Tav, Esposito: “Emiliano e Puppato? Fanno fare figure di merda al Pd”

Emiliano e Puppato? Sono dispiaciuto per loro che fanno gli anti-Tav perchèfanno fare una figura di merda al Pd, ma tanto ognuno pensa alle proprie carriere“. Così il senatore piemontese del Pd, Stefano Esposito, commenta a “La Zanzara”, su Radio24, l’intervento via Skype del sindaco di Bari all’assemblea valsusina sulla Tav e la partecipazione di Laura Puppato alla riunione degli amministratori locali contrari all’alta velocità. Il politico dapprima attacca Michele Emiliano: “Viene in Val di Susa a 1400 km a fare il demagogo in trasferta, mentre a casa sua insieme a Nichi Vendola è promotore del comitato “Sì Tav” per la Napoli-Bari. Ed è anche un attentissimo curatore di questo comitato. Ho scoperto anche” – continua – “che Emilianoè abbastanza volgare. Quando cerchi di interloquire con lui, ti manda affanculo. E’ un caso di studio, l’Università di Oxford potrebbe prenderlo in considerazione come un caso di specie“. E rincara: “Emiliano pensa solo ai cazzi suoi. Nel Pd è ripartita la corsa alle primarie in vista delle probabili e prossime elezioni. E so per certo che Emiliano sta preparando la sua candidatura alle primarie per la premiership, povera Italia. E quindi” – prosegue – “pensa di coccolare l’elettorato grillino venendo in Val di Susa e magari andrà anche in altre città, come a Livorno, in segno di protesta contro il rigassificatore. Ma i “suoi” rigassificatori in Puglia vanno bene“. Il senatore punta il dito anche contro Laura Puppato: “Mi ha schifato al Senato quando mi permisi di relagarle il mio libro sulla Tav, che peraltro ha la prefazione di Bersani. Mi ha detto che non era il caso”. E aggiunge: “Leggo che la Puppato a Radio2 ha ringraziato tutti per la sua candidatura al Quirinale. Ma chi l’ha candidata? L’ha fatto da sola“. Esposito poi attacca duramente gli esponenti del Movimento 5 Stelle (sono “figliocci culturali di Perino”) e Lele Rizzo del centro sociale Askatasuna, blogger dell’Huffington Post. “Rizzo” . afferma il politico – “mi ha minacciato dicendo: ‘Un giorno ti chiuderò dentro lo scavo e ti smonterò’“  di Gisella Ruccia

27 marzo 2013

Napolitano: un colpo di stato preparato

 

Posted By Redazione On 1 aprile 2013

LA SORPRESA PASQUALE DI NAPOLITANO È UN COLPO DI STATO PREPARATO A COLPI DI RINVII ?

Italia[1]DI ANTONIO DE MARTINI
corrieredellacollera.com – http://leconomistamascherato.blogspot.it/2013/03/napolitano-un-colpo-di-stato-preparato.htm [2]l

L’agonia di questa repubblica mi ricorda quella del maresciallo Tito. Ogni qualche giorno i chirurghi affettavano tre centimetri delle gambe in cancrena in un rito solo in apparenza crudele e insensato. In realtà cercavano di guadagnare tempo e rinviare l’Annunzio del decesso, sapendo che scomparso lui sarebbe apparso l’orrido fantasma della guerra civile. Non sapevano cos’altro fare.

Ricordo ancora la prosopopea della Slovenia che subito iniziò la procedura di secessione nella convinzione che sarebbe andata verso un’era di prospera crescita, una volta liberatasi dei fratelli-fardelli.

Oggi la Slovenia è la prossima preda riluttante alla cura della austerità stile Grecia, mentre le altre regioni diventate paesi indipendenti si congratulano per aver evitato, senza volerlo, la trappola dell’Euro.

Questa prima Repubblica, nata sulle ali delle fortezze volanti americane e spacciata per “sorta dalla Resistenza popolare”, sta morendo avvolta nella stessa ambiguità che l’ha vista nascere.
La scelta del Presidente della Repubblica è infatti un capolavoro politico di ambivalenza, di non detti, di understatement lasciati cadere con un mezzo sospiro.

Con la sua dichiarazione di nomina di ” saggi” non meglio definiti, Napolitano accontenta Grillo che potrebbe lusingarsi di vedere in questa vicenda una sorta di accoglimento della sua tesi che ” il Parlamento opera anche in assenza del governo”.
Accontenta il segretario del PD Pier Luigi Bersani, che vede non revocato l’incarico che il Presidente non gli ha pienamente conferito.

Accontenta Silvio Berlusconi che vede inserito tra i saggi, oltre il fido Quagliariello, il ” professor” Luciano Violante col quale ha una intesa risalente alla Commissione Bicamerale per le riforme istituzionali” di quindici anni fa (“le TV di Berlusconi sono assolutamente garantite” cfr wikipedia alla voce).
Accontenta la UE che vede inserito il Ministro per gli affari Europei Enzo Moavero che potrà ragguagliare in diretta i suoi referenti a Bruxelles.

Accontenta Giuliano Amato che si vede mantenuto en Reserve de la Republique in vista delle elezioni presidenziali ( se mai ci dovessero essere…).
Accontenta il suo staff, che vede in dirittura di arrivo una bella prorogatio di un anno abbondante e fidelizza nuovamente Mario Monti: poverino dal momento che si è messo in proprio non ne ha azzeccata una.

In realtà , questa procedura – in cui nulla procede – è fuori dallo spirito e dalla lettera della Costituzione e la stravolge.

È la prima volta nella storia repubblicana che oltre un mese dopo le elezioni generali, un governo NON si presenta alle Camere per rimettere il mandato o per ottenere la fiducia, mentre la Costituzione stabilisce che debba farlo entro dieci giorni. ( art 94 terzo comma).

Il pretesto che il governo non sia stato sfiduciato, potrebbe forse reggere se nel frattempo il Parlamento non fosse stato cambiato ( e quanto!). La prassi repubblicana è rapida e trasparente, la presente procedura è ambigua e costituisce un pericoloso precedente.

La Costituzione dice, senza possibili equivoci, che ogni atto del Presidente della Repubblica per essere valido deve essere controfirmato dal ministro competente che se ne assume la responsabilità. ( art 89 primo comma), perché il Presidente è politicamente irresponsabile dei suoi atti ( art 90).
Per le questioni istituzionali non esiste ministro ( ma una commissione parlamentare che viene accantonata) e per le questioni economiche, la nomina della Commissione dei “saggi” dovrebbe portare la controfirma del ministro dello sviluppo economico o di quello dell’economia.
Per la nomina del Presidente del Consiglio, non è prevista la controfirma di nessuno, ma non è previsto nemmeno il rinvio sine die della decisione di nomina.

Il governo è da considerarsi defunto per il fatto stesso che era l’espressione di un Parlamento decaduto. Qualcuno ha controfirmato la delibera Napolitano ? Chi? In forza di quali poteri?

Se a questa situazione di grave distorsione costituzionale si aggiunge che, con un comunicato stampa di un mezzo colonnino di giornale, il governo – non più in carica che per l’ordinaria amministrazione – ha derogato alla legge sullo Stato degli ufficiali prorogando il comando del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Leonardo Gallitelli che è stato raggiunto dai limiti ( invalicabili) di età, mentre – sempre il governo – non ha riempito il posto vacante del defunto ( il 19 marzo) capo della polizia, abbiamo il quadro completo atto a favorire le condizioni utili a un colpo di Stato con cui uno dei poteri dello stato ( l’esecutivo della Repubblica) potrebbe esautorare il potere legislativo ( il nuovo Parlamento) della sovrana prerogativa di approvare un governo ed il suo programma e si è cautelato unificando il controllo dell’ordine pubblico omettendo di fare nuove nomine nei tempi di legge.

L’operazione si svolge in comode rate atte a non far percepire il vulnus inferto alla prassi ed allo spirito della legge fondamentale.

Non si sa se ci sia un Presidente incaricato. Non c’è un programma di governo, non c’è un governo di cui si percepisca l’azione, non c’è la fiducia del Parlamento. Non c’è più nemmeno la fretta che spinse a licenziare in fretta e furia Berlusconi. Non c’è uno straccio di indicazione di politica economica. Non una parola sulla situazione sociale, nessuna garanzia che ci sarà un qualsiasi esito e quando.

C’è un comandante generale dei Carabinieri in eccellenti rapporti con settori politici ben definiti che non va in pensione come prescrive la legge ( per poter diventare Consigliere militare del Nuovo Presidente ?) e riceve una congrua prorogatio; c’è una sede vacante al vertice della polizia che si omette di riempire e una Presidente della Camera compiaciuta al punto da non aver avuto ancora il tempo o la capacità di leggere la Costituzione agli articoli citati ed è in stato di evidente soggezione verso il Presidente della Repubblica.

C’è un Presidente della Repubblica che ha sospeso sine die l’iter costituzionale di formazione del governo in attesa di un evento futuro e incerto quale la conclusione dei lavori di due raffazzonate commissioni di ..”.saggi”, mediante i quali surroga la funzione precipua dei partiti di concorrere alla formazione di un programma di governo di cui è responsabile il Presidente del Consiglio e non lui. ( art 95 della Costituzione).

Riconosco che al suo posto avrei fatto lo stesso, anche per l’aleatorietà di una pena da infliggerai a un quasi novantenne, salvo l’omessa nomina del capo della polizia.
Vuole guadagnare tempo, ma i problemi restano e incancreniscono. Proprio come le cosce di Tito.

Antonio de Martini
Fonte: http://corrieredellacollera.com
Link: http://corrieredellacollera.com/2013/03/31/la-sorpresa-pasquale-di-napolitano-e-un-colpo-di-stato-preparato-a-colpi-di-rinvii-di-antonio-de-martini/
31.03.2013


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Pasqua, il turismo non risorge: in due mesi chiusi 4700 tra bar, ristoranti e alberghi

Domenica 31 Marzo 2013 

Pasqua uguale austerity. La voglia di viaggiare degli italiani si manifesta nel calo di oltre il 20% delle prenotazioni, cui si aggiunge un minor flusso di turisti stranieri (- 25% nelle località d’arte minori). Secondo l’osservatorio nazionale Confesercenti il settore dell’alloggio e della somministrazione (alberghi e bar) registra un saldo negativo di 4700 chiusure in tutta Italia. Risultato? Tutti intorno al focolare, come ai bei tempi…

di Viviana Pizzi

 Le festività pasquali sono state sempre un viatico per mettere alla prova gli italiani e la loro capacità di spesa. La crisi del 2013 però non promette nulla di buono nemmeno dal punto di vista del turismo. L’allarme è stato lanciato non solo da Confesercenti ma anche dalle associazioni locali degli albergatori.

 LE SPESE PER LE VACANZE DI PASQUA: IL TURISMO IN USCITA

Gli italiani che per queste festività si recheranno all’estero sono il 40% in meno rispetto al 2012. La flessione effettivamente registrata finora è del 20% ma si prevedono punte fino a lunedì primo aprile da un minimo del 30% a un massimo del 40%.

Le spese minime per il viaggio di Pasqua si aggirano intorno alle 300-400 euro per una vacanza di cinque giorni (i privilegiati che possono permetterselo) fino a una di 200-300 euro per il cosiddetto viaggio mordi e fuggi di sabato, domenica e lunedì. Il 10% delle famiglie italiane interessata a una settimana di vacanza per mete a lungo raggio sono disposte a spendere anche fino a 8mila euro. Si tratta comunque di un’elité ben selezionata.

Chi sceglie di partire dove va? Crescono le scelte verso il Messico e Namibia. Sulle grandi capitali europee ci si butta soltanto in occasione di low cost. Fuori Europa si recano quegli italiani che possono spendere e scelgono i viaggi a lungo raggio.

Si fermano invece a Parigi, Londra e Madrid. In calo anche le crociere nel Mediterraneo, che riescono però a contenere le perdite con un’offerta commerciale quanto mai aggressiva, con il ricorso a formule invitanti come il 2 per 1 (due persone al costo di una): promozioni che permettono con 399 euro a settimana, ad esempio, di lasciare a terra le preoccupazioni del lavoro e del bilancio familiare, grazie al costo contenuto.

 LE SPESE PER LE VACANZE DI PASQUA: IL TURISMO IN ENTRATA

La contrazione degli alberghi italiani è prevista tra una forchetta del 10-15%.Secondo le stime degli imprenditori di settore a Pasqua non ci sarà nessun rimbalzo positivo delle presente in Italia. Gli imprenditori del settore hanno denunciato che fuori Roma, Firenze e Venezia la metà delle stanze d’albergo risulterà vuota. In aumento soltanto le prenotazioni in agriturismo che prevedono poche spese per un pranzo di un giorno. Molti campeggi e stazioni balneari, che gli altri anni hanno iniziato la loro stagione proprio a Pasqua sono state costrette a rinviare l’apertura complice anche il maltempo da fine marzo che non promette nulla di buono.

Una crisi che era già nell’aria nei primi due mesi del 2013 quando sono sparite 4732 aziende tra bar, ristoranti e alberghi. La conseguenza imminente è che i turisti che arriveranno in Italia hanno meno risorse disponibili. Le aziende chiuse sono: 2298 ristoranti, 1933 bar e 492 tra le imprese attive negli alberghi e nel catering.

 RIVIERA ROMAGNOLA: ELDORADO IN VIA D’ESTINZIONE

 Quando si parla di alberghi è naturale pensare all’Emilia Romagna e in particolare alla riviera romagnola. Da Rimini le notizie non sono affatto lunsighiere.Le prenotazioni negli alberghi, stando a quanto dichiara Patrizia Rinaldis dell’associazione Alberghi di Rimini sono in calo del 20% rispetto alla Pasqua del 2012. I dati naturalmente non sono riferiti soltanto alla città capoluogo di provincia ma anche all’hinterland e al paese turistico per eccellenza della riviera: Riccione. Un fiore all’occhiello sin dai tempi del ventennio fascista ma ora alle prese con la crisi che attanaglia tutto lo Stivale.

La Pasqua non promette risultati lusinghieri per la Riviera riminese – ha dichiarato Patrizia Rinaldis-  tra previsioni meteorologiche poco invitanti e la situazione economica del Paese. Quella di quest’anno ”e’ una pasqua anticipata e bagnata  una Pasqua di Passione”. In città, saranno circa 300 gli alberghi aperti”. Meglio potrebbe andare ”il week-end del Primo maggio per cui  ci sono già richieste”.

 E A VERONA SI ASPETTA IL VINITALY

Dalla Romagna a Verona il passo è breve. Nella città turistica di Giulietta e Romeo la Pasqua è incerta.

C’è un buon numero di prenotazioni ma non si potrà sapere, almeno fino al termine della Pasquetta, come andrà il weekend in corso. In molti infatti partiranno soltanto dopo aver saputo delle condizioni meteo. Nella provincia Scaligera il mercato sta resistendo abbastanza bene alla crisi, stando ai dati di Federalberghi grazie anche all’interesse fermo dei turisti tedeschi che continuano a prenotare, anche se con cali contenuti del 10-15% rispetto allo scorso anno sia per la primavera che per l’estate.

FIRENZE: PASQUA IN TONO MINORE

Complice la Pasqua che cade troppo presto e la crisi che incombe la Pasqua si annuncia in tono minore anche a Firenze.

Stando ai dati di Federalberghi locale le prenotazioni vanno a rilento e il last minute non lascia speranze di arrivare ai dati del 2012. Mancheranno in maniera decisa i turisti italiani preda di incertezza politica, economica che non ci fa spendere.

Il quadro macroeconomico – spiega il presidente Francesco Bechi –   è tale da indurci a pensare che i dati negativi di inizio anno possano caratterizzare anche i mesi a venire. La marcia di avvicinamento alla Pasqua è molto lenta per quanto riguarda le prenotazioni, e facendo un calcolo ponderato si potrebbe prevedere una flessione delle presenze del 5% rispetto allo scorso anno, ma con flessione maggiore per i fatturati. Sia per la crisi che per questioni di calendario”.

 ORISTANO: POCHISSIME PRENOTAZIONI

Per gli alberghi della città di Oristano è crisi nera. Prenotazioni per Pasqua in alcuni centri recettivi sono pari a zero. Sarà quindi una festività all’insegna della crisi.

Anche qui i turisti saranno in calo per la perdita di capacità di spesa delle famiglie, l’impennata dei costi dei trasporti e anche la chiusura dell’aeroporto di Fenosu. Una corsa alle prenotazioni che manca anche a causa del maltempo che potrebbe imperversare sulla città.

 Pasqua resta  comunque un periodo appetibile per quel turismo che non è fatto di lunghi soggiorni, ma comunque diventa occasione per visitare una città, un territorio, con tranquillità ed uno spirito diverso di quello della classica vacanza estiva. I turisti però arriveranno nel classico modus mordi e fuggi. Spese minori e magari un pic nic soltanto se lunedì dell’Angelo la giornata sarà delle più belle.

PASQUA CON I TUOI

Stessa situazione anche nelle altre città italiane. Una Pasqua fredda e austera è quella che passeremo nel 2013. La meta preferita in assoluto per gli italiani? La tavola di casa propria dove aumentano le possibilità di mangiare una pastiera o una colomba confezionata con le proprie mani e con prodotti biologici e genuini

Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi? E’ s0lo un proverbio dei tempi che furono del boom economico.

 

Fmi, dalla nota sparisce il riferimento alla possibile nazionalizzazione di Mps

31/03/2013  Fonte: la stampa

Fmi, dalla nota sparisce il riferimento alla possibile nazionalizzazione di Mps

 C’è un giallo, nel comunicato dell’Fmi riguardo il sistema finanziario italiano. In una bozza fatta circolare da Bankitalia alcune ore prima della diffusione del comunicato, c’era un passaggio relativo alla situazione di Monte dei Paschi sparito poi dalla versione definitiva. Il paragrafo interessato era quello sulle azioni necessarie a rafforzare le difese delle banche, e la frase recitava così: «Le autorità dovrebbero continuare a monitorare da vicino l’applicazione del piano di ristrutturazione del Monte dei Paschi di Siena, ed essere preparate ad assumerne il controllo, se necessario, per minimizzare i costi finali per lo stato».

 Secondo fonti autorevoli, queste righe sono state tolte dal comunicato finale perché il compito della missione era fare una valutazione complessiva del sistema finanziario italiano, senza discutere casi specifici. La frase sparita, però, conferma la preoccupazione del Fondo per Mps. Il rilievo principale, secondo quanto ricostruito, sarebbe relativo al mancato ingresso dello Stato nel consiglio d’amministrazione dopo l’emissione dei «Monti Bond» che nel prossimo futuro dovrebbero farne il principale azionista. La risposta data dalle autorità italiane ha fatto riferimento, oltre al quadro normativo – lo Stato non è azionista diretto e dunque non può nominare propri rappresentati – anche ad un aspetto più concreto. Il Tesoro, è stato detto ai rappresentanti del Fondo, esercita comunque un controllo ravvicinato sul piano di ristrutturazione e lo discute con il management. Il regolamento dei Monti bond prevede il pagamento degli interessi in azioni in caso di perdita o di utile inferiore alla somma necessaria per il pagamento. Azioni che dovranno essere emesse a prezzo di mercato, con l’effetto che lo Stato potrebbe diventare uno dei principali azionisti già al primo stacco della cedola, il prossimo anno. L’emissione da 4,071 miliardi prevede infatti un interesse di circa il 9% i primi due anni, destinato a salire fino al 15% negli esercizi successivi. Ai prezzi di mercato attuali, il pagamento dell’interesse in azioni corrisponderebbe ad una quota di poco inferiore al 20%.

 Obiettivo del management sarebbe comunque quello di tornare in utile già dal prossimo esercizio, proprio per evitare l’ingresso dello stato nel capitale. Domani intanto Monte dei Paschi renderà noti i conti del 2012, con l’esercizio che dovrebbe chiudersi con una perdita superiore ai 2 miliardi.

 

I saggi..facilitatori, negoziatori…..

Napolitano nomina i saggi

 31 marzo 2013 | Autore Nicoletta Forcheri

 (Da http://voxnews.info/2013/03/30/ecco-i-nomi-dei-saggi/)

 Ecco i nomi dei “saggi”

 Ecco i nomi dei “saggi” che si riuniranno nel corso della prossima settimana per formulare proposte programmatiche in materia istituzionale e in materia economico-sociale ed europea. Hanno accettato di farne parte: il prof. Valerio Onida, il sen. Mario  Mauro, il sen. Gaetano Quagliariello e il prof. Luciano Violante; per il secondo, il prof. Enrico Giovannini, presidente dell’Istat, il prof. Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Autorita’ garante della concorrenza e del mercato; il dottor Salvatore Rossi, membro del Direttorio della Banca d’Italia, l’on. Giancarlo Giorgietti e il sen. Filippo Bubbico, presidenti delle Commissioni speciali operanti alla Camera e al Senato, e il ministro Enzo Moavero Milanesi.

 Più che saggi, una banda.

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Come dice Dagospia (http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-re-giorgio-ha-tirato-fuori-dall-uovo-la-sorpresa-pasquale-due-gruppi-ristretti-53303.htm):

 30 MAR 15:59

 1. RE GIORGIO HA TIRATO FUORI DALL’UOVO LA SORPRESA PASQUALE: DUE GRUPPI RISTRETTI DI “COMPETENTI DI DIVERSE CULTURE”, UNO POLITICO ISTITUZIONALE E UNO ECONOMICO SOCIALE – 2. IN BREVE, SONO LE DUE SOLITE LOGGE MASSONICHE ANTAGONISTE D’ITALIA: UNA DI ISPIRAZIONE EX FRANCESE-FILOEUROPEA-BILDERBERG E L’ALTRA DI ISPIRAZIONE EX ANGLO AMERICAN-ATLANTICA, LE QUALI, DOPO AVER GIOCATO ALLE ELEZIONI E ALLA FORMAZIONE DEL GOVERNO SENZA ESITO COSTRUTTIVO OGGI, GIUSTAMENTE, RIPRENDONO IN MANO IL BOCCINO E VEDONO CHI “PICCHIA” MEGLIO E FA FILOTTO SUL BILIARDO ITALICO – 3. I BOOKMAKERS ACCETTANO SCOMMESSE SUL TANDEM GIANNI LETTA E GIULIANO AMATO –

 Di Bubbico dicevo il 28 settembre 2008 nella mia ricerca sulle trivelle in Toscana (cfr. http://mercatoliberotestimonianze.blogspot.it/search?q=Bubbico ):

 Interessi “trasversali” accomunano Marzano, ministro alle Att. Prod., cui è stata inviata l’istanza nel 2004, a Scajola, che richiedeva il 13 dicembre 2005 l’intesa alla Regione, a Bersani e Bubbico, quando sono stati pubblicati i decreti. Il naturale coronamento lo raccoglie Scajola. La trasversalità risulta anche dalla conclusione dell’indagine di De Magistris, Toghe lucane, che conferma Bubbico e il suo segretario personale tra gli indagati di un comitato d’affari che getta ponti tra la politica e gli affari, tra le forze dell’ordine e la giustizia. Grazie a Prodi poi il paese intero è dichiarato dal 1996 “disponibile in maniera permanente alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione d’idrocarburi” (625/1996, art. 3, comma1).

http://www.stampalibera.com/?p=61748