– Barbara Tampieri (Lameduck) –
Non ho molta voglia di commentare l’odierna uscita a Repubbliche unificate di Laura Boldrini sull’anarchia del web da accomodare come lo stoccafisso con nuove leggi e il successivo controcanto di Piero Grasso che, assieme alla precedente uscita di Giuliano Ferrara di qualche giorno fa, completa la triangolazione di fuoco incrociato sulla libertà d’espre ssione nel web organizzata dal regime e che raggiunge ironicamente il suo culmine oggi, giornata mondiale della libertà di stampa.
Ciò che c’era da dire in risposta all’argomento lo hanno già detto egregiamente Arianna Ciccone, Alberto Capece Minutolo, Bernardo Luraschi su Liberi Pensieri e Vittorio Zambardino nei loro articoli, per cui leggete loro e saprete come la penso in proposito. Non ho nulla da aggiungere, vostro onore.
Dico solo che io non credo che il suggerimento di proporre altre leggi oltre quelle già esistenti, contenuto nella straziante intervista a due madonne piangenti tra Boldrini & De Gregorio derivi unicamente dal fatto che un’alta papavera del potere si sia sentita offesa dal fatto che qualcuno abbia postato la foto di una milfona che le somiglia, con le tettone e la passera alla brasiliana, al punto da organizzare una task force di setacciatori della rete alla ricerca e distruzione delle foto incriminate. (Guardate come ci attenziona, noi twittaroli, il Rude Pravo. Non hanno proprio un cazzo da fa’.)
La cosa è talmente ridicola che non sta in piedi, soprattutto se quella della foto, la milfona, non è la papavera in questione.
Ricordo a questa madonnina infilzata, alla SELlerona che non credeva che in Italia vi fosse una miseria tale da spingere le persone al suicidio collettivo, ed alla compagna senonoraquandista del femminismo piagnone – che se lo accostiamo all’antisemitismo fa una botta più forte, vero? – che la violenza riservata alle donne sul web (che conosce bene chiunque tenga un blog o stia semplicemente sui social network) è solo la proiezione di quella che vivi ogni giorno nella vita reale. Solo la molestia sul lavoro, se sei fortunata, ben di peggio per tante altre.
Una violenza che non nasce dal web (che caso mai ritrasmette solo la realtà fattuale nel virtuale, magari amplificandone i tratti e rendendola catartica) ma che è sempre più spesso causata dalle politiche di shock economy che esasperano i conflitti interpersonali, fanno ammalare di depressione, fanno esplodere la violenza e creano i soliti capri espiatori individuandoli nei soggetti più deboli della società. Ad esempio le donne povere, quelle che non siedono sugli scranni del potere e che nessuno va ad intervistare con il secondo fine propagandistico.
Quelle politiche affamatrici da neoaristocrazia, ancora più odiose perché offerteci dalle mani forate dalle stigmate di queste Sante Evite sofferenti, tanto carucce e de sinistra; che provengono da un Potere che non ha ancora fatto una legge sul femminicidio (come in Argentina, ad es.) ma sfrutta la sofferenza e il sangue delle donne per fare un tipo di propaganda molto subdola, che mira solo all’autoconservazione di esponenti di una casta parassitaria.
Sarà anche vero che la presidente della Camera riceve minacce e le fanno i fotomontaggi zozzi ma allora io preferisco la meravigliosa dignità di Cécile Kyenge che sta dando lezioni di signorilità impagabile alla feccia che dal giorno della sua nomina la sta perseguitando con ogni tipo di insulto, con l’odiosa aggravante del razzismo. Perché Cécile non invoca la censura e Lauretta si? Così, tanto per curiosità. Come mai Laura dice di temere meno la realtà, il camminare per strada, della minaccia o del fotomontaggio sul web?
Non sarà che oggi improvvisamente, con un bruciaculo collettivo, i papaveri parlano di regolamentare il web (leggi imbavagliarlo) solo perché, dopo aver asservito i media, l’unico dissenso alla loro dittatura softcore viene da lì’ e per la prima volta si è aggregato in una forza politica che ha raccolto una novemilionata di voti di italiani? Casualmente, s’intende.
Pensando anche alla presenza nel governo di D’Alia (ricordate il suo provvedimento antiweb poi bocciato), tutto diventa più chiaro. O no?
Ditelo a Laura che non c’è bisogno di abolire gli uffici postali se uno riceve una lettera minatoria.
http://ilblogdilameduck.blogspot.it/2013/05/dite-laura-che.html