalità generale, della lotta contro l’evasione? Nient’affatto, il tutto avviene nell’interesse esclusivo loro, degli istituti, delle banche, che quattrini in realtà, veri, liquidi, non “bit virtuali” che affondano le loro radici nei bilanci super truccati, non ne hanno più a sufficienza.

 Tutti i provvedimenti del “Prof. Mortis”, sono stati adottati nell’inetresse esclusivo delle Banche e delle fondazioni bancarie – altra manomorta oggi in Italia, dopo il Vaticano -. Per legge, in pratica, vi stanno obbligando a tenere i soldi in banca, la quale, dopo averli incassati non puó darveli più indietro nella stessa maniera con la quale li avete depositati e, tra l’altro, con la stessa facilità. Esempio praticissimo: depositate in un un’unica tranche 10mila euro, e dopo una settimana cercate di prelevare la stessa somma nelle stesse modalità del deposito. Non è affatto una cosa semplice. E sapete perchè: i vostri liquidi – soldi veri – sono stati risucchiati nel buco nero dei bilanci bancari truccati.

 Altro che Argentina!!!

 Considerando la BCE una società per azioni, di cui siamo azionisti, come soci BCE, abbiamo quindi prestato soldi alle banche al tasso dello 0,75% che a loro volta lo hanno reinvestito in Bot e Cct (ce lo hanno riprestato), al tasso del 4% circa! Per sostenere le banche, non gli stati. Avete iniziato a capire perchè: salvare le banche è diventato obiettivo prioritario rispetto a quello di salvare gli stati e, siccome gli stati non possono, anzi non devono fallire, si dissangua la popolazione, fino all’ultima goccia di sangue. Risultato: si distrugge anche l’economia, ma “chi se ne frega, son salve le banche”.

 A questo è servito il “Prof. Mortis”, non ad altro…

Israele conferma attacco aereo sulla Siria

lo avrà fatto certamente per difendere i civili dal “mostro che usa le armi chimiche” Assad.

Non dovrebbe essere un atto di guerra? La civile ed umanitaria comunità internazionale ha conferito il diritto di fare il cavolo che vuole a Israele?

Certo, come protegge i civili Israele non c’è nessuno….

Funzionari israeliani hanno confermato che il regime di Tel Aviv ha condotto giorni fa un attacco aereo sulla Siria, a seguito di rivelazioni da parte di funzionari statunitensi sul presunto attacco aereo.

http://www.ilfarosulmondo.it/wp/?p=15573

 

Afghanistan: 59 talebani uccisi in operazione congiunta esercito-polizia

la democrazia quando assassina a sangue freddo senza processo è considerata etica e moralmente superiore e poi dicevano del tizio tedesco….

 Sabato, 04 Maggio 2013 

Kabul – Nelle ultime 24 ore circa 59 militanti talebani sono rimasti uccisi durante le operazioni congiunte delle forze dell’esercito della polizia afghani nelle varie zone del paese.

A riferirne e’ il Ministero degli interni afghano aggiungendo che le offensive sono state progettate per eliminare le reti di insorti nelle province di Kandahar, Zabul, Ghazni, Paktika, Helmand e Kapisa. Nella nota del dicastero non si fa riferimento ad eventuali perdite o danni tra i reparti regolari.  Ieri le autorita’ di Kabul hanno dato la notizia dell’uccisione di almeno otto agenti della Polizia locale (Alp) nell’esplosione di una bomba nella provincia di Logar, nell’est del paese.

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http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/125168-afghanistan-59-talebani-uccisi-in-operazione-congiunta-esercito-polizia

 

Crociata di Balzani: “Ora togliamo la gestione dei rifiuti ad Hera”

A Forlì, una volta, c’era una municipalizzata che si occupava. oltre che del gas e dell’acqua, anche dei rifiuti. Poi entrò in ” funzione” l’apparato bolscevico della sinistra, non solo locale, che pensò bene di cedere tutto ai privati, e fu creata una società per azioni: Hera. Privato è bello, si disse.

Ma i costi aumentarono per il semplicissimo motivo che una Spa deve produrre utili e non u servizio alla collettività.

Oggi, a Forlì, abbiamo un Sindaco, Balzani, in quota PD, che crede che la priorità sia il servizio alla collettività e non l’utile aziendale.   

A noi sembra un buon sentire.

Voci di popolo, ed una volta si diceva ” voce di popolo, voce di Dio”, sostengono che il Balzani sia molto inviso all’apparato bolscevico che predilige far guadagnare gli ” amici” a scapito della collettività  e che stanno iniziando a ” lavorare” per poterlo boicottare alle prossime elezioni.

Questa è la sinistra: di capitalismo e di governo.

Claudio Marconi

Nuova crociata del sindaco di Forlì Roberto Balzani contro Hera. Nel mese di maggio, infatti, si aprirà un fronte caldo con la holding multiservizi per il sistema di raccolta dei rifiuti. Ad annunciarlo è Balzani stesso nella sua pagina facebook. Nell’ottica del sindaco si tratterebbe di un passo verso la cosiddetta società anti-incenerimento, concetto recentemente ribadito dall’assessore all’Ambiente Alberto Bellini.

Il post di Balzani su Facebook è una vera e propria chiamata alle armi: “La prossima tappa è quella di ridare ai comuni del circondario il servizio di raccolta dei rifiuti e di spazzamento, togliendolo a Hera”, dice con chiarezza il primo cittadino. In che modo? Balzani non lo annuncia, ma si limita a dire che “andremo nei consigli comunali in maggio per partire con questa rivoluzione, che mira a contenere le tariffe e a costruire un sistema di riciclo post-incenerimento”.

Ed infine chiosa: “Avremo contro tutti i poteri forti possibili e immaginabili, anche quelli che si dicono “di sinistra”. Così li misureremo. Ma ci rivolgiamo ai cittadini contribuenti. Siete voi la nostra forza. Aiutateci!”.

Subito ne è nato un animato dibattito nei commenti al post. A chi chiede se così si pagheranno due bollette, sia ad Hera che al Comune, il sindaco risponde “Ad Hera non più”. Alcuni, oltre agli applausi anti-Hera, pongono però il problema. Cice un commento: “

A dettagliare meglio il pensiero del sindaco è l’assessore all’Ambiente Alberto Bellini: ” 

http://www.frontediliberazionedaibanchieri.it/article-crociata-di-balzani-ora-togliamo-la-gestione-dei-rifiuti-da-hera-117562520.html

 

Ramallah, l’occupazione reprime le manifestazioni pacifiche. Decine di feriti

Ramallah-InfoPal. Nella serata di venerdì 3 maggio, le forze dell’esercito di occupazione israeliana ha represso le manifestazioni pacifiche organizzate a Ramallah, in Cisgiordania centrale, contro il Muro di separazione, gli insediamenti e le confische dei terreni palestinesi.

 Secondo medici e fonti locali, le repressioni israeliane hanno provocato decine di feriti, colpiti dai proiettili di metallo rivestiti di gomma, e molti casi di intossicazione da gas lacrimogeno. Le fonti hanno spiegato che le forze di occupazione hanno impiegato proiettili, bombe assordanti, gas lacrimogeno e acque reflue, per disperdere i manifestanti, oltre ad aggredire i cittadini e le loro proprietà.

Nel villaggio di Nabi Saleh, ad ovest di Ramallah, durante la marcia settimanale organizzata contro gli insediamenti, un cittadino palestinese è stato colpito al piede da un proiettile metallico, mentre una decina di persone sono rimaste intossicate dal gas lacrimogeno.

A Deir Jarir, a nord est di Ramallah, la repressione israeliana della marcia di protesta contro gli attacchi dei coloni e la confisca dei terreni (iniziata dopo la preghiera del venerdì con la partecipazione dei cittadini di Silwad e alcune personalità pubbliche) ha provocato il ferimento di decine di palestinesi, colpiti dai proiettili di metallo rivestiti di gomma. Dal canto suo, il capo del Consiglio contadino di Deir Jarir, Imad Alawi, ha riferito che tra le vittime della repressione israeliana vi è anche il governatore di Ramallah e al-Bireh, Leila Ghannam, rimasta intossicata per aver inalato il gas lacrimogeno sparato dall’esercito israeliano.

http://www.infopal.it/ramallah-loccupazione-reprime-le-manifestazioni-pacifiche-decine-di-feriti/

 

La UE regala altri 30 mln di euro al Libano

La Ue usa i nostri soldi per corrompere il Libano e farlo tacere sulla crisi siriana creata dagli Usa e petrolmonarchie?

26 APRILE – La Commissione Ue ha deciso di stanziare 30 milioni di euro extra a sostegno del Libano, per mitigare l’impatto della crisi siriana nel Paese. Di questa cifra, cinque milioni di euro sono destinati ai rifugiati palestinesi provenienti dalla Siria. ”Il Libano riceve il maggior numero di persone in fuga dalla Siria – siriani e palestinesi – e sappiamo che questo mette il Paese sotto un’enorme pressione” ha detto il commissario europeo per la politica vicinato, Stefan Fule.

L’assistenza europea si concentrera’ sulla capacita’ delle istituzioni libanesi di affrontare la crisi, migliorando l’accesso all’istruzione e ai servizi per l’infanzia, per i rifugiati siriani e per le comunita’ libanesi che ospitano spesso i profughi nelle loro case, rafforzando le comunita’ locali a livello economico e sociale, le strutture esistenti per la cura dei bambini e di altri gruppi vulnerabili, dando sostegno anche ai rifugiati palestinesi in fuga dalla guerra.

Pur essendo il Paese vicino piu’ piccolo della Siria, il Libano ospita il maggior numero di rifugiati. A fine marzo aveva accolto oltre 400mila siriani e circa 40mila palestinesi in arrivo dalla Siria. La cifra di 30 milioni di euro offerta dall’Ue porta cosi’ l’assistenza finanziaria europea al Libano, in relazione alla crisi siriana, ad oltre 90 milioni di euro in aiuti umanitari e non. (ANSAmed)

La UE regala 8 milioni di euro al Libano per politiche ambientali

UE: iniziative da 210 milioni di euro l’anno per il Libano

La UE regala altri 30 mln di euro al Libano per i rifugiati, 75 mln in tutto

UE regala 3,7 mln di euro al Libano per la gestione dei confini

La UE regala 3,5 mln di euro al Libano per piccoli agricoltori

Nel 2012 la UE ha regalato 122 mln di euro al Libano

Libano: L’Italia ha finanziato progetti agricoli per 20 mln di euro

La UE regala altri 22 mln di euro al Libano per sostenere le riforme

La UE regala 32 mln di euro al Libano per sostegno alle riforme

Italia finanzia 13 centri di assistenza pre-natale in Libano

Libano: inaugurato progetto irrigazione pagato 1,9 milioni di euro da Italia

UE: altri 30 milioni di euro al Libano per sminamento e profughi

La UE regala 1 milione di euro a Libano per rendere più efficace il sistema giudiziario

Libano: UE finanzia progetto per migliorare condizioni delle detenute


http://www.imolaoggi.it/?p=48126

 

Dite a Laura che.

– Barbara Tampieri  (Lameduck) –

Non ho molta voglia di commentare l’odierna uscita a Repubbliche unificate di Laura Boldrini sull’anarchia del web da accomodare come lo stoccafisso con nuove leggi e il successivo controcanto di Piero Grasso che, assieme alla precedente uscita di Giuliano Ferrara di qualche giorno fa, completa la triangolazione di fuoco incrociato sulla libertà d’espre ssione nel web organizzata dal regime e che raggiunge ironicamente il suo culmine oggi, giornata mondiale della libertà di stampa.

Ciò che c’era da dire in risposta all’argomento lo hanno già detto egregiamente Arianna CicconeAlberto Capece MinutoloBernardo Luraschi su Liberi Pensieri e Vittorio Zambardino nei loro articoli, per cui leggete loro e saprete come la penso in proposito. Non ho nulla da aggiungere, vostro onore.

Dico solo che io non credo che il suggerimento di  proporre altre leggi oltre quelle già esistenti, contenuto nella straziante intervista a due madonne piangenti tra Boldrini & De Gregorio derivi unicamente dal fatto che un’alta papavera del potere si sia sentita offesa dal fatto che qualcuno abbia postato la foto di una milfona che le somiglia, con le tettone e la passera alla brasiliana, al punto da organizzare una task force di setacciatori della rete alla ricerca e distruzione delle foto incriminate. (Guardate come ci attenziona, noi twittaroli, il Rude Pravo. Non hanno proprio un cazzo da fa’.)

La cosa è talmente ridicola che non sta in piedi, soprattutto se quella della foto, la milfona, non è la papavera in questione.

Ricordo a questa madonnina infilzata, alla SELlerona che non credeva che in Italia vi fosse una miseria tale da spingere le persone al suicidio collettivo, ed alla compagna senonoraquandista del femminismo piagnone – che se lo accostiamo all’antisemitismo fa una botta più forte, vero? – che la violenza riservata alle donne sul web (che conosce bene chiunque tenga un blog o stia semplicemente sui social network) è solo la proiezione di quella che vivi ogni giorno nella vita reale. Solo la molestia sul lavoro, se sei fortunata, ben di peggio per tante altre.

Una violenza che non nasce dal web (che caso mai ritrasmette solo la realtà fattuale nel virtuale, magari amplificandone i tratti e rendendola catartica) ma che è sempre più spesso causata dalle politiche di shock economy che esasperano i conflitti interpersonali, fanno ammalare di depressione, fanno esplodere la violenza e creano i soliti capri espiatori individuandoli nei soggetti più deboli della società. Ad esempio le donne povere, quelle che non siedono sugli scranni del potere e che nessuno va ad intervistare con il secondo fine propagandistico.

Quelle politiche affamatrici da neoaristocrazia, ancora più odiose perché offerteci dalle mani forate dalle stigmate di queste Sante Evite sofferenti, tanto carucce e de sinistra; che provengono da un Potere che non ha ancora fatto una legge sul femminicidio (come in Argentina, ad es.) ma sfrutta la sofferenza e il sangue delle donne per fare un tipo di propaganda molto subdola, che mira solo all’autoconservazione di esponenti di una casta parassitaria.

Sarà anche vero che la presidente della Camera riceve minacce e le fanno i fotomontaggi zozzi ma allora io preferisco la meravigliosa dignità di Cécile Kyenge che sta dando lezioni di signorilità impagabile alla feccia che dal giorno della sua nomina la sta perseguitando con ogni tipo di insulto, con l’odiosa aggravante del razzismo. Perché Cécile non invoca la censura e Lauretta si? Così, tanto per curiosità. Come mai Laura dice di temere meno la realtà, il camminare per strada, della minaccia o del fotomontaggio sul web?

Non sarà che oggi improvvisamente, con un bruciaculo collettivo, i papaveri parlano di regolamentare il web (leggi imbavagliarlo) solo perché, dopo aver asservito i media, l’unico dissenso alla loro dittatura softcore viene da lì’ e per la prima volta si è aggregato in una forza politica che ha raccolto una novemilionata di voti di italiani? Casualmente, s’intende.

Pensando anche alla presenza nel governo di D’Alia (ricordate il suo provvedimento antiweb poi bocciato), tutto diventa più chiaro. O no?

Ditelo a Laura che non c’è bisogno di abolire gli uffici postali se uno riceve una lettera minatoria.

http://ilblogdilameduck.blogspot.it/2013/05/dite-laura-che.html

 

Commissione UE: Gli impegni sottoscritti dall’Italia con l’Europa non si discutono

I nostri politici ci hanno venduti a multinazionali e banche riunite nella Commissione europea (che per mezzo dei lobbisti cura i loro interessi, a proposito di legge sul conflitto di interessi……) e che volete che il cane molli l’osso?

 30 apr – Gli impegni sottoscritti dall’Italia con l’Europa non si discutono, per cui al nostro paese non saranno concesse revisione dei patti. Lo afferma Simon O’Connor, portavoce del commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, in conferenza stampa a Bruxelles.

 ”Gli obiettivi concordati per il 2013 rimangono quelli, e siamo fiduciosi della determinazione del nuovo governo a raggiungere gli obiettivi di deficit”. Allo stesso modo, aggiunge O’Connor, ”siamo fiduciosi che l’Italia rispetti gli obiettivi del patto di stabilita’ e crescita”.

Quanto fatto finora dall’Italia ”va nella giusta direzione”, e quindi il nostro paese deve continuare lungo il percorso gia’ tracciato. E’ l’invito implicito che arriva dalla Commissione europea al nuovo esecutivo italiano per via di Simon O’Connor, portavoce del commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn. ”Come ha detto il commissario Rehn recentemente, L’Italia si e’ messa sulla strada giusta per la correzione sostenibile del suo deficit eccessivo”, ricorda O’Connor.

A chi gli chiede di precisare se la sua affermazione e’ riferita al passato, e quindi all’operato di Monti, O’Connor spiega che ”le parole di Rehn che ho citato si riferiscono alla fine di febbraio, quando sono state presentate le previsioni economiche d’inverno”.

http://www.imolaoggi.it/?p=48631

 

Pressione tributaria Italia al top in UE

L’Italia è tra i primi 4 Stati europei con la pressione tributaria più elevata. La pressione tributaria, che è diversa da quella fiscale, è data dal rapporto tra imposte, senza contributi, e il Pil. Consente di misurare il carico fiscale: al numeratore ci sono le imposte le tasse e i tributi versati, al denominatore il Prodotto interno lordo

Secondo uno studio della Cgia di Mestre che ha elaborato i dati presentati nei giorni scorsi dall’Eurostat (l’istituto di statistica europeo) al primo posto della classifica c’è la Danimarca, dove la pressione tributaria è al 47,4%, seguita da Svezia (36,8%) e Finlandia (30,5%). Paesi in cui, com’è noto, l’alta tassazione cui sono sottoposti i cittadini viene ripagata con servizi pubblici e sistemi di welfare che praticamente non hanno pari in quasi nessun altro Paese europeo.

Quarta in graduatoria l’Italia con una pressione tributaria del 30,2%, ovvero 1,3 punti percentuali in più rispetto a due anni fa. Ci piazziamo quindi subito dietro ai Paesi Scandinavi ma il loro Welfare possiamo solo sognarlo: siamo tra i più ta(rta)ssati d’Europa ma non godiamo di servizi e prestazioni propri di uno Stato sociale di tipo universalistico tipico dei Paesi del Nord Europa.

A fronte di un così elevato carico tributario, come sottolinea il presidente della Cgia Giuseppe Bortolussi:

dovremmo ricevere una quantità di servizi con livelli di qualità non riscontrabili altrove. Invece, tolta qualche punta di eccellenza che registriamo in tutti i settori, la giustizia civile funziona poco e male, il deficit delle nostre infrastrutture materiali ed immateriali è spaventoso, in molte regioni del Sud la sanità è al collasso, senza contare che la nostra Pubblica amministrazione presenta ancora livelli di inefficienza non giustificabili.

E ancora:

Se in Italia le tasse continuano ad aumentare e negli ultimi due anni il debito pubblico sul Pil è passato dal 120 a quasi il 130% e dall’inizio della crisi i disoccupati sono aumentati di circa un milione e mezzo, forse c’è qualcosa che non va. Dobbiamo assolutamente invertire la rotta, alleggerendo il carico fiscale su cittadini ed imprese, condizione necessaria per far crescere la domanda interna e, molto probabilmente, anche l’occupazione.

Nel resto d’Europa, sempre secondo i dati della Cgia, il Regno Unito registra una pressione tributaria del 28,6%, la Francia del 27,9%, la Germania del 23,6%, 6,6 punti in meno rispetto al Belpaese, mentre la media dell’Unione europea si attesta al 26,5%. In Italia il peso delle tasse, delle imposte e dei tributi sul Pil è di 3,7 punti percentuali in più sulla media Ue e di 4,5 punti superiore alle media dei Paesi di tutta l’area Euro (25,7%).

http://www.soldiblog.it/post/23095/in-italia-pressione-tributaria-tra-le-piu-alte-deuropa?