Se non hanno il pane, che mangino le brioches!

di Ernesto Micetich

8 apr – In un angoletto recondito della nostra memoria collettiva giace assopita questa frase alquanto bizzarra, evocatrice di un’era fosca e bigia nella quale i nostri disgraziati padri non erano altro che una vile massa affamata e soggiogata ad un potere nobiliare ormai anacronistico e parassitario.

Non diró il nome del personaggio per non essere il pappagalletto complice di una tradizione calunniatrice che infanga la memoria di una persona che credo proprio abbia sofferto abbastanza in questa vita perché venga offesa anche da  morta con l’attribuzione di quelle stolte parole, ma dal momento che tutti sanno di chi si tratta, allora sento il dovere morale di deragliare con una piccola digressione dallo scopo del mio articolo per informare coloro che ancora si ostinano a volerle garantire un diritto d’autore di cui sono sicuro farebbe sdegnosamente a meno, che proprio Rousseau, il quale forse fu l’origine involontaria della vile maldicenza dei suoi perfidi detrattori le rese giustizia nelle “Confessioni”.

Infatti, narrando un altrimenti insignificante momento della sua vita:<<Disgraziatamente non sono mai riuscito a bere senza mangiare. Come procurarmi del pane? Mi era impossibile metterne da parte. Farne acquistare dai servi significava tradirmi, e quasi insultare il padrone di casa. Comprarne io stesso, non osai mai. Un signore elegante, la spada al fianco, entrare da un fornaio e comprare un pezzo di pane: era mai possibile? Mi ricordai infine il ripiego di una gran principessa, cui dicevano che ai contadini mancava il pane, e che replicò: “Mangino focaccine.” Comprai focaccine.>> la scagiona poiché il ricordo di quella <<gran principessa>> avvenne mentre l’incolpevole regina stava galleggiando nella sala d’attesa della non esistenza e al suo turno per nascere mancavano ancora parecchi anni. Bisogna pertanto essere proprio cattivi per non ripulire definitivamente il suo ricordo da questa caligine di perfida calunnia, non vi sembra?

Ma anche se falsa nella maternitá questa frase, ricordandoci di Sbarbaro secondo il quale <<pietre sono le parole>>, é in realtá una granitica legione che marcia solidamente compatta nel paludoso silenzio dei secoli e continua ad accompagnarci nel nostro squallido  cammino in quanto nella sua apparente ingenuitá ci mostra in modo cristallino l’angoscia di un tempo nel quale i popoli europei erano soggiogati a dei poteri chiusi nella torre d’avorio di privilegi intollerabili e avevano perso ogni contatto con le sofferenze, le necessitá, la vita stessa di una collettivitá, che stava scivolando sempre piú nell’orrida condizione di una massa degradata e avvilita da una povertá oltraggiosa.

Infatti proprio in questi giorni é avvenuto qualcosa che mi ha indignato profondamente perché quale folgore epifanica che squarcia la coscienza e la fertilizza con il bagliore della consapevolezza mi ha permesso di osservare una volta di piú (perché é da tempo che a queste favolette ho smesso di credere) come al di lá degli orpelli d’ingannevole retorica incaricati dal sistema di illuderci che viviamo in una societá felicemente immersa nella luminescenza della libertá, in realtá siamo ancora sottomessi, proprio come al tempo di Rousseau all’arbitrio di un potere quanto mai distante dalla nostra vita popolare.

In pratica, decenni di delinquenza politica “democratica” hanno distrutto la nostra dignitá di popolo e ci stanno condannando ad esistere tra privazioni e umiliazioni come una grigia fanghiglia plebea calpestata dalla nuova oligarchia di questo perverso reame della globalizzazione.

Ragioniamoci insieme: Da tempo una crisi silenziosa aleggia sulle nostre vite e il popolo italiano (ma anche di altri popoli europei ai quali va la mia affettuosa solidarietá) ha cominciato, lentamente dapprima ma poi in maniera inarrestabile ad inabissarsi nel doloroso strazio di una povertá cosí angosciante che sul vacuo cicaleccio dei dannosi politici risuona ormai come una maledizione di sangue che spero prima o poi si compirá, un funebre gemito di campane per coloro che con italica dignitá hanno preferito uscire da questo mondo nel cui nuovo ordine non rientra la volontá di ospitare persone native d’Europa, invece di pretendere come sanno ben fare certi parassiti  (1) l’elemosina di un aiuto sociale (2).

L’ultima (ma per quanto?) tragedia che ha colpito ben tre persone ha avuto l’onore di un’attenzione speciale, la visita della presidente della camera (3) che si é recata a Civitanova per rendere omaggio alle povere vittime. La notizia é recentissima, siamo nell’aprile 2013, lo sottolineo perché rimanga impressa nel tempo la gravitá dell’affermazione che adesso leggerete. Sí perché tra le tante belle parole pronunciate da questa politica risuona una frase che potrebbe fare concorrenza a quella falsamente attribuita alla sventurata regina di Francia: <<Non immaginavo che in Italia oggi ci fosse tanta povertá, tanto bisogno delle cose essenziali>>.

A parte che il verbo immaginare non é proprio una scelta lessicale felice perché i politici devono sapere, conoscere, non immaginare, la domanda che mi viene spontanea é:<< ma dove ha vissuto fino ad oggi? (4) >> Probabilmente in qualche incantata oasi di benessere economico dalla quale é facile almanaccare con la fantasia e perdersi in iridescenti sogni umanitari in favore del povero “migrante” dal momento che non é un segreto per nessuno che la realtá nostra é quella di un popolo alla fame e che da anni ormai sta purtroppo scegliendo il suicidio come unica uscita dall’orrido incubo di questa maledetta societá affamatrice (5).

L’anno scorso una povera anziana di 80 anni si é uccisa dopo che ha visto la propria pensione decurtata da 600 a 400 euro. Capito? 400 euro! Un anno fa! E questa signora, la terza carica dello stato, solo adesso si accorge che gli Italiani stanno facendo la fame? Adesso non so che cosa ne pensiate voi, ma per quanto mi riguarda é veramente arduo ritenere credibile un governo che elegge come presidente della camera una persona con un’attenzione cosí limitata della nostra realtá sociale da scoprire solo adesso la straziante povertá della nostra gente e che, presumo dall’incarico che ha svolto di portavoce dell’alto commissariato delle nazioni unite per i rifugiati – unhcr,  fino ad oggi le sue battaglie pubbliche non hanno avuto altro scopo che invocare aiuti per i soliti immigrati, (parole sue <<Per oltre venti anni mi sono occupata di temi cruciali del nostro tempo: le crisi umanitarie, le migrazioni, la convivenza civile, i diritti.>> che ben raschiate non significano altro che immigrazione, piú immigrazione…) riguardo ai quali infatti il 14 gennaio, quando ancora non “immaginava” la drammatica situazione degli Italiani scriveva sulla sua pagina una proposta assolutamente inaccettabile <<Sull’integrazione di migranti e rifugiati bisognerà lavorare molto e investire di più per favorire la convivenza civile oggi messa a dura prova in molte parti del Paese>> e che mi sdegna profondamente soprattutto perché propone di <<investire di più>> per gli stranieri quando da oltre nove mesi una povera anziana italiana dormiva suicida al cimitero perché sulla magra pensione di 600 euro lo stato aveva messo le sue “arpagonesche” grinfie riducendogliela a 400.

Ma adesso che ha visto la disperata situazione in cui versano milioni di italiani, che cosa penserá l’attuale terza carica dello stato? Riterrá ancora doveroso spendere milioni su milioni per degli stranieri mentre i nostri compatrioti sono abbandonati alla sorte, in balia dei tormenti della disperazione senza che possano contare su un’istituzione che li aiuti? Se é cosí si sbaglia, lei e tutte le animucce pie dell’amore cosmopolita che infestano la nostra vita nazionale. Proprio cosí! Perché anche nella solidarietá, nell’amore per il prossimo e in tutti gli angelicali e zuccherosi sogni del vostro buonismo esterofilo ci devono essere delle prioritá, proprio cosí “devono” dal momento che attenendoci almeno per un istante al principio di realtá non viviamo in una pubblicitá del Mulino Bianco ma in Italia e poiché l’Italia fino a prova contraria non é un ente di beneficienza, ma una nazione anzi molto di piú, la nostra Patria, allora lo scopo del governo, anzi la sua ragion d’essere non deve essere quella di obbligare la Patria a fare la crocerossina caritatevole al servizio di tutta l’umanitá meno che per i nostri bisognosi ma di garantire il benessere e la prosperitá del popolo italiano, il quale pertanto DEVE avere la precedenza assoluta SEMPRE sugli stranieri purtroppo entrati e che, vi piaccia o no, sono solo una presenza allogena, degli estranei che bivaccano indecentemente sul nostro suolo! E questo anche per garantire quella convivenza civile alla quale si é dedicata per tanto tempo la presidente della camera; perché é ovvio che prima o poi gli Italiani al suicidio dignitoso, potrebbero scegliere altre soluzioni… e sarebbe ora!

(1) É bene che giustifichi questo termine molto forte con un esempio tratto dalla cronaca, uno solo per non appesantire la lettura. Eccolo qui, da Il Resto del Carlino << Modena, 4 aprile 2013 – Una profuga somala ha presentato una querela nella quale attribuisce al sindaco di Palagano, Fabio Braglia, la responsabilità per aver perso la bambina di cui era incinta. La 25enne era stata ospitata nel paesino dell’Appennino modenese quest’inverno. La straniera, assistita dall’avvocato Carlo Ugolini, nella denuncia ai carabinieri dice di aver abortito il 12 gennaio all’ospedale, a causa del freddo patito nella casa dove era stata sistemata con il marito, e accusa il comune di Palagano di non averla sufficientemente assistita, né aiutata negli spostamenti per le visite. Braglia si difende così: “Ho fatto di tutto per queste persone, li ho aiutati in tutti i modi, seguendoli personalmente e dando loro anche dei soldi miei. E ora mi trovo denunciato, sono amar eggiato’’. Sulla vicenda la Procura modenese ha avviato accertamenti.>>

Quindi in una nazione dove le persone si suicidano perché non sanno come vivere, questa straniera si lamenta di non essere stata “suficientemente assistita”. Non posso pertanto non  definire questo atteggiamento (e altri simili provenienti sempre dall’ambiente dei migranti) di inaccettabile ingratitudine se non smisurata ingordigia parassitaria assolutamente riprorevole  non solo nell’ambito del contesto sociale nazionale, ma anche nello specifico di quello modenese dove la disperazione é tanta che, leggo in un articolo del 20 marzo 2013 (pochi giorni prima l’assurda denuncia della ragazza somala) dal titolo quanto mai emblematico “Modena: “Malati di spread”, un’impennata di casi e di suicidi” <<Solo nell’ultimo anno e mezzo un aumento della richiesta di aiuto quantificabile in un trenta per cento in più; un’impennata di intenti suicidari e turbe del comportamento, da quello alimentare, anoressia e bulimia, agli attacchi di panico ; un disagio di vivere…>>. Non dimenticate inoltre che il giorno dopo la notizia dell’assurda denuncia, a Civitanova due persone si uccidevano per problemi economici (il terzo distrutto dalla morte della sorella). E mentre per questa somala un sindaco puó dire ” li ho aiutati in tutti i modi, seguendoli personalmente e dando loro anche dei soldi miei”, che cosa possono dire le “nostre” autoritá di fronte alle bare dei suicidi italiani?

2)<< Ancora suicidi. Uomini e donne che si tolgono la vita: non solo per disperazione, ma anche per un eccesso di dignità. Preferiscono la morte al disonore di non poter fare fronte agli impegni coi fornitori e col fisco>> osserva Vittorio Feltri nel suo articolo  “Strage di stato” (Il Giornale 6 aprile 2013)

3) La maiuscola é rispetto, ragion per cui troverete parecchie minuscole in questo scritto!

4) Ma siamo sinceri e diciamoci le cose come stanno: Al giorno d’oggi con internet non ci sono scuse! Chi non conosce la drammatica situazione del nostro popolo é solo perché non gliene importa nulla. Come possa pertanto pretendere di fare politica nazionale e addirittura con una simile carica é proprio un mistero dell’amor proprio!

 

5) << tra il 2008 ed il 2010, segnala la Cgia di Mestre, i suicidi per motivi economici sono saliti del 24,6%.>> Cronaca Milano 8 maggio 2012  “Suicidi Italia. Crisi económica, 34 vittime da inizio anno; analogie con il caso Telecom e analisi”.

 

PENSIONI E STIPENDI: ORA POSSONO ESSERE PIGNORATI PER INTERO

se non è istigazione al suicidio questa

 Un’altro raggiro della legge per meglio depredare il popolo, ma da questa classe di tecnocrati non ci si meraviglia più di niente. Ma i sindacati, le associazioni dei consumatori, le associazioni di categoria che fanno? Dormono ?

No, sono semplicemente complici.

Se ancora avete delle tessere vi consigliamo di bruciarle, tanto servono solamente a farvi fuori altri soldi per mantenere un altro esercito di burocrati che pensano solo ai cavolacci loro.

Diceva il Marchese del Grillo: “ Popolo, io so io, e voi non siete un ca….o “

Claudio Marconi

 

Anche se per legge i pignoramenti su stipendi e pensioni non possono superare la soglia di un decimo per debiti fino a 2.500 euro, un settimo per debiti da 2.500 euro a 5.000 euro e un quinto per debiti superiori a 5.000 euro, i riscossori hanno trovato il modo di aggirare le norme.

Con l’entrata in vigore del decreto Salva (?) Italia infatti, sia i lavoratori dipendenti che i pensionati hanno perso la tutela prevista dalla legge (articolo 545 del Codice civile) che vieta, in caso di debiti, pignoramenti dello stipendio o della pensione al di sopra di una certa soglia, al fine di garantire le esigenze minime di vita del debitore.

Fermo restando quanto previsto dalle norme, è stato semplicemente trovato un escamotage che consente di rivalersi per intero, grazie al fatto che, da dicembre 2012, anche pensioni e stipendi, se superiori ai mille euro, non sono più pagabili in contanti ma esclusivamente tramite conto corrente bancario, postale o libretto di risparmio.

Il divieto di riscuotere in contanti stipendi o pensioni, giustificato dall’obbligo di tracciabilità dei pagamenti e finalizzato a contrastare l’evasione fiscale, inizialmente (dal 29 febbraio 2012) ha interessato solo 450 mila pensionati (e un numero imprecisato di dipendenti).

A partire dal mese di dicembre dello scorso anno però, ovvero in coincidenza col pagamento della tredicesima, praticamente l’obbligo di accredito sul conto si è esteso a gran parte dei lavoratori dipendenti e dei circa 16 milioni di italiani che percepiscono una pensione giacchè molti di loro hanno superato il limite di legge.

Già da allora si ipotizzò che la finalità dell’obbligo di accredito su conto di stipendi e pensioni  avesse lo scopo di consentire ad Equitalia (e qualsiasi altro agente di riscossione tributi) il pignoramento totale di qualsiasi somma presente sul conto, a prescindere dalla provenienza, a chi ad esempio avesse contratto debiti.

L’ipotesi si è ben presto trasformata in realtà visto che, gli accadimenti che si stanno susseguendo con frequenza sempre maggiore negli ultimi tempi, confermano ciò che si temeva.

Infatti in caso di debiti col fisco, con Equitalia o con qualsiasi altro ente, stanno avvenendo sempre più spesso pignoramenti delle cifre dovute per intero, senza alcun limite, in barba a quello che dice la legge.

Le norme in materia vengono aggirate nel seguente modo: poichè la soglia massima di pignoramento entro un quinto dell’importo di pensione o stipendio sussiste solo se la confisca viene fatta direttamente dall’istituto previdenziale o dal datore di lavoro, l’ente creditore non fa altro che aspettare il versamento sul conto dello stipendio o pensione del malcapitato cittadino.

Così facendo, giacchè il pignoramento viene effettuato in un momento successivo (basta che avvenga anche un solo giorno seguente all’accredito), da quel momento in poi Equitalia o chi per lei è autorizzata a sequestrare qualsiasi importo.

Si rammenta che dal primo ottobre scorso sono entrate in vigore le nuove norme sui pagamenti Equitalia piuttosto restrittive rispetto al passato.

 

Pensioni, nessun limite al pignoramento

ecco come si tutelano gli italiani. Si sà, son tutti evasori.

Miss Boldrini se ne occupa?

I tutori dei deboli? Ah già. Gli italiani è bene si suicidino.

 Pensioni, nessun limite al pignoramento

Sempre meno tutele sul fronte previdenziale: il limite del quinto pignorabile è di fatto aggirato, i pensionati rischiano di vedersi prosciugato l’intero assegno mensile. Grazie al Decreto Salva Italia e alla paralisi del Parlamento

 Scritto da Sirio Valent il 9 aprile 2013 

 Libero pignoramento nel (libero?) Stato sociale.E’ la situazione de facto che vivono moltissimi pensionati, che dall’anno scorso non hanno più alcuna tutela rispetto ai creditori: chi vanta cambiali o crediti verso un pensionato potrà prosciugargli il conto e l’assegno mensile senza limiti. Per colpire gli evasori, il Governo Monti ha colpito (di nuovo) i pensionati, e la paralisi in Parlamento peggiora soltanto le cose.

 Vecchie tutele addio. Fino all’anno scorso, l’Inps imponeva un limite ai soldi prelevati di forza dai creditori sulla pensione: non oltre un quinto dell’assegno mensile. Una norma (art. 545 del codice di procedura civile) pensata per tutelare la dignità dell’anziano: da una parte il creditore dev’essere giustamente pagato, dall’altra non è giusto che il debitore venga completamente spogliato dei mezzi di sussistenza per saldare un debito. In concreto, fino al 2012 succedeva questo: il creditore prelevava un quinto della pensione direttamente alla fonte (era l’Inps stessa a calcolare la quota e versarla, verificandola), mentre il pensionato riceveva a mano l’importo residuo dell’assegno alle Poste. Ma dal 2012 non è più così, de facto, anche se il codice civile non è cambiato.

 Salva-Italia o affossa-pensioni? Sembra una questione fumosa ma non lo è. Il decreto Salva Italia (dl 214/2012) ha imposto l’uso del conto corrente per tutti i movimenti di denaro superiori ai mille euro: comprese quindi le pensioni versate dall’Inps attraverso le Poste. L’assegno mensile del pensionato viene quindi versato direttamente sul conto corrente, dove si confonde con il denaro già presente (in teoria) sul conto. Chi deve riscuotere un credito presso il pensionato, può aggredire per intero il conto corrente: qui la legge non ha previsto nessuna tutela per la parte pignorabile, dato che il denaro nel conto non è più considerato “pensione” già pochi giorni dopo il versamento. E il debitore può ritrovarsi con il conto prosciugato e senza assegno mensile.

 Pignoramenti in crescita. Il “buco” del sistema di tutela spaventa. Da una parte, la situazione economica degli italiani peggiora: nel 2012 le case pignorate sono salite a 45mila, per il 2013 si prevede un boom di +22,8%. Dall’altra, la paralisi del Parlamento e l’assenza di governoimpedisce ogni provvedimento: si parla di grandi temi fumosi come la riforma elettorale, sperando che per gli “affari correnti” tutto si aggiusti da sè. Non è così: un governo non serve a fare due riforme l’anno, ma a condurre una politica unitaria per tutta la legislatura, rispondendo alle necessità di tutta la popolazione.

Rantoli presidenziali: i moralizzatori sono dei fanatici

Camere al lavoro. Cioè, no: c’è la Troika da attendere 

Ugo Gaudenzi

Nel più assordante silenzio di Saggi e Politicanti, è stato ieri il Re-Presidente a tuonare. Contro chi? Contro le “meline” partitiche per lasciare che tutto scorra e ci si avvii al nuovo stetennato presidenziale con qualche governo benvisto dalla Troika? Figuriamoci…
No, Giorgio Napolitano se l’è presa contro i “moralizzatori fanatici e distruttivi” che intralciano appunto la “melina presidenziale”. Quelli che richiedono – che obbrobrio! – di far funzionare le Camere, nominare le Commissioni, di far funzionare lo Stato e risolvere i problemi più urgenti. Napolitano, sponsorizzatore indefesso di “larghe intese” Pdl-Pd-Monti, il partito degli “anti” (e cioè della maggioranza degli italiani) lo vede come il fumo negli occhi.
Naturalmente il Re-Presidente se ne frega se soltanto il 30 per cento degli italiani è favorevole all’inguacchio e se pensa che l’unico modo per risolvere il (voluto) blocco istituzionale sia il ritorno al più presto alle urne.
Deve essere “governissimo”: ne va del suo rapporto di delegato della Troika Fmi-Bce-Ue…


08 Aprile 2013 15:00:00 – http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=20198

 

Tre suicidi in un giorno SOLO a Conegliano – Quanti sommando anc he quelli in tutte le città?

La presidente della Camera che non immagina la povertà, che ha assunto uno staff di 4 persone può tenere il conto delle VITTIME DELLA CRSI? O è chiedere troppo?

Non ESIGO certo PROTEZIONE SOCIALE per le persone indigenti, GLI ITALIANI NON NE HANNO DIRITTO. Sono tutti evasori e non meritano una casa popolare se sfrattati, e tutele varie.

 

Giornata nera, a Cordignano e Portogruaro si uccidono artigiano e geometra

DRAMMA IN CASA DI RIPOSO, INFERMIERA SI UCCIDE CON UNA INIEZIONE LETALE

A togliersi la vita Elena Da Ros, 41enne: sulla tragedia indaga la polizia

 

CONEGLIANO – Tragedia presso la casa di riposo “Fenzi” di Conegliano. Elena Da Ros, un’infermiera 41enne originaria di Pordenone ma da anni residente a Conegliano, si è tolta la vita iniettandosi un micidiale mix di farmaci. Il corpo senza vita della donna è stato trovato dai colleghi in un bagno della casa di riposo. La 41enne non avrebbe lasciato biglietti per spiegare i motivi della tragedia. Sotto choc sia il personale della struttura sanitaria che gli stessi anziani pazienti. Sull’episodio indaga il Commissariato di Conegliano. Quella di oggi è una giornata nera per i suicidi. Stamani a Cordignano un artigiano di 43 anni, Sandro Pietrobon, è stato trovato morto all’interno della sua abitazione di via Rangoni. L’uomo si è tolto la vita infliggendosi una coltellata al ventre. A trovare il suo corpo senza vita è stata la fidanzata, una donna di Orsago. Sul posto sono intervenuti i carabinieri ed il Suem118 che non ha potuto far altro che constatare la morte dell’uomo. Questa drammatica rassegna si chiude con un altro gesto estremo, avvenuto a Portogruaro, presso il Polo sportivo di San Nicolò. Ad uccidersi un 64enne coneglianese, Valter Boscariol: il corpo senza vita dell’uomo, noto geometra, è stato trovato impiccato ad una gru dagli operai della ditta per cui lui stesso lavorava, la Bellotto General Contractor di Concordia. L’uomo, sposato, non aveva problemi economici secondo quanto hanno riferito i carabinieri.

http://www.venetouno.it/notizia/35002/dramma-in-casa-di-riposo-infermiera-si-uccide-con-una-iniezione-letale

Tabaccaia stordita con taser e rapinata


TRIESTE – Rapina in una tabaccheria, in viale d’Annunzio. La titolare è stata aggredita con uno storditore elettrico da una baby-gang di stranieri che l’ha paralizzata per alcuni istanti. Per il colpo di 50€ sono stati fermati alcuni minorenni.

La donna subito dopo la rapina è stata ricoverata in ospedale, a Cattinara, dove inizialmente è stata giudicata guaribile in 15 giorni; la prognosi, però, potrebbe aumentare a causa della gravità delle ferite.

 

M5S, MARZANA CHIEDE RINUNCIA A DOPPI INCARICHI PARLAMENTO RUMOREGGIA

 9 aprile 2013 

MARIA MARZANA DEL M5S, CHIEDE AI PARLAMENTARI DI RINUNCUARE AL DOPPIO INCARICO, LA PLATEA SI AGITA QUANDO LA PARLAMENTARE LO DEFINISCE NON SOLO DANNOSO PER I CITTADINI ITALIANI, MA ETICAMENTE INACCETTABILE.

 VIDEO DELL’INTERVENTO qui

Niente solidarietà ai suicidati per crisi? Vittime di serie B? E per le loro famiglie? L’oblio e censura?

e con questi siamo a 8 suicidi solo OGGI. Ammesso che siano tutti -E chissà quanti non vengono notati causa censura o reclusione solo cronache locali. Gli italiani poveri? Leggende. Solo evasori che vogliono fare i furbetti e fingono di lagnarsi. 

Nemmeno uno striscione in solidarietà alle vittime della povertà?

Ancora un morto “di crisi”: imprenditore si toglie la vita nel nuorese

Carlo Cossu, 54 anni di Macomer, si è impiccato nella sua segheria: era spaventato e depresso per la crisi economica e le difficoltà finanziare che stava vivendo

Redazione 9 aprile 2013

NUORO. Un imprenditore in gravi difficoltà economiche si è tolto la vita. Carlo Cossu, 54 anni di Macomer, si è impiccato nella sua segheria della zona industriale di Bonu Trau.

L’uomo, molto conosciuto in città, era uscito di casa domenica notte senza fare ritorno e senza dare notizie ai suoi cari.

Secondo le testimonianze raccolte dalle forze dell’ordine intervenute sul posto, Cossu nell’ultimo periodo non sembrava più lo stesso perchè spaventato e depresso per la crisi economica e le difficoltà finanziarie che stava vivendo.

L’uomo da alcuni anni si era separato dalla moglie dalla quale aveva avuto due figlie e viveva da solo paese di Macomer.

CARABINIERI: “SUICIDI COLPA DELLA POLITICA”

CODACONS CONTRO LO STATO: “ISTIGAZIONE AL SUICIDIO”

http://www.today.it/cronaca/suicidio-carlo-cossu-macomer.html

 

Martedì 09 Aprile 2013 – 11:59

BELLUNO – Un uomo di 46 anni scomparso ieri da feltre (Belluno) è stato trovato morto in un boschetto nell’area di Pedavena. Secondo ipotesi investigative, l’uomo si è ucciso per la paura di perdere il lavoro.
Secondo diverse testimonianze raccolte dai carabinieri, l’uomo, dipendente di una azienda di occhialeria che ha annunciato possibili provvedimenti di mobilità, da tempo manifestava la paura di essere tra le persone messe in mobilità, anche se questo allo stato non risulterebbe.

http://www.leggo.it/news/cronaca/belluno_46enne_suicida_in_un_bosco_aveva_paura_di_perdere_il_lavoro/notizie/222375.shtml

 

Caserta, 51 enne dipendente comunale PART TIME – DEBITI

 

Tenta suicidio per motivi economici, in fin di vita dipendente comune Caserta

CASERTA – Un dipendente del comune di Caserta, Giovanni Russo, questa mattina, ha cercato di togliersi la vita ingerendo dell’acido muriatico. Un gesto disperato, forse dovuto a problemi di carattere economico.

L’uomo, 51 anni, era dipendente comunale in regime di part-time e aveva avviato una propria attività. Forse, però, le cose non sono andate come preventivato

Intanto le sue condizioni sono gravissime e i sanitari dell’ospedale di Caserta stanno facendo il possibile per evitare una tragedia.

http://w ww.campanianotizie.com/cronaca/caserta/58160-tenta-suicidio-per-motivi-economici-in-fin-di-vita-dipendente-comune-caserta.html

 

beh se si è persi casa e lavoro a causa del terremoto e lo stato dei banchieri dice che non c’è ALCUN AIUTO per le vittime è facile essere “depressi”

 

ARTIGIANO SUICIDA NEL MANTOVANO: AVEVA PERSO LA CASA DURANTE IL SISMA

Martedì 09 Aprile 2013 – 18:46

MANTOVA – Tragedia nel mantovano a seguito del sisma in Emilia.  Un artigiano di 68 anni di Moglia si è sucidato dopo aver perso casa e laboratorio con il terremoto che ha colpito il basso mantovano nel maggio dello scorso anno. L’uomo, secondo quanto hanno riferito alcune persone che lo conoscevano, non aveva retto agli effetti del sisma che aveva sconvolto la sua vita e quella della famiglia, la moglie e la figlia. Prima di quel tremendo maggio 2012 l’uomo, che abitava poco distante, aveva trasformato un appartamento al primo piano di una palazzina in un laboratorio artigianale. 
Le scosse telluriche avevano reso inagibile sia il luogo di lavoro che l’edificio che ospitava la sua casa, tanto da costringerlo a trasferirsi in una altra abitazione. La vita per lui era ripresa così come il lavoro, ma la ferita psicologica era rimasta, tanto che gli amici lo vedevano sempre più depresso.

LE CAUSE DEL SUICIDIO Qualche giorno fa il colpo definitivo. La palazzina che ospitava il laboratorio è stata demolita definitivamente e per lui è stata la fine. Lunedì mattina è sceso in cantina, si è puntato alla tempia una pistola regolarmente denunciata (una Magnum 44) e ha fatto fuoco. Vicino al cadavere un biglietto, indirizzato ai familiari, di poche righe: «Scusate per quello che vi ho fatto». I carabinieri parlano di ‘crisi depressivà in cui l’uomo si dibatteva da tempo. Gli amici attribuiscono questo stato di prostrazione al dopo terremoto. «Lo vedevo sempre alle riunioni per i terremotati – dice un conoscente – e lui era sempre più giù, pessimista circa la possibilità di avere aiuti dallo Stato per ricominciare. Domenica, poi, con un amico si era messo a piangere perchè non aveva più i soldi per pagare l’affitto».

http://www.leggo.it/news/cronaca/artigiano_suicida_nel_mantovano_aveva_perso_la_casa_durante_il_sisma_/notizie/222482.shtml

 

Siracusa, Imprenditore si impicca in casa. Ennesima vittima della crisi

9 Aprile 2013

Sono circa 357 gli imprenditori suicidi dal 2009 ad oggi a causa di una crisi economica che non ha risparmiato alcun settore. Questa volta è accaduto anche a Siracusa, dove ieri nel pomeriggio un noto imprenditore della famiglia Barcio, Franco di circa 63 anni, si è tolto la vita impiccandosi con una corda di nylon.

Il corpo è stato rinvenuto da uno dei tre figli, intorno alle 20.15 di ieri sera, che preoccupato si era recato presso la sua abitazione ed ha fatto la macabra scoperta. Vedovo della moglie da qualche tempo, con alcuni problemi di salute ed il fallimento della propria attività commerciale sita in C.so Umberto, ha deciso di farla finita. Sul posto sono intervenuti la Polizia Scientifica ed il Medico Legale Dott. Coco che non hanno potuto far altro che constatare il decesso.

http://www.siracusanews.it/node/36381

 

La Boldrini contro l’odio

e non parla dei diritti dei palestinesi calpestati da quel modello di democrazia che è Israele

 L’odio contro il  popolo siriano che gli Usa vogliono bombardare non conta?

 Camera: Boldrini ad ambasciatore Israele, norme severe contro odio

08 Aprile 2013 

(ASCA) – Roma, 8 apr – In oltre un’ora di conversazione molto cordiale, la Presidente Boldrini ha ribadito il suo sostegno al rafforzamento delle relazioni tra Italia ed Israele, che vantano una consolidata tradizione di rapporti bilaterali tra le rispettive assemblee parlamentari, nonche’ il suo fermo impegno contro ogni forma di intolleranza e di discriminazione. ”L’antisemitismo non deve e non puo’ esistere al giorno d’oggi”, ha affermato la Presidente.

 

”Spero che il Parlamento potra’ presto esaminare anche le proposte di modifiche legislative che inaspriscono le sanzioni contro chi predica l’odio e l’intolleranza”.

 La Presidente e l’Ambasciatore hanno parlato delle prospettive politiche in Italia ed in Israele, per poi soffermarsi sul processo di pace in Medio Oriente, soprattutto alla luce della recente visita del Presidente Obama a Gerusalemme e della missione – tuttora in corso – del Segretario di Stato degli Stati Uniti nella regione. ”Come ribadito ancora di recente dal primo ministro Netanyahu, la pace in Medio Oriente non puo’ che passare da una soluzione basata sull’esistenza dei due Stati”, ha affermato la Presidente Boldrini.

 Tra i temi sollevati, anche la crisi siriana ed i riflessi di quest’ultima sugli equilibri geopolitici in tutto il Medio Oriente. La Presidente ha poi chiesto all’Ambasciatore informazioni aggiornate sui rapimenti – a scopo di estorsione e spesso accompagnati da torture – dei rifugiati sub-sahariani che attraversano il deserto del Sinai diretti in Israele. La Presidente Boldrini, che ha ricevuto in dono dall’Ambasciatore una pubblicazione sul fenomeno delle aziende informatiche israeliane, si e’ infine mostrata molto interessata al modo in cui Israele ha investito massicciamente nella ricerca e nello sviluppo.

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http://www.asca.it/news-Camera__Boldrini_ad_ambasciatore_Israele__norme_severe_contro_odio-1265493-POL.html

 

Secondo dati diffusi dall’Aran flessione dell’1,6%

(ANSA) – ROMA, 9 APR – La spesa per le retribuzioni dei dipendenti pubblici nel 2011 e’ stata di 170 miliardi in calo dell’1,6% sul 2010. E’ il primo calo – sottolinea l’Aran – dopo 31 anni di crescita ininterrotta. Nel 2012 le anticipazioni evidenziano un ulteriore calo della spesa del 2,3% a 165,36 miliardi. La spesa e’ prevista in calo anche per il 2013.