Mestre: sparatoria tra immigrati, due feriti

ci deve essere un italiano di mezzo per parlare di queste storie ovviamente trasformandole in episodio razzista????

Pubblicato da ImolaOggiCRONACA, NEWSset 18, 2013spara18 sett –

Un litigio, uno screzio, poi il rumore sordo degli spari che squarcia la notte. Alle due del mattino di mercoledì la paura si è impossessata dei residenti di via Circonvallazione, in pieno centro Mestre. Una contesa tra alcuni stranieri si è infatti trasformata in una sparatoria e non è la prima volta che nella zona, da tempo nota alle forze dell’ordine come punto d’incontro tra spacciatori di droga e “clienti”, si verificano risse e scontri, ma i colpi di pistola sono una sconcertante novità. Il parco della villa, a pochi passi dagli uffici comunali, è stato più volte oggetto di controlli e “riqualificazioni”, ma a quanto pare non è bastato e resta ancora oggi uno dei luoghi d’incontro favoriti dai criminali mestrini.
LA VICENDA
Nella notte tra martedì e mercoledì la situazione è precipitata: nel parco si aggirava un gruppetto di quattro o cinque stranieri, di etnia magrebina, tutti irregolari in Italia e, stando a quanto rilevato in seguito dalla polizia, già noti alle autorità e in possesso di precedenti per spaccio di droga. Al piccolo capannello, improvvisamente, si sarebbe avvicinata una coppia di personaggi poco raccomandabili che, in pochi istanti, hanno estratto una pistola e fatto fuoco contro il gruppo di stranieri. Uno di loro è stato colpito di striscio al polpaccio, mentre un altro è stato centrato al piede, che è stato trapassato dal proiettile. Ad allertare il 113 e il 118 ci ha pensato una guardia giurata di pattuglia, accorsa nel parco dopo aver visto i due feriti a terra.
FAIDA CRIMINALE – I due colpiti sono stati ricoverati in ospedale, uno con una prognosi di circa una settimana l’altro, ferito molto più gravemente, di 60 giorni. Sul caso ora indagano gli uomini del commissariato di Mestre, che hanno effettuato i primi rilievi sul posto e ascoltato i testimoni. Fondamentale, in questo senso, il racconto di una ragazza italiana che si aggirava assieme ai ragazzi magrebini nel parco. La giovane ha raccontato che i due assalitori, subito fuggiti dopo aver sparato, sembravano anch’essi stranieri, provenienti dall’est Europa. Gli investigatori non hanno trovato bossoli a terra e quindi sospettano che per l’agguato sia stato utilizzato un revolver, un’arma che lascia le cartucce esplose direttamente nel tamburo. La polizia ora segue la pista del regolamento di conti tra bande rivali: si sospetta infatti che il gruppo di africani si sia “spinto troppo oltre”, spostandosi forse da via Piave verso il centro e finendo per entrare nel territorio di un altro gruppo, facendo quindi scattare la ritorsione.
mestre.veneziatoday.it


Grazie a Saccomanni, un miliardo di appalti per le coop rosse

ed i cittadini COSTRETTI A PAGARE PIU’ TASSE per rientrare nel 3% e poter anche ELARGIRE RENDITE ALLE COOPERATIVE

Pubblicato da ImolaOggiECONOMIA, NEWSset 17, 2013
coop17 sett – Le coop rosse mettono a segno un colpo grosso tra i banchi di scuola. Un affare che tra qualche giorno, visto l’andazzo, potrebbe diventare economicamente ancor più rilevante. Per scoprirne in contorni bisogna andare dalle parti del ministero del Tesoro, guidato da Fabrizio Saccomanni. Qui la Consip, ossia la centrale acquisti controllata dal dicastero di via XX Settembre, ha appena aggiudicato un maxiappalto che al momento ha un valore massimo di 1 miliardo di euro, ma è destinato verosimilmente a crescere.
In ballo c’erano 9 lotti per il servizio di pulizia degli edifici scolastici italiani. Ebbene, in 6 di essi a farla da padrone sono state Manutencoop e Cns-Consorzio nazionale servizi, due tra le più importanti cooperative del movimento Legacoop. Il valore massimo dei lotti che hanno portato a casa è di 709,3 milioni di euro, in pratica il 65,5% del valore complessivo dei lotti sin qui aggiudicati dalla società del Tesoro. Davvero un affare, che potrebbe anche superare il miliardo di euro nei prossimi giorni. Si dà infatti il caso che la maxicommessa della Consip per la pulizia degli edifici scolastici consista complessivamente in 13 lotti. I 4 ancora da assegnare valgono la bellezza di altri 550 milioni. La Consip, guidata dall’amministratore delegato Domenico Casalino, perfezionerà nei prossimi giorni l’aggiudicazione della fetta rimanente della torta. E se il predominio di Manutencoop e Cns dovesse anche in parte essere confermato, per le due coop rosse l’affare finale potrebbe anche sfondare il miliardo di euro. Per carità, la Consip riesce sempre a strappare forniture che garantiscono risparmi (del resto questo è il suo core business). Ma in questo caso è interessante proprio andare a vedere che è riuscito a mettere le mani sulla torta.
I documenti di gara
Inutile dire che intorno al maxiappalto indetto dalla società del Tesoro più di un anno fa c’era un interesse del massimo livello. Del resto la commessa, di durata biennale prorogabile di ulteriori 12 mesi, può raggiungere un valore meassimo di 1 miliardo e 700 milioni di euro. Si tratta, quindi, di uno dei più costosi servizi per la pubblica amministrazione, almeno dal punto di vista statale. Dal punto di vista delle imprese, invece, è un autentico terreno di conquista. Sul quale è piombato l’interesse dei più grandi gruppi italiani e stranieri che si occupano di facility management.
Dai documenti di gara si apprende che ai servizi di pulizia dovranno essere affiancati anche quelli di giardinaggio e disinfestazione. E che oltre alle scuole, che però ne costituiscono la parte preponderante, i beneficiari delle prestazioni saranno anche i centri di formazione delle pubblica amministrazione. Naturalmente il raggiungimento degli importi massimi di gara dipenderà da quelli che saranno i singoli ordini di fornitura provenienti dalle scuole. Sta di fatto che battaglia era annunciata e battaglia alla fine è stata. Il bottino in assoluto più grosso, per ora, è stato messo insieme da Cns, in raggruppamento con altre due società che si chiamano Exitone e Kuadra. I tre lotti incassati dal gruppo valgono 415,3 milioni di euro. Manutencoop, dal canto suo, ha vinto in solitaria altri tre lotti del valore massimo di 294 milioni attraverso la controllata Manutencoop FM spa. Quasi superfluo ricordare che Cns e Manutencoop, entrambe con sede a Bologna e provincia, sono due delle più importanti e influenti realtà di Legacoop, l’associazione delle cosiddette coop “rosse” guidata da Giuliano Poletti.
Arrivano anche i tedeschi
Naturalmente sul corposo appalto sono piombate anche imprese estere. La tedesca Dussmann, per esempio, è riuscita ad aggiudicarsi 2 lotti, tra quelli al momento assegnati, per un valore massimo di 278,1 milioni di euro. Anche in questo caso si tratta di un bel colpo, per chi, come il gruppo tedesco, aveva già incassato altri lucrosi appalti pubblici, per esempio quello per la pulizia dei vagoni delle Ferrovie dello stato. Eppure, nonostante questi numeri, la Dussmann ha in corso in Italia alcune procedure di licenziamento del personale.
http://www.imolaoggi.it/2013/09/17/grazie-a-saccomanni-un-miliardo-di-appalti-per-le-coop-rosse/#comment-22598


PIERO PELU’ DEMOLISCE MATTEO RENZI

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CLAMOROSO messaggio del cantante Piero Pelù su Facebook. Lo riportiamo di seguito. Vedere per credere…

 Dalla pagina Facebook ufficiale di Piero Pelù. Il cantante ha condiviso questo messaggio, mandando in visibilio i Fan:

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MATTEO RENZI, il sindaco più latitante della storia di Firenze, ora si sente la vittoria in mano per le prossime imminenti elezioni politiche nazionali, è riuscito con perseveranza certosina e promesse fantascientifiche a mettere tutti d’accordo all’interno di quel buco nero della politica che è il P.D. (non è l’acronimo di una bestemmia ma ci si avvicina molto), anche il volpone D’Alema si sta inchinando al nuovo che avanza. Bene, aria nuova o aria fritta?

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Il rampante Renzi sa bene di politica fatta all’italiana ma soprattutto sa benissimo cos’è il marketing applicato ad essa (da buon berluschino altro non può fare) e così quando arringa il suo fan club ai comizi o va in tivvù fa il toscanaccio con la lingua biforcuta, diventa tagliente, fa “impazzire” il povero Vespa, c’ha una battuta per tutti, risulta simpatico e coinvolgente. La massa forse gli sta credendo davvero e lo voterà, come leader dell’amorfo P.D. lo voteranno sia da destra che da sinistra.

“Asfalteremo il PDL!!!” è una delle sua ultime chicche riprese da qualsiasi massmedia italiano. Bene Matteo asfaltali tanto stanno alla frutta, ma allora asfalta pure tutti i mafiosi che ci stanno attaccati come sanguisughe da 60 anni, asfalta tutti i massoni che in quanto a lobbismo marcio non sono secondi a nessuno, asfalta tutti quelli come Marchionne, asfalta le lobby farmaceutiche, asfalta gli spacciatori in giro ad ogni anglo di strada, asfalta chi gli dà la roba da vendere, asfalta anche quello che ora non mi viene in mente così magari mi stupisci per una volta.

Ma siccome so che non asfalterai niente e nessuno di queste voci (con calma capiremo il perchè) allora come cittadinocontribuente di Firenze ti chiedo se, finito questo mondiale di ciclismo, sarai in grado di asfaltare (o lastricare) le migliaia di pericolosissime buche che ci sono nelle strade della mia amata città.

Grazie dell’attenzione.

http://controcorrenteblogdotcom.wordpress.com/2013/09/18/piero-pelu-demolisce-matteo-renzi/


Assessore PD all’Integrazione indagato per falso e concorso in truffa

 questo si che si è integrato perfettamente……

Pubblicato da ImolaOggiCRONACA, NEWSset 18, 2013dassi18 sett –

 l’assessore PD all’Integrazione di San Lazzaro in Savena, Raymond Dassi immigrato dal Camerun, è indagato dalla Procura di Bologna perché accusato di falso in atto pubblico e concorso in truffa aggravata, per fatti avvenuti nel 2009 quando lavorava come esperto web e collaboratore informatico presso l’ufficio stampa del Consiglio regionale dell’Emilia Romagna, insieme al presidente dell’ordine dei giornalisti Gerardo Bombonato.

Secondo l’esposto, e ora secondo l’accusa, dopo le prime lezioni il corso non fu mai portato a termine. Nonostante ciò Bombonato firmò perché comunque i 10mila euro fossero pagati.
“Abbiamo saputo dell’indagine solo pochi giorni fa, con la notifica. Ora chiederemo di essere sentiti dal pm, pensiamo di preparare una memoria difensiva e depositeremo della documentazione. Abbiamo gli strumenti per dimostrare che il corso di formazione è stato fatto, tutto per intero”, ha spiegato al fattoquotidiano.it Maria Grazia Tufariello, legale di Bombonato.
L’inchiesta è partita a seguito di una segnalazione relativa ad un corso di formazione che non sarebbe stato completato, ma per il quale è stata corrisposta all’assessore Dassi una somma di 10.000 euro. Il corso di formazione era indirizzato ai giornalisti e agli impiegati dell’ufficio e il progetto che doveva portare alla costruzione del software e del sito del Consiglio regionale e alla sua successiva utilizzazione. Dassi, originario del Camerun, è stato il primo assessore di origine straniera in Emilia Romagna ed è membro del Forum nazionale del Pd per l’integrazione”.
http://www.imolaoggi.it/2013/09/18/assessore-pd-allintegrazione-indagato-per-falso-e-concorso-in-truffa/


Bengalese brucia 6 auto e le fotografa con il cellulare, arrestato

arrestato? E perché mai? era stressato, quindi giustificato.
I padroni delle auto chi li risarcisce? Sono questi i lavori che gli italiani non vogliono fare?

Pubblicato da ImolaOggiCRONACA, NEWSset 18, 2013bruciaRoma, 18 set. –

Quando e’ stato intercettato dalla polizia aveva ancora le scarpe annerite e della fuliggine sui capelli. A.R., cittadino del Bangladesh di 29anni, e’ stato arrestato per il reato di incendio doloso continuato: aveva appena dato alle fiamme sei auto e un ciclomotore in due strade di Monteverde, fotografando con il suo cellulare i veicoli “prima” e “dopo” aver appiccato l’incendio. Perquisito, e’ stato trovato in possesso di due accendini ancora caldi.
L’allarme e’ scattato intorno alle 4,20 della notte scorsa, quando al 113 e’ arrivata la segnalazione di un rogo “di notevoli dimensioni” in via Pietro Cartoni. La sala operativa ha dirottato in zona due pattuglie, una del Reparto Volanti e una del Commissariato Monteverde, che al loro arrivo – in collaborazione con i vigili del fuoco – hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area. L’incendio, con 5 auto e un ciclomotore coinvolti, e’ stato poi spento. Pochi minuti piu’ tardi, le due volanti sono poi state inviate a poca distanza per una nuova segnalazione: un rapido spostamento in via Ettore Vernazza e gli agenti hanno trovato un’altra auto con un principio d’incendio. Questa volta pero’ hanno notato anche un uomo che con passo rapido si stava allontanando dal luogo: i poliziotti non hanno avuto esitazioni nel riconoscere in lui il piromane. Accompagnato negli uffici di polizia, e’ stato rinchiuso a Regina Coeli.
http://www.imolaoggi.it/2013/09/18/bengalese-brucia-6-auto-e-le-fotografa-con-il-cellulare-arrestato/


Business Elettorale da 300 milioni di euro con la vita dei cani randagi in Romania

L’infamia rumena


(Nota scritta da Mircea Serbanoiu, Presidente LADAR) Lega per la Difesa dei Diritti degli Animali in Romania

 Le statistiche condotte dagli organismi di tutela degli animali in Romania rivelano il fatto che a livello nazionale, ci sono circa 200.000 cani randagi. Questi numeri vengono da una media di 4.000 randagi in ogni provincia e tra i 30-40.000 per le strade di Bucarest. È rilevante che nelle aree rurali, dove vive quasi la metà della popolazione del paese, la presenza di randagi è quasi inesistente.

 La castrazione di circa il 60% dei randagi a Bucarest e’ stata effettuata da persone amanti degli animali (a loro spese) dalla Fondazione “VIER PFOTTEN” e da 19 cliniche veterinarie. A ORADEA la Fondazione “DOG TRUST” ha contribuito alla sterilizzazione dei randagi, con 14 euro per animale.

 Il municipio di Sibiu e Lugoj, in collaborazione con le organizzazioni locali per la protezione degli animali hanno speso circa 12 EURO per animale.

 La popolazione canina di Sighisoara, Comanesti e altre città che hanno applicato lo stesso provvedimento, è scomparsa dopo la sterilizzazioni di massa fatta da “VIER PFOTTEN”

 In tutti i casi di cui sopra, il costo per la sterilizzazione di un animale arriva a 13 EURO, che presuppongono la necessità di 2,6 Mill. EURO per l’intero paese, che potrebbero essere assicurati da fondazioni internazionali come “Brigitte Bardot”.

 Quindi, solo 2,6 milioni di euro per sradicare la popolazione dei randagi. Sfortunatamente, molte organizzazioni provenienti dall’estero non hanno il coraggio di investire in sterilizzazioni di massa dei randagi in Romania, a causa della pressione ingiuriosa del Governo al potere, di modificare la legge attuale per la tutela degli animali, legalizzando l’eutanasia dei randagi.

 Ricordiamo che come 10 anni fa, dopo la sterilizzazione di migliaia di randagi fatta da diverse organizzazioni, il sindaco Generale di Bucarest, Traian Basescu, il 19 aprile 2011, ordinò l’eutanasia di massa dei randagi. A questo punto, non parleremmo di randagi, se due atti normativi fossero stati applicati:

 Legge nr. 9/2008 (Legge Marinescu 1) che impone l’educazione della popolazione a rispettare i diritti degli animali, vieta l’eutanasia di animali sani, vieta l’abbandono e l’iniziativa legislativa (Legge Marinescu 2), che inizialmente impose la sterilizzazione, l’identificazione e la registrazione (microchip) dei randagi.

 Dobbiamo sottolineare che questi due atti giuridici sono stati creati secondo le disposizioni europee in materia: la Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali, (Parigi 1978 e 1979), la Convenzione Europea, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e la recente raccomandazione del Parlamento Europeo, 10 marzo 2011.

 Oltre a quanto accennato a riguardo, rappresentanti della UE, come Franco Frattini, sostengono la stessa politica per la gestione dei randagi: Cattura, Sterilizzazione e Rilascio sul territorio. Sulla base della prospettiva di anni elettorali futuri, il Governo, ha deciso di reintrodurre l’eutanasia di tutti i randagi perché questo sarebbe un “business elettorale” da circa 300 milioni di euro.

 PERCHE ‘? Perché, sulla base delle esperienze elettorali dal 2004 in avanti, c’è la necessità di 100 milioni di euro per ogni campagna. Una posta di questa entita’ ha mobilitato tutte le “Orange Force” (sostenitori dell’eutanasia) del governo e parlamento nel disperato tentativo di adottare l’iniziativa legislativa PLX.912/2007, modificata dalla Commissione per la Pubblica Amministrazione con la reintroduzione della eutanasia di massa.

 Questo progetto di morte sarà votato, Martedì 7 Giugno, 2011, in sessione plenaria del Parlamento Romeno.

 Al fine di giustificare per iscritto la necessità di 300 milioni di euro sul bilancio dello Stato, hanno tentato tutti i tipi di strategie.

 Per l’esempio, il deputato Stefan Pirpiliu DLP MP, ha dichiarato in un dibattito televisivo su “10TV”, che nelle contee che circondano la capitale ci sono 50.000 randagi.

 Un altro appartenente alla Orange Force, il Prefetto di Bucarest, Mihai Atanasoaei, ritiene che ci siano oltre 100.000 randagi presenti a Bucarest.

 Queste cifre volutamente esagerate manipolate dalle autorità e dai media simpatizzanti, sono 10 se non 20 volte maggiori rispetto alla situazione reale sulle strade.

 Quindi, invece di 200.000 randagi, che vivono oggi in Romania, i media manipolatori e i rappresentanti del DLP, riferiscono di 2 o perfino 4 milioni di randagi.

 Inoltre prima dell’introduzione della Legge 9 / 2008, la maggior parte sindaci appartenenti al partito DLP rapportavano il costo dell’eutanasia a circa 100 EURO per ogni cane.

 A sostegno di questi fatti, vi presentiamo alcune informazioni ottenute dalla Federazione Nazionale per la Protezione degli Animali (FNPA) relative alle città amministrate da membri del Partito DLP. Questo mostra le menzogne, l’esagerazione dei costi e l’inefficienza dell’ eutanasia di massa: sostanzialmente il business fraudolento proveniente dall’uccisione dei randagi.

 BUCAREST

 Nel 2001 vi erano 40.000 randagi Tra il 2001 – 2007 hanno dichiarato l’eutanasia di 144.339 cani Tra il 2001 – 2007 hanno speso 9 milioni di euro per false eutanasie. Nel 2011 ci sono circa 40.000 randagi, stesso numero del 2001. Risultato: ci sono ancora cani randagi sulle strade ed hanno speso 62 Euro per ogni eutanasia

 BRASOV

 (Adresa nr. 1172/11.05.2009 catre FNPA) Nel 2001 vi erano 4.000 randagi Tra il 2003-2008 hanno dichiarato il falso dicendo di aver praticato l’eutanasia a 20.000 cani Tra il 2003-2008 hanno speso 1,45 milioni di euro per false eutanasie Nel presente ci sono 4.000 sulle strade di Brasov Risultato: ci sono ancora cani randagi sulle strade ed hanno speso 72 Euro per ogni eutanasia

 ARAD

 (Adresa nr.9386/17.03.2010 catre FNPA) (risposta ufficiale data alla FNPA) Tra il 2008 -2010 hanno praticato l’eutanasia a 2. 986 cani (causa: “malattie incurabili”).

Tra il 2008 -2010 hanno speso 308.048 euro per l’eutanasia Risultato: ci sono ancora cani randagi sulle strade ed hanno speso 103 euro per ogni eutanasia

 SLATINA

 (Adresa nr. 2/24.09.2010 catre FNPA) (risposta ufficiale data alla FNPA) Tra il 2008 – 2010 hanno praticato l’eutanasia per 1.111 cani (causa: “malattie incurabili”).

Tra il 2008 – 2010 hanno speso 205.500 euro per l’eutanasia Risultato: ci sono ancora cani randagi sulle strade ed hanno speso 184 euro per ogni eutanasia

 Tutti questi finti costi per finte eutanasie (circa 100 euro/cane) moltiplicati per il finto numero dei randagi sulle strade della Romania (circa 3 milioni) portano al costo astronomico di 300 milioni di euro. Questo è il modo in cui vengono manipolati i fondi provenienti dal bilancio, utili a coprire tre campagne elettorali.

Un’altra attività redditizia e criminale da centinaia di milioni di euro sulla vita di esseri impotenti.

 (a tal proposito) ricordate l’influenza aviaria, l’influenza H1N1, e di recente il business con i cavalli del Delta del Danubio.

 lamento rumeno onlus

Fonte: http://bailador.org

Link: http://bailador.org/blog/2013/09/18/2097/

17.09.2013


Chi salverà i salvatori?

ecco perché manca il reddito di cittadinanza, tanto a parte i 5 stelle non lo chiede nessuno, tantomeno i sindacati. Ed ecco perché non ci sono soldi per abbassare la pressione fiscale, perché mai le sanguisughe dovrebbero avere pietà?

Posted by Maurizio – 16 settembre 2013 – Blog

Che l’Italia sia un paese fortemente indebitato è noto a tutti (debito pubblico 2.073 miliardi a luglio e un rapporto debito/Pil verso il 130%), ma che l’Italia sia obbligata in base agli accordi comunitari a destinare parte dei suoi mezzi ai paesi europei non è altrettanto conosciuto (si veda anche l’Osservatorio trimestrale Italia: economia a metà 2013).

 Le azioni che l’Unione Europea ha messo in campo nel corso del tempo per fornire un salvataggio ai paesi in difficoltà sono diverse e hanno visto un coinvolgimento dei membri dell’Eurozona differenziato.

 Il primo intervento che ha visto impegnato il nostro paese è stato quello di sostegno alla Grecia (Greek Loan Facility); a partire dal 2010 l’Italia ha disposto un prestito iniziale di 3,9 miliardi che ha raggiunto nel 2012 la somma di 10 miliardi. Non vi dovrebbero essere ulteriori aggravi per questi prestiti bilaterali, semmai le incognite riguardano la restituzione; ma va anche detto che nel frattempo sono stati predisposti altri programmi che potrebbero farsi carico di un rinnovo del prestito e consentire il rimborso.

 

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 Dal 2011 infatti è entrato in funzione l’EFSF, Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria, sostituito dal giugno 2013 dall’ESM, Meccanismo Europeo di Stabilità; l’EFSF continuerà comunque la sua attività fino a quando tutti i prestiti emessi saranno rimborsati.

 Dal 2011 al 2013 l’EFSF ha raccolto 98 miliardi mediante emissioni obbligazionarie e ha distribuito contributi per 162 miliardi a Irlanda, Grecia e Portogallo. Il programma di supporto per l’Irlanda sarà completato nel 2013, mentre quello di Grecia e Portogallo verrà ultimato nel 2014. Una volta completati i programmi, l’EFSF curerà il rinnovo delle emissioni sino a che tutti gli stati avranno restituito i finanziamenti concessi.

 La quota italiana nell’EFSF è passata dai 3,1 miliardi di fine 2011, ai 26,9 miliardi del 2012, per raggiungere i 32,7 miliardi a luglio 2013.

 Dal 2012 è attivo anche l’ESM, Meccanismo Europeo di Stabilità, che costituisce lo strumento permanente dedicato alla risoluzione delle crisi finanziarie dei paesi dell’Eurozona.

 A regime l’ESM avrà una dotazione di 700 miliardi (la quota iniziale di 250 miliardi è stata ritenuta insufficiente) che è composta in:

  • 80 miliardi versati in proporzione da ciascuno stato.
  • 620 miliardi che gli stati sono tenuti “irrevocabilmente e incondizionatamente” a corrispondere in qualsiasi momento dietro richiesta, anche per compensare eventuali perdite sulla somma inizialmente versata.

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 Gli 80 miliardi hanno iniziato ad affluire a partire dal 2012, i pagamenti sono suddivisi in 5 tranche da 16 miliardi e si completeranno nel 2014.

 L’Italia verserà in totale 14,33 miliardi pari a una quota di partecipazione del 17,9137%, ma risulta impegnata in modo inderogabile e a semplice richiesta a contribuire per 125,396 miliardi sull’intero capitale di 700 miliardi. A luglio 2013 il nostro paese aveva già versato 8,6 miliardi, e quindi ne dovrà versare ancora 5,7 per raggiungere la quota di propria competenza.

 Nel Trattato di istituzione dell’ESM, sottoscritto da tutti i paesi dell’Eurozona, si possono trovare alcune particolarità:

  • L’inserimento di Clausole di azione collettiva per i titoli di Stato di nuova emissione che disciplinano la modifica delle loro caratteristiche dopo il collocamento (si veda l’articolo Effetto sirtaki sui titoli di Stato).
  • L’intervento a favore di salvataggi bancari, che possono avvenire solo in presenza di “bail-in”, cioè con la compartecipazione nel risanamento degli investitori e correntisti, salvaguardando i depositi sino a 100mila euro.

L’ESM ha già provveduto a versare 41,3 miliardi alla Spagna, che lo stato ha destinato al salvataggio bancario aggirando la clausola di “bail-in”, e ha fornito 3 miliardi a Cipro.

 

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Per concludere, i contributi italiani a sostegno dei paesi dell’Eurozona hanno raggiunto nel tempo i 51,3 miliardi e sono ancora ben lungi dal vedere un termine. La domanda che sorge spontanea è come potrà un paese dall’equilibrio finanziario precario rispettare un deficit del 3% rispetto al Pil, il pareggio di bilancio dal 2014 e il rientro dal debito (fiscal compact) dal 2016?

http://www.mazzieroresearch.com/chi-salvera-i-salvatori/?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

Chi salverà i salvatori?


Siria:civili e ribelli vengono curati in Israele

17 SET 2013

(AGI) – Safed (Israele), 17 set. – Gli ospedali del nord di Israele continuano a ricevere feriti della guerra civile in Siria, in gran parte miliziani dei gruppi ribelli e civili che incrociano la frontiera in cerca di assistenza medica. Il principale centro ospedaliero civile e’ l’ospedale di Ziv de Safed, nella Galilea Superiore, ma non solo: vicino alla frontiera, nella parte settentrionale delle Alture del Golan, l’esercito israeliano conta dall’inizio dell’anno un ospedale da campo, che svolge la sua attivita’ nella piu’ assoluta discrezione. .

http://www.agi.it/estero/notizie/201309171028-est-rt10057-siria_civili_e_ribelli_vengono_curati_in_israele

perchè mai i feriti e i civili se ne dovrebbero andare negli ospedali israeliani specialmente nel Golan conteso? e perchè mai hanno allestito gli israeliani un ospedale da campo che opera nella più assoluta discrezione? (traduzione:facciamo li dentro quello che vogliamo)
A chi giova questo?

Dall’Ambasciata del Qatar

Al Direttore degli Affari Arabi – Ministero degli Affari Esteri – Doha
Data: 10/9/2013

Oggetto:invio di volontari per combattere in Siria.
Vi informiamo che 9800 volontari per combattere in Siria, originari del Maghred Arabo e dell’Africa del Nord, sono già pronti dopo avere seguito l’addestramento al combattimento ed al maneggio delle armi pesanti a Zenten, Bengasi, Zaouia e Misrata.
Per questo vi proponiamo di inviarli in tre gruppi partendo dai porti della Libia verso la Turchia già dalla prossima settimana.
Vi preghiamo di coordinarvi con la Turchia per accogliere queste truppe nel porto che vi conviene indicandoci in quali date vorrete inviarli.

Naïf Abdallah Imadi
Incaricato d’Affari ad interim.

Tradotto da kefos93

De l’Ambassade du Qatar
Au Directeur des Affaires Arabes – Ministère des Affaires Étrangères – Doha
Date: 10/9/2013
Objet: envoi de volontaires pour le combat en Syrie
Nous vous informons que 9800 volontaires pour le combat en Syrie, originaires du Maghreb Arabe et de l’Afrique du Nord, sont fin prêt avoir suivi un entraînement au combat et au maniement des armes lourdes à Zenten, Benghazi, Zaouia et Misrata.
C’est pourquoi nous proposons de les envoyer en 3 groupes à partir des ports de Libye vers la Turquie dès la semaine prochaine.
Nous vous prions de coordonner avec la Turquie pour accueillir ces troupes au port qui vous convient et de nous indiquer à quelles dates vous voudrez qu’on les envoie.
Naïf Abdallah Imadi
Chargé d’Affaires par intérim.
————————-
Traduit par D’Aladin. Dall’arabo.

Christof Lehmann : Libyan FM Admits, Troops and Arms to Syria a Source of Pride http://nsnbc.me/2013/09/15/libya-remains-hub-weapons-syria/pic.twitter.com/JUA8EcUkWw
11:43 PM – 15 Sept 2013
di : africalibre.

http://allainjules.com/2013/09/17/diplomatie-franceqatar-un-grand-democrate-qatari-pour-parler-de-la-syrie-a-lelysee/

Ivan Cicconi: arresto Lorenzetti, caso da manuale del sistema-Tav

http://www.notav.info/post/ivan-cicconi-arresto-lorenzetti-caso-da-manuale-del-sistema-tav/

 

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testo e intervista a cura di Radio Black Out  La misura cautelare agli arresti domiciliari per la ex governatrice dell’Umbria Maria Rita Lorenzetti per  corruzione, associazione a delinquere e abuso d’ufficio, ci dice molto di quello che si muove dietro la “grande opera” Tav e il sistema degli appalti pubblici nel nostro paese.

L’ex governatrice umbra del PD è una sistemata di lungo corso, avendo da tempo percosrso quelle “revolving doors” (porte girevoli) che permettono agli uomini (più raramente, alle donne) della Politica di muoversi indisturbatamente tra quelle stanze e quelle della Pubblica Amministrazione e delle numerose partecipate o ditte impiegate nei grandi lavori finanziati coi soldi pubblici.

Secondo le motivazioni dell’indagine, Lorenzetti avrebbbe agito “mettendo a disposizione le proprie conoscenze personali, i propri contatti politici e una vasta rete di contatti grazie ai quali era in grado di promettere utilità ai pubblici ufficiali avvicinati, nell’interesse e a vantaggio della controparte Novadia e Coopsette, (che si sono aggiudicate l’appalto) da cui poi pretendeva favori per il marito nell’ambito della ricostruzione dell’Emilia”.  Come si vede, lo sciacallaggio da shock-economy non avviene solo in casa Pdl…

Per Ivan Cicconi, ingegnere civile edile diventato (suo malgrado) masssimo esperto del sistema degli appalti pubblici nel nostro paese, si tratta di un caso da manuale per illustrare quello che lui chiama “rito emiliano”, la ragnatela di poteri articolata tra PD, LegaCoop e altri attori del potere locale e nazionale (non da ultime, le varie mafie interessate negli appalti)

Nell’intervista che gli abbiamo fatto sul caso-Lorenzetti tornano, confermati, i punti forti del suo ventennale lavoro di ricerca sugli appalti e le grandi opere:

1 – Il riciclo del ceto politico

2 – Il dispositivo del project financing come appropriazione privata della ricchezza pubblica, continuazione con altri (e ben più potenti) mezzi del sistema delle Tangenti (potente nuovo format di finanziamento pubblico ai partiti).

3 – L’assoluta opacità e assenza di controlli