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Gabriella Cerami, L’Huffington Post | Pubblicato: 21/12/2013 20:52 CET
L’emendamento, a firma del capogruppo del Pd, Roberto Speranza, non consente, a chi recepisce una pensione “erogata da gestioni previdenziali pubbliche”, di avere un reddito superiore ai 300mila euro grazie a stipendi derivanti da incarichi in amministrazioni ed enti pubblici, e in organi costituzionali, dunque anche nella Corte dei Conti. L’emendamento, fa notare la deputata stellata Carla Ruocco della commissione Finanze di Montecitorio, precisa che “sono fatti salvi i contratti e gli incarichi in corso sino alla loro naturale scadenza”. Le amministrazioni e gli organi dello Stato non potranno perciò erogare stipendi che, sommati a quelli già percepiti come pensioni, superino il tetto di 300mila euro.
“Ecco perché – sostiene Ruocco – il Consiglio dei ministri si è riunito in fretta e furia: doveva nominare cinque esponenti della casta per fare in modo che prendessero la poltrona prima dell’entrata in vigore della Legge di stabilità”. Il via libera definitivo, da parte del Senato, è previsto per lunedì. “Adesso – attacca la deputata grillina Laura Castelli – Napolitano ha due giorni di tempo per ratificare le nomine. Il Capo dello Stato presta ancora una volta il fianco al governo per i suoi interessi. L’utilizzatore finale di questa operazione è sempre il governo che utilizza l’emendamento prima che la legge di stabilità venga approvata”. Il problema, per Ruocco, “non è solo il fatto che i cinque consiglieri della Corte dei Conti non si sottoporranno al tetto, ma saranno davvero imparziali dopo il favore che ha fatto loro il governo?”.