Servizi Segreti UE potranno perseguire gli euroscettici, progetto di Frattini e Schäuble

ma tu guarda, la stessa europa che tramite la troika ammazza i popoli e frigna per la tragedia dei migranti, l’europa dei diritti e della prosperità per tutti NON AMMETTE LA SI CRITICHI
CHE DEMOCRAZIA, DA DIFENDERE CON LA REPRESSIONE

Posted by admin on ottobre 3rd, 2013

 LA DITTATURA EUROPEA AVANZA INARRESTABILMENTE

 di MAURO MENEGHINI per l’indipendenza

 I servizi segreti dell’Unione europea potranno perseguire i contribuenti e gli avversari dell’euro. Una delle costruzioni politiche più importanti di Wolfgang Schäuble sta per entrare in funzione: un servizio segreto che, finanziato con 230 milioni di euro dei contribuenti, controlli i cittadini europei. Con ciò si dovrebbe combattere il terrorismo. Ma anche filtrare demagoghi e euroscettici. Essenzialmente le truppe create dovrebbero esser impiegate quando gli stati indebitati decideranno di rafforzare la lotta agli evasori.

 L’Unione Europea ha quasi completato la creazione dei servizi segreti preposti al controllo di tutte le attività dei cittadini europei. Uno dei padri di questo progetto è il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble e l’altro, annotatevi bene il nome, Frattini. Naturalmente, il servizio segreto dovrebbero controllare esclusivamente i movimenti terroristici. Questa la tesi ufficiale.

 

 (Frattini: Forza Italia partito estremista, non piu’ europeista  – I partiti che non vogliono sottostare alla dittatura europea sono estremisti ?? ndr)

 In realtà la nuova creazione può comprendere molte più attività: da chi non ha la stessa opinione agli euroscettici agli evasori fino ai demagoghi. L’UE ha in questa maniera creato i presupposti per assicurarsi un controllo inevadibile sui cittadini. Cosa che fin ora con i servizi d’informazione nazionale era facilmente eludibile. Ora Bruxelles ha assunto 1.300 collaboratori. Messo a disposizione 230 milioni di euro per assicurarsi che il progetto venga completato.

 Questo è previsto. I servizi segreti saranno suddivisi in sei dipartimenti: Europol e Frontex verranno affiancate da altre quattro unità d’informazione, Intelligence Analysis Center (INTCEN), il Satellite Center, il Intelligence Directorate e il Situation Room. Queste dipenderanno dal “ministero degli esteri” (EAD). Ma in particolare il cuore della struttura dei servizi segreti sarà l’ Intelligence Analysis Center. L’idea di questa struttura così efficiente è stata di Wolfgang Schäuble che per molti anni ha ricoperto l’incarico quale ministro degli interni del governo tedesco.

 Durante la presidenza tedesca della UE nel 2007 Wolfgang Schäuble costituì il gruppo denominato Future Group. Allora, ministro degli interni propose la interconnessione e la cooperazione fra polizia, corpi militari e servizi segreti a livello europeo. Questo lo si apprende da quanto riportato da Michael Monroy/ Andrey Hunko del gruppo degli europarlamentari di sinistra sul sito netzpolitik.org. I componenti del Future Group sono l’ex vicepresidente della UE Franco Frattini, l’ex ministro degli interni portoghese, sloveno, francese, svedese e ceco oltre naturalmente a Wolfgang Schäuble. Il gruppo dovrebbe ad esempio procedere “a consigliare interventi e provvedimenti riguardante la politica interna europea dal 2010” Questo quanto reso pubblico nei comunicati stampa d’allora.

 In occasione di un secondo incontro il tema fu “Fusione della sicurezza esterna ed interna”. La discussione riguardò oltre ai principi giuridici (come la riservatezza dei dati) in ambito terroristico e sicurezza un miglior coordinamento delle forze militari, di polizia e di protezione civile. Gli atti dell’incontro del Future Group vennero anche pubblicati. Al punto 46 si legge: “Concludiamo sostenendo che il gruppo necessita di migliori condizioni quadro per un migliore lavoro dei corpi di polizia da ottenersi rafforzando l’Europol, mediante lo scambio costante di dati ed informazioni ed in particolare mediante l’integrazione dei mezzi tecnologici e d’informazione dei corpi di polizia”.

 Il centro di spionaggio europeo (INTCEN) ha pertanto ad oggi i seguenti compiti. “L’EU INTCEN produce delle valutazioni basandosi su tutte le fonti d’informazione. Annualmente l’EU INTCEN crea circa 200 rapporti riguardante argomenti strategici e 50 rapporti speciali oltre che a briefing. A chi siano destinati tali documenti lo decide il titolo stesso delle valutazioni a seconda si tratti di organi o paesi presi in considerazione nei vari rapporti dell’EU INTCEN. La maggior parte sarà comunque a disposizione delle più alte cariche dell’UE, oltre alla direzione della EAD, Commissione europea e i Paesi dell’Unione europea (PSK) su cui verrà riportata la dicitura “Da prendere in considerazione solo se necessario” e con la dovuta cautela.

 I servizi d’informazione vengono ora ulteriormente ampliati “L’INTCEN potrebbe ora diventare un organo civile-militare permanente”, così ha risposto il Governo tedescoad una precisa domanda, questo sempre riportato da netzpolitik.org. Fino ad ora i servizi d’informazione di Bruxelles hanno raggiunto la dimensione di uno Stato come l’Austria. Insomma devono prestarsi affinché l’integrazione dell’Unione Europea avvenga senza incidenti. E negli anni prossimi avrà un ruolo chiave per combattere l’evasione fiscale. Così hanno deciso al G20. Gli Stati dovranno scambiarsi tutti i dati fiscali.

 Comunque può accadere che non tutti i dati siano riportati dai corrispondenti uffici tributi. Per gli iperindebitati Paesi dell’Unione Europea avere a disposizione dei servizi d’informazione che aiutino nel recuperare delle tasse, è certamente un ottimo investimento. Tanto vengono pagati alla fine con i soldi di coloro che vengono controllati. Ora il sistema sta mostrando il suo vero volto.

 Nota della redazione, se loro cercheranno di fermare il popolo che ormai comincia a capire, il POPOLO avra’ un motivo in più per portare avanti certe idee.

LA DITTATURA EUROPEA AVANZA INARRESTABILMENTE.

 FONTE

LA VORAGINE CHE SI STA APRENDO NEI CONTI PUBBLICI

ma non è vero! L’Italia prospera ed è in piena ripresa, ci serve capitale umano il più possibile….

.Nei giorni scorsi il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con un comunicato, ha diffuso i dati sul fabbisogno realizzato dal settore statale nel mese di settembre 2013.

Nel comunicato si legge che:

 Nel mese di settembre 2013 si è realizzato un fabbisogno del settore statale pari, in via provvisoria, a circa 15.500 milioni, che si confronta con il fabbisogno di11.422 milioni del mese di settembre 2012.

 I dati ancora provvisori sulle entrate fiscali del mese fanno stimare un andamento del gettito migliore di quello atteso.Il peggioramento del fabbisogno, pari a circa 4.100 milioni (4.1 miliardi di euro, nd.r.), è dovuto per circa 2.400 milioni ad una accelerazione della dinamica dei prelievi delle amministrazione pubbliche, in relazione soprattutto al pagamento dei debiti pregressi, per 400 milioni a più elevati rimborsi fiscali (aumentati nei primi nove mesi dell’anno di 3.500 milioni rispetto allo stesso periodo del 2012) e, per circa 1.500 milioni, a maggiori pagamenti per interessi a causa di una diversa calendarizzazione delle emissioni rispetto allo scorso anno.

 

Quindi, nel mese di settembre 2013 il fabbisogno è peggiorato di 4.1 miliardi di euro rispetto  allo stesso periodo del 2012, dove si era attestato a 11,42 miliardi di euro.

Ma il MEF, nella nota, omette di indicare il dato cumulato del fabbisogno nei primi 9 mesi dell’anno che si è attestato a  circa 76 miliardi di euro, contro i 45 realizzati nello spetto periodo del 2012, con un peggioramento di oltre 30 miliardi.

 Quanto affermato è facilmente riscontrabile in questo grafico, tratto dall’ultimo Supplemento al Bollettino Statistico pubblicato dalla Banca D’Italia  qualche settimana fa e riferito a luglio 2013. 

Come è facile intuire, in corrispondenza del mese di settembre, abbiamo aggiunto l’istogramma giallo (che rappresenta i 76 miliardi di fabbisogno fino a settembre 2013) proprio per evidenziare la divergenza rispetto al fabbisogno realizzato nello stesso periodo del 2012 (istogramma rosso a 45 miliardi di euro).

 Alla luce di quanto sopra esposto, e dalle indicazioni riportate nella Nota di Aggiornamento al DEF pubblicata qualche giorno fa, a parer di chi scrive, appare alquanto difficile il raggiungimento degli obiettivi di bilancio previsti nell’aggiornamento al DEF, stante il persistere della debolezza economica, e l’aleatorietà sul fronte delle entrate tributarie nei prossimi mesi.

Salvo significative manovre correttive, e quindi ulteriori nuove tasse, con gli effetti di cui abbiamo già ampiamente discusso.

La “geniale” idea di Gad Lerner: «Andiamoli a prendere noi con i traghetti»

il sionista Lerner che sostiene la mattanza palestinese e niente ha da dire sui respingimenti di ebrei africani da parte di Israele tantomeno sulle sterilizzazioni delle donne africane di religione ebraica è tanto affranto per sta tragedia umana.

di Redazione/gio 3 ottobre 2013/13:47

Dopo aver duramente bacchettato la Lega per le critiche alla Kyenge sulla demagogia che favorirebbe tragedie come quella di oggi a Lampedusa, l’ideologo della sinistra giornalistica passa alla proposta operativa: per evitare che gli scafisti lucrino sui viaggi e che le carrette del mare si rovescino, andiamo a prendere gli immigrati direttamente a casa loro, con i traghetti. Come se andassero in gita a Capri.«A Lampedusa una tragedia assurda, servono traghetti civili», titola il conduttore della Sette sul suo “blog del bastardo”, nel quale non si pone neanche il problema dell’impatto potenziale di un servizio di trasporto continuo tra le coste del Mediterraneo e quelle nostrane. «Continua a crescere il bilancio delle vittime annegate fra Lampedusa e l’isola dei Conigli dopo che era scoppiato un incendio sul barcone in cui erano ammucchiate cinquecento persone. Una tragedia immensa che dovrebbe scuotere le coscienze e imporsi come priorità a una classe dirigente degna di questo nome. Il tema vero non è “l’invasione”. Le cifre parlano chiaro. Restiamo in media sui 20 mila arrivi medi all’anno via mare. Facilitare una mobilità sicura sarebbe anche l’unico modo per controllare i flussi migratori, sottraendoli all’attuale gestione malavitosa». Il dubbio di fondo resta: però dopo averli trasportati e accolti, dove li sistemiamo, tutti a casa di Gad?
http://www.secoloditalia.it/2013/10/la-geniale-idea-di-gad-lerner-andiamoli-a-prendere-noi-con-i-traghetti/

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitrano, la Presidente della Camera signora Boldrini, il ministro per l’immigrazione signora Kyenge, Acli, Caritas, Vaticano, Sindacati, Centri sociali, partiti e associazioni di sinistra. Tutti colpevoli di questo reato. La magistratura collusa tace.
Tutti criminali impuniti !

Il delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina alla luce delle modifiche apportate al T.U. 286/1998 dalla L. 189/2002

dott. Pierpaolo Zaccaria
Introduzione

Negli ultimi anni si è assistito ad una forte accelerazione del fenomeno della mobilità e dello spostamento di stranieri da un paese ad un altro riconducibile per lo più al differenziale di benessere tra stati in via di sviluppo e stati sviluppati. Come evidenziano quotidianamente le vicende di cronaca giudiziaria, molto spesso è proprio la criminalità organizzata internazionale a gestirne l’ingresso clandestino. Il problema dell’immigrazione clandestina è reso ancora più drammatico se si pensa che, dopo essere stati introdotti nei paesi di destinazione, i “trafficati” vengono spesso inseriti in circuiti criminali e sfruttati come fonti di nuovi profitti illeciti (ad es. nel campo della prostituzione, dello spaccio di droga, furti o accattonaggio, lavoro nero ecc.). Al fine di reprimere le manifestazioni criminali che si sono sviluppate attorno al fenomeno dell’immigrazione, il Legislatore ha provveduto all’adozione del Testo Unico 286 del 1998, contenente la disciplina dell’immigrazione e delle condizioni degli stranieri.

Il succitato Testo Unico, emanato con il decreto legislativo del 25 luglio 1998, n. 286, trova applicazione, in forza dell’art. 1 dello stesso, e salvo che sia diversamente disposto, nei confronti dei cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea e agli apolidi, indicati come stranieri”. Il T.U. 286/98 è stato integrato con delle significative modifiche dalla Legge del 30 luglio 2002, n. 189 (nota come la legge Bossi-Fini), importanti in quanto si delineano in maniera più dettagliata le ipotesi di reato, tra cui quello del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, rendendo penalmente rilevanti tali attività parassitarie e lucrative e andando a colpire in maniera più diretta l’attività svolta dalle organizzazioni criminali dedite al traffico degli stranieri sia in Italia che all’estero. “Le modificazioni apportate con la legge 189/02 hanno accentuato il carattere di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica …in parte capovolgendo la visione solidaristica in una esclusivamente repressiva” (Cass. Pen., sez III, sent. n. 3162/03).

1. Il delitto di favoreggiamento dell’ingresso clandestino degli stranieri: ipotesi semplici
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Crolla il potere di acquisto delle famiglie, Nel 2012 scivola ai minimi dal 1990

ma cosa scrivono questi terroristi del corriere? Le famiglie italiane povere???? Non esiste la povertà in Italia, siamo talmente ricchi e viziati che non vogliamo più lavorare e per fortuna che vengono a salvarci i migranti rischiando pure la  loro vita per garantirci tanto ben godi.

Crolla il potere di acquisto delle famiglie
Nel 2012 scivola ai minimi dal 1990
Calo del 4,7% su base annua. La propensione al risparmio scivola al dato peggiore degli ultimi 22 anni

Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è sceso in termini correnti del 2%, mentre il potere d’acquisto è diminuito del 4,7%, toccando così il calo peggiore dal 1990, inizio delle serie. Lo comunica l’Istat, diffondendo i dati aggiornati sul 2012 e spiegando come anche la propensione al risparmio abbia toccato i minimi da 22 anni.

Il 2012 è stato quindi un anno nero per i bilanci delle famiglie italiane, con record negativi sia per la capacità di spesa espressa in termini reali, ormai in diminuzione dal 2008, sia per l’inclinazione al risparmio, definita dal rapporto tra il risparmio lordo e il reddito disponibile, che calando all’8,4% risulta più che dimezzata a confronto con quindici anni prima. Male è andata anche la spesa per consumi finali, in flessione dell’1,5% in termini nominali.

L’istituto di statistica ha anche comunicato che nel 2012 la variazione del Pil in volume è pari a -2,5%, con una revisione al ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima preliminare di marzo. Gli investimenti fissi lordi sono diminuiti dell’8,3% e i consumi finali nazionali del 3,8%. Le esportazioni di beni e servizi sono cresciute del 2% e le importazioni hanno registrato una flessione del 7,4%. Il valore aggiunto, a prezzi costanti, presenta cali in tutti i settori: -5,8% le costruzioni, -4,4% l’agricoltura, silvicoltura e pesca, -3,1% l’industria in senso stretto e -1,7% i servizi.
http://www.corriere.it/economia/13_ottobre_03/crolla-potere-acquisto-famiglie-2012-scivola-minimi-1990-c70d92b2-2c11-11e3-b674-51fbe6c64466.shtml


Fatto: questo Governo è piu’ austero di quello Monti.

Tratto dal Sole 24 Ore di oggi.

La nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza è il primo documento ufficiale che permette di misurare credibilmente il segno della politica economica del Governo Letta. Non solo. Pubblicata a meno di 6 mesi di distanza dall’ultimo documento ufficiale del Governo Monti (il DEF stesso), abbiamo ora modo di ottenere informazioni preziose su due ulteriori dimensioni delle bontà delle scelte adottate dagli ultimi due Governi: 1) gli ulteriori scostamenti ed errori di previsione del Governo del Professore nell’ultimo trascorso semestre e 2) se e come la Grande coalizione italiana attualmente in carica intende discostarsi dalle politiche (giudicate fallimentari da circa il 90% dei votanti alle recenti elezioni politiche) del predecessore bocconiano.

I conti sono presto fatti. In soli 6 mesi l’outlook sul 2013 dell’economia italiana è cambiato in peggio su tutti i fronti: con un aumento del rapporto debito su PIL di ben 2,4 punti percentuali, un rapporto spesa pubblica su PIL maggiore di quanto affermato 6 mesi fa di ben 0,8 punti percentuali ed un peso delle entrate fiscali su PIL ancora maggiore, di 0,5% di PIL. Il fatto che – malgrado l’ammissione del Dicastero di Via XX Settembre che i “moltiplicatori fiscali si sono mostrati ben più reattivi di quanto inizialmente stimato dalle principali istituzioni internazionali” – questi errori di previsione del Tesoro continuino imperterriti da anni fa dubitare fortemente della bontà e della credibilità delle nuove proiezioni da poco elaborate.

La colpa, si direbbe, è di una (de)crescita economica che è stata nuovamente sottostimata (da -1,3 oggi a -1,7% per il 2013). Ma, evidentemente, la minore crescita ha a sua volta una sola causa:  l’aumento della tassazione e soprattutto la diminuzione della spesa, quella spesa capace di generare ricchezza e ripresa in una fase di ciclo in cui la domanda interna privata è scomparsa.

Spicca in questo senso l’incredibile decisione programmatica sugli investimenti pubblici, che Monti già prevedeva di ridurre, dal 2013 al 2017, dello 0,4% di PIL (da un livello di partenza storicamente già bassissimo) e che Letta addirittura accentua con una riduzione, nello stesso periodo, di 0,9% di PIL. Su tutte le altre dimensioni di bilancio rimane, nel Governo attuale, la stessa traccia di austerità che aveva caratterizzato la visione di lungo periodo del Governo Monti: sulla spesa per dipendenti pubblici è prevista la stessa riduzione di ben 1,3% di PIL in 4 anni (difficile immaginare in tal senso una ricomposizione dai settori pubblici meno strategici verso la scuola, la ricerca e l’università), mentre entrate e spese totali paiono ormai scolpite nella pietra, con una identica convergenza al 2017, oggi come 6 mesi fa, verso valori minori di quelli odierni, almeno sulla carta.

Il tempo passa, e dunque nulla cambia, anzi se possibile l’austerità peggiora. Val la pena chiedersi da dove derivi questa rigidità ed apparente incapacità del Tesoro di “rivoluzionare” le leve del bilancio pubblico per portare l’economia fuori dalla recessione. E’ semplice. Basta leggersi con attenzione i due DEF del Ministero per rendersi conto che quest’ultimo non segue, come dovrebbe, l’elementare regola della crescita economica ma piuttosto due “nuove” regole imposte da Bruxelles: quella della spesa pubblica e quella del debito, ideate per porre vincoli stringenti alla crescita di queste variabili. L’Italia non soltanto ha ubbidito a queste nuove regole; i recenti Governi si sono addirittura mostrati più realisti del re e, così facendo, hanno tolto spazio vitale alla ripresa economica.

La regola della spesa pubblica, che pone limiti severi alla crescita di questo aggregato, ed è la ragione per la quale i governi di Monti e soprattutto di Letta hanno deciso di sacrificare addirittura la leva strategica degli investimenti pubblici, richiedeva  che l’Italia nel triennio 2012-2014 diminuisse la spesa reale dello 0,8% nei primi due anni e la mantenesse stabile nell’ultimo. Niente di più. Eppure, incredibilmente, questa è invece scesa di ben più di quanto non fosse necessario: rispettivamente del 4,7, dell’1,4 e del 2,3%; diminuzioni ultronee, capaci di farci comprendere le ragioni della contestuale recessione ed instabilità dei conti pubblici che sono il segno della politica economica di questi ultimi Governi.

Purtroppo, a sua volta, la recente nota d’aggiornamento al DEF ci ricorda che l’Europa delle regole stupide è sempre al lavoro. Così apprendiamo che è de facto partito il meccanismo del Fiscal Compact che già ci obbliga a convergere verso valori del debito su PIL in rapida riduzione (un paradosso, se pensiamo che le soluzioni europee sinora adottate per l’Italia non hanno fatto che aumentarlo). Ma anche qui, scopriamo che il nostro Governo è stato più conservatore dell’Europa stessa: mentre l’aggiustamento fiscale richiesto da questa regola per il 2013 era pari allo 0,1% di PIL, leggiamo, “tuttavia, (che) lo sforzo fiscale attuato dal Governo nell’anno in corso, pari a 0.9 punti percentuali di PIL, risulta essere nettamente superiore alla correzione fiscale richiesta per il rispetto della regola del debito”. Un masochismo senza pari.

Spazi per un’espansione fiscale autorizzata dall’Europa c’erano e ci sono. Ci si deve chiedere piuttosto se ci sia un Governo nazionale capace di comprenderlo e di negoziare con coraggio in questa direzione.
http://www.gustavopiga.it/2013/fatto-questo-governo-e-piu-austero-di-quello-monti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=fatto-questo-governo-e-piu-austero-di-quello-monti


 

IMMIGRAZIONE: NEL MARE AFFONDIAMO ANCHE NOI

Data: Giovedì, 03 ottobre DI A.L.
ilribelle.com

“Il mare pieno di morti”, titolano i lanci d’agenzia. Il nostro mare Mediterraneo che non è più ponte ma tomba. Ancora una volta. E ancora diventa impossibile contare le vittime della tratta degli esseri umani, trasportati come merce attraverso le onde, nel mare che una volta univa e oggi diventa baratro tra l’Italia e le coste del Nordafrica e del Vicino Oriente. Veniamo da lì e ora da quei luoghi importiamo la bomba sociale che, inconsapevole fin da quando rischia di venire inghiottita dai flutti, insegue il miraggio di una vita diversa, non certo migliore.

Se ne accorgeranno nella precarietà di una vita al limite, nella questua quotidiana a un semaforo o in giro a vendere calzini e braccialetti della fortuna. O nella scelta consapevole della criminalità, con tutte le sue conseguenze.

E noi, da questa parte, in quella che ancora ci vogliono far credere la “parte giusta”, nelle nostre tv vediamo scorrere le immagini dei teli bianchi e argentati sopra i resti della merce umana e poi subito dopo Formigoni, Brunetta, traditori, fedelissimi, e Letta gongolante: «È un grande».

Lo spettacolo indegno di un Paese, quello dalla “parte giusta”, che affonda. E anche noi anneghiamo. Annaspiamo mentre la reclame, tra una notizia e l’altra, è quella degli Oro Saiwa: se compri una confezione regali una colazione a una famiglia povera in Italia. Poi quella dei toner per stampanti che se li compri regalano risme di carta alla scuola dei tuoi figli. E quella dei rotoloni asciugatutto che fanno vincere, sempre alla stessa italianissima scuola, una fornitura di carta igienica.  

E nessuno ci viene a salvare…   

A.L.
Fonte: www.ilribelle.com
Link: http://www.ilribelle.com/la-voce-del-ribelle/2013/10/3/immigrazione-nel-mare-affondiamo-anche-noi.html


Libia:russa uccide pilotalibico,sua tribù attacca ambasciata

Giovedì, 03 Ottobre 2013 09:42
Libia: donna russa uccide pilota libico, sua tribù aggredisce ambasciata russa

TRIPOLI (IRIB) – Un gruppo di ignoti armati ha aggredito mercoledì l’ambasciata della Federazione russa a Tripoli, capitale della Libia, senza però riuscire a uccidere o ferire nessuno dei membri dello staff della rappresentanza diplomatica.

Secondo le prime ricostruzioni, probabilmente gli stessi aggressori miravano a mettere in scena solo un atto intimidatorio dato che dopo aver fatto irruzione nell’edificio hanno sparato colpi in aria dando poi fuoco ad una parte di esso. Le forze dell’ordine libiche sono intervenute ed hanno ucciso uno degli aggressori ferendone altri quattro. Secondo gli inquirenti alla radice dell’attacco il delitto di un pilota libico effettuato, a quanto pare, da una donna russa.

http://italian.irib.ir/featured/item/132506-libia-donna-russa-uccide-pilota-libico,-sua-trib%C3%B9-aggredisce-ambasciata-russa


CRISI DI GOVERNO: LA CLASSICA TEMPESTA IN UN BICCHIERE DI M …. !

https://www.facebook.com/notes/fernando-rossi/crisi-di-governo-la-classica-tempesta-in-un-bicchiere-di-m-/694343400594286

2 ottobre 2013 alle ore 11.44

Il governo Letta /Alfano/D’Alema/Monti è già saltato ..

Il governo Letta/Alfano/D’Alema/Monti è già tornato !

 

Il pretesto usato sia da Letta che da Berlusconi per tutto sto casino è l’impossibilità di trovare 2, o 3 miliardi per evitare il pagamento dell’ IMU sulle prime case e l’aumento di 1 punto IVA, che invece la BCE vuole mantenere.

 Non è necessario avere dimestichezza con i bilanci (basta saper fare 2+2) per capire che su 2.100. 000.000.000 di € (duemilacentomiliardi di euro) non è per nulla arduo trovare un “risparmio” o “strorno di fondi” per 2/3 miliardi. Chi si beve la balla mediatica delle ragioni contabili della crisi è un IDIOTA.

Quindi Berlusca lo avrà di certo fatto per sfuggire ai trabocchetti dei magistrati PD, ma Letta (maio) perchè non gli ha tagliato la strada realizzando gli impegni di governo e quindi togliendo ogni poretesto a Berlusconi ?

Letta e Napolitano hanno invece rinviato la decisione in modo da far automaticamente scattare l’aumento IVA !!

E’ evidente che la decisione l’hanno ancora una volta presa alla BCE e al BILDERBERG !!!

E il bello (ma molto brutto per noi) deve ancora venire, perchè quando non potranno più mentirci, verrà fuori che di miliardi la grande finanza ne vuole altre decine e decine entro l’anno e i loro governi e partiti non possono venir meno agli impegno già presi con i cravattari della BCE !!! 

 

Per chiarire la questione dei 2/3 miliardi “di difficile reperimento” leggetevi, o rileggetevi, questo post https://www.facebook.com/notes/fernando-rossi/aaa-ecco-altri-10-miliardi-recuperabili-per-non-aumentare-iva-cancellare-imu-e-s/642681159093844

 

Giornali e media del regime fingono fibrillazione e ci dicono che:

Napolitano è afflitto per l’eventuale fallimento del governo da lui plasmato; Draghi è preoccupato per una eventuale crisi proprio ora che l’Italia ce la stava facendo (?!); Confindustria e Sindacati temono l’interruzione dei programmi di governo (che sta massacrando imprese e lavoro); i mercati segnalano un aumento di sfiducia; lo spread cresce…Tutte balle.

 

In verità alla Trilaterale, al Bilderberg, alla Goldman Sachs & altre banche della grande finanza, compresa la BCE, stanno pensando : “Bravi Alfano, Letta e PD sul TAV, su F 35 e ri-allineamento con noi sulla Siria a sostegno dei terroristi”; “ Tutti i nostri partiti stanno procedendo nella distruzione della struttura produttiva italiana e stanno seguendo i nostri programmi su OGM, Scie Chimiche, Chemioterapia, Privatizzazioni e Tasse, avanti così ! ”.

 

Pare che all’ ultimo Forum Ambrosetti un neo invitato, pargolo di una grande famiglia milanese, abbia chiesto a Jim O’Neill, di Goldman Sachs, quello che si dice nei loro ambienti sulla situazione italiana e su chi vincerebbe eventuali elezioni e che questi gli abbia sorriso e fatto questo discorsetto:

 

“Con la stra-vittoria della Merkel in Germania e il bau-bau di Alba Dorata in Grecia, nessuno riuscirà a mettere in discussione la nostra dittatura in Europa… e poi, tranquilli, se non riusciamo a tenere in piedi il Governo del nostro affiliato (Bilderberg, Trilaterale, Aspen) e si andasse alle elezioni, … noi di elezioni ce ne intendiamo abbastanza per non perderle mai… persino nel 1994, vincemmo ancora noi pur avendo lavorato perché vincesse Occhetto (l’Italia di allora era quasi la Germania di oggi e volevamo l’ex sinistra a fare da timone alla nostra Europa), invece vinse Berlusconi, che noi avevamo previsto di metterlo all’opposizione, insieme alle altre nostre creature, Mariotto Segni e Pannella, per incalzare la sinistra su una rapida attuazione dei protocolli firmati sul Britannia. Ma …no problem, …noi lavoriamo sempre per evitare sorprese e garantire la continuità del sistema. …. provi lei a dirmi cosa è cambiato in Francia con la vittoria del nostro Hollande sul nostro Sarkozy !… Alle elezioni “democratiche” corrono cavalli di varie forme e colori, ma sono tutti nostri ! E alle prossime elezioni italiane sarà ancora così, non si preoccupi !”

 

ALF/ango & maio l/ETTA... Società Per (cattive) Azioni

ALF/ango & maio l/ETTA… Società Per (cattive) Azioni

Con la morte di Edoardo erede della famiglia Agnelli, la EXOR (proprietaria di FIAT) passò agli Elkan

https://www.facebook.com/notes/fernando-rossi/con-la-morte-di-edoardo-erede-della-famiglia-agnelli-la-exor-proprietaria-di-fia/694747687220524

Nella foto Edoardo Agnelli, penultimo a destra, è a Teheran durante la preghiera del venerdì.

Quando venne goffamente suicidato (novembre 2000) fu una bella fortuna per USraele e per la lobby sionista, tenuto conto che lui era musulmano e sostenitore dei diritti del popolo palestinese.

E’ anche bene sapere che Edoardo non si drogava nè beveva alcolici, contrariamente a quanto i media avevano cominciato a scrivere e a dire quando ancora era in vita l’Avvocato Agnelli (forse secondo solo a Berlusconi per frequentazioni di “care” ragazze, ma nessun media ne parlò mai), e rimarcarono per tutta la seconda metà di novembre 2000 .

 

Ho trovato questo interessante documento che vi allego.

Da  http://it.islamic-sources.com/?p=302

 

Giovedì, 15 novembre 2000, ore 10:05 del mattino, mentre Carlo Franchini, vice direttore della rete dei trasporti Torino-Savona, come ogni giorno si trovava sull’autostrada di Savona a svolgere il suo compito quotidiano, si accorge di una Fiat Croma, color grigio, abbandonata a quasi metà del ponte romano, sulla corsia di destra, con i fari ancora accesi e gli sportelli aperti e senza nessuno dentro. Lui all’inizio pensa a un difetto tecnico e quindi all’autista che per lui si era allontanato a piedi per andare a chiamare l’officina che distava poco. Ma quando il personale dell’officina gli dicono che nessuno gli si era rivolto a chiedere aiuto, comincia a credere che doveva successo qualcosa di terribile. Franchini ritorna sul posto e scavalca le spalle laterali del ponte alte un metro e mezzo ed è là che vede, sotto il ponte, il cadavere di un uomo con la faccia in giù. Lui chiama immediatamente le pattuglie della polizia. Il fatto è che per poter raggiungere sotto il ponte, che si chiama Piccola Boscaglia, bisogna percorrere una lunga strada, attraversando campi coltivati e vignetti. Ore undici; la polizia è già presente sulla scena. Il viso dell’uomo è gravemente ferito, ma la carta d’identità trovata nella tasca della sua giacca, conferma che si tratta di Edoardo Agnelli, figlio unico del senatore Giovanni Agnelli, padrone di Fiat e Juventus. Nicola Cavalieri, questore di Torino, è andato personalmente a Lingotto, sede centrale di Fiat, a informare il padre di Edoardo, il quale parte immediatamente con il suo elicottero personale, arriva sul posto e identifica il proprio figlio. Si tratta della famiglia Agnelli e quindi vengono inviati subito diversi gruppi di giornalisti per saperne di più sull’accaduto. Riccardo Bausone, procuratore speciale che si trova là per le indagini, dice ai giornalisti che non si conoscono ancora le cause dell’incidente e che la polizia avrebbe continuato le proprie indagini. Ma sembra che le indagini di cui parlava il procuratore fossero fatte in modo proprio non approfondite perchè la salma di Edoardo, prima del mezzogiorno, viene trasferito al vicino cimitero di Fossano e là il medico di turno, pur affermando l’esistenza delle ferite sulla testa e sul petto, rilascia il certificatio di sepoltura senza eseguire l’autopsia.

Nel pomeriggio nello stesso giorno la salma di Edoardo viene portato a Villa Prosa e il mattino dopo, quando sua madre era già rientrata da New York, viene seppolto in presenza della famiglia Agnelli e senza che fosse presente qualche giornalista. Lo stesso giorno è stato ufficialmente dichiarato il suicidio di Edoardo e tutto ciò mentre Edoardo non aveva lasciato nessun indizio. Lui, la mattina del giorno dell’accaduto, aveva parlato con un tono più che normale con uno degli zii e come di consueto, prima di uscire di casa, aveva ricordato al cuoco il piatto che avrebbe dovuto preparargli per il pranzo. Edoardo Agnelli naque il 6 giugno 1954 a New York. Suo padre, Giovanni, era proprietario del gruppo Fiat. Edoardo frequenta la scuola elementare di San Giuseppe a Torino e poi continua al colleggio di Atlantico in Inghilterra e dopo aver conseguito il diploma, va all’università di Prinston negli Stati Uniti dove continua gli studi in filosofia e religioni fino al dottorato. La ricchezza della famiglia agnelli è tale che i media d’Italia la descrivono come stirpe reale italiana. Il gruppo Fiat fu fondato dal nonno di Edoardo quasi un secolo fa a Torino e oggi è considerato uno dei principali pilastri dell’economia italiana. Ma il gruppo è soltanto una parte della ricchezza della famiglia Agnelli, a cui bisogna aggiungere le case automobilistiche di Lancia, Lamborghini, Alfa Romeo, Ferrari ed Iveco più numerose banche, aziende e società di moda e vestiti, quotidiani come La Stampa, il Corriere della Sera, la società calcistica di Juventus. Ma non dimentichiamo che questa famiglia è anche tra i maggiori azionisti di numerose ditte civile e edile, una fabbrica di elicotteri ecc… addirittura, il ponte generale Franco Romano sotto cui è stato trovato il cadavere di Edoardo, era costruito da una delle aziende di proprietà di suo padre. Gli esperti di economia stimano più di 60 miliardi di dollari il reddito annuale della famiglia Agnelli che è praticamente tre volte quello che la Repubblica Islamica dell’Iran ottiene tramite la vendita del suo petrolio. Ma Edoardo, che era unico erede naturale di tale ricchezza, sin da quando era molto giovane si vedeva che non era interessato a controllare la ricchezza della famiglia come lo voleva suo padre. Lui aveva studiato filosofia e religioni, il chè non c’entrava per niente con Fiat e l’industria automobilistica e quindi dedicava molto spesso il proprio tempo a leggere, attività umanitarie e viaggio.

La società calcistica di Juventus era l’unica parte della ricchezza della famiglia a cui Edoardo presentava una certa attenzione. Lui aveva una certa passione per il calcio ed era proprio per questo che a metà degli anni ottanta prese in mano il controllo di una parte della società calcistica che circa un secolo prima fù fondata dai suoi antenati. Edoardo il 20 aprile del 1986, quando la squadra dei bianco neri faceva gli ultimi sforzi per vincere la Roma dentro lo stadio di Olimpico a Roma, entra nel campo e passa 45 minuti insieme all’allenatore e ai giocatori della Juve. Lui, anche prima, era stato tra coloro che aveva abbracciato Michel Platini a Tokyo nell’85 mentre quest’ultimo teneva in alto la coppa dei campioni. Ma lui, nonostante l’interesse che dimostrava per la Juve, fù licenziato dal suo carico e suo zio Umberto occupò il suo posto. Edoardo passò il decennio novanta senza occuparsi di qualche responsabilità. Era praticamente isolato e quindi passava il tempo leggendo, viaggiando e occupandosi di attività umanitarie. A causa dell’importanza della famiglia Agnelli, la notizia della morte di Edoardo, sin dal primo momento e per qualche giorno, era tra quelle più importanti. Il primo ministro e alcuni ministri d’Italia si sprimevano le loro condoglianze, le due squadre d’Italia e d’Inghilterra fecero un minuto di silenzio come segno di rispetto per Edoardo, personaggi sportivi, giornalisti e addittura gente comune, parlando con le sei reti televisive e i giornali, ricordavano Edoardo. Il titolo principale della maggior parte della stampa italiana era dedicato proprio a lui, mentre migliaia di siti web diffondevano la notizia della morte di Edoardo. I media descrivevano Edoardo come uno sensibile, isolato, timido, drogato e addirittura malato. Ma tra tale quantità enorme di notizie fu pubblicato una piccola notizia su un sito web che conteneva delle cose nuove. Questa notizia riguardava l’annuncio di una formazione di nome L’Associazione Islamica dei Laureati in Italia, in cui si leggeva che Edoardo era stato un musulmano sciita e uno degli ammiratori dell’imam Khomeini e che non si era suicidato ma era stato ucciso dai sionisti come un martire. Ma nonostante ci fossero delle informazioni nuove riguardo Edoardo in quell’annuncio, le quali erano state inviate anche a tutte le agenzie di stampa e media importanti, nessuno di essi ne fece cenno. Ma quali potrebbero essere le motivazioni per confermare tutto ciò?

Sembra che il primo contatto di Edoardo con la Rivoluzione Islamica dell’Iran, risalga al periodo immediato post rivoluzionario, quando lui vide nella tv italiana l’intervista realizzata con il dottor Ghadiri Abianeh che allora era l’addetto di stampa nell’ambasciata iraniana a Roma e quindi decise di rivolgersi all’ambasciata per incontrarlo. Il dottor Hossein Abdollahi era l’amico iraniano più vicino a Edoardo Agnelli. Hossein e il suo fratello Isac avevano studiato al politecnico di Torino e 20 anni fa attraverso L’Associazione Islamica degli Studenti in Italia conobbero Edoardo. Questi due fratelli per via del loro forte rapporto sincero con Edoardo, erano al corrente di molti suoi problemi. il dottor Hossein Abdollahi oggi vive a Madrid. L’hojjatoleslam Ghaffari, ex ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran presso il Vaticano, è colui che 20 anni fa rilasciò per Edoardo il certificato della sua conversione all’Islam. Il signor Hedjazi durante uno dei suoi viaggi in Italia e tramite i ragazzi dell’Associazione Islamica, conobbe Edoardo e più tardi quando Edoardo fece un viaggio in Iran, lo portò a incontrare l’imam Khomeini. L’ayatollah Hashemi Rafsanjani nella pagina 42 del suo libro intitolato “Attraversare la Crisi” fa un breve riferimento all’incontro tra l’imam Khomeini e Edoardo Agnelli. Il signor Hedjazi e il figlio del patron della Fiat durante l’incontro con l’imam Khomeini parlarono di quello di cui gli studenti islamici all’estero avevano bisogno. Rafsanjani racconta che il suddetto incontro ebbe luogo in un sabato nella primavera del 1982 ed erano presenti anche l’ayatollah Khamenei e il signor Ahmad, figlio dell’imam. In quel incontro, l’imam Khomeini baciò la fronte di Edoardo. Egli a causa della posizione finanziaria e politica della sua famiglia, aveva incontrato parecchi leader politici e religiosi del mondo, ma incontrando l’imam Khomeini, rimase intensamente colpito dalla semplicità, dalla moralità e dal carattere di quest’uomo. Bisogna dire che quest’incontro trasformò praticamente la vita di Edoardo. L’interesse di Edoardo verso l’imam era talmente grande che Igor Man, noto giornalista ebreo italiano, parecchio tempo dopo la morte di Edoardo, in un suo articolo pubblicato su La Stampa, senza accennare al fatto che Edoardo si era convertito all’Islam, parlò della grande ammirazione di Edoardo nei confronti dell’imam e cercò di insinuare che Edoardo soffriva di problemi psichici e di depressione e che era per questo motivo che voleva bene all’imam KhomeiniOggi Torino è la più importante città dell’Italia settentrionale, una città industriale che deve una gran parte della propria importanza agli Agnelli. La famiglia Agnelli è una delle più vecchie a Torino e la maggior parte di fabbriche e aziende in questa città è di loro proprietà. La sede centrale della Fiat è a Torino e molti cittadini sono dipendenti di questo gruppo. La Villa del Sole è situata su una collina nella parte residenziale ricca di Torino; una villa grande e splendida che è considerata la casa principale degli Angelli, dove Edoardo subì le più dure pressioni perchè cambiasse le sue opinioni. Edoardo nel corso di anni fu minacciato, disprezzato, privato dalle normali possibilità di vita e addirittura imprigionato e tutto ciò era solo una parte di problemi che egli dovette affrontare. Nel corso degli anni, Edoardo, anche se per via della sua particolare situazione aveva preferito non svelare il suo essere musulmano, ma era rimasto ugualmente sensibile riguardo i problemi del mondo islamico. Egli durante la guerra nei Balcani e lo sterminio dei musulmani in Bosnia, fu molto attivo e tra le sue note personali, ci sono molte lettere in cui parlava proprio di tale tragedia. Una di quelle è la lettera che lui scrive nel 1992 all’allora presidente francese, Francois Mitterand. Edoardo comincia la lettera criticando duramente la politica dei paesi occidentali nel riconoscere ufficialmente le repubbliche indipendenti di Croazia e Slovenia e parla anche dei problemi del mondo islamico, continuando con la politica estera inglese e in fine chiede a Mitterand di assumere un politica diversa nei Balcani, cercando di aiutare il disarmo dei gruppi armati in Yugoslavia. L’interesse di Edoardo verso l’islam, insieme ad altri pensieri, diede la possibilità al padre per capire che lui non era l’erede ideale per la ricchezza dell’impero familiare. In realtà Edoardo aveva scelto la strada che lo allontanava dalla dirigenza del gruppo Fiat giorno per giorno, ma lui non ne dava nessuna importanza. Verso la fine degli anni ’80, il consiglio d’amministrazione della Fiat si mise a discutere sulla scelta di chi avrebbe dovuto sostituire il senatore Giovanni Agnelli. La dirigenza del gruppo bocciò Edoardo per tale posizione, perchè lo riteneva inadeguato a causa della sua visione religiosa. Ma siccome si trattava dell’erede principale e non uno qualsiasi, avrebbero dovuto trovare una certa scusa per potere convincere l’opinione pubblica. Fu proprio in quel periodo quando accadde l’incidente di Malindi la cui notizia venne diffusa in larga scala dai media di cui una parte era di proprietà del padre di Edoardo. Nell’ottobre del 1990, i media diedero la notizia dell’arresto di Edoardo Agnelli nella città balneare di Malindi in Kenya con l’accusa di avere in possesso, 300 grammi di eroina. Un fatto del tutto falso di cui la polizia keniota se ne accorse molto presto l’errore commesso e in seguito un tribunale del Paese africano lo assolve immediatamente. Però ormai il materiale necessario per nutrire i media era stato fornito. Alcuni della stampa lo chiamarono perfino trafficante di stupefacenti, insinuando il fatto che l’assoluzione di Edoardo era dovuta all’influenza del gruppo Fiat. Lo stesso Edoardo nel 1992, in una lettera indirizzata a Paolo Mieli, direttore del quotidiano La Stampa, contesta le propagande mediatiche errate che venivano diffuse contro lui. Anche se alcuni della famiglia della stampa avevano confessato in modo limitato di aver sbagliato su Edoardo, però con il diffondersi delle dicerie, l’opinione pubblica era già matura per accettare qualcuno che non fosse Edoardo per la dirigenza della Fiat. All’inizio degli anni ’90 il consiglio d’amministrazione della Fiat, eliminando Edoardo, scelse il cugino di quest’ultimo, Giovanni Umberto, some sostituto del senatore Agnelli. Edoardo voleva bene a suo cugino, perciò non solo non obiettò tale scelta bensì gli scrisse una lettera in cui si congratulò con lui per il nuovo incarico e gli consigliò di stare attento con gli appassionati del denaro.

Nel 1977 la famiglia Agnelli dovette affrontare una tragedia: Giovanni Umberto morì a 36 anni per un cancro sconosciuto. Qualche giorno dopo, il consiglio d’amministrazione della Fiat si riunì un’altra volta per scegliere il nuovo sostituto e questa volta fù eletto John Iacci Alkan, nipote ventenne di Edoardo. L’unica sorella di Edoardo si era sposata due volte; la prima con un ebreo sionista e la seconda con un principe cattolico russo. Da entrambi i matrimoni ebbe dei figli e il primogenito era del padre sionista. La scelta affrettata del sostituto del senatore Agnelli lasciò fortmente giù di morale Edoardo che, a differenza della volta precedente, decise di rompere il silenzio e addirittura porsi contro alcuni membri della sua famiglia, i quali avevano intenzione di cambiare il cognome di Alkan in Agnelli. In un’intervista rilasciata al quotidiano Il Manifesto della sinistra italiana, quindi politicamente contro suo padre, Eduardo contestò fortemente questa decisione. La reazione di Edoardo nei confronti della propria famiglia provò che aveva deciso di difendere ad ogni costo il proprio diritto di impadronirsi dell’eredità. Tutto ciò mentre i suoi oppositori di famiglia non avevano nessuna scusa per privarlo. Negli ultimi due anni, Edoardo cercava perfino di occuparsi negli affari della Fiat, incontrava i membri del consiglio d’amministrazione e criticando il loro modo di fare, li parlava delle proprie idee; il consiglio però non dava mai importanza a tutto ciò. Questo sforzo aveva duramente preoccupato una parte della famiglia e probabilmente il ritrovamento del suo cadavere il 15 novembre 2000 era dovuto proprio a questa preoccupazione. Il giorno dopo, il giudice dichiarò che si era suicidato mentre invece esistono molti indizi che negano questa probabilità. Apparentemente si trattano di indizi ignorati volontariamente dal giudice. In base alla testimonianza dei suoi amici che erano stati in contatto con lui fin pochi giorni prima della sua morte, Edoardo psicologiamente si trovava in buone condizioni. Inoltre per un musulmano fedele il suicidio sarabbe stato una cosa impossibile. C’è da prendere in considerazione che Edoardo non aveva assolutamente cambiato i suoi punti di vista religiosi, addirittura nell’ultima settimana della sua vita aveva deciso seriamente di imparare l’arabo per comprendere meglio i concetti coranici. Oltre a tale motivazione, tecnicamente molti fatti negano il suicidio, contrariamente a quello che si diceva. Il dottor Marco Bava, uno degli amici piu’ intimi di Edoardo, ha svolto molte indagini sull’accaduto. In base agli indizi, Edoardo è stato portato al martirio in un’altra località e poi trasferito sotto il ponte con la propria auto. A 40 Km da Torino e sulle splendide pendici delle Alpi c’è un bel piccolo villaggio chiamato Villa Prosa, messo su dagli Agnelli, per dare alloggio agli operai della fabbrica S.K.F. Sulle colline che danno sul villaggio, si trova la villa degli Agnelli con dentro una chiesa e un cimitero. Sul punto più alto del cimitero c’è una piccola chiesa che in realtà è considerata il sepolcro familiare degli Agnelli, dove Edoardo è sepolto come un crisitano.

 shahidedoardo.blogfa.com 

 

Edoardo Agnelli alla preghiera del venerdì a Teheran

Edoardo Agnelli alla preghiera del venerdì a Teheran

Piemonte, al via la commissione antimafia. Con 33 consiglieri indagati

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/02/piemonte-al-via-commissione-antimafia-con-33-consiglieri-indagati/730807/

I componenti sono consiglieri regionali e quasi tutti sono sotto inchiesta per lo scandalo dei rimborsi ai partiti. A spingere per la creazione di questo organismo era stato il consigliere Pd Boeti, ex sindaco di Rivoli citato nell’indagine Minotauro per i contatti con un presunto boss della ‘ndrangheta

Piemonte, al via la commissione antimafia. Con 33 consiglieri indagati

Il vertice 
A presiederla è Andrea Buquicchio (Idv), a cui i pm Giancarlo Avenati BassiAndrea Beconi,Enrica Gabetta contestano spese per 55mila euro. Accanto a lui siederanno due vice, Daniele Cantore (Pdl) e Andrea Stara (Insieme per Bresso). Al primo i magistrati contestano rimborsi per 27mila euro, tra cui 12mila euro di ristoranti e 6mila per acquisti di lusso come tre cravatte di Marinella più orologi e set da scrivania acquistati in gioiellerie. Stara, facendo parte di un gruppo composto da un solo rappresentante (se stesso), è stato uno dei primi a ricevere l’avviso di garanzia dalla Procura di Torino per rimborsi da 57mila euro, tra cui gli acquisti di un tosaerba da 4mila euro, di una sega circolare e di un frigorifero.

I componenti 
Presidente e vicepresidenti sono in buona compagnia. Tutti i consiglieri del Pdl (ora scisso in tre gruppi, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Progett’azione) sono indagati per essersi spartiti 760mila euro circa. Tutti i consiglieri della Lega Nord – tranne Claudio Sacchetto, poi diventato assessore, ma incluso Roberto Cota – sono indagati per aver ottenuto 289mila e 500 euro. E così via anche i gruppi consiliari di minoranza (Udc, Pd, Idv, Sel, FdS, M5S e altri del misto). A salvarsi sono ben pochi e fanno tutti parte della commissione antimafia. C’è Sara Franchino, subentrata al posto diMichele Giovine (il consigliere dei Pensionati sospeso per la condanna relative alle firme false, pure lui indagato per rimborsi da 120mila euro) e cinque consiglieri del Pd: Mauro LausGianni OlivaGianna PenteneroRoberto Placido e Elio Rostagno.

Le attività
La commissione antimafia del consiglio regionale dovrà proporre norme per contrastare l’espansione delle mafie in Piemonte, soprattutto nell’attività pubblica. Nella sua attività la commissione antimafia dovrà anche interagire e cooperare con i magistrati, coi quali alcuni dei consiglieri indagati non hanno affatto collaborato nell’ambito dell’indagine sui rimborsi gonfiati: in tanti al momento dell’interrogatorio si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Nella nota del Consiglio regionale si legge pure che i consiglieri dovranno monitorare “gli eventi di infiltrazione criminosa segnalati dalle autorità competenti”. Compito difficile per alcuni politici che per anni non hanno visto le infiltrazioni della ‘ndrangheta nel tessuto economico e amministrativo della loro regione.

A spingere per la creazione di questo organismo era stato il consigliere Pd Nino Boeti, ex sindaco di Rivoli citato nell’ordinanza di custodia cautelare dell’indagine Minotauro per i contatti con il presunto boss della ‘ndrangheta Salvatore De Masi. L’aveva proposta a luglio, dopo la dura requisitoria con cui il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli aveva criticato il comportamento dei politici a contatto con persone poco raccomandabili.