Monti e l’Ue ricattano l’Italia con la procedura sul deficit. “A maggio facciamo i conti”

Nel giorno in cui Monti presenta alla stampa il Def (documento economico finanziario), tutto improntato all’austerità “senza se e senza ma” la Commissione europea fa sapere che i problemi dell’Italia potrebbero contagiare il resto d’Europa. Anche se, a detta di Olli Rehn, vicepresidente della Commissione europea, c’è un'”alta probabilita’” che la Commissione Ue decida la chiusura della procedura per deficit eccessivo dell’Italia, Bruxelles prima vuole vedere “le cifre finali delle previsioni economiche di primavera”, date in uscita per l’inizio di maggio. Un chiaro ricatto nei confronti di chi in questi giorni sta cercando di venire a capo del rompicapo nella formazione del nuovo governo.

 Nel suo rapporto sugli squilibri macroeconomici, l’Ue punta il dito sull’elevato debito pubblico, la perdita di competitivita’ e la debolezza del sistema bancario del nostro Paese. E’ soprattutto quest’ultimo punto ad impensierire i tecnocrati di Bruxelles che si sono accorti come la recessione ha di fatto aperto una seconda e più cruenta fase della crisi economica tutta legata alle sofferenze del sistema bancario. L’Ue spiega poi che “le potenziali ripercussioni economiche e finanziarie sul resto dell’Eurozona restano considerevoli, se le turbolenze dei mercati finanziari relative al debito pubblico italiano (leggi, titoli pubblici) si intensificano nuovamente. A giorni, infatti, giungono a scadenza una cinquantina di miliardi tra Bot e Cct. E quindi in giro c’è parecchia preoccupazione sull’effettiva capacità dell’Italia di rinnovare il credito presso i mercati internazionali. Anche se la prima tranche d’asta di circa undici miliardi sembra essere andata b ene, “l’Italia rimane vulnerabile agli improvvisi cambiamenti degli umori dei mercati”, sottolinea la Commissione europea, che evidenzia “l’esigenza di mantenere il miglioramento del bilancio in termini strutturali”, affinche’ il rapporto debito/Pil venga condotto “sulla strada di una regolare riduzione”. Parole preziose per Monti che è tornato a sottolineare come il “programma di stabilità è costruito sul mantenimento del pareggio di bilancio strutturale e sugli obblighi di riduzione del debito pubblico”. E il “contributo” che Monti offre alle “forze politiche che si confrontano sul futuro” e quello di una strada che sarebbe “gravissimo” abbandonare. “Da più parte si invocano inversioni di rotta e iniezioni di denaro, magari chiedendo più tempo all’Europa e disavanzo eccessivo”. Ma invece “bisogna tenere alta la guardia sulla disciplina anche nei prossimi anni: solo se l’Italia resta fuori dalla procedura di deficit e riduce il debito potrà avere spazi per sostenere in maniera intelligente la ripresa come dimostra il dl sui debiti e apertura su investimenti pubblici produttivi. Altrimenti si darebbe ossigeno a breve all’economia per farla ripiombare in una crisi peggiore”. Insomma, la ricetta è la solita: austerity e riforme strutturali.

 Un po’ per fare pressione sulla politica, un po’ perché i dati della recessione diventano sempre più preoccupanti, assistiamo da giorni a dichiarazioni molto allarmistiche da parte di Confindustria e del mondo imprenditoriale in genere. Oggi, non solo il presidente Giorgio Squinzi ha parlato del grave rischio di disordini sociali a causa della disoccupazione, ma in provincia di Vicenza è accaduto che un imprenditore si incatenasse ai cancelli della sua azienda in solidarietà con i lavoratori che non ricevono da mesi lo stipendio. Il numero uno degli industriali traduce il monito europeo in termini di “politica interna” e paventando il rischio di non agganciare la ripresa che ci sara’ in Europa nella seconda parte dell’anno sottolinea che c’è bisogno “di uomini di buona volonta’ che si rendano conto che la situazione economica e’ drammatica”.

 Intanto sembra inarrestabile il calo della produzione industriale. Stando ai dati Istat l’indice destagionalizzato e’ diminuito dello 0,8% su base mensile a febbraio. Corretto per gli effetti di calendario, l’indice e’ diminuito in termini tendenziali del 3,8% (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di febbraio 2012). Buone notizie invece sul fronte dei titoli di Stato.


http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2013/4/10/32598-monti-e-lue-ricattano-litalia-con-la-procedura-sul-deficit/

 

Monti e l’Ue ricattano l’Italia con la procedura sul deficit. “A maggio facciamo i conti”ultima modifica: 2013-04-10T22:04:00+02:00da davi-luciano
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