Capriolo mutilato nel Parco del Ticino, la caccia è una violenza gratuita e va fermata

  • Post del 15 Aprile 2013

La caccia è una violenza gratuita! Non mi viene da dire altro dopo aver visto le foto del povero capriolo mutilato da un colpo d’arma da fuoco nel Parco del Ticino qualche giorno fa. Immagini che fanno male al cuore, annebbiano il cervello e, allo stesso tempo, provocano tanta rabbia. Vedere un povero capriolo, una delle creature selvatiche delle nostre colline più dolci ed inerti, con gli occhi spaventati e senza il naso e mezza mandibola, strappati via da un colpo di fucile, ferisce nel profondo.

 

E’ successo il primo aprile nel Parco del Ticino. Un ciclista che si trovava a passare nei pressi del ponte di Bereguardo (PV), lo ha visto immobile a terra, accovacciato con il collo dritto e gli occhi spaventati. L’intera metà della parte anteriore sinistra della testa non c’era più, devastata quasi certamente (secondo l’Ente Parco) da un colpo di arma da fuoco. Mandibola e mascella sinistra più l’intero apparato nasale non c’erano più.

 

Le Guardie Ecologiche Volontarie sono intervenute immediatamente, ma non hanno potuto fare altro che predisporre quanto necessario per la soppressione alla luce delle drammatiche condizioni del povero animale. Il settore vigilanza della Polizia giudiziaria del Parco del Ticino provvederà a presentare denuncia contro ignoti per “Caccia in zona di divieto e in periodo di divieto” e “Maltrattamento di animali”.

 

Qualcuno si è divertito a sparare. Un vigliacco, un mostro, una persona senza il minimo di umanità. E purtroppo non si tratta di un caso isolato. Cacciatori e bracconieri che amano passare la domenica con il fucile in spalla e il cane sciolto, uccidono ogni anno milioni di animali e ne feriscono diverse migliaia che, come questo povero capriolo, poi muoiono lentamente da soli, dissanguati lungo giorni interi di agonia incapaci di procurarsi cibo e acqua, divorati vivi dalle larve delle mosche carnarie.

 

Ricordo circa una decina di anni fa,  un uomo di 71anni in cerca di funghi era scomparso nel bosco del Cansiglio (nel trevigiano). Iniziate le ricerche a tappetto, gli uomini della Forestale, della guardia di Finanza e i vigili del fuoco con le unità cinofile avevano pensato più volte di averne trovata la salma dopo aver sentito l’odore di un corpo in putrefazione. Puntualmente si sono trovati invece di fronte alle carcasse di animali, come caprioli e cervi, feriti dai cacciatori e poi morti in solitudine dopo lunghe agonie in qualche angolo del bosco. L’uomo fu alla fine ritrovato incolume, ma questa vicenda dimostra come la caccia sia causa di un elevatissimo numero di ferimenti.

 

In Europa sto combattendo con tutte le mie forze per punire al massimo la caccia illegale e i fenomeni di bracconaggio, anche se personalmente vorrei abolire la caccia in generale. Si perché questi sono gli effetti della caccia, questo è il risultato “dell’amore profuso nei confronti della natura” dei cacciatori. In Italia serve promuovere un nuovo referendum nazionale contro la caccia. Le persone civili non possono più tollerare di vedere ancora immagini come queste.

 

La mia battaglia contro la caccia non finirà mai!

 

Andrea Zanoni