Manifestazione 19 ottobre, tanti radicali in piazza e pochi scon tri. Ecco perché

http://www.huffingtonpost.it/2013/10/19/manifestazione-19-ottobre_n_4129023.html?utm_hp_ref=italy

 Di Angela Mauro Pubblicato: 19/10/2013 21:00 CEST  |  Aggiornato: 19/10/2013 21:00 

manifestazione 19 ottobre

“Qui continua, fino a domani e poi…”. Sono le 19 circa. Porta Pia è un miscuglio di umori, intenzioni, razze. Sotto il monumento al bersagliere, proprio al centro della piazza, davanti al ministero delle Infrastrutture blindato dai cellulari della polizia, più di qualcuno ha già piantato le tende. “Qui continua…”. L’intenzione è di accamparsi per la notte. Lo avevano detto fin dall’inizio quelli del movimento di lotta per la casa, il nucleo più forte del 19 ottobre italiano a Roma. Una manifestazione con effetto sorpresa. Perché le previsioni, anche quelle degli organizzatori, non stimavano una partecipazione così consistente. Perché i migranti si sono presentati in massa: di solito finora, per il timore di fermi o problemi con la giustizia, hanno sempre partecipato a cortei meno ‘radicali’. Ma la sorpresa c’è stata anche negli scontri: più o meno circoscritti a via XX Settembre, davanti al ministero dell’Economia. Eppure, chi conosce i movimenti, sa che c’erano tutte le condizioni per fare di più. Perché non è successo (almeno fino a sera)?

“Questa è l’apertura di uno spazio politico”, ti rispondono i promotori in piazza. Scontri come quelli del 15 ottobre 2011, portati avanti per ore fino a notte in piazza San Giovanni, avrebbero chiuso subito la partita. E invece sta proprio in quel 15 ottobre la chiave per capire che tipo di società è scesa in piazza il 19 ottobre 2013. Trattasi della parte più radicale, quella che due anni fa condivise e mise in atto gli scontri con le forze dell’ordine, quella che ormai ha rotto con chi due anni fa se ne andò dalla piazza in fiamme. Acrobax, Communia, Global Project, Dinamo, una delegazione di No Tav, Pirati, un po di ultrà, oltre ai movimenti di lotta per la casa, i migranti e i sindacati di base, che due anni fa non condivisero gli scontri e ora sì. Ma le sigle contano fino a un certo punto. “Questa partecipazione non ce l’aspettavamo, significa che c’è una domanda di partecipazione radicale, al di là del lessico, effettivamente abbastanza povero”, ti dicono gli organizzatori.

La scommessa pensano di averla vinta. “I movimenti sono qui, non nella ‘piazza soft’ di Rodotà e Landini…”. Sarebbe quella del 12 ottobre per l’applicazione della Costituzione, organizzata insieme a sigle contrarie ad amnistia e indulto, argomenti invece sensibilissimi per la piazza del 19 ottobre. Pensano di aver vinto perché hanno dimostrato “radicalità” davanti al ministero dell’Economia ma al tempo stesso sono riusciti a salvaguardare il corteo per permettere ‘l’acampada’ finale a Porta Pia e per darsi una via d’uscita. Politica. Perché per loro è questa la politica. “D’ora in poi dovranno fare i conti con noi…”.

La crisi effettivamente ha indurito gli animi, chi frequenta le piazze lo sa. Ma il 19 ottobre è stata semplicemente la ‘giornata di presentazione’ della nuova compagine: tanti volti ormai maturi e noti dal G8 di Genova, ma anche e soprattutto tantissimi giovanissimi, la maggioranza, e tutti pronti allo scontro, bardati con cappucci e casco alla mano, più limoni anti-lacrimogeni. Oggi il biglietto da visita. Domani chissà. In corteo cantavano ‘Because the night’ di Patti Smith, in versione rivista e corretta: “Because the night…non usa il flash…”. Potrebbero tornare in azione in nottata? “Forse, chissà. Intanto stiamo qui, a Porta Pia…”.

Tensioni tra manifestanti e militanti di CasaPound

Il corteo antagonista a Roma

Fabio Lepore

Reportage dall’accampamento

Manifestazione 19 ottobre, tanti radicali in piazza e pochi scon tri. Ecco perchéultima modifica: 2013-10-20T21:38:24+02:00da davi-luciano
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