Sanzioni stile Crimea anche per il Veneto?

l’autodeterminazione dei popoli è evidente che, per i sostenitori dell’eguaglianza strabica, vale per alcuni cittadini ma guai per altri, esattamente come l’Occidente insegna. Quando sono i veneti o i sardi o i siciliani a parlare di indipendenza dallo stato centrale GUAI. Pure il Pd che vede nei sentimenti nazionali un’offesa alle supreme autorità sovrannazionali, ritrova tutto il suo amore per “l’integrità nazionale”. L’importante è rimanere fedele a due pesi e due misure

Un articolo ironico di Russia Today sul doppiopesismo occidentale

Augusto Carletti   

A mo’ di cagnolino fedele, dopo la decisione Usa, con Barack Obama che ha stabilito per decreto sanzioni economiche e congelamento dei beni ai danni di diversi alti funzionari russi, tra cui stretti collaboratori di Vladimir Putin come Vladislav Surkov, Sergey Glazyev e il parlamentare della Duma, Leonid Slutsky e lo stesso ex presidente ucraino Ianukovich, anche la Ue ha adottato stolte “misure restrittive” contro 13 personalità russe e 8 della Crimea.
Saranno poi i capi di Stato e di governo della colonia europea-occidentale, nel vertice Ue di metà settimana, a prendere la decisione sull’eventuale annullamento del vertice G8 in programma a Sochi a giugno.
Unica nota non gradita agli eurocrati la dichiarazione controcorrente del loro maggiore protetto di Russia, Mikhail Gorbaciov. L’ultimo presidente sovietico, e premio Nobel per la pace ha plaudito al referendum in Crimea dove “il popolo ha deciso di correggere un errore” del passato e si è schierato contro le stolte sanzioni occidentali. ”Per dichiarare le sanzioni ci deve essere un motivo molto serio ed esse devono essere appoggiate dall’Onu”, ha dichiarato alle agenzie russe. ”L’espressione della volontà del popolo della Crimea, e anche la sua possibile annessione nella Federazione Russa come regione, non possono servire da motivo per le sanzioni”, ha sottolineato.
Con le sanzioni ai vertici russi, gli atlantici puntano a colpire l’economia di Mosca (individuando l’embargo in particolare sulla lucrosa commercializzazione di armamenti. In particolare si aspettano un vantaggio del 3% nel cambio tra il dollaro e il rublo. Contro ogni evidenza, Gli Usa hanno anche dichiarato di sospettare poi che ci siano stati “gravi brogli” al referendum  in Crimea.
Brogli che, però, non sono stati assolutamente visti dagli osservatori internazionali presenti nella Repubblica distaccatasi dall’Ucraina e che hanno definito votazione e spoglio “perfettamente trasparenti”.
Russia Today, il media russo più noto in Occidente, ha i9nfine dedicato nel giorno della proclamazione dei risultati del referendum, intanto, un articolo assai ironico sull’atteggiamento dei media europei-occidentali  riguardo al referendum di Crimea e sul doppiopesismo utilizzato in Europa non soltanto riguardo al vergognoso precedente del Kowsovo, provincia depredata alla Serbia con i bombardamenti della Nato, ma rispetto anche alle varie dichiarazioni di indipendenza succedutisi negli ultimi anni nel Regno Unito (Scozia) e in Spagna (Catalogna). E, con un affondo assai sintomatico, l’emittente ha anche preso in considerazione un evento tutto italiano, iniziato in parallelo proprio nella stessa domenica 16 marzo.
In particolare è stata focalizzata la notizia del lancio, on line, del referendum per la secessione del Veneto – e di Venezia – dalla Repubblica italiana, una consultazione che durerà fino a venerdì prossimo organizzata dal movimento indipendentista che reclama “con un ampio favore di popolo: oltre il 65%” la costituzione di una Repubblica Veneta autonoma. Secondo il responsabile del comitato organizzatore, intervistato da Russia Today, Lodovico Pizzati, i votanti di maggioranza dei 3,8 elettori veneti (su più di 5 milioni di abitanti) si pronunceranno per la secessione.
Il Veneto, infatti, come nota Russia Today è una delle più grandi e ricche regioni d’Italia che intende riequilibrare i suoi costi, pesantemente passivi, di dare-avere con il centro dello Stato italiano. Un gap che viene sottolineato in una differenza di 20 miliardi di euro tra quanto i veneti pagano di tasse e quanto ricevono dal potere centrale.
Una domanda sorge dunque spontanea da rivolgere  alla signora Federica Mogherini, ministro degli Esteri del governo Renzi, che si è diligentemente adoperata nel sostegno a tutto tondo alle sanzioni Ue contro Russia e Crimea.
Ha forse intenzione, questo governo, di vietare visti e congelare beni dei cittadini veneti – peraltro ricchi di antichi legami storici con la Crimea – che dichiareranno la loro adesione al progetto di indipendenza della loro regione dalla Repubblica Italiana?
Ci sarebbe da ridere. Ma, purtroppo, si tratterebbe di una risata amara.
17 Marzo 2014 12:00:00 – http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=23163

Sanzioni stile Crimea anche per il Veneto?ultima modifica: 2014-03-18T08:40:55+01:00da davi-luciano
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