non ho capito. Ci raccontano che per noi non c’è uno spiccio, che dobbiamo tagliare ed ancora lacrime e sangue. Ma si devono trovare i soldi per accogliere chiunque approdi in Italia, la nazione che non riconosce il reddito di cittadinanza ai suoi disoccupati ed indigenti. E poi si “salva” la Grecia (le banche), si “salva” Bankia, si finanziano ancora guerre e strani progetti per lo sviluppo.
Una sorta di tangenti internazionali per far aggiudicare poi business lucrosi ad aziende PRIVATE di varia natura. Come per il fantomatico progetto per l’autostrada Tripoli Bengasi che, promessa da Berlusconi ma finanziata con i soldi degli italiani, progetto molto amato dato che è stato promosso come “risarcimento coloniale” eh che nobile intento. Praticamente era un giroconto all’Impregilo. Come i vari progetti di cooperazione con l’africa, finanziato dagli Usa, peccato che i paesi che lo “sottoscriveranno” saranno subordinati alla scrittura delle leggi direttamente dalle corporations americane. L’aiuto e solidarietà politically correct.
Pubblicato da ImolaOggiIn risalto, NEWS, POLITICAlug 9, 2013
9 lug – Sessanta milioni di interventi in Africa e in Asia per progetti che vanno dalla sicurezza alimentare alla sanità, dall’educazione alle infrastrutture. Sono le ultime iniziative decise dalla Cooperazione italiana nella riunione presieduta dal Vice Ministro degli Esteri con delega alla Cooperazione Internazionale Lapo Pistelli, nel corso della quale si e’ parlato anche di nuovi strumenti innovativi di finanziamento per la cooperazione.
Pistelli, cooperazione cambia marcia e studia nuove forme di partnership
”Promuoviamo lo sviluppo agricolo in progetti di partnership con l’Etiopia, diamo 5 milioni di euro per il consolidamento delle istituzioni afghane, portiamo oltre 3 milioni in Mozambico per progetti educativi”, ha spiegato Lapo Pistelli illustrando le iniziative più importanti varate nel corso delle riunione e aggiungendo che ”la cooperazione italiana cambia marcia e studia per la prima volta come utilizzare forme innovative di partnership e finanziamento come il matching, il blending, strumenti noti e utilizzati da tempo dalle organizzazioni internazionali e dai nostri partner europei ma sui quali eravamo ancora in ritardo”.
Somalia, Mozambico, Eritrea, Libano e Afghanistan tra i Paesi beneficiari
Tra i Paesi beneficiari dei 28 milioni a dono e dei 32 in crediti di aiuto vi sono Somalia, Mozambico, Eritrea, Afghanistan, Libano, Corea del Nord e Myanmar. ”E’ in corso un esercizio di revisione dei Paesi prioritari della cooperazione, dobbiamo scegliere criteri più chiari per individuarli, farlo con un supplemento di riflessione politica e all’interno di una strategia complessiva della nostra politica di cooperazione” ha aggiunto il Vice Ministro degli Esteri sottolineando che proprio questo ”sarà materia del prossimo Comitato Direzionale già previsto a settembre”.
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