Candidati locali, intervista a Francesca Frediani del Movimento 5 Stelle

Posted on 10 aprile 2014

 di Leonardo Capella

Francesca Frediani è di Condove, ha 40 anni, è laureata in Scienze della Comunicazione. Candidata come Consigliere Regionale alle elezioni del 25 maggio 2014 per il Movimento Cinque Stelle. A lei abbiamo posto alcune domande che descrivono la sua eventuale azione di governo in qualità di Consigliere della Regione Piemonte.

 

 Frediani, quale è stata la motivazione che l’ha spinta a candidarsi?

La decisione di candidarmi nasce da un percorso iniziato nel 2010. In quell’anno mi sono “attivata” nel M5S, rendendomi disponibile a fare la rappresentante di lista nel mio Comune, Condove. Avevo partecipato precedentemente al V-day in piazza San Carlo, ma in seguito non sono mai riuscita ad impegnarmi attivamente, come avrei voluto, per via dei figli molto piccoli. Con l’occasione delle scorse regionali ho quindi deciso di dare il mio piccolo contributo e ho vissuto in prima linea la soddisfazione per un risultato inaspettato, raggiunto soprattutto con la “spinta No TAV” dalla Valsusa.
Nel novembre dello stesso anno ho sostenuto un colloquio e da allora ho fatto parte dell’ufficio stampa del gruppo consiliare M5S Piemonte, fino alle dimissioni che ho rassegnato non appena mi sono candidata alle regionarie.
In questi 3 anni e mezzo ho assistito alle sedute del Consiglio, ho approfondito molte delle problematiche che interessano il territorio piemontese, ho stabilito un buon rapporto con molti gruppi di attivisti e con i nostri eletti nei Comuni e, da un anno a questa parte, a Roma. Il desiderio di dare un contributo più attivo, facendo fruttare questa esperienza, è stato una naturale conseguenza.
Si aggiunga a questo il senso di impotenza provato nell’assistere a discussioni sul TAV, e sulla valle in cui vivo,come ad esempio in occasione dell’approvazione dell’inutile Démarche Grand Chantier, oppure nel sentir descrivere come violenti e facinorosi i manifestanti. Tante volte ho provato l’istinto di alzarmi e dire la mia, ora ho la possibilità di tentare di arrivare in quell’aula e parlare.
Credo insomma che sia ora di portare un po’ di Valsusa in quell’aula, per tornare a parlare di cosa serve ai cittadini ed accantonare le grandi opere inutili. Tutti avrebbero da imparare osservando dal modo in cui in questa valle si è sviluppato un modello di solidarietà, di resistenza, di reazione alla crisi economica dando risalto ai temi etici.

Leggiamo spesso di critiche rivolte al MoVimento in relazione ad una carenza di democrazia: ci può descrivere, dal suo punto di vista, come sono state organizzate le elezioni interne?

Le regionarie hanno dato un gran peso all’attivismo delle persone. Il fatto di impegnarsi nel proprio gruppo locale e quindi di partecipare attivamente alle iniziative del M5S sul territorio è stato sicuramente il fattore discriminante per la scelta dei candidati. Abbiamo una fitta rete di gruppi attivi in tutta la regione, si tratta di persone che prestano la loro opera e il loro tempo per il M5S, persone molto spesso dotate di grandi competenze. A differenza dei vecchi partiti, non abbiamo una struttura gerarchica: tutti i candidati, dopo aver ricevuto il benestare del proprio gruppo, si sono sottoposti a votazione online. Se non è democrazia questa…

Quali sono i punti qualificanti del suo programma elettorale?

Non esiste il “mio” programma elettorale. Se sarò eletta porterò avanti il programma del M5S, elaborato durante le riunioni dei gruppi di lavoro suddivisi in base a tematiche ben precise. Personalmente, ho contribuito al programma del gruppo di lavoro sui trasporti, quindi è chiaro che la mia attività sarà incentrata in particolar modo sulle tematiche relative a quest’ambito. Negli ultimi anni ho avuto modo di collaborare in molte occasioni con i parlamentari che seguono il tema TAV e penso di poter mettere a frutto anche una buona rete di contatti che ho instaurato sul territorio. Sarà un lavoro in sinergia: da una parte gli altri consiglieri del M5S, dall’altra i territori, secondo la logica di “rete” che è alla base del nostro MoVimento.
Presterò molta attenzione anche al tema del lavoro, essendo stata io stessa “vittima” di un licenziamento collettivo qualche anno fa, comprendo perfettamente la disperazione e il senso di impotenza che provano i lavoratori che rischiano di perdere il lavoro. Per loro sarò sempre disponibile.

Un altra critica che viene rivolta al MoVimento riguarda la mancanza di disponibilità in relazione agli accordi con i partiti : qual’è in suo pensiero sulla questione?

Il MoVimento nasce proprio in contrapposizione con i vecchi partiti: siamo nati per mandare “tutti a casa”. Non possiamo più fidarci di loro. Potrà esserci convergenza su singoli temi, ma sicuramente non si potrà parlare di alleanza.

Un ultima domanda. Le grandi opere, come il TAV, sono un  problema scottante: quali azioni la Consigliere Frediani proporrà per affrontare le numerose questioni aperte?

Mi rendo perfettamente conto che la partita sul TAV non si gioca certo in Regione, ma a livelli più alti. Ho visto però in questi anni che ogni singola azione portata avanti può contribuire a far saltare qualche ingranaggio. Potremo agire a livello di controllo e monitoraggio della situazione ambientale, richiedere dati difficilmente accessibili. Lavorare in sinergia con i, spero, numerosi sindaci No TAV valsusini sarà fondamentale.
In queste ultime settimane, cessata la mia attività lavorativa, ho potuto seguire con maggiore assiduità le udienze dei processi che vedono imputati i manifestanti no TAV. Il mio sostegno a queste persone non verrà mai a mancare.
Detto questo, abbiamo l’ambizione di essere la maggioranza e governare una Regione No TAV! E lì sì che sarebbe dura… per loro!

Migliaia di cittadini in piazza Castello accolgono il Movimento 5 Stelle

 Grillo non c’è ma ci sono deputati, senatori, consiglieri e futuri candidati. Un movimento che a dispetto delle malelingue e della cattiva informazione è cresciuto e si muove sulle proprie gambe abbracciando folle di cittadini che ascoltano e si informano

Posted on 14 aprile 2014

 di Davide Amerio

Piazza Castello 0re 15: il camper di Davide Bono arriva in piazza dove dal mattino volontari montano il palco, lo schermo gigante  (offerto gratuitamente) e gli impianti audio e video. La gente già circonda le transenne da un pezzo e, sotto un sole caldo, attende l’arrivo dei 5 Stelle.

L’espulsione dei parlamentari del movimento da parte della Presidente della Camera(Boldrin) si è rivelato un vero e proprio boomerang per la casta. Gli espulsi non hanno certo trascorso questo tempo con le mani in mano a lamentarsi o per concedersi un riposo. Al contrario sono partiti per un tour in tutta Italia per incontrare i cittadini nelle piazze e far conoscere loro ciò che non sapranno mai dalla televisioni e dai giornali di regime

Ed eccoli arrivare: i deputati Laura CastelliIvan della Valle e Alessandro Di Battista,  i senatori Alberto Airola e Giorgio Sorial.  Con loro i consiglieri comunali Chiara Appendino e Vittorio Bertola e i neo candidati promossi dalle votazioni on line per il futuro consiglio regionale e quelli per le elezioni europee: tra loro ritroviamo i valsusiniStefania BatzellaFrancesca FredianiMarco Sayn e Stefano Girard.

Qui nessuno ha offerto cappuccino e brioches, il posto è più scomodo che al Palaolimpico dove c’è Renzi  ma va bene lo stesso; la gente ascolta con attenzione, applaude, esulta. L’emozione si percepisce nell’aria; molti ricordano gli inizi e fanno il confronto con l’oggi; Di Battista racconta quando, dopo gli spettacoli di Beppe Grillo, ci si riuniva per discutere e per scrivere programmi per le prime liste civiche. Un giorno, racconta Diba (come lo chiamano tutti), eravamo in un bar e il cameriere ci chiese cosa stessimo facendo discutendo così animatamente. Quando gli rispondemmo che stavamo scrivendo un programma politico per entrare in Parlamento ci guardò con sufficienza e malcelata ironia. Dopo quattro anni siamo qui, diventati parlamentari e la piazza si riempie anche se non c’è Beppe Grillo ad accompagnarci.

Il perché di questo successo lo si comprende subito: gli argomenti trattati sono davvero tanti e i consiglieri e i parlamentari snocciolano notizie, avvenimenti, fatti che non vengono raccontati dai Tg e dai principali quotidiani.

Apre Chiara Appendino parlando del “sistema Torino”, quello di Chiamparino e Fassino, delle banche amiche e delle famiglie che detengono il potere sulla città sempre più oppressa dai debiti guarda caso con l’istituto Intesa San Paolo nella cui fondazione era stato parcheggiato il Chiampa. Davvero possiamo affidare ancora il Piemonte (e la città) a costoro? Il sistema Torino lo conoscono bene Chiara e Vittorio (Bertola) che combattono dentro il consiglio ogni giorno da inizio legislatura. Bertola ricorda che le elezioni europee sono una grande occasione per smettere di usare il Parlamento (Europeo) come un posteggio per politici trombati che tutto fanno meno che occuparsi dei problemi dei cittadini.

Tocca ai parlamentari documentare il difficile lavoro compiuto in Parlamento per difendere la Costituzione, i cittadini, le piccole medie imprese. Dicono che non facciamo nulla raccontaLaura Castelli e per confutare questa bugia cita alcuni esempi di emendamenti promossi e approvati grazie ai 5 stelle: compensazioni per le piccole e medie imprese (oppresse da Equitalia) che vantano un credito nei confronti dello Stato; richiesta di restituzione degli aiuti finanziari alle aziende che ne hanno goduto se decidono di de-localizzare la produzione all’estero; la possibilità di riservare l’8 per mille a favore dell’edilizia scolastica.

Noi “sovversivi” sospesi dalla Boldrini perché abbiamo difeso la Costituzione, ricorda Ivan Della Valle, siamo contenti perché da Verona a Salerno abbiamo avuto le piazze piene di cittadini che sono venuti ad ascoltare le “verità” che i Tg non gli raccontano. Per esempio le implicazioni del Pd con le cooperative rosse, con gli inceneritori dellaMarcegaglia; mentre le piccole e medie imprese vengono soffocate il Pd sceglie il presidente delle cooperative come ministro del lavoro: ecco perché non hanno mai fatto una legge sul conflitto di interessi… per poterne usufruire! E il deputato ricorda l’ indagine “Minotauro” sulla ‘ndrangheta a Torino dove sono emerse intercettazioni tra deputati del Pd e i capi delle cosche per ottenere voti in favore di Fassino. Poi, sottolinea, modificano il 416Ter (codice procedura penale) per alleggerire le condanne ai politici collusi con la criminalità organizzata. Per forza!

Sulla cattiva informazione è caustico Alberto Airola: la peggiore del mondo, la definisce, ma dentro la commissione di vigilanza Rai finalmente ci sono cittadini (i 5 Stelle) che chiedono giustificazione ai dirigenti sugli appalti miliardari concessi a società di ex dirigenti, in un’azienda che ogni anno perde milioni di euro e ha una programmazione mediocre rispetto a quello che potrebbe offrire con le ricche professionalità che stanno al suo interno ma sono bloccate da politici e dalla lottizzazione.

Del voto di scambio, piaga nazionale, parla il senatore Giorgio Sorial; ci temono, aggiunge, perché hanno capito che non ci possono comprare; ricorda le “marchette” che molti deputati fanno inserendo modifiche alle leggi finanziarie per portare soldi a improbabili e misteriose associazioni che finiscono per risultare di loro “proprietà” o di amici ma per smascherarli basterebbe poco. Noi (5 stelle), racconta ironicamente, siamo andati su Google, abbiamo fatto delle ricerche sui nomi dei proponenti e abbiamo denunciato queste operazioni tra la sorpresa di alcuni deputati del Pd. Tra le tante denunce del movimento c’è stata quella sul buco di 13,7 miliardi di euro sulla legge di stabilità che ha trovato conferma (un mese dopo) nelle dichiarazioni della Corte dei Conti.

Siamo saliti sul tetto a difendere la Costituzione perché sapevamo, ha dichiaratoAlessandro Di Battista, che questi signori (centro destra e sinistra) vogliono attuare delle false riforme che rappresentano gli obiettivi della P2 di Licio Gelli; disposizioni vergognose che attraverso la catena Berlusconi-Verdini-Boschi-Renzi vorrebbero imporre al Parlamento. La disobbedienza civile è un dovere prima ancora che un diritto quando si vive dentro una dittatura.

Vi diranno che noi siamo sempre e solo per il NO, sottolinea “Diba”, ma non è così; i nostri SI sono tanti: sulla legge per il conflitto di interessi, su una vera legge anti-corruzione, per la cacciata dei lobbisti dal Parlamento, per la cacciata dei camorristi dal Senato, per rendere il Parlamento sovrano, per eleggere un Presidente della Repubblica dignitoso, per rifiutare i soldi in politica. Bisogna togliere i soldi alla politica per farla tornare un’attività di governo in favore dei cittadini, ribadisce Di Battista. Tutti quanti dobbiamo spiegarlo con toni pacati e suggerisce alla folla, che lo interrompe con applausi, di “adottare” un elettore del Pd per spiegargli, pazientemente, come stanno davvero le cose in Parlamento.

Davide Bono torna sui temi caldi della campagna elettorale regionale (vedi qui): il debito accumulato dalla Regione Piemonte, i rapporti di Chiamparino con la Fiat, la Sanità e la mobilità. Non si discute ovviamente sulle grandi opere inutili: il No al Tav è perentorio per il M5S. Un discorso da governatore, senza tentennamenti.

Tra i vari interventi ci sono quelli di cittadini che raccontano esperienze di lavoro in aziende in crisi, di disoccupazione, di affetto e stima per il movimento. La folla li applaude tutti e si scatena un boato quando un taxista racconta che Forza Italia aveva proposto loro 100 euro per mettere la pubblicità del partito sui mezzi durante la campagna elettorale; poche le adesioni ma quando il nostro taxista ha suggerito di fare gratuitamente la pubblicità per il M5S… le adesioni sono state altissime.

La manifestazione si conclude con la presentazione dei candidati per il prossimo 25 Maggio: i soliti sconosciuti alle Procure della Repubblica; giovani e diversamente giovani che raccolgono la sfida per dare un futuro diverso al Piemonte e per fare la differenza in Europa. Ciascuno ha le proprie esperienze e una buona dose di competenza ma, come ci tiene a sottolineare Di Battista, più delle competenze e delle conoscenze (che si possono acquisire con lo studio e con il lavoro) è fondamentale essere persone con la “schiena dritta” disposte a non piegarsi al sistema che ha distrutto il nostro paese e a quello che, per altri motivi, potrebbe distruggere l’Europa.

LE CHEF DE LA CIA ORGANISE A KIEV LA REPRESSION MILITAIRE DANS L’EST UKRAINIEN !

Luc MICHEL/ En Bref / avec LVDR – Rossia 24 – PCN-SPO / 2014 04 13 /

La junte de Kiev n’a strictement aucune autonomie, ce sont des fantoches et ce sont les américains qui commandent. L’info du jour le confirme si besoin est …

LM.NET - EN BREF cia à kiev (2014 04 13)  FR

Le chef de la CIA a tenu plusieurs rencontres secrètes à Kiev (selon des médias ukrainiens et russes). Le directeur de la CIA John Brennan a séjourné la veille à Kiev où il a tenu plusieurs rencontres secrètes avec des responsables des forces de l’ordre ukrainiennes, a communiqué une source à la Rada. La source a communiqué que d’après certaines informations le responsable américain « avait eu une série de rencontres avec les dirigeants d’Ukraine et plusieurs consultations avec les chefs des forces de l’ordre ». « D’après des données non confirmées, la décision sur le recours à la force à Slaviansk, dans le sud-est de l’Ukraine, a été adoptée à l’initiative de M. Brennan », a dit la source.

 Le député du parti communiste de l’Ukraine (KPU) à la Verkhovna Rada (parlement ukrainien), Vladimir Goloub a déclaré que « ses collègues parlent d’une visite du directeur de la CIA à Kiev comme d’un fait accompli ». « Le directeur de la CIA John Brennan s’est rendu incognito à Kiev, où il aurait rencontré les chefs des organismes d’application de la loi en Ukraine. Selon certains rapports, la décision sur une intervention militaire dans l’Est de l’Ukraine aurait été prise à partir de sa présentation ».

 « Les collègues de la Verkhovna Rada parlent de cette visite du chef de la CIA comme d’un fait accompli. Cela ne m’étonne pas, car il est évident que dans le passé, lorsque Valentin Nalivaïtchenko dirigeait le Service de sécurité de l’Ukraine, ce n’était pas un service spécial d’un pays indépendant, mais une branche de la CIA des Etats-Unis. On n’en parle ouvertement au parlement, et je ne pense pas que c’est faux », a indiqué Goloub ce dimanche.

 D’autres infos confirment encore que c’est bien les USA qui sont aux commandes à Kiev.

« Un étage entier de l’immeuble du Service de sécurité ukrainien (SBU) est occupé par les agences de renseignement américaines, et cet étage est interdit d’entrée aux employés ukrainiens », a déclaré le député de la Verkhovna Rada et candidat à la présidentielle d’Ukraine Oleg Tsarev. « Plusieurs officiers du SBU m’ont appris que les agences de renseignement des États-Unis participent activement à tout ce qui se passe en Ukraine. Ils me disent même qu’un étage entier a été laissé à la disposition des agences de renseignement américains, et les officiers ukrainiens n’y ont pas l’accès», a-t-il déclaré en direct à la chaîne de télévision Rossia 24.

 Ce sont les Américains qui organisent la répression dans l’Est ukrainien. Et qui ont amené les mercenaires occidentaus d’’Academi’ (ex Blackwater) en Ukraine …

 Luc MICHEL

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SOULEVEMENT DU DONBASS : LA VAGUE REBELLE S’ETEND A L’EST …

PCN-SPO / Les Brèves ‘Ukraine’ du Jour / avec Interfax – LVDR/ 2014 04 13

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SIX NOUVELLES VILLES INSURGEES !

La région de Donetsk se soulève de partout. Les protestataires occupent le bâtiment de l’administration de Marioupol.

A Marioupol (région de Donetsk) les participants au meeting en faveur de la création de la République de Donetsk ont occupé le bâtiment de l’administration municipale. Le meeting a réuni environ un millier de personns », communique l’agence Interfax.

 La veille les protestataires ont placé sous leur contrôle des bâtiments administratifs dans quatre ville de la région de Donetsk : Slaviansk, Krasniy Liman, Kramatorsk et Droujkovka.

 Slaviansk est actuellemGUent survolé par des hélicoptères dont l’appartenance reste inconnue. Un nuage de fumée noire dû aux pneus incendiés près des bâtiments administratifs monte au-dessus de la ville.

 LE DONBASS POUR LE REFERENDUM D’AUTO-DETERMINATION …

Le porte-parole des militants pro-fédéralisation d’Ukraine parle des répressions des manifestations de protestation par les forces de l’ordre soumis aux autorités de Kiev dans deux autres villes de la région de Donetsk : Ilovaïsk et Khartsyzk.

Selon un militant du mouvement de protestation de Donetsk Nikolaï Solntsev, « la vague des protestations » est en train de monter dans d’autres villes de la région de Donetsk, notamment à Ilovaïsk, dont la population compte près de 15.000 habitants et Khartsyzsk avec une population de 60.000 habitants.

 DONETSK IS A REAL POPULAR UPRISING : DONBASS WORKERS JOIN MOVEMENT!

 In opposition to Maidan petit-bourgeois coalition, Donbass uprising is a real popular uprising with struggle class base.

 Pro-Russian activists applaud to a speaker at the regional administration building in Donetsk, Ukraine, Saturday April 12, 2014. Protesters, who have held the administration building in Donetsk since Sunday, initially called for a referendum on secession but later reduced the demand to a vote on autonomy within Ukraine with the possibility of holding another later on whether to join Russia …

 LA JUNTE DE KIEV ISOLEE DANS LA CEI.

LOUKACHENKO : « TOURTCHINOV COMPREND QUE LE CHANGEMENT DU POUVOIR N’ETAIT PAS CONSTITUTIONNEL »

Alors que les occidentaux et les médias de l’OTAN entendent vendre l’image d’une Russie isolée, c’est la junte putschiste de Kiev qui est le mouton noir de la CEI.

Le président de Biélorussie Alexandre Loukachenko a annoncé que le président (putschiste) d’Ukraine par intérim « Alexandre Tourtchinov comprenait que le changement du pouvoir en Ukraine n’avait pas eu lieu conformément à la Constitution ».

Selon Loukachenko, leur récente rencontre avec Tourtchinov a porté sur la situation en Ukraine.

« J’estime que c’est un coup d’Etat anti-constitutionnel et illégal. Il s’agit de fait de la prise du pouvoir. En la matière, Tourtchinov a son propre point de vue et moi, le mien. Il comprend que tout ne s’est pas déroulé conformément à la Constitution », a déclaré le président de Biélorussie dans une interview exclusive accordée à la chaînt de télévision NTV.

 L’INSURRECTION S’ETEND A L’EST :

LES PROTESTATAIRES OCCUPENT L’ADMINISTRATION MUNICIPALE A IENAKIEVO

Les protestataires occupent l’administration municipale à Ienakievo …

Dans la nuit de samedi à dimanche les protestataires ont occupé les bâtiments de l’administration municipale, de la police et du parquet dans la ville d’Ienakievo (région de Donetsk), communique le site Internet Ostrov.

« Un drapeau russe et un drapeau de la République de Donetsk ont été hissés au-dessus du bâtiment de l’administration », ajoute le communiqué

Dans la ville voisine de Slaviansk, KRAMATORSK, les pro-russes se sont aussi emparés samedi du commissariat principal de police, après une fusillade avec la police. On ignore s’il y a eu des blessés.

 L’AUTORITE DE KIEV S’EFFONDRE A L’EST …

LA MILICE DE LOUGANSK EST PASSEE DU COTE DES MANIFESTANTS !

 La police de la ville de Lougansk, où des manifestations des partisans de la fédéralisation d’Ukraine ont lieu depuis le début de mars, est passée du côté des manifestants, selon le coordinateur du mouvement Secteur russe – Ukraine Vladimir Karassev, qui se trouve actuellement à Lougansk.

« Les officiers écrivent des demandes (de licenciement, ndlr.), de leur propre volonté ». Quant à ceux qui ne démissionnent pas, leurs commandants affirment ouvertement que leur personnel ne va pas exécuter les instructions de ministre de l’Intérieur (Arsen Avakov, ndlr.) de disperser les manifestations pacifiques. Ils disent que nous n’allons pas employer la force contre nos citoyens, nous vivons tous dans cette ville depuis de nombreuses années. La milice soutient entièrement la population », a-t-il indiqué.

 L’OPERATION SPECIALE A SLAVIANSK RISQUE DE PROVOQUER LA DIVISION DE L’UKRAINE (PARTI COMMUNISTE UKRAINIEN)

Le député de la Verkhovna Rada (parlement d’Ukraine), membre du parti communiste d’Ukraine – KPU – Vladimir Goloub a qualifié l’opération militaire à Slaviansk de tentative d’intimider les habitants du Sud-est d’Ukraine, ce qui a son tour pourrait provoquer la scission au sein de la société ukrainienne.

« Ceux qui se qualifient comme « pouvoir », ne sont pas capables de mener un dialogue constructif avec leur peuple. Ce que nous observons à Slavianka – c’est une tentative d’intimider la population au Sud-est d’Ukraine, qui essaie de défendre ses intérêts », a indiqué Goloub.

 PCN-SPO / LUCMICHEL.NET

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EST UKRAINIEN : L’AFFRONTEMENT A COMMENCE A SLOVYANSK…

Fabrice BEAUR pour PCN-INFO / 2014 04 14 /

avec RIA Novosti – Vesti – correspondance locale – PCN-SPO/

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https://www.facebook.com/PCN.NCP.press.office PIH - FB répression et affrontement ds l'est ukrainien (2014 04 14) FR 1

Depuis hier samedi, ce sont sept villes de la région de Donetsk qui ont été prises par les partisans de la fédéralisation de l’Ukraine.  Ce sont notamment les mairies, les commissariats de police de district et les services de sécurité des villes de Slavyansk, Liman Rouge, Kramatorsk, Druzhkovka et Gosobektov qui sont sous le contrôle des manifestants. PIH - FB répression et affrontement ds l'est ukrainien (2014 04 14) FR 2

Video : http://www.vesti.ru/only_video.html?vid=591535 

Vidéo : http://www.vesti.ru/only_video.html?vid=591475 

 La situation dans le sud-est de l’Ukraine a été discutée samedi à Kiev lors d’une réunion d’urgence du « conseil de sécurité nationale et de la défense » de la Junte bendériste.

Derrière les déclarations dîtes « d’ouverture », c’est bel et bien la solution armée, la répression qui a été validée.

Et dans la guerre interne des putschistes du 21 février de Kiev, c’est à qui fera les déclarations les plus guerrières. Ainsi, le leader nazi Yarosh a ordonné la mobilisation totale de sa milice « Secteur Droite » pour aller combattre dans les régions de l’Est et du Donetsk principalement.

 A Kharkov, les troubles ne cessent pas malgré la répression policière. Dans le centre-ville, ce dimanche un nouveau rassemblement pour la fédéralisation a eu lieu. Et ce malgré le fait que le tribunal local ait interdit les manifestations de masse. Les provocateurs venus de Kiev ont aussi organisés leur manifestation. Certains sont venus avec des boucliers et se sont comportés de manière provocante.

 SLOVYANSK : L’OFFENSIVE MILITAIRE DE KIEV A COMMENCE

 En effet, sur sa page Facebook le « Ministre de l’Intérieur » (sic) de la Junte de Kiev Arsen Avakov a annoncé le début des opérations contre Slovyansk. Selon Avakov ce sont « toutes les unités du pays » qui y participent.

 La situation à Slovyansk, région de Donetsk, a donc dégénéré. La ville est encerclée par des véhicules blindés. Des coups de feu ont été entendus autour des barrages routiers des manifestants. Selon ces derniers, il y aurait des victimes des Unités d’autodéfense populaires, rapporte la chaîne “Rossia 24”. Selon la même chaîne, de la ville s’élèvent des épaisses fumées noires. Deux hélicoptères militaires patrouillent le ciel de la ville. Toutes les cinq minutes, ils volent à basse altitude au-dessus du centre du district. A l’entrée de la ville, des hommes en uniforme de camouflage contrôlent les voitures. Sur la rue Karl Marx de la ville, les manifestants sur les barricades brandissent des drapeaux tricolores russes, de la République populaire du Donetsk et de la milice populaire du Donbass.

 Tous les transports en commun ont été suspendus en raison du blocage de toutes les entrées de la ville. Les forces de Kiev ont demandé aux habitants de rester chez eux. Mais la population de Slovyansk n’a pas peur. Ce sont des centaines de personnes qui ont rejoins le centre-ville pour soutenir les milices populaires d’auto-défense et constituer un bouclier civil face aux hommes surarmées envoyés par les bandéristes de Kiev.

 « ILS VIENNENT POUR NOUS TUER »

 Mais comme le dit une membre de la Coordination d’autodéfense citoyenne de Donetsk : « Nous n’avons que des bâtons et ils viennent avec des armes lourdes et des blindés. Ils viennent pour nous tuer. Nous avons très peur mais nous tiendrons jusqu’au bout ».

 LE THEATRE DE LA JUNTE DE KIEV DE PLUS EN PLUS RIDICULE

Mais face à cette actualité qui ne permet pas de vérifier les faits en détails, il faut remettre les choses à leur juste place. Car les informations les plus alarmistes viennent des media de Kiev. La Junte ne sait plus quoi inventer pour se mettre en avant et jouer les muscles. Elle s’est spécialisée dans le théâtre.

 Car que contrôle Kiev exactement ? Elle demande au « groupe alpha » (anti-terroriste) d’intervenir à Donetsk. Ceux-ci refusent ! Elle demande aux forces spéciales (anciennement « Berkout ») d’intervenir à Donetsk une fois encore. Ceux-ci refusent ! Si Kiev a repris le contrôle des bâtiments officiels à Kharkov, les protestations continuent tous les jours. Le « tribunal » de la ville interdit les rassemblement mais cela ne change rien. Et la police n’intervient pas pour les disperser. Cela vous en dit long sur l’atmosphère au sein des forces de l’ordre.

 La partie qui se joue actuellement si elle est bien décisive pourrait ne pas être aussi sanglante que cela. Car pour le cas particulier de la ville de Slovyansk qui est encerclée que peut faire Kiev ? Avec quelles troupes ? Car si Kiev envoi des troupes dans l’Est, elle est obligé de les prendre dans l’ouest où elles sèment la terreur sur quiconque n’est pas sur la ligne extrémiste des néo-bandéristes. Et ce serait alors l’Ouest qui relèverait la tête. Vous devez savoir qu’il y a aussi des troubles à Lvov, pourtant bastion des nationalistes ukrainiens. Pas que la population soit devenue pro-russe mais simplement un ras-le-bol populaire des exactions des bandits de Kiev et de l’austérité sociale qui s’abat déjà chez eux.

 Actuellement, nous avons deux hélicoptères, quelques blindés autour de la ville et on parle de 200 hommes armés. Est-ce suffisant pour prendre le contrôle d’une ville de 100.000 habitants dont une partie est en plus actuellement dans les rues pour faire des barrages humains à l’intervention ?

 Le vrai danger sont la folie qui peut s’emparer des fous de Kiev. Car si Pravi Sektor envoie des groupes armées, bien que nous soyons sûr qu’ils ne pourraient gagner, le sang alors pourrait couler. Ce serait alors la fin de l’Ukraine en tant qu’Etat.

 Entre le ridicule ou la folie suicidaire, le choix qui s’offre à la Junte de Kiev sonne comme le début de la fin de son « pouvoir » issu du Coup d’Etat du 21 février à Kiev avec la complicité et sous le contrôle de certains pays étrangers comme les USA ou l’Allemagne…

 Fabrice BEAUR

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LUC MICHEL SUR ‘AFRIQUE MEDIA’ TV CE LUNDI 14 AVRIL 2014 …

Luc MICHEL sur AFRIQUE MEDIA TV – ce lundi 14 avril 2014 à partir de 11h …

Emission ‘Le Débat Panfricain’ – animée par Bachir Mohamed Ladan/

En rediffusion et en streaming sur: http://lb.streamakaci.com/afm/ PCN-TV - LM sur Afrique Media Tv 6 (2014 04 14) FR

 Luc MICHEL parlera particulièrement  de la RELANCE DU PANAFRICANISME,

 de la GUINEE EQUATORIALE,  de la crise dans l’EST UKRAINIEN.

 Et il répondra à la question « UN AXE RUSSIE-AFRIQUE EST-IL POSSIBLE ? »

  # REDIFFUSION DE L’EMISSION

 DE CE DIMANCHE 13 AVRIL 2014

  REPORTAGES  :

 1- ALGERIE/PRESIDENTIELLE: vers une victoire inévitable de BOUTEFLIKA? (JEAN DE DIEU AYISSI, Eric YOMBI)

 2- COTE D’IVOIRE : Le Gouvernement a annoncé le mercredi 9 avril, une nouvelle composition de la Commission Electorale Indépendante(CEI). Que faut-il pour que la nouvelle CEI soit véritablement indépendante? (François BIKORO, PATRICK SAPACK)

 3- COTE D’IVOIRE : ADO absent au sommet de Bruxelles et aux réunions du Printemps de la Banque Mondiale et du Fonds Monétaire International, du 11-13 avril aux Etats unis. La santé du président ivoirien serait-elle inquiétante ? (Dr BASSILEKIN)

 4- MALI: Moussa MARA à la primature ; peut-il réussir là où Oumar TATAM Ly a échoué ? (les défis du nouveau PM) (HADI DIAKITE, Robert SIMO)

 5- NIGER : les travaux de l’axe de chemin de fer Niamey- Cotonou ont été lancés. Quels impacts sur le flux économique de la sous région ? (ABDOU ADAMOU, NOUHA SADIO)

 6- OUGANDA : Les USA ont mis à prix la tête de Joseph KONY à 5 millions de dollars. Que vous inspire cet acte au moment où la RCA a besoin d’argent pour son fonctionnement ? (J P SAMNICK, Patient Parfait NDOM)

 7- RELANCE DU PANAFRICANISME (Luc MICHEL)

  SUJETS DEBATTUS :

 1- RCA : Ex SELEKA et milices anti BALAKA veulent enfin la paix. Quelle crédibilité?

 2- RWANDA / FRANCE : vers une rupture des relations diplomatiques ?

 3- AFRIQUE/RUSSIE : la coopération est-elle possible ? (introduction Luc Michel)

 4- CRISE UKRAINIENNE : Donetsk, Kharkov, Loughansk comme la Crimée ? (Luc Michel)

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