Se non è sdoganare la pedofilia

ma i giornalisti che scrivono in favore, hanno dei bambini piccoli?

Sondaggio: sei favorevole ai rapporti sessuali tra adulti e minori?

10.feb 2014
– di Maurizio Elia Spezia –
Da qualche giorno in rete circola questa informazione: interazioni sessuali tra adulti e minori, il 38% degli italiani è d’accordo.
Repubblica addirittura titola 1 italiano su 3 favorevole al rapporto sessuale con un minore.
Andando però alla fonte originale, un sondaggio di Save the children, oltre a non trovare nessuna parole di denuncia a questo eventuale e gravissimo dato, non troviamo nemmeno un riscontro sul numero di persone che hanno votato questo fantomatico sondaggio.
Dato che noi non crediamo alla propaganda mediatica di Repubblica e Save the children, proponiamo anche noi lo stesso sondaggio, al termine del mese di Febbraio daremo i risultati del sondaggio con il numero dei votanti, che comunque sarà sempre visibile, e con il risultato finale.
Ora sta a voi ribaltare i sondaggi ufficiali.
Per votare clicca QUI
– See more at: http://www.losai.eu/sondaggio-sei-favorevole-ai-rapporti-sessuali-tra-adulti-e-minori/#sthash.Wk4xC01X.dpuf

FATELO SAPERE A TUTTI ! italia traditrice ed infame…

Casi di cronaca
bruno gerolimetto
CONDIVIDETE IL PIU’ POSSIBILE

Bruno Gerolimetto, 81 anni. Con tanto di fatture allegate, aveva chiesto 10mila euro di risarcimento danni a causa dell’alluvione del 2010 in Veneto. In mano si è trovato un assegno di 38 euro e 10 centesimi.
«Guarda che ti sono stati assegnati 42,20 euro – questa la telefonata ricevuta qualche giorno fa -. Se vuoi vieni a prenderli. Altrimenti ti arriva l’assegno a casa».
Quell’assegno gli è arrivato a stretto giro di posta con un’altra sorpresa: gli euro erano scesi a 38,10.
Il motivo? C’erano le spese bancarie da detrarre.
https://www.facebook.com/pages/Casi-di-cronaca/117642144992906

No Tav, corsa contro il tempo: servono 94mila euro

http://www.lunanuova.it/news/430936/No-Tav-corsa-contro-il-tempo-servono-94mila-euro.html

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LunaNuova del 07-FEB-2014 Sondaggio di Susa: Ltf richiede l’immediato risarcimento, raccolta fondi a quota 121mila euro

I No Tav, proprio come temevano, dovranno pagare subito a Ltf il risarcimento da 215mila euro per aver impedito, nel gennaio 2010, la realizzazione del sondaggio all’autoporto di Susa. La notizia è arrivata mercoledì, non certo come un fulmine a ciel sereno. Trattandosi di una causa civile, la sentenza diventa subito esecutiva, anche in primo grado. I legali del movimento potranno dunque fare ricorso, ma nel frattempo la controparte ha la facoltà di chiedere l’immediato risarcimento, facoltà di cui Ltf ha deciso di avvalersi. La gara di solidarietà, nel frattempo, va avanti: in 14 giorni sono già stati raccolti oltre 121mila euro, ma servono ancora circa 94mila euro in meno di 10 giorni. Nel week-end si moltiplicano le iniziative benefit per sostenere Alberto Perino, la sindaca di San Didero Loredana Bellone e il suo vice Giorgio Vair.

su Luna Nuova di venerdì 7 febbraio

Leggi l’articolo completo cliccando qui!

http://www.beppegrillo.it/2014/01/colpevoli_di_difendere_la_nostra_terra_di_alberto_perino.html

Cattura

Siamo colpevoli! Colpevoli di difendere la nostra terra e i beni comuni. Chiediamo a tutti un appoggio e una solidarietà concreta.

Il tribunale ordinario di Torino, sezione distaccata di Susa, il 7 gennaio 2014 ha sentenziato: “dichiara tenuti e condanna Alberto Perino, Loredana Bellone e Giorgio Vair, in solido tra di loro, al pagamento a parte attrice [LTF] di euro 191.966,29 a titolo di risarcimento del danno;” oltre al pagamento sempre a LTF di euro 22.214,11 per spese legali, per un importo totale di euro 214.180,40. La causa civile era stata intentata da LTF perché a suo dire gli era stato impedito di fare in zona autoporto di Susa il sondaggio S68 la notte tra l’11 e il 12 gennaio del 2010. I sondaggi S68 e S69 erano inutili e infatti non sono mai stati fatti né riproposti sia nel progetto preliminare sia nel progetto definitivo presentato per la tratta internazionale del TAV Torino – Lyon. Quella notte, all’autoporto, centinaia di manifestanti erano sulla strada di accesso all’area per impedire l’avvio del sondaggio. La DIGOS aveva detto che non sarebbero arrivate le forze di polizia per sgomberare il terreno dai manifestanti, ma che sarebbero venuti gentilmente a chiedere di poter fare il sondaggio, se avessimo rifiutato se ne sarebbero andati. E così avvenne. Poi si scoprì che era una trappola per tagliare le gambe ai NO TAV con una nuova tecnica: richiesta di danni immaginari per centinaia di migliaia di euro a carico di qualche personaggio del movimento.
LTF aveva nascostamente stipulato un contratto di utilizzo di due aree di circa 150 mq cadauna, mai registrato, con la CONSEPI spa, che vantava un diritto di superficie sull’area di proprietà del comune di Susa per una cifra completamente folle: 40.000 euro per i primi quattro giorni e 13.500 euro al dì per i giorni successivi per un totale dichiarato di 161.400 euro IVA compresa. Questo contratto serviva solo per gonfiare i costi e quindi la richiesta di danno. LTF aveva stipulato con la CONSEPI, in violazione di ogni principio di buon andamento della gestione dei fondi pubblici, una scrittura privata per accedere ai predetti terreni, sborsando ben 161.400 euro alla stessa CONSEPI per avere in concessione un terreno di pochi metri quadrati già oggetto di una autorizzazione amministrativa per occupazione temporanea a costo quasi zero, come prevede la legge italiana sugli espropri ed occupazioni temporanee. Dei 34 sondaggi previsti ne furono effettuati soltanto 5: un colossale bluff per dire all’U.E. che i lavori erano iniziati..
Gli avvocati del movimento presenteranno appello, ma essendo una causa civile, se LTF pretende il pagamento immediato, occorrerà pagare al fine di evitare pignoramenti o ipoteche sui beni delle tre persone condannate al risarcimento. Il MOVIMENTO NO TAV non ha le possibilità economiche per fare fronte a queste pretese. Tutto questo è stato concertato e messo in atto solo al fine di stroncare la nostra lotta.
Il MOVIMENTO NO TAV sta già sostenendo un pesantissimo onere per le difese legali, a cui si aggiunge questa batosta tremenda, che da solo non può sopportare. Per questo, con molta umiltà, ma altrettanta dignità e fiducia, chiede a tutti quelli che ci dicono: “Non mollate!”, “Siete l’unica speranza di questo Paese”, “Resistete anche per noi” di dare un concreto appoggio aiutandoci economicamente in modo che possiamo resistere ancora contro questo Stato e questi Poteri Forti che ci vogliono per sempre a cuccia e buoni.
Ci sono più di 400 persone indagate per questa resistenza contro un’opera imposta, inutile e devastante sia per l’ambiente sia per le finanze di questo Stato e che impedisce di fare tutte le altre piccole opere utili. Anche utilizzando questi sporchi mezzi non riusciranno a fermare la resistenza del popolo no tav.

Aiutateci a resistere, grazie.
I contributi devono essere versati esclusivamente sul
Conto Corrente postale per le spese legali NO TAV n.1004906838
IBAN: IT22L0760101000001004906838
intestato a Pietro Davy e Maria Chiara Cebrari.” 

Alberto Perino

In morte di un operaio

Il combattivo comitato mogli operai Fiat Pomigliano d`Arco afferma che questo suicidio non è un caso isolato.

di: Giuseppe Parente

“Sono stato deportato con accordo sindacale al reparto confino di Nola”.
Questo è il testo di un cartello che Giuseppe De Crescenzo,operaio del polo logistico Fiat di Napoli, di anni 43, in cassa integrazione a zero ore, da 6 anni, stringe tra le mani nella foto profilo che aveva scelto per facebook.
Nella mattinata di giovedì 6 febbraio, nella chiesa di San Benedetto, a Casoria, si sono svolti i suoi funerali, che tanta rabbia e sgomento hanno destato, oltre che nei familiari, anche negli operai della Fiat, in particolar modo tra quelli iscritti allo Slai Cobas, sindacato autonomo di cui era attivista Giuseppe.
“Era stato confinato, afferma Michele compagno dello Slai Cobas, insieme ad altri 300 operai al reparto “fantasma” dell’inesistente logistica di Nola ed era in casa integrazione”.
Antonio, operaio Fiat, iscritto alla Fiom ricorda Giuseppe, con affetto, sempre in prima fila alla manifestazioni, con megafono in spalla ed inseparabile macchina fotografica a tracollo.
“Come tanti lavoratori disoccupati e cassaintegrati che si sono tolti la vita prima di lui, Giuseppe, continua Michele, non rappresenta la vittima del caso o del solito beffardo triste destino, ma di una politica che si disinteressa completamente del lavoro e delle condizioni difficili di vita dei lavoratori”.
Il combattivo comitato mogli operai Fiat Pomigliano d’Arco, in una nota, afferma che questo suicidio non è un caso isolato.
Infatti già nel 2010, un lavoratore del polo logistico di Nola, per la disperazione dettata dalla cassa integrazione si suicidò lanciandosi dal balcone di casa.
Giuseppe, secondo il comitato, è stato ammazzato dalle complicità politiche sindacali ed istituzionali con il piano Marchionne che ha distrutto la Fiat, facendo precipitare i lavoratori e le loro famiglie nella disperazione.
Parole amare, contro il piano industriale della Fiat fortemente voluto da Marchionne, che devono far riflettere chi ancora coltiva illusioni…
 07 Febbraio 2014
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Frutta e verdura contaminate da metalli pesanti

Un articolo non recente, ma purtroppo sempre attuale, ci sprona a domandarci: di che cosa ci nutriamo, anche quando scegliamo per la nostra dieta frutta fresca e secca, verdure ed altri alimenti il più possibile naturali? Meglio non pensarci… In particolare i kiwi, frutti originari della Nuova Zelanda, ricchi soprattutto della salutare vitamina C (acido ascorbico), risultano spesso contaminati, perché le falde freatiche sono inquinate. E’ il caso soprattutto dei kiwi, di altra frutta ed ortaggi coltivati nel Lazio: sono prodotti pieni di metalli… Che strano! Sono gli stessi veleni contenuti nelle “scie chimiche”! L’aspetto ignominioso è il seguente: né la regione Lazio né altri enti hanno avvisato gli agricoltori e la popolazione. Organi preposti, tecnici dell’A.R.P.A., ministro dell’ambiente… è proprio il caso di chiedersi: Kiwi li ha visti?
 
“L’ignoranza è una brutta bestia“, e quando si parla di “ignoranza” mi riferisco a colui che ignora, che non conosce in modo adeguato un fatto, un dato, qualcosa e, a fronte di questo, non si rende conto delle possibili conseguenze dovute ad un atto specifico della persona stessa.
 
Succede nelle province di Roma e Latina, nella cosidetta Valle d’oro di Borgo Montello: piantagioni di insalata, pomodori, uva da tavola, ma sopratutto di kiwi. Tutta roba venduta in Italia. Tutta roba tossica. E noi, come sempre, ignari di tutto. E chi di competenza, come sempre, se ne resta nel suo silenzio.
 
Nelle falde a pochi metri dalle coltivazioni sono stati trovati “veleni” che hanno contaminato le varie piantagioni, in particolar modo quella dei kiwi. Al confine est della Valle d’oro c’è dagli anni ’80 una macchia grigia: inizialmente era piccola, appena visibile, ma, col passare del tempo, si è estesa fino a divenire un mostro da 50 ettari, un tumore che si allarga sulla terra, lambendo i confini del fiume Astura. E ovviamente questa “macchia grigia” contiene le sue “tossine”, metalli pesanti come piombo, arsenico, ferro, manganese. Tutte sostanze cancerogene, capaci di concentrarsi nei prodotti agricoli e, di conseguenza, nel nostro organismo. In particolar modo l’arsenico. Per non parlare della spazzatura che i camion del comune di Latina gettavano in un terreno adiacente. La cosa davvero grave e scandalosa è che nessuno né la regione né il comune di Latina, ha avvisato del pericolo la popolazione e i coltivatori. Sì, perché loro ne erano già al corrente e anche da un po’. Già nel 2009, infatti, i tecnici dell’A.R.P.A. Lazio hanno iniziato a cercare la traccia dei veleni fuori dagli invasi della discarica cresciuta a dismisura: c’era il timore che le sostanze normalmente presenti nelle falde avessero superato il fiume, confine labile con le coltivazioni.
 
UN AIUTO PER TANKER ENEMY – Il Comitato “Tanker enemy” dal 2006 è impegnato nella divulgazione e nella denuncia dello spinoso tema noto come “scie chimiche” o “geoingegneria clandestina”, tramite la pubblicazione di articoli, video, documenti, traduzioni e per mezzo di varie iniziative (ad esempio, l’indagine sulle polveri sottili). Questo lavoro ha richiesto e richiede un impegno quotidiano con il conseguente dispendio di energie e risorse. In questi anni il blog “Tanker enemy” e quelli collegati hanno garantito, anche grazie al contributo di lettori e sostenitori, un’informazione indipendente e circostanziata a tal punto da suscitare la reazione del sistema. Questa reazione si è tradotta, oltre che in attacchi di ogni genere, nell’apertura di procedimenti “legali“, volti all’oscuramento del blog e dei siti ad esso correlati. Sono procedimenti all’origine di notevoli difficoltà pratiche e di cospicui esborsi per avvocati e consulenti tecnici. Auspichiamo perciò un fattivo sostegno sotto forma di donazioni e di altri interventi (gratuito patrocinio, consulenze…) affinché il Comitato possa continuare ad agire nell’interesse della collettività. Un sentito ringraziamento a tutti coloro che accoglieranno, per quanto nelle loro possibilità, il presente appello. Il Vostro contributo è assolutamente fondamentale al fine di permetterci di proseguire con il nostro operato. Qui la pagina Paypal per eseguire una donazione.
 
Dal 2010 l’ente ambientale che dipende dalla Regione Lazio ha iniziato a prelevare i campioni delle falde acquifere sui bordi dei campi, oltre il fiume. Il risultato è stato davvero impressionante. L’arsenico, ad esempio, prendendo come limite di legge i 10 microgrammi per litro, l’A.R.P.A. ne ha rilevato valori fino a 30 volte superiori la norma. Per intenderci e per farvi capire meglio la gravità della situazione, nel giugno del 2010, ad esempio, un campione conteneva 260 microgrammi di arsenico per litro, mentre nel gennaio del 2011 (quindi sette mesi dopo) in un altro prelievo il campione conteneva ben 382 microgrammi per litro! Per non parlare del piombo, il cui valore risulta essere al di sopra dei valori consentiti, del ferro e del manganese (additivo per carburanti aeronautici – n.d.r.), entrambi con tassi di concentrazione al di sopra della media consentita in quella zona. Questi dati, partiti dagli uffici dell’A.R.P.A. Lazio il 20 marzo del 2012, sono contenuti in un rapporto mai divulgato alla popolazione. Un secondo rapporto, consegnato invece lo scorso maggio, risulta essere introvabile, mantenuto sotto riserbo dagli uffici ambientali della Regione Lazio. Perché è stato tenuto segreto? Perché i dati sono adesso rassicuranti e quindi era inutile fomentare eventuali allarmismi oppure questo secondo rapporto si è rivelato “catastrofico” e, come sempre, si preferisce il silenzio per non doversi assumere le proprie responsabilità? Non ci è dato saperlo.
 
Corrado Carruba, commissario dell’A.R.P.A. Lazio, ha spiegato che quei dati non sono stati forniti perché manca una valutazione finale da parte dell’I.S.P.R.A., mentre la Regione Lazio ha dichiarato che il rapporto non è ancora disponibile perché incompleto.
 
Di avviso diverso l’I.S.P.R.A., chiamata in causa dall’agenzia regionale diretta dal Dottor Carruba, che con le sue dichiarazioni ha voluto in un certo senso smentire quanto dichiarato dalla regione e dall’Arpa Lazio: “Si ritiene che i dati siano pubblici e che siano accessibili presso gli enti preposti. L’approfondimento tecnico del modello concettuale del sito insistente nell’area delle discariche di Borgo Montello, è del tutto indipendente dal procedimento amministrativo di bonifica e/o messa in sicurezza che resta in capo agli enti preposti”.
 
Intendiamo ancora continuare a far finta di niente? Vogliamo ancora causare inutili morti dovute a “disattenzioni” e negligenze di questo tipo?
Davvero non ci sono parole.
 

Assalto alla prigione di Aleppo: Facciamo chiarezza.

 
Tradotto e Riadattato daFractions of Reality
 
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Alle 10:00 del 6 febbraio i ribelli di Aleppo hanno tentato di liberare la prigione centrale di Aleppo con un assalto coordinato. Secondo i ribelli, “l’80% della prigione era sotto il loro controllo” e 3800 prigionieri – 3.000 uomini e 800 donne sono state rilasciate.
 
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La tv di Stato Siriana ha immediatamente emesso una smentita, affermando che l’intera prigione è sotto il controllo delle forze governative.
 
Stiamo parlando di un’operazione congiunta da parte del Fronte islamico (ISIS) e Dzhabhat Al-Nusra.
 
L’attacco è iniziato con un camion bomba diretto verso l’ala ovest della prigione con l’intento di farlo brillare davanti al cancello del carcere. L’assalto è stato portato a termine dal fronte di Al-Nusra con 20 tonnellate di esplosivo usate durante l’attacco suicida.
 
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Le guardie carcerarie, appena hanno notato avvicinarsi il camion hanno aperto il fuoco con lanciagranate. Come risultato, il veicolo è esploso a circa 100 metri dal cancello. La forza dell’esplosione è stata tale che una parte delle fortificazioni all’ingresso della prigione sono state demolite, due agenti sono stati uccisi e 10 soldati sono rimasti feriti.
 
Immediatamente dopo la prigione è stata assaltata da tre camion-armati, che hanno sparato sulle torri della prigione. Come risultato, il bombardamento ha ucciso cinque detenuti e provocato il ferimento di altri 10. Contemporaneamente è aperto il fuoco sul carcere da sei direzioni diverse.
 
 
Dopo una battaglia di due ore i ribelli hanno sfondato l’ingresso principale alla prigione. A questo punto, l’aviazione Siriana ha iniziato a colpire le postazioni remote dei terroristi. A quel punto i ribelli sono rimasti intrappolati nella parte anteriore della prigione.
 
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Dettagli sulla battaglia nella prigione centrale di Aleppo dal canale lealista Al-Mayadeen
 
 
– Può descriverci ciò che sta accadendo nella prigione centrale di Aleppo?
 
– C’è un silenzio dato dalla tensione dopo il fallimento dell’attacco del Fronte Islamico e di Al-Nusra. Questo è uno dei più gravi attacchi subiti dalla prigione. Il piano di attacco è stato sviluppato da Sayfullahom Al-Shishan. Egli e’ stato ucciso durante l’attacco, che ha avuto inizio con l’esplosione di un camion con 20 tonnellate di esplosivo davanti al muro occidentale del carcere. Questa azione è stata seguita da un attacco coordinato e un massiccio bombardamento. Le guardie carcerarie, con il sostegno della Syrian Army Arab Air Force sono stati in grado di respingere l’attacco. Come risultato dell’attacco questi ha causato ingenti danni alla parete ovest e ha ucciso 11 guardie.
 
– Questi attacchi si ripetono con tale frequenza, potrebbe spiegarci che importanza strategica ha la prigione e perchè è così importante per i ribelli?
 
– Sì.. in carcere ci sono persone appartenenti a questi gruppi armati e questi gruppi sostengono che è questo il motivo principale per gli attacchi.
 
-Grazie
 
L’attacco è stato guidato dall’emiro del fronte Jund al-Sham, Saifullah Al-Shishan. È  stato riportato che durante l’attacco, è rimasto ucciso.
 
Il numero esatto di persone uccise nell’attacco rimane sconosciuto. Fonti lealiste sostengono che sono stati uccisi più di 100 militanti e otto guardie carcerarie.
 

USA – Siria: Le nuove minacce di Washington

Gli eventi in Medio Oriente e in particolare in Siria stanno costringendo la comunità internazionale a girare la testa in direzione delle due città principali degli Stati Uniti: New York e Washington.

New York è principalmente associata con le attività delle Nazioni Unite che mirano a un ampio spettro di questioni internazionali, e il più importante di tutti è la risoluzione dei conflitti armati.

Washington DC – la capitale degli Stati Uniti, una bella città che è notevole per la concentrazione di agenzie federali statunitensi e numerose missioni diplomatiche. Per questo motivo Washington è la cucina della grande politica, le “ricette” locali vengono successivamente distribuiti a diverse regioni della parola dalla Casa Bianca.

Purtroppo, l’ultimo decennio è stato caratterizzato da una nuova tendenza – oggi Washington è universalmente associata dai membri della comunità internazionale ad una costante aggressione militare. Gli americani proprio non si fermeranno. Se tutto sembra essere tranquillo nel mondo, si sforzano di gettare nella mischia alcune idee, che possono portare a nuovi conflitti militari, che dovrebbe porre fine alle “nuove sfide” che presumibilmente stanno minacciando il mondo (per non parlare della minaccia degli Stati Uniti stessi! ).

L’altro giorno, il capo dei “falchi della guerra centrale”, più comunemente conosciuto come James Clapper il direttore della National Intelligence, si è improvvisamente reso conto che l’Iran ha acquisito tutta la tecnologia necessaria per costruire una bomba nucleare, così come per la costruzione di vettori di missili per testate nucleari, navigazione e moduli di controllo per questi vettori in modo che siano in grado di distruggere qualsiasi bersaglio scelto. Il capo dell’intelligence ha detto che l’Iran potrebbe diventare una potenza nucleare da un momento all’altro, poiché tutto quello che devono fare per diventarlo è prendere una decisione politica.

Ma la classifica delle più affascinanti affermazioni fatte dal direttore della National Intelligence è occupato da un’altra affermazione, questa volta scritta. Secondo France-Presse, questo documento è stato presentato al Comitato di Intelligence del Senato: “Noi giudichiamo che alcuni elementi del programma di guerra biologica della Siria potrebbe essere andati oltre la fase di ricerca e sviluppo e potrebbe essere in grado di produrre limitate quantità di agenti. Questa affermazione viene fatta sulla base della durata del programma Siriano e  tali conclusioni si basano anche sull’intensità del programma per creare armi biologiche in Siria “

Ora questa si che è una dichiarazione inaspettata. La domanda è: Damasco ha in realtà hanno tutte le armi biologiche o è solo un’altra speculazioni dei servizi segreti americani, che stanno cercando di coprire la loro inidoneità? Gli Stati Uniti possono vantare di avere 18 comunità di intelligence, hanno numeri colossali di impiegati in quel settore e hanno a disposizione bilanci e fondi veramente astronomici. Ora vorrebbero fa credere ai contribuenti statunitensi che tutte queste persone messe insieme non riescono a rispondere a una semplice domanda – “Vi è alcuna traccia di armi biologiche in Siria”? Qualsiasi persona sana di mente vi dirà che il regime di Bashar al-Assad, che sta combattendo per la sua stessa esistenza, non condurrà alcun tipo di lavoro sulle armi biologiche in questo momento. Soprattutto quando ogni centimetro della Siria viene osservata e filmata, ad ogni ora del giorno da americani e israeliani.

Un altro fatto interessante è che queste due “minacce” sono state annunciati nello stesso momento. Ecco come i giocatori d’azzardo esperti lavorano: non nascondono solo una carta, ne nascondono un certo numero. James Clapper presume che se le persone non prenderanno sul serio la minaccia iraniana, allora saranno certamente indotte a considerare la cosiddetta minaccia biologica siriana. Suona spaventoso e nessuno sarà in grado di smentire o confermare tali informazioni lo stesso.

Bene, questo potrebbe sembrare credibile se non fosse stato annunciato dai funzionari di Washington. Il mondo ha visto una serie di autorità di alto profilo statunitensi mentire al popolo americano numerose volte. Non si può fare a meno di ricordare la storia dell’ex Segretario di Stato americano Colin Powell. Nel 2002 ha presentato al Consiglio delle Nazioni Unite una dichiarazione che l’Iraq stava sviluppando armi di distruzione di massa in stretta collaborazione con Osama bin Laden. Colin Powell pose un accento particolare sulla probabile esistenza di armi biologiche di Saddam Hussein (ora stiamo per assistere alle “Parte 2” con la Siria), agitando un tubo contenente polvere bianca sconosciuta, che ha affermato di essere antrace. Più tardi si è scoperto che il famoso dossier dell’intelligence USA sull’Iraq, che ha citato, era una tesi di laurea rubata ad un inconsapevole studente.

Come si può quindi fidarsi di funzionari di alto profilo degli Stati Uniti? Molti americani sostengono che tutte queste affermazioni sono destinate principalmente per “uso interno”. Per quanto riguarda il Dipartimento di Stato si dice che non abbia alcuna conferma indipendente delle informazioni riguardanti una possibile minaccia biologica della Siria. Lo ha annunciato il portavoce del Dipartimento di Stato Jen Psaki in perosna. “Ho visto questi messaggi ieri. Non ho nuove notizie o verifiche indipendenti su questi rapporti, “- ha detto Jen Psaki.

Naturalmente, le dichiarazioni espresse dal rappresentante dal Dipartimento di Stato suonano più credibili dal momento che sono destinati principalmente per il “resto del mondo”, dunque mentire non farebbe molto effetto. Bene, sembra che gli obiettivi fondamentali dei servizi segreti negli Stati Uniti di oggi siano l’intimidazione dell’americano medio e  la richiesta di ricevere ancora più soldi dal governo per le agenzie di Intelligence.

Tuttavia, Washington continua a minacciare Damasco. Questa volta il segretario di Stato americano John Kerry (a quanto pare, vuole essere paragonato a Powell), ha promesso al presidente Bashar Assad un’invasione militare della Siria, “Vorrei ricordare a Bashar al-Assad che l’accordo che abbiamo raggiunto a New York con il Consiglio di sicurezza rende chiaro che se ci sono problemi di non conformità, questi saranno sottoposti al Consiglio di Sicurezza ai fini della conformità al capitolo 7, “(il capitolo 7 della Carta delle Nazioni Unite consente l’uso della forza in caso di mancato rispetto delle risoluzioni adottate in precedenza).

In precedenza, funzionari degli Stati Uniti hanno espresso preoccupazioni per il  ritardo sulla tabella di marica, per il trasferimento delle armi chimiche sotto controllo internazionale. Lo ha annunciato durante una visita a Varsavia, il Segretario della Difesa degli Stati Uniti Chuck Hagel. Quest’ultimo ha notato che ha chiesto ai suoi partner russi di influenzare le autorità siriane in modo che vengano soddisfatte le condizioni della risoluzione Onu.

Il secondo stock di sostanze chimiche sostanze altamente tossiche è stato spedito dalla Siria il 28 gennaio. Le armi di distruzioni di massa sono state trasportate dalle navi danesi e norvegesi mentre venivano scortate da navi da guerra provenienti da un certo numero di paesi, Russia compresa. La prima massa di armi è stato spedito dalla Siria il 7 gennaio. Secondo il piano originale, tutte le armi chimiche siriane erano state pianificate di lasciare òe coste siriane entro il 31 dicembre 2013. Purtroppo tali scadenze non sono state rispettate a causa della situazione instabile in Siria. Secondo il nuovo piano, le sostanze chimiche più pericolose, tra cui 20 tonnellate di gas mostarda tossico devono essere spediti fuori dal paese entro il 31 marzo, ed entro la fine di giugno tutte le sostanze chimiche siriane devono essere completamente distrutte. Finora solo il 5% delle sostanze ha lasciato la Siria, che rappresenta circa 30 tonnellate.

I convogli che stanno trasportando le armi chimiche fuori dalla Siria sono stati ripetutamente attaccati da gruppi dell’opposizione. Ultimamente un rappresentante del ministero degli Esteri russo ha detto ai membri della stampa che l’opposizione siriana aveva assalito un convoglio che trasportava armi chimiche al porto di Latakia. L’attacco è stato respinto.

“Questo caso è estremamente importante per ottenere una migliore comprensione del disagio senza precedenti che Damascus affronta nel tentativo di eliminare le armi chimiche,” – ha detto il direttore del Dipartimento del Ministero degli Esteri russo sulla sicurezza e il disarmo. Egli ha anche detto che il personale internazionale delle Nazioni Unite e l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, così come i professionisti locali coinvolti nell’operazione di distruzione, stanno ricevendo minacce su base giornaliera, due esperti siriano sono già stati uccisi. “Per quanto riguarda il personale internazionale delle Nazioni Unite e l’OPCW, situata sul territorio siriano, anche loro ricevono minacce da parte di militanti su base giornaliera. Non molto tempo fa, due specialisti siriani sono caduti in un’imboscata e sono stati uccisi. Ci sono tutte le ragioni per credere che questo crimine è una parte di un piano più ampio di perturbare il processo di spedizioni delle armi lontane dalla Siria. “

Washington ha una buona reputazione con i leader dell’opposizione siriana, in modo che possa mettere pressione sui militanti che hanno attacco il convoglio con armi chimiche. Ma gli americani tacciono ed invece hanno ripreso le forniture di materiale militare a determinati gruppi di opposizione, ha riferito Associated Press, citando una fonte del governo degli Stati Uniti. La migliore parte di esso è rappresentato dalle apparecchiature di comunicazione. Ha sottolineato che attualmente l’aiuto viene consegnato solo ai gruppi armati. Secondo l’agenzia, in un prossimo futuro gli Stati Uniti potranno riprendere la fornitura di attrezzature per tutti gli altri gruppi. Il testo è affascinante: “gruppi armati” non sono presenti in Siria, giacche tutto il paese si è trasformato in un accampamento militare, dove anche i bambini di 10 anni sono armati con pistole

Per riassumere tutto ciò che si è sentito da Washington, è chiaro che gli Stati Uniti non vedono una via d’uscita se non estremamente complicata dal tavolo dei negoziati siriani. L’unico e solo obiettivo che le autorità statunitensi stanno cercando di raggiungere è quello di rovesciare il legittimo governo di Bashar al-Assad e sostituirlo con un “governo fantoccio” obbediente, ma al popolo siriano – questa proposta non potrebbe interessare di meno. Gli Americani vogliono lasciarsi alle spalle un paese devastato, una terra immersa nel caos, come hanno già fatto in Afghanistan, Iraq e Libia.

Mihin Victor, un membro della RANS, soprattutto per la rivista online “New Outlook orientale”.
http://fractionsofreality.blogspot.it/2014/02/usa-siria-le-nuove-minacce-di-washington.html

Ghigliottina e antifascismo

di Diego Fusaro – 05/02/2014

Fonte: Lo Spiffero
Nei giorni scorsi, la Camera ha approvato in via definitiva la conversione in legge del decreto su “Imu” e quote “Bankitalia” nell’ultimo giorno disponibile prima della decadenza, tra le proteste dei grillini. Laura Boldrini ha aperto la votazione, dopo avere troncato, tramite una decisione senza precedenti: ha applicato la cosiddetta procedura parlamentare della “ghigliottina”, il dibattito che proseguiva da due giorni per l’ostruzionismo del “Movimento 5 stelle”. I deputati di “Sel” dopo il voto finale sul dl Imu-Bankitalia hanno intonato “Bella Ciao”.
 
Quest’ultimo è stato l’aspetto più patetico di una vicenda di per sé già oltremodo patetica. L’antifascismomaniacale in assenza conclamata di fascismo resta uno degli aspetti più vergognosi di una sinistra che deve mantenere permanentemente vivo il mito del nemico fascista per non dire nulla contro il capitalismo: si intona “bella ciao” e intanto – con il vile appoggio di Sel – si svuota la sovranità e ci si sottomette sempre più marcatamente ai vincoli europei, che sono più a destra di Attila, re degli Unni.
 
L’antifascismo permette oggi alla sinistra di non prendere posizione contro la teocrazia emanativa del mercato, con tutte le esiziali contraddizioni che essa fisiologicamente secerne (dalla reificazione al classismo più indecente, dalle aggressioni imperialistiche alle nuove forme di sfruttamento e di schiavitù salariata). L’antifascismo in assenza di fascismo è oggi il mezzo che permette alla sinistra di diventare il luogo di legittimazione della violenza capitalistica: per Nichi Vendola e i suoi compagni, la violenza è sempre e solo quella dell’olio di ricino e del manganello, mai quella dei vincoli europei, dei Fiscal Compact, dei contratti di lavoro che rendono a tempo determinato la vita stessa.

 
Come l’antifascismo in assenza integrale di fascismo, così l’antiberlusconismo ha svolto il ruolo di fondazione e di mantenimento dell’identità di una sinistra ormai conciliata con l’ordine neoliberale. Ingiustizia, miseria e storture d’ogni sorta hanno, così, cessato di essere intese per fisiologici prodotti dell’ordo capitalistico e hanno preso a essere concepite come conseguenze dell’agire irresponsabile di un singolo individuo. La patetica scena di ieri è memorabile: mentre l’Italia viene svenduta, SEL e PD intonano “bella ciao”. La situazione è tragica, ma non seria.
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47347

La Rapina che Banca D’Italia e i Banchieri Vi Stanno Preparando (con il Placet dell’Europa?)

9 febbraio 2014

 
 
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(la scuola di Banca d’Italia, vanto del tricolore…)
 
Non si sta tranquilli neppure nel fine settimana, e per la verità un po’ la colpa è anche mia non avendo dato peso all’ultima relazione del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco al Forex. (cioè proprio non me lo sono filato, mea culpa)
 
E invece avrei dovuto come ha fatto Roberto D’agostino su Dagospia, mandandomi di traverso anche la domenica.
 
Che cosa ha detto Ignazio Visco (Governatore della Banca d’Italia)?
 
1) Il Pil italiano crescerà meno di quello che prevede il Governo e cioè solo lo 0,75% nel 2014. Di fatto non esiste una vera ripresa economica.
2) Con questi dati le banche continueranno ad aumentare la loro già enorme quantità di crediti inesigibili;
3) Nonostante il regalo delle rivalutazioni delle quote di Bankitalia il patrimonio di molti istituti di credito è largamente insufficiente per garantirne la solvibilità nel medio termine.
In questo scenario cosa fa il Governatore Visco? Propone la nazionalizzazione delle banche più compromesse? Vieta la distribuzione dei dividendi ed elimina completamente i bonus ai manager? No! Propone una “bad bank” di sistema.
 
Come ha ragione Beppe Grillo: ti fregano con le parole!
 
Sapete cosa è una “Bad Bank”?
 
Si crea una entità che compra magari a valore di libro i crediti inesigibili delle banche e magari anche altra spazzatura che residua a bilancio e poi questa entità gestisce il tutto ovviamente generando perdite.
 
Indovinate un pochino con quali soldi verrà creata l’entità chiamata “Bad Bank”, cioè con quali soldi questa entità (oltre a costare un botto in stipendi pubblici) andrà a comprare merda dai bilanci delle banche italiane pagandola come se fosse Brunello di Montalcino Riserva.
 
Eh indovinate?
 
Ma dai soldi delle tasse o aumentando il debito pubblico sciocchini.
 
Questa è la MERDOSA “Bad Bank”, evocata (è proprio il caso di usare la il verbo “evocare”) da Ignazio Visco.
 
Ora vorrei fare un salto indietro nel ragionamento sarò schematico:
  1. Molte banche italiane necessitano di una corposa ricapitalizzazione in parte a causa della crisi ma in particolare per quelle entità guidate da fondazioni bancarie a nomina politica che nel tempo hanno REGALATO prestiti agli amici, molto spesso palazzinari ora falliti.
  2. Queste banche troverebbero facilmente le risorse per gli aumenti di capitale andando semplicemente sul mercato, facendo normalissimi aumenti di capitale ma…
  3. …alcune fondazioni bancarie NON hanno i soldi per partecipare agli aumenti di capitale senza perdere il controllo delle banche stesse. (ho detto forse Monte dei Paschi? Ho detto forse Carige? ad esempio)
  4. Dunque servono soldi direttamente dallo Stato in modo che le banche siano ricapitalizzate e le fondazioni bancarie NON perdano il controllo, dunque gli stessi politici e banchieri delinquenti che hanno creato il problema potranno stare al loro posto senza essere rilevati nel controllo da nuovi soggetti.
Vi è chiaro ora?
 
Poi Dagospia giustamente ci mette su il carico da novanta:
 
Per la prima volta la banca centrale italiana ha abbandonato il proprio ruolo di garante degli interessi della nazione e si è schierata apertamente contro il popolo italiano. Il ragionamento tenuto dal governatore Visco è da leggere in controluce per capire cosa succederà nelle prossime settimane…..
…..Il progetto dei Bankster e’ il seguente: prendiamo tutti i crediti problematici che abbiamo elargito in questi anni a palazzinari, amici degli amici e falliti vari e avariati e su progetti sballati e li mettiamo in una scatola (società di scopo). Successivamente lo Stato Italiano garantisce che questi crediti non siano effettivamente esigibili pagherà il conto. In questo modo le banche italiane si scaricheranno delle sofferenze creditizie e chi paghera’ il conto, nel corso degli anni, saranno tutti i contribuenti.
 
E attenzione nessun accenno alla soluzione più equa: la nazionalizzazione delle banche più compromesse, almeno in questo caso all’investimento dello Stato corrisponderebbe il patrimonio, le filiali, il personale e i clienti delle banche “salvate”
 
Con la “Bad Bank” si regalano solamente soldi ai banchieri e a chiederlo è lo stesso governatore della Banca d’Italia Iganzio Visco, un altro della stessa scuderia che ci ha regalato Saccomanni.
 
Keep Calm… e fate le valige in fretta che dall’altra parte vogliono chiudere.

Chi c’è dietro l’ISIS in Siria ? La famiglia reale Saudita

Tradotto e Riadattato da Fractions of Reality
 
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Il principe Abdul Rahman al-Faisal (R), il figlio del defunto re Faisal dell’Arabia Saudita e fratello dell’attuale ministro degli Esteri saudita, il principe Saud al-Faisal
 
Un membro dell’ISIS ( Stato Islamico dell’Iraq e del Levante) è stato catturato e ha rivelato che l’ISIS e altri gruppi militanti in Siria non solo sono supportati da un membro della famiglia reale saudita ma questo individuo in realtà dirige direttamente l’ISIS.
 
In un video di ammissione, il membro del ISIL ha detto che il gruppo radicale in realtà è guidato dal principe Abdul Rahman al-Faisal, figlio del defunto re Faisal dell’Arabia Saudita e fratello dell’attuale ministro degli Esteri saudita, il principe Saud al-Faisal , ha riferito giovedì il WorldNetDaily.
 
La rivelazione suggerisce un alto livello di coinvolgimento diretto della famiglia reale saudita in attività terroristiche, non solo in Siria ma anche in altri luoghi dove i militanti Takfiri operano.
 
Il terrorista catturato ISIL ha detto che il suo gruppo stava monitorando i movimenti del cosiddetto Esercito Siriano Libero, che costituisce la principale opposizione al governo siriano.
 
Questa rivelazione suggerisce che la leadership saudita è direttamente coinvolta nel finanziamento dei gruppi militanti, i quali hanno preso il sopravvento dell’opposizione dal momento che la FSA non è considerata in grado di spodestare il governo siriano.
 
Il prigioniero ha detto che i suoi ordini erano impartiti “dalla dirigenza dello Stato Islamico dell’Iraq e il Levante.”
 
Quando gli è stato chiesto chi comandi nella leadership del ISIL, il militante catturato ha detto senza esitazione, “Il principe Abdul Rahman al-Faisal, che è anche conosciuto come Abu Faisal.”
 
L’ISIL, noto anche come ISIS, è il ramo di al-Qaida in Iraq e in Siria. Il suo comandante di battaglia è Abu Bakr al-Baghdadi, che è considerato essere spietato ed è stato persino attaccato da altri gruppi militanti che non vedono di buon occhi questa rigidità che egli applica in battaglia.
 
La rivelazione che alti livelli della Casa reale Saudita siano dietro i gruppi militanti in Siria e altrove si palesa in vista del viaggio del presidente Barack Obama in Arabia Saudita per marzo, nel tentativo di appianare le relazioni USA-Arabia Saudita divenute tese a causa della posizione americana su Siria e Iran.
 
I sauditi si sono molto arrabbia con gli Stati Uniti dopo che Obama ha deciso di non intraprendere un’azione militare a causa delle armi chimiche della Siria nel tentativo di rovesciare il governo siriano. Inoltre, Obama ha deciso di portare avanti i negoziati sul programma nucleare iraniano.
 
I sauditi, in effetti, si sentono tradito e hanno deciso, sulla base dell’approccio degli Stati Uniti verso la Siria e l’Iran, di intraprendere una politica estera indipendente volta ad abbattere la leadership siriana e a fermare l’intero programma nucleare iraniano.
http://fractionsofreality.blogspot.com/2014/02/chi-ce-dietro-lisis-in-siria-la.html