Crisi e frodi alimentari: dal Marocco arriva la carne di cane

un articolo “razzista” e peggio, contro il libero mercato……

 Arrivavano già morti, scuoiati e pronti per la cucina del ristorante. Non erano agnelli, né vitelli. Non erano neanche gli ormai famosi cavalli, a cui ci stiamo lentamente rassegnando. Questa volta erano cani. Fiugurarsi la sorpresa, e lo sconcerto, della Polizia di Casablanca nello scoprire che quelle 37 carcasse erano destinate all’alimentazione. Le indagini hanno portato alla chiusura di un ristorante di Medina, nella parte vecchia della città, che secondo le ipotesi era già avvezzo a tale macabra risorsa alimentare

Secondo alcuni siti, la notizia sarebbe poi stata smentita dalla Polizia di Casablanca, anche se a riguardo nessuna fonte riesce ad essere definitiva. Vera o no questa notizia, il suo carattere disturbante rimane. Non è possibile infatti confinare il problema all’indagine svolta dalla polizia marocchina. L’attenzione torna piuttosto alla carne di cavallo nascosta illegalmente nei prodotti di consumo europei, delineando un problema generale. Parte della carne consumata in Europa giunge infatti dall’estero e i controlli alla frontiera non sono di certo un check-point così rigido. La scoperta, infatti, potrebbe rispondere ad alcune domande che proprio poche settimane fa erano state poste dalla BBC inglese. Nel pieno dello scandalo della carne di cavallo, gli autori di “The Horsemeat Banquet” avevano provato ad analizzare il contenuto dei cibi d’asporto ed erano giunti a conclusioni a dir poco allarmanti. Questa volta, l’unica certezza era che la carne non fosse umana. Per il resto, risultava sconosciuta. Tra le ipotesi avanzate, quella che si trattasse di carne di cane, e allora il caso succ essivo del ristorante marocchino potrebbe risultare tutt’altro che distante dalle nostre tavole.  

Siamo quello che mangiamo, diceva il filosofo. Cosa rispondergli, dal momento che è sempre più chiaro che non sappiamo cosa stiamo mangiando? Nello stesso servizio della BBC era emerso che in alcuni hamburger, acquistati presso comuni supermercati, l’unica traccia bovina era il sangue. Per il resto, nella carne vera e propria, di bovino non c’era nulla. Il problema è prima di tutto legato alla produzione e allo scambio: il fatto è che, nella fluidità dei mercati, è pressoché impossibile ricostruire la provenienza della carne che consumiamo.  Basti dire che molta carne consumata in Italia proviene da Cina, India e Turchia. Ma possiamo essere certi che quella fosse, comunque, la sua provenienza originaria? Assolutamente no. 

Si comprende così il secondo, e più grave proble ma. Quello igienico-sanitario. Non sapere da dove proviene la carne che consumiamo significa non controllare fino in fondo la sua sicurezza. In fondo, noi ingnoriamo quali batteri siano contenuti nel piatto in cui affondiamo la forchetta. 

 http://www.net1news.org/scienze/animali/crisi-e-frodi-alimentari-dal-marocco-arriva-carne-di-cane.html

 

Emergenza REGGIO EMILLIA massima diffusione ed aiuto!!!

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SERVE CIBO DALLA GENTE LOCALE: facciamo un tam-tam mediatico!! GRAZIE.http://www.all4animals.it/2013/04/11/reggio-emilia-il-canile-di-cella-completamente-allagato-rimane-senza-cibo/Chiunque volesse invece fare un versamento, può indicare come causale “aiuti per inondazione” e utilizzare il conto corrente intestato ad ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali sezione di Reggio Emilia, IBAN IT51L0705812802000000048126.

Siria: 13 donne cristiane violentate e sgozzate dagli islamisti di Forsat al-Nosra

Pubblicato da ImolaOggi

apr 10, 2013

 10 apr – Brutale aggressione di miliziani fondamentalisti presso Aleppo. La scorsa settimana, circa 23 famiglie sono rimaste intrappolate nel distretto di Cheikh Maksoud, all’arrivo dei gruppi dell’ASL e di Al-Nosra. Chi è riuscito a fuggire, comprese due infermiere curde, racconta storie agghiaccianti.

 Una madre è stata testimone oculare dello stupro di 13 donne, fra cui ragazzine e madri come lei. Dopo la violenza, il gruppo non si è fermato: non solo hanno sgozzato le donne, ma anche tutte le loro rispettive famiglie.

 Nella stessa giornata, è stato inoltre diffuso uno spot in cui lo sceicco Yasir al-Ajlawni dichiarava lecito, attraverso una fatwa, stuprare qualunque donna siriana non sunnita. Secondo il comunicato “catturare e violentare donne alawite o cristiane non sarebbe contrario ai precetti dell’Islam”.

Il distretto di Cheikh Maksoud era un tempo a maggioranza cristiana. […]

 nocristianofobia.org