Le Forze speciali dietro le bombe di Boston

APRILE 18, 2013 

Aangirfan, 18 aprile 2013

4chan ThinkTank – Imgur.
5uhkquYqq0ZDMQuesti due uomini, visti al traguardo della maratona di Boston poco prima delle esplosioni, indossano stivali militari per il deserto (foto in alto).
Uno indossa un berretto con un logo utilizzato dalle forze speciali degli Stati Uniti o da ex membri delle forze speciali (foto in basso).
È questo il bombarolo?

kylecapIl berretto è della “Craft International”, una società per l’addestramento di mercenari fondata dall’ex Navy SEAL Chris Kyle. “Almeno uno di loro indossa un auricolare, il tipo che i servizi segreti usano per comunicare sul posto durante le operazioni.”
La bomba di Boston: uomini addestrati dalla Craft International presso il luogo dell’attentato, prima dell’esplosione della bomba.

punisherI Navy SEALs visti alla maratona di Boston, indossavano zaini sospetti?

chriskyleIl Navy SEAL Kyle

Una squadra d’emergenza della Guardia Nazionale, la 24.ma squadra civile di supporto della Guardia Nazionale per la Distruzione di Armi di Massa di New York, era a Boston quando le bombe sono esplose. L’unità ADM della Guardia Nazionale è intervenuta a Boston.

J57yXU2hIl ragazzo che è morto (in alto), l’uomo che passa la borsa (in basso)

Un anonimo scrive: I due tizi avvistati al traguardo erano della 1° unità ADM CST di Boston, MA, cioè la Squadra di supporto civile sulle Armi di distruzione di massa. Uno indossa il logo utilizzato dal personale per le operazioni speciali.  

puvQAoAhUomo con zaino

La 1° Unità WMD CST durante un’esercitazione a Boston, MA, 666.ma Strada, “Vicino la più antica taverna massonica“. 1° Unità WMD CST

Bost 3Jn82qarhScott Creighton non è d’accordo con John Kaminski. La bomba di Boston: “niente vittime“, solo “attori dell’emergenza”, la disinformazione è iniziata prima. La Craft International è una società militare e sicurezza privata simile allaBlackwater (Xe).

FI4ogxThLa Craft International alla maratona di Boston.

4chan.orgAnthony GucciardiPaul Joseph Watson e Alex Jones hanno rivelato che vi erano appaltatori militari privati con zaini operanti sulla scena delle bombe di Boston.

CraftL’uniforme della Craft International.

craft-international-boston-marathon1Prima che le bombe esplodessero.

qTHP5z4obyu7VDhFI4ogxThDopo.

Sandy HookSandy Hook e Boston.

Secondo i media main stream, questa volta il suo nome è Donna ed era a pochi isolati di distanza dalle bombe di Boston… Non credo che questo sia un errore di FOX News, a mio parere, è la firma di coloro che sono dietro ilmassacro di Sandy Hook, collegando i due eventi.
Le bombe di Boston sono un affare interno – le prove

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

 

Le bombe di Boston, sono opera della ‘Blackwater di Obama’?

APRILE 19, 2013

Boston: Prima delle bombe
Aangirfan 18 aprile 2013

triplecanopyLa Triple Canopy, fondata a Chicago nel 2003 da veterani delle US Army Special Forces. Prima di Boston, Mumbai. Mercenari addestrati dagli statunitensi possono essere stati impiegati in entrambi gli attentati. Alcuni degli uomini armati di Mumbai sembravano essere dei caucasici bevitori di birra, secondo una notizia della BBC. Secondo la BBC del 27 novembre 2008:
(BBC NEWS; I terroristi di Mumbai creano una ‘zona di tiro libero’): “Uomini dalla ‘pelle chiara’, come li ricorda il signor Mishra, semplicemente sparavano per uccidere…” La Triple Canopy ha operato recentemente in India, Nigeria e Somalia. (Le attività della Triple Canopy) Negli attentati di Mumbai del 2008, testimoni oculari hanno detto che tra gli aggressori “vi erano mercenari nigeriani o somali.” (Bagno di sangue a Mumbai – Dnaindia.com)

FI4ogxThSembra che l’amministrazione Obama abbia deciso, scegliendo dei mercenari, la Triple Canopy, una società di Chicago… La Triple Canopy è nota per arruolare mercenari provenienti da Paesi con pessime statistiche sui diritti umani...” (Triple Canopy, la ‘Blackwater di Obama’/ISNTriple Canopy Takes Over)
Wayne Madsen riferisce che un’“azienda di mercenari” che lavora per il governo degli Stati Uniti, ha effettuato attentati terroristici ‘false flag’ in Asia, con l’assistenza del Mossad e dell’intelligence dell’India, il RAW. (Blackwater/Xe dietro gli attentati terroristici in Asia e in Africa?)

KasabDavid Headley, di Chicago, ha ammesso di aver pianificato gli attentati di Mumbai. Headley ha lavorato per la Drugs Enforcement Administration degli USA, strettamente collegata alla CIA. Secondo The Hindu del 16 gennaio 2010 (Headley ha frequentato i campi di addestramento in Pakistan del Lashkar): Headley ha affermato di aver collaborato per un certo periodo con l’esercito degli Stati Uniti. Headley ha parlato con il suo amico Rahul Bhatt della Delta Force degli Stati Uniti e della truppe top-secret della CIA chiamate Special Activities Division, che svolgono azioni politiche segrete ed operazioni paramilitari. (IndiaDaily – Secondo Rahul Bhatt, Headley potrebbe essere un agente doppio della CIA-ISI…)

Mumbai-attacks-26_11Attentati di Mumbai

Headley operava da una palestra estremamente vicina al consolato statunitense di Ponte Candy. (Mahesh Bhatt e la vicenda Headley) “Era anche molto cordiale con il personale del consolato degli Stati Uniti ed  era in ottimi rapporti con un certo numero di funzionari del Consolato degli Stati Uniti che  incontrava in palestra.” (Mahesh Bhatt & vicenda Headley)

HeadleyHeadley era della CIA?

Secondo Wayne Madsen: (Blackwater/Xe dietro gli attentati terroristici in Asia e in Africa?) C’è un’avanzata base operativa a Karachi, delle forze speciali segrete Blackwater-Xe/CIA/Joint Special Operations Command. Vi sono anche notizie sul personale della Blackwater/Xe presente in Somalia dove avrebbe effettuato attentati terroristici a Mogadiscio… Una serie di attentati terroristici in Pakistan è stata attribuita dai leader islamici pakistani a Blackwater, Mossad e RAW. La Blackwater è stata accusata di arruolare giovani pakistani a Peshawar per realizzare attentati ‘falsa bandiera’ con cui poi incolpare i taliban pakistani… Gli attentati terroristici presumibilmente venivano compiuti dalla base operativa avanzata di Karachi delle forze speciali segrete del Blackwater-Xe/CIA/Joint Special Operations Command. La componente Xe Services era precedentemente nota come Blackwater Select, una società controllata da una serie di scatole cinesi e di società collegate, gestite dalla Blackwater/Xe per conto della CIA e del Pentagono.
Il 3 dicembre 2009, il quotidiano pakistano Nawa-i-Waqt riferiva: “Il vasto territorio nei pressi della diga di Tarbela è stato assegnato agli statunitensi che vi hanno insediato le basi del loro esercito e della loro aviazione. Lì, il RAW [Research and Analysis Wing] indiano e il Mossad israeliano collaborano con la CIA per gestire le attività degli estremisti in Pakistan. La Blackwater/Xe potrebbe anche eseguire attentati terroristici con bombe sulle autostrade in Algeria, una volta  dominio esclusivo dei mercenari della Legione straniera francese, per giustificare una maggiore presenza militare statunitense in Algeria, apparentemente per proteggere i gasdotti del Paese.”
Le forze speciali statunitensi hanno compiuto gli attentati di Mumbai?

Craft
I capri espiatori di Boston: la bufala della pentola a pressione? 
Aangirfan, 19 aprile 2013

suspectcloseups0419I sospetti degli attentati della maratona, secondo la polizia e l’FBI, sono Mike Mulgeta (a sinistra) e Sunil Tripathi (a destra). Tripathi sarebbe uno studente della Brown University scomparso il 16 marzo. Sunil Tripathi, studente della Brown University, è scomparso – Huffington Post

boston_suspects_fbi_w_LRGDue uomini passeggiano insieme con zaini leggeri. I due uomini nelle foto rilasciate dall’FBI, vengono descritti come sospetti “armati ed estremamente pericolosi” responsabili dei bombardamenti di Boston. Il Boston Globe ha riferito che uno dei sospettati delle bombe della maratona di Boston sarebbe in custodia, e altri media segnalano che il secondo sospettato forse sarebbe morto. Un sospettato della bomba alla maratona di Boston in custodia, Globe

0 finishlineChi ha invitato la forza mercenaria ‘Craft’ alla maratona di Boston?

The_Craft_Radiation_Detector

Altre foto mostrano i mercenari condurre un’operazione alla maratona di Boston – L’FBI ignora gli uomini con gli zaini sulla scena degli attentati di Boston.

Craft0 The_Craft_Three_Guys-600Sta premendo un pulsante?

0 180413seals1

Altri della ‘Craft’ alla maratona di Boston. Chi li paga?

0 imagesIl ragazzo: Non sono il bombarolo della maratona di Boston. Il ragazzo nella foto qui sopra, Salah Barhoun, 17 anni, ha detto all’ABC News che è andato alla polizia per salvaguardare il proprio nome.

boston-fragment-1_2538958bpressure-cookers-boston-bombs_siJon Rappoport si chiede: La bomba della pentola a pressione di Boston è una menzogna o una bufala? (No more fake news) “…Ho fatto delle ricerche e scritto dell’attentato del 1995 ad Oklahoma City. Io e altri scoprimmo che lo scenario ufficiale della bomba sul camion di Ryder, parcheggiato sul marciapiede davanti al Murrah Federal Building, era gravemente incompleto… Delle bombe cablate sulle colonne del palazzo Murrah hanno inflitto i danni maggiori. Una foto di una pentola a pressione maciullata… mostra la valvola della pentola a pressione e, vicino, un piccolo foro rotondo, a quanto pare opera del produttore. Però… non vi sono altri piccoli fori. Vedo macchie ma non decine o centinaia di fori. Eppure ci viene detto che le bombe della maratona erano state collocate all’interno di pentole a pressione e confezionate con  chiodi e cuscinetti a sfere. Se ciò fosse vero, le esplosioni avrebbero creato molti, molti piccoli fori prodotti dallo shrapnel esploso dalla pentola in ogni direzione“.
La bomba della pentola a pressione di Boston è una menzogna o una bufala?

White Rena 2L’ambasciatore degli Stati Uniti Barry White e il suo ospite, il deputato Trygve Slagsvold Vedum (Partito di Centro) visitano Rena. (L’ambasciatore White visita Rena). Rena è il sito della fattoria di Anders Breivik, dove la polizia ritiene abbia pianificato gli attentati norvegesi del 2011. La valle di Oesterdalen, dove si trova Rena, viene usata dai militari per l’addestramento delle forze speciali. Una base militare dell’esercito norvegese si trova nelle vicinanze di Rena. (Rena, Norvegia – Wikipedia)
Secondo la Reuters, la fattoria di Breivik si trova nei pressi di una base militare che ospita i 2000 effettivi del battaglioneTelemark. (Breivik in tribunale: le autorità possono avere qualcosa da nascondere – Global Research). Breivik è un capro espiatorio. Una squadra di mercenari potrebbe aver effettuato la sparatoria in Norvegia.

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

 

La compravendita di voti politically correct

19.06 Migliore: “Sel ha votato compatta per Prodi” – “Noi abbiamo votato compattamente per Prodi, del resto i nostri voti erano ‘segnati'”. Lo dice Gennaro Migliore, capogruppo di Sel, parlando con i cronisti che chiedevano se ci fossero state defezioni in Sel sul voto per Romano Prodi. Le schede di Sel, ha confermato Migliore, indicavano ‘R. Prodi’.

tratto da

Una Repubblica fondata sulla “Stabilità Finanziaria”

di Luciano Lago

 Nella giornata del 17 aprile il dr. Grilli, ministro dell’Economia e delle Finanze del governo “tecnico” di Monti e soci, a proposito dei debiti della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese, ha espressamente dichiarato che” il limite del 3% sul deficit di  bilancio è un numero sacro ed inviolabile, per noi è come la Bibbia”. Non ha aggiunto “ce lo ha chiesto l’Europa” ma è stato chiaro a tutti che questo  intendeva come massimo ossequio ai trattati.

In altri termini, per i “tecnici” di fiducia dell’oligarchia europea, la stabilità finanziaria viene prima di tutto, non importa che le imprese chiudano perché avanzano crediti non saldati con le P.A., non importa che i mancati provvedimenti di spesa del governo accrescano il numero dei disoccupati, la sofferenza delle piccole imprese ed il ristagno dell’economia, no questo è secondario, la priorità si trova tutta in quel numerino imposto anche dal Fiscal Compact: il 3% di deficit massimo.

Se qualcuno aveva dei dubbi su  Grilli, sapevamo  che è considerato uno dei “super tecnici”  della compagine di Monti ed in effetti Vittorio Grilli nella sua carriera è stato un tecnico ombra per tutte le compagini governative, sia che fossero di centro sinistra sia che di centro destra.  Un personaggio trasversale e superiore alla politica partitica, come i poteri che di cui è espressione. E’ stato Direttore generale del Tesoro da maggio 2005 fino a novembre 2011, con la conferma in tale ruolo dai ministri Domenico Siniscalco (Berlusconi III), Tommaso Padoa-Schioppa (Prodi II) e Giulio Tremonti (Berlusconi IV). Un tecnico che non ha mai avuto bisogno di essere eletto.

E’ stato uno degli artefici della svendita delle società di Stato “per entrare in Europa”, conclusasi con l’alienazione delle maggiori imprese statali. Di questo ancora gli sono grati a lui stesso  come anche ai Prodi, agli Amato ed ai  Ciampi, i grandi “privatizzatori” che si sono avvalsi dell’opera di tecnici esperti come Grilli e come, a suo tempo, Draghi, un altro “super tecnico” che oggi ricopre il prestigioso incarico alla BCE.

Un uomo di totale fiducia quindi dei poteri dell’oligarchia finanziaria che tiene i fili del governo tecnico di Monti e soci e da cui si aspettano presto altri “progressi” nelle “privatizzazioni” prossime delle aziende pubbliche italiane ancora partecipate dallo Stato (ENI, ENEL, Finmeccanica, ecc.) a cui la finanza sopranazionale  guarda con forte interesse per fare “business” a spese dell’Italia.

D’altra parte, se questo personaggio mantiene sul suo comodino a posto della Bibbia i trattati europei, sembra chiaro che la fiducia in lui da parte dei membri dell’oligarchia europea, come i Barroso, i Von Rumpuy e lo stesso Mario Draghi, è una fiducia ben riposta.  Basta una telefonata e Grilli “esegue prontamente” gli ordini, un pò come una volta facevano i vecchi “ragionieri” di fiducia di ogni titolare delle imprese lombarde.

A questo punto ci sembra opportuno e ci permettiamo di suggerire  che il nuovo Presidente della Repubblica, presto eletto, proponga al nuovo Parlamento una modifica costituzionale importante: al posto di quell’articolo 1 ormai obsoleto (l’Italia è una Repubblica fondata sul LAVORO……) che suona tanto di ipocrita e stonato in un paese che in un solo anno di governo tecnico ha accumulato ben un milione di nuovi disoccupati, sostituiamo presto tale articolo con altro, “L’Italia è una Repubblica fondata sulla STABILITA’ FINANZIARIA”.

Potrebbe essere una riforma anche richiesta dall’Europa in un futuro prossimo, tuttavia  noi in Italia potremmo anticiparla dimostrandoci “attenti e solerti” come i “primi della classe”.

Tutto sarà più attuale e realistico ed anche a Bruxelles e Francoforte i personaggi dell’eurocrazia saranno molto contenti di noi italiani, sempre disponibili ad “adeguarci” anche prima che venga richiesto.

 http://www.stampalibera.com/?p=62150

 

Harvard, i cialtroni del rigore: avevano sbagliato i conti

Scritto il 18/4/13 •

 

Rischia di essere lo scandalo accademico del secolo. Un colpo durissimo alle fondamenta della dottrina dell’austerità, che sostiene che tagliare il debito produca crescita. E’ vero esattamente il contrario, replica il Premio Nobel per l’Economia, Paul Krugman: si può avere crescita solo espandendo la spesa pubblica, cioè facendo esattamente l’opposto di quanto predicano la Germania e i tecnocrati dell’Eurozona che hanno commissariato mezza Europa, imponendo all’Italia il “macellaio” Monti. A crollare, improvvisamente, è lo studio con il quale Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff, due celebri economisti di Harvard, considerati prestigiosi, sostenevano che si va in recessione quando il debito pubblico cresce fino al 90% del Pil. Quella semplice formula ha fatto il giro del mondo, influenzando il dibattito politico sull’economia, dagli Stati Uniti all’Europa, diventando un dogma. Peccato che sia falso, e che le cifre di Reinhart e Rogoff fossero disastrosamente sbagliate.

A smentire gli accademici di Harvard, cui si deve il sostegno tecnico alla catastrofica ideologia dell’austerity, provvede ora un gruppo di economisti Kenneth Rogoffdell’Università del Massachusetts-Amherst: hanno semplicemente rifatto i conti e, sulla base della stessa serie storica di Reinhart e Rogoff, dimostrano che i risultati sono opposti. E cioè: in media, storicamente, i paesi con un debito superiore al 90% non vanno affatto in recessione. Al contrario, crescono del 2,2%.  Messi di fronte ai numeri, i due guru di Harvard ammettono l’errore e se la prendono persino con Excel, il programma di calcolo che hanno utilizzato. Un banale errore di codificazione, scrive Maurizio Ricci su “Repubblica” in un articolo ripreso da “Micromega”, avrebbe escluso completamente dai calcoli paesi come Australia, Austria, Belgio, Canada e Danimarca. «Un secondo errore, più scivoloso – aggiunge Ricci – è la decisione di escludere alcuni paesi, in alcuni anni». Ad esempio, nel periodo 1946-51, gli autori considerano solo l’ultimo per la Nuova Zelanda, che all’epoca, aveva un debito oltre il 90% del Pil ed era in recessione: «Avessero considerato tutti e cinque gli anni, avrebbero registrato una crescita media del 2,6%».

L’errore, se così lo si può chiamare, è inoltre amplificato dal sistema di ponderazione dei risultati utilizzato dagli autori. «Alle critiche – aggiunge Ricci – Reinhart e Rogoff hanno replicato con qualche imbarazzo, ammettendo l’errore di tabulazione e attribuendo l’esclusione dal calcolo di alcuni anni, per certi paesi, alla mancanza dei relativi dati al momento della stesura del loro saggio». Di fatto, si sbirciola la tesi in base alla quale l’austerity rilancia l’economia: come i fatti dimostrano, il rigore coincide con la devastazione economica. La polemica, destinata probabilmente a durare a lungo nei circoli accademici, ha già avuto l’effetto di ridimensionare la credibilità scientifica degli appelli all’austerità, dalle due parti dell’Atlantico. Specie in Europa, su spinta tedesca, l’austerity ha più un connotato politico-morale che economico. E i dubbi sull’efficacia della shock economy ormai sono crescenti. Tanto più che, nei mesi scorsi, era stato corroso dalla critica l’altro caposaldo scientifico della dottrina Alberto Alesinadell’austerità, cioè il lavoro di Alberto Alesina e Silvia Ardagna,  braccio speculare delle tesi di Reinhart e Rogoff.

«Come i due economisti di Harvard sottolineavano che l’alto debito porta alla recessione, Alesina e Ardagna sostengono che l’austerità porta alla crescita», ricorda Ricci. «Anche qui, sono i conti ad essere entrati nel fuoco della critica: Alesina e Ardagna guardano al disavanzo pubblico, ma non distinguono fra i casi in cui il disavanzo si è ridotto per l’austerità e quelli in cui è sceso perchè l’economiaha tirato di più». Ci ha pensato, infine, il Fondo Monetario Internazionale a pubblicare uno studio in cui si liquida l’assurdità demenziale dell’“austerità espansiva” e si sottolinea che l’austerità, sotto forma di tagli alla spesa e aumenti di tasse, porta invece l’economia verso il collasso. «L’atteggiamento dell’Fmi – conclude Ricci – è un buon termometro del mutare degli atteggiamenti verso la politica del rigore». Ormai il Fondo Monetario è critico con i falchi dell’austerity: non rinuncia al risanamento di bilancio, ma ritiene che possa essere realizzato più lentamente, dando spazio a manovre per ravvivare la domanda, che alimenti una ripresa, la quale a sua volta riduce i disavanzi di bilancio. «E’ l’avviso che, con toni inusualmente aspri, gli economisti di Washington hanno appena recapitato al governo di Cameron a Londra. E, dietro il quale, molti hanno visto un attacco indiretto alle strategie dell’Eurozona: parlare a Londra perchè Berlino intenda».

RODOTÀ ? NON DICIAMO CAZZATE

Giovedì, 18 aprile 

DI PIEMME

sollevazione.blogspot.it

 In Parlamento stanno votando per eleggere il Presidente della Repubblica. Staremo a vedere se Marini verrà eletto con maggioranza qualificata. Vedremo quindi se l’accordo tra Bersani e Berlusconi reggerà. Quel che è chiaro è che il PD è in pieno marasma. Se quello di Bersani ha tutto l’aspetto di un suicidio, il PD non uscirà indenne da questa vicenda.

 Grillo gioca d’astuzia, ma non scambi fischi per fiaschi

 Berlusconi, l’immarcescibile, ha fatto una mossa astuta, proprio per sbranare i Democratici e prendere fiato. Voleva un “governo di larghe intese”, anche presieduto dall’altro immarcescibile come D’Alema, e forse lo avrà.

 D’altra parte non si può dire che Grillo non sia sia mosso con furbizia. Candidando Rodotà (ben visto dal “popolo di sinistra”, non solo dai vendoliani e dai renziani), e giocando di sponda col Pdl, sta mettendo a nudo l’oligarchia piddina, mostrando quanto essa sia marcia, disposta a tutto pur di tenersi a galla, anche fottendosene dei sentimenti ampiamente maggioritari della su base, che non desiderano alcun compromesso coi Berluscones. Grillo sta insomma lanciano una vera e propria Opa sul Pd allo sfascio. Chapeu!

 Non ci vengano a dire però, i “grillini”, che Rodotà sia un simbolo immacolato. Egli è, ben al contrario, un esponente della cosiddetta “casta”.

 Parlamentare sin dal 1979. Vicepresidente del Pds. Membro della famigerata Commissione bicamerale. Membro di spicco a più riprese delle più svariate Commissioni parlamentari. Dal 1983 al 1994 parlamentare europeo. Dal 1998 al 2002 ha presieduto il Coordinamento dei garanti per la protezione dei dati personali dell’Unione europea.

 Per farla breve: non solo un Euro-unionista di ferro (solo fuffa il suo ostentato amore per il Diritto costituzionale quando con l’adesione alla Ue di Maastricht e all’euro l’Italia ha ceduto la sua sovranità) ma uno che ha accompagnato sin dagli albori la nascita della Seconda repubblica, (anche qui sulle ceneri della carta costituzionale).

 Fare a pezzi il Pd, che continuiamo a considerare l’asse portante del blocco euro-oligarchico, è certo una buona cosa. Ma non veniteci a raccontare fanfaluche!

 Piemme

Fonte: http://sollevazione.blogspot.it

Link: http://sollevazione.blogspot.it/2013/04/rodota-non-diciamo-cazzate-di-piemme.html

18.04.2013

http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=News&file=article&sid=11745

 QUIRINALE, LE PAROLE DI RODOTÀ SU GRILLO NEL LUGLIO 2012

 (Public Policy) – Roma, 18 apr – “Grillo è figlio di tutto quello che non è stato fatto: la perdita di attenzione per le persone, la corruzione, la chiusura oligarchica. Gli ultimi due Parlamenti li avranno scelti al massimo 20 persone. In questo clima, ci dobbiamo aspettare fenomeni alla Grillo. Anzi, può darsi che ne vengano fuori altri, anche più pericolosi”. Parole di Stefano Rodotà, il candidato del Movimento 5 stelle alla presidenza della Repubblica, in un’intervista rilasciata alla rivista Left nel luglio del 2012.

 “Il fatto che Grillo dica che sarà cancellata la democrazia rappresentativa – diceva Rodotà – perché si farà tutto in Rete, rischia di dare ragione a coloro che dicono che la democrazia elettronica è la forma del populismo del terzo millennio […] Poi si scopre che Grillo al Nord dice non diamo la cittadinanza agli immigrati, al Sud che la mafia è meglio del ceto politico, allora vediamo che il tessuto di questi movimenti è estremamente pericoloso. E rischia di congiungersi con quello che c’è in giro nell’Europa”.

 E su una sua possibile candidatura al Colle, nel 2012, diceva: “Sono le ipotesi dell’irrealtà. Però se un signore arrivato a questa età, che non è nella politica ufficiale da quasi 20 anni, viene considerato in questa dimensione, allora vuol dire che non ho sprecato gli ultimi anni della mia vita in questo impegno di spirito pubblico”. (Public Policy)

 GAV

http://www.publicpolicy.it/quirinale-le-parole-di-rodota-su-grillo-nel-luglio-2012-10660.html

NATO: ESPERIMENTI DI GUERRA NEL MAR TIRRENO

– Gianni Lannes –

Accade nei mari d’Italia a sovranità azzerata. Questa volta niente sismi artificiali ma solo bombe, siluri, missili, mine di profondità e proiettili acustici, a parte i rifiuti tossici affondati nel dicembre 2011 e mai recuperati nonostante le altisonanti promesse governative; ma soprattutto, quantità impressionanti di energia elettromagnetica: flussi che investono in particolare le indifese creature marine.

Il Belpaese nell’indifferenza generale, non è solo usato dai gendarmi planetari come una portaerei per fare la guerra a mezzo mondo, ma anche come un laboratorio a cielo aperto.

Appuntamento odierno all’arcipelago toscano: risolto il mistero dei boati a mare. Benvenuti nel santuario dei cetacei, dove i militari della NATO, con un’opportuna copertura e senza essere minimamente disturbati dalla Guardia Costiera italiana, in particolare da Maricogecap (il Comando generale delle capitanerie di porto) sperimentano da anni armamentari bellici durante esercitazioni alla luce del sole, ma segrete, e perfino subacquee (rete militare wireless sottomarina).

Addirittura, si registra da troppo tempo un caotico andirivieni di unità a propulsione ed armamento nucleare che entrano e sostano nei porti di Genova (per esempio: al cantiere navale Mariotti) e La Spezia(ma non solo, ovviamente), mentre non sono noti alla popolazione residente gli obbligatori piani di sicurezza atomica. Ed ogni tanto qualcuno perde bombe e siluri come i francesi nel 2004.

Le prime vittime sono gli abitatori marini: soprattutto i delfini morti a centinaia per cause apparentemente inspiegabili: in realtà per embolia gassosa a livello coronarico, provocata dai potenti sonar del Patto Atlantico.

Le Alte Autorità tricolore, a Roma, sanno tutto per filo e per segno, ma lasciano fare perché l’Italia è una colonia, dove gli anglo-americani fanno i loro porci comodi dal settembre dell’anno 1943. Il terribile secondo conflitto mondiale è terminato da 70 come pure la guerra fredda da almeno 21 anni. Eppure, i militari dello Zio Sam continuano a sparare di tutto e di più perfino nelle aree marine protette, ma solo ed esclusivamente sulla carta.

Tutto a posto? I governi italiani non rispondono addirittura alle molteplici interrogazioni parlamentari: nel caso specifico quelle presentate tra il 25 ed il 26 luglio 2005.

Timide ipotesi – Titola ieri il quotidiano IL TIRRENO: «Il mistero dei boati al largo dell’Elba “Come un terremoto”». Per l’esperto non è un fenomeno sismico. Svariate le ipotesi C’è anche l’ombra di una nave Nato naufragata nel 2005. Scrive il giornalista Luca Centini: «I boati si avvertono in lontananza, ben oltre Pianosa, ma il frastuono si riverbera fino alle coste occidentali dell’isola d’Elba. “I colpi ci fanno tremare i vetri delle case. E gli anziani li scambiano per un terremoto”. Sono gli stessi abitanti di Chiessi e Pomonte, frazioni del Comune di Marciana, a descrivere i rumori fortissimi che, a cadenza regolare, sono avvertiti dai cittadini del versante occidentale dell’isola d’Elba. “Il mese scorso era un continuo, ora c’è stata una tregua”, racconta uno degli abitanti di Chiessi che, più volte, ha sentito i boati registrati dai sismografi ma le cui cause sono ancora avvolte nel mistero, nonostante da tempo, sull’isola, si stiano rincorrendo ipotesi e sospetti sulle origini del frastuono e sulle sue possibili conseguenze. Non è un caso che, da queste parti, anche la moria dei delfini (quasi 100 esemplari morti in Italia, molti dei quali in Toscana) sia stata collegata, in modo quasi immediato, a questo fenomeno. Fin da quando i primi animali si sono spiaggiati nelle coste dell’isola. Un’ipotesi tutta da verificare e meno scontata rispetto a virus, batteri e inedia (quasi tutti gli animali non mangiavano da giorni), ma che il Parco nazionale dell’Arcipelago non si sente di scartare a priori… La fonte dei rumori, infatti, è stata localizzata dal sismografo montato a San Piero in Campo e gestito dall’istituto geofisico toscano in collaborazione con la protezione civile dell’Elba occidentale – La Racchetta. L’epicentro, se così si può definire, è posizionato nello specchio acqueo tra le isole di Pianosa e Montecristo… A settembre il fenomeno dei boati nel versante occidentale dell’isola è stato al centro di un ampio dibattito. In un’intervista il geologo dell’Istituto geofisico toscano Marco Morelli escluse movimenti tellurici all’origine dei boati, aprendo a cause di natura antropica… il viceprefetto dell’Elba Giovanni Daveti non escluse che, ad originare i boati, potesse essere il passaggio dei caccia a velocità elevata, di stanza nella base aerea di Bastia. Altra ipotesi in campo sarebbe legata alle attività di pesca di frodo. Ma questi scenari non hanno mai convinto fino in fondo. Legambiente ha sempre sospettato il verificarsi di esplosioni nel cuore del Santuario dei cetacei dovute, probabilmente, ad esercitazioni militari. Un’ipotesi che circola con insistenza tra i cittadini di Chiessi che spesso hanno a che fare con i boati. Del resto le esercitazioni militari sono un’ombra per gli elbani che ancora si ricordano quando, nel 2005, la nave Alliance della Nato naufragò proprio a Pianosa mentre e ffettuava, insieme all’altra nave Leonardo, una missione scientifica sottomarina, o almeno questa fu la versione ufficiale che non spense mai i sospetti legati alla natura militare di tale missione. I sismografi serviranno, forse, per sgombrare il campo da queste ipotesi poco rassicuranti».

Appena ieri– Accade a Pianosa: una “santuario” internazionale per i cetacei. La nave Alliancebattente bandiera tedesca, sotto il comando dell’Alleanza Atlantica, si incaglia il 22 luglio 2005 nei pressi della spiaggia di Cala Giovanna.

Che ci faceva in un’area marina super protetta ma solo sulla carta? «Era in missione scientifica – ha puntualizzato Ruggero Barbetti, allora commissario del Parco dell’Arcipelago – A maggio sono state rilasciate autorizzazioni pe runa ricerca sui banchi di posidonia oceanica, piante marine particolarmente fiorenti sui fondali pianosini».

Secondo il professor Francesco Cinelli (docente al dipartimento di scienze umane) dell’ateneo pisano e Steven Ramberg, direttore del Nurc (il centro di ricerca militare sottomarina della NATO con sede a La Spezia) la nave Alliance stava navigando per conto dell’università pisana. Ma l’Università di Pisa con un comunicato ufficiale ha preso le distanze dal professor Cinelli, sostenendo di non aver commissionato al docente alcuna ricerca sulle posidonie:

«L’università di Pisa – si legge in una nota ufficiale – non ha mai sottoscritto intese con la Nato per ricerche scientifiche. L’ateneo pisano richiamandosi alla lettera e allo spirito del suo statuto, ribadisce con forza la conformità di ogni sua iniziativa scientifica ai principi fondamentali del rispetto della vita e della tutela dell’ambiente».

Memorabile la risposta del Ministro Altero Matteoli: «Per quanto riguarda infine l’accesso alle acque protette dell’isola, il Parco nazionale dell’arcipelago toscano ha rilasciato l’autorizzazione n. 3703 in data 9 maggio 2005 per il periodo 11-29.07.2005 al prof. Francesco Cinelli per conto dell’Università degli Studi di Pisa per una campagna di ricerca e monitoraggio della distribuzione di «Posidonia oceanica» presso l’isola di Pianosa con i mezzi, le persone e le modalità indicate nell’autorizzazione stessa».

Il Cinelli lavora ad un progetto militare in qualità di direttore della “International School for Diving”, una scuola che collabora strettamente con il Saclant (NATO) di La Spezia.

In realtà la nave NATO ha testato robot “kayak” progettati dall’Office of Naval Research, un’azienda USA che opera con il bollino del Massachussets of Technology. In sintesi dai riferimenti tecnici si rileva che il “kayak” serve ad immergere siluri telecomandabili della lunghezza di 3 metri e del peso di 300 chilogrammi, capaci in autonomia telecomandata di navigare ad una distanza di 500 chilometri e ad una profondità di oltre 5.000 metri, prima di colpire il bersaglio. La NATO ha ottenuto nell’isola un edificio dove sono stati immagazzinati tali dispositivi.

Questi mezzi subacquei di prove ne hanno effettuare parecchie, dirigendosi anche in direzione dell’arcipelago sardo della Maddalena. I deputati Mussi, Pisa, Calzolaio e Lion hanno presentato interrogazioni al governo Berlusconi, ma non hanno ottenuto risposta dai ministri chiamati in causa, in particolare dal titolare della Difesa, pardon della Guerra, l’aspirante piduista Antonio Martino. In base ad alcune testimonianze oculari, il 25 luglio di 8 anni fa, dal porticciolo dell’isola sono stati caricati in fretta e furia i “kayak” a bordo di un’altra nave della NATO, la Leonardo.

Dai dati della NATO le due navi Alliance e Leonardo non sono certo impegnate in programmi scientifici, quanto in attività di intelligence. La Guardia Costiera di porto di Portoferraio non ha potuto nemmeno avviare un’inchiesta amministrativa sull’incidente, a causa dello status giuridico della nave, soggetta alla tutela dei trattati segreti Italia-USA.

Una mancata risposta istituzionale da record mondiale: infatti, dopo 8 anni, tre legislature, 4 governi (Berlusconi, Prodi, Berlusconi & Monti), l’interrogazione a risposta scritta numero 4-16144 presentata il 26 luglio 2005 dai deputati Mussi, Pisa e Calzolaio non ha ancora trovato uno straccio di spiegazione. Chissà perchè.

«…nella giornata di venerdì 22 luglio 2005, la nave Alliance, battente bandiera tedesca, lunga 93 metri per un peso di 3.180 tonnellate si è incagliata nel porto dell’Isola di Pianosa (Livorno). L’urto ha provocato 4 grosse falle nella prua … da fonti scientifiche universitarie si è riferito che la nave stava collaudando delle sofisticate attrezzature di un’azienda Usa, Office of Naval Research (Onr): in particolare sarebbero stati testati sofisticati robot sottomarini e una sorta di siluro dalla lunghezza di 3 metri e dal peso variabile tra i 100 e i 300 kg.; è evidente, secondo gli interroganti, gli strani esperimenti compiuti dalla nave Alliance poco c’entrino con i banchi di piante sottomarine, e il rischio di potenzialità militari nelle ricerche operate è assai reale… se i fatti sopradescritti corrispondano a verità, e nel caso affermativo quali siano le valutazioni del Governo; quali danni siano stati arrecati al territorio dell’Isola di Pia nosa e quali rischi corra l’ambiente circostante e gli abitanti dell’arcipelago; quali siano i veri motivi della missione Nato sull’Isola di Pianosa, e chi abbia fornito le varie autorizzazioni alle sperimentazioni in mare e l’utilizzo di locali sul territorio dell’Isola di Pianosa».

Agli scettici, ai dementi di professione, agli ignari, ai negazionisti tutti d’un pezzo e a quelli prezzolati un tanto al chilogrammo, se non vogliono guardare in faccia l’amara realtà, raccomando una lettura in particolare: “L’Agard: la scienza al servizio della difesa“, pubblicato dalla NATO nel 1962.

http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/16144&ramo=CAMERA&leg=14

http://iltirreno.gelocal.it/regione/2013/04/16/news/il-mistero-dei-boati-al-largo-dell-elba-come-un-terremoto-1.6899217

http://web.mit.edu/newsoffice/2006/scout.html

http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=5&ved=0CFEQFjAE&url=http%3A%2F%2Fwww.cmre.nato.int%2Findex.php%2Fresearch%2Fpublications%2Freprints%2Fdoc_download%2F94-unmanned-surface-vessels-for-surface-and-subsurface-threats-in-harbours-background-and-practical-lessons&ei=4nVuUfidMej74QSosIGoCg&usg=AFQjCNHrmy6f89GfwU03H5n5GWVApRNB8A&sig2=47Ma58ykOojdLQrKG0jpUA

http://www.onr.navy.mil/

http://www.cmre.nato.int/index.php/about-cmre/fact-sheets

http://www.cmre.nato.int/index.php/about-cmre/fact-sheets?start=10

http://www.onr.navy.mil/reports/FY10/oazorzi.pdf

http://www.onr.navy.mil/Search.aspx?q=pianosa

http://www.onr.navy.mil/Search.aspx?q=kayak

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/04/nato-esperimenti-di-guerra-nel-mar.html

 


 

http://www.informarexresistere.fr/2013/04/18/nato-esperimenti-di-guerra-nel-mar-tirreno/#axzz2QpucYNVK

Il MES batte un golpe.

di Marco Saba e Nicoletta Forcheri

Chi ha il potere di creare moneta LEGALE (cioè obbligatoria) tassa invisibilmente la comunità del potere d’acquisto corrispondente che si arroga. E’ un diritto sovrano, non può essere lasciato ai privati ai quali comunque può essere consentito di emettere moneta complementare a circolazione libera, a CORSO LIBERO, poiché l’uso della stessa non è imposto dallo Stato.

Lo Stato non può imporre ai cittadini, depauperandoli mostruosamente, di adottare una moneta privata per l’assolvimento delle obbligazioni. Si tratta di ALTO TRADIMENTO.

Per capire il sistema bancario, i punti da tener presenti sono tre:

1 – Nascono prima i prestiti dei depositi, il denaro virtuale viene creato dalla banca all’atto del prestito e dopo viene depositato.

2 – Le banche sono principalmente delle creatrici di denaro creditizio (virtuale) e svolgono solo marginalmente l’attività d’intermediazione finanziaria vera e propria.

3 – Le banche non hanno bisogno di percepire anche gli interessi, rubano già l’intero capitale all’atto della creazione del credito. Le banche non pagano tasse sul capitale rubato perché lo mettono al passivo del bilancio realizzando un’evasione doppia.

Se ne desume che le banconote in euro rappresentano un curioso caso di corpo del reato che è anche allo stesso tempo refurtiva e mezzo di riciclaggio.

Nota bene: si salvano solo gli euro metallici a signoraggio statale, contingentati però dall’UE: in Pochi spiccioli all’Italia la dimostrazione che una decisione della BCE ci strozza nel tetto imposto di emissione di valore da spiccioli pro capite, inusitatamente basso per l’Italia rispetto al pro capite degli altri Stati. Contingentati dalla BCE lo sono anche i titoli del debito pubblico, di cui la facoltà di emissione sarà prossimamente scippata semplicemente agli Stati per regalarla al MES. Il presidente del MES al momento è – in conflitto di interessi? in cumulo di poltrone? – il ministro delle Finanze olandese Jeroen Dijsselbloem, che è anche il presidente dell’Eurogruppo, subentrando a Juncker che era in carica dal 2005. Il ministro olandese, che è stato nominato dall’Eurogruppo con l’opposi zione espressa della Spagna, rompendo con la tradizione che richiedeva l’elezione all’unanimità dei paesi, è lo stesso che ha deciso l’esproprio dei conti ciprioti e la cancellazione pura e semplice dei titoli dei piccoli obbligazionisti della banca olandese SNS nazionalizzata 

Si può dimostrare in Tribunale che ogni cittadino è stato derubato di 2 milioni di euro con la truffa della moneta privata e del debito pubblico. Ma la magistratura deve fare quel minimo sforzo che le consente di capire che, poiché tutta la moneta in circolazione è corpo del reato, le transazioni imposte in euro non hanno valore. In sostanza, se usi euro sei un riciclatore. Punto.

Riepilogo: Durante la seconda guerra mondiale, fortemente voluta dall’esponente della mafia bancaria internazionale, il signor presidente Roosevelt, la mafia bancaria si mise d’accordo con la mafia “tradizionale” (criminalità comune organizzata) per organizzare lo sbarco in Sicilia e l’occupazione dell’Italia. La prima cosa che fecero gli americani, schiavi del dollaro privatizzato, organizzarono una bella emissione di moneta falsa per 140 miliardi che fu poi addebitata allo stato facendo mnascere il “debito pubblico” (se lo chiamavan o “debito dell’occupante” magari nessuno voleva pagarlo…). Nel 1944 il bilancio dello stato vide l’ultimo anno di attivo. 70 anni dopo, dopo decine di basi militari d’occupazione che contaminano il territorio anche radioattivamente, in piena crisi artificiale ordita dai soliti oligarchi usurai… dimmi tu che facciamo.

Siamo riusciti a rinominare l’oligarchia bancaria come “democrazia”. Siamo in pieno democrazismo totalitario. Democrazismo sancito dai trattati UE laddove prescrivono agli Stati di passare dalle forche caudine dell’oligarchia bancaria (il mercato primario delle banche dealer) per rifornirsi di moneta.

Come si arriva al calcolo che 2 milioni di euro di rendita monetaria a testa sono il risultato della truffa monetaria del sistema bancario in Italia? Il calcolo, per difetto, è semplice: la massa dei titoli del debito pubblico venne usata dalle banche come base di riserva frazionaria nell’area e uro che era il 2%. Significa che potevano creare il 98% con il 2% di riserva, e cioè circa 50 volte il valore dei titoli posti a riserva. Quindi le banche hanno creato soldi per 50 volte questo importo e li hanno riciclati prestandoli in circolazione. Il riflusso aggregato dei prestiti rappresenta il loro bottino: capitale + interessi. Limitandoci alla sola cifra di capitale creato di cui le banche si sono appropriate: 50 volte il debito pubblico. 100.000 miliardi di euro oltre a quelli che riescono a strappare agli Stati per i “salvataggi”. E’ scandaloso.

Comunque, la cifra totale risultante la dividi per il numero di abitanti ed ottieni l’importo pro-capite. Quindi, debito pubblico totale moltiplicato per 50 e diviso per il numero di abitanti. Vedete voi quanto viene. Il problema tecnico è il seguente: se le banche decidessero di rimborsare (basterebbe anche nazionalizzarle), non potrebbero farlo emettendo NUOVA moneta, poiché così creere bbero un altro nuovo debito verso la società. Quindi devono rimborsare con i mezzi propri e, siccome abbiamo accertato la criminalità di queste imprese, e quindi non vale la clausola della responsabilità limitata per le imprese criminali, ANCHE I SOCI DELLE BANCHE DEBBONO RIMBORSARE FINO ALL’ULTIMO COL PATRIMONIO PERSONALE.

17 Aprile 2013

http://mercatoliberotestimonianze.blogspot.it/2013/04/il-mes-batte-un-golpe.html

 

Amato al Quirinale? A premere sono soprattutto Deutsche Bank, Usa, massoneria e Vaticano

Proprio all’indomani dell’esito delle Quirinarie col nome di Milena Gabanelli quello prescelto dal Movimento 5 Stelle, sembra che sia Giuliano Amato quello che però potrebbe ricevere più facili consensi già nelle prime tre votazioni con maggioranza qualificata (due terzi: 672 voti). Il “dottor Sottile”, infatti, potrebbe ricevere consenso da parte del Pd, del Pdl e anche di Scelta Civica. Ma la forza di Amato sta soprattutto nell’appoggio di poteri sovranazionali e trasversali: dalla Chiesa alla massoneria, dai legami col mondo bancario tedesco e statunitense fino a quello con i cosiddetti poteri forti.

 di Carmine Gazzanni

La partita del Quirinale non si giocherà soltanto tra le forze parlamentari. Non saranno, probabilmente, solo i partiti a decidere chi deterrà le redini della Costituzione e della nostra Repubblica per i prossimi sette anni. Basti d’altronde guardare ai nomi dei papabili che si sono sentiti ripetere in questi giorni per farsi un’idea: da Romano Prodi a Gianni Letta, da Emma Bonino a Massimo D’Alema passando per Luciano ViolanteTutti legati a doppio filo a poteri forti, nazionali e sovranazionali, come l’Aspen Instituteo il Bilderberg.

 Ed è paradossale a tratti: proprio nel giorno in cui il Movimento 5 Stelle ha trovato il suo candidato in Milena Gabanelli, proprio nel giorno in cui Beppe Grillo ha aperto a Pier Luigi Bersani parlando di una possibile “collaborazione” nel caso in cui ci sia convergenza sulla scelta del prossimo Presidente della Repubblica, appare ormai certo che il segretario Dem abbia trovato un accordo con il Pdl per una scelta che sia largamente condivisa. L’obiettivo inconfessato di Bersani, infatti, è quello di giungere all’elezione del Presidente della Repubblica prima della quarta votazione, quando la maggioranza qualificata richiesta nelle prime tre tornate verrà sostituita da una maggioranza assoluta.

 Un po’ di numeri per capirci. Fino alla terza votazione, come detto, occorrerà una maggioranza di due terzi: 672 voti. Dalla quarta tornata basterà una maggioranza assoluta, 504. Pd, Pd e Lega Nord insieme arrivano a 777, con Monti la quota sale a 838. Bersani da solo, contando anche i vari delegati delle Regioni, arriva a quota 498. Quindi, dalla quarta votazione il Pd potrà di fatto eleggere il presidente quasi in autonomia, strappando appena 6 voti nel resto del Parlamento. Una strada, questa, che però non aggrada lo stesso Bersani il quale vorrebbe giungere, come detto, ad un’elezione il più possibile condivisa.

 Ecco perché, a meno che il Pd non abbia ripensamenti dell’ultima ora soprattutto sui nomi avanzati da Grillo (su tutti, quello di Stefano Rodotà che tanto piace a Sel, giovani turchi e l’ala che fa capo a Civati), l’accordo col Pdl dovrebbe essere trovato già nel giro di questa giornata. A poche ora dall’inizio delle votazioni, dunque.

 Il nome che potrebbe raccogliere vasto consenso sarebbe quello di Giuliano Amato. Il “dottor Sottile”, infatti, potrebbe essere digerito da larga parte del Pd, da Berlusconi (soprattutto nel caso in cui riuscisse ad avere garanzia di un governo di larghe intese), dalla Lega (che sicuramente preferirebbe Amato a D’Alema) e da Mario Monti. Un nome, quello di Amato, che accontenterebbe anche i poteri sovranazionali. Anzi: non è da escludere che siano stati proprio questi, in qualche modo, a suggerire, avanzare e rafforzare il nome di Amato.

 Che l’ex Presidente del Consiglio abbia contatti forti a destra e a manca, infatti, non è un mistero. A cominciare dalla presidenza onoraria nell’Aspen Institute, l’associazione privata finanziata dalle grandi multinazionali che, come ci ha confessato la responsabile comunicazioni dell’Aspen, la dottoressa Stefania Sallustri, dà “linee direttive” ai grandi leader europei e non. Amato, però, spunta ad esempio anche nel comitato della Fondazione Lelio e Lisli Basso insieme a Luciano Violante ed all’ex ministro Fabrizio Barca. Con Violante, Amato condivide anche la poltrona nel comitato di Italianieuropei, congi untamente, tra gli altri, anche ad altri due candidati al Quirinale come Massimo D’Alema e Franco Marini.

 Ma non è finita qui. Secondo Gioele Magaldi, infatti, il nome di Amato sarebbe legato a doppio filo anche alla massoneria. Al GOI certamente. Ma anche a logge sovranazionali. In una passata intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, Magaldi dichiarò che Amato “gode di ottime relazioni e amicizie tanto nel mondo massonico anglosassone che in determinati ambienti massonici sovranazionali collegati alla finanza e al mondo bancario tedesco”.

 Tesi che, peraltro, trova conferma negli stretti rapporti tra Amato e la Deutsche Bank, di cui il “dottor Sottile” già da qualche anno è senior advisor per l’Italia. Un particolare, questo, non da poco dato che, come si sa, l’istituto di credito tedesco è presente in tutti i gangli economico-finanziari del nostro Paese. Innanzitutto è nella lista dei 20 specialisti dei titoli di Stato, ossia quelle banche che provvedono a organizzare le aste dei nostri Btp e ne garantiscono corpose percentuali di acquisto. Non solo. La Deutsche Bank è stata coinvolta in diverse operazioni di punta nel quadro economico nostrano in qualità di advisor: dalla vendita di Ansaldo Energia da parte di Finmeccanica all’aumento di capitale di Bpm, dalla fusione tra Atlantia e Gemina, al polo autostradale-aeroportuale della famiglia Benetton.

 Non va, ancora, dimenticato lo stretto rapporto con gli Usa. Prima che diventasse per tutti “dottor Sottile”, infatti, negli anni ’60 Amato conseguì un dottorato alla Law School della Columbia University, dove successivamente è tornato più volte a tenere corsi. Ebbene, Amato è dal 2002 anche presidente del Centro studi americani. Senza dimenticare la già accennata presidenza onoraria nell’Aspen, l’associazione che si è sviluppata anche in Italia ma che trova le sue origini nella sponda liberal degli Stati Uniti.

 Infine, il Vaticano. Che Amato sia da sempre uomo gradito in Santa Sede è cosa risaputa: in Italia, d’altronde, è difficile immaginare un politico per venti anni sulla cresta dell’onda se fosse inviso al potere porporato. Ma c’è dell’altro. Nell’ultimo periodo si sono susseguite le dichiarazioni da parte del Vaticano sulla necessità che il Parlamento assicuri un governo stabile all’Italia.

Le ultime parole sono state quelle di Angelo Bagnasco pronunciate ieri a Genova: “il Paese ha bisogno di un governo. Lo stallo è inaccettabile”.

 La stabilità del governo, però, non può che passare dall’elezione del prossimo Presidente della Repubblica. E l’unico nome, al momento, che potrebbe garantire stabilità – in forza di un accordo su larghe intese – è quello di Giuliano Amato.

 Che, per inciso, è anche colui che nel lontano 1992 decise per il prelievo forzoso dai conti degli italiani. È bene ricordarselo nel caso dovesse diventare il nostro prossimo garante della Costituzione.

http://www.infiltrato.it/notizie/italia/amato-al-quirinale-a-premere-sono-soprattutto-deutsche-bank-usa-massoneria-e-vaticano

 

Choc a Torino, si impicca in cantina La compagna: “Aveva perso il lavoro”

Cronaca

17/04/2013 – il caso

Choc a Torino, si impicca in cantina La compagna: “Aveva perso il lavoro”

La palazzina di Barriera di Milano dove viveva il muratore suicida

Nuovo dramma a Barriera di Milano La vittima è un muratore di 38 anni. A trovare il corpo la donna incinta
Si indaga su un secondo suicidio avvenuto nella notte

Un muratore torinese di 38 anni si è impiccato ieri sera nella cantina di un condominio nel quartiere Barriera di Milano, a Torino. La sua compagna, in attesa di un figlio, ha raccontato alla polizia che l’uomo aveva perso il lavoro. Le ragioni del gesto, sono ora al vaglio della polizia, intervenuta sul posto. La convivente è stata trasportata all’ospedale Giovanni Bosco in stato di choc.  

Da pochi giorni l’impresa per cui lavorava gli aveva comunicato che non c’era più lavoro e che avrebbe dovuto restare a casa. Ieri sera, poco prima di cena il muratore aveva detto alla compagna che sarebbe sceso in cantina per cercare un attrezzo. Non vedendolo tornare la donna, al sesto mese di gravidanza, è scesa a cercarlo e lo ha trovato impiccato a una trave con un cavo elettrico. 

Quattro giorni fa a Torino un grossista di ortofrutta si era sparato in quanto oppresso dai debiti e da alcune cartelle esattoriali. Intanto i carabinieri indagano su un secondo suicidio avvenuto nella notte nella periferia Nord della città. 

http://lastampa.it/2013/04/17/cronaca/si-impicca-in-cantina-aveva-perso-il-lavoro-uovcbajym1eoE2Mjgl7iWL/pagina.html