Bruxelles, stagisti in piazza: «Mal pagati e senza futuro», Futuro nero per i tirocinanti europe

la Ue dei popoli e dei diritti

L’hanno chiamata la ”sandwich protest”. La protesta del panino.
Il cibo più ”gettonato” dagli oltre 2 mila stagisti che lavorano a Bruxelles. Visti gli scarsi budget e le difficili propsettive occupazionali.
Per questo hanno deciso di scendere in piazza Luxemburg il 17 luglio. Ed erano oltre 200, davanti all’Europarlamento (ormai semivuoto per il periodo estivo), per dare voce alle crescenti difficoltà che come giovani europei, in questo caso super-qualificati, hanno incontrato sul loro percorso verso l’inserimento nel mondo del lavoro.
STAGE ALLA UE E ALL’ONU. Provengono da tutta Europa per uno stage presso le istituzioni Ue, ma anche in organizzazioni non governative, associazioni, e all’Onu. L’età media si aggira tra i 24 e i 27 anni. Molti sono già al terzo o quarto ‘stage’ e alle prese col secondo master post-universitario.
ITALIANI TRA I PIÙ RAPPRESENTATI. Tra le comunità più rappresentate c’è quella italiana (basti solo ricordare che una ogni cinque richieste di stage nelle istituzioni Ue, a marzo 2013, arrivava dal Belpaese).
I tirocinanti hanno lamentato posizioni mal retribuite o con contenuto di basso livello (c’è persino chi ha raccontato di lunghe sessioni alla macchina per le fotocopie e di caffè serviti alle riunioni), lavoro gratuito, mancata valorizzazione, ma più di tutto hanno descritto l’incertezza del domani.
«I MAGHEGGI LI FANNO ANCHE QUI». E c’è chi ha denunciato di aver ricevuto richieste di apertura di partita Iva fasulla, o la copertura assicurativa universitaria, nonostante fossero passati 18 mesi dalla laurea: «Perchè i magheggi», hanno sottolineato, «li fanno anche qui». Alcuni, come “I giovani italiani di Bruxelles”, si sono riuniti in gruppi per nazionalità, ma la sfida è mettersi in rete, grazie anche ai social network. Una piattaforma «per cambiare le regole, tutti assieme», e vedere riconosciuta una carta dei diritti.
«QUALIFICATI, MA CON POCA ESPERIENZA LAVORATIVA». «Ci troviamo in una strana condizione», ha spiegato Giacomo Dozzo, 27 anni, di Treviso. «Siamo troppo qualificati per un altro tirocinio, ma allo stesso tempo ci reputano troppo poco qualificati per un posto di lavoro nelle istituzioni, dove uno dei requisiti chiave è avere almeno due o tre anni di esperienza lavorativa». A spingerlo in piazza è più la preoccupazione per il futuro che la sua condizione di stagista: «Gli stage della Commissione seguono un buon schema e sono soddisfatto», ha aggiunto, «ma ora che sono alla fine, sono molto preoccupato».
«NON RIESCO A PAGARMI L’AFFITTO». Diversa è la storia di un altro giovane italiano, che ha preferito mantenere l’anonimato: «Per 160 ore di lavoro svolto mensilmente prendo 400 euro. Con questi soldi non riesco neppure a coprire i costi dell’affitto». Francesca Minniti, 26 anni, da Cremona, si è reputata «fortunata», perché dopo gli stage un lavoro l’ha trovato. Ma è qui in «segno di solidarietà» per tutti quelli, come ad esempio Iva Maria Waltner, bavarese di 25 anni, stage non retribuito all’Onu, che sono costretti a lavoretti part-time per sopravvivere.
DIFFICILE SCEGLIERE LO STAGE GIUSTO. Intanto Pierre-Julien Bosser Lamy, ex tirocinante, ha spiegato che spesso gli stage non «danno risultati soddisfacenti perché non si individua quello giusto». A questo scopo con un amico ha dato vita a “community@internsgopro.com”, un luogo dove i giovani possono dare una valutazione della loro esperienza, mettere in guardia rispetto a quelli da cui tenersi alla larga, e aiutare altri a orientarsi.
Mercoledì, 17 Luglio 2013
http://www.lettera43.it/cronaca/bruxelles-stagisti-in-piazza-mal-pagati-e-senza-futuro_43675102768.htm

Bruxelles, stagisti in piazza: «Mal pagati e senza futuro», Futuro nero per i tirocinanti europeultima modifica: 2013-07-18T08:50:00+02:00da davi-luciano
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