Il riarmo del Giappone spaventa la Cina

Via libera alle forniture militari agli alleati asiatici. Abe punta a ridare stabilità al Sud Est asiatico. Ma fa infuriare Pechino.

di Ernesto Corvetti

da Pechino,
Il commento di Hong Lei, portavoce del ministero degli Esteri della Cina, sulla revoca da parte da Tokyo dell’autoinflitto bando all’esportazione di armi, diretta conseguenza della Costituzione pacifista postbellica, che esisteva dal 1967 è chiaro: «Ogni cambiamento compiuto dal Giappone per quanto riguarda questioni militari e di sicurezza riguarda la stabilità strategica dell’intera regione e rivela anche la direzione che il governo nipponico sta prendendo. Noi prestiamo grande attenzione a tutto questo».
SÌ ALLA VENDITA DI ARMI. In base alle nuove regole, infatti, restano vietate le forniture a Paesi dove sono in corso conflitti o che potrebbero minare la stabilità globale, ma è ora permessa la vendita di armi giapponesi che può avvenire solo se contribuirà alla pace e aumenterà la sicurezza internazionale.
NUOVE FORNITURE MILITARI. Tuttavia, in pratica, la revisione di policy permetterà a Tokyo di fornire tecnologie militari, utilizzando l’escamotage della loro utilità anti-pirateria, a buona parte delle nazioni del Sud Est asiatico, molte delle quali hanno dispute territoriali in corso con Pechino.
Va detto che il Giappone già vende apparecchiature alla guardia costiera filippina, che è in prima linea in alcune contese territoriali con la Cina, e in passato ha rifornito di tecnologie ‘duali’ – utilizzabili anche militarmente – gli Stati Uniti.
NUOVA TENSIONE CON LA CINA. Il capo di gabinetto giapponese, Yoshihide Suga, ha detto che ora la procedura per il trasferimento di «equipaggiamenti di difesa» è «più trasparente». E che quindi «contribuirà alla pace e alla cooperazione internazionale dal punto di vista del pacifismo attivo».
Hong, però, ha avvertito: «Speriamo che la parte giapponese sappia trarre lezioni profonde dalla storia e presti attenzione ai problemi di sicurezza dei suoi vicini asiatici». Pechino si ribella e continua ad attaccare Shinzo Abe
Il premier giapponese, Shinzo Abe durante una riunione all’Onu.

Al di là delle schermaglie, la Cina accusa periodicamente il premier giapponese Shinzo Abe di avere iniziato un processo di rimilitarizzazione di Tokyo e gli analisti d’oltre Muraglia sostengono ora che la svolta nell’export di armi fa parte di questa strategia: rendere gradualmente ineffettiva la Costituzione pacifista e sviluppare le proprie capacità militari, sia in patria sia a livello internazionale.
ESERCITO PIÙ FORTE. Per esempio, Wang Shaojin, esperto di Giappone della Jiaotong University di Shanghai, ha detto al Global Times che Abe sta gradualmente realizzando «il proprio sogno di ricostituzione di un forte esercito».
Lyu Yaodong, altro ricercatore dell’Accademia di Scienze sociali, ha dichiarato al Beijing Times che Tokyo sta cercando di «scrollarsi di dosso la propria immagine di Paese sconfitto» e di espandere al contempo la propria influenza nella regione dell’Asia-Pacifico.
DALLA DIFESA ALL’ATTACCO. Più articolata l’analisi del Liberation Daily, quotidiano dell’esercito popolare di liberazione cinese, secondo cui «l’industria bellica nipponica trarrà grande beneficio dalla vendita di armi»: «Per lungo tempo il Giappone si è concentrato solo sulla difesa, ma l’industria delle armi ‘no profit’ non ha motivazioni economiche per fare ricerca e sviluppo di nuove tecnologie».
La nuova policy «aumenterà anche la compatibilità tra l’apparecchiatura militare degli Stati Uniti e del Giappone, rafforzando quindi l’alleanza tra i due Paesi, cosa che potrebbe minacciare ulteriormente la pace nella regione».
RIDOTTE LE SCORTE DI PLUTONIO. A metà marzo, la Cina aveva già attaccato il Giappone a proposito delle scorte «eccessive» di plutonio in suo possesso, potenzialmente in grado di essere utilizzate per ordigni nucleari.
Si sarebbe trattato di una violazione del bando sulla proliferazione nucleare e la questione era in procinto di essere affrontata al vertice sulla sicurezza nucleare dell’Aja di fine mese. Alla fine, Tokyo ha accettato di trasferire parte del proprio materiale agli Stati Uniti, mettendo un po’ in sordina la disputa.
GLI USA PRONTI A DARE AIUTO. Ma l’argomento resta delicato e mette in apprensione non solo la Cina, che non vuole trovarsi un Paese troppo armato alle porte di casa; ma pure gli Usa, che tensioni da gestire in giro per il mondo ne hanno abbastanza e che da sempre cercano di dissuadere sia Giappone sia Corea del Sud da fughe in avanti. Anche se Washington ha garantito il suo ombrello nucleare in caso di necessità.
Venerdì, 04 Aprile 2014
http://www.lettera43.it/cronaca/il-riarmo-del-giappone-spaventa-la-cina_43675126117.htm

Ibridi tra uomini e animali: catastrofe dei nostri giorni.

© Foto : webneel.com

Sono in pochi a meravigliarsi oggi per i prodotti geneticamente modificati. Per ora esseri umani e animali modificati si stanno soltanto preparando per diventare parte di un mondo cui siamo abituati, trasformandolo fino all’inverosimile. Che cosa sono capaci di fare le chimere provenienti dai laboratori di ricerca e rappresentano davvero una seria minaccia?

Per quale motivo gli scienziati invadono il codice genetico degli esseri umani e lo modificano? Lo zoologo Dmitrij Isonkin ha condiviso le sue considerazioni con La Voce della Russia:

Si può trovare più di una risposta. Innanzitutto per l’interesse di ricerca scientifica, per capire in che modo avviene la formazione di embrioni e cellule e se è possibile unire due diversi codici genetici tra di loro senza provocare il rigetto. Poi è molto importante l’aspetto medico. Gli scienziati stanno cercando i metodi per sradicare una malattia, che attualmente è incurabile, grazie a un DNA alieno di un altro organismo resistente a questo male. Infine ciò può risultare un’impresa commercialmente vantaggiosa in futuro poiché si sa che ora nei corpi degli animali si coltivano organi donatori che sono molto costosi.

Tuttavia, come nel caso dei prodotti contenenti OGM, gli organismi vivi geneticamente modificati possono rappresentare un serio pericolo. Tutte le sperimentazioni condotte nel campo dell’ingegneria genetica devono essere sottoposte ai test duraturi nel tempo per capire come infine si comporterà un organismo vivo. E la stragrande maggioranza delle sperimentazioni oggi è condotta su topi da laboratorio la cui aspettativa di vita è assai limitata e, mentre si possono osservare i cambiamenti qualitativi nel loro organismo lungo il periodo di vita di alcune generazioni, con animali di taglia più grossa, tantomeno con gli esseri umani, ciò risulta molto più difficile.

Secondo la legge vigente tutti gli ibridi – chimere devono essere distrutti entro due settimane di vita, ma allora come si capisce l’influenza dei geni misti sulle generazioni successive? Risulta che il governo coscientemente vieta le ricerche più approfondite dell’ibridizzazione tra esseri umani e animali. E’ molto più probabile però che ciò avvenga soltanto sulla carta. E in realtà?

Si può soltanto ipotizzare come funzionano laboratori segreti, ma senz’altro, se creano un essere ibrido, allora è poco probabile che lo distruggono in un’età così precoce: le caratteristiche più interessanti si manifestano nel periodo di pubertà, quando le caratteristiche qualitative raggiungono il livello superiore e si può osservare come un gene si comporterà da adulto, e anche nel caso di un incrocio tra un ibride adulto con un altro ibride.

Le sperimentazioni per la chimerizzazione degli esseri umani e animali hanno, in sostanza, lo stesso carattere illegale come la clonazione degli esseri umani. Questi “giochi al Dio”, volti alla creazione di una nuova vita con mezzi artificiali, possono effettivamente portare molto lontano. La rivista Cell Research, edita congiuntamente dall’Istituto di biologia molecolare di Shanghai e dall’Accademia di Scienze della Repubblica Popolare Cinese, in una pubblicazione assai recente ha comunicato un caso di sperimentazione, coronato da successo, di un incrocio tra un essere umano e un coniglio. Per realizzare il concetto gli scienziati cinesi hanno liberato l’ovocellula di una coniglia dal DNA natio, dopodiché in essa è stato introdotto DNA umano. In seguito sono stati ottenuti circa 400 embrioni dai quali sono state estratte cellule staminali per successive sperimentazioni, mentre gli ibridi stessi sono stati distrutti. In futuro gli scienziati ipotizzano la creazione di una serie di nuovi ibridi basati sul DNA umano e su quello degli altri animali.

Non è ancora chiaro che tipo di creature saranno. Non è chiaro nemmeno quanto durerà il divieto di una simile manipolazione con il codice genetico degli esseri viventi. Se s’immagina per un secondo che le sperimentazioni saranno legalizzate, come le chimere stesse, allora il nostro mondo cambierà fino all’inverosimile. E una persona andrà al lavoro in compagnia di un uomo-maiale, o di un uomo-asino. E si rimpiangeranno i bei tempi passati!

Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/2014_03_30/Ibridi-tra-uomini-e-animali-catastrofe-dei-nostri-giorni-Seguito-2608/

Pesta brutalmente la moglie per costringerla a mendicare, Rom arrestato

per denunciare la violenza sulle donne bisogna vedere se l’aggressore è “additabile” oppure censurabile, basta seguire i tiggi per scoprirlo

venerdì, 4, aprile, 2014
 I Carabinieri di Ossi (Sassari), hanno arrestato Roberto Milanovic, 32enne di etnia Rom, per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali dolose nei confronti della moglie. La donna, costretta dal marito a mendicare insieme ai figli, era stata aggredita per l’ennesima volta dal marito, nella loro abitazione in Ossi in cui si erano trasferiti, con i quattro figli, da circa tre anni. Intorno alle tre di notte, dopo una violenta discussione, l’ha colpita ripetutamente al viso, minacciata di morte e strappatole i capelli. La donna 35enne è però riuscita ad uscire di casa e raggiungere a fatica la vicina Guardia Medica.
Boldrini: “Chi calpesta i diritti di Rom e Sinti calpesta quelli di tutti”
I medici hanno quindi allertato i carabinieri che hanno rintracciato l’uomo nei pressi dell’Ospedale di Sassari dove si era avvicinato visto che la donna era stata immediatamente trasferita per le cure e medicazioni del caso. I sanitari le hanno assegnato 30 giorni di prognosi per trauma contusivo alle ossa nasali, ecchimosi varie al viso. L’arrestato si trova nel carcere di Bancali, mentre donna e figli in una comunità di accoglienza. adnk