Fermi tutti: l’elezione di Napolitano è anti costituzionale. Ecco il documento che lo dimostra.

Notizie  Italia

Scritto da Andrea Succi

Mercoledì 24 Aprile 2013 15:26

Appena rieletto avevamo avuto qualche dubbio sulla effettiva costituzionalità del Napolitano bis. Dubbi che vengono spazzati via dal documento dell’Assemblea Costituente datato 19 dicembre 1946, in cui il Presidente della Commissione per la Costituzione – Umberto Elia Terracini, politico e antifascista – mette ai voti l’emendamento sulla “non rieleggibilità” del Presidente della Repubblica. Emendamento approvato.


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di Andrea Succi

In tanti, nei giorni scorsi, si sono sciacquati la bocca con “il rispetto della Costituzione” e “il bene del Paese”. In primis Re Giorgio Napolitano, che quando ha rivelato agli italiani di essere in Parlamento da 60 anni si è commosso.

E un brivido lo abbiamo avuto anche noi, a dire il vero, nel vedere un uomo della sua età emozionarsi di fronte a una platea ignobile e infamante quanto quella dei parlamentari italiani, in larga maggioranza composta da impresentabili, vigliacchi e ominicchi.


Oggi, però, alla luce di quanto si legge nel documento approvato dalla Commissione per la Costituzione, ci prende un moto di rabbia, per esserci cascati ancora una volta. Per aver creduto che quell’anziano signore di quasi 88 anni non stesse recitando. E invece era la solita presa per il culo.

Perché la sua rielezione è palesemente anticostituzionale. Così viene evidenziato a pagina 6 del documento, in cui – testuale – “il presidente mette ai voti il seguente emendamento aggiuntivo: «e (il Presidente della Repubblica, ndr) non è rieleggibile». L’emendamento “è approvato”. Ergo: il Napolitano bis non s’aveva da fare perchè non si poteva fare.

Napolitano&Co., invece, hanno stracciato la Carta Costituente, disonorato la memoria dei Padri Fondatori e raccontato un’enormità di balle agli italiani.

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Ma se ci fosse qualche volontario pronto a impugnare la Carta di fronte alla legge se ne potrebbero vedere delle belle…

Benchè nella successiva discussione dell’Assemblea Costituente non si fece più alcun riferimento alla non rieleggibilità del Presidente, tanto che la Costituzione a riguardo lascia aperta ogni interpretazione, sia Napolitano stesso che Ciampi si sono espressi negativamente sul secondo mandato presidenziale. Perchè? Ovvio, ancora una volta bisogna sottolineare che andrebbe contro i dettami costituzionali.

Napolitano precisò infatti che “i padri costituenti concepirono il ruolo del presidente della Repubblica sulla misura dei sette anni, infatti non è un caso che nessun presidente della Repubblica abbia fatto un secondo mandato”. 

Prima di lui fu Carlo Azeglio Ciampi a chiarire che “il rinnovo di un mandato lungo, quale è quello settennale, mal si confà alle caratteristiche proprie della forma repubblicana del nostro Stato.”

Basta questo a dichiarare incostituzionale il Napolitano bis o vogliamo continuare a farci prendere per i fondelli? 


Enrico Letta ed il FQ

 basta dire che è democristiano per screditare il personaggio?

Due paroline sui circoletti massonici tanto cari al sistema democratico no eh?
Aspen, Bilderberg, Trilateral, Bruegel, che c’è? Non si possono sputtanare tutti i confratelli amici???
Si si la crisi economico finanziaria globale? Colpa di Berlusconi, tutto si riduce a lui.
Per questo la Borsa crolla continuamente no?
Scusa ma il Silvio non c’era già prima che il salvatore Monti venisse insediato a suon di spread?
Ora ci vuole letta, quello del famoso PIZZINO A MONTI, gran fanatico dell’Agenda Monti ….per…..favorire Berlusconi…sé vabbeh 

Un paio di aiutini su
Trilaterale, Bruegel, Aspen: i “poteri veri” scelgono chi comanda in Italia
http://www.imolaoggi.it/?p=47406

Aggiornamento: 08/12/2012 – Dopo aver letto i legami tra Enrico Letta e Mario Monti, vedi anche quelli di quest’ultimo con David Rockfeller… http://www.nocensura.com/2012/12/monti-il-discepolo-del-potente-e.html

Aggiornamento 21/04/2013: Si vocifera di Enrico Letta premier: se non sono Bilderberg non li vogliono…
tutto qui
http://www.nocensura.com/2012/12/enrico-letta-e-la-sua-amata-agenda.html

 

L’informazione è la nostra forza L’episodio dei cinque attivisti animalisti

23.04.2013 

 L’informazione è la nostra forza

 L’episodio dei cinque attivisti animalisti che sabato scorso (giornata dell’Animale da Laboratorio) hanno occupato la facoltà di Farmacologia all’Università statale di Milano, per poi liberare un certo numero di animali (cavie e conigli) dal laboratorio, ha provocato una dimostrazione, il giorno successivo, di una ventina di studenti e ricercatori. Questi hanno esibito lo slogan “L’informazione sarà la nostra forza, la vostra ignoranza non vincerà”.

 Come spesso avviene, le accuse mosse dai ricercatori (ovvero da quelli che ritengono di dovere ancora e sperimentare sugli animali) calzano perfettamente a loro stessi.

 Il movimento degli scienziati antivivisezionisti da molti anni si batte per dimostrare che la sperimentazione animale è un metodo fallace, che rappresenta un rischio per la salute umana … e un ostacolo per il progresso delle scienze biomediche.

 Il comitato scientifico EQUIVITA esprime la sua profonda delusione per quei giovani (studenti o ricercatori) che, in luogo di informasi e di informare la società suicambiamenti “epocali” (così li definisce il Consiglio Nazionale della Ricerca USA e così sono in effetti) in atto da alcuni anni nella ricerca biomedica proprio per quanto riguarda il metodo di ricerca, si abbarbicano al loro diritto di seviziare creature senzienti. Accolgono con un silenzio assordante i nostri rendiconti sui progressi scientifici e trascurano totalmente la necessità che ad essi vengano adeguate le leggi europee.

  Delle tante statistiche che testimoniano a favore del “cambiamento epocale” già in atto altrove, ne scegliamo questa volta solo due:

 Il 92% dei farmaci che hanno superato le prove sugli animali viene scartato con le prove cliniche sull’uomo (Food and Drug Administration, USA)

 Nell’81% di 43 farmaci presi in esame, che tutti hanno gravemente danneggiato i pazienti a cui furono somministrati, i test su animali hanno del tutto omesso di segnalare le ADR (Adverse Drug Reactions, ovvero effetti nocivi del farmaco). Studio Van Meer PJ et al. “The ability of animal studies to detect serious post marketing adverse events is limited”.

 Per chi desidera conoscere quale sia il punto di vista di organismi prestigiosi come l’Accademia delle Scienze statunitense, come le famose riviste Nature, Science, British Medical Journal, Scientific American, ecc, o quello di scienziati importanti come Thomas Hartung, come l’emerito direttore di ricerca del CNRS di Parigi Claude Reiss, riguardo alla fallacità della vivisezione, riguardo alla immensa apertura ad una conoscenza di gran lunga più vasta, più affidabile, più rapida ed economica, che forniscono i nuovi metodi di ricerca basati sulla scienza, alleghiamo qui di seguito un elenco di 23 articoli (piccola parte del nostro lungo archivio) .

 Merita un commento l’articolo intitolato “Crolla il valore scientifico del topo come modello per alcune malattie letali nell’uomo”, N°1 nell’elenco, anche perché è il più recente. E’ stato pubblicato dai “Rapporti della National Academy of Sciences” degli USA e riportato il 11.2.2013 dal New York Times. Esso dimostra come il topo sia un modello fuorviante per almeno tre tipi di patologie mortali: sepsi, traumi e ustioni (ma esistono forti dubbi anche per le patologie che riguardano il sistema immunitario, inclusi cancro e disturbi cardiaci). Questo aiuta a capire perchè siano risultati inefficaci circa 150 farmaci testati (con enorme dispendio); si basavano tutti su prove fatte su topi .

 Va ricordato che la sepsi (potenzialmente mortale) avviene per una maggioranza di malattie e quando il corpo lotta contro un’infezione. In USA colpisce ogni anno 750.000 pazienti, uccide da un quarto alla metà di essi e costa alla nazione 17 miliardi di dollari. E’ la principale causa di morte nelle unità di terapia intensiva. Lo studio è stato condotto per 10 anni parallelamente sui topi e sull’uomo.

 I ricercatori intervistati nel corso della manifestazione a Milano del 21.4.2013 hanno lamentato il danno procurato dalla liberazione degli animali alla loro ricerca per le malattie del sistema nervoso, come l’autismo, il Parkinson, l’Alzheimer e la SLA.

Pur rammaricandoci del loro disappunto non possiamo condividerlo. Infatti già nel 2004 il British Medical Journal ha pubblicato un articolo che spiegava come in un’altra malattia neurodegenerativa, la Sclerosi multipla, le sperimentazioni sui topi avevano portato la ricerca del tutto fuori strada.

 Un altro importante articolo che purtroppo non è accluso qui, di Nature (2008), che riguarda la ricerca per una grave malattia neurodegenerativa, la SLA, è intitolato:

Neuroscienze, modello standard: i quesiti sollevati dall’uso dei topi SLA hanno causato un vasto ripensamento sull’utilizzo del modello murino per le malattie neurodegenerative” (Jim Schnabel). Le tante sperimentazioni fatte sui topi non sono state di alcuna utilità. Risulta che la modifica genetica introdotta nei topi non ha ottenuto il risultato desiderato. La visione meccanicista che vede la possibilità di rendere la cavia “più somigliante all’uomo” con il trasferimento di qualche gene si basa infatti su di una visione errata della genetica.

 Un migliore utilizzo delle informazioni ( in circolo già da molto tempo) che sconfessano il paradigma errato della sperimentazione animale avrebbe giovato, se non altro, a far risparmiare investimenti di assoluta inutilità per i cittadini.

 Per qualsiasi informazione ulteriore vedere “www.equivita.it”.

 EQUIVITA, Comitato Scientifico Antivivisezionista

Via P. A. Micheli, 62 00197 Roma

Tel. +39.06.3220720, Cell. 335.8444949, Fax +39.06.3225370

emailto: equivita@equivita.it

www.equivita.it

facebook:http://www.facebook.com/equivita.comitatoscientificoantivivisezionista

Per donazioni: c/c postale:88922000

IBAN: IT55 N076 0103 2000 0008 8922 000

 ALLEGATO:

 Elenco di 23 articoli scientifici che contestano la sperimentazione animale quale metodo di ricerca

 1) PNAS 2013 ; published ahead of print February 11, 2013, doi:10.1073/pnas.1222878110

 Genomic responses in mouse models poorly mimic human inflammatory diseases

 Junhee Seok, H. Shaw Warren, Alex G. Cuenca, Michael N. Mindrinos, Henry V. Baker, Weihong Xu, Daniel R. Richards, Grace P. McDonald-Smith, Hong Gao, Laura Hennessy, Celeste C. Finnerty, Cecilia M. López, Shari Honari, Ernest E. Moore, Joseph P. Minei, Joseph Cuschieri, Paul E. Bankey, Jeffrey L. Johnson, Jason Sperry, Avery B. Nathens, Timothy R. Billiar, Michael A. West, Marc G. Jeschke, Matthew B. Klein, Richard L. Gamelli, Nicole S. Gibran, Bernard H. Brownstein, Carol Miller-Graziano, Steve E. Calvano, Philip H. Mason, J. Perren Cobb, Laurence G. Rahme, Stephen F. Lowry, Ronald V. Maier, Lyle L. Moldawer, David N. Herndon, Ronald W. Davis, Wenzhong Xiao, Ronald G. Tompkins, and the Inflammation and Host Response to Injury, Large Scale Collaborative Research Program

 Link to the article: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3587220/

 

2) Arch Toxicol. 2013 Apr;87(4):563-7. doi: 10.1007/s00204-013-1038-0. Epub 2013 Mar 19.

Inflammatory findings on species extrapolations: humans are definitely no 70-kg mice.

 Leist MHartung T.

 Link to the article: http://caat.jhsph.edu/publications/70kg_final2013.pdf

 3) Int J Med Sci. 2013; 10(3): 206–221. Published online 2013 January 11. doi:  10.7150/ijms.5529 – PMCID: PMC3558708

 Systematic Reviews of Animal Models: Methodology versus Epistemology

 Ray Greek and Andre Menache

 Link to the article: http://www.medsci.org/v10p0206.htm

 4) BMJ. 2004 February 28; 328(7438): 514–517.

 doi:  10.1136/bmj.328.7438.514PMCID: PMC351856

 Where is the evidence that animal research benefits humans?

 Pandora Pound, research fellow,1 Shah Ebrahim, professor,1 Peter Sandercock, professor,2 Michael B Bracken,professor,3 Ian Roberts, professor,4 and Reviewing Animal Trials Systematically (RATS) Group

Link to the article: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC351856/

 5) Contemp Top Lab Anim Sci. 2004 Nov;43(6):42-51.

 Laboratory routines cause animal stress.

 Balcombe JP, Barnard ND, Sandusky C.

Link to the article: http://animalexperiments.info/resources/Studies/Animal-impacts/Stress.-Balcombe-et-al-2004./Stress-Balcombe-et-al-2004.pdf

6) Philos Ethics Humanit Med. 2010 Sep 8;5:14. doi: 10.1186/1747-5341-5-14.

 Is the use of sentient animals in basic research justifiable?

 Greek R, Greek J.

 Link to the article: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2949619/

 7) ALTEX. 2008;25(3):213-31.

 Non-animal methodologies within biomedical research and toxicity testing.

 Knight A.

 Link to the article: http://www.andrewknight.info/publications/anim_expts_overall/non-anim-methods/AK%203Rs%20ALTEX%202008%2025(3)%20213-231.pdf8)

 ALTEX. 2007;24(4):320-5.

Animal experiments scrutinised: systematic reviews demonstrate poor human clinical and toxicological utility.

Knight A.

Link to the article: http://www.andrewknight.info/publications/anim_expts_overall/sys_reviews/AK%20Sys%20rev%20ALTEX%202007%2024(4)%20320-325.pdf

9) ATLA 28, 315–331, 200

 Volunteer Studies Replacing Animal Experiments in Brain Research

 Report and Recommendations of a Volunteers in Research and Testing Workshop

 Gill Langley, Graham Harding, Penny Hawkins, Anthony Jones, Carol Newman, Stephen Swithenby, David Thompson, Paul Tofts and Vincent Walsh

 Link to the article: http://eprints.ucl.ac.uk/6440/1/6440.pdf

 10) Nature 2005 Nov 10;438(7065):144-146

 Animal testing: more than a cosmetic change.

 Abbott, Alison.

 11) Biogenic Amines 2005; 19(4-6): 235–255.

 Non-human primates in medical research and drug development: a critical review.

 Bailey J

 12) Balls, M. (2004) Are animal tests inherently valid? ATLA: Alternatives to Laboratory Animals, 32(Suppl. 1B), 755–758.

 Link to the article: http://www.frame.org.uk/atla_article.php?art_id=734&pdf=true

 13) Barnard, Neal D., Kaufman, Stephen R., Animal research is wasteful and misleading . Scientific American, 00368733, Feb97, Vol. 276, Issue 2

 Link to the article: http://msherzan.pbworks.com/f/Animal+Research+is+Wasteful+and+Misleading.pdf

 14) Brady C.A . Of mice and men: the potential of high resolution human immune cell assays to aid the preclinical to clinical transition of drug development projects. Drug Discovery world 2008/9:74-78.

 Link to the article: http://www.celentyx.com/Of%20mice%20and%20men.pdf

 15) Knight A, Bailey J, Balcombe J. Which drugs cause cancer? Animal tests yield misleading results. BMJ USA 2005; 331: E389-E391.

 Link to the article: http://www.andrewknight.info/publications/anim_expts_tox/carcino/AK%20et%20al%20Carcino%20BMJ%20USA%202005%20331%20E389-391.pdf

 16) Davis MM. A prescription for human immunology. Immunity. 2008 Dec 19;29(6):835-8.

 Link to the article: http://www.wissenschaftsdialog.de/728%20Davis%20mouse%20model.pdf

 17) Greek R., Pippus A. and Hansen A.L. The Nuremberg Code subverts human health and safety by requiring animal modeling BMC Medical Ethics 2012

 Link to the article: http://www.biomedcentral.com/1472-6939/13/16

 18) Hartung T. Per aspirin ad astra… Altern Lab Anim. 2009 Dec;37 Suppl 2:45-7. CAAT, Johns Hopkins University, Baltimore, USA.

 Link to the article: http://www.frame.org.uk/atla_article.php?art_id=1238&pdf=true

 19) Philos Ethics Humanit Med. 2009 Jan 15;4:2. doi: 10.1186/1747-5341-4-2.

 Are animal models predictive for humans?

 Shanks N, Greek R, Greek J.

 Link to the article: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2642860/

 20) van der Worp HB, Howells DW, Sena ES, Porritt MJ, Rewell S, O’Collins V et al.: Can animal models of disease reliably inform human studies? PLoS Med 2010, 7: e1000245

 Link to the article: http://www.plosmedicine.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pmed.1000245

 21) Nature 460, 208-212 (9 July 2009) | doi:10.1038/460208a; Published online 8 July 2009

 Toxicology for the twenty-first century

 Thomas Hartung

 Link to the article: http://www.researchgate.net/publication/26656931_Toxicology_for_the_twenty-first_century/file/79e415099601f6055f.pdf

 22) Hackam & Redelmeier. Translation of research evidence from animals to humans. . JAMA 2006;296(14):1731-2.

 Link to the article: http://animalexperiments.info/resources/Studies/Human-healthcare/Highly-cited-studies.-Hackam-et-al-2006./Translation-Hackam-et-al-2006-JAMA.pdf

 23) David Biello. Robot Allows High-Speed Testing of Chemicals.

 Scientific American October 13, 2011

 Link to the article: http://www.scientificamerican.com/article.cfm?id=robot-allows-high-speed-chemical-test

  http://www.equivita.it/index.php/it/component/content/article/12-comunicati/546-comunicato-23-04-13

 

QUALCOSA SI MUOVE

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QUALCOSA SI MUOVE
Data: Mercoledì, 24 aprile @ 07:59:11 CEST
Argomento: Ecologia

FONTE: FREEANIMALS (BLOG)

Forse sull’esempio dei cinque attivisti olandesi che in pieno giorno sono entrati in un allevamento di cani beagles per la vivisezione, si sono fatti fotografare, hanno portato al sicuro i cagnetti e poi si sono consegnati alle forze dell’ordine, a Milano sabato 20 aprile cinque attivisti del coordinamento “Fermare Green Hill” sono saliti al quarto piano della facoltà di farmacologia e si sono “barricati all’interno dello stabulario.
Le loro intenzioni erano quelle di rimanervi ad oltranza, senza sapere come sarebbero andate le cose, ma alla fine la loro occupazione è durata dieci ore.

Nel frattempo, all’esterno dell’università si era formata spontaneamente, grazie al tam tam del web, una folla di simpatizzanti, cosa che deve aver influenzato le decisioni della direttrice del centro di ricerca, nonché la linea morbida dei poliziotti sopraggiunti, che si sono limitati ad identificare gl’intrusi.  L’evento ha dell’incredibile soprattutto perché la direttrice ha promesso che tutti gli animali presenti saranno consegnati agli animalisti, e non solo il centinaio di topi e i 17 conigli che i cinque attivisti avevano già messo negli scatoloni per portarli con sé.

A Bologna anni fa mi capitò quasi la stessa cosa: entrato una domenica mattina, con altre persone, nel macello comunale, ne uscii con un montone che era sopravvissuto alla strage di Pasqua e, sebbene poco fuori dal cancello qualcuno mi strappasse il cappotto per cercare di fermarmi, con me che correvo tenendo in braccio il grosso agnello, nessuno venne a cercarmi nei giorni seguenti e nessuno di noi ricevette avvisi di garanzia. Anche il conducente della macchina su cui avevo caricato la pecora non fu raggiunto dalla polizia che si era messa ad inseguirlo. Evidentemente, gli animali, da macello o da vivisezione, hanno talmente poco valore per i loro aguzzini che non vale la pena darsi da fare per recuperarli. 

Tuttavia, a me sembra strano che un medico a capo di un dipartimento di farmacologia possa prendere questa decisione senza il consenso dei suoi colleghi e dei ricercatori impegnati negli esperimenti, a meno che non l’abbia fatto sotto la pressione di un centinaio di manifestanti ostili e rumorosi, che magari gridavano slogan fuori dalla struttura.
Non sarebbe la prima volta che i vivisettori cedono gratuitamente ratti e topi agli animalisti, in particolare a Massimo Tettamanti che ha spesso contatti con i ricercatori, anche perché i roditori sono così prolifici che si sta poco a ricostituire il quantitativo di cavie necessarie. 

Anche se eravamo a conoscenza dei metodi di lotta nonviolenta, in cui è previsto che le azioni vengano fatte alla luce del sole assumendosi le proprie responsabilità, ai miei tempi eravamo soliti entrare di notte nei laboratori, scassinando porte e finestre. Ci firmavamo A.L.F. come facevano i nostri colleghi in Gran Bretagna e in altri paesi anglofoni.

Nonostante la concitazione inevitabile dell’agire al buio, del timore d’essere scoperti e con solo qualche torcia da speleologi sistemata sulla fronte, riuscivamo a portar via in sacchi di juta e scatoloni molti animali, alcuni dei quali morivano in breve tempo per le ferite riportate in laboratorio o per la nostra imperizia, mentre altri si riproducevano tranquillamente nelle gabbie per essi predisposte, fino alla loro successiva finale sistemazione. 

Avevo preso una stalla in affitto, per questo. Siccome il contadino che me l’affittò ora è morto, vale il principio Mors omnia solvit, oltre al fatto che i nostri reati sono caduti in prescrizione, dato che io sto parlando degli anni ’90. Nei forum di discussione sul web in merito alle liberazioni di cavie, fatte alla luce del sole o a quella della luna, c’è sempre qualcuno che rimprovera gli attivisti di oscurantismo, cioè di voler far fare un salto indietro alla ricerca di cure per le malattie. Si tratta ovviamente di un ragionamento specista, ben radicato nella mente di studenti di medicina ma anche di gente qualunque e l’unica risposta che si può dare a queste persone è il piombo delle pallottole.

Lo dico con cognizione di causa e dopo aver conosciuto simili ottusi individui da almeno una quarantina d’anni: tutti fatti con lo stampino e scontati nelle loro insulse obiezioni. 

Io non starò a ripetermi all’infinito, perché con gli stupidi stare a discutere è tempo perso, ma posso qui spiegare ai miei affezionati lettori che la tortura inflitta agli animali nel chiuso dei laboratori va abolita per due grandi, principali motivi. Due scuole di pensiero entrambe valide.
Primo, per motivi etici, in quanto un essere umano non può piegare la propria umanità alle motivazioni del profitto economico e, secondo, per motivi scientifici, in quanto i risultati ottenuti dalla tortura di piccoli mammiferi non sono predittivi per l’organismo umano.
Intanto va notato che gli esperimenti vengono fatti al chiuso, a differenza di Galeno che li faceva all’aperto, e ciò non per questioni di praticità e di asetticità ambientale,  ma per il fatto che se i vivisettori si permettessero di torturare cavie in luoghi aperti al pubblico, verrebbero fatti a pezzi dalla folla. Da me di sicuro, se capitassi da quelle parti in quel momento. I sadici che nel Meridione d’Italia impiccano cani e gatti agli alberi, lo fanno stando ben attenti a non farsi vedere. I vivisettori lo fanno stando ben attenti a non farsi vedere da personale estraneo al laboratorio, ma siccome in entrambi i casi oltre ad essere sadici sono anche vanesi, si fanno le foto tra loro come i militari di Abu Graib e le mettono in rete, così che anche noi possiamo vedere le loro efferate prodezze. 

I ricercatori sono talmente avulsi dalla realtà, come i nostri politici di Montecitorio, che pensano che tutto il mondo stia dalla loro parte e quando qualcuno solleva obiezioni al loro esecrando operato sono capaci anche di offendersi. Se poi qualcuno non si limita a sollevare obiezioni, ma gli saccheggia il laboratorio come ho fatto io molte volte, si mettono a gridare allo scandalo levando alti lai.

Si comportano come i cacciatori che, leggendo solo le loro riviste e frequentando solo i loro circoli, pensano di essere al centro del mondo e non hanno orecchi per tutti gli altri. Nel caso della caccia, la maggior parte degli italiani è contraria e la pervicacia dei cacciatori è palese, ma nel caso della vivisezione non sappiamo se la maggior parte della gente è contraria perché le campagne propagandistiche delle industrie farmaceutiche, attuate da decenni con la collaborazione di tutti i mass-media, hanno prodotto l’ottimo risultato – per loro – di ottenere un esercito di minus habens ignoranti e cattivi, oltre che ingannati. Tra caccia e vivisezione, quindi, è solo un problema di percentuali, ma qualcosa sembra stia cambiando. Nei laboratori vengono usati principalmente roditori, per la loro prolificità, anche se in molti centri di tortura si usano i maiali, riconosciuti come molto simili all’uomo. In caso di lauti finanziamenti da parte di Stato e privati, si usano le scimmie, sempre con il pretesto di usare organismi il più possibile simili alla fisiologia umana. A questo punto, potrebbero superare la barriera e servirsi direttamente di esseri umani, come descritto nella migliore letteratura horror.
E infatti, senza troppo clamore, lo fanno, per lo meno nei casi di cui si è venuti a conoscenza: detenuti a cui vengono offerti sconti di pena se provano certi medicinali; orfani, anziani e malati di mente a cui gli psichiatri somministrano medicinali che non hanno finito la trafila della sperimentazione; popolazioni del terzo mondo a cui si fanno provare vaccini e altre diavolerie a loro insaputa.

Qualsiasi persona può diventare cavia dei vivisettori, anche i loro stessi connazionali, specie se si tratta di sperimentazioni militari, ché tanto abbiamo visto con le torri gemelle quanto rispetto le istituzioni abbiano nei confronti dei loro concittadini.

L’antropocentrismo di matrice religiosa offre la base culturale allo svolgersi di manipolazioni cruente in cui gli animali abbiano la parte di oggetti, mentre i ricercatori quella di soggetti. Siccome nella mente delirante dei vivisettori, che, come già accennato, perdono il senso della realtà entrando in un mondo tutto loro, la barriera psicologica del rispetto della vita umana è fragile, abbiamo avuto casi come il dottor Mengele che è passato dallo sperimentare su cavie animali allo sperimentare su cavie umane, perché le autorità naziste glielo consentivano. Poiché ufficialmente le autorità attuali, in queste democrazie che sono in realtà dittature occulte, non permettono la vivisezione su esseri umani, ecco che i ricercatori devono fare le cose di nascosto, nel momento in cui intravedono la possibilità di farla franca.

Se si tratta di strutture militari la faccenda è ancora più facile perché per esempio, con la scusa della sicurezza nazionale, negli USA sono state abolite molte garanzie per il cittadino e con la scusa della ricerca di nuove e più efficaci armi, si può soprassedere anche alla salubrità dell’ambiente e alla sicurezza della popolazione civile, come il caso del MUOS di Niscemi la cui costruzione va avantinonostante il parere contrario del sindaco. Per non parlare di ciò che sta succedendo a Quirra, in Sardegna. Insomma, il profitto, fatto passare per progresso della scienza, porta migliaia di servitori delle multinazionali farmaceutiche a tormentare milioni di esseri indifesi, con la complicità della classe politica, già corrotta di suo, e tra l’indifferenza della massa di beoti che si lasciano prendere in giro. Ora, nei confronti di questi ultimi, che sono tutt’attorno a noi e che incontriamo al supermercato, negli uffici postali e a spasso per la strada, non so se devo provare più pena o rabbia, giacché se fossero solo ignoranti e ingannati li potrei anche perdonare, ma siccome molti di loro si piccano di controbattere alle nostre giuste rivendicazioni, accampando i soliti discorsi triti e ritriti, basati sul più becero specismo, vorrei prenderli per il bavero e sbattergli il muso nel sangue che esce dalle ferite delle cavie, mettergli le graffette negli occhi come nel film “Arancia meccanica” e costringerli a guardare le scene di tortura nei laboratori.
Tortura fatta per il “bene dell’umanità”, affinché i pazienti possano ingozzarsi di medicine le quali, se anche non li faranno guarire, di sicuro faranno arricchire i criminali che le hanno messe sul mercato.

Cornuti e mazziati, come dicono in Meridione. I cinque attivisti che sono entrati nel Dipartimento di farmacologia a Milano rappresentano la punta più avanzata di un movimento di ribellione contro l’inganno globale. Rappresentano la speranza che le cose possano cambiare, che gli stupidi possano essere messi nelle condizioni di non nuocere e che gli uomini possano guadagnarsi il titolo di umani.
“Restiamo umani”, diceva Vittorio Arrigoni. 

Diventiamo umani, dico io, perché ancora non lo siamo. 

Fonte: http://freeanimals-freeanimals.blogspot.it
Link: http://freeanimals-freeanimals.blogspot.it/2013/04/qualcosa-si-muove.html
22.04.2013

http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=News&file=print&sid=11768

LETTERA APERTA AI TESSERATI E AI SIMPATIZZANTI DEL PD

Data: Mercoledì, 24 aprile @ 11:35:00 CEST

Argomento: Italia

 DI EUGENIO ORSO

 Riceviamo e volentieri pubblichiamo

 Premetto, per estrema trasparenza e doverosa onestà, che a quelli come voi non mi rivolgo molto volentieri. Per quale motivo? Perché avete supportato una forza che è del tutto interna al partito unico della riproduzione neocapitalistica, controllato dalle élite finanziarie e dagli interessi sovrani della grande finanza, una forza politica subdominante che ha agito contro gli interessi del paese e il cui compito, assegnatogli dai nuovi padroni, è quello di imbrogliare e di imbrigliare le masse. Tuttavia ritengo necessario, in questo momento storico di eccezionale gravità, lanciare un appello almeno ad una parte di voi, quella parte che non è in aperta malafede, che non è completamente idiotizzata, che non è legata a doppio filo all’apparato del partito per patologie identitarie o per ricatto economico, che non sfrutta le organizzazioni burocratiche del pd e il suo potere politico e economico esclusivamente per fini di arricchimento e affermazione personale.

 L’appello in questione è rivolto anche ai tesserati della cgil, che rappresenta il braccio sindacale imprescindibile del pd-centro sinistra e che ha lo specifico compito di far passare senza scossoni sociali le controriforme neoliberiste a scapito dei lavoratori e dei loro diritti.

 Una storia decisamente beffarda ha traghettato i comunisti – e con loro tutta la sinistra – da una sponda all’altra del Conflitto sociale, trasformandoli nei peggiori scherani di questo capitalismo. Un capitalismo profondamente diverso da quello del secondo millennio, che si fa di creazione del valore finanziario, di oppressione e manipolazione scientifica delle masse, di esclusione progressiva delle stesse dal potere politico e dalle “stanze dei bottoni” dell’economia (l’unione europide, con i suoi trattati-capestro e i governi “tecnici” imposti ai paesi né è un esempio), di riduzione dei dominati – dei quali anche voi fate ampiamente parte – a mero fattore di lavoro, che la classe globale neodominante può sottopagare, usare e gettare a suo piacimento. 

 Grazie alla diffusione dei precetti dell’ideologia neoliberista, acriticamente recepiti dal pd-cs, grazie al controllo sopranazionale (vedi l’eurounionismo strangolante difeso dal pd) e al dominio incontrastato del Mercato, che si sostituisce alla politica, siamo giunti a questo punto. I vostri capi di partito non stanno facendo politica, né i vostri capoccia sindacali difendono i lavoratori e i loro diritti, perché sanno bene che le linee di politica strategica da trasformare in leggi, decreti e finanziarie sono di competenza degli uffici dei poteri esterni che li manovrano (bce, ue, fmi), ma semplicemente assumono il ruolo, miserando e abbietto, di kapò di quel grande campo di concentramento e sperimentazione che sta diventando l’Italia. 

 Euro, liberismo economico, dominio assoluto della finanza, compressione dei diritti dei lavoratori non si discutono, e infatti i vostri capi non si permettono di metterli in discussione, abbassando regolarmente la testa davanti ai diktat dei potenti organismi sopranazionali che decidono il destino del paese. Il fatto che per anni, lungo la catena involutiva pds-ds-pd, l’Italia ha perso progressivamente la sovranità monetaria, quella politica e addirittura la sovranità fiscale, finendo nella fossa dell’eurozona, ha depotenziato la vostra “classe dirigente” – che non fa politica, men che meno per passione, e non decide veramente le sorti del paese, ma obbedisce agli ordini dei poteri esterni – al punto da ridurla nello stato penoso, e per qualche verso comatoso, che tutti voi, oggi, potete facilmente osservare. 

 

Hanno cercato di farvi bere qualsiasi cosa, anche la più assurda – ad esempio il “grande sogno europeista” degli stati uniti d’Europa, per nascondere i veri scopi dell’euro, o le meraviglie offerte da una democrazia liberale rispettosa dei “diritti umani”, che però, con pretesti speciosi, ha distrutto interi paesi, come l’Afghanistan, l’Iraq, la Libia, la Siria – e ci sono riusciti benissimo, da quel che sembra. Tutto questo mentre favorivano la svendita del patrimonio e la demolizione della struttura produttiva nazionale, mentre diffondevano il precariato lavorativo ed esistenziale, tagliavano pensioni e redditi da lavoro, dissipavano i risparmi di generazioni d’italiani a beneficio dei grandi “prenditori” finanziari. Trasformazioni epocali in peggio si sono susseguite dalla fine dello scorso secolo, nel solco della globalizzazione neoliberista e del processo d’integrazione europide, e di questo anche voi, in buona misura, avete fatto le spese, pur sostenendo e giustificando un simile sistema. Siete vittime e corresponsabili, nello stesso tempo, dell’involuzione subita dalla sinistra durante l’ultimo ventennio. 

 Le bandiere che furono di Lenin, di Gramsci e di Togliatti i vostri capi le hanno gettate alle ortiche, assieme alla vostra storia, e si sono riciclati senza vergogna come alfieri e portabandiera della liberaldemocrazia e dei mercati. Avreste dovuto avere un coraggio che vi è completamente mancato, nel resistere alle trasformazioni in senso neocapitalista nella società e nel vostro mondo politico, mantenendo vivi e contrapponendo all’ultraliberismo, all’individualismo disgregante, alla fregola liberista dei vostri stessi dirigenti, l’intransigenza politica rivoluzionaria, la solidarietà classista, l’etica comunitaria, in una parola, la Resistenza. 

 La Resistenza, sinonimo di dignità, di coraggio e di rispetto di sé, che è completamente mancata davanti alle lusinghe, ai condizionamenti e alle minacce di un sistema di potere assolutistico, antietico, socialmente neofeudale e falsamente rispettoso dei diritti naturali dell’uomo, Un sistema al quale, nei fatti e nei comportamenti politici, vi siete venduti ricevendo in cambio qualche sparuto osso, gettato sotto il tavolo, alcuni calci e molte cocenti delusioni. Come sempre accade nella storia, ora i nodi stanno venendo al pettine. La realtà inizia a mostrare il suo volto più crudo e peggiore. Quello vero, finalmente, che corrisponde a sei milioni fra disoccupati e inoccupati, a svariati milioni di famiglie povere e di pensionati alla canna del gas, alle prospettive di declino e di “rigore” economico per tutti come unico esito. Le menzogne che i vostri capi hanno diffuso propagandisticamente, per nascondere il loro servaggio nei confronti delle élite fina nziarie europidi e internazionalizzate, iniziano ad apparire come tali, forse anche a voi stessi che siete comunque interni a quel mondo, fatto di doppiezza, tradimento degli ideali originari, nascondimento della realtà sociale e degrado etico.

 Oggi si parla insistentemente di possibile implosione del pd, dopo le squallide vicende legate all’elezione del nuovo presidente della repubblica e soprattutto dopo la (vergognosa) carica dei 101 contro Prodi, il fondatore. Solo la rielezione di Napolitano, imposta all’intero paese, ha potuto rallentare il rapido processo di decomposizione del vostro partito. Per tutti gli italiani onesti, integri, dotati di raziocinio e di senso della giustizia, per tutti coloro che desiderano la liberazione del paese dai poteri esterni e dai collaborazionisti di questi poteri, per quelli che vogliono riprendere in mano in loro futuro, la fine del “partito di plastica” e della sinistra neoliberale al servizio delle oligarchie finanziarie potrebbe dischiudere prospettive nuove, finalmente positive e di grande portata storica. E per voi? Per voi che persistete nell’errore, per voi che solo all’ultimo minuto stracciate le tessere, per voi che votate come pecoroni alle primarie ameri caneggianti con un vincitore già deciso, per voi che inveite contro una “classe dirigente” del partito come se fosse la sola responsabile del disastro, per tutti voi cosa potrà significare un fallimento di tal entità? 

 Quale lezione potrete trarre dallo smascheramento di una sinistra vile – la vostra – succube del capitale finanziario, adusa a imbrogliare le masse per servire il padrone straniero, solita a tendere imboscate anche al suo interno? Coloro che vogliono giustificarvi (giornalisti, sociologi, politologi e individui di questa fatta che bazzicano i salotti televisivi), spesso iniziano il discorso sul pd dicendo che dentro c’è anche “tanta brava gente”, intendendo, per difendere l’indifendibile, che c’è del buono anche in questa sinistra. Personalmente io non lo credo. Anzi, ciò che constato mi spinge a credere esattamente l’opposto. 

 Qualcosa mi dice che questa volta le cose sono andate troppo avanti e la realtà delle masse depauperate, portate all’esasperazione senza alcuna prospettiva futura, spazzerà via, in un modo forse violento ma sicuramente salutare, tutte le balle sulla meravigliosa democrazia occidentale contro il populismo, le fantasie pelose sulla pseudoeuropa dell’unione, le menzogne sulla crescita coniugata al rigore, sullo spread e sulla necessità dei conti in ordine a qualsiasi costo umano e sociale. La riemersione prepotente della realtà sociale, del Conflitto verticale in cui i dominati riprenderanno finalmente l’iniziativa, non potrà che comportare la morte definitiva della vostra sinistra, vigliacca e menzognera, priva di tradizioni – avendole abiurate – e soprattutto ascara dei potentati neocapitalistici. Di colpe ne avete anche voi, anche se non contate o avete un peso relativo nel partito (o nel sindacato), anche se siete semplici tesserati o segretari di piccole sezi oni, oppure consiglieri comunali in anonimi comuni di provincia. Tuttavia c’è sempre la speranza che alcuni fra voi, non ancora completamente marciti come la vostra organizzazione politica, si ravvedano, e facciano doverosa ammenda. 

 C’è sempre la speranza che una parte di voi, per quanto piccola, ammetta gli errori pregressi e se ne assuma le responsabilità, chiudendo senza rimpianti con un passato discutibile e passando dalla parte di coloro che vorrebbero un paese libero, non più in catene come è ora, e uno stato rinnovato fin dalle fondamenta, anche se per ottenerli si dovrà lottare fuori dagli schemi democratici, imposti dalla classe dominante, e si dovrà pronunciare con voce ferma e chiara la parola Rivoluzione.

 In fede anticapitalista

 Eugenio Orso

23 aprile 2013 

http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=News&file=print&sid=11769

 

GRILLI, IL MINISTRO DI TAGLI E TASSE. CON CINQUE CONTI NEI PARADISI FISCALI

Wednesday 24 april 2013

Avevano scelto certamente bene il “tecnico” che doveva – da ministro dell’economia – tagliare la spesa e salassare fiscalmente soprattutto i lavoratori dipendenti. Ben cinque conti nelle “isole del canale”, che – secondo il suo stesso ministero – sono considerate paradisi fiscali.



Un vero esperto, insomma, di come si faccia a imboscare privatamente soldi altrove mentre – da funzionario pubblico – si esercita con massimo della durezza la “lotta all’evasione fiscale” soprattutto ai livelli bassi del reddito, o magari chiedendo a Equitalia si tampinare chiunque debba ancora soltanto un euro allo Stato.
Leggiano dal giornale di Confindustria: 

*****

Sul Sole 24 Ore inchiesta di Claudio Gatti sui conti esteri del ministro Vittorio Grilli e sui pagamenti delle sue case. “Almeno fin quando era Ragioniere dello Stato, l’attuale ministro dell’Economia Vittorio Grilli ha avuto svariati conti all’estero. E non ci riferiamo ai due conti che aveva a Londra, co-intestati con la moglie di allora. Parliamo piuttosto dei cinque conti di cui era titolare nelle cosiddette isole del Canale, e cioè località che il governo italiano considera paradisi fiscali. Conti in sterline, dollari ed euro. Da uno di questi conti al Sole 24 Ore risulta che sia provenuta una parte del denaro pagato per l’acquisto del lussuosissimo appartamento che l’attuale ministro ha comprato nel 2004 in via San Valentino, a Roma”.

Conti esteri in posti considerati paradisi fiscali e denominati in sterline, dollari ed euro sono stati utilizzati per i lavori di ristrutturazione di un appartamento di lusso. Il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, si difende dalle accuse, ma i movimenti di denaro dalle isole del Canale della Manica fanno sorgere più di un sospetto. I fatti risalgono al 2004 e 2006.

Almeno fin quando era Ragioniere dello Stato, l’attuale ministro del Tesoro Grilli ha avuto “svariati conti all’estero. E non ci riferiamo ai due conti che aveva a Londra, co-intestati con la moglie di allora. Parliamo piuttosto dei cinque conti di cui era titolare nelle cosiddette isole del Canale, e cioè località che il governo italiano considera paradisi fiscali. Conti in sterline, dollari ed euro”.

Inizia cosi’ l’inchiesta di Claudio Gatti del Sole 24 Ore, a cui risulta che da uno di questi conti “sia provenuta una parte del denaro pagato per l’acquisto del lussuosissimo appartamento che l’attuale ministro ha comprato nel 2004 in via San Valentino, a Roma”. “Erano tutti conti in chiaro. Dichiarati. Su cui ho pagato tutte le tasse”, si è difeso il ministro, che spiega di aver lavorato per una banca svizzera. 

”Era una prassi normalissima. E, cosa discriminante, i conti erano totalmente trasparenti al fisco“. Il professor Grilli nega di aver attinto da uno di questi conti per pagare parte dell’appartamento a Roma. “Quando sono venuto in Italia ho riportato i soldi indietro. Indipendentemente dalla casa. In altri tempi”.

Il Sole 24 Ore non solo ne ha trovato conferma documentale, ma ha anche appurato che laboriosissime opere di ristrutturazione furono effettivamente eseguite tra il 2004 e il 2006, però coordinate dalla moglie Lisa Lowenstein e addebitate allo stesso professor Grilli. Ma prima un passo indietro. Nella memoria depositata il zo settembre 2012 nella causa di divorzio, gli avvocati del ministro hanno scritto che per «la ristrutturazione della casa di via San Valentino, il prof. Grilli ha personalmente speso 118mila euro per acquisto materiali edili da fornitori, e 256mila euro – versati a mezzo bonifici bancari alla società incaricata della ristrutturazione». Per un totale di 374mila euro. Nonostante la signora Lowenstein non abbia contestato quest’ultimo punto nella sua causa di divorzio, Il Sole 24 Ore ha raccolto documenti che confutano quest’asserzione. Le carte provano che i lavori di ristrutturazione, portati a compimento dalla ditta di costruzioni Aurea sono infatti costati quasi il doppio di ciò che il ministro ha dichiarato, attraverso i suoi avvocati.

L’altra metà è invece stata saldata in contanti, senza imposizione di Iva:

Lo si deduce dal “riepilogo generale” indirizzato al “prof. Vittorio Grilli” da Aurea, con firma in originale apparentemente del suo socio amministratore, che elenca spese per un totale di 642.281 euro. Due i dettagli più significativi: il riepilogo elenca versamenti per un totale di 287.500 euro di “contante” ad Aurea e altri lomila, sempre registrato come “contante”, all’architetto Naghi Habib (che assieme a sua moglie Anna Lisa Ambrogi è socio di Aurea). Il che potrebbe spiegare come mai nello stesso conteggio l’Iva risulta essere applicata solo su 360mila euro. Ma procediamo con ordine. Il 7 giugno 2004, in qualità di committente, Vittorio Grilli risulta aver firmato una “Lettera di incarico professionale di progettazione” per la ristrutturazione dell’appartamento comprato in Via San Valentino (con) all’architetto Habib. Per un “compenso forfaittario previsto” di 20mila euro. Lo stesso giorno Grilli ha firmato una “scrittura privata” con cui ha affidato i lavori di ristrutturazione ad Aurea.

Nella sua risposta a un’inchiesta pubblicata nel gennaio scorso dall’agenzia americana Bloomberg, il ministro aveva già parlato di lavori di ristrutturazione. Ma fatti in un momento diverso. In quell’articolo si sosteneva che l’appartamento di via San Valentino era stato comprato a un prezzo decisamente sotto mercato, 1.065 milioni di euro. Inferiore addirittura all’ammontare del mutuo ricevuto dal Monte dei Paschi per l’acquisto e la ristrutturazione. Nella sua replica scritta a Bloomberg il ministro spiegava che «sebbene all’atto dell’acquisto (l’appartamento) necessitasse di interventi strutturali… già in passato era stato oggetto di importanti lavori di riadattamento e di realizzazione di migliorie a opera di un congiunto del venditore con il quale contestualmente all’acquisto e con operazioni perfettamente tracciabili ho dovuto regolare tutti i profili economici relativi a tali interventi». E aggiungeva che «la valutazione dell’immobile data dai periti alla banca… prendeva in considerazione l’effettivo stato dell’immobile comprensivo delle migliorie operate dal predetto soggetto diverso dal venditore, il rapporto con il quale ha costituito oggetto di una autonoma regolazione».

In pratica, il ministro ha indirettamente riconosciuto che il prezzo da lui ufficialmente pagato era inferiore al valore di mercato, ma ha giustificato l’apparente incongruenza, spiegando di aver separatamente rimborsato «un congiunto del venditore» per lavori di ristrutturazione fatti in precedenza.

A questo rimborso separato gli avvocati del ministro non hanno però mai fatto alcun riferimento, durante la causa di divorzio, nonostante la signora Lowenstein avesse asserito che il prezzo totale pagato per l’appartamento fosse stato in realtà più del doppio di quello dichiarato. Né il ministro ha ancora mantenuto l’impegno preso nella sua replica a Bloomberg. «Mi riservo di scendere in ulteriori specificazioni non appena si saranno definiti i contenuti economici del mio divorzio», aveva infatti scritto. Il divorzio si è concluso a gennaio, e se e quando arriveranno queste «specificazioni» saremo lieti di pubblicarle.

Il Sole 24 Ore non solo ne ha trovato conferma documentale, ma ha anche appurato che laboriosissime opere di ristrutturazione furono effettivamente eseguite tra il 2004 e il 2006, però coordinate da Lisa Lowenstein e addebitate allo stesso professor Grilli.



da IlSole24Ore e Wall Street Italia

Tratto da: contropiano.org

http://www.frontediliberazionedaibanchieri.it/article-grilli-il-ministro-di-tagli-e-tasse-con-cinque-conti-nei-paradisi-fiscali-117341059.html

 

Francia: vietata libertà di espressione a 67 giovani. Arrestati perché manifestavano a favore della famiglia.

Di Maria Chiara Prete

 Il 23 aprile 2013 l’Assemblea Nazionale francese ha dato il si definitivo alla legge sui matrimoni gay e sulle adozioni da parte di coppie dello stesso sesso.

La Francia, nei giorni e nei mesi precedenti, aveva espresso il suo dissenso portando in piazza decine di migliaia di persone (riguardo a una manifestazione di gennaio si parla di 800.000 persone) ma, nonostante questa opposizione cosi forte, il decreto legge è stato accettato. Gli omosessuali saranno liberi di sposarsi e liberi di adottare bambini.

La libertà, una delle parole del famoso motto repubblicano francese, è stata paradossalmente infranta da un accaduto, verificatosi il 14 aprile 2013, che non ha minimamente interessato i mass-media. In piazza Edouard Herriot, famosa per essere il punto di ritrovo e di protesta di numerose manifestazioni, si trovavano 67 giovani e un senatore che avevano deciso di dire “no” alla legge sedendosi in totale silenzio vicino al Parlamento francese. La polizia, avendoli notati, è subito intervenuta in maniera brusca e i 67 giovani sono stati dichiarati in stato di prigionia e costretti a rimanere all’interno di celle piccolissime per 17 ore. “Hanno cercato di intimidirci, trattandoci male e infrangendo la legge. Lo Stato fino ad ora ha scelto sistematicamente di farci sparire e farci tacere” Parole di David van Hemelryck, uno dei giovani arrestati che, visibilmente demoralizzato, racconta quanto accaduto sottolineando che la democrazia e la libertà di espressione sono di nuovo minacciati. Il senatore francese parla di repressione politica: “I giovani sono stati arrestati sotto i miei occhi nonostante fossero calmi e pacifici”.

 Dov’è finita la libertà di espressione francese? Perché arrestare 67 giovani che, pacificamente, manifestano a favore della famiglia naturale difendendo le proprie opinioni? Perché un padre si deve sentire in pericolo se porta una felpa che ritrae il simbolo della famiglia? Quest’ultima domanda si riferisce ad un caso successo qualche tempo fa. Franck Talleu è stato fermato e multato mentre passeggiava con i suoi figli solo perché portava una felpa con il disegno di una famiglia. Il suo gesto è stato cosi classificato “Tenuta contraria ai buoni costumi”.

E’ chiaro che, dopo questi due episodi gravissimi, si sta procedendo verso l’emarginazione della famiglia naturale. Alla faccia della libertà, dei diritti e della non-violenza.

Se un padre viene multato perchè passeggia con la felpa di “Manif pour tous”, se 67 persone che manifestano, in silenzio totale, a difesa della famiglia naturale che garantisce l’esistenza del genere umano vengono arrestate…beh, tirate voi le conclusioni.

 Maria Chiara Prete per nocensura.com

 PS: le opinioni espresse nell’articolo non sono necessariamente quelle di tutto lo staff di nocensura.com

Lettera che sciocca dai medici greci universitari: Aumenteranno i decessi dalla crisi!

Con parole aspre 120 medici greci che insegnano all’Universita’ si rivolgono con una lettera a Samaras, Venizelos, Kouvelis e Licouretzos (il ministro della Sanita’) per il crollo del sistema sanitario e le conseguenze alla vita dei cittadini dalle adottate misure di austerita’. Menzionano che i malati tagliano i loro medicinali per la poverta’ e i decessi aumeneranno nei prossimi anni perche’ ci sara’ “aumento dell’indice di mortalita’ al settore della popolazione colpita dalla disoccupazione e dall’indigenza». I 120 scienzati rinomati sottolineano: «Il sistema sanitario nella Grecia e’ colpito in modo dramatico. Avendo firmato un Memorandum di collaborazione con la non eletta e l’incontrollata Troika  per la riduzione delle spese per la sanita’ pubblica dal 9,8 al 6% del PIL (il PIL ridotto, dopo la crisi), il Governo Greco ha sancito una serie di misure che mettono a rischio la salute della popolazione greca. La mancanza dell’assicurazione sanitaria per migliaia di disoccupati, rende matematicamente sicuro l’aumento del tasso della mortalita’ in questa parte della popolazione greca”.

 I docenti parlano anche dell’aumento del costo della compartecipazione alle spese dei medicinali da parte dei malati che rende la propria cura impossibile: “Malati che soffrono di problemi cronici, come la bronco-pneumopatia cronica ostruttiva, invece del 5% del costo dei medicinali, che pagavano finora, attualmente devono pagare il 25%. Malati di cancro e di nefropatia soffrono a causa dell’aumento del costo delle terapie, degli esami medici specializzati e dei propri medicinali, e anche a causa della sofferenza e della miseria personale che subiscono quotidianamente alle code infinite per aspettare fuori i servizi dei fondi di assicurazione e gli ospedali”. Per quanto riguarda le conseguenze alla salute della popolazione greca, sottolineano: “Oltre le misure distruttive, ognuno e’ in grado di capire facilmente le conseguenze delle riduzioni continue alle pensioni, e delle misure fiscali di sequestro, alla sanita’ pubblica. Numerosi pensionati poveri non han no altra scelta che abbandonare i medicinali necessari , e dal monitoraggio della situazione della propria salute, per coprire prima le spese per la propria nutrizione e il riscaldamento (le politiche disastrose del Governo nei confronti del petrolio di riscaldamento bisogna esser riferite )».

Alla fine, quanto ai malati cronici, affermano: «Non solo i prezzi dei prodotti basilari sono aumentati (e non solo a causa dell’inflazione ma anche degli aumenti sull’IVA), mentre i redditi sono diminuiti potentemente e l’aumento del 500% e in piu’ alla compartecipazione degli assicurati ai medicinali rende impossibile per la maggioranza di essi la continuazione delle loro terapie. Ed e’ facile immaginare le conseguenze, praticamente nei confronti delle persone con malattie croniche e gravi».

(fonte: iatropedia.gr

http://epaminternational.wordpress.com/2013/04/23/lettera-che-sciocca-dai-medici-greci-universitari-aumenteranno-i-decessi-dalla-crisi/

La Caritas vuole portare i clandestini nelle case degli italiani

quali case? Quelle pignorate da Equitalia o sotto ipoteca bancaria?

E per i 3.7 MILIONI che si nutrono a pacchi alimentari sempre e solo i cartoni? La Boldrini quanti ne sfama (a spese sua che la gente ha da pagare Imu e tares)

 La Caritas Italiana ha avviato un nuovo progetto finalizzato al mantenimento degli immigrati che entrano clandestinamente in Italia, oggi chiamati “profughi” dalle associazioni che lucrano su questo fenomeno criminale. Constatato che il mantenimento presso le strutture pubbliche a spese degli italiani non è da albergo di lusso e che gli immigrati devono essere serviti e riveriti in modo adeguato, mentre gli italiani rovistano nei cassonetti per cercare cibo,  la Caritas vuole portare i clandestini direttamente nelle case delle famiglie italiane che dovranno quindi mantenerli e scambiare la “cultura”. L’iniziativa è chiamata “rifugiato a casa mia” e coinvolge 13 Caritas diocesane di tutta Italia al fine di sperimentare una forma di accoglienza diffusa in famiglie di rifugiati e titolari di protezione internazionale.

 

Questa la nota, esilarante, della Caritas: “nella consapevolezza che il sistema nazionale di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale e rifugiati mostra diverse criticità sia in riferimento alla capienza che alla qualità dell’accoglienza, si intende intervenire con una proposta volta a sperimentare un approccio innovativo attraverso il coinvolgimento della comunità cristiana”. Si tratta di un progetto pilota che prevede forme di accoglienza in famiglia di richiedenti protezione internazionale e/o di rifugiati, da attivare, nel corso del 2013, attraverso il circuito delle Caritas diocesane già coinvolte nella gestione di questa particolare categoria di privilegiati.

 Rispetto alle consuete modalità di accoglienza presso strutture o case famiglia, il nucleo del progetto consiste nell’assegnare centralità alla famiglia, concepita come luogo fisico e insieme sistema di relazioni in grado di supportare il processo di inclusione, al fine di portarlo a compimento, attraverso il raggiungimento di quel grado di autonomia che consentirebbe ai beneficiari di emanciparsi dalle forme di aiuto istituzionale o informale poste in essere dal terzo settore. Il progetto è rivolto a un duplice target di destinatari: da un lato, i richiedenti protezione internazionale e i rifugiati ai quali si proporrà una forma di accoglienza alternativa ai circuiti istituzionali; dall’altro, le famiglie che potranno sperimentarsi nell’accoglienza di persone provenienti da contesti e culture diversi.

 In conclusione, volete in casa un africano da coccolare e sfamare come fosse un cagnolino? Semplice, rivolgetevi alla Caritas, il centro che li distribuisce.  Potrete vivere un’esperienza indimenticabile, scambiare la vostra cultura con la loro e dare sfogo alle vostre pulsioni terzomondiste e multietniche. Da consigliare soprattutto ai genitori di figlie femmine, e non osate dire di no perchè in tal caso sareste considerati dei “razzisti”.

 http://voxnews.info/2013/04/24/la-caritas-vuole-portare-i-clandestini-nelle-case-degli-italiani/

 

TIGRI E LEOPARDI DEL EX PARCO MARTINAT DI PINEROLO RISCHIANO DI MORIRE DI FAME …

 

TIGRI E LEOPARDI DEL EX PARCO MARTINAT DI PINEROLO RISCHIANO DI MORIRE DI FAME ... E IL COMUNE NON AIUTA PER NIENTE A TROVARE UNA SOLUZIONE!!! E UNA VERGOGNA!!! DOBBIAMO FARE GIRARE QUESTO ARTICOLO AD ENTI, ANIMALISTI , ASSOCIAZIONI, PER FARE IN MODO DI FARE SOPRAVVIVERE QUESTE TIGRI E LEOPARDO IN VIA DI ESTINZIONE!!!

ARTICOLO "IL MONVISO" DI PINEROLO 

La consigliera Piera Bes- sone della Lega Nord aveva presentato fin dal gennaio dello scorso anno una inter- rogazione alla giunta comunale rilevando che nel Parco Martinat (ora chiuso) vivono tutt’ora diverse specie di animali protetti che non hanno abbastanza cibo per il loro mantenimento nè dispongono di sufficiente acqua. In queste condizioni sussisto- no anche problemi di sicurezza in quanto animali affa- mati possono divenire di difficile controllo.
La situazione si è aggravata negli ultimi tempi: con la nascita di cinque cuccioli sono ora 11 le tigri in difficoltà, oltre ad un leopardo. Sopravvivono grazie agli scarti di alcuni macellai del pine- rolese e ad una persona che vive in un container all’interno del Parco e li accudisce per quanto possibile.
Nonostante l’interessa- mento della LIDA (Lega Ita- liana Difesa Animali), della Asl e del Corpo Forestale non è stata ancora trovata una struttura adatta ad ospitare questi animali in condizioni di sicurezza. La consigliera Bessone aveva chiesto di sapere se il comune abbia in progetto di finanziare un piano di salvaguardia della fauna protetta ospitata nel Parco Martinat e se intende monitorare la situazione per evitare l’aggravamento dello stato di salute degli animali. Da parte nostra ricordiamo che il Parco si trova in parte nel comune di Pinerolo e in parte in quello di San Pietro Val Lemina e concordiamo sul fatto che gli animali in questione sono di proprietà privata ma “sussiste un dovere morale legato al mantenimento in buone condizioni di salute di questa speciale fauna”. Ovviamente sono graditi aiuti economici da parte di privati e associazioni di volontariato.
All’interrogazione non è mai stata data risposta scritta. Ultimamente si è fatta avanti una perrsona che progetta di riaprire il Parco come luogo di divertimenti (luna park fisso), ma senza la pre- senza di animali, e potrebbe anche creare alcuni nuovi posti di lavoro. La soluzione del problema quindi è diven tata assai urgente.
BASTA GABBIE !!!!!!!!!

TIGRI E LEOPARDI DEL EX PARCO MARTINAT DI PINEROLO RISCHIANO DI MORIRE DI FAME … E IL COMUNE NON AIUTA PER NIENTE A TROVARE UNA SOLUZIONE!!! E UNA VERGOGNA!!! DOBBIAMO FARE GIRARE QUESTO ARTICOLO AD ENTI, ANIMALISTI , ASSOCIAZIONI, PER FARE IN MODO DI FARE SOPRAVVIVERE QUESTE TIGRI E LEOPARDO IN VIA DI ESTINZIONE!!!

ARTICOLO “IL MONVISO” DI PINEROLO 

La consigliera Piera Bes- sone della Lega Nord aveva presentato fin dal gennaio dello scorso anno una inter- rogazione alla giunta comunale rilevando che nel Parco Martinat (ora chiuso) vivono tutt’ora diverse specie di animali protetti che non hanno abbastanza cibo per il loro mantenimento nè dispongono di sufficiente acqua. In queste condizioni sussisto- no anche problemi di sicurezza in quanto animali affa- mati possono divenire di difficile controllo.
La situazione si è aggravata negli ultimi tempi: con la nascita di cinque cuccioli sono ora 11 le tigri in difficoltà, oltre ad un leopardo. Sopravvivono grazie agli scarti di alcuni macellai del pine- rolese e ad una persona che vive in un container all’interno del Parco e li accudisce per quanto possibile.
Nonostante l’interessa- mento della LIDA (Lega Ita- liana Difesa Animali), della Asl e del Corpo Forestale non è stata ancora trovata una struttura adatta ad ospitare questi animali in condizioni di sicurezza. La consigliera Bessone aveva chiesto di sapere se il comune abbia in progetto di finanziare un piano di salvaguardia della fauna protetta ospitata nel Parco Martinat e se intende monitorare la situazione per evitare l’aggravamento dello stato di salute degli animali. Da parte nostra ricordiamo che il Parco si trova in parte nel comune di Pinerolo e in parte in quello di San Pietro Val Lemina e concordiamo sul fatto che gli animali in questione sono di proprietà privata ma “sussiste un dovere morale legato al mantenimento in buone condizioni di salute di questa speciale fauna”. Ovviamente sono graditi aiuti economici da parte di privati e associazioni di volontariato.
All’interrogazione non è mai stata data risposta scritta. Ultimamente si è fatta avanti una perrsona che progetta di riaprire il Parco come luogo di divertimenti (luna park fisso), ma senza la pre- senza di animali, e potrebbe anche creare alcuni nuovi posti di lavoro. La soluzione del problema quindi è diven tata assai urgente.
BASTA GABBIE !!!!!!!!!