Pensioni d’oro, M5s attacca il governo: “Cinque nomine lampo alla Corte dei Conti per eludere il tetto”

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Gabriella Cerami, L’Huffington Post  |  Pubblicato: 21/12/2013 20:52 CET

pensioni d'oro
 Il Movimento 5 Stelle torna a denunciare la commistione tra politica e potere e sotto accusa è di nuovo l’emendamento sulle pensioni d’oro. “Cinque esponenti della casta vengono tratti in salvo in extremis dai loro amici del Pd e dal governo”. I sospetti dei grillini ricadono sul Consiglio dei ministri che si è riunito questa mattina alle 8.15 per approvare la nota di variazione di bilancio e che “improvvisamente”, in dieci minuti, ha nominato cinque consiglieri della Corte dei Conti: Salvatore Tutino già dirigente generale nel ministero dell’Economia e delle Finanze, Italo Scotti già capo di gabinetto del ministero per i Rapporti con il Parlamento, Siegfried Brugger capogruppo del Misto dal 2006 a marzo 2013, Daniele Caprino Generale di Corpo d’Armata e Angela Pria capo del dipartimento per gli Affari interni e territoriali. Tutto questo succede prima del via libera da parte della Camera alla legge di bilancio. In questo modo i nuovi consiglieri della Corte dei Conti non rientreranno nella norma che pone un tetto alle pensioni d’oro, vengono fatti “salvi” infatti tutti gli incarichi in corso prima dell’entrata in vigore della Legge di stabilita’.

L’emendamento, a firma del capogruppo del Pd, Roberto Speranza, non consente, a chi recepisce una pensione “erogata da gestioni previdenziali pubbliche”, di avere un reddito superiore ai 300mila euro grazie a stipendi derivanti da incarichi in amministrazioni ed enti pubblici, e in organi costituzionali, dunque anche nella Corte dei Conti. L’emendamento, fa notare la deputata stellata Carla Ruocco della commissione Finanze di Montecitorio, precisa che “sono fatti salvi i contratti e gli incarichi in corso sino alla loro naturale scadenza”. Le amministrazioni e gli organi dello Stato non potranno perciò erogare stipendi che, sommati a quelli già percepiti come pensioni, superino il tetto di 300mila euro.

“Ecco perché – sostiene Ruocco – il Consiglio dei ministri si è riunito in fretta e furia: doveva nominare cinque esponenti della casta per fare in modo che prendessero la poltrona prima dell’entrata in vigore della Legge di stabilità”. Il via libera definitivo, da parte del Senato, è previsto per lunedì. “Adesso – attacca la deputata grillina Laura Castelli – Napolitano ha due giorni di tempo per ratificare le nomine. Il Capo dello Stato presta ancora una volta il fianco al governo per i suoi interessi. L’utilizzatore finale di questa operazione è sempre il governo che utilizza l’emendamento prima che la legge di stabilità venga approvata”. Il problema, per Ruocco, “non è solo il fatto che i cinque consiglieri della Corte dei Conti non si sottoporranno al tetto, ma saranno davvero imparziali dopo il favore che ha fatto loro il governo?”.

Pensioni d’oro, M5s attacca il governo: “Cinque nomine lampo alla Corte dei Conti per eludere il tetto”ultima modifica: 2013-12-22T13:15:31+01:00da davi-luciano
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