Le lacrime di coccodrillo dei mondialisti sulle tragedie di Lampedusa

4 ottobre 2013

 Tragedia a              Lampedusa

di Luciano Lago

Tutte le TV ed i giornali parlano della tragedia di Lampedusa utilizzando la solita retorica e luoghi comuni: “viaggi della speranza”, emigrazione come fenomeno per sfuggire alle guerre alle ingiustizie ed alla miseria, ecc.. Nessuno che voglia andare a vedere le cause vere dello sradicamento di intere popolazioni e di fughe in massa dall’Africa.

Le politiche neo coloniali delle potenze occidentali come Stati Uniti e Francia per appropriarsi delle risorse di quei paesi non sono messe in discussione, della vergognosa operazione militare fatta in Libia per rovesciare il regime di Gheddafi e il conseguente caos, guerra per bande e miseria che regna in quel paese, totalmente destabilizzato, sembra che non sia politicamente corretto parlarne.

Come sempre continua il travisamento della realtà da parte dei media.

La strage degli emigranti, se vogliamo dirla tutta, porta delle precise responsabilità, considerando che il barcone sovraccarico era partito dalla Libia. Ricordiamoci che, sotto l’odiato regime di Gheddafi (odiato dagli americani e francesi ma che aveva il consenso della stragrande maggioranza dei libici), le partenze dei barconi , tra il 2009 ed il 2010, erano state bloccate anche su sollecitazione del governo italiano ed il tratto di costa di fronte alla Sicilia era abbastanza controllato dalle guardie libiche. Tanto che gli approdi dei barconi a Lampedusa dalla Libia erano in quell’anno drasticamente crollati e il ministro Maroni se ne fece a ragione anche un vanto, suscitando però le proteste della sinistra mondialista ed in particolare della Laura Boldrini, a quell’epoca rappresentante dell’UNHCR, organismo dell’ONU che si occupa dei rifugiati. Fu proprio la Boldrini a mettere sotto accusa l’Italia per la politica  dei respingimenti che, secondo lei, violavano i “diritti umani”.

Meglio favorire quindi l’afflusso dei migranti per  mare e quindi il business dei trafficanti di uomini e le immancabili tragedie degli inevitabili naufragi, questo il parere dell’illustre signora, assurta poi per “meriti speciali” alla Presidenza della Camera.

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/07/21/boldrini-attacca-respingimenti-la-lega-abbandona-la.html

Con l’operazione militare congiunta realizzata dalla NATO per volere di americani, francesi e britannici con l’appoggio anche dell’Italia, il regime di Gheddafi fu rovesciato e il paese fu devastato da bombardamenti, distrutte le infrastrutture (fra le più moderne dell’Africa), ristabiliti gli interessi occidentali nel paese sul petrolio e sulle importanti riserve idriche, salvo ridurre il paese in una situazione di anarchia tipo somalo con guerra per bande, rappresaglie contro i civili, terrorismo ed attentati a ripetizione, stato centrale disintegrato, miseria crescente per una popolazione che godeva di uno dei redditi pro capite più alto dell’intera Africa.

http://gilguysparks.wordpress.com/2013/05/06/la-disastrosa-situazione-libica/

http://abc6onyourside.com/shared/news/features/featured/stories/wsyx_car-bomb-targets-french-embassy-lybia-1075.shtml

Vista la situazione di anarchia e disordine  in Libia, inevitabilmente  è ricominciato alla grande il traffico di emigranti verso la Sicilia.

Naturalmente anche per la Libia il coro dei mondialisti “politicamente corretti” aveva parlato di necessità di intervento per “ristabilire il rispetto dei diritti umani” e la “democrazia” e si era distinto in questo anche il nostro esimio presidente Napolitano che aveva fatto pressioni sul Berlusconi (allora presidente del consiglio) perché si adeguasse alle direttive USA in modo da partecipare all’operazione “umanitaria” in Libia anche violando platealmente gli accordi intercorsi con uno Stato ed un governo sovrano.

Abbiamo visto quale è stato il disastro causato dall’intervento  occidentale in Libia e quanto avesse di “umanitario” con i risultati evidenti ma occultati dai media (della Libia non si è parlato più).

All’ipocrisia  dei personaggi politici non c’è mai fine e quegli stessi “soloni” tanto attenti al rispetto dei “diritti umani” hanno plaudito allo stesso tipo di operazione portata avanti in Siria dagli USA, mediante infiltrazione di terroristi e mercenari dalla Turchia e dal Libano, con l’appoggio di Arabia Saudita e Turchia, salvo una eroica resistenza del popolo e dell’esercito siriano che (con l’appoggio essenziale della Russia)  non ha permesso agli “umanitari” di impadronirsi del paese e ridurlo a colonia degli interessi occidentali come successo in Libia. Tuttavia il drammatico conflitto con le sue atrocità commesse dai miliziani integralisti contro la popolazione siriana hanno spinto qualche milione di profughi a rifugiarsi nei paesi confinanti e parecchie migliaia a fuggire verso l’Europa, Grecia, Bulgaria ed anche l’Italia.

Facile quindi indicare le cause di questa ondata di migrazione di disperati in coloro che hanno operato per destabilizzare questi paesi ed in quelli che ne hanno appoggiato e favorito le azioni ed oggi piangono “lacrime di coccodrillo” sulla sorte dei migranti annegati.

Dobbiamo tuttavia chiederci se rappresenta un caso che ,da tutti gli interventi militari, diretti o indiretti,  fatti dalle potenze occidentali o con il loro patrocinio, siano generati il caos, destabilizzazioni del paese, ondate di terrorismo, guerra per bande e miseria per le popolazioni.  Si potrebbero elencare in sequenza gli avvenimenti dalla Somalia al Sudan, dalla Costa D’Avorio al Mali, dalla Nigeria dall’Irak in preda a lotte etniche e religiose,  per finire con le “rivoluzioni arabe” alcune delle quali sobillate dagli USA e dall’occidente come avvenuto in Libia ed in Siria.

Sembra evidente che nell’ultimo decennio sia stata messa in atto una gigantesca corsa  alle risorse minerarie dell’Africa da parte delle grandi potenze con in testa gli USA, Israele,  Francia e  Gran Bretagna e dall’altro lato la Cina, per assicurarsene il controllo con enorme accaparramento di terre con milioni di terreni venduti, affittati o concessi alle grandi multinazionali,  sottraendo questi all’agricoltura locale con effetti devastanti per le popolazioni. La corsa  alle risorse  dell’ Africa ha visto l’intervento nei conflitti interni dei vari paesi o con il piano di destabilizzazione di alcuni di questi .  Le grandi multinazionali si muovono sempre dietro gli eserciti o portano con sé le milizie private mercenarie come la famigerata Blackwater americana a difesa dei propri interessi.

I conflitti sanguinosi sviluppatisi nei paesi africani hanno consentito alle potenze interessate di realizzare enormi profitti con la vendita di armamenti leggeri e pesanti, fra i quali cannoni, mortai, elicotteri ed aerei da combattimento e da trasporto, impegnando le risorse di questi paesi nell’acquisto di armi piuttosto che nello sviluppo.

Bisogna riconoscere che è in atto un gigantesco piano di neo colonizzazione del continente africano dove gli attori principali sono le grandi potenze e le vittime le popolazioni africane.

Se non si parte da questa constatazione non si spiegano gli avvenimenti odierni e non si comprende perché tante migliaia di persone fuggano dai propri paesi che sono potenzialmente ricchi di risorse ma, per i motivi esposti, in preda alle guerre, alla miseria ed al caos.

La fuga dalla povertà, dai conflitti e dal degrado ambientale, sono quindi le conseguenze di un modello economico imposto ai Paesi sottosviluppati obbligati ad esercitare il ruolo di esportatori di materie prime per l’industria agroalimentare e di importatori di tecnologie obsolete. I governi di quei Paesi, indebitati con le banche internazionali e manovrati dall’oligarchia mondialista,  favoriscono l’espulsione di massa dei tanti derelitti che approdano in Europa alla ricerca di un lavoro. Molti vengono assunti a salari irrisori, contribuendo a calmierare il costo del lavoro, altri finiscono nella piccola delinquenza e contribuiscono al degrado delle periferie delle grandi città europee.

Queste dobbiamo quindi considerare le vere cause del fenomeno migratorio e delle tragedie che questo si trascina dietro, troppo ipocrita spargere lacrime sulle vittime occultando la propria responsabilità morale.

http://rt.com/news/libya-gaddafi-fall-anniversary-981/

http://www.sulromanzo.it/blog/la-francia-in-costa-d-avorio-guerra-e-colonialismo-intervista-a-tony-akmel

Strage di Lampedusa – La Verità che Media e Politici Nascondono

Venerdì, Ottobre 4th/ 2013

 – di Sergio Basile –

 Strage di Lampedusa – La Verità che Media e

Politici Nascondono

SOS Genocidio, Libia & Co – La Primavera della morte fomentata dalla Nato dietro l’esodo verso l’Italia e il diabolico “Piano Kalergi”

Stragi in Mare – Le Colpe sono dell’Occidente imperialista che ora ipocritamente e iniquamente osa anche proferire parole in merito, versando abominevoli lacrime di coccodrillo.

 Dietro le Stragi di Lampedusa – Quello che ci nascondono

 Lampedusa, Misurata – di Sergio Basile – Negli ultimi due anni vi abbiamo raccontato in centinaia di articoli – e testimonianze oculari – degli eccidi perpetrati dall’imperialismo occidentale Usa-Nato in Medioriente. Lo abbiamo fatto anche grazie a centinaia di lettere aperte e testimonianze oculari di sopravvissuti. Vi abbiamo raccontato – cercando di bucare il vergognoso muro di gomma spesso e volentieri innalzato dalla Rai e dagli altri media di regime – specialmente il dramma dei cristiani in Siria, ma anche i disagi quotidiani e gli orrori patiti da Egiziani, Libanesi, Afghani, Iraniani, Iracheni, Libici ed Africani in genere, assoggettati – oggi come nei secoli passati – a barbare forme di colonialismo selvaggio da parte dei “padroni occidentali”. Vi abbiamo raccontano dei crimini contro l’umanità perpetrati dai governi francesi in Costa d’Avorio e nelle altre 14 colonie che oggi la Francia “possiede” in Africa, esportando la primavera delle bombe e del terrore (Vedi Articolo e Video-Documentario Qui – Barbarie e Crimini Contro l’Umanità: L’Imperialismo francese in Africa ). Ma vi abbiamo raccontato anche testimoniaze dirette dai teatri di “guerra”, come l’esperienza di Leonor Massanet: pubblicando le sue “Quattro lettere sulla Libia“, la terra di provenienza di gran parte delle vittime di questi anni e di molte delle ultime stragi di Lampedusa. Ieri si è parlato di profughi eritrei e somali, ma la sostanza non cambia… Al di là delle menzogne del Ministro Kyenge che ieri ha parlato impropriamente dell’esodo dall’Africa (la sua Afrca) come di un fenomeno “naturale”… (?).

 Per Capire e Non Dimenticare – L’Ignoranzaggi, oggi, è un “Crimine”

 Vi abbiamo raccontato della Siria, ma anche della Libia e della piccola tribù libica di Almashashi, che viveva nelle città di Alawyneh e Zawiat, è di come sia stata  bombardata e aggredita dalla  NATO e dagli estremisti islamici finchè i suoi membri rimasti si sono visti obbligati a fuggire dalle loro case e diventare rifugiati, riparando nell’área di Alshgiga (vedi video qui – Genocidio della Tribù Al Mashashi –  http://www.youtube.com/watch?v=8GH5bmtSVkY); vi abbiamo raccondato degli eccidi di Bani Walid e Bengasi e della “Primavera della Morte” – quella che l’occidente chiama, in maniera pretestuosa ed ingannevole, la “Primavera Araba” – “Dio abbia misericordia di tutti quelli che sono morti oggi a Benghazi, in Libia! Forse i suoni delle pallottole e delle bombe, il sangue che non si ferma dal fluire come un fiume, forse riuscirà a risvegliare le coscienze morte e servirà loro come anestetico per l’agonía di questa “Primavera della Morte”. Così scriveva un superstite agli eccidi in una lettera pubblicata su “Qui Europa” lo scorso Giovedì 13 Giugno da Leonor Massanet.

  In Africa è un Inferno quotidiano

 Vi abbiamo raccontato di Tripoli e delle paradossali strategie egemoniche occidentali: “i signori della guerra coalizzati contro il popolo libico – da Qui Europa, 13 Giugno 2013 – stanno cedendo e transferendo i loro poteri da Benghazi a Tripoli per dare loro l’autonomía nell’ambito della regione della Cirenaica (nord est della Libia) e mentre danno compimento a questo passaggio di consegne, pretendono di mantenere occupati i Libici suscitando e fomentando questo caos infernale. Se qualcuno avesse dubbi sull’unione ed il sodalizio tra USA, governo di occupazióne, Qatar, Al-Qaeda e potenze NATO, basta che veda mossa dopo mossa, passo dopo passo lo sfacelo e le crudeltà che stanno compiendo, senza preoccuparsi della vita umana, della sofferenza umana. Al fine di perseguire ed ultimare il loro piano iniziale evidentemente dovranno andare avanti uccidendo tutti i libici. Se questo dovrà essere fatto per garantire l’egemonia finale dei nuovi padroni della Libia lo faranno senza problemi. Se essi dovranno distruggere  tutta la  Libia – per il perseguimento di questo fine – lo faranno!”. A scrivere questi infernali bollettini di guerra – quotidiani – testimoni oculari di nazionalità libica, costretti a esodi forzati verso l’Italia e a lasciare la loro terra per non incorrere in probabili massacri.

  La Democrazia esportata in Libia – La Primavera della Morte

 E’  davvero sconcertante – riportava ancora Massanet – rendersi consapevoli che i responsabili di tutti questi orrori,  delle violazioni di tutti i diritti umani, siano proprio i vostri governi che si autonominano “democrátici”; che si autodefiniscono “paesi avanzati!” rispettosi dei diritti umani; che “parlano di sovranità delle nazioni”…. Mentre – al contrario – gli abitanti di queste regioni – oggi víttime di queste folli aggressioni – mai sono venuti in Occidente ad uccidere né ad aggredire alcuno. Per questo gli USA si sono visti obbligati a creare il diversivo Al-Qaeda ed a montare ad arte il mito del terrorismo e del controllo totale. Assodato – tra l’altro – che il terrorismo islamico, non è né più , né meno del terrorismo USA“. ( Vedi Video Qui – Libia, da luogo di pace e prosperità in Deserto di Morte, Disperazione e Distruzione – La Vera Faccia della “Primavera Araba” – http://www.youtube.com/watch?v=feqTVXz8CYY ).

  La Scatola Nera di Misurata

 Ma vi abbiamo raccontato anche degli appelli drammatici giunti da Misurata: “Chiediamo aiuto alle organizzazioni locali dei diritti umani e all’opinione pubblica internazionale e mondiale per rifiutare l’ingiustizia (questa orribile ingiustizia) che la giustizia libica oggi copre. Vogliamo denunciare quello che sta accadendo a Misurata violando tutti i diritti umani. Gli avvocati sono espulsi dalla città o sottomessi a minaccia di morte quando chiedono un transferimento di giudizio in un luogo sicuro“. Migliaia di testimonianze, video, foto e documenti che sarebbe impossibile riportare in questa sede per intero. Occorrerebbe un’enciclopedia “democratica”… del terrore.

  Il Silenzio che Uccide – L’Ipocrisia che Disgusta

 Ecco perchè dinnanzi all’ultima delle quotidiane stragi del mare – seguendo la rotta Misurata-Lampedusa – un senso di profonda repulsione mi assale, ascoltando le dichiarazioni ipocrite di ieri e di stamane di Alfano e degli altri impresentabili burattini della politica, che oggi si difendono e parlano di Europa e diritti, anziché tacere in un mare di vergogna. Nuova tragedia dell’immigrazione a Lampedusa, dunque, e stavolta i numeri sono quelli di una strage. Ma a ben vedere meritano notizia – a quanto pare – solo per questioni puramente numeriche. L’angelo della morte infatti colpisce – come raccontato – regolarmente ogni giorno, ma i numeri evidentemente “non sarebbero tali” da indire lutti nazionali, bloccare il traffico di disperati, arrestare in patria gli scafisti e le organizzazioni criminali colluse e – soprattutto – far cessare le diaboliche politiche imperialistiche che danno origine, a monte, a tali fenomeni infernali. In numeri, dunque, non sarebbero spesso tali da catturare l’attenzione dei potenti e dei collusi media. Questa voltra le vittime potrebbero essere poco meno di 400. Alcune Ansa parlano di 350. Altre di 500 vittime. Intanto mentre scrivo apprendo che altri dieci cadaveri sarebbero stati portati dalle motovedette sulla banchina del porto di Lampedusa. Come giudicare o sorbire le ipocrite parole del mnistro della (DIS) Integrazione Cecile Kyenge alla luce di ciò? “Domani sarà giornata di lutto nazionale e sarà osservato un minuto di silenzio delle scuole“, aveva detto ieri il ministro al termine del CdM, convocato a poche ore dall’ennesima strage, parlando anche, impropriamente e vergognosamente, come detto, di “fenomeno naturale” (?)

 Guerre fomentate e Terzomondializzazioni indotte

 E che dire delle ultime dichiarazioni di Angelino Alfano, che stamane è sembrato davvero cadere dalle nuvole, limitandosi a sottolineare le “responsabilità dell’Europa nell’accoglienza dei profughi” senza ricordare, strategicamente, le reali ragioni dell’esodo forzato da un Continente e da paesi come Siria o Libia: Paese quest’ultimo che con Gheddafi, ricordiamo, non conosceva disoccupazione. Mai, a ben vedere, nessun libico era stato costretto ad espatriare prima dell’avvento della “Democrazia Occidentale”. E senza ricordare, tra l’altro, gli studi e le testimonianze sull’esistenza di un piano concepito ad hoc dopo la Seconda Guerra Mondiale per islamizzare e terzomondializzare l’Europa e l’Italia, mediante esodi indotti e promozione di una iper-immigrazione di massa (Piano Kalergi – Vedi articoli in allegato e video).

  Un Giorno verrà il Giudizio di Dio

 Speriamo che l’Unione Europea si renda conto che non è un dramma italiano ma europeo” aveva poi aggiunto Alfano. Beh, dinnanzi a tutta questa ipocrisia, del ministro e dell’intera casta politica compiacente e muta, un’ultima osservazione nasce spontanea: speriamo – e consentitemi la replica – che chi oggi sta guidando all’auto-distruzione economica, sociale, religiosa e culturale l’Italia, possa mettersi una mano sulla coscienza, ricordando che Dio esiste, che l’anima esiste e che “presto o tardi giungerà – prendo in prestito un’espressione usata da Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi di Agrigento – il Giudizio di Dio”. Sarebbe davvero l’ora di abbandonare i piani occulti e diabolici e cambiare rotta.

 Sergio Basile (Copyright © 2013 Qui Europa)

 

http://www.quieuropa.it/strage-di-lampedusa-la-verita-che-media-e-politici-nascondono/

Incontro di sindaci e consiglieri comunali francesi e tedeschi per la separazione bancaria

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1 ottobre 2013 (MoviSol) – Sabato 28 settembre si è tenuto a Chamouilley, in Francia, il secondo incontro di sindaci e consiglieri eletti per la separazione bancaria, su iniziativa dell’ex candidato presidenziale Jacques Cheminade. Ne ha parlato il quotidiano francese Journal de la Haute-Marne, titolando “Cheminade persiste”:

 “Jacques Cheminade continua a condurre la lotta di cui aveva il suo cavallo di battaglia in occasione della sua candidatura alle presidenziali: la separazione delle banche. Da un lato le banche di deposito, che raccolgono i risparmi delle comunità locali e degli imprenditori, dall’altra le banche d’affari.”

 “Il Movimento Solidarité et Progrès, il cui candidato è fondatore, propaga questa filosofia presso i comuni minori ed i loro sindaci e consiglieri, sia in Francia sia in Germania. Presso Chamouilley, in particolare, il cui consiglio comunale lo scorso 4 settembre si pronunciò a favore di tale misura.”

 “Ieri, nel salone delle feste del municipio di Chamouilley, Jacques Cheminade e il sindaco Eugène Perez (che lo sostenne l’anno scorso, firmando perché potesse candidarsi alle presidenziali), hanno condotto il dibattito davanti ai sindaci e consiglieri del Nord-Est della Francia e della Germania, tra cui Helga Zepp-LaRouche, presidente del partito politico BueSo. Una riunione dello stesso tenore ebbe luogo il 10 agosto scorso ad Arzviller, nella Mosella, riunione conclusasi con una dichiarazione comune a favore della separazione bancaria.”

 “‘Altri ne parlano’, precisava ieri Jacques Cheminade prima che iniziasse la riunione, ‘ma non la pongono nel giusto contesto e la vedono come una misura meramente tecnica. Si tratta invece di una misura eminentemente politica. […] Oggi, i sindaci se ne preoccupano poiché vedono arrivare dei prestiti tossici e sentono sempre più lo strangolamento finanziario. Per me oggi i comuni sono un punto di resistenza’.”

 Una “falsa riforma”

 Quanto alla riforma bancaria del ministro delle Finanze, Jacques Cheminade la scarta con manrovescio. “La riforma Moscovici è una falsa riforma che si limita a sancire una separazione simbolica”, afferma, nella speranza che il suo movimento prenda piede. “Si spera di moltiplicare le firme, in modo che la gente parli di questa misura e si produca l’effetto trascinatore della palla di neve”. Misura che Jacques Cheminade vorrebbe veder proposta da qualche deputato in forma di disegno di legge. Per ora cosa difficile, non avendo alcun rappresentante all’Assemblea nazionale.

 I sindaci e consiglieri francesi presenti hanno accolto con grande interesse i messaggi di sostegno all’incontro giunti dall’Italia, quello di Liliana Gorini, presidente di Movisol, che ha illustrato la campagna di Movisol per la separazione bancaria, sfociata in tre disegni di legge alla Camera ed al Senato, nonché la raccolta firme insieme al CLN per una Legge di Iniziativa Popolare per la separazione bancaria, che continua fino a fine ottobre. Gorini ha citato Dante Alighieri, che nell’undicesimo canto dell’inferno riserva a usurai e speculatori uno dei canti più infimi, ed è giusto che sia così. Anche il messaggio di Valentina Iorio Tomasetti, consigliere comunale di Galliate Lombardo (vedi sotto) ricorda Dante Alighieri. È stato letto anche quello di Nicola Oliva, consigliere comunale a Prato (vedi sotto).

 I messaggi dei rappresentanti italiani

 

 Messaggio di Valentina Iorio Tomasetti

Consigliere comunale di Galliate Lombardo

 Carissimi convenuti, politici come me.

 Vi auguro il complimento che mi ha elargito una mia compaesana: le avevo chiesto le origini di una servitù di passo che coinvolge lei e altri tre confinanti di Galliate Lombardo. Si è arrabbiata ferocemente dicendomi che io non ho nessun diritto e non mi devo interessare di niente. Alla mia osservazione di essere un politico, eletto, rappresentante di volontà popolare, mi ha guardata con infinita commiserazione sentenziando che io politico non sarò mai. L’asserzione, devo confessare, mi ha inorgoglita nel pensare che essa avesse come immagine i suoi politici di riferimento.

 Voi certamente avrete sentito parlare delle prodezze dei nostri politici, quelle che, ricordando Dante, la nostra presidente di MOVISOL Italia, Liliana Gorini, chiama traditori, usurai, ladri di tutti i beni possibili, morali e materiali. E, vi posso dire, siete solo all’inizio, all’apparenza.

 Nel Canton Ticino, in Svizzera, mio paese natale, pure ci sono i ladri ma, fin quando vivevo lì, pareva lo facessero con discrezione.

 Sono binazionale per aver sposato un medico italiano di origine partenopea. Qui in Italia ma soprattutto nel Sud, il furto lo ostentano come promozione sociale. Ecco, questo atteggiamento è chiamato sadismo e viene sempre imposto alla vittima. È l’unico modo per scoprire i delinquenti, dei quali i traditori, ladri, usurai sono buoni rappresentanti. Pochi dei nostri politici riescono a mascherare il piacere che provano per la nostra sofferenza.

 Ne parlo ai banchetti per la raccolta firme per la separazione bancaria. L’indifferenza alla Glass-Steagall incomincia a vacillare sotto l’azione perseverante e convincente dei suoi più importanti sostenitori quali Liliana Gorini e Massimo Lodi Rizzini, personaggi di riferimento di tutto il Nord Italia e miei personali. Tutti capiscono che le banche sono un covo di usurai ed è per tutti quelli che riescono a fermarsi un sollievo conoscerne qualche meccanismo.

 Le speranze, pur tuttavia, sono promettenti e le idee lasciano largo margine di successo per la loro definitiva affermazione se sostenute con impegno e convincimento. Ancorché all’inizio siamo dunque a buon punto per sconfiggere l’arcano e la presenza dell’alieno che ancora si annida con nolenza, fors’anche con scopi poco nobili, nella politica più accreditata.

 Poi le possibilità mentali di ognuno di noi, vessati da una montagna di incombenze per non concederci il tempo di pensare a come questa nostra organizzazione statale, pagata da noi, trova un’infinità di modi per crearci problemi pur di rubarci il tempo, il sangue, la vita.

 Sono in Italia da quarant’anni e l’aspetto più macabro, tanto ben mascherato dalla bellezza dei luoghi e della gente, è l’educazione inflitta al futuro essere umano, già dalla nascita. Fino a 30 anni sono stata maestra nel Canton Ticino e nel confronto devo ammettere che non è più tempo del goldoniano: “boca taas che ta dò on ciocolatin” ma, come afferma in più parti Freud, specialmente nella disamina del perché delle guerre nelle lettere con Einstein, “Il bambino è psichicamente il padre dell’adulto” . Ho visto fare con la massima indifferenza atrocità tremende ai figli pretendendo giustificazioni di ogni tipo.

 L’italica ignavia rispetto alla capacità di ribellione dei popoli del nord Europa sta forse solo qui. Dire di non fare questo o quello al bébé perché da grande diventerà servo, mafioso o delinquente, nessuno lo vuol sapere ; anche spiegarne il perché, è inutile.

 Giustamente è solo col benessere, con la tranquillità materiale e morale che ci si potrà concedere il lusso di figli intelligenti, che si potranno arricchire con le loro capacità e non con il furto, col latrocinio organizzato.

 Il sogno che ci accomuna.

Vi voglio bene.

Valentina Iorio Tomasetti

Consigliere comunale a Galliate Lombardo

 

 Messaggio di Nicola Oliva

Consigliere comunale di Prato

 Messaggio di saluto ai sindaci, assessori e consiglieri comunali francesi e tedeschi che si incontrano oggi in Francia.

 “Cari amici, sostengo la vostra iniziativa e vi incoraggio a non demordere.In qualità di consigliere comunale di Prato nei 4 anni trascorsi ho avviato delle audizioni pubbliche sul credito che hanno portato all’approvazione di 6 proposte tra cui la più importante, l’appello all’approvazione in Parlamento del Glass-Steagall Act; abbiamo inoltre ospitato l’ex ministro Usa Robert Reich, che ha autorevolmente rilanciato l’esempio di FD Roosevelt davanti ad una folta platea di imprenditori e politici.

 Ma quelle iniziative locali sembrano essere appena delle gocce nell’oceano di desolazione fatto di fallimenti, chiusure di negozi, disoccupazione: è questo il ritratto dell’Italia delle cento città devastata dalle misure di Austerità e dallo tsunami bancario.

 I politici italiani si nascondono dietro alla retorica della responsabilità nel rispettare i numeri magici di Maastricht, in devozione al dio dello spread.

 La battaglia da vincere è garantire le condizioni per una esistenza dignitosa, di modo che il potenziale creativo dell’umanità possa dispiegarsi pienamente; per farlo dobbiamo uscire dall’Euro e tornare allo standard Glass-Steagall, altrimenti il gioco d’azzardo continuerà e non si potranno indirizzare risorse e investimenti per l’economia fisica a tutto vantaggio dei mercati finanziari.

 Ma nell’opinione pubblica prevale la posizione di chi chiede “più Europa”.Molto è da fare ancora, abbiamo da indirizzare la carovana incoraggiando chi va controcorrente.

 “Qual è l’importanza del sole, che si muove nel cielo senza compagnia? Qual è l’importanza di una montagna che si erge in mezzo a una valle? Qual è l’importanza di un pozzo isolato? Sono essi che indicano la strada che la carovana deve seguire.” (Paulo Coelho)

 Buon lavoro

Nicola Oliva

Consigliere comunale a Prato

 Vedi anche:

 

Separazione bancaria: vieni a firmare!

http://www.movisol.org/13news166.htm

Assalto al centro impiego in due ore 500 persone

Storie di disperazione per giovani e meno giovani. Pochi gli sbocchi

Lucca, 04 ottobre 2013 – Il lavoro in effetti non manca al… centro per l’impiego, quantomeno per i dipendenti. Ieri mattina alle 10 e mezzo, a due ore esatte dall’apertura degli uffici, il numerino di attesa aveva già oltrepassato quota 500: più di mille persone ogni mattina in attesa di un lavoro, dell’avvio della cassa integrazione, della regolarizzazione delle proprie mansioni di badante o colf. Non c’è età, non c’è condizione sociale, non c’è provenienza (qualcuno viene anche da fuori provincia) a fermare il fiume in piena di persone. E sono infinite le storie che testimoniano quanto il mondo del lavoro sia diventato un far west. Ferdinando Ruggiero ha solo 28 anni: fortunato, gli dicono, ha perso il lavoro in tempo utile per giocarsi la carta dell’apprendistato. Ha lavorato 13 anni in un’officina meccanica della Piana, ha un bambino di un mese e mezzo. E’ al centro dell’impiego per avviare le pratiche per ottenere almeno l’assegno di disoccupazione.

Non va meglio alla generazione precedente. «Mio padre ha 53 anni — dice Ferdinando — e vive con 485 euro al mese. Non ha un lavoro, dicono che lui è troppo “vecchio”, a 53 anni. Io ho perso il lavoro e non so se lo ritroverò. Oggi le macchine per cartiera le comprano all’estero usate e poi le rendono attuali nelle nostre officine, è così che il lavoro è calato di brutto e che io oggi mi trovo a piedi». Gennaro Lopresto è qui per sua figlia, Alessia, 23 anni e l’intenzione di rendersi autonoma con una casa ancora tutta da pagare. «L’hanno licenziata dalla sera alla mattina, lei e altri 4 dipendenti — dice —. Lavoravano in una pasticceria che in un attimo ha cambiato nome alla società e ha mandato tutti a casa. In Italia, evidentemente, si può fare anche questo».

Alessandro Macchiarella e Carla Alfieri tentano il tutto per tutto. «Ci siamo rivolti al Centro per l’impiego di Montecatini — dicono – e non ci è arrivata mai neanche una telefonata. Adesso proviamo qui e speriamo bene». Dita incrociate ma i volti, per la maggior parte, raccontano tutta l’angoscia di guardare al domani. Hamid Essbbah, marocchino, ha saputo ieri mattina al Centro per l’impiego che la sua «pratica» non è più nell’archivio degli infortuni ma è passata in quello dei licenziamenti. «Lavoravo in un agriturismo nella zona di Pieve SantoStefano — racconta —. Sono caduto da una scala e mi sono fatto male a un braccio. Sono venuto a verificare che tutto fosse a posto con le procedure per l’infortunio e oggi invece mi dicono che dal computer risulta che dal 15 luglio risulto licenziato». Niente paura: gli hanno dato il numero, il 41, così potrà saperne di più. Intanto sa che ha un bambino di 4 anni e sua moglie ne aspetta un altro. Giuseppe Cafuri è un abituè del Centro per l’impiego, un po’ la sua seconda casa: «Sono tre anni che mi prendono in giro i lor signori. Adesso basta».
http://www.lanazione.it/lucca/cronaca/2013/10/04/960353-assalto_centro_impiego.shtml

Cultura: pioggia di milioni su fondazioni, cinema, musei e spettacolo

per il reddito di cittadinanza non ci sono no, con tutte le mafie da finanziare, grandi opere, militari e anche la “società civile” per i servigi resi al NWO va “ricompensata”.
I disoccupati continuino a suicidiarsi, in silenzio però che disturbano

Pubblicato da ImolaOggiECONOMIA, NEWSott 4, 2013
euro-butt4 ott – Via libera della Camera al decreto ‘Valore Cultura’ che ora diventa legge. Un decreto messo a punto dal ministro dei Beni culturali e del Turismo Massimo Bray, varato dal Consiglio dei ministri il 2 agosto scorso, che ha subito qualche ritocco con la prima lettura da parte del Senato, confermata ora da Montecitorio, dove sono stati ritirati tutti gli emendamenti presentati dalla maggioranza, e respinti quelli di M5S e Lega. Ecco in pillole il testo del provvedimento.
PER POMPEI UN MANAGER PUBBLICO: sarà istituita la figura di un direttore generale del ‘Progetto Pompei’ per gestire e coordinare gli interventi e gli appalti fuori e dentro il sito archeologico. Manager che, come indicato da un emendamento approvato a Palazzo Madama, dovrà necessariamente arrivare dalla pubblica amministrazione, e che avrà il compito di definire le emergenze, assicurare lo svolgimento delle gare, migliorare la gestione del sito e delle spese. Il nuovo Dg sarà l’amministratore unico del nuovo organismo ‘Progetto Pompei’ e dovrà definire i tempi di realizzazione degli interventi potendo ricevere donazioni ed erogazioni liberali. Il direttore avrà il supporto di tecnici provenienti dall’amministrazione statale (massimo 20 persone) e di 5 esperti in materia giuridica, economica, architettonica, urbanistica e infrastrutturale. Il Dg del ‘Progetto Pompei’ guiderà l’Unità Progetto che lavorerà di concerto con la Soprintendenza speciale di Pompei, mentre la Reggia di Caserta confluirà nel Polo Museale di Napoli.
A CASERTA NASCE SOPRINTENDENZA BENI ARCHEOLOGICI: la Soprintendenza speciale per i Beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia sarà separata dal polo museale di Napoli e Caserta, dove nascerà la nuova Soprintendenza per i beni archeologici.
DIVENTA STABILE FINANZIAMENTO ANNUALE MAXXI: diventa stabile il finanziamento annuale previsto per la fondazione Maxxi e passa da circa 6 a 5 mln di euro.
DONAZIONI PIU’ FACILI: le donazioni fino a 5mila euro in favore della cultura potranno essere effettuate senza oneri amministrativi a carico del privato, con la garanzia della destinazione indicata dal donatore e con la piena pubblicità delle donazioni ricevute e del loro impiego.
STOP A FONDI SPETTACOLO A PIOGGIA: i fondi per lo spettacolo non saranno più assegnati a pioggia sui diritti acquisiti, ma saranno invece distribuiti in relazione alle attività svolte e rendicontate. Ai fini di trasparenza, inoltre, è prevista un’anagrafe degli incarichi amministrativi e artistici degli enti di spettacolo.
SALE A 110 MLN DI EURO IL FONDO DEL TAX CREDIT : torna a 90 milioni di euro la cifra destinata al tax credit per il cinema, ma (e questa è una ulteriore novità inserita nell’iter parlamentare) al fondo ora potranno accedere anche i comparti della fiction e dell’audiovisivo in genere. A tal fine, quindi, le risorse del fondo tax credit salgono a 110 mln di euro complessivi.
VIA TAGLI ORIZZONTALI DA TEATRI ED ENTI CULTURALI: gli enti culturali vigilati dal Mibac e i Teatri stabili pubblici non dovranno più effettuare i tagli orizzontali sulle spese relative a pubblicità e tournée come previsto dalla spending review.
PREMIATE FONDAZIONI LIRICO-SINFONICHE VIRTUOSE: le fondazioni meritevoli, quelle cioè che sono in pareggio di bilancio da tre anni, beneficeranno di una quota aggiuntiva pari al 5% rispetto alla quota loro spettante del Fondo unico spettacolo. Inoltre, nel nuovo criterio di assegnazione del Fus, il 25% spettante alle fondazioni lirico-sinfoniche, premierà quelle in grado di assicurare qualità artistica e festival (in sostanza Verona e Firenze). Una norma, quest’ultima, inserita nel corso dell’iter parlamentare.
MENO BUROCRAZIA PER SPETTACOLO DAL VIVO: ai locali che organizzano musica dal vivo è sufficiente fare l’autocertificazione allo sportello unico delle attività produttive del comune di loro appartenenza, a patto che non abbiano più di 200 spettatori. Una facilitazione introdotta da Palazzo Madama.
PIU’ RISORSE PER MAUSOLEO AUGUSTO: una modifica inserita dai senatori ha introdotto un finanziamento di 2 mln di euro per il restauro del Mausoleo di Augusto.
RIASSEGNATE RISORSE A FONDAZIONI CULTURALI: una modifica parlamentare ha riassegnato 1,3 milioni alle fondazioni culturali. Si tratta di 103 fondazioni fra le quali l’Accademia della Crusca, il Museo Nazionale del Risorgimento, l’Accademia Chigiana di Siena, la Fondazione Einaudi, la Fondazione Gramsci, la Fondazione don Sturzo, ma anche la Fondazione Craxi, cosa questa che ha scatenato polemiche in Aula da parte dei grillini. Polemiche a cui il relatore Marcucci (Pd) ha replicato facendo presente che le fondazioni in questione sono indicate da una tabella (la cosiddetta tabella Amalfitano del 1996) aggiornata dal governo ogni tre anni.
RISORSE AI CIRCHI SENZA ANIMALI: gli incentivi previsti nella quota Fus relativi allo spettacolo viaggiante andranno agli spettacoli circensi che non usano animali secondo una norma inserita dal Senato.
SALE FONDO INTERVENTI URGENTI: il fondo per gli interventi urgenti passa da 2 a 8 mln di euro.
http://www.imolaoggi.it/2013/10/04/cultura-pioggia-di-milioni-su-associazioni-cinema-musei-e-spettacolo/

La banca vaticana (Ior) fa soldi con il debito pubblico italiano

lo Ior è sempre stata gestita dai gesuiti, ora hanno anche il “capo” dalla loro. Ma è un papa “progressista”…..

Pubblicato da ImolaOggi

 ott 4, 2013

 4 ott – È la banca vaticana, ma non sembra poi così diversa dalle altre. Almeno a guardare dalla composizione degli utili 2012, pari a 86 milioni di euro rispetto ai 20 del 2011. In gran parte ascrivibili all’attività di trading sui titoli di Stato, che ha portato in dote 51 milioni di euro rispetto a una perdita di 38 iscritta a bilancio 2011. In gran parte sono bond del Tesoro: dei 2,4 miliardi di titoli di debito in portafoglio, i titoli di Stato italiani sono pari a 1,17 miliardi.

 L’Istituto per le opere di religione ha pubblicato oggi per la prima volta nella storia il dettaglio del bilancio relativo all’anno scorso, certificato dalla società di consulenza Deloitte. Un centinaio di pagine che spiegano nel dettaglio le caratteristiche della “misteriosa” attività operativa che si svolge dietro le spesse mura del Torrione Niccolò V. A livello di clienti e dimensioni, non si può certo dire che la banca presieduta da Ernst Von Freyeberg sia un colosso: 18.900 clienti, la metà enti ecclesiastici, e una decina di milioni in gestione. Eppure non è la quantità, ma la qualità dei clienti – il conto “Omissis” di Giulio Andreotti – che ha sempre destato sospetto. La pubblicazione del bilancio, in questo senso, rappresenta un notevole sforzo di riforma nel segno della trasparenza, fortemente voluto da Papa Francesco.

Spagna: ‘anarchici’ mettono bombe nelle chiese

a meno che non si tratti di una roba dei servizi, un grande esempio di tolleranza e rispetto delle peculiarità di chicchesia

04-10-2013

MADRID – Il gruppo anarchico ‘Comando insurrecional Mateo Morral’ ha rivendicato l’attentato di mercoledì scorso alla basilica del Pilar di Saragozza. Si tratta dello stesso gruppo che a febbraio mise un ordigno rudimentale, scoperto prima che esplodesse, nella cattedrale Almudena di Madrid. L’ordigno esploso a Saragozza era stato collocato vicino all’organo della chiesa e aveva danneggiato alcuni banchi. L’esplosione, avvenuta durante l’apertura della basilica, non aveva causato feriti.

Come sempre, hanno capito tutto.
http://voxnews.info/2013/10/04/spagna-anarchici-mettono-bombe-nelle-chiese/

LA BRUTALITE DE LA SOCIETE YANKEE : UNE FEMME DESARMEE ACCOMPAGNEE D’UN ENFANT TENTE DE RENTRER DANS LA MAISON BLANC HE ET SE FAIT ABATTRE !

LUCMICHEL. NET/ LA BRUTALITE DE LA SOCIETE YANKEE : UNE FEMME DESARMEE ACCOMPAGNEE D’UN ENFANT TENTE DE RENTRER DANS LA MAISON BLANCHE ET SE FAIT ABATTRE !

 Luc MICHEL / En Bref /

avec AFP – ABC – PCN-SPO / 2013 10 03 /

 BREAKING NEWS / Est-ce que nous rêvons ou est-ce que nous avons bien lu ?

« Une femme abattue après avoir tenté de rentrer dans la Maison Blanche » titre l’AFP ce jeudi 3 octobre 2013 à 20h37 …

 La fusillade s’est déroulée lorsque la femme – désarmée comme on peut l’entendre sur ABC – est sortie de sa voiture.  Elle aurait été abattue par la police. Après avoir tenté de rentrer dans le périmètre de la Maison Blanche, selon la chaîne de télévision américaine ABC. « Un enfant se trouvait dans le véhicule. Il a été retrouvé sain et sauf ». La femme, qui ne possédait aucune carte d’identité sur elle et n’a donc pu être identifiée,  n’a pas pu rentrer dans le périmètre et a pris la fuite. Elle a alors été prise en chasse par la police non loin du Congrès, à Washington.

 Si nous traduisons la dépêche ci-dessus en français cela dit : « une américaine qui ne portait pas d’armes et était accompagnée d’un enfant a été assassinée par les forces de l’ordre parce qu’elle a voulu rentrer dans un bâtiment gouvernemental ».

 L’Etat américain: le soi-disant « summum de la civilisation » et la « panacée de la liberté et de la démocratie » !?!  Quand la populace s’approchait trop, Louis XVI sonnait une clochette, Sarkozy, avec son élégance habituelle, vous disait “casse-toi, sale con”… Mais Obama, lui, ce prix Nobel qui entend « punir Assad » et « défendre les civils syriens » vous fait buter par son ‘secret service’ (tant vanté par Hollywood) ! Sans sommations …

 Luc MICHEL

 http://www.lucmichel.net/2013/10/03/lucmichel-net-la-brutalite-de-la-societe-yankee-une-femme-desarmee-accompagnee-dun-enfant-tente-de-rentrer-dans-la-maison-blanche-et-se-fait-abattre/

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 Luc MICHEL /

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Chiediamo il cambio del presidente della Repubblica per aver autorizzato, nel 2006, la cessione della Sovranit à monetaria a dei privati.

A Pietro Grasso

Lanciata da
CASIMIRO CORSI
Roma, Italy

L’attuale presidente della Repubblica, Napolitano, non fa l’interesse degli italiani.
La privatizzazione di Bankitalia di fatto avvenne con la vendita delle banche di Stato, con la complicità del governo di allora che dimenticò di trattenere le quote di Bankitalia.
Poi il presidente Napolitano ha legalizzato la privatizzazione di Bankitalia, a spese degli italiani, firmando il 16 dicembre 2006 il decreto che modificava l’art 3 dello statuto che prevedeva che Bankitalia dovesse essere dello Stato o di aziende da esso controllate prima della modifica.

Ecco il nuovo e il vecchio art 3 dello Statuto.
http://www.disinformazione.it/nuovo_statuto_bankitalia.htm
In questa maniera ha trasferito la Sovranità monetaria nelle mani dei privati possessori di Bankitalia.

http://www.youtube.com/watch?v=ropOUXXsp0c

Nel 2011 ha fatto in modo che un uomo delle banche (Goldmann Sachs), Mario Monti, formasse il governo nominandolo prima senatore a vita (motivazione:

«Ha illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo scientifico e sociale»
e  poi dandogli l’incarico di formare il governo, con un’operazione che ricorda un  vero incruento colpo di Stato.

A:
Pietro Grasso, Presidente del Senato
Laura Boldrini, Presidente della Camera
Il presidente Napolitano ha legalizzato la privatizzazione di Bankitalia, a spese degli italiani, firmando il 16 dicembre 2006 il decreto che modificava l’art 3 dello statuto che prevedeva che Bankitalia dovesse essere dello Stato o di aziende da esso controllate prima della modifica.
A causa della consapevole legalizzazione della fraudolenta cessione della Sovranità monetaria dallo Stato a dei privati avvenuta nel dicembre 2006, si chiede la sua destituzione
Cordiali saluti,
[Il tuo nome]

http://www.change.org/it/petizioni/chiediamo-il-cambio-del-presidente-della-repubblica-per-aver-autorizzato-nel-2006-la-cessione-della-sovranit%C3%A0-monetaria-a-dei-privati?share_id=rVifLtMSbs&utm_campaign=friend_inviter_chat&utm_medium=facebook&utm_source=share_petition&utm_term=permissions_dialog_true

Respinto il blitz per i risarcimenti dei poveri imprenditori TAV

http://www.notav.info/senza-categoria/respinto-il-blitz-pe-ri-risarcimenti-dei-poveri-imprenditori-tav/

tav_mafia_Ad agosto quando il governo mascherò l’ennesimo decreto sulla sicurezza come una legge contro il femminicidio. All’interno di esso vennero inserite norme esplicite contro il movimento notav che estendevano le norme di sicurezza del cantiere, le pene per i manifestanti e via discorrendo.

Nel corso del tempo, all’interno dello stesso sono stati inseriti altri emendamenti che continuavano ad estendere i poteri della polizie e dulcis in fundo, nell’emendamento 8.9, a firma Rossomando (PD) e Centemero (PDL), aggiunsero al comma 2 un 2 bis: “Le imprese che abbiano subito il danneggiamento di materiali, attrezzature e beni strumentali in conseguenza di delitti non colposi commessi al fine di impedire, turbare ovvero rallentare la realizzazione di opere comprese nel programma delle infrastrutture e degli insediamenti strategici, di cui all’articolo 1 della legge 21 del 2001 n 443 possono richiedere un indennizzo per il ristoro del danno sùbito a carico del Fondo di solidarietà civile”.

In soldoni l’emendamento estende alle imprese valsusine la copertura assicurata alle aziende colpite da attentati mafiosi.

(A proposito di Tav e gli imprenditori che vanno a piangere in tv…)

Esposito ad altri che vivono di Tav, esultarono per questo, e stranamente aumentarono gli incendi nei capannoni. Addirittura mercoledì scorso,nell’ora della pausa pranzo, un’ennesimo incendio è scoppiato alla Geomont di Bussoleno.

Fatti strani che volendo pensar male, (solo volendo….) avrebbero risparmiato a questi poveri imprenditori tanti soldi in assicurazioni ad esempio.

Oggi però l’emendamento viene ritirato perchè incostituzionale e senza copertura finanziaria. Dal governo dicono che lo ripresenteranno in tempi brevi, collegato alla legge di stabilità, ma in ogni caso per vederlo approvato dovranno trovare la risorse.

Laura Castelli, del M5s si è battuta in commisione per il ritiro dell’emendamento “perché la commissione Bilancio ha certificato la sua incostituzionalità per mancanza di copertura di bilancio e per l’indeterminatezza delle modalità di rimborso»,  annuncia che «i deputati M5s lo bloccheranno anche se sarà ripresentato dal governo perché se è anticostituzionale oggi lo sarà anche domani».

Esposito si appella a tutti i ministri perchè “non lascino soli gli imprenditori”…si soli con le loro assicurazioni!