NO ALLA PENA DI MORTE PER I RANDAGI IN ROMANIA

Con 266 voti a favore, 23 contro e 20 astensioni il Parlamento romeno ha adottato qualche giorno fa una legge che reintroduce l‘eutanasia dei cani randagi.

 na legge fortemente voluta dal presidente Traian Basescu contro cui niente hanno potuto le numerose proteste di animalisti e delle centinaia di persone che durante il voto hanno manifestato a Bucarest.

Una legge che come sottolineato dalle Associazioni animaliste, da tempo attive in Romania, ripropone una misura estrema “la soluzione finale” già contenuta in una legge che era stata dichiarata incostituzionale a gennaio 2012.

E non solo, questa legge eticamente inaccettabile è in palese in contrasto con la Convenzione Europea per laprotezione degli Animali da Compagnia, sottoscritta dal Governo rumeno fin dal 2003 – la quale esplicita come l’eutanasia non sia uno strumento efficace per risolvere il randagismo e con il dettato della Carta di Lisbona che riconosce gli animali come esseri senzienti, nonché con la richiesta fatta dal Parlamento Europeo agli Stati membri di adottare strategie globali di gestione della popolazione canina che prevedano misure tra le quali leggi anti-crudeltà e il sostegno alle procedure veterinarie, compresa la sterilizzazione.

 Al di la degli imprescindibili aspetti etici e normativi questa legge è inefficace e dannosa: il randagismo non si risolve con la soppressione degli animali, ma attraverso la sterilizzazione, la registrazione dei cani di proprietà e la promozione delle adozioni.

 Per questo rivolgiamo un appello, al presidente del Senato Pietro Grasso, alla Presidente della Camera Boldrini e al ministro degli Esteri Emma Bonino, affinché per le rispettive competenze e nelle rispettive sedi prendano posizione contro questa legge ingiusta e inaccettabile e chiedendone l’abrogazione nelle opportune sedi anche in Europa. All’Ambasciatore rumeno in Italia chiediamo di farsi interprete del nostro disappunto e di quello dell’opinione pubblica italiana e della richiesta di una legge a tutela degli animali che li protegga dalla crudeltà e dalla morte e che combatta il randagismo attraverso la sterilizzazione.

 Ilaria Innocenti, responsabile LAV Cani e gatti

http://www.lav.it/news/no-alla-pena-di-morte-per-i-randagi-in-romania

Siria:Il mistero dei due missili rilevati dai radar russi.

Manœuvres militaires israélo-américaines: Le mystère des deux missiles détectés par les radars russes

Par Daoud Rammal (Revue de presse: As Safir – Liban – Médiarama – 12/9/13)*

Des sources diplomatiques affirment que la guerre américaine contre la Syrie a commencé et s’est achevée à la seconde du lancement des deux missiles balistiques, qui ont fait l’objet d’informations contradictoires: démenti israélien, assurance russe puis publication d’un communiqué israélien précisant que les missiles ont été tirés dans le cadre d’une manœuvre israélo-américaine commune, sont tombés dans la mer, et n’ont aucun rapport avec la crise syrienne. Les mêmes sources indiquent que les deux missiles ont été tirés d’une base américaine relevant de l’Otan, située en Espagne, et ont été immédiatement détectés par les radars russes. Les défenses russes ont été activées face aux missiles, alors l’un d’eux a été autodétruit et la trajectoire du second a été déviée afin qu’il tombe dans la mer.

La source poursuit que le communiqué publié par le ministère russe de la Défense s’est contenté d’indiquer que les radars ont détecté deux missiles tirés vers l’est de la Méditerranée, évitant sciemment de préciser l’endroit d’où ils sont partis et le fait qu’ils avaient été détruits. Car dès le lancement des projectiles, le commandement des services de renseignements russes est entré en contact avec les renseignements américains pour les prévenir que le bombardement de Damas signifierait le bombardement de Moscou.

Pour éviter aux Américains un plus grand embarras, les Israéliens ont accepté d’endosser la responsabilité du tir après avoir dit qu’ils n’y étaient pour rien. En fait, c’est Washington qui a demandé à Tel Aviv d’assumer la paternité de cette affaire pour préserver la face devant la communauté internationale, surtout que les deux missiles balistiques devaient donner le coup d’envoi de la frappe contre la Syrie.


Aridaje con la Corea del Nord

non riescono ad aprire un fronte con la Siria ritentano con la corea del nord?

Nordcorea sta per riattivare reattore nucleare Yongbyon   
11:07 12 SET 2013

(AGI) – Mosca, 12 set. – Dopo la denuncia degli Usa, la Russia ha confermato che la Corea del Nord sta lavorando per riavviare il reattore nucleare di Yongbyon, in grado di produrre plutonio per armi. “E’ ovvio che dei lavoro li’ sono stati fatti”, ha riferito all’agenzia Interfax una fonte diplomatica a Mosca, “e che sono stati condotti per un tempo abbastanza lungo. Alcuni segni indiretti indicano che lo scopo e’ un riavvio” del reattore. La stessa fonte ha pero’ precisato che non e’ chiaro se il reattore sia stato gia’ riavviato. Secondo il sito web 38North, collegato allo US-Korea Institute della John Hopkins University, i satelliti hanno rilevato del vapore che fuoriusciva dal cosiddetto Centro di ricerca nucleare di Yongbyon. Ad aprile Pyongyang aveva annunciato l’intenzione di riattivare il reattore, che ha una capacita’ di 5 megawatt ed e’ in grado di produrre circa 6 chilogrammi di plutonio bellico all’anno. Era stato fermato nell’ambito degli accordi del 2007 raggiunti dai colloqui a sei sul disarmo nucleare, poi abbandonati dal regime nel 2008.

http://www.agi.it/estero/notizie/201309121107-est-rt10057-nordcorea_sta_per_riattivare_reattore_yongbyon_lo_conferma_mosca

Telegraph: Nel 2011 l’Italia aveva formulato dei piani per uscire dall’euro (parole di Bini Smaghi)

Dal britannico Telegraph Evans-Pritchard commenta alcune sorprendenti affermazioni che l’ex membro italiano della BCE, Lorenzo Bini-Smaghi, ha placidamente fatto nel suo recente libro. Affermazioni che dovrebbero destare l’attenzione sia dell’elettorato italiano sia di quello tedesco.

La stessa notizia riportata e duramente commentata anche dall’Huff Post:  Nel 2011 Silvio Berlusconi “ha minacciato” di uscire dall’Euro, e subito dopo è stato “assassinato politicamente”

 

di Ambrose Evans-Pritchard; ultima modifica, 12 settembre 2013

 E così, adesso lo sappiamo: nell’ottobre/novembre del 2011 Silvio Berlusconi aveva seriamente proposto dei piani per tirare l’Italia fuori dall’euro, provocando così la sua immediata rimozione dall’incarico e decapitazione politica da parte dei gendarmi delle politiche dell’eurozona.

 Un ex membro della BCE, Lorenzo Bini-Smaghi, nel suo nuovo libro “Morire di Austerità”, che per chi conosce l’italiano merita di essere letto, ha placidamente sganciato delle vere e proprie bombe .

 Il signor Bini-Smaghi, fino a poco tempo fa uno dei sei membri del consiglio esecutivo della BCE, e per molti anni l’uomo dell’Italia a Francoforte – ha dichiarato che Silvio Berlusconi è stato rovesciato dall’incarico di premier Italiano nel novembre 2011, non appena ha iniziato a scuotere sul serio la gabbia dell’eurozona.

 Più precisamente avrebbe discusso (minacciato?) un’uscita dell’Italia dall’euro nel corso di una riunione privata con altri uomini di governo dell’eurozona, presumibilmente con la cancelliera Angela Merkel ed il francese Nicolas Sarkozy, dato che lui non fa negoziati coi subalterni. (“L’ipotesi d’uscita dall’euro era stata ventilata in colloqui privati con i governi degli altri paesi dell’euro”).

 Lo sospettavamo da tempo. Adesso è confermato.

Il signor Bini-Smaghi rivela anche che la Merkel ha continuato a pensare che la Grecia avrebbe potuto essere fatta uscire dall’euro senza rischi fino all’inizio dell’autunno 2012, quando ad un certo punto lo Pfenning ha affermato che ciò avrebbe scatenato l’inferno, con reazioni a catena che avrebbero inghiottito l’intero sistema. A quel punto ha invertito la rotta, correndo ad Atene per elogiare il nuovo governo per i suoi eroici sforzi. (“Merkel l’ha capito solo nell’autunno del 2012”).

Egli conferma poi che la Germania si trova in una situazione davvero difficile per i 547 miliardi di euro di crediti della Bundesbank alle banche centrali di Grecia, Portogallo, Irlanda, Italia, Cipro e Slovenia.

 Siamo sempre stati rassicurati sul fatto che i cosiddetti crediti Target2 nel sistema dei pagamenti interni della BCE erano delle regolazioni di tipo tecnico,  senza rischi significativi.

 Il signor Bini-Smaghi dichiara che qualsiasi Stato dell’eurozona che lasci l’euro dovrebbe probabilmente affrontare un default sulle obbligazioni estere. “La banca centrale nazionale non sarebbe in grado di ripagare i debiti accumulati verso altri membri del sistema euro, che sono registrati nel sistema interno dei pagamenti dell’Unione (noto come Target2). L’insolvenza provocherebbe grosse perdite per le controparti in altri paesi dell’eurozona, compresi banche centrali e Stati.”

 Gli elettori tedeschi potrebbero volerne sapere di più prima delle elezioni di domenica della prossima settimana, poiché i loro leader politici gli hanno sempre raccontato una storia diversa. Anche il partito anti-euro AfD – ora quotato al 4% nei sondaggi e con buone chance di entrare al Bundestag – potrebbe trovare questo argomento interessante.

 Per quanto posso capire, la Bundesbank (così come le banche centrali di Finlandia, Olanda e Lussemburgo) compensa i crediti Target2 sul Club Med [il blocco dei paesi mediterranei, ndt]  vendendo titoli alle banche con sede in Germania. Lo fa per motivi di politica monetaria.

 

Ciò significa che se l’euro salta, la Bundesbank è ancora in debito di questo denaro verso le stesse banche private, che potrebbero essere Deutsche Bank, ma anche Nomura, Citigroup o Barclays. Non è una bufala.  La Bundesbank non può fare default su questi titoli.

 Può anche essere che io abbia poco cervello, ma devo ancora sentire una spiegazione soddisfacente su come tutto ciò possa essere scongiurato senza danni, come ci viene raccontato da una lunga serie di illustri economisti. Non li ho mai visti rispondere a questa domanda. Pubblicano lunghi articoli, abbagliando tutti con la loro scienza, come gli economisti sono propensi a fare (spesso bluffando), ma non arrivano mai al punto critico.

 La prima cosa è che Target2 è l’altra faccia della fuga di capitali intra-UEM. Gli investitori privati si sono ritirati dal Club Med, scaricando i loro crediti sui contribuenti tedeschi e degli stati creditori del nord. Mettetela come volete, ma questa è la realtà.

 Sì, la Bundesbank può stampare denaro con gaia dissolutezza in una crisi del genere – e dovrebbe farlo per evitare uno shock deflazionistico, e su scala molto più ampia di quanto mai pensato finora  all’interno dell’eurozona.  Non c’è dubbio che la Germania se la caverebbe, ma le sue dottrine economiche ne uscirebbero a pezzi.

 La posizione ufficiale della Bundesbank è che la controversia su Target2 è in realtà una tempesta in un bicchier d’acqua. Il fatto è che non ci credono nemmeno loro. Un banchiere della Bundesbank con una responsabilità diretta in Target2 ha detto in mia presenza che “la cosa lo preoccupa ogni notte”. Il presidente stesso della banca, Jens Weidmann, ha ammesso l’anno scorso che gli squilibri sono un “rischio inaccettabile”.

 Io sospetto che qualcuno stia cercando di gettare fumo negli occhi dei tedeschi, e non è lo splendidamente schietto Jens Weidmann. Io sono in disaccordo con le sue teorie monetariste, ma la sua onestà intellettuale è superba.

 Pubblicato da Henry Tougha

http://vocidallestero.blogspot.it/2013/09/telegraph-litalia-aveva-formulato-dei.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+VociDallestero+(Voci+dall’estero)

 

Marra ai diessini: non eleggete segretario, vi prego, un massone e figlio di massone come Renzi..

http://www.signoraggio.it/marra-ai-diessini-non-eleggete-segretario-vi-prego-un-massone-e-figlio-di-massone-come-renzi/

imagess

Vi siete chiesti, amici miei, qual è il motivo della fortuna politica di Renzi? 

Ebbene, è unicamente nel fatto che è ‘portato’ dalla massoneria.

Ora, anche Bersani o Epifani, pur non essendo tesserati della massoneria, ne sono o silenti simpatizzanti o comunque aderenti di fatto, ma eleggere Renzi è come aggiungere un’altra espressione diretta del bilderberg e del potere bancario alle innumerevoli che, da Letta in Italia a Obama in America eccetera, stanno distruggendo il mondo in nome di un progetto economico ormai fallito, ovvero il progetto consumistico delle dinastie bancarie che, dai Rothschild e Rockefeller, usano da trecento anni la massoneria per governare il pianeta.

Un progetto scellerato, ma anche demenziale, che è stato messo in crisi dall’involuzione clinatica e dall’inquinamento, e che sarà ora stroncato dagli eventi terribili come il disastro di Fukushima, del quale tutti continueranno sì a tacere, ma solo fino a quando – in breve – l’oceano lungo la costa degli Stati Uniti e poi nel mondo sarà così carico di radiazioni da generare problemi che non è dato sapere come potranno essere affrontati, tipo l’incommestibilità dei pesci o forse la non navigabiltà dei mari, benché se accadrà questo verrà poi inquinata automaticamante anche l’atmosfera. E dico se accadrà perché i modi per fermare Fukushima ci sono, e non vengono utilizzati per i motivi che descriverò nel prossimo articolo.

So che molti di voi sanno di che parlo e mi conoscono dal 19751985, anni in cui ero avvocato della componente comunista della CGIL di Napoli.

Avete mai sentito i massoni eo bilderberghini, aspenini, trilaterini, Renzi, Napolitano, Letta, Annunziata eccetera dire una parola in tema di banche?

Ebbene non la possono dire perché dirla equivarrebbe a tagliare il ramo sul quale sono seduti.

Essi cioè sanno che le banche e il signoraggio sono il vero problema, ma non parlano perché lavorano al loro servizio, come tutta la massoneria, il bilderberg, l’aspen e la trilatere, a cui sono iscritti, non so se con qualche eccezione, tutti quelli che vedete in televisione.

Vi rinnovo insomma l’invito che vi feci nel 1985, quando vi scrissi: «..meccanizzatevi con più computer, attaccate nello specifico il potere straripante delle banche..».

Anzi, siccome questi 28 anni sembrano quasi essere passati invano, vi trascrivo di seguito il documento dal quale quella frase è tratta. 

3 settembre 2013

                         Alfonso Luigi Marra

Marra: Monte Paschi il 27.11.13 dal GUP per usura per una mia denunzia del 2009. Ma a che serve se il super-massone Giuliano Amato diventa giudice costituzionale?

http://www.signoraggio.it/marra-monte-paschi-il-27-11-13-dal-gup-per-usura-per-una-mia-denunzia-del-2009-ma-a-che-serve-se-il-super-massone-giuliano-amato-diventa-giudice-costituzionale/

downloadIl Fatto Quotidiano, con un articolo di Vincenzo Iurillo, ha già, a fine agosto, dato la notizia dell’importantissima richiesta, da parte del PM Alfredo Greco, di rinvio a giudizio per usura, su una mia denunzia del 2009, del Monte Paschi, e della fissazione, al 27.11.2013, dell’udienza preliminare dinanzi al GUP del Tribunale Penale di Vallo della Lucania.

Questione giudiziaria di cui però devo ora illustrare sia l’aspetto cruciale che il modo in cui in essa (che rappresenta un passaggio importantissimo della lotta alle banche) si inserisce la vergognosa, sfrontatissima nomina alla Corte Costituzionale del super-massone, aspenino eccetera, Giuliano Amato, da parte del super-massone Napolitano (mi rifiuto di chiamarlo Presidente).

La magistratura, cioè, è sempre stata al servizio delle banche, ed è piena di massoni deviati e persino pedofilo satanici. E questo lo sapevamo.

E sappiamo che anche la Corte Costituzionale – oltre ad avere vari giudici variamente chiacchierati in quanto in odore di massonicità – è globalmente anch’essa filo-massonica non fosse altro che perché finge di non capire che la massoneria è illecita, dato che la sua essenza è nella  segretezza (che è vietata), così come finge di non capire che il bilderberg è un’organizzazione criminale.

Sennonché, non tutti i magistrati sono massoni di fatto o in pectore e, ora che lo sfascio creato dal potere bancario è divenuto insopportabile, ecco che, qui e là, qualche giudice coraggioso e dignitoso sta trovando lo spazio per aprire quelle indagini e quei processi che probabilmente avrebbe voluto fare da anni, ma che fin qui non c’erano le condizioni per fare, come il PM Alfredo Greco che, già dal 15.11.2011, in seguito alla mia denunzia del 2009, iscrisse nel registro degli indagati Giuseppe Mussari e Antonio Vigna, quali presidenti e direttore pro tempore del Monte Paschi.

Provvedimento al quale sono poi seguiti altri, sicché il potere bancario – avendo fiutato il pericolo di ‘epidemia’ – corre ai ripari. Corre ai ripari cercando di rafforzare i ranghi massonici nell’ambito della magistratura mediante nomine come quella di Giuliano Amato, personaggio orrendo, ‘residente’ in quellaland of darkness (terra dell’oscurità) in cui si decide e si organizza il condizionamento e la rovina morale e materiale della società mondiale.

Nomina contro la quale presenterò una denunzia alla Procura di Roma, alla quale già presentai la denunzia per la nomina di Mario Monti a Presidente del Consiglio da parte del circolo criminale occulto bilderberg, perché non ritengo che la magistratura possa rimanere all’infinito in silenzio di fronte a simili crimini, ora anche al suo stesso interno.

Perché – va bene che la magistratura è piena di PM e giudici massoni deviati, alcuni dei quali pure pedofilo satanici, ma almeno non lo si sapeva, e i nomi, per il momento, salvo alcuni, non sono venuti fuori con chiarezza – ma che Amato è espressione della peggiore massoneria e della finanza più criminale lo sanno tutti, sicché per nominarlo giudice della Corte Costituzionale ci voleva solo una faccia di bronzo come Napolitano.

Napolitano che del resto ha nominato poco fa senatori a vita quattro personaggi due dei quali massoni conclamati (Claudio D’Abbado e Renzo Piano), uno (Elena Cattaneo) che con la politica c’entra come i cavoli a merenda, ma che c’è da giurare farà sempre quello che le diranno gli stessi  ambienti che guidano Napolitano, e un altro che è intimo alle logiche massoniche, cioè lo pseudo-scienziato Rubbia, ovvero quell’asino secondo il quale si può andare indietro ma non avanti (o viceversa, non ricordo) nel tempo; laddove il tempo non è che un numero di codice per ‘etichettare’ le forme della realtà che si succedono, sicché non si può né riandare alle forme che essa ha avuto né anticipare quelle che avrà (approfondisci da La definizione del concetto di tempo, in La storia di Giovanni e Margherita). Nomine eseguite per incarico del potere massonicobancario allo scopo di alterare la maggioranza al Senato, dove c’è già Mario Monti (quindi 5 voti sicuri per le banche).

Si stanno in pratica organizzando in modo che il Governo fa i decreti legislativi anticostituzionali, il Parlamento (che è già sotto il controllo della massoneria) immancabilmente li converte in legge, e la Corte Costituzionale, quando le arrivano i ricorsi per la loro anticostituzionalità, li boccia.

Nonostante, cioè, siamo già in un regime di assoggettamento quasi totale della magistratura alla potere bancario tramite il potere massonico, si stanno organizzando perché questo controllo divenga più serrato, perché il rischio è che, anche un solo PM come Alfredo Greco, che non obbedisce agli ordini, può mettere in crisi il regime, specie poi se trova un GUP che la pensa come lui.

Una situazione molto grave, perché che i politici, da Napolitano a Renzi a quello squallido di Pannella ecc, sono tutti massoni, bilderberghini e così via lo sapevamo, ma se comincia una colonizzazione massonica esplicita anche della Corte Costituzionale si potrà solo aspettare che il regime sia travolto dai conflitti interni o dalla tragedia climatica e ambientale.

Pannella che definisco squallido perché i finti rivoluzionari come lui o Grillo o Bonino (quest’ultima è bilderberghina) mi disgustano peggio ancora di quelli conclamati.

Perché quanto Grillo e i grillini siano fasulli lo si capisce ad esempio anche dal fatto che hanno sì protestato contro Amato, ma adducendo che così guadagnerà ancora di più, ovvero guardandosi bene dal dire che il vero problema è che è un pericoloso massone.

Argomenti che non possono prendere perché Casaleggio è intimo al peggiore potere bancario, che equivale a dire massonico, e lo stesso Grillo non ha ancora spiegato cosa ci faceva a bordo del Britannia, la nave della marina inglese, nel 1992, in occasione di quella gravissima riunione massonicobilderberghina, e soprattutto continua a non spiegare perché di banche si limita a parlare il minimo indispensabile (qualcosa la deve pur dire o far dire, visto quanto ne parlava prima che lo arruolassero).

E veniamo ora alla questione Monte Paschi. Ebbene, sono una trentina d’anni che la magistratura mi fa crepare sulla questione della responsabilità penale, per l’usura, del presidente e del direttore della banca, in questo caso del Monte dei Paschi, e non invece del funzionario dell’agenzia dov’era il conto corrente o il mutuo usuraio.

In sostanza, quando presento queste denunzie per usura, denunzio la banca in persona del presidente e del direttore. E lo faccio nella logica che se una banca pratica l’usura nei confronti ad esempio di Paolo Rosi, non è perché ha in antipatia Paolo Rossi, ma perché pratica l’usura con tutti.

I PM, invece, quando proprio l’usura non la si può negare, la richiesta di rinvio a giudizio magari (raramente) la fanno, ma la fanno nei confronti del malcapitato funzionario dell’agenzia, che non c’entra nulla, perché i criteri secondo i quali vengono concessi i mutui o i fidi vengono stabiliti in sostanza dalla proprietà della banca attraverso gli organi che la rappresentano, per cui la responsabilità non può che essere della banca in persona del suo legale rappresentante.

Cose ovvie, ma che PM e giudici hanno sempre finto di non capire allo scopo palese di circoscrivere i processi al singolo caso per consentire così alle banche di poter continuare a praticare l’usura verso tutto il resto della collettività.

Una questione sulla quale ho avuto negli anni scontri violentissimi con la magistratura o con singoli magistrati, sperando che il principio passasse sia pure magari non in una mia causa per non dare a vedere che davano ragione a me, come spesso accade.

Ed ecco invece che, sorprendendomi piacevolmente, il PM Alfredo Greco, il 15 novembre 2011, iscrisse Giuseppe Mussari e Antonio Vigna, rispettivamente, all’epoca, presidente e direttore del Monte Paschi, nel registro degli indagati, per cui, alla fine, il GUP ha fissato l’udienza preliminare per il 27 novembre 2013.

Ora, cosa farà il GUP, se cioè li rinvierà a giudizio o no, proprio non lo so, e se dicessi che conto nel rinvio a giudizio mi comporterei come colui che spera troppo, perché sono decenni che assisto con disgusto allo svilupparsi di una giurisprudenza assurda e mostruosamente in favore delle banche e contro la società, sicché se il GUP, che non so chi sia, li rinvia a giudizio, fa una cosa assolutamente nuova, inattesa e straordinaria, nonostante sia una cosa logica, e che la magistratura avrebbe dovuto fare da sempre.

Il guaio è, però, che ora il nostro Governo a guida bilderberg sa di avere il super-massone Amato alla Corte Costituzionale, per cui ha pochi timori a riprendere il varo dei suoi decreti legge filo-bancari da far poi approvare a questo parlamento per la quasi totalità di invertebrati. 

Un controllo della Corte Costituzionale indispensabile anche per altri motivi, perché la Corte, qui e là, negli ultimi tempi qualche legge gliel’ha bocciata.

Insomma è un disastro: siamo proprio in mano ai criminali..

12.9.2013
                                                                          Alfonso Luigi Marra

La vera arma chimica è l’uranio impoverito Usa che ha prodotto un’ecatombe

Editorialea cura di Alessandro Raffa

 Obama vorrebbe erigersi a paladino della giustizia nel mondo: “attacchi con le armi chimiche non possiamo accettarli” – “Assad merita una risposta dura” – etc … CHE FACCIA TOSTA!!! Loro che hanno ucciso MILIONI di persone, dalla seconda guerra mondiale ad oggi… loro che da oltre 10 anni tengono reclusi prigionieri NON PROCESSATI a Guantanamo, in condizioni degne di un lager…

 Premesso che il Presidente siriano NON ha usato armi chimiche, cosa confermata anche dal giornalista belga Pierre Piccinin, rapito insieme al giornalista italiano Domenico Quirico de “La Stampa”: Piccinin ha dichiarato di aver sentito conversazioni dei ribelli e di essere sicuro che sono stati loro ad utilizzare le armi chimiche, che probabilmente sono state fornite ai “ribelli” – un esercito di mercenari provenienti da tutto il medioriente e oltre – proprio da quelle nazioni che oggi si scandalizzano per il loro uso, e che non aspettavano altro che la SCUSA per aggredire Assad, visto che il progetto di farlo spodestare dai ribelli non è andato a buon fine, anche grazie al sostegno che il popolo siriano ha dato al Presidente Assad…

 

Cosa propone il premio Nobel per la Pace Obama? DI BOMBARDARE LA SIRIA… disperdendo nell’ambiente TONNELLATE E TONNELLATE DI URANIO IMPOVERITO, come è accaduto nei balcani, in Afghanistan, Iraq e Libia: dove l’Uranio impoverito ha provocato e CONTINUA A PROVOCARE malformazioni nei neonati,

migliaia e migliaia di malati, MORTI…

 SIRIA, IN CASO DI GUERRA PIOVERANNO 84 TONNELLATE DI URANIO IMPOVERITO: (VEDI: http://italian.irib.ir/notizie/politica5/item/130981-siria,-accame-in-caso-di-guerra-pioveranno-84-tonnellate-di-uranio-impoverito)

 E SI TRATTA DI STIME SICURAMENTE AL RIBASSO, SE PENSIAMO CHE NELLA GUERRA IN IRAQ GLI AMERICANI HANNO IMPIEGATO ARMI ALL’U.I. PER UN TOTALE DI 600 TONNELLATE: e probabilmente il dato fornito ufficialmente è persino al ribasso…)

 Se dei MIGLIAIA di militari italiani che si sono ammalati di tumori, leucemie e altre malattie dovute all’uranio impoverito si parla poco, delle popolazioni che hanno subito i bombardamenti si parla ancora meno. Ma ai morti dovuti ai bombardamenti, in tutti i teatri di guerra degli ultimi decenni, dobbiamo sommarne alcune CENTINAIA DI MIGLIAIA provocati dalle malattie correlate all’uranio.

Di seguito propongo un po’ di materiale:

 Vittime “made in USA”: le foto dei neonati malformati da uranio impoverito

*** IMMAGINI FORTI ***

 Armi all’Uranio impoverito: malattie e morte per militari e cittadini, e non si fermano” –  (DOSSIER uranio impoverito – Una strage di civili e militari. Il caso del Maresciallo Marco Diana, abbandonato dallo Stato. Sardegna, un paradiso avvelenato e la “sindrome di Quirra”. Le connessioni tra centrali nucleari e industria bellica. Secondo l’oncologo Umberto Veronesi l’uranio impoverito non fa niente. L’indifferenza delle istituzioni e delle associazioni più importanti del mondo, genuflesse agli Usa e ai loro interessi. Approfondimenti su uranio e dintorni.) SE DI QUESTI ARTICOLI VOLETE LEGGERNE SOLO UNO, LEGGETE QUESTO: è IL PIU’ COMPLETO.

“Iraq: “qui e’ come chernobyl” migliaia di bimbi stanno morendo di cancro!”

URANIO IMPOVERITO: E’ LETALE, MA GLI USA NEGANO. E LE ARMI ALL’URANIO IMPOVERITO POSSONO ESSERE IMPIEGATE COME UN’ARMA CONVENZIONALE QUALSIASI…

 Uranio impoverito: è micidiale ma secondo USA non ci sono prove. [Video]  – Che l’Uranio impoverito sia ALTAMENTE pericoloso, cancerogeno, provoca leucemie, malformazioni e altro, non ci sono dubbi: ma gli Usa sostegono che “non ci sono prove”, facendo si che l’uranio impoverito sia considerato una “normale arma convenzionale” da utilizzare in qualsiasi teatro di guerra.

Si ammalano i cittadini che vivono nei dintorni della base di Quirra, in Sardegna, si ammala il personale che presta servizio nella base in questione, dove le armi all’uranio impoverito vengono utilizzate per test ed esercitazioni; persone esposte comunque a dosi molto minori rispetto a quelle che subiscono i cittadini delle città bombardate…

 Tra i “sostenitori” dell’Uranio impoverito c’è il “nostro” Umberto Veronesi, che Beppe Grillo definì “la faccia buona del cancro”: il celebre oncologo, ex ministro, stimatissimo dalle lobby e dai cittadini che lo conoscono solo per le frequenti comparsate mediatiche, dichiarò che “l’uranio impoverito non fa niente, si potrebbe portare anche in tasca”. Per maggiori info sulla questione scegliete un articolo tra i molti che compaiono in questa ricerca su google

 Fermo sostenitore del nucleare, oltre che degli inceneritori che “ovviamente” secondo lui non fanno male (guardate chi sono i patners della sua Fondazione) Veronesi difende anche l’uranio impoverito: quello che fa lui nei confronti della lobby del nucleare, in pratica, è un “servizio completo”:

 LE SCORIE NUCLEARI: GRAZIE ALLA PRODUZIONE DI ARMI ANZICHE’ UN PROBLEMA (E UN COSTO) DIVENTANO UNA RISORSA

 Gestire e smaltire le scorie degli impianti nucleari è molto, molto costoso: vengono stoccate in depositi dove dovranno rimanere per MIGLIAIA DI ANNI; è necessario utilizzare contenitori, locali e strutture idonee, e inoltre sorvergliarli.

 In Germania migliaia di fusti di scorie nucleari sono stati stoccati in una miniera di sale, e ci sono state dispersioni e contaminazioni dell’ambiente: (Vedi: http://bit.ly/14C6vOQ) e vicino al deposito, la gente muore di tumore (vedi: http://it.euronews.com/2010/11/26/germania-aumentati-casi-tumore-vicino-deposito-scorie-nucleari-asse/) I depositi di scorie nucleari rappresentano un problema anche per i russi: (vedi: http://www.zonanucleare.com/dossier_mondo/scorie_nucleari_russia.htm)

 Ma per gli USA e le lobby del nucleare e delle armi, gli scarti delle centrali nucleari anziché rappresentare un problema e un costo, rappresentano una “materia prima” e un BUSINESS MILIONARIO: le scorie vengono trattate e trasformate in armi all’uranio impoverito, che vengono immagazzinate e smaltite al primo conflitto disponibile…

 Alcuni militari americani rientrati dalle missioni hanno testimoniato che l’esercito USA ha fatto un uso smodato di armi all’uranio impoverito, usate in modo smodato, persino irrazionale: “come se ci fosse la volontà si smaltire le armi, di svuotare i magazzini di armi all’uranio impoverito” … (magazzini di armi che “ovviamente”, una volta svuotati, vengono riempiti di nuovo…)

 … Sia mai che dovesse essere fermata la produzione di armi all’uranio impoverito: dopotutto dalle centrali nucleari escono ogni giorno quintali e quintali di scorie nucleari, e quando i depositi sono pieni, devono essere svuotati per poi essere riempiti nuovamente, con i soldi dei contribuenti americani vengono comprate nuove armi all’uranio…)

 ULTERIORI APPROFONDIMENTI SU URANIO E DINTORNI:

 Uranio Impoverito, guerra e bugie VIDEO

 L’URANIO IMPOVERITO NELLE GUERRE: UN RISCHIO DELIBERATAMENTE IGNORATO?

http://www.nocensura.com/2013/09/la-vera-arma-chimica-e-luranio.html#_

Dalla Lux Vide dei Bernabei alla Pepito Produzioni di Saccà. Le società in affari con Viale Mazzini sono sempre le stesse

Tivù, le aziende che vendono film e serial alla Rai
di Marco Mostallino

Eleonora Andreatta.
(© Imagoeconomica) Eleonora Andreatta.

Don Matteo è umile e gira in bicicletta. Eppure, un’ora delle sue indagini umbre ci costa 600 mila euro, quanto di più lontano dalla povertà evangelica che il reverendo Terence Hill porta in scena nella fiction, prodotta dalla Lux Vide, società presieduta da Matilde Bernabei, figlia dell’ex direttore generale Rai Ettore.
Per la nona stagione (13 puntate) del prete poliziotto, Rai Fiction paga 16,6 milioni di euro nelle tasche di famiglia del suo ex manager di nomina politica. La Lux Vide è una delle cosiddette Happy five, ovvero le cinque società alle quali mamma Rai versa ogni anno centinaia di milioni di soldi pubblici per produrre fiction, tivù-movie e altre trasmissioni di intrattenimento.
«Fuori nomi e cifre», ha chiesto il parlamentare dei Cinque Stelle che presiede la Commissione di vigilanza all’indomani dell’audizione della direttrice di Rai Fiction Eleonora Andreatta.
LE SOCIETÀ DEI POTENTI. Eleonora Andreatta è figlia dello scomparso ministro democristiano Beniamino, gran maestro di politica e di affari dell’attuale capo del governo Enrico Letta.
La donna, di fronte alla Commissione di vigilanza, sostiene di aver ridotto i costi, che le Happy five, le cinque beneficiate sarebbero in realtà diventate solo tre. Solo tre, ma tutte in mano a figli di qualcuno che conta o che contava nel mondo televisivo e dintorni: si tratta, oltre alla Lux della famiglia Bernabei, di Fremantle Media che produce Un posto al sole e che ha come amministratore delegato il figlio di Paolo Mieli (già direttore del Corriere della Sera e ancora uomo di punta di Rcs), Lorenzo, e di Publispei, che al costo di 600 mila euro per 60 minuti vende alla Rai, tra l’altro, Un medico in famiglia e I Cesaroni.
PUBLISPEI, DELLA FAMIGLIA BIXIO. Anche Publispei è in mano ai parenti dei soliti noti. Venne fondata da Gianni Ravera e Carlo Bixio i quali, dopo aver provato a fare i musicisti, divennero organizzatori e gestori del festival di Sanremo, ampiamente finanziato dalla Rai con grandi trasfusioni di denaro pubblico (la Rai è statale e i cittadini pagano una tassa apposita, il canone) e poi decisero di mettersi in proprio, per vendere alla tivù pubblica produzioniu leggere se non leggerissime. Ora la società è presieduta da Verdiana Bixio e dunque i soldi Rai restano sempre affari di famiglia.
Il M5s ad Andreatta: «Dove vanno i soldi del canone?»

Roberto Fico.
(© Ansa) Roberto Fico.

Andreatta, incalzata dal grillino Fico, ha sostenuto che il budget quest’anno è stato ridotto a soli 194 milioni e che molte spese sono state tagliate.
«Non credo che le società siano happy», ha sostenuto la figlia di Beniamino portando come presunta prova prezzi che a suo dire non sarebbero eccessivi: «Il costo medio delle serie tivù per un’ora di televisione è stato ridotto a una media di 600 mila euro. I tivù-movie costano in media 850 mila euro, le miniserie 750-800 mila euro. Rispetto al resto d’Europa, ci manteniamo su costi bassi».
È un punto di vista, ma resta il fatto che la Rai, pur avendo in casa tecnologie, mezzi di produzione e professionalità, preferisce dare in appalto alle società familiari la realizzazione di fiction e piccoli ma cari film tivù.
Dal sito di Beppe Grillo, il presidente della Vigilanza, Fico ha sollecitato la Rai a rendere pubblica la contabilità perché «il cittadino deve sapere quando un programma è finanziato con il canone, quasi 2 miliardi di euro all’anno, e quando è invece finanziato dalla pubblicità, 600 milioni di euro all’anno».
GLI AFFARI TRA RAI E SACCÀ. In Commissione, la figlia di Andreatta non ne ha parlato, ma vi almeno un’altra società dei soliti noti premiata dalla Rai. È la Pepito Produzioni in mano ad Agostino Saccà, già direttore generale Rai noto per aver cacciato Enzo Biagi in applicazione del cosidetto «editto bulgaro» di Berlusconi, sorpreso poi in una intercettazione telefonica a fare dichiarazioni d’amore politico allo stesso Cavaliere e a promettere l’assunzione in Rai di alcune ragazze segnalate dallo stesso proprietario di Mediaset.
Saccà quest’anno ha venduto alla Rai i cinque tivù-movie della serie In caso d’amore. Nel sito web della compagnia del bulgaro Saccà si legge che «Pepito è appena nata ma ha le idee chiare su cosa è importante». Sacrosanto, importante è incassare dalla Rai 850 mila euro per ogni ora di produzione.
Giovedì, 12 Settembre 2013
http://www.lettera43.it/economia/media/tivu-le-aziende-che-vendono-film-e-serial-alla-rai_43675107921.htm

 

Islanda sospende negoziati adesione UE

cosa diceva Napolitano del modello europeo tanto attraente?

(AGI) – Reykjavik, 12 set. – L’Islanda non ha fretta di entrare nell’Ue sospende a tempo indeterminato i negoziati di adesione.
Il team di negoziatori e’ stato sciolto e Reykjavik per il momento non partecipera’ piu’ a riunioni. L’annuncio e’ stato fatto in Parlamento da Bragi Sveinsson, ministro degli Esteri della euroscettica coalizione di centro-destra al governo, da aprile. Lo stop ai colloqui di adesione era nel programma di governo dei vincitori e la promessa agli elettori e’ stata mantenuta. I negoziati non erano facili: c’erano alcune spinose questioni sulle quali l’isola avrebbe dovuto fare delle concessioni economiche a Bruxelles, ma soprattutto, la denuncia pendente alla Corte di giustizia Ue per la bancarotta del 2008.
In quell’anno, a causa di una politica di indebitamento, avventata, alcuni istituti di credito collassarono, la Glitnir Bank, maggiore banca del Paese, venne nazionalizzata, la moneta crollo’ del 37% in un anno. Un crollo che mando’ in fumo miliardi di risparmiatori olandesi e inglesi. (AGI)

http://www.agi.it/estero/notizie/201309121735-est-rt10240-ue_islanda_sospende_adesione_a_tempo_indeterminato

Reddito disponibile: italiani indietro di 27 anni

il modello di successo come Napolitano ha definito la Ue ecco quanto benessere ha dato agli italiani
Ma sarà colpa dell’evasione fiscale, visto il successo delle tante lotte dei paladini dei deboli

Reddito disponibile: italiani indietro di 27 anni

 Scritto da: Davide Mazzocco – giovedì 12 settembre 2013

Nel 2013 la spesa pro capite in valore per le spese obbligate sarà di oltre 6.500 euro a fronte dei 2.700 euro che si spendevano nel 1992

 Si parla tanto di ripresa. Ma sono previsioni, calcoli, ipotesi. Il Paese reale è un altro. Famiglie e imprese restano alla finestra. E risparmiano. Perché risparmiare, in un momento come questo, vuol dire sopravvivere. Secondo Confcommercio il reddito disponibile è tornato a essere quello di 27 anni fa, della fine degli anni Ottanta.

 Il crollo dei consumi, certo, sembra in fase di arresto – 2,4% nel 2013, 0,2% nel 2014 – ma soprattutto perché i bilanci familiari sono ridotti all’osso e gli acquisti voluttuari azzerati. Sono le spese obbligate a monopolizzare i bilanci di spesa. La parte di consumi che le famiglie hanno destinato a beni e servizi obbligati (abitazione, sanità, assicurazioni, carburanti e servizi finanziari) è più che raddoppiata fra il 1992 e il 2012: nel 2013 la spesa pro capite in valore per le spese obbligate sarà di oltre 6.500 euro a fronte dei 2.700 euro che si spendevano nel 1992. Sul totale del bilancio complessivo si è passati dal 32,3% al 40,5%.

 Alla base di questa trasformazione obbligata dei comportamenti di spesa vi è l’inflazione media annua che nei consumi obbligati è stata superiore del 66% rispetto a quella dei beni commercializzabili.

 Fatti i conti, il reddito disponibile, da parte delle famiglie, è tornato a essere quello del 1986, vale a dire di 27 anni fa.

 Proprio oggi l’Istat ha pubblicato i dati di agosto sull’inflazione che, su base mensile, è cresciuta dello 0,4%, restando stabile all’1,2% su base annua. Ora la grande paura è legata all’aumento dell’Iva, cosa succederà quando i prezzi cresceranno ancora? Che cosa accadrà alle filiere legate a beni commercializzabili e non a spese obbligate?

 

Via | Confcommercio

 Foto © Getty Images