Pasqua, il turismo non risorge: in due mesi chiusi 4700 tra bar, ristoranti e alberghi

Domenica 31 Marzo 2013 

Pasqua uguale austerity. La voglia di viaggiare degli italiani si manifesta nel calo di oltre il 20% delle prenotazioni, cui si aggiunge un minor flusso di turisti stranieri (- 25% nelle località d’arte minori). Secondo l’osservatorio nazionale Confesercenti il settore dell’alloggio e della somministrazione (alberghi e bar) registra un saldo negativo di 4700 chiusure in tutta Italia. Risultato? Tutti intorno al focolare, come ai bei tempi…

di Viviana Pizzi

 Le festività pasquali sono state sempre un viatico per mettere alla prova gli italiani e la loro capacità di spesa. La crisi del 2013 però non promette nulla di buono nemmeno dal punto di vista del turismo. L’allarme è stato lanciato non solo da Confesercenti ma anche dalle associazioni locali degli albergatori.

 LE SPESE PER LE VACANZE DI PASQUA: IL TURISMO IN USCITA

Gli italiani che per queste festività si recheranno all’estero sono il 40% in meno rispetto al 2012. La flessione effettivamente registrata finora è del 20% ma si prevedono punte fino a lunedì primo aprile da un minimo del 30% a un massimo del 40%.

Le spese minime per il viaggio di Pasqua si aggirano intorno alle 300-400 euro per una vacanza di cinque giorni (i privilegiati che possono permetterselo) fino a una di 200-300 euro per il cosiddetto viaggio mordi e fuggi di sabato, domenica e lunedì. Il 10% delle famiglie italiane interessata a una settimana di vacanza per mete a lungo raggio sono disposte a spendere anche fino a 8mila euro. Si tratta comunque di un’elité ben selezionata.

Chi sceglie di partire dove va? Crescono le scelte verso il Messico e Namibia. Sulle grandi capitali europee ci si butta soltanto in occasione di low cost. Fuori Europa si recano quegli italiani che possono spendere e scelgono i viaggi a lungo raggio.

Si fermano invece a Parigi, Londra e Madrid. In calo anche le crociere nel Mediterraneo, che riescono però a contenere le perdite con un’offerta commerciale quanto mai aggressiva, con il ricorso a formule invitanti come il 2 per 1 (due persone al costo di una): promozioni che permettono con 399 euro a settimana, ad esempio, di lasciare a terra le preoccupazioni del lavoro e del bilancio familiare, grazie al costo contenuto.

 LE SPESE PER LE VACANZE DI PASQUA: IL TURISMO IN ENTRATA

La contrazione degli alberghi italiani è prevista tra una forchetta del 10-15%.Secondo le stime degli imprenditori di settore a Pasqua non ci sarà nessun rimbalzo positivo delle presente in Italia. Gli imprenditori del settore hanno denunciato che fuori Roma, Firenze e Venezia la metà delle stanze d’albergo risulterà vuota. In aumento soltanto le prenotazioni in agriturismo che prevedono poche spese per un pranzo di un giorno. Molti campeggi e stazioni balneari, che gli altri anni hanno iniziato la loro stagione proprio a Pasqua sono state costrette a rinviare l’apertura complice anche il maltempo da fine marzo che non promette nulla di buono.

Una crisi che era già nell’aria nei primi due mesi del 2013 quando sono sparite 4732 aziende tra bar, ristoranti e alberghi. La conseguenza imminente è che i turisti che arriveranno in Italia hanno meno risorse disponibili. Le aziende chiuse sono: 2298 ristoranti, 1933 bar e 492 tra le imprese attive negli alberghi e nel catering.

 RIVIERA ROMAGNOLA: ELDORADO IN VIA D’ESTINZIONE

 Quando si parla di alberghi è naturale pensare all’Emilia Romagna e in particolare alla riviera romagnola. Da Rimini le notizie non sono affatto lunsighiere.Le prenotazioni negli alberghi, stando a quanto dichiara Patrizia Rinaldis dell’associazione Alberghi di Rimini sono in calo del 20% rispetto alla Pasqua del 2012. I dati naturalmente non sono riferiti soltanto alla città capoluogo di provincia ma anche all’hinterland e al paese turistico per eccellenza della riviera: Riccione. Un fiore all’occhiello sin dai tempi del ventennio fascista ma ora alle prese con la crisi che attanaglia tutto lo Stivale.

La Pasqua non promette risultati lusinghieri per la Riviera riminese – ha dichiarato Patrizia Rinaldis-  tra previsioni meteorologiche poco invitanti e la situazione economica del Paese. Quella di quest’anno ”e’ una pasqua anticipata e bagnata  una Pasqua di Passione”. In città, saranno circa 300 gli alberghi aperti”. Meglio potrebbe andare ”il week-end del Primo maggio per cui  ci sono già richieste”.

 E A VERONA SI ASPETTA IL VINITALY

Dalla Romagna a Verona il passo è breve. Nella città turistica di Giulietta e Romeo la Pasqua è incerta.

C’è un buon numero di prenotazioni ma non si potrà sapere, almeno fino al termine della Pasquetta, come andrà il weekend in corso. In molti infatti partiranno soltanto dopo aver saputo delle condizioni meteo. Nella provincia Scaligera il mercato sta resistendo abbastanza bene alla crisi, stando ai dati di Federalberghi grazie anche all’interesse fermo dei turisti tedeschi che continuano a prenotare, anche se con cali contenuti del 10-15% rispetto allo scorso anno sia per la primavera che per l’estate.

FIRENZE: PASQUA IN TONO MINORE

Complice la Pasqua che cade troppo presto e la crisi che incombe la Pasqua si annuncia in tono minore anche a Firenze.

Stando ai dati di Federalberghi locale le prenotazioni vanno a rilento e il last minute non lascia speranze di arrivare ai dati del 2012. Mancheranno in maniera decisa i turisti italiani preda di incertezza politica, economica che non ci fa spendere.

Il quadro macroeconomico – spiega il presidente Francesco Bechi –   è tale da indurci a pensare che i dati negativi di inizio anno possano caratterizzare anche i mesi a venire. La marcia di avvicinamento alla Pasqua è molto lenta per quanto riguarda le prenotazioni, e facendo un calcolo ponderato si potrebbe prevedere una flessione delle presenze del 5% rispetto allo scorso anno, ma con flessione maggiore per i fatturati. Sia per la crisi che per questioni di calendario”.

 ORISTANO: POCHISSIME PRENOTAZIONI

Per gli alberghi della città di Oristano è crisi nera. Prenotazioni per Pasqua in alcuni centri recettivi sono pari a zero. Sarà quindi una festività all’insegna della crisi.

Anche qui i turisti saranno in calo per la perdita di capacità di spesa delle famiglie, l’impennata dei costi dei trasporti e anche la chiusura dell’aeroporto di Fenosu. Una corsa alle prenotazioni che manca anche a causa del maltempo che potrebbe imperversare sulla città.

 Pasqua resta  comunque un periodo appetibile per quel turismo che non è fatto di lunghi soggiorni, ma comunque diventa occasione per visitare una città, un territorio, con tranquillità ed uno spirito diverso di quello della classica vacanza estiva. I turisti però arriveranno nel classico modus mordi e fuggi. Spese minori e magari un pic nic soltanto se lunedì dell’Angelo la giornata sarà delle più belle.

PASQUA CON I TUOI

Stessa situazione anche nelle altre città italiane. Una Pasqua fredda e austera è quella che passeremo nel 2013. La meta preferita in assoluto per gli italiani? La tavola di casa propria dove aumentano le possibilità di mangiare una pastiera o una colomba confezionata con le proprie mani e con prodotti biologici e genuini

Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi? E’ s0lo un proverbio dei tempi che furono del boom economico.

 

Pasqua, il turismo non risorge: in due mesi chiusi 4700 tra bar, ristoranti e alberghiultima modifica: 2013-04-01T08:50:00+02:00da davi-luciano
Reposta per primo quest’articolo