I popoli devono saperlo: possiamo vivere in pace ed in armonia con la natura, possiamo vivere con un reddito sufficiente per crescere i nostri figli, possiamo farlo senza rinunciare ai nostri interessi ed al tempo libero da trascorrere con le persone che amiamo, possiamo farlo. Abbiamo le conoscenze e le tecnologie per fare tutto questo, senza inquinare e senza avvelenare il cibo che mangiamo con l’inevitabile destino di uccidere proprio i nostri figli. Domani sorgerà il Sole e donerà tutta l’energia di cui abbiamo bisogno, tutte le specie viventi di questo pianeta non si scambiano una moneta per sopravvivere, solo l’uomo ha inventato una religione inutile e dannosa: monetarismo, avidità e liberismo.
In questi giorni di fibrillazione post elettorale il mainstream sta usando tutta la sua forza mediatica per manipolare la percezione dell’opinione pubblica, l’élite sente di aver perso il controllo delle masse. Una importante visione politica del M5S è tratta dalla filosofia della “decrescita felice”, nel 2005 il blog di Grillo pubblicizzava il testo di Maurizio Pallante, La decrescita felice.
Si tratta di una proposta di cambio di paradigma culturale che affonda le sue radici nella bioeconomia, e nessun partito tradizionale, pur conoscendo l’argomento, ha preferito adottarla ma ha scartato tale filosofia per abbracciare il pensiero unico europeo figlio del liberismo selvaggio.
In questi giorni è stato orchestrato un coro mediatico: “state attenti al M5S poiché propone la decrescita felice“, con toni dispregiativi, e soprattutto, nella maggior parte del talk show, senza invitare chi possa spiegare cos’è la “decrescita felice”, ma raccontando palesemente una serie di menzogne a dire poco grottesche ed infantili, del tipo ritorno al passato, recessione, aumento della disoccupazione etc. Dal punto di vista della comunicazione i talk sono organizzati, per attaccare il M5S partendo col dire: abbiamo bisogno della crescita e non della decrescita altrimenti l’Italia non riparte.
In Italia esistono due associazioni che parlano di decrescita, una si chiama decrescita.it, e l’altra è un’associazione di promozione sociale, apartitica, che pratica la “decrescita felice”, e si chiama per l’appunto “Movimento per la Decrescita Felice” costituito da un insieme di associazioni, circoli territoriali, ove liberi cittadini mettono in pratica stili di vista sostenibili, e danno consigli alle amministrazioni pubbliche per affrontare le sfide del presente. MDF non appoggia nessun partito e condivide conoscenze con chiunque sia interessato a metterle in pratica. Diversi piccoli comuni amministrati dalla destra e dalla sinistra si sono palesemente ispirati alle buone pratiche amministrative figlie della bioeconomica, mentre M5S ha preferito farne una priorità.
E’ abbastanza “strano” riscontrare che talk show televisioni come Indiretta su RAI Uno, Agorà, Ballarò ed altri ancora abbiano coordinato un coro per denigrare una filosofia politica abbastanza nota ai politici, e che negli anni ’60 e ’70 fu volutamente scartata dai partiti novecenteschi, mentre oggi riceve tutta questa pubblicità negativa senza che MDF abbia l’opportunità di mostrare all’opinione pubblica cosa significa “decrescita felice”.
Solo nelle occasioni in cui Maurizo Pallante ha avuto la libertà di esprimere ciò che pensa ha potuto mostrare le opportunità concrete che le applicazioni tecnologiche della filosofia bioeconomica consentono di esprimere producendo un effetto positivo e migliorando la qualità della vita.
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